I! #4f f '1 HtH. DUmt Pubòiico d«a*Uw»enltà di PidoH INTERNAZIONAIE ! ^ Documentazione D, h CONSOLATO DEL MAREi E L QJ^ At'E. NON SOLO SI ' C 0 TUT I{E ND 0 NO Tutti gli Ordinile Stami per ognica/o diMercantia,e di Nmiga- tionei ma ancora quelli/opra tarmate di Tdare^ Sigurtà > Entr(tì:e, et Ffcite . Cosi a beneficio di marinara come di Mercanti, & Patroni di Nane, & Nauilij. CON IL portolano del mare. Con ogni piv esatta diligenza Corretto , Ampi iato delle leggi della SERENISS. REPVB. DI VENETIA, a tal materia appartinenti . CON LE TAVOLE DE I CAPITOLI. AL MOLTO ILL.re sig.r. OSSERV.mo IL SIC- MICHEL SORGO* IN VENETIA, Appreflò li Ginammi. itfytf. Ce» PrimUeh ;vv » I, • » -r** * • ’j^H fV>v-; :^ *''m ■.aT^, ** i\ m^-j s /-v.-^vVf ■ -v.''' ■ ’■'' ‘ - -- * ' n ^ i • P , _ ‘ . : f-, i'u.n O C ’ > ^■ - ■• ^•V^--:'•.‘<'fri*'vr^r ■ •■.'• ..r;-.- ^. , . . _ ._ :-v «r; , - 4 •'t ' '-v j'"- .è £'■'!'<*: .- j*/: Q'^^'V v .ì^-’a • f ,,.l i Ji ' O 4 alf>T;? O H ^M yo^ -h;;! iV! j AJ, rr-'Xr- .vVa-', f ■:,>??*(; f.? I" ^ ' ^ « - '* * T. ■ i^T^lyQ •t.^»wi ,.»C ì'flvviaui ;. , Ja,! e 'o^f <* ^ j' »*^Vi . ^. »- _i>i tvr ' r ^. ’ 4m ^ ^ /c^VVtlr'-" / - 4 _ • ‘ ^.. r ir. u.ij J >*4Ji; >>^osi4i ci-. ■* '' ■ ,.>-'^ ; ' . '‘f ■ *6 ^■■'^ „J. ^>T. . ^. . if >j|. ' . .. t-'- . 1 ^ > ■ ♦ , --— ^~- ipìpi I. . .' 1 - ' '> 4-* ■'^.. .. MOLTO ILLj'E SIG.^ SIG.^ OSSJ^^^ E carreE dimoilracioni d’affetto! Tempre praticate dalla benignità di V» S. Molto Ilt/^ veilb la noftra cafa &C laluncra Icruità da noi proffeffatalt, fono li motiui,, che dcllderiaino, paleiino al mondo te noftre obliga- EÌonij&: il noilro fìncero affetto-onde in qualche parte refti coniblato il noftio genio netieruirla» E pero comparendo iiuouamentc alla luce per il mezzo delle noftre ftampe il Confolato del Marcr Opera tanto iieccffaria à Mercanti i Pailàggieri, Patroni di Nani j, & altra qualità di Pcrfbnt/, habbiamo /limato che effcndo honoratcr il Fronti/picio del Libro col di lei nome , pofsi rendere maggiormente gradita la noftra fatica, intrapreia à benefieio vniuerlàle. Non prende¬ remo a lodare la di lei gloriola Famiglia,, atte- fochc le ilie honorate operationi, la rendono ili vantaggio riguardeuole ; nè tampoco Ragufi fila NobiliiTimaj&antichijffimaPania , douen- doiì quefti Encomi] à pene più celebri. Pre¬ tendiamo bene, che colfolitodella Eia correfìa riceui quefta noftra dimoflratione , & pre¬ ghiamola anco, fi contenti, che Tempre fiamo conolciuti Di V.S.M/° Ser^^ Bartolomeo Gìnammi 3 e Fratelli»^ Venctia li Settembre \ b j) ))ì .ii^d 1, r,b ■ id . f boi i ►X. TAVOLA DE I CAPITOLI- I É1 modo di eleggete i Cpnfoli, & Giadid delle appdlatioi», I perdafciin’anno. Cap. i, ^ catrf Dei giuramento^ clic fanno i Confoli, Cap. i, * g Come il giudice delle appclbtioni ié pcefcntW cap. j, e C ome 1 confali nceuono per fe > ^ per il giudice delle ap¬ pella tioni fcriuatio» cap, ^ Della forma del figlilo de i confoli. cap.f g ^ali pofibtio cflfcre i confelii & quali gmdici, cap. pme i confoli può fuftituir ogn'voiii fuoloco. cap* 7 Segue U forma che yfo i confoli nel fooofHc io. cap, S Di reirattarc i tcftimonij, cap. 9 Cerne fi da fcntcncia alla domanda in fetiptis, cap. io Delle appellatiotii. cap. 1 1. Come dette procedere il giudice delle appellaiioui. cap. n Come nell’appdlad ari noli fi può metter nè prouar niencedi nnoue cap, i| ' Come, & quanto fidebbinos onero habbiano da procedere nelle appella* rioni, cap* 14 Cerne fi da la fcntentia nelle appctiadoni, cap, i ^ D'ecccctionc dcclinatoriadel toro* cap, 15. Po ma nd a p rop oft a à bo cca » d ella fen te ot la. cap. ly D'appcllarione della fememia da bocca, cap, iS Delle fpefe fatte nella prima lite , cap, Delle fpefe fatte nella feconda lite. cap. la Delli atti che fi pofibno agitar auantivno de i confoli. cap. zi Le caufeche appartengono alla giuddition dc’confoli , cap, ti Deir cfrècudon delle lènccntre, cap. zi Dell'efrecutìon dc'bcni mobili del condannato, cap, 14 Del crcdiCQie» fc non può dar fideiufilone .cap. z ^ Eilècueion contra i beai {labili dei coHdafinato. cap .at? Del patrone che domanda il faonolo. cap. z7 Delta mercede ò lalario del marinaro, cap, z3 Della ctrècuiion che fi fa centra il patron, che lubbia debito per impresari- te . cap. 19 g Della ficui'tàdel giudicio, cap, jo ^ Dell 'autorità de'con foli, cap, 51 ^ Se farà fotta refiecutioad^akun creditocontmalcun vafo mtoua cap.p 5 Se 1 1 p r e c io no n ba fì :dle a i d e t ti c red i cor i, ca p. 5 ^ 10 La moglie del patrone c prima in migljbrih'iùre, cap. 54 i« Come debbino eller terminate le Iki per i ccnfoli, cap, lu t 5 Del t S 5 5 « S « 7 7 7 7 a tavola; Dd falirio chi pigliafio'i Coaibii da'litigaiid. cap. D(jlfa]ariodd giudice dej]e appcllatiojii* cap.J7, ^ n Se farà alcuna fu fpiuonc dc’confoli. cap. gl Se iarà fufpjtion del giudice delle appelUtioui, cip. 15 ^ ^ I con foli danna fcntcncie fecondo icofìti mi del mare ■ i g Sopta qual fone di robbe fequentate è liberà il fcqncftro • cap# 41* 1 1 ProucdimcmodclRè Don lacobo , cip* 41 n Delie mifure d'AIeffàndria. cap. 41 li. Qui cominciano i buoni colhtnif del mare^ cap.44 u Quando il patron vorrà cominciar nane, che debba dichiarar a i compagni. cip. 4f ^ Il Del compagno che non potrà far la parte t che promette. cap, 4# j | Delcompagnuquol morirà dopocbchaiicrà cocnmciaco o promcUbdi fàt patte* cap.47 g^ Seil patron vorrà for maggior naue» che non haurà detto- cap>4S 14 Se il patron vorrà accrcfcer h naue» i compagni diche gli fono tenyti. cap. 49 1 f Del maeftro d'ifcia, & ctefeerà la mifura • cap, fo Del pauon d'afeia, & calafetto, in che fono tennti al patrotte % & il patron a loro* cap. fi Di niaeftro d'afda, & calafatto che faran lauoro a efeanfo. cip, f i 1S Del compagno die voni ^nder la parte c'haurà in nauc, cap. f 5 In che modo lì può vender nmtc ii'à il patron c compagni, cap. f 4 14 Scduino in che moda debba cllcr melToi ^^cdel giura memo, de della fideltà di quello. Cap, fj H Del pcrcii del carico del feduano , cap, ir Di guardia del cartolario, cap, fj, it Prorogaciuc del patione ■ fcriuanoj Se de i compagni. Se della fede. Se credi- ‘ j- I _ . 1 ^ ^ 24 %6 16 x 6 27 17 m toche è dato al circolano, cap. Di che è renuEo patron à mercante, & a pclegrino , cap. f 5 Del giuramento che deucfari! nocchiero, cap. Di robbache piglierà danno, cap. ^i. Di lobba bagnata , cap, Dichiaratioiidelcapirolo fopra detto, cap. Di robba bagnata, cap. 64^ Di robba guartaper copi ò che altra mence fi perda, cap. fJj Di robba guafta per topi per non cfTer gatti in niue, cap, 4^ Se robba piglierà danno per efiTer flibam in ver do, cap. 6j Come debbc enerfiitto folaro. cip. iS8 Dichiaraiondelfopri dettop cip, 69 Di robba che fi bagnerà nel caricare ò fcidcàre. cip, 70 Del caricar Se difcaricar le robbe* cip. pt, A die fon tenuti ò non tenuti i mannari nel caricare, cap. 71 De ftìiiatori di vertoua^ft che metterà il mercinre- cip. 7^ Come il mercante debbe haiier piazza nella nane, cap. 74 pel locoj Se de'feruiron dc^mercanti ■ cap. 7 f DiC’hia* tavola. cap« t(j .81 cap. 83 Dichiaration del fopia detto. cap. Di vettouaglialobata, cap. 77 De impedimento di mercante, cap. 78 Di paura di mercante, cap. 79 Come deue efier faluata la robba al mercante che teme. Ciò che c tenuto il patron al mercante. cap. 81 Di mercante che noleggierà & doppo fe cftrahcrà. cap. Di mercante c’haurà noleggiato robba, & dopo la vende, Dicanrerate. cap. 84 Della robba caiicaca, che il patron non fappia. cap. 8 j Di poco nolo , & aliai nolo. cap. %6 Se il patrone lafcicrà robba noleggiata. cap. 87 Di patrone ,chelarcierà robba noleggiata. cap. SS Robba noleggiata per alcun loco faputo (c piglierà danno. cap. 85? ExarcÌA de marinaii,óc nochieio>& da far metter la robba. cap/50 Di conferua. cap. 91 Di dar capo ad altra naue. cap. 91 Del cafo di gietto. cap. 93 Di robba gettata. cap. 94 In che modo fi debba contare la robba gettata, cap. 9 j Come debba efier pagata robba gettarà. cap.5>^ La ceremonia, che fi debba far in cafo di giecco. cap. 97 Dimanifcftar robba al fermano, cap, pg Di entrar nel porto. cap. 99 Di promefià di mercante al patrone. cap. 100 Del mercante che vorrà fcaricar la robba della naue. cap. io r Mercanti che vorranno difcaricar parte della mercantia. cap, i oa Di patrone che haurà afpettaio il mercante* cap. 103 Il mercante deue preftar al patron in cafo di necefiicà. cap. 104 Mercante diè prefiai al patron per fpacciamentodi naue. cap. 105 Come il mercante deue preftar vertouaglia alla naue. cap, Di anchora, ò exarcic, lafciara a i mercanti. cap. 107 Di barca lafciata . cap. i o3 Di gietto fatto in abfencia de i mercanti’, cap. 109 Come fi paghino fpefe ftraordinarie. cap. no Che cofa fia""pelegrino, 3c chi s/intendee(Ikpelegrino. cap. 111 Di robba mefià fenza licencia del patrone, ò del fcriuano. cap. Di robba non manifeftata. cap. r 13 Di che è tenuto il patron al pelegrino. cap, 114 Di dar piazza al pelegrino, & fe morrà in naue. cap, 115 Chedebbahauer patrone di quello che muorili naue . càp. ii 6 Dritto de barchiero ^ guardiano di pelegrino che muore nella nauc^. cap. ri7 Della vettoiiaglia, & pafiagieri i quali morirano in naue . cap. 118 Di nolo pagato fe pelegrino rimane, Se di nolo di robba. cap. 119 Diche c tenuto il pelegrino. cap. 120 t 4 Iti xS it iS 18 19 3^ 30 3 * ?" 5^ 32- 3^ 3*7 h 39 39 40 40 42. 4^ 41 43 45 45 44 44 4T 4T 46 46 47 47 47 48 48 49 49 49 ^9 T A V O L A ; Di che iienuropatroneà mafinaro 4 cap* ut 4fi Dicaiiarraannaiodinaae . cap, i^z ftì. Marinaro non /i pirè cauarper altro le la mne fi vendèfle focto mano *caprJ37 ff Che il patron deue far la fecurta per t marinari, cap. x j f SaUriodehnaKinaro comefi deae inuefirie. cap^. 13^ Uj marinaro che putirà con il patrone, cap. 140 fà picbìaration deL fopra detto capitolo* cap-141 T& Delle Tctiounglie*che dièdaril patrone ai marinari . cap, r4a ÌT l^anoiienonetenucodardamaiigiaEea niariaatoche non dorma innaue, cap. 141 . , Min. in aro non c tenuto d'andar in foco peneolofo - cap. t44 J 8- ìùi preiìar maiiuari adakta naue * cap- 145 5^ Quel c^baiiraiipàrron da’meicanri pcrfcancate* cap. 14^ Fatta il vi aggio il marinaro è libero, cap. 147 Quando la naue ir venderà in-terra di ChritìiaiiL cap; 14^ f?' Quando h nane fi venderà in terra d^infidelr - cap. 1 49 f ^ Si marinavo che bau effe paura,, cap. ]9 Il n ar] nat o dopò die s’èaccordato-a c he c obligafo t cap, r f 1 59 A che c^bligar© il marinaro, cap. is% Peiehe c^iufiiiì marinaro fi può: partir dólànaacdopa-clìeff eaccoedato col éO' 60 Co 60 60 6P 145^ 61 61 éi éi 4 ^ r--tiene* cap. 153- De[ nurinar© che fuggirà , cap* 144 Ddk emendatibne dd ptecedenre. cap, i J f S: ri nrmrch Lare skra nane. cap. i fé* Di lobba creiKito m mare. ca p. ^ f7 Cofiiimi de! patre-Rca marinaro ,r cap Marmato comediéfiir licommaiidamemo deJ Signore, cap* Di maiinaro wbefaià rffla comra il fuopatrone* cap- ido Di mannaro che toc bei à irata mente iì filo patrone* cap. } 6 t Marinaro come debbe coni portare iJ fno patrone- eap. Marinato che fteodeià in terra,, cap. 144 Mainalo vàernberà. cap. 1^4 tavola; ^Wàrinart che generi vcitotiaglia àccorcJatameiitc. cap, Pena del m.itinaro , cfieC:cnderà in terra feiiza ticcntia. cap, éa Marinaro che fi fpoglicri, cap. 167 Éj Come il marinaio non fi debba partire quando ia nane comincia a caticate. cap. itìS éj Marinaro che vende le file armi- cap. éj Ma rmato non debba tur niente di naue Tenza licentia, cap, 17^ é f Come il maruK^ro debba dormir in terra, cap. 171 ^ j M^^iioaro che die dar ex ircù dinami nau^ 3 c ornie^arc» cap. i jx 64, Del barchierc . cap, 17; 64 Come che il marmarp è obligato andar al molincr. cap. 174 64 Arme del marinaro. cap. 175 Come li marinaro non debba lalTar fa nauc- cap. ijC <4 Come i mai inarifono obltgaa a por le laftce* & dislaftnrc deità nane» & ca- ricate^ difcariearc. cap. 177 ^4 1 aiarinaridebbarìoamtaràiirar&orlanauc, cap. 178 €4 Mr'.rinaro mandato peni patrone fcfuifòpigliato, cap. 17^ ^ 6 $ Maue ò namlio appigionata a precio certo, & a che fono renati i manaari- cap. 180 ^ 6f Patrone che prometi c di portare ciò che non paò. cap, 181 Patrone che ptomeixe di portare ciò che non pu J, cap. ili ^6 Robba che Cì gualterà fopra coperta, cap, i8j 66 Robba mefla inftaude clic debba e 0 er di effa in cafo dì getto, cap.i S4 67 Acconcio, de di exatcianeceflaria a nane noleggiata - cap, 1%^ 6$ Ì)el tempo che ftefle h nane noleggiata a precio cap, 69 Naue noleggiata a cantcìate fc li manrheranno cxareie, cap* 187 6^ Nane che hbn potrà far il viaggio piomciTo per impedimcntodiSignoria. cap, jSI Se naue pcr impedimentodiSigiiomnoiic^ìchetàt anderà in altra-^ 70 71 7^ 71 74 7Ì 7\ 77 77 7* 79 il Si Si li Exai' pavte. cap. 189 Patrone che nol|"gÌErà a predo certo, cap. 190 Patron non debba andar in viaggio fe non per certi cali. cap. if I Naue che per fortuna ha dar iraucrfoin terra. j Naue caricata, che darà a tiauerfo in terra, cap. 19j Sc.aricai' parte con hot,acia, &: patte con fortuna, cap. 194 Kobba bagnata per colpa di Uarchieri. cap. isì Barchiero che piglierà a precio cérco caricar ^fcaricaie. cap. . 1,5 Naue ormeggiare prime òvhimc. cap. 197 Naue t'rmeggiate prime òvititne. cip. 198 Naue ònauiliootmeggùta. cap. Jpj Di ormeggiare, cap. 200 ^ Stiua di botte, cap. ini Carico di vino. cap. 202 Exarcia appigionata, cap. lOj Exarcia imprefiata. cap, 204 t«tcianouata in matina per neceUita può efler pigliata, cap. lop cap.ioj cap. Il» T A V O L a: Exarcia pigliata è prctl.ua. cap. loS Comanétà à viaggio cci to. cap. 107 Impedimento di ceKiandni . cap.aoS DichiarationedeJ fopia detto capitolo. Comanditi riccuuta come cofa propria, lietn decomandità. c.np.in Comanditi prometta) cap. Hi Di comando • cap. 11} Comanditi in denati. cap. 114 Comanditi dinauc. cap. iis. Comandila di nane fenza iiccmia de t compagni, cap, ii( ComaBditichcalcunopiglieriin0muncò m parte, cap. tip Comanditi che fi perderà) & il comandataiio fallir». cap. irg Patrone cl'e laflérà la nane per fuc facende proprie, cap. 11 j TtfUmori di marinati, in contrailo di pallone e mer cauti, cap. Tefìimonio di iTctcante in contralto di patron & marinaro, cap. in Tefiimonij de i marinari. cap. u 1 110 «5 8, «4 ÌÌ0 ^7 dr 87 8S 8? 93 9 z n H TciiimoEii de Imannari* tdt?* ^** , , ^ Salario di nocchiero>oiiero marinaio che andcraiio a difcrctionctca, lìj *54 _m'anr'ainfTiindi 9À- Danno riccumo per mancamcniodi armc^^giare. cap, X14 Nauc che fi perdeiàin terrad’itiiìdcli. cap, i %f patron deue domandar i compagni per noleggiare* cap- iié Rifeatto ò accordo con naue ai mata, cap, ai 7 Rifcacto coli naiiilij ai itwiU de inimici, cap, Robbe pigliate* LZp, 119 Palanche, vafì, argani pigliati, cap, i|o Panonechepromeiicr^afpettarei mercanti * cap, t Efpeditione di nauc piomefia ogni giorno ceno, cap, 15 % Naue, che ftiuerà di vett ine, cap. 5 Se venine fi romperà mmuc* cap -13 4 Mai irta ri clic porrcranno la naue leiiia volontà del patrone, cap* 235 Del coirperarek vettouagik alla nauc, cap. patron debba dai conto a i compagni di ci^ifcyn viaggio, cap. 23 7 Pallone deue dar conto? ^ ie fi muore fenza conurc • cap z 3 8 Dichiaraucnedel fopradetio, cap, 23 ^ Patirne che vorrà crefeer ta fua nauc, cap, 140 Patrone clievotià crefeer lanaue- cap, 241 Acconcio di nauc, cap ,242 De orbare ancfiore . cap. 243 Nane cheanderà a parte, cap *244 Exarcia tolta pei nautlij armati * cap, 24 j Robba che fi bagnerà in nauilio feoperto. cap. 14 ^ Di piloto, cap ^247 Guardie di nauc * cap. 24 S Di Tobba itóuata. cnp- 249 Accordo fcuo in golfo, ò in mare delibera, cap. 2 50 De accordo t r à pa t rene ? m e re a n li » ^ ni a ri e ì a d * c ap. z 51 94 96 97 98 iCi© 100 101 lOZ JOJ 104 104 107 J07 ICi? J JJ Ito t tz 114 114 It7 118 119 IZO t 21 IXJ 125 capatf4 TAVOLA. Di comodità fetta à vfo di mare* cap, ifi. Di patrone che venderà la naue feiiza Iicentia cap, i[| Robbadinafeofto meflanella nane. cap. 2^4 Se il pa tr on darà ilfuo loco ad altri per noleggiare, cap. ijf Patron che tirerà ragio trouato fenza voler de mercanti. cap. z^4 Naue noleggiata per andar in altroioco. cap. 157 Se mercante noleggierà in loce foreftiero, & morrà, cap. ifS Scà mercanti che noleggieranno naue venifTeinfemità. cap.ij^ Di mercante che noleggierà naue» Se morirà, cap. kJo N aue noleggiata, & il patrone morirà innanzi, cap. i 4 i Naue noleggiata fenza tempo determinato, cap. ifz Naue noleggiata, che non può far viaggio • cap. Marinaro non diè vfeir di naue per parole del patron* Matinaro che fuggirà, cap. idy Caribo di grano riceuuto fenza miftira. cap. t4(0 Conditionedi nolo. cap. Di naue che ftando nel caricare venga fortuna. cap. i4t Di maeftrod*afcia, & calafato, cap. 2^^ Di feruitorc, Se di patrone. cap. 2f o Sti ua di vettine» ò botte vottc. cap. 171 Come la i«bba può cfTèr riccuuta, ò laffata per il nolo. cap. 171 Naue di mercantia pigliata per armata, cap, 275 Di naue che hàurà adifcaricar perctfo fortuito . cap. 274 Patron che farà impedito nella partita per debito, cap. 174^ Comandiià ,che il comandatario debba portar à fe. cap. 27^ Fattore debba ell’er creduto per fuo giuramento, cap. 277 Accordo trà patrone » Se mercanti peìr cobba noleggiata, cap. 178 Impedimento di Signoria venuto a naue noleggiata, cap.279 Di che fono tenuti i compagni al patrone. cap. 280 Di naue che gictta. cap. 281 Di naue che per cafo fortuito fi haurà a partire, cap. 282 Di confeiua. cap. 283 Naue comandata per compagno ad alcuno . cap. 184 Se naue di mercantie fi rifeontrafTe con raue de inimici, cap. i8f Accordo fatto per comandatario di naue. cap. 28^^ Di naue pigliata, Se recuperata. cap. 287 Carico di ìegname, cap. 288 Di promeila, ò accordo, cap. 28^ Di mercantia felfa. cap. 25)0 Errore di conto, allegato peri compagni, centra li heredi del patrone cap. 291 ^ ^ , '77 Naue che mancherà di exarcia dopò c’haurà caricato. cap, 291. 1 78 Come debbo pagar nolo in cafo di gietto. cap, 293 179 Patrone, & marinari che non vorranno andar in viaggio, cap. 194 1 124 né 11^ XZ 7 Ili il9 134 1 3 ^ 138 14® I 4 t 14C 14t ^44 14(5 X 47 H 7 M 5 ^9 169 16^ 1^4 154 166 i6Ì 169 '74 '7^ T A V O' l ^ a : Ordinationi fopra Vafichc artncranno I V Afo armato >ch'? andata in compagnia. Cap. x * car, rg^ Come debba cfler difpcnfata la fpcfa» & il guadante Mi loglio arma- iSa cap. 3*, 1S3 cap. 4 . Delle conuentioni. Cap. f Delle parti quali! fi debbe f are nella nauc armata, cap, 4^ Nochicri, & altti officij delli Panegiani • cap. j . ' Dell* Amiiantc. cap,S , Vafifenzaremi. cap.^ t . ?. Del Nocchiero, cap.xo De’Prouicri. cap. ir , xo. cap. z Gomito > ò Patron di legno armato* Del Comico. De* Ballcftiieri • cap. 1 1 De glihuominid’arme* cap, ij De Cabieri. cap. 14 Pefo, eMifura. cap. if Sopra guardiani. cap. DelIiTimonieri, cap. 17 De’Barbieri • cap. 1 1 GaiFanonieri. cap. 19 Barchieri. cap. io De gli Proueditori. cap. if Guardia dell’Ainirante. cap* ij Sprolatori, c fpic. cap, 23 De’feruitori. cap. 24 Maeftro d’Afcia. cap. ly Balleftiieri. cap. 16 Calaftti. cap. 27 Capo delli feruiiori. cap. 2S Delli confoli. cap. 19 Delle conuentioni. cap.30 A che è ebligatoil capitano, cap.^t Del fetiuano. cap. 3 2 Delli maiorali, cap. 33 Nochiero maggiore. cap. 34 De’ Confoli. cap. 3 y Delle quinte parti, cap. 3t> Capitoli del Re Don Pietro. Car. 19^ 153 l8.| 184 154 18^ 18^ 186 187 187 187 187 *87 188 188 r88 188 18$ 185 158 189 159 189 189 189 189 189 190 194 Ordinationi delli Configlieri di Barcellona per il Confohto di Sicilia. Car. 204 Ordinationi delli medefimi fopra gli cafi di mare . Car. 206 Oidi- . cap. I • cap. 2. Car.210 2 IQ 210 ari 211 211 21 2 21^ 214 214 TAVOLA Ofdinacioni cauate dal Recognoueuint Pioceies De'Mcrcanti o Mannari deirandar in viaggio . Di comendà. Altra‘del Re Eniayme. Negotio de Canibij. Pi iuilegio del Rè Don Alfonfo . Che ninna caiifa fia tolta dal Confolato . Sicurtà di chi vorrà andare oitrà mare in venir di là. • ^ Ordinatioiìi foprale HeurtàMarinme. Cheli aiTìcurati habbiaiio a correre rifehio dell occaua parte Come ci pagano i cambi) pigliati l'opra nauilij, o inercanrie. Ahicuramento fopra naui, o altri legni. cap. Robba caricata di là dal hretto di Gibilterra per portar in Fiandra > o in B ir- bariane'naiiilijnon poffino adijurare. cap.4. 115 Robbemercantie, che vengono in Barcel!ona> e fi porrano^aacora chefiano de’Genoueh> ò niaiici, dano deure. cap. 2if. Che robbe caricate in Alefrandria fi poflàno afilciirare per quello, che vaie¬ ranno a contanti in Aleilàndria, & che fc ne pollano concordare.ca.6 21 f Adìcuratori guadagnino fecondo il ndco. cap. 7- Neduiio non poda edèr adìcurato in altra parte più delle fette parti, c.8 Tutte ledeurtà d habbinoafare per idrumenri piiblici. cap.j? Edecutor che contratta da priuato del Tuo officio, cap. 10 Adlcurati giurino, e difegnanola robba per il codo. cap.n Li adicuratori debbano giurare, chela foi-ina, che fanno da vera.cap.12 217 Chele deurtà fi habbino a caufare a patto fecondo li prefenti ordinatioai. cap. 13 217 Che non poflàno andare in altro giudicio di quello di Confoli, cap.14 iig Che non prefumino metter parole derogatorie nelle prefenti ordinatioai, cap. if. 2.19 Di pena di Notaio, cap. j6, 219 Le deurtà, che non firaimo pagate, non vaglino, capi 17. 219 La forala degli afficur.unri lubbi forma di va mededmo concetto.c.iS 219 Se fóde nuoua delia perdita, cjie non vaglia, cap, 19 Che vettouaglie poffinoeder adìcurace intatte maniere, cap.20 Della paga della deurtà. cap. 21 Li adlcurati per non hauer fatto dichiarare haueranno redituire le quantità, cap. 2Z 111 Li adlcurati iafeieranno podedeve alli adicuratori la quantità ihdno da di¬ chiarato, c.ap. 2 3 222 Li afficuratori pedino opponerin tempo di paga. cap. 24 222 Del tempo, che hanno di fare li airicuratori. cap.25. 215 Le deurtà fatte auanti leprelenti ordinatioiìi noà'shncendino nelle dette ordì nationi. cap, 26- , 225 Del giuramento, dici confoli debbino pigliaid dclli adì curati comedelli^tt. fficuiiitorj. cap. 27. 223 ' ' ■ J L FINE. 21(7 116 2 J 5 116 219 220 220 TAVOLA DE I CAPITOLI DELLA CORTE GENERALE Di Barcellona* Pianto fi debba fagar tutte le robbe^ Cap. t B^obbeportate in fufla d'oltramare^ cap, i pobbe che non fi sà il predo,, cap. 3 jD.zno delle lane c entrano per ebro ^ cap, 4 Mercante che non paghi intrata,. cap, 5 Bacio del vino mejfo'in Catalogna,, cap, 6 Catalani d^dragona non paghinor dado,, cap, 7 Feti Quagli a che non- paghi d'vfdta,. cap ,9 Bacio di panni ch'efcondi Catalogna,. cap,g Oro yet altrimetali paghi fe non Cvjcita,. cap,lO) Bado dicofe canate permercantie „ cap,11 Bado del cauar l'arme che t vjano„ cap,tz Belle dette cofe canate per mercantia,. cap, rj- S'ojferuino^,cap,. detti inuiolabilmente,. cap>. 14. Bi 'vettouaglie portate à Catalogna,, cap. 15 Bi robbe portatey e di comprate alle fiere, cap, 16- y/cita di fufte^o legname venduto dforelljero,. cap,.i:'p t^auio vafi. che faran fatti-in Catalogna, cap, ì8' fornimenti: di nane paghi- fe non forejiuri, cap.\g B* animali chevfdran fuor della fignorix. cap, z o £ccettion, et dichiarati.on del fopradetto, cap, z r Bacio dellvfdtA del Zafferano,, cap, 21 lane fucd.de caricate ne. porti di Tortofa, cap, 2 j; Belle lane lanate, cap, 2,^ Bacia dì: l’ano fuedde, eap,i 5; Bacio di lane lauate, cap, 26 Ecccttion de'capitoli fopAdettk cap, 2^^ ^ li altra eccettione, cap,z 8 : Bado dell vfe ita del Corame coniano^, cap, 2^ Bacio di lino y et altre cofe filate, cap. 3 e Bffiiatnec'efie di Catalogna per tornar, cap.^ t 224. 224 224 225 Z 25 225 225 21 $, 225: 22<^ 226. TI 6f TlS 226' 2 z 6 Z 2 J 227 227 227 228; 228^ 2-28: 228 228 228; 2 9 > 229‘ 229 2291 22 9' 229.^ r o 1 or Sejiiame eVeft^ per pafcerìo . cap:^ a 2 1 ^ Espiarne che intr^rà per il pc^o. c/if.jj. 2,0 Psciacheftpitgaridclh^iame. jyclCvJcitAdimsnetd^ vap.i^ 250 S^d moneu per prouiftenenoìt p*ga, zap.^S. 2j 0 ^bba portata di Napoli Fenetia.tt Phreuxa. 0 cotoni. tap, 39 231 Dado diyeSiedi lana, cap.jp> 23 1 Tele (fogni forte guanto pagano, cap.^i ijj Dado di cofe di corame, cap.^t 2 ja Corame tondo quanto paga. cap.q} 23 a Dado di cofe di ferro , ò adaio. vap.iy^ 2 3 a D'intratadijiagnolauorato. cap.,q^ 2^2 D'intrata nelle poreiUdi Ter GiufreAntoix, giurò d’oilèrLMrli Tempre. Alme-Canno 1174 * fur concefTì in Almeria per li Conte di B.ircellona ,& ria . per i Genoef, de giurò oileruarli Tempre . Geno- L'anno 11fur conceffi in Genoua nella porertà di Ter Pinci Miglers, ua. Ter Pier Ambrofi Ter Giou. di 5 . Donato, Se Tei GuIieJmo di Cai.i mofinoj Ter Baldoni, Se Ter Pier d’Arencs, i quai giurorno al capo del Molo olTeruarli Tempre. Bran* L'anno 1187. à Kal.di Febrai^ fui- concedi in Brandi per il Rè Gugliel- di. ino, e giurò olleriiarli Tempre . Rodi. L’anno iipo.Turcócejli in Rodi peni GaIeta,(Sc giurò di olleruarli sépre Morca. L’anno 1200. fur concefiT petil Principe della Morca , incontinente che ftir li. " cacciati i Greci, Se giurò d'olTèruarli fempre. Alama L’anno 1224. fùr conceffi in Alamania per il Conte,& giurò di offer- nia . uarli Tempre. MefTì- L’anno 1225. fur concedi in Meffina nella Chiefa di S. Maria Nuo- na. ua in prefentia del Vefcoiio di Catania per Federico Iinperaior d’Aia mania, e giurò di ofTerunrli. Paiifi. L’anno 12^0. fur conceffi per Giouanni di Belinonte , Topra l’anima del Re di Francia , che in quel tempo non era ben Tano, in prefentia de icaualieridellOA , Sede i Templieri, Se de i Spcdaleri, & del- l’Amiragliodi Leuame, per offèruarli Tempre . Códati L’anno 12(^2. Tur conceiTì in Conifantinopoli in S. Angelo per Paleo- nopoli. logo Imperatore, Se giurò oderuarli Tempre. Scria, Se L a"nno 1270. fur conceffi in Sofia per Federico Rèdi Cipro, Se in Cófìati- Coiidanrinopoli pei l’Imperatore Coftantino , Se giuroriio oifer- nopoli. uarli fempre. Maio- L’anno 1270. fur concedi peiTo Rèiacobo d’Aragona, in Maiorica, rica. Se giurò farli odèiuar fempre. IL FINE. I L C O N SO LATO del m a R e j NEL S.VtALE SI CONTENGONO Is ì 67* le Ordinationi de^contratti , tnercawie del mare . Del modo di eleggere gli Confoli,& Giudici delleappellationi,' per dafcun’anno. Gap. i. Ogliono ogaanno il di del tfatdle del nollro Signa^ re t alf bora di Fefpera gli hmmini da bene nauU ganti 4 e3^ padroni^ marinarh otutti 3 ò Uinaggiarc parte di quelli ragunarfi in confìgim in vn itwgo d€ loro eletto > & deputato 3 come per yfan^a hann 9 nella Città di Falenila i &qum per demone , ^ non per jorte > tutti infume f accolti, è la maggior parte di loro eleggono due hhcmini da bencM ddl'ar* te del mare per loro Confoli, ^ per Giudice vn^dl-^ tro della medefima fatttone del mare , ù" non d*al-* tro qual fi fiaz^ffido , carte ;eìrqueHo eleggono per Giudici delle appellatici- iti 3 le quali appellationi fi fanno delle fententie date per ì predetti Condoli ^ £t le fopradette elettioni fi fanì}operi^igor€depnuikgijottmunddBj 3 & dagli arìtecefioridi quello j quali prmlegi^ hanno gli hmmini da beneddli^ fopradétta arte del mare , Dd Giuramento j che fanno i Confoli* Cap- I L giorno di Natale gli fopradetti Con foli giurano al cofpetto della GiuHid tia ciuile della detta Città , dentro alla Chiefa maggiore^ come fi coHuma nella fopradetta Città di Falcala che bene 3 e realmente yferamw il detto yf- ficio dei Confolatot e che daranno il giuflo tanto al maggiore^ quanto al mine^ re 3 ojferuando continuamente la fedeltdie realtà al fuùTrincipey onero I^ém Come il Giudice delle appellationi è prefentato^&comc giura* Cap. 5. P Affata la fopradetta fcHa del Npale 3 é Confoli in alcuni huomim buo^ ni del mare prejèntano il detto Giudice già detto dman^i al Gouerna^- tare 3 & procuratore nel regno di Fakm^ay onero al fio Luogoteìiaite 3 & giura in mano di quello j che bene 3 ^ fedcimctue fi porterà nel detto rjfi- J. ciQ^ CONSOLATO f{0. Et quello, che da i fopradetà Confoli éprcfentato alfopradetto Gùuerna^ toY per giudice delle già dette apppellationi, quel tale eoft prcfentato acce!fa il detto GoHCì'natore . oner procuratore per Giudice delle già dette appcllationi ; cr cofì t! yfantc^a di fare , non ofìante, che nel fopradetto priuilegio conceffa perii It^ealli fopradetti huam huamini del mare /opra elcntune del detto Giti~ dice, è contenuto, come il detto Giudice ogni anno fia eletto per il fopradetto Signor Ife , ò per il fuo procurator ; come di queflo il detto Signor , né il fio procuratore dapoi della data del detto prtuilegio non halrùiììo mai vfato, ^ Qofi fcrtic, come di /opra è detto . Conici Confoli riccuono per fc,& per il Giudice dcilc Appcllationi il Scrinano . Cap. 4 , R Jceuono i Confoli per fe Scriuano, che conftderatamentc pare à loro, i^p fe colui dell'anno paflato a loro par fuffidente, lo confermano nella detta fcriuania per Canno feguente, & dapoi gli altri Confoli nuouamente eletti, nel detto vfficio, fe quello tengono per /ufficiente , l’accettano, ^ il detto Giudice Jì deb&e feruire nel fuo vfficio dei detto Scriuano, elttto da ejsiConfoli; di moda fbe l’operationi del detto Giudice feguino dopo di quelle de i detti Confoli. Ma ( detti Conjoli infra l’anno,eda ognhora, che bene pareffie à loro, poffonortmua nere il detto Scrinano della detta fcriu*ma,&dar quella à chi panà a loro: al~ la qual remotione,^ priuatione il detto Scrinano nonpofii, né debbo cotradirct D ella forma del Sigillo de i Confoli. Cap. $. H ^nno gli Confoli il figillo della fila corte di forma rotonda ; nel quale è vn feudo, che ha in due parti ilfegno regale, tir la terga parte al fin del detto feudo certe onde del mare; dintorno dt effo fendo é feritto, SHliitn Confiibtus maris Valentia; prò domino Regc- conquefìo me%fimo ftgillo figillaii detto Giudice, quello che occorre figiììare: il qual figlilo fià ap~ preffo del Scriuano delia fua corte. Qiy li poiTonoefferi Con_fo li & quali Giudici. Gap. 6 . Q VeUJ, che fono Confoli per vnanno, non poffonoefier ranno feguente, ma fi mutano alti i Confoli, e cefi il Giudice fi muta o^n anno, ma pofftno cf feie eletti il tengo anno, jet di piu,cbe quello, che farà fiato Confalo, po(]'a effer eletto Giudice, fér cofi il Giudice pofia effer eletto Confolo, per Tanno feguente, Coinc i Confoli pofsono fuflitiiir in fuo luogo dri gli piace. Cap. 7. C I Li due Confoli infieme, 6 uno di ejsi per caufa d'infirmit.à , ò de'negotij , ò I che fi haueffino à pai-tire dalla Città di Faletiga, pofiono fiòfiituìr in Tuo luogo quello, che più gii piacerà,pur che fia HelTaìte del m.trc, c' qeefio me- dffimo può far il Giudice , Segue D E L M A R E. 3 Scgnc la forma, clic vfano i Con foli nel lue officio^ Et prima, dclli domanda in fcritto- Cap, s, Q Piando alcumt domanda èpropojìamnanXigUConfoUinfcnm fnpra dU cuna negotio^ il qual apparteneffe a conofetre , & terminar al Confila^ j fecondo gli cojìimi del mare , debbino ma^ndar la copia di effa do?nanda per il fuo nmtio alla parte aduerfa , c la parte aduerfa ha da rifponder alta detta domanda infra il termine affienato per il detto mntio di cùmandamento delli detti Confolì : & il reo nella detta fmrifpodn pone le ragiom per difenfionc fu a j e coft » fe ha alcuna pretenfimie di reconnentione j la pone m detta rifpo^ fla^ alte quali ragioni di difenfonij edr di reconuentione ( fi faran pùfie ) il pri^ ma domandante è obligato di rifpotidcre , ^ wfit me con la rifpofìa metter ragione ( fe Fba ) in fua difeja contro, la detta domanda di rcconuentione : alle quali ragioni di difenfione , colui che hd fatta Urecùmmimne ^ é obligato i rifponderet ^ olii detti procedimenti fono ajjìgnati termini da i Co??/oli tre dii in tre dl^ è piùj ò meno $ fecondo che a i detti Conjoli pare. Fatte qaefle n- fpoHe yfeè domandato per le parti in altraformoi il proceffo è nullo : dopo deue tffer giurato di cahmmUì e di veritài ^ dire , riffondere dalle dette partì alle ragioni nelle loro drte a gli detti buoni hu omini mercanti del mare à domandar configlio fopra della detta caufa ne.la forma di fopra dichiarata, & non con quelli del primo conftglio, ma con altri, & dopò fecondo che trotia per configho , dà fententia nella detta caufa, laqual ha da dare in ferini, &■ quefìo, fecondo la carta delfignor fé. Et quefìa lite d ap- pellationefi ha à terminare infra trenta giorni, Mtrimente la fententia pajja m cofa giudicata, fecondo che di fopra ft contenne. Delle fpefe fatte nella prima lite ", Cap. 19« Li Confoli nella prima lite, cioè nel principale non condannano alcuno nelle fpefe dcU^ detta lite. Delle fpefe fatte ne la feconda lite. Gap- 20. r E'I giudice confirma la fententia de i confoli, condanna per f Stuello che sappellò,nellefpefe fatte per quello, che il detto giudice, & fi riuoca la fententia delli Confili, oucr la con gg , LfdLa f appellante nelle ditte^ fpefe, cfendo fiata fatta l appellatione gin- fìamentCj ne manco condanna rappellato. G 21 . Delli atti, che fi poffono agitar auantivnode i Confoli. Cap. Q Fondo alcuno delli detti Confili farà abfente, occupato d'alcuni altri negotif innanzi l'altro fi poffono dare ledomande, agitare, o-p>-ofi- guire fin a la fententia, laqual fententia, ò veramente altra mtcrlocutoruL. non fi può dar, fi non per emendua gli Confili. T DEtMARE. ^ Iccaufcch’appartengonoalU giLirifdittion de i Confbli. Cap. zz. L I Corsjoli determinano tutte le conmusrfie, che fono dsUi noli, et danno di rohbeyche fiotto caricate in naue ; di parte della nane per farla mettere all'incanto, di gietto di commtjfiom fan'a patron oiier a marinaro, de! debito, che il patrone dello nane bauvffc fatto perbifogno del fiw vafcHo, di promeffa fotta per patrono mercante alli patroni; de robba trouata in Mare libero, c iu fpiaggìa, d’armamenii di iiauigii;galleyc, ò vafctli,e generalmente dL> tutti gli altri contratti, li quali con gli cofiunu di Mare fino dechiarati. DeirErscciuion delle fententie. Cap. 13. L I Confili damioh cffecutioni delle loro fintentie cantra li beni mobili del condannato, si in Vafelio di Mare, come in altri fnoi beni, et cefi delle fententie del Giudice di appellationcin qufh forma , che fà vn cornan- damentsalia parte condannata ad infamia di quello , che ha ottenuto la fen~ lentia, che infra dieci giorni fubfequenti doppa dal detto cornmandamema habhia pagato la flemma, della quale è condannato, 0 ajji'ttiato beni mobili chiari, et Uberi, nella quale la detta fementiafia Jathfnta. altrimenti che efiequiranno la detta fintentia centra quelli beni mobili, che per laparte gli Jaranno mofirati, DcircfTecution dei beni mobili del condannato . Cap, 24. F Atta rafiìgnatione de i beni mobili, si nauilij, come altre cofe per il con- dannato,over per la parte, inabfemia di quello : Quelli beni fianopo^i in pretia perciò perii puhlico trombetta della città per dìcce giorni, e pacati lì diece giorni, fine favendita di quelli beni al più offerente publicamente. E del pretto di quefii beni è fatisfatta la parte di quello, che farà giudicato, e nelle fpefe per effe pari e nella detta effccutione, dando fideiuffione derefiitnir, a quello, che farà primo in tempo , et meglior in iure ,s alcuno dofferirà . Del creditore, le non può dar fideiiilTìonc. Cap. 25, S E è forafikro, ò veramente della città , et giura non poter hauerc la det¬ ta fdeiuffione,Je fà pitblica grida per la città per tl publko Trombetta con fuono di tromba, che come li detti Confili habbino da proueder il pretio dclli detti beni, et quello non pofsi per fio giuramento haucre fideiufftone de refi- timone, fi alcuno fia, che bahbia, ò pretenda hauere attione nella detta coja^ "venduta o nel pretio di quella, th infra trenta giorni cemparijca innaii^ilt dati Confili, permofirare la Jua attione. Altrimente, il detto pretto gii farà datfi finzt^a ftdeiuffions de rcfiitutiQne. EiTe. 4 s CONSOLATO Effccutioa centra i beni ftabilì del condannato, Cap, t 6 , S J cjfó fii/Je t €hel condannato nùn bara beni ale mi mobili, cQfncyafif & ^Irre cofcy e haiibcni dlCbora li ConfoU fcriuenù alla Cmsluia della terra delie quelli bem fono > che come cfjì ConfoU babbi ano daca fcntentia contra tot fcijona in rama quantità la quale fi è confirmata perU fm Giudice doppo del' ia appeìinwne ^ fe è fiata fatta) no?i habbia beni mobili, contro di quali li detti ConfoU poffono efeqm U detta fentcntia^ mhiedino alla detta ghiflitiay che in liiiyiho di quelli beni mobìli , diano la Effeemione della detta fementia^ contrx li ì>mi fi^abili del detto condannato , in cafo^ che li detti ConfoU non vO' gìiano impMiarfij 0^ hitromemrfi nella vendita di queiltbeni flubili ,neniat lo babbiano di coHumc fare : 0 cofi il detto Giudice della tal terra dà la Effe- cutionc delle fentcntiv ddli detti Confali contrai detti beni BabiU fecondo forfm de! foro delta Citcip a cofiume del luogho doue fono gli beni, Del patrone^ che domanda il tio nolo ^ &: il mercante fi Jo contrada per robbaj che gli manca, ò perche farà bagnata * C ap, 27, S \4lnm patrofie di naue^ òdi altro ^ qual fi fia vafo fi rechidma il pio nm- cantei per non darli il mìo della robba , che baràportato , 0 quello mcr- fante allega f che non é tenuto à pagarli il detto nolo^infino cbtl detto patron Uh abbia confìgnato certa robba t la quale affirma mancargli fecondo la li ter a del fuo cotnpagnoy ò altro modo dirà ebe gli fà cancata^ ò infino che gli habbia emmendatù d damw^ ch'affirmarà per colpa del patrone hauere ncekUtQ ncUtL^ fue robbe^ nondimeno Ìl mercante é tenuto pagare al detto patrone il ijolo della rcbba^che gli haurd portato sì della afeinta come deila bagnata > ò guafìit^ dandoprma fidciuffionc in mm dt detti C(mfoli , accio che del tutto fatisfara al detto mercante fa robba che afiìrmari mancargli , ò il danno che Uri fiato fattogli a catifa del detto patrone^ & qitefio fi fa quando per il detto patrone , non fono cùuceffequcfie fopradettc domande dclmercaìite^ C^quefia domanda di noU , non bifogna farla in fcriptis pur che il nolo fi t chiaro , 0 maniftfio per fcritture^ 0 confiffione del detto mercante à per altro modo * Della mercede, o falario de] marinaro, Cap. 2S, domanda, che fa il marinaro perii fm falario, ihedommditrialpa^ trone, mn accade metterla in fcripfìs. Della cfsccution che fi fa centra patron, die habbia debito per imprefiantc * Cap. 29, I L debita d alcun patrone , quale appare per fcrittura, e confc0on fua, noru^ bifognapOY k domanda in fcriptis , ma /oh el debitore prefenta il fcrin quello, che domanda le cento lire , non debbe battere fi non vinti ò niente, dò tutte lecento lire,li Confali hanno tre danari per lira de ogniuno delle partili¬ tiganti cofi fecondo più, ò meno. Del Salario del Gmdiec delle Appcllationi.' Cap. 37. I L gittdice piglia per fuo falario della lite, che li Confoli hanno giudicate^- della quale fi hard appellato tre danari per lira da ognimo delle partit&‘ qitefìot quando della caufa fari appellato , aitramenti nò. Se fa r.à alcii na fiifpitione de i Gonfoli . Cap. 3 s, Q Vando l'vno delti Confoli è bauuto per fofpetto per alcuna delle parti , litiganti , <&■ le ragioni de fufpitione faranno apparenti in talcafo hanno da pigliare per loro compagno vn’altro buoma deìCarte del mare, & ft tutti diti Confoii fono hanuti per fufpetti, hanno da pigliare dui buomini del arte del mare, che non frano fufpetci alle parte, & tutti infieme fanno il fm proceffo nella ditta caufa, dr non hanno di/alario pili delti detti tre danari per lira da ogniuno delle parti, li quali tre danari fe diuideno ìn tra quelli dui. Se fari fu fpition del giudice delle Appcllationi, Cap. 3^. I L Giudice per il rnedcfimo , fe è retrattato per fu/petto, in talcafo gli danna per compagno vn altro huomo del mare non fufpetto alle parte , zif infieme con quello ha à terminare la lite della ,Appellationediuider intra loro il ftiO falario. Cornei Confoii,& ilgiudicedannofcntcntic fecondo icoftumi del mare, o filo configlio. Cap. 40- L E fententie, che per li detti Confoii, » per giudice fi danno, fono fecondo li cofiomi, tir flatiiti del mare, et fecondo chein diuerfi capitoli dclli fuoi fia~ mi è dechiarato, et quando li loro cofiumi, et capitoli non b.tjìano, piglLmo il configiio de buoni buomim mercanti, et del mare , cioè fecondo gli piu voti di quelli , che daranno il configiio. Sopra qual forte di robbe rcqneftratcè liberato ilfeqiieftrodando fideiiifilone di fiar à ragione. Cap. 41. Gni fequeflro , che fìa fatto , fi Ubera, fe farà data fideiufme de flar d ragione : Eccetto il fequeflro fatto delle robbe, delle quali faràdeunto o CONSOLATO il nolo^fopra del qkal fcqucjlìo ìion è receuHta fideiujjìone « Prouedimcnto del Re Don lacpbo fopra il giuramento de gli aduocati. Cap. 4 ^* S jippiano tutti , come ì^oi il Ke don lacobper lagratU de lidio y di Ma- Jn , & de miorica & de Falenga, & Conte di BarceUonn , ^ i Vrgel . dr sknor de J^omPolier volendo prouedere à vtilita delLi Citta , u- F,egno demiorica, fUbiUimo pernoi per li nolìrì, in perpetuum, che li aduocati murano in queiia forma. Io N. giuro, che fedeluitnte rni portavo ne lo officio d’aduocation, ne alcuna cofa malitiofamente farò, ne diro in niffima lite.rtccu. tita (otto lamia aduocation, & fe nel principio .enei met^o^o, onci pn della tal lite mi parerà non efferegiuffa.fubito lo dirà al mio cliente, & niente allegaro eontra la mia confeientia, ne farò alcuna conuention cantra quel, che defende¬ rò /opra alcuna parte della cofa che fi litiga, nè inflrutro, né informarò alle^ parte fe non a dir la verità. . ■ r-^-r t- ^ Qui finiffe l'ordine giudicano della corte de i Confali . Delle mifare d’Aloflàndria . Cap. 4J. S I come hanno di moltiplicare le qiiintalate d ^leffandi ia : li huomini, co¬ me li mercanti fanno nolo a i patroni delle naui, o qual fi voglia legno , bi- fogna fapere le mijure d'Meffandria ,& prima è vbligato il patron di portar dua quintali e me^^go di bambagia per miftira, in fino alla terga parte, & je it mere cinte vorrà caricare piu della terT^a parte, e obligato alici tei 7 ^ parte , ^ fi vorrà caricare di bambctgia, etiam è vbligato il patron della naue^ a ricc* nere duo quintali per mifura 3 et fe farà pope el quarto anchora di incenjo , et daca , et genserie , che fumano cinque quintali per fporta, c de braji le quattro quintali, e d'eolio tre, de lintidafli, cioè cofe di caffè, e di barili vn quinta.e per duo quintali, perfportata. Item il quintale, (he fi chiama forfori, et di caneLla tre quintali per fporta , & di bambagia filata tre quintali, per fportata, & duo quintali gen$uefit, diftoppa, et tre quintali per /portata di lixandcia ,et di porcellane gobbe dodici quintali per fportata, et de bagadeli fei quintali , eh rneggo per [portata, et de indo graffo tre quintali, e mt\^o forfori perjporta^ ta, et di guccaro fino tre quintali genouefi, et per denti di elefanti, e meg^o for^ fori per fportata, et di lana da capelli tre quintali, il quarto forfori per fporta^ ta da lume, del primo tre quintali genouefi per /portata, et del fecondo due^ quintali e meg^go per fportata • Qiu cominciano i buoni coflumi del Marc. Cap. ^4. O Fefli fono li boni Habilimcnti, et boni cofiumi che appartengono al mare, i quali gli fapicnti huomini, che vanno per U mondo co'min- ciarono D E L M A p, E. 15 ciarotio dareafli vo^ìri anUf affati, li quali fono fatù fecondo U libri della fapkiìtLi delli buoni cofìund, domnd pop-tffo di quello libro furomrà,es¬ ine ft debbo fonar U patron della nane con i mercanti, marinari, fcrcirini, & al'ra forte d'huomhti, che vanno nella nane, & ancora come ft debba por¬ tare i ( mercante & c, apprelfo il patron della nane, & come il peregrino, per- cl. e peregrinoft dice ogni bmmo, ohe debba pagare nolo per la fmpcrjona ol- tra ia if^amcrcaruia, OiL ndo il patron vorrd cominciar nane, che debba dichiarar ai Compagni. Cap. 45, C ominciarne come il Vatrone della nane, ù nauilio comincierà a fare na¬ ne, c>-velefc fare parte-. Ini debba dire, ek fare intendere alti compagm di quante parti la farcia : dr di che grandet^p: a ; dr quanto hard per pianoid’ quanto bara pcrjentirtu ; & quanto aprirà; ùr quanto hard per charena . Del Compagno, che non vorrà, ò non potràfar la parte, che promette. Cap. 46, P r fe quello che di [opra è detto farà intendere a i compagni, &gli com- ■ prometteranno di fare,parte ;qiiellapane, quale gli promette¬ ranno di fare, quell a gii debbano attendere fe gli compaginò vno di loro non poteffe attendere, ò non voleffefàre quello che gli hard prorneffo; il patro¬ ne della nane ò nauilio io può contlringcre per lagiuflitia, df può pigliare fo~ pra quella parte, che gii haueua promeffofart danari imprefìito. Toniamo ca- fo che detto compagno douefiefar ma fedeeima partc,cnon batteffe fatto com pimento je non per la metà; fe lui gli doueua fare la detta parte, drnon la ft- rà, li patrone della nane ,ònauilio può impegnare la parte compiuta per fare compimento alia parte che gli haueua premeffo fare, df fu fatto periiù queflo ■capitolo ; perche colui il quale comincia la naue onauiUo, non la comincierà fe penfalfe, che li compagni gii do«fJ?ej-o mancare, ò non la pouf ero fare. Del Compagno qual morirà dapoi, chchaurà cominciato ò piomenb di far parte. Cap. 47. S E alcuno prometterà di fare pane ad alcuno,in naue, ò innaiùlio ;fe colui, il quale la parte baurà premeffo di fare, morirà tmianttf che quella naue ò nauilio nella quale hdurà promefo di fare parte,non farà fatto nè finita :gli heredi oglitenitori deili bendi quello chemorto farà .non fono tenuti di cofa alcuna a quello,tlquale,quello chemorto farà,hauea promejfo di far parte qua- doviuo era. Saluomperò feal fuoteftamentoluinonnehaucjfe fattamentio- tic-.dr fe quello chemorto farà, harà pagati alcuni denari a quello per conto del ia parte, che harà promejfodi fare con effo lui : dr fe li danari faranno tanti, (he bajìafjero a fornire tiara la parte, thè bauef'e prvtnefjo di fare: qutliapar- 14 CONSOLATO debba e^tr venduta mnan'](i che la naue, ò nauilio parta , ò[alga di qiielh luoco y doue farà fiata fatta : non obflante quello capitolo, che dice, che nane ò nauilio non fi può render e nè bandire per infino a tanto che habbia fatto viag^ gio : per qual ragione ? per quefla. Ter che huomo morto non è tenuto tenere ra^ glorie nè le^g€,ne coflumiifaluo debito, eìr comando, ^coja iniufla fe ne harà^ ^nchora per altra ragione, Terche il giorno che alcuno muore, quello giorno è finita ogni compagnia che con alcuni haiicffe: perche Imomo che morto è: non ha compagno. E [e per forte quelli danari, che lui hà dati a colui , non bajlaffi- no in alcuna parte finirCyU patrone della nane è tenuto cercare chi faccia com¬ pimento in quella partey che colui morto gli haueua promeffo fare.incora è te¬ nuto il detto patrone della naue di reftitutre quelli denari , che riceuuto hautffe aIH berediyò a gli attenitori delli beni di colui cheli denari gli dette, Saluo vrn- però fe colui ,rhe fgnor farà, ne hard a fare alcuna Ufeiata a quello , il quale fornirà quella parte ebe colui che morta, e gli haueua promeffo di fornire, quel¬ la talegratia: debba ejfere dedutta di quelli denari che Lui hauejfo receuutu Im¬ però che tutte quelle cofe fieno fatte come di [opra è detto fen\a alcuna fraude, per U ragioni di fopra dette fu fatto quefto capitolo, Hora ri/pondiamo che fe lo volefk fare Jut non faria tanto grande nauilio, & fari alo manco fe Lui fa- pejfe, che quello compagno baueffepotere di mancharli di niente che concordati fujfino . Se il Patron vorrà far maggior NaiTc> che non haurà detto ai compagni* Gap. 4S. P filiamo adeffo del patron di nane, ò dinanilìo , ilquale comincierà la naue informa poca, & darà più in fentina, & in charena,^ in piano, ci" farà quella maggiore yn ter':^o, yn quarto, ò la metà innanzi che Cbabbi fatto in¬ tendere alti compagni,lappiate che il compagno non gli è tenuto di niente cre- feere ,fe non in quel modo che lui gli ha fatto intendere al principio : CT fe lui lo accrefee dapoi, il compagno ci debbo hauer la fua parte, come fe egli hauejfe mejfo parte nel crefeimento che hauerà fatto : faluo yna coja, che il Matflro la faceffe di maggior mifura, che il patrone della naue gli haueffi detto ,0" accor¬ dato con gli compagni, però fe il patrone della naue la yoleffe crefeere, lui deb¬ ba andar da ciafeun compagno, c^ dimandare loro fe detti compagni fono con • tenti che crefehino le parti; & yeder quelli, i quali faranno contenti, cìr quali nò. Eadiamo conto che fiano quattro ò fei : gli fei vincono gli quattro , & gli dieci gli otto : & per quefle ,per due, nè per tre, nè per quattro, nè per cinque compagni poi sijno gli manco, non debba flare di crefeer la nane : ^ compagni che contradiranno fona tenuti far al patrone di naue la parte cht^ promeffa haranno in quel modo, che la più parte de compagni faranno, & deb¬ ba far yenire alla dimanda tutti i compagni infieme . Se *5 del mare. Se ìi Patron v^H'rà crcfccr la Nauc, j compagni di che gli fono tenuti. Cap. 49. C ome che nel capitolo fopradetto ètontenicto, dice, che (e il patron di nane o di nanilto -vorrà crefeere U naue,ò nattilio che lai lo debhe fare a fapere: &-d,a tmi g l compagni, &fe tutti gli compagni vor,inno, lui U può crefee^ rc,& in queflo non ti e contrafio nejfuno. Imperò doue dice, che fi L più par~ te fi concorderanno, che lui la crefea, Im lo può fare : che per mauro òcin~ ^ue compagni, cìje in contradiranm di quanto g <.ì.q tcnm^ guanto no, & in queUo poyrUeffere alcuna quefiione. Et permicfiarmilne, che quefiione muna non pofia efjere , gli npfirì anteceffori feccno queUa corret- tionc, & difieno, ^ dichiarirono,che-vero e' la Naueò nauilio fi può crefeerc, fila più parte dellt compagni faranno contenti. Imperò è da intendere in^ qtiefio modo, che debba efiei-c veduto, riguardato la pofibilità di quelli compagni quali contr adiranno ; perche per ventura ci fard alcuno di meì, che conti-adiranno, che fi lui haueffe prpfiare à metter in quelle Nani più di Mallo che loro m pnncipo comprenderono, quando la Naue 0. cominciò Jana forzi a que io tale pigliare merre(fi,ò vender, ò barattar alcmavolta,dcmohuo^ mo che far a parte m nane 0 in nauilio lo fa per grande amicitia, che haurd con colui,ilquale naue 0 nauilwvorra farc^iùcheperrifpetto di madagno,chelui afpem hauere-, u per quefia ragione fariamal fatto, che colui fiffidannifica- to, & per le raponi di fipra dette fiinofiri amichi, 1,quali adorno prima per li mondo vederono, & cognofierono che firia malfatto. Etperquek di- cono& dichiarano, che fi alcuno compagno di queìli che contradiranno, che U naue o namilio nonfidebbacrcfierepernonpotere.fiharannopromefiodifare vno ottam,che non filano tenuti di fare pÌH:&il patrone dellanaue nò li poffa di mente altro sfor:^are, perche è colpa del patrone deUa naue, ò nauilio come lui non firua quello chepromefo haueua, perche lui crefie la nauefi nauilio fin- :Z;a volontà di loro i & per quefia ragione il patrone dinaue non gli può farea, mente, & pertanto il patrone delta nane debba cercare altri compazni, quali gli faccino compimento in queUe parti che quelli non potranno compire in¬ cora facciona grana aUi patroni di Naue ò di nauilio, perche dd mito non ab- filuerono detti compagni. Imperò feciono quefio, percioche h patroni di Nane ò di Nautlinonfnfiino dd tatto diifitti, chepernientenonè ragione, che nd'- fimo tlebba,nè pofiahauere potere ndli beni di altri fi non tanto quanto quelli, di chi faranno ,glt voranno confemire . Imperò fi quelli compagni, qJii con- tradtrauno, faranno i manco , dT faranno fifficienti.drharannopour di ptr quella parte che premeffa haranno di fare firrga laro danno: ilVa~ fron della nane ,òm luilio, a chi promeffa le battio , gli può sformare in quel modo. CONSOLATO modo, che nel capitolo di /opra è dichiarata, & certificato : perche in ogni cofa è ragione, chela pik parte tenga più potere, che la minore : &-per le ragioni di fopì^a dette ogni patron dinaue ò namlio , che facci in forma , e maniera con quelli,che parte prometteranno di fare, che infra Ivno, & l'altro non pojja^ efierc alcuna contrarietà per alcuna ragione ,&per ladichiaratione della gionejopra detta fu fatto queflo correggimento. Del Macftro d’Afcia , fc crefeerà lamifura. Qip. so. S E alcuno maejìro di^feia farà più grande le mifiire, che il patron dclla^ nane non haurà accordato con effo lui, di tutte le fpefe del o efcimcnto deb^ be pagare la metà, eir perdere il falario di tante giornate quante lauorerà , ^cora il macero di ^feia è tenuto di dire à tutti li compagni tutte le mifure, le quali haurà accordate col patron della nane . Et anchora è tenuto dir che la^ noro fa-, fe è forte, ò fiacho . Del Patron d’Afcia, & Thalafato, in che fono tenuti al Pa¬ tron, & il patron àloro. Cap. 51. S U maejlro di afeia ò chalafato lauoreranno con alcuno patrone di nane, i dinauilior loro fono tenuti di fare buono lauoro, i&flabile ; cir per mente non debbino fiachare, ò manchare, &fe i maeflri d'a[cia,c cb.dafati fanno huo^ no lauoro ^ & che fiano maeflri per quello lauoro , ò maggiore ò migliore fuffi^ no /ufficienti fare, & tener à lorpotere ; fe il Vatron di nane ò nauilio il quale harà dato detta opera, con yolontà di lui ìnedefmo la haranno imparata eJr* cominciata, e /landò nel lauoro accada difeordia delti fopradetti maeflri ,loro lauorando bene & diligentemente ogni cofa che al lauoro huogna. S e il palo¬ ne della nane gli vorrà cattare per difpiacer che per ventura di lor bara, 0 che percafo trouerà altri che la far anno per miglior mere aco, il patron della nane à nauilio non gli può cauare, nè loro non fipoffiano partire di detto lauoro , poi che haranno cominciato detto lauoro per in fi no fila fornito^ che detti maeflri fiano buoni, e /ufficienti in quello lauoro; & ancora à più maggiore & migliore che quellonon è, e fed patrone dellauaue li cauerà, poi che loro fiano buoni ^ [ufficienti , (^faranno bene, & diligentemente ogni cofa , che in quello lauoro bifogna:neffiino maeflro di afciane Chalafato non fi debba mettere à fare ejueL lo lauoro . Se imperò il patrone della naue ò nauilio non fi accordafjc, ò non fi fuffe accordato con quelli maeflri, dui lauoro haueuano incominciato ; per niente quelli non fi debbano partire per la parola del Vairone di ìiaueò di na-- tiilio, ungi debbono dare la fatica à quelli macftti, che quello lauoro haranno incominciato, ^ fe loro fono contenti ,cirrenunciano à loro : loro pojjono ro- minciare di farc,&lauorare in quello lauorOy^ir innanzi nò, perche fe mnaiigi che loro non haueffino la f^icha di quelli, che haiieuano lauorato 5 faria veri/- fimilc D E L M A R e; ij fmiU che quelli^ li quali quejìo cùmincÌ9mioàfare,hauc{fey<>dif<’rma maliuolentia dt quelli maSfri , che quello Imoro hauejfero comi»fiato o fàcef fero incora faria verijsimile che fi lamentaffero della,toro : ter queHo o/ni vno fi debba guardare di male. &• di fatica tanto quanto ùuè, perche di ma- le.^ di poco Uperjona ne ha affai, elrper confequente il patron della ^’aue. à HauiUo fi debba guardaredt fatedifpìacere a quelli maefiri, che ha medefi- tno hauerà pigliati con Jua volontà baranno incominciato il fio iaimo , polche loro faccino hene,<& diligentementt ciò che bifoffta in quel Umro deh - ka lafciare loro finire. Impcrcchefcquelli maefiri diafiia à Calafati , quali hauermnù Uuora,nonfarannoftdffiaenti afarejl TmomdelU j ò liamliù li può cauav^yi^ metterci diri Maefiri, che fappmo.fiiriLj ^ucl lauorù * & tjuclii tììaefÌTiychc Iq lauorù fapratìno fate, non fono tenuti dimandare licentia a quell: Maefiri c^haranno incQmincìato , 4 i poiché loro mn hfapeuamfare, ne vfeirne a capo : an:^i fono tenuti quelli, li quali fi fa^ ^anno Maefiri di ^^feia, Calafati, checoMÌncicranno alcuno iauoro a /ii- re, &non lofapranno fare,fe non che gabbano le genti ìdebb ano rifare a m*el io, di chi quel Iauoro farà, tutta lafpefi, & tutto U danno , che per colpa di loro haueffe patito ; perciò ogni Maefìro diUfeia & Calafato fi guardi, debba guardare quale lamro debba fare ^ ^ quale nò \cheje per colpa della^ uorOy che lui hard fatto, tl Tatrone delta ì^aue è NamliOyneharà a rifare alli Mercanti, o patirà alcuno daìiuo, li fopradetti Maefìì i che quel cattino latwro haranno fatto ,fono tenuti dircflituire > rifare quellilntereffi, che il "Patrone della ì^aue bara hauuto a fare a detti mercanti 5 ancora ogni danno, che il patrone della Nane ne hard patito per colpa del cattiiw iauoro che li Mae^ firi gli baranno fatta : &fe quelli ?kaejiri non baranno di che pagare , deb- hanoejfere pigliati & mefii in potere della giuflim , & fare tanto per infino che hab b ino Jat il fatto, integrato il Patron della N aue d'o^ni danno, che per colpa rfi lOro hauefjcpatito, che a tanto fono tenuti, come fe lo haueffero rubbato, 0 canato della caffa con inganno : il patrone della nauc è tenuto dare a ogni Ddaejiro, che nella fua opera lauorerà per ogni giorno ite danàfi per pane, &-per beve, & ancorali faUrio cbvpromcffo gli haurà ^ fe impero gli detti Maejld non gli voteffero fare grati a di afptttario da rno fabbato al- faltro^drqHeflo fia volontà delU Maeflri,fe lo faranno 0 nò ; che il Patirne della iV aue 0 a uìlio noti li può al tritn en t e rfov jc non tanto q u a n to farà di [ho volere; érfegli Maejki laHórcrajino col patrone della Kaue a dfirct- tione, che alcuno pretto non farà infra loro, il Patrone della Nane e tenuto a dai e tanto quan to gli altri Maefiri pigli eritKuo nel ti altri lauovi, eie come i?t quel tempo fi dà t cirgiafla la commadità della terra : perche ogni Maefìro di ^dfda ér Calaftto fiacche faccia Iauoro, afYct^'^fifattOùaiiomate, debbru attendere di fare buono Iauoro, & viabile,accioche la pena difopra dettanon gli vmlj'edijopra, & fu fatto per ciò quefìg capitoh ? perche molti maefiri di CONSOLATO \Afcia & ntolti Calafati furiano molto cattino Ltuoro, ft loroftpejfCiro non patire neffiiua faticarne neffimo danno: &p€rqHeflaè mejfa la pena/opra, ietta, a fine che ognuno fi guardi quale lauorofarà, & quale nò. Di Macftro di A.fda & Calafato che fanno laiioro à efeanfo# cioè à tempo , é predo faputo . Gap, 5 2. S £ alcuno Trlaeflrodi jìfeia ,ò Calafato pigi ieri ò farà alcuno lauoro per yno tanto : lui è tenuto di pagare tutti li Trlaeflri, che con luì lauoreran^ no in quel lauoro ^ il quale lui haueri pigliato di fare, & pronte fio fare à quel^ lo di che farà per pretio faputo :érfcgli Maefiri che con luì lauoreranno non fanno che lui babbi pigliato quello lauoro [opra di lui , il Vairone del lauoro è tenuto dire, & di moflrare a quelli : peyxioche fe quello Maeflro foffe barat^ tiere ò inganatore ; è che non haueffe di che pagare quelli MaeHriy quali corzj, lui haueffero lauoratoinon refiaffefogabbati, non fapendo che lui faceffe queU lo lauoro [opra di fe: &fe il Vairone delt opera non dirà, nè dmofircrà à lo^ ro , quando comincieranno à lauorare in quella fua opera ;fe quello Maeslro , quale farà quella opera fopra di fe, non roleffe pagare, ò non haueffe di che pagare, quelli altri MaeHrt, che con lui haranno lauorato , pofiono fequeflra- re quel lauoro quale hauefiero fatto : & quel lauoro debba fìare tanto feque^ firato per mfino che detti Triaeflri fieno fatisfatti di tutte le loro fatiche. Et ancora di ogni danno,&di ogni fcoclo & dfogni fpefa che loro patito hauef¬ fero ; imperò fe il Vairone di detta opera hauerd a loro detto , & dimoflrato che quello Maeflro gli fa quella fua opera à pretio , fatto fopra di fe : & li detti lYlaefiri hauefiero queflo ydito,ò lip^gaffe quello Maeflro ò nò: quelli fo- pradetti MaeHri non poffono fequeflrare quello lauoro che fatto haranno ; poi che il Vairone della opera hard detto a loro quando incominciorono a lauo¬ rare , che lui haueuadatta quella opera fopra di quello Triaefìro , Imperò fe il patrone della opera dirà a quelli T^laefìn, che attendino a lauorare chc^ lui gli pagherà bene li lauori loro;&fs lauoreranno a fede del Signore della opera,&per le parole che lui hauerd dette: fe lui haueffe pagato il T^Iaeflro di quanto promeffo gli haueffe ò non fuffe pagato; fe il detto Maefiro non pa¬ gherà quelli altri Maefiri, ò non haueffe di che pagare : il Signore delf opera è tenuto pagare : percioche promeffo ha; babbi cofa\alcuna di quello Maeflro 0 non babbi, è di bifogno, che quelli Maefiri fieno pagati 3 perche hanno la^ vorato a fede del Signore. Etper luipromeffe a loro pagamento, che feper yentura lui progne fio non h auefie, gli [opradetti Maefiri non haueri ano la- uorato, & haueriano fatto loro ytile in altro loco, perche ogni Signore di opera chi fi fia, che la faccia fare à pretio faputo, d giornate, guardifi, ò prometta ,onò, è bifogno che tutto quello che prometterà babbi ad ofierua- fe, yoglia ò non yoglia: &fe li Maesìri di j:fcia,& Chalafati quali faranno lauoro ■ DEL MA RE. lauoroepretio fatto^ zirfaranno d'accordo col patron di chi il lauoro farà-^che loro gli lo daranno finito a giorno certOy & tempo deputato, &rnfra loro fa^ r ii nieffa òpofiapcna certa., foli dettiMaefirinon finiranno detto lauoro nel modo, che promeffo haueranno, il Signor del lauoro può domandafela pena che infra lui, & detti maeflri pofla fard, li detti Maefìri fono tenuti quella pagare fenica contrailo neffimo, c^rfe infra loro pena aletta pofìa né meffau non farà, gli detti lylacftri fono tenuti di dare al Signore della opera ogni danno ogni feon ci0y& ogni pena che lui haueffe fatta, òfacejfe,c!^ dehbe effere crc^ àuto per fuo giuramento . Imperò c da intendere che detto danno fufìe fatto per colpa , o per negiigentia da li detti Maefìri, cjn fe per colpa, nè per neglU gentia non farà fatto quello danno,nè quello feoncio, non è ragione, che loro lo habbino a emendare , nè ancorala pena ,femeffaci farà, poi che per colpa di loro non farà fatto; pcrcioche fpefie volte accade impedimento di Dio, o di Signoria ; & ad impedimento di Dio, nè di Signoria non può neffuno altro dire nè fare, nè è ragione che pojfa . Imperò fe il Signore dell'opera non farà gli pagamenti con li Maeflri nel modo che accordato farà, & detti Maeflrine haueranno a fare alcune fpefe, o patiranno alcuno danno, tanto è tenuto il patron alli maeflri, come li macfhà al patrone ^ ^ quefio è ragione . Del compagno che vorrà vender la parte, chehaiiera nella nane. Gap. 53. A ncora debba ogniuno fapere, che fe alcuno compagno vorrà vendere U parte, che haucrà cominciato a far nella Naue^ lui lo debba fare afa^ pere Ut atrone della Naue,&in quel modo è tenuto fare l'altrove feti patron della Naue non vorrà che ci entri,non ci può entrar e,in fino eh e babbi a fatiti viaggio la Nane,perciò è da intender e che quello, che la compreria, lopotria cauare per maleuolentia . Et per questa ragione non poffono far bandire li compagni con il Tatrone della Nane,per infino che la nane babbi fatto vtag^ gio ; gr quando la naue hauerà fatto viaggio, fi può bandire dalli compagni al Vairone, & dalV atrone alli compagni. Imperò gli compagni debbono da’- re al Vatrone della Naue vantaggio di dare ò di pigliare : fe imperò bandii mento publico non cifdff€,^per quefio fu fatto quefio capitolo; perche il pa¬ trone della naue ci hauerà afiai fatica, e fiento, èr hauerà cominciatala na¬ ue , che fe lui non fujfe, non faria fatta . In che modo fi può, & fi debbe vender naue infra il patron, & i compagni. Gap. 54. S Econdo che dice, & dimoflra il capitolo detto di fopra , che Naue 0 Nauilio non fi può vendere infino non habbia fatto viaggio : & è vero con quefio quando fia Naue, 0 Nauilio , che di mono fi faccia., 0 che alcuno lo bahbia comperato , con volontà i & confentimento di tutti quanti li com^^ B 2 pagni, 20 CONSOLATO , è delU magier pan r, cr ht quello luoco dotte dice j che il ccm^agM debba darevantAggto al Vatronc della Kaue, ò Nakilio di dare ò pigliare : fe imperò incanto publico non ci fuffe , in quello modo ft debba Seguire , cr comprendere, perche non ò , nè ancora faria giu(ia ragione , che efjendo yno compagno, o dui ; che per loro mancamento di fenno s à per yanta^io di danari, che toro haiteficro , debbino, nè pofftno portare alcuno Vatrone 'dt Sa- ve,òKaiulio , nel quale loro hauejfero alcuna parte ad incanta publico ; fe impero il detto^atione diSaue, oì^auilio non'voicjfe ragione che non fi debba fare ; perche ? Ter qucjia ragione ; Tercioebe alcune volte le piU par¬ ti delli Tatroni delle Kaue, òNauiii hanno a voler fare alcune fpefe, le quali VOTI yorantto mettere in conto alti compagnijper refiarc in gratta di loro,han¬ no fede ebepoffano guadagnar in molti modi, molte ym, Uauali non bifo- gna al prefente dire nè replicare, dr per ventura alcuna volta li detti Tatro- ni di mue, ù Sautli hanno a fornire nelleNaue ,òNaMli, che loro fanno fare, più parte che loro non penfano fare, quando la detta nane , o nauilto in- cominciorno. Et per quefto li detti Tatroni di natte, o nauili fono pefit m tale veccjfità, che non batteranno danari, ne hanno di che poterne fare alle volte , Et ancora per altre ragioni.percioche il detto Tatrcne di natte, o nauith ha- ueràhauutaajfai fatica,du ^ffai Hento,Cu affanno, perche non faria, nè è di ragione che per vno compagno, né dui, o per maliutlentia, che loro hattefiero vcrfodel dettoTatroncdinauCfOdinauìlio,Ìa poteffero mettere a incanto publico, che per le ragioni di fopra dette io potriano cauare a gran- diffwio mancamento di lui mtdefìmo . Et in tal modo il patrone di nane, o dì nautlìo refteria disfatto, ò gran patte confumato del fuOjdT" li detti compa¬ gni non guadagneranno »ff»f c in qittfo : perche non è ragione che vno nè dui compagni poj}ino mettere a incanto publico, fe detto Tatrone dt naue , ò na- uilio hard fatto viaggio comedi fopra è detto . Se tutti li compagni, o leu, più parte vorantìù lìicatitarc , t m. : etere a imauto la detta Nauc\ oS'auilio a detto Tacroue loro lo pojfonofare, che detto Tatrcne non può, nè debbe per niente Lcnaatiiye: (cimptrò infra il detto Tatrone gli compagni alcuno acerdo, o prem rffio,te non fuffe fiat a fatta , fe detto accoYdo,o^promeffo- Mal fQfrd dcttiri inifil di l^ro fatta non jarà la detta ì^aiWj i ìHautiio fi può incanbire- £ da intendere, che li detti lonipagm hanno potere di fpignere, ^ sfortnarepn la giunuia detto Tmrone dt Nane d fare detto incanto pur biìco , percmhe gikfia ragione, e^equainà , ttfr cofìumi è di qualunquiL^ cofa chefia fatto, omoffo alcuno contrago , tuttauia hanno farsa, ór debbe ejjere fegmto tutto quello, che le più partì, à potere vorranno , ór quelitL^ fi e efegutre, yj* non altro, gtv perdo (e tutti li compagni ò La più pnrrr- , vorannoineantarecol detto Tatrone dittane, o Namih :il detto TaLne di naue,o nauilto debba fare incanto con li detti compagni in queHomodo ,ehe fbipmctdaraqueUglo debba battere, imperò fe tutti gli compagni, è hv, pi il 21 DEL MARE. pià parte de compagni non incanteranno^ ò nonvoranm incantare, detto pa- tì'one di nane non è tenuto d'incantare con (jucili compagni fe lui non vorrà. Saluo imperò che fe vno compagno, ò duci, ò tre vogiino incantare ò mettere à incanto il detto 'Patrone di Uaue ò nauilio, ti detti compagni, ò compagno debbino dire allo detto Patrone della Nane ò nauilio ; ò voi ci date à ragione de ’uno tanto delle nofire parti, ò noi daremo à ragione de vno tanto della vo^ flra ; di quello di Jopra detto pofono forcare li detti compagni il Panane dcUanaue ò nawlio,vogUa il dettePatrone della nauco nauilio ,ùnò:ei'a quello modo il detto Patrone di nane tiene auantaggio di dare, ò pigliare. Sal¬ uo imperò li patti, ò promcjjioni, a comandamenti fatti infra loro di tutte le cofe ; i^cofiil detto Patrone di nane ò nauilio può foixarc detti compagni in timi quei modi & maniere, che gli detti compagnipojj'ono & debbono forca¬ re detto patrone di nane ; imperò fe infra il detto patrone di naiie,& detti com¬ pagni incanto publico fi fard, incantopublico non ha, nè debba bauerc fiffio- rianeffuna,che tutti debbono effer compagni femplici. Se imperò infra loro non fujfe alcuno accordo fatto, che alcuno di loro debba haitere alcuno ìoonore, ò alcuna fignoria. Itnperochcfc quando lorovoranno incantare fi accorderanno infra loro che fta dato alcuno vantaggio a quello che primo ci dirà, gli debba ejìer dato ; [e infra loro alcuno accordo per ragione dello auantaggio di Jo¬ pra detto fatto non farà, l'vno non è tenuto dare all'altro detto auantaggio fc non vorrà, &per le ragioni di /opra dette fu fatto qiieflo capitolo. Scrinano in che modo debba cfler mcfro,& del Giuramento, & della Fide)tà di quello, & della Pena del contrario facendo. Gap. 55. I L patrone della nane può metter jeriuano nell.a naue con cenfentimento de i compagni, & lo debbo fare giurare con teUimom de’marinari,& mercan¬ ti , & dei compagni, fc nel loco ne fard, che debba efkrhumile, &fedele-9 unto al mercante, quanto al patrone di naue, ó" marinari, ^-paffeggieri, ^ a ogni perfona che vadi in naue, &■ che habbU a tenere il cartolario che ma €i ferina niente fe no il vero,^ quello che vdirà di ciafeuna delleparti,^ che lui dìa il fuo diritto ad ogn vno gir fe il cartolario haucjfe tenuto alcuno fenga il fermano, non farà creduto niente che ci fujfe ferino i&fe il fermano feri- tteffe quello che non debbe ; debbe perder la man drina,eir debba ejfcr raarca- to nella fronte con vno ferro caldo, & debba perdere ogni co fa che babbi, ni più, nè manco cotae fe lui fcriuejfe, 0 altri bauejfe jeritto. Del Poter , & del Carico del Scrinano. Gap. s Tf L fermano ha tal potere, che il patron della naue non debbe mente caricar 1 alla naue ,fe non in prefentia del firmano, nè nejfmo mannaro noi deo- i/e trarre rebbai nè girne in terra ,nè (tefiiparefen^a hcentia del finnmi , 2% CONSOLATO ^ Je niente fi perderà in naue ( cioè a fapere) balla,o fardello o altre mercan^ tie, 0 alcuna altra robba, che lo fcriuano habbia ferina, ò fufe flato al cari^ care, lo fcriuano la debba pagare ,&Je lo jeriuano non ha di che pagare , lo debba pagare la naue, fe douefje efferne venduta, rifcruatogli /alari alti ma¬ rinari, & il fcriuano può comperare, & vendere tutte le cofe, cioè , ferrai menta,yettoHaglie,& tanto acconcio di naue fen\a liccntia del Tatrone del¬ la naue. Imperoche di ejfarcire debba farlo a fapere al patron della naue, ^il patron della naue alll compagni, che andar anno con lui ; cì?" fe loro non voranno, la può comperare, poi che fianeeejfario alla nane • Di guardia del Cartolario. Cap. 57. ^ L patrone della naue debba far giurar il fcriuano, che lui non dorma iru terra fen:(a le chiaui della caffa, nella male farà il cartolario , de terrai mai yian debba lafclare la cajfa aperta, nella quale terrà il cartolario /otto la pe^ va di /opra detta. ^ Prorogatine del Patron del Scrinano, & de i Compagni, & della fe¬ de, 5 c credito ch’è dato al Cartolario. Cap. 58, T Ftte le fpefe, come è mangiare, & bere ; debbé pagar la naue al Tatro^ ne,& al fcriuano ; ancora debbe pagar al fcriuano /carpe, e incbio- firo, & carta, & pergamene, & il Tatrone della naue debba haucr tanto fa^ lario come vno delli altrinochicri, che vanno in naue,& tante camerate, co^ me del /alario, nella forma dal falario,& debbeglilo dare il fcriuano : & fcriuer c&fi bene come de gli altri, che faranno marinari ,c^fe alcuno com¬ pagno anderà con luì nella naue, lui debba far giurar il nockiero che gli dica laverità, che fatica può pigliar qtel compagno, che lui gli dia quello (he merita, & fe il Tatrone lo vorrà migliorare d*alcur:a cofa, lo può fare , fe il fcriuano anderà a diferettione, hi gli debba da) e di faiario , come a vno di quelli di prona communali che vi fa,&fe il patrone lo vcìrà miglio¬ rare, io può fare : il patrone della naue, può tuttauia domandare conto al feri¬ vano fiaparentefuo,o altro. Imperò patron e di naue non vi può parente fuo mettere per fcriuano: fenon con volontà de compagni, ò mercanti; & fe alcuno fcriuano fuffe flato in biafmo di alcuna fcriuania , ò di alcuno furto che haueffe fatto,non può pigliare tale fcriuano parente fuo ^nè altre. jLn^ torà piH ; il fcriuano è tenuto a dare conto a i compagn ogni volta che egli fara dimandato , ben che fuffe vfeito della ftriuania, ò che fuffe nella nauc^\ ^noorapià, d tenuto rendere conto a ogni compagno di tutto quello chcj> haura riceuuto di nolo &fpefo, & venduto, & comperato ; & il fcriuano può pigliare da ogni mercante pegno che vaglia il nolo, tanto de compagni man’- to de gli aari,& del pellegrino, & di marimiro, & di cgm perfona, che deb- m dar nolOi & dmnfi dare i/alari, & fpefe in prejentia del cartola¬ no É D E L M A R E. m della nane ; cartolario è pià creduto che non è i’inflrumento, perche Cin ftrumento fi può reuocare,& il cartolario nò, & tutto meliache al cartola" tto è poflo, debba efier creduto, fermato con quefto, che la Naue habbia^ froijjo, ò capo in terra, è il fcriuano fojfe in terra che lo ferina . Diche è tenuto il Patron di nane a Mercante, Se à Pellegrino. Cap. 59. S E tuvuoifapere di che è tenuto il Tatrone dinaue, 0 nauilio-aviercanti U poh-ai qui fapere . il patrone della naue è tenuto feruare, & guardare a mercanti, & pellegrini, dr a tutte le perfine che vadino innaue tantoal mi¬ nore quanto al maggiore, & di aiutargli cantra tutti gli buomini, tenergli nafiofii da'Corfari, (& cantra tutte le perfine che male li voleffino fare. Et ancora il Tatrone di naue è tenuto di nafeondere tutta la robba loro ; & di fai nare, & guardare come di/opra è detto. .Ancora debbe far giurare iì nocchie¬ ro, eonfiglieri di poppa,& i compagni,&marinari,0-tutti quelli, che -vian¬ dranno,& firdno,g^ tutti quelli che piglieranno falario della naue, che aiu¬ tano à faluare, guardare gli mercanti, & loro beni, & di tutti quelli, che nelle nani vanno di loro potere. Ancorapiù, che non glifioprino ,nè faccino f fraude, nè latrocinio, nè rotnore,contra alcuno di quelli, che di /opra fino det¬ ti. Ancora piu , che n on traghino nè menino niente nella naue fintg^q licentia del fcriuano, ò del nochiero, nè mettete, nè trarre di notte, nè di giorno, che nochiero, ò guardiano nonio fappia, fitto la pena di perdere tutto quello, che ci metteranno, ò che hauerannome[io,ò Jìare amercede del patrone. Del Giu ramento, che debba far il nochiero. Cap. 60. A ncora più, debbe fare giurare il nochiero per quelle ragioni, che haue- ranno giurato g/i marinari,&più ancora, che lui dica la verità a i mer¬ canti quanto loro gli domandcrannot& che non falghi del porto, nè entri fin— volontà delli mercanti. Imperò il Nochiero ha potere di tutte altre cofe fare con con figlio de eonfiglieri di poppa, di tagliare arbori, & torre delle ve¬ le, & aggiugnere alle vele, & di pigliare vna volta, & di fare tutto quello che appartenga alla naue. Salito imperò che lui fia [ufficiente a nochiero, che fappia compajfare, tagliar vele, & ìliuare apieno, gj» dare lato, conofee- re la volta con che guadagne-ra al fio contrario : & fi queflonon sà far e,de-in naue faranno eonfiglieri di poppa, òprucri che fapranno fare : dettomchicr» debbe effer cauato di quel loco, &meff6 quel confìgUere ,ò quello di prunai fi detto nochiero faprà fare tutto quello che l'huomo ha detto ,fi gli deb¬ be offeruare ,&fiil patrone deUa naue lo vorrà cauareper maliuolentia, & il nochiero farà pagato al fuo filario, lui ne può andare-, & fi non farà paga¬ to, il patrone della nane lo debba pagare,& fi quefìo ebe promeffo haràcome difopra in quejìo capitolo è firitto , non fa fare, nè può fare -, ogni danno & B 4 /K* 24 CONSOLATO fpefa che farà, & patirà la v.aiic, detto nochicro debbe ogni cofa pagare. Et il nocchiero non debba dormire fpogliato chefta [ano , & debba aiutare a or- nseoziare)ifaluamcntolanaue,&fare il piùpreftopuò ilferuitiodella nane: & fi tutto io può fare in vn dì : non ci debba mettere termine ; & debbaft portare leale tanto con gli mercanti : quanto con il patrone di nane, & con gli marinari, & peregrini , & con tutti communemente. Di Robbache piglierà danno per male ftiua oper altra negligentia. Gap. 6i. ,, ‘r\Mrone dinaue,ne nocchicronon debbaftiuare,ne debbe farfliuarinver X do ne Situare ncfjuno fafiii che l'huomo dubita, nè fardello che né balla danno ci pidUffh dtfintina, nè di porta nè in neffum altro leco,doue danno poteffe pigliare .Ancora d patrone di nane è tenuto di motte altre cofi a mercanti. robba chefta meffa in nauefift iamalTe per Coperta: ò per Tdurate, ò per Mbori: oper Sentina-ò per Tmo¬ neta -,ò per imbrunali : ò per porta; ò per mettere in loco dubbiofo; oper poco po[lame;il patrone debba rifare tutto il danno, che li mercanti piglieranno incmellefobbe,che faranno bagnate, con cheti patrone della naue ftafuffi- cìente &fi non è fufficientc, debbaft vendere la naue, perche compagno, ne freflatore non pojfoao niente hauere,faluo li marinari, che non perdono li fa- lari loro. ^ ^ ^ Di Robba Bagnata. Cap. 62. R obba che faràtrouata bagnata in naue 0 nauilio , & farà bagnatapef acqua di coperta: ò per murata: & ancora per mancamento di pojlame il patrone della naue deuepatire tutto il danno Jc fi bagnerà per acqua del pianoy che la naue 0 nauilio facciay&fufe Jufficientementc imp'fatay & per muratey nè per coperta non facete acqua , il patrone della naue non è tenuto mente rifare. Dcchiaratione del Capitolo di fopra. Cap. 63 • chiarito & certificato il capitolo fopradetto ; che [e naue ò 7 iauiUo farà acqua per Murata ò per coperta, fe fi bagnerà robba yòguaflera, che il'patrone della nctue è tenuto rifare alti mercanti, delti quali quella rob^ ha fufky tutto il danno che loro haueranno 0 patiranno ; è da intendere che fc la naue 0 nauilio correrà è patirà tanto grande fortuna di mal tempojchegli farà gittare la (toppa delle murate, ò della coperta , & fe per quejìa ragione^ che di fopra è detta, la robba, che ?iella Nane, ò Nauilio farà , fi bagnerà , ò guafierdyil patrone delUNauenon è tenuto di niente a rifare à gli mercanti di chi quella robba bagnata 0 guajìata fard : poiché non è fatto per fan col- DEL mare; 2f fa,&fuf^tto perciò quefto capitoloyperche a impedimento di Dio ^ nèdimci^ YSi nè di vento, nè difignoria, neffuno può niente dire^ nò contraiiare , per quella ragione medefima^ naue ò nauilio, che per fortuna di inai tempo per-- dcrà alcune effarcie, come fono timoniere , arbori, o untene, o vele, o alcuna^ altra effarcia ,&feper conto di qualunque ejfarcia, che la naue o nauilio per fortuna di cattiuo tempo perderà, & nella naue o nauilio fi bagnerà o guajie^ rà alcuna robba, il patrone della naue nonfia tenuto di menda fare, poiché perfua colpa non farà bagnata, nè guafia. Di Robba bagnata* Cap. ^4. C ome di [opra è detto , e dichiarato, Naue, 0 Nauilio che farà acqua per murate ò per coperta , per qual ragione è ajfolto il patrone della Naue, 0 Nauilio, che non fia tenuto di menda fare di robba, che fi bagnerà ò fi gua^ flerà per bagnatura . Et in quefla menda li noflri antecessori volfero chiarire quello , che dice : Nauilio che farà acqua per piano , purché fia /ufficiente^ impoftato, il Teatrone della naue 0 Nauilio non fia tenuto di menda rifarci di robba, che per acqua di piano farà b/L<^nata, vogliamo chiarire quello che dice ,/ufficiente impomato, come debbe e//er inte/o , per do che infra li Ta^ troni delle Naui 0 Nauili, li mercanti non po[/a effier alcuno contrajìo iru quefo modo, che ogni Naue ò Nauilio, nel quale il poflame farà piu alto cha^ il parangiale, o che flap ari pare delparangiale, che fra per tutta la Naue 0 Naudiogro[ìo, è per tutto communak perinfvao alle fcoe,per acqua chefac^ eia per il piano, non fta tenuto di robba che fi bagni oguajìi di menda fare il patrone della Naue 0 Nauilio alti mercanti, di chi farà quella robba bagnata, ò guafla ; per qual ragione ? percioche quando li mercanti noleggiorno quel-^ la Naue, 0 quello Nauilio, doueuano guarda)'e fe faceua acqua ò no, & fe loro lo vederono, & non lo dij/cro al patrone, lui non gli è di niente tenuto , impera fe li detti mercanti rhaueano detto, qual fi voglia cofa ò qualunque promiffio-- ne che il detto patrone hauej/e promeffa, è dibifogno che o/ferui . Imperò fe il foftame è più baffo che lo paramigiale ,/e la Naue ò Nauilio farà acqua per il piano , il patrone della Naue ò Nauilio è tenuto mcndare ogni danno che pei acqua di piano foffe interuenuto, per ciò po/lo chela paramigiale vi fiame/fo pofìo per tenere forte, 0 per dare forte:^^a alla Naue 0 Nauilio per il fmilc v èpoHoper ilpofiame che venga pari pari del paramigiale,& per le ragioni di. /opra dette feciono quefla menda li nosìri anteceffori, accioche contrafla non pof/a e ffere intra li mercanti, & li buoni huomini, che vanno per il mare , quali fono fignori di Nane, 0 di Nauilio. Di Robba guafìaporTopi oche altramente fi perda. Cap. 65- robba /lata guafla per Topi nella Naue,&in Naue non vi è gatto,il p^-^ introno della Nane è tenuto menda fare della robbache faràmeffainNauc, c^r* Consolato & csrtaUriO , fi fi perda in Nane il Tatrone della i remico - Di Robba guada per Topi pcf non ctTcr Gatti in Nauc. Gap, 65, C H robktgusjla per Topi, ^ in nane nm vifwtà Gam * // Tatr&ne nè te* 3 nnto, imperò non dichiara , fe nella detta nane hauri Gatto , quando co-- mincia i caricare s & quando [aramo partiti di quei heo^ li detti Gatti mo* ranno ò faranno morti , Topi baranm guajìa alcuna rabba inan^^i che fia- no in loco , che Gattipoffano hmcrCifi ilpatron deiU nane comperà Catti tn^ contmrtte , che ne potrà hautre per danari , o come che faccia ^ li mctteri in nane , non è tenuto di refiitìùre li dami ^poiché per colpa di lui non faranno in* teruenuti , Se Robba piglierà danno per efler ftibata in verdo. Gap. 67, A Ncora fi il patron delUnauefarà metter alcma cofa in canto ^ che hi da in tender in verdo 4 tutto il danno è tenuto rifare . Come d ebbe clTcr fatto Solaro. Cap, 6 S, P atron di nane ù namliùnon debba fare di robbadi alcuno mercante fila* ro a robba d*altro mercante ^ & fi lo farÀy& la robba che farà netfoUro riccHcrà danno per quella * che W di fopra^ il Tatrone della nane è tenuto re^ fiituire il danno. Didiiararion del fopradetto. Gap» 6p* C ome che nel capitolo di fopra detto > dice Tatrone di nane 0 nauiliù nen debba fare di robba di vno mercante foLtra^ & fi lofa, & U robbaycke nello filar 0 firày riceuerà damo^ lui è tenuto del tutto mendare , imperi nofu dicct nè dimoflra come debba effere intefi^ ne po'mal ragione ^ epercioche j>i- fra li mercanti ^ li p^frD? 3 i delle nani non pojfa hauere alcun contrailo > li 7ioJìn antecefforhi quali In prima furono^e commeiorno andare per il mondo , uolfiro chiarire queHo modo ^ che fi limercami che nella nane onamliomit^ ter ano robba Je tutti ò parte haueranno robba di pefofi il patrone delia nane farà folaro filamente delle robbe di yn mercante alla robba de gli altri quella robba della quale lui haurà fatto fitarOi co?ne è detto , riuuerà alctmo danno ji tenuto del tutto refiituire: imperò fi nelle nani non vi fard robba di pe- fofe non di vno mercante j che tutta la robba dilli altri mercanti fard di vi¬ luppo ^ fi quella rcbbachenelfoUroabafio farà meffa 4 riceuerà alcun danno ^ pur che quella nme^ ò nauUio y fia fufjicknte impofiato ^ che non fàccin ac¬ qua per copertane per murate ^ non è tenuto di alcma menda rifare y perche d ragione y & è frmpre flato in vfo , che tuttauia debba cjfir fatto il Jòlaro a baffi della robba delpefo penbe i per dare meglio goucrno dia ^aue ò Na- dlio D E L MA E. ^7 uilio che contm-lofaru,^ è cofa perkolofa chefimctteffe Ixcofa del viluppi al folaro abajjo , & la robba delpefo alJoUro di [opra, perche faria la tiau 0 N audio a njico di perderft , percioche non fi patri z reggere ; imperò fe tutti Il mercanti, o parte vi metteranno robba di pefo,il patrone della Naue, o Na- mito debba mettere far mettere di tutto commimale nel folaro à baffo, percioche danno non fi pofia venire, come é detto ,& per le ragioni di (opra dette [crono quella menda & queflo chiaramente li noUri antecejfori, percio¬ che conti-aflo , nefitica, -ne male non pojfae'ler infra li patroni delle Naue o Nauilii, & li mercarni, che vanno per il mondo. Di robba che fi bagnerà nel caricare, o fcaricarc. Gap, 70. D ei fapers che vno fardello, 0 balla, 0 alfra robba, che fi bagnerà al ca¬ ricare , 0 difcaricare il patrone della naue non è tenuto , tutti li danni che fono di [opra detti, & fi diranno alli capitoli di mare, che paga la naue, ò patrone, vi mette la fiiaparte, & ciafeuno compagno per fe, perche ogni (ofa paga la naue. ‘ “ ^ Del caricar & difcaricar le robbe. Gap. 71, f A douete faper, che il patrone della Naue debbe fare (caricar e 5 “ ./% caricare la robba, fe li mercanti fe ne accordano, efe nenfufie vfantt^a, - li mercanti fi debbano accordar, è da intender che fuffino in loco JìeriliLj con li marinari di caricare, & difcaricare. A che fonotenutijO non tenuti gli marinari del caricare. Gap. 72. I marinari fono tenuti di rtceuer la robba alla porta, ma di Hiuare non fo¬ no tenuti ,fe il patrone della naue non hauejfepromeffoalli mercanti,&fe hauejfe promeffo, il patrone della naue, fi debba accordar con li marinari,fe li marinari vogliono, ma (e il patrone del nauilio e' in loco flerile,c loro non tro- uano fachini 0 huomini, che facciano per danari,li marinari fono tenuti di ca¬ ricar,^ [caricare, e debbano effer pagati, come il nochiero conofeerà che me¬ ritano quelli, charanno caricato ò[caricato, equejìofu fatto pe, che il patro¬ ne della Naue non poteffe perdere fuo viaggio, nè li Mercanti ; ma fe huomini fuffino, che per moneta fcaricaffino 0 caricarne, non fono tenuti li marinari. Di Stiuatori, & di vettonagli che il mercante metterà in naue. Gap. 73. A Ncora è tenuto il patron agli mercanti di dare huomini, che fappino la Nauefliuare,felaNaue fliua ^trau, & li mercantili debbono pagare, il patrone di Naue e tenuto a limercanti diportare gli fuoi panni da ve-i fiirCi caffè ^ vet touaglig di mangiare, tanto (he fia bafiante al mer- 28 consolato mercantey imperochefe il mercante vi vorrà mettere vettoiiaglia per riuendc^ rey ò altre cofe in la compagnia o huomo per luiyù tenuto pagare nolo alla l^aue . Geme il mercante debba hauer piazza nella Nane. Gap. 74^ I L patron della 'Naucy debba dare piai^^a a mercantiyil Nochiero debbo fa¬ re venire il fcrimnOy il mercante y & à quello mercante debbo dare più ^ ^ guadagno alla l^aue . Del luoco> & de’ Icrnitori de Mercanti. Gap. 75. P Mron di Nane è tenuto a mercanti di portare la cajfa, & letto , & ftio feruitore & compagno [ufficiente nel viaggio , doue andar debbo, ir deb- bali dareheo douedormay & fogli mercanti daranno tanto poco nolo y ciò è à fapere fe andarà in jLchri^ in ^leffandriay in jLrmeniai in Barbariay 0 iiu Spagndy 0 nelle bande di quelle parti y 0 ne verrày fe darà di dieci ducati d'oro larghi in giudi nolo , non gli debba ejfere tenuto il patron di Nane portarci caffay nè feruitore y nè compagni few^a noloy ne debba hauer e loco di Mercanti . Dichiaration del fopradetto. Gap. 76. S E NauOy 0 altro legno va in Barbariay 0 in Spagnay 0 che venghi , il Mer¬ cante non dà venti pefanti di nolo per la medefma ragione di [opra . Di vettouaglia rubbata. Gap. 77. I L Tatronedi Nane debba refiitaire ogni vettouaglia che fujfe rubbata j per mano di marinaro in nane . Di impedimento di mercante. Gap. 78. P Mron di nane debba appettare li mercanti y fe impedimento ci farà y& fe il patrone della nane è flato pagato del nolo dal mercante il mercan tecaueràla robba per paura ò per iwpedimento^ il patrone non è tenuto refi- tuire il nolo imperoche tutta volta che habbia buone nnoue , è tenuto andare , Cir portare la robba 0 mercantia doue li baurà promeffo , fe non pafferà termi¬ ne di due rneft. ** Di pan radi mercante. Gap. 79. S E il mercante hameffa fua mercantia in naucy & per paura che haurà di fuoi inimici la vorrà cauarcy cioè per armata òper corfariyla può cauarey o perche fta certo y 0 non certo che li altri mercanti la cauano. Impero fe farà yno mercante , che habbia pauray per altra ragione che altri mercantiy ò la Ijt c^H^ranìw^hdbbia pagare nolo 0 accordarfì col patrone della nauQ O £ L MAR E, mue in tal moda che fi tenga il patrone della nane per pacato perche il patro¬ ne ne fa ogni giorno fpefa, (^Jalari à marmar i ^ &c0nfuma la ì^aue,&fe^ medefìmo. Come debbe efler faluau la robba al Mercanit clic reme. Cap. So. I L patron debba dare, &■ refiituire tutta la robba al mercante j effendo cera¬ to che lui habbid pagato ò nòjolo fappia ch'egli babbiapaura dt qualche J^aue, o altro legno armato , e&" quando il detta TÌlercante mn fi tema , il oa- tron della 'Naue volendo , può farlo tornar nella nane t & fe non vale fi deb¬ ba conuenir c ol Tatron della nane, per il medefima pretino di prima, /cj mette altra robba a rifpetto di quintalate, perche il Tatron ha ricetmo dan¬ no in dar m angiarey &• bere d marinari, ér la paga, & dt molte altre fpefe. Di che è tenuto il Patrone al mercante, die noleggierà à canteracc. Cap- 8i. M arcante che noleggierà ìfatieò Nmilio acanterate, ciò è àfapereche il mercante debba dare quantità di camerate, alla Haue, o Nani!io, il Tatione della Naue , o Nanilio, fin tenuta al mercante di portare più il quar¬ to delle canterate. In quefiomoda che fe noleggierà trecento camerate, & il mercante ne hauerà qmtrocento : il Tatronegìi debba portare, ma in tal forma, c he detto mercante fi debba accordar con il Tatron del Nauilio, di quella parte delie camerate a vn tempo che fia fugiciente;eir-fe in quel tempo promejfo il mercante no» ci le vorrà mettere, che il detto patrone poffa nole^. giare ad altri mercanti a compimento di fuo carico, & fe il detto mercante “fi vorrà a^lcnerc di andare nel detto viaggioUl quale barapromejjbà certa qua¬ lità di canterate, g^farà Upromeffa fatta con carta, ocontefimonq, o fcritto nel libro di naue ,0 ìiauilio per Jcriuano giurato ; il detto mercante debbe ri¬ fare tutte le fpefe, che il patrone haitejfe fatte per ragione di quel viaggia, fe inangt che niente babbi caricato ieftraherà, & fe di poi che harà alcuna c’ofa caricata il mercante fi cfìraherà nel viaggio , debba dare la metà del nolo, il quale hauerà promeffo alla naue, o nauilio fe/itna contrafio il patrone^ del nauilio debbe pagare la metà del falario olii marinari, fe la naue, o naui- lio harà tanta quantità di nolo , che fufie la metà di quello che patria haune, quando hauefje fuo carico compiuto , il patrone della mue debbe mettere ina ordine la naue di effarcic, & di altre cofe nectfiarie, & in quel meda chea hard promeffo allt mercanti, e debba effer in ordine in quel tempo, che farà d' accordo infraloro, e il meiCante debba haucre ejpcdito la naue,o nauilio al tempo accordato infra /oro, il mercante debbe pagare il nolo fent^a contra¬ fio, <& il patron di naue è di nauilio fi può ritenere pegno per ragione del nolo tanta il yMat cl^yaglia quattro volte tanto come il nolo , chedaic bauere„ Di jo CONSOLATO Di mercante che nolcggicr.ì&di poi fi cftiahctà . Cap. Zi, M Ercarai chenole^i^iranno quantità dirobba^ o dt canterate^ & hàue^ mino £1 dar^ rum il fno carico ad alcuna Nauc^o ad alcuno KamlWj^ fe limmantlfi cflrahcranno di dare, & confcgnarc quella robba , o quella^ cantiti dicanterate^ ò t^to quello camo, chenolvgghuo haucranno in- nan'^i non io hahhim fatto porun à mare tutto , ò la piu pam : ron fono t€- mtidi dan a ijwei patrone di quella nane o di quello ì^auiiio , di che loro ha- mrmno noleggiato, fe non jolammtc la fpefa^ che il patrone della Naue^ 0 di l^auilio bauerà fatto per quello viaggio ffe per ventura li Mercanti kaueran- no fatto portare al mare tutta quella robbaj o U pii* parte , che loro noleggia¬ ta baueranno , c^gli detti Mercanti fi efiraheranm di andare ai viaf^gio loro fono tenuti pagare il patrone della nane j o Namlìo , che fora haueramw no¬ leggiato j il tcr'^o del nolo , che loro haucranno promeffo dare quando loro «o- leggiamo * Imperò feli detti Mercantifi elìrabcranno del -uiaggio, dipot che haueranno alcuìtacola caricata i loro fono tenuti di dare al patrone della tia^ m ^onauilÌQ la metà del nolo, che promeffa kaueranm : e feloro haueranno caricato tutto quello , che hmeuano a caricare,la nane o nauilio non baue- ri fatto vela, loro fi voranno ejiraberc dei viaggio, fono tenuti pagare l^ meta delnolo,che promeffo haueranno , Et fe per cafo la nane o nauilio, deue loro haueranno mefio la robba, hauejfe fatto V€la,c^ loro fi volejfcro efirahe- re di detto viaggia ,finQ tenuti di dar al patrone dilla nane, o nauiliù tutto il mlo,che promejfo haueranno , & tutto quefia che di fopra à detto , debba efier fatto fen^a contrafio : imperò è da intendere che per qualunq^je di quelf e ra¬ gioni di fopra dette, che li detti mercanti fi voramio eflraherc del viaggio, nel ^mle haueranno promejfo ^ptantità di camerate, è haueranno nole^iato del tutto alcuna nam ò mullia, che fkfm^^a fraudi, ^ fe il patrone della nane ù dd mmliù porrà prouare ò mo^ìrarc alcma fraudi o jettfa , che non falfegu^ Ha, queimercami fono tenuti darc,c^ confegnari mio quello d)enoleilgLUo^ h haHermno, oche fi accordino con lui ,fc liti uorrà, perche è ragiom]che co^ me il padrone di. nani o di nauilio é tenutole obligato a^mercanii: che It mer¬ canti fieno,e debbim efjer tenuti dpatrone di mne ò nauilio. Se però per da- fia ragione non fi potranno fciffare, come di fopra è detto * ^ ^ ^ Ui Mercante c'haue ira no]^gÌato robba j & dapoi la vende* Cap, sj* natte, ònaHiiiodel tuttofò in parte,è che h dcbbmo darcqmà dicm^erate, fi gii dnti Mercanti /rimamnno ^.andare alvuggtopcrcmfadt vendita, che lortr haueranno fatto delle yob^ he loro, latpid robba, omercanUa loro haueranno noleggiata ad alcuno pa- «ànawUo.lQYQfwQ tenutifagarcquel nolo,che haueranno prò- D E L M A R E. 31 promefio» Ver qual ragione ? percioche è da intendere che quelli mere ami y flP quali quelle robbe che haueuano noleggiate, che nella vendita che loro ne fan no, loro ci guadagnano : & ancora piu il guadagno che loro ci fanno, che ci entra quel ìiolo, che loro haueuano promeffo di dare a quel patrone di Nane à di Nauilio, che loro haueuano nolegiato ; & è ragione, che poiché, li merca-^ danti guadagnano, sfanno loro fatto y che li Vatroni della Naue^ ò Nauilia non debbano hauer danno. Impero è da intendere in quello modoy che fe la na^ he, 0 nauilio , che noleggiato farà, doueua caricare in quel luoco, doue il con^ tratto del nolo farà flato fatto , debbe effer mejfo in potere de due boni huo^ mini dell arte del mare, che fieno degni di fede, & quella cofa che loro ne di ranno, quello debba effere feguito ; che il patrone della Nauo, nè gli mercanti non debbano ne poffano in niente contradire , &quel patto che il patrone^ della naue, 0 nauiglio farà con gli mercanti, in quello patto debbano effer li marinari . Imperò fe quella Naue, ò Nauilio, che noleggiato farà doueua^ andare a caricare in alcun altro loco, & la Naue ò Nauilio farà giunto doue^ ua caricare,& i mercanti hauer anno vendute quelle robbe, che nolegiate ha^ Ueuanoy & i mercanti non le potranno confegnare , loro fono tenuti da)‘e, & «pagare tutto quello nolo , che promeffo haueuano di dare a quello patrone di naue di quel Nauilio, che loro nolegiorno fcìii^a contraHo , perche è ragione , [ che gli Mercanti ftano tenuti, &obligati alti Vatroni delle nani tutto ,& in pianto come li Vatroni delle N^ui fono a mercanti, che dura cofa faria, fe li Mercanti nonfuffero tenuti a patroni delle naui, come loro fono tenuti a Mer^ canti chepotria effere gran dannonon faria ben fatto,nè giuftaragiom che li Mercanti faceffero il fatto loro ; & li patroni delle Naui fuffero disfai-* ti a fede de Mercanti . Imperò fe quella Naue , o quel nauilio che nolegiato farà debba andare a caricare in alcun loco, &li mercanti li faranno à fape^ re innanoti che la detta Naue parte di quel loco, doue farà fiata noleggiata, ni ancora hauerà fatto vela ; quel tale contrago debba effere mefo in potere di due buoni huomini, come è di fopra detto, & per la ragione difopra detta fu fatto quefio capitolo . Di cantcratc. Gap. 84. I L Vairone della Nane è tenuto al Mercante di portare le camerate , che^ hauerà nolegiate del mercante, & il mercante debbe pagare il wlo in quel modo yche fi accorderà con il patrone della naue. Della Robba caricata, che il Patron non fappia. Gap. 85. S £ il mercante metterà più rohba in naue dì quello , che hauerà nolegiato col patrone: il detto patrone può pigliare di quella il nolo che vuole^^ CONSOLATO jj C O N S O 1-1 A T O % Di poco Noloj & affai Nolo* Gap. Sé, F jicdcm^ conto eh cvno mere ante dia al Vatrone della Nane yfn dacatù f per cantaro : ^ ha afficurato tanti cantàri come faranno, & dì poi ver* favn altro darà dd cantàro treò ^uatro dtfcati , //Tatronj delia Nam debba portare, e mettere tanto fvno come taltro in bmn locù^ e guardìfì il Tatrone della Natte , che tanto refarà aSlvno come alPaltrùJu danno pigliajfe. Et non debba lajciare di portare la robbadiijHeilo di primat perinfpio che habhia fuo carico : & è tenuto U Tatrone della Nane dì portart le rQbbeinfmo à compimento , Impero canato qudio compimento delle dtttt tanteràte , il Vairone della Nane li può domandar tanto, quanto vorri fti cantaro , fe il mercante non fi farà adoriate con luì, che per queìlara^one h dia quella che ci metterà di più^ & lo debbo far japere nd Urmìne, che fi at* cordomo infteme . Sei! patrone larderà, robba noleggiata. Cap. S 7 . S E alcunoVatì'ùm di Naue^ à diNautlio,noieggierà, ò haucrà noie ^iaté alcuna robba di mercanti^ ò firmano per lui con carta ò con tclìimonif, i infra loro fard data la fede, ò fiifie fcritto al cartolano di Natie, ò Naiuha « Il Tatrone della Nane, o Nauilio i neceffario che carichi detta robba , chc-M noleggiata hard » fé lui nm la potrà portare, & la lafiterd tutta, che li Mercanti li diranno, ebefe lui non la porta, rimancrà per fua - fi il Tatrotu delia Naue, o N ambo non fi accorderà con i detti mercanti iunanifi thè fi parti, quella robba, che come dififraèdetto, lafiierà, ò hard Ufciata debba rimanere per fua, citati detto Tatrone di Nam ,édi Nauitio è tenuto di dare j fu j/c/ jLancarc, o m quaiQ loCQ aou€ un lu aoHCna por* tare. E feUdetta robba che rimafa farà , fi perderàò fi guafierà in tutto i in parte, debba ejjer perfa a detto Tatrone di Nane, ò Naudio , che Jopra l(U condmone di fopr^ dma baràlafiiata : ^ fi per cafo tutto queilo che il Tatrone della Nme, o Nauilh porterà nella fa Nane o Namìio, é da inteth der quella robba , o quella Mcrcamia che la porterà, fi perderà dd tum pcraicmo cafi di ventura : efe quella che rimafa farà, fi fitucrà : dchba^ ejfire fistiata a denoTamne dellaNauc ,o N audio , chefir p^rft a Mer¬ canti LI c 71 Hatafujfe . Et è ragione, che come il detto Tatrone ddla nane, fl naum era termo direfinuirca detto Meraimeo Mercanti tanta di robhru » come que te fimaja era, ù tanti danari come f/miliantc robba di qiuihu Vdeffe m quei luoco . douc lui la douaut Portare. Et fc per Ldl.u 7ldoueua,e debbe ejfirperfi a detto Tauww di nane, ù ai naHUio:o-coficragione,chcfitumU robba, che U denoVatvone di naui, a di D E L M A R E. 33 H dì Ìdauìlio porterà, fi perderà per alcuno caf» di ventura, & quella che ri- mafa farà ft faluerà ,debbacfferfaluata adettoVatrone diNaue,o di Nani- Ho y & perfa a detto Mercante y o Mercanti, Ter qual ragione ? perdo come non feria ragione , nè equalità y che li Vatroni delle nani o delti nauiltj, fufftro ne debbino efjer di peggior conditioìie che li detti Mercanti . Etfeper ventu¬ ra laI{obbaycl)ilVatrone della nane porterà nella fua naueond fuo^Naui- ilo fi faluerà y & quella che rhnafla farà fi perderà'- il patrone della nane 0 nauilio è tenuto di dare come di fopra è detto a Mercanti, E fe la Ifobba che rimafa farà fi perderà- debba effer perfa al detto patron di nane , &fe quella^ che nella nane o nauilio porterà fi perderà in tutto per alcuno cafo di fuentura ^ quella che rimafia farà fi faluerà debba effere dclpatrone della NauC y il detto patrone non c tenuto dare niente a dati Mercanti y fe la dettai E^ohba che nella nane porterà fi faluerà , il detto patrone della nane è tenuto a dare a detti mercanti y tanto come di fopra è detto, Saluo imperò che li detti mercanti fono tenuti eflrahcrc di quel pretio y che detto patrone di nane darà 0 debba darCy tutte quante le fpefe che loro [ariano ò hariano a fare yfe il detto patrone di 'Nane haueffo portata quella B^obbuy che rimafa fujfey[alno che n 'vcttouaglie y non fono tenuti li detti Mercanti di eflrahereper ciò; come li det- i ti Mercanti per^^il firmile tengano a fare fpefa di vettouaglia y come fe leu \ l\obba, baiicjfmo portata.Et perciò non è ragione che lavettouaglia ferie cha- ^ ut : & fe per ventura la I{obba che detto patrone di nane porterà nella fuo-^ naiieo nauilioy non fi perderà in tuttoy ma in partey quella perdita tale debba efer contatay & cauata di quella B^obba che rimafa fera perfoldoy & per lira del pretio yche il patrone della nane è tenuto dare a detti Mercanti per la. i\Qhba che rimafa fava, jlncora pili , fe la nane y & nauilio getterà per alcurp cafo di fuentura y quello gietto debbe effer contato, & canato di quella E^obba, che farà rimafa perfoldo, & per lira, del pretio di fopra detto, fe per ven¬ tura il patrone della nane porterà vna quantità della B^obba, che noleggiata^ haurà, lafcierà V altra quantità yfe li detti Mercanti li diradino comedi fa-* pra è detto, il patrone delia Nane è tenuto come di fopra è detto in quefìo ca^ pitolo medefiimo. Imperò feli detti Mere antiveder anno che la loro Ifiobbari^ mane del tutto, ò in parte, & loro no divano ne metteranno al detto patrone di Issane la conditione di fopra detta, nè altro contrasto li faranno, o perventu^ ra il patrone della nane dira ofiara dire che Bobba rimane, che è di loro, Se fopra questo di fopra detto li dettiMer canti niente non dira/ino, nè contrade- ranyiOyìiè la conditione di fopra detta non metteranno, fe la fopra detta robbec rimane, & fi perde, debba effere perfa a detti Mercanti ; per qual ragione) per ciò, come li detti mercanti non difjero nè contraftorono nè metterono contra(Ì9 quando loro videro, che la rohba loro rimaneua del tutto, o in parte al detto patrone dinaucla conditione di fopra detta, che fe lohaueffero fatto fida rob- I ba rimaneffe fi perdeffe uqu faria nè fiora perfa per detti 7/lcrcanti, au:^ . ‘ ' C fora 34 CONSOLATO Jbr:i perfa al detto patrone di nane, incora piÌ4 chef e loro hauejfero detto y& mejja la conditione di [opra detta al detto patrone della Nane: il patrone della :Naiie rhaueria Lifciata in buon ricapito ,/e lutvedeffe, o fapcffe che rimaneua per Jua. incora piu , pe? altra ragione che come il patrone della Nane vede^ ua che la ì{obba rimmeua che era di lorOy&li detti T^lercanti a niente non^ conirafioronoy nè la conditione di /òpra detta non li differo, appare che è fimi' ^liantey&di ragione che li detti Mercanti non fi curarono fe la loro l\obba^ rimaneua y quando loro al detto patrone della nane a niente non contrafìoro^ noycrla conditione di [opra detta non gli mettcronoy&per ciò è ragione che la I{obba che rimanerìy come dì [opra è dettOyfia che fi perda o non fi perda j fia debba ejfere de detti Mercantiy & fe per auentura gli detti ^JHercanti diranno al detto patrone di Nane y che lui faccianolo di quella Fyobba che ri' wanerà ad altra nanCy o ad altro nauilioy & fe il patrone della naue la nolcg' gierdy coinè di [opra è detto yfe la detta pobba fi perderà del tutto in parte, o ficonfumerày ò piglierà alcun danno , il patrone della naue è di niente tenuto , poi che con licentiac^ volontà de detti Mercanti thauerà noleggiata. Imperò fe il detto Vatrone della NauCy o di Nauilio la noleggierà o la metterà in al-^ tra Naue, o Nauilio ferina licentia, e volontà de detti Mercanti, di chi la det' ta pobbafarà. Se la detta I{pbba fi perderà del tutto ò in parif, ò piglierà al¬ cuno confumamentOyO alcuno danno;ildetto Tatronc di Naue ò eh Naudio è tenuto del tutto a refittdre: percioche come di fopra è detto dhaiierà mc(fay& noleggiata in altra Nane o in altro vafelio fen'^a volontà , & liceti'^^a di detti Mercanti, & è ragione percioche neffuno non ha, nè debba haucrc potere hu altroy fenon'tanto come quelli di chi farà gli voranno dare o gli haucranno dato. Et fe per ventura faranno alcuni Mercanti, che haucranho ìiole'igiata ta fua Pyebha à detto Vatrone di Naue o dì Nauilioy 6^" il detto Mercante ha' uerà noh , giata ^& mojìrata detta i{obba;f il detto Mercante dirà al detto patrone di Nane o Nauilio che lui fi ha da partire ^per niente non può rima¬ nere, cheli anto Vatrone di Nane dia ricapito à quella fua J\o bba. Se il detto Mercante dirà come di fopra è detto edril detto Vatrone di Nane o di Nauilio concederà, fe fopra queflo di fopra detto li detto Mercante fe nc andi rà con Ih centìciy edT con volontà dd detto patrone di Naue o di nauilio fopra h ra.- ioni, CiT' conditioni di fopra dette, efr accordate infra detto Mercante, e detto Va- trone o Nane, o Nauilio, il detto Vairone di Naue gli è tenuto di po tare la^ fopradettu E^obba , che lui come di fopra è detto haurà hauuta, efj' riccuutru nella fua racomandità: faluo in cafo di ventar ayfe ci intcrueniffe auanti i he Ini la habbia caricato o dipoi, il detto patrone della naue del cafo dì fopra detto non gli e tenuto;perche? per ciòcome neffuno riceue racomandità à danno fuo, dir per ventura il detto patrone della nane o di nauilio la lafckrà, è tenuto di refiituire ^di dare à detto Mercante tanta robba,corne quella cra,ò tanti da' vari come valeua ò valeffe fimigliante \obba di quella, doue il detto patrone della D E L MA R E. iella nauedoHeua r&dabba fareporto per/caricare, ò in quel loco doue dettaj^obbahauerdpromejfadifcaricare : e la B^obbache rimafa farà debba tfferedel patrone della naueo del nauilio, òfuffeperfao rijiorata, poiché co¬ me difopra e detto, la hauera hauuta & riceuuta à fua racomandità , & iru, fua guarita. Saluo in cafo di [opra detto fe intcruenuto ci farà innanzi ,cbe lui thabbia caricata ò dipoUmperò fe alcuno mercante hauerà noleggiata la fua robba ad alcuno patrone di nane o di nauilio; &come la detta l^obbafarà no leggiata il detto mercante fe ne andari tponiamo fe ne vada con licentia del patrone della naueò ferina, con che il detto patrone della nane ò del nauilio le rtceua /otto fua guardia ò fatto fuaraccomandità, come difopra (detto. Quando il detto patron della nane ò nauilio donerà, o vorrà caricare, fe il det¬ to patron della nane o nauilio, conofeerà o trouerà lafopradetta robbao huo- mo per lui, lui la debbefare caricare, Cr metter nellanaue ;&fe lui o huemo per Imladettarobba non cenofeerà, nè trouerà, quando il detto patroncdella nane farà caricare fe la detta robba rimarrà fi perda, ò non fi perda, il detto patron della naue o nauilio non è tenuto di niente al detto mercante,che come di fopra è . dettole ne farà andato, di menda fare della detta robba, che come fopraè detto rtmafo farà. Saluo imperò fe il dettomercante, chefe ne farà an¬ dato come difopra è detto , e il detto mercante lafcierà o haurà lafciato alcu- no per moflrarla detta robba al patrone della naue, o a huomo per lui ò al feri nano, quando lui caricherà ofarà caricare, fe quello ilquale il detto mercan¬ te haurà lafciatoper dimojirar, & per confegnare lafopradetta robba , e lui moflrerà, e la farà confegnare quando il detto patron della naue caricherà, o huomo per lui ; sii detto patron della naue, o quello che per lui farà caricare non laporteràyonon la farà caricare,<& metterneUa naueo nauilio, fola det¬ ta robba rimarrà fia che ftperda,o non fiperda,cheil detto patrmedclUna. ue è tenuto tutto,et in tanto come fe il detto mercante ci fujfe prefinte, poi che hauea,o haurà huomo in loco di detto mere ante chela detta robba confegnerà o vorrà confegnare. In quefìo modoumperochefe ilfopradetto mercante o quel lo che m loco di detto mercante farà rimafo per confegnare la detta robba, lo poffiprouare,etfe il detto mere ante, oquello cheperìuifarà rimafto,per tofe- gnareUdetta robba, quello che fopra è detto prouare potrà , il detto patrone di naue è tenuto di refìituire , efr di dare al detto mercante tutto , & tanto co¬ medi fopra è detto nelle .altre condtlicnifopra dette, & per quella ramne^ rnedefima. Imperò fe detto mercante prouare non potrà quello che nel jào loco farà rimafio per confegnare la detta rebba, non la hauràmoflrata , nèconfe- gnau, fe Jopra quefìo che difopra è detto fia che fi perda, o non fi perda,il det- to patrone della naue o di nauilio, non è tenuto di nejfuna cofa rifare al detto mercante poiché detto mercante l'haurà lajciata a mal ricapito,&è ragione, lite pCi il detto male ricapito, che debba effcre,gb“ fia del detto mercante, poi¬ ché luimedefmo fe lo merita. Saluo imperò tttte le fpefe, & tutte le cefi, tru C z che 3^ CONSOLATO clJil detto patrone della nane fu tenuto rifare,& reHituirc a detti Mercanti intHttelecofe,&pertuttc:Saluodellavettouaglia.Etfep do il detto mercante fe ne farà andato, & il detto patrone della nauc hauerà riceuuto nella fuaguardia, 0nella fua recomandttà a robbadello detto mer- cxn^e fe il detto patrone della nane la noleggiera,o la metterà m altra naueo in altronamlio, fe la detta robbafr perderàin tutto, ò mparte, òpiglieraal- amo danno, ò quella nane, o nauilio, nelqualel hauera meffa o noleggiata, non farà coft prefto in quel loco, doue la detta robba fi debbe foaricare, come lui farà con quella fua nane o nauilio, & quando la detta natte o nautlio ver- rà con la detta robba, non vaierà tanto, come faceua quando lut venne con quella fua nane o nauilio ; di tutto quello danno che la detta robba hauera, U detto patrone della naue o nauilio è tenuto del tutto a refiituire. perctoche Ita l'hauerameka&noleggiata inaltranaue onauilio,fen-ita licentia di quello, di chi larobba fara. Imperò fe quando detto mercante fi partì dal detto pa¬ trone della naue o nauilio,fe infra loro fufe accordo,che fe il detto patron del¬ la naue o nauilio portar non lapotea, che il detto patrone dellanaue o nauilio la potefìe noleggiare in altra naue o nauilio , &fe infra loro tali patti, come di [opra è detto, accordati faranno ,fe il detto patrone della nane o nauilio la noleggierà fatto lo conditione di fopra detta, perdafi la robba o non fi per¬ da 0 pigli danno onòio venga quella naue o quello nauilio più prefio , o piu tardo , nella quale lui l’hauerà noleggiata, che il detto patrone della nane o ìgavilio non è tenuto di niente a rifare -.poi che lui fi è accordato con il detto, mercante, quando da lui fi partì, chefe lui portare non la potcua, che noleg¬ giale altra naue o altro nauilio. Se imperò il detto patrone della naue norij f hauera lafciata in quello loco, doue il detto patrone dellanaue caricò ; &fe il detto 'Patrone della naue la noleggierà ad altra naue,o altro nauilio,fe quel- > 1 - 11^ ^ n ^niì in rltP ì/I fi pf-t/t 1 i h tutto, & in tanto come fefuffe quel patrone di quella naue , tiella , quale il detto mercante l'haueua noleggiata fe portare non la potrà,&intHtte quelle conditioniobligato,eheera il primo, alquale lui l’haueua noleggiata . Salilo imperò tutti patti & concordie infra il patrone della nane gli merranti fatti, & promeffiper alcuna ragione, & in tutte cofe&per tutte, & per la^ ragion di fopra detta fu fatto quefio capitolo . Di Patrone, chclafcicrà robba noleggiata. Gap. 88. I L Patrone della naue o nauilio, che noleggierà fiobba con carta, o con te- limono, 0 che fuffe ferina m libro, o che fiijfe datta la fede in fa loro, è tenuto portare quella Bg)bba,et fe la Bgohba rimarrà,che il patrone del naudio non la porterà], o non lapojfa portare, lui i tenuto di dare & di refiitidrc al DEL MARE. 37 tnercantela fun l^obba, laqualegli haueua noleggiato, o vale tanti danari me vaierà in quel loco , neiquale il nauiliofarà porto per/caricare. Se imperò il patrone del nauilio non fi farà accordato con li mercanti innan:^iche Una- uiUo parta di quel loco, doue la robba hauerà noleggiata fe la robba ri¬ marrà & fi perderàyche il patrone del nauilio non fi fuffe accordato con il mer*^ canto, debba ej/ere perfa al patrone del nauilio, & il patrone del nauilio c te¬ nuto di dare al mercante come difopra è detto; & perciò fu fatto queftocapi-- toh, che molti patroni di nauitij al principio che pigliano vi aggio sfanno, gran increato delnolo,^ quando il viaggio è pigliato,trouano robba,di che 1 %uo¬ mo paga grande nolo, & fe quefla conditione non ci fuffe, la robba rimaneria di poco nolo, & porteriano quella,della quale haueffmo affai nolo. Di robba noleggiata per alcun loco fapuro fe piglierà danno. Gap. 89. P Mrone di naue 0 di nauilio, che fuffe in alcun loco & nGleggiafe \ohbn^ di Mercanti per portar in altro loco, ilqual loco farà già accordato infra loro : e dibifogno che detto patrone di naue la porti in quel loco, doue haueffe accordato, & promeffo a mercanti con quella fua nane . Et fe il patrone della nane la metterà in altra naue ò nauilio fen:^ licentia de mercanti, fe quella 'fiaUe 0 nauilio, nel quale lui meffa Ihauerà, fuffe maggiore 0 ìniglior eli il fuo nauilio : fe quella robba fi perderà, oguafterà, 0 quello di chi la robba farà,nc patirà alcun danno, 0 hauerà a far alcune fpefe. il pastone della nane è tenu¬ to reHituire tutta quella robba, che perfa farà, & tutto lo intereffe^ ebe quello di chi la \obba farà, haueràhauuto, & debba effer creduto per fuo Sacramen to . Imperò fe il patrone d ella naue farà fapere a i mercanti, che non vorrà andare in quel loco, nelquale lui haueua promeffo a i mercanti di portare Iolj robba loro, Ysr lui dirà a i mercanti, che lui la vuole metter in tale ìiauilio, fa gli mercaìui lo concederanno il patron della naue la può ben mettere, ma feti mercanti non vorranno, lui non ce la debba metter ,&Jece la mette tenuto come di [opra è detto. Imperò fe limcrcantilo conccderano,& la robba fiper- derà 0 fi guafterà il patrone della naue no è tenuto di noffuna cofaa rifare,poi che con volontà, & licentia lo hauerà fatto, ò della piu parte delli mercanti^ . ’ i. Di efarcia de’marinari & nochicro> & da far mettere la Robba. Cap. 90. I L 'Patrone della Naue e' tenuto à mercanti d'hauer la tffarcia, che lui l h'a~ nera dettati moflrata per firitto, ò tutto &'in tanto come hduèra detto in prefentiadel nochieroy & de’màrinari: & n'on può gettare nochierorì^ ma¬ rinari fenaca licentia de mercantile non à capo del viaggio,nè vendere, nè da¬ re ejjarcie,nè niente che appartenga alla naue, il patrone della na nane e 'tenuto di far mettere la robha dii tuoi marinari. s con SOLATO DiConfcriia. Cap* 91- P ^imne dì N me dehbafzn CQ^fertid con namlio piccdo è con grande , fc li mcecartì ddUnauevoranm: & micorafom tenutilimercanti fe il pa¬ trone della nane vagì fare conjerua , con nme 0 namli» grande ò piccolù > & farlo conconfeglio delli marinari , ònocihierijC config^uri , / k ^ lo pm far Tidcrcanti lo debbono coiHcdercj do £ afapcrCi per paura de cattm nanili non debbano cotnyaflarct n£ poffono^-Se imperi non ri conofeemm dmn& per Uro è per nane y o nani Ho. Di tiare capo ad altra nauc. Cap, ’ 91 - S £ alama Haue è Nauilh fuffe in alcun loco ; e^haueffey ó debba hauerc viaggio per andare in alcun altro loco. Se in quello loco haueffe alcun-' J^aidliùmìnore 0 7}ì^tggior di Inij ò fmigliantc di lui, tl quale hatieffe andar m quel^medefìmo viaggio, & per paura che lai hauerd defuoinimia, o di cafn^ m Nauilly hiidubkc}\i andare da per lui nel detto viaggio, il Vairone del JS^auilh che U paura banerÀ, diria qiiclCaltro Tatron di quella Nane, 0 di quel Namlìo jfe gli vorrà tenere capo ,/€ il detto Tatrone della Nane lo con- cederà, & premetteràlui è tenuto di ojferHar : fe imperò fortuna di mal tempo non lo vktaffe : & fe li detti Nauifi del loco , doue lo accordo farà fat* to, fi partir anno infieme , & il 'Vatronc della Nane, che haucrà promefjo h tenere capo al detto Tatrone del Nauilio il quale hauerà la dcrté paura, non lo voTì'à tenere, neh terrà,fe7dettoTatrone deidetto Nauilio, ibt haueràU detta paura, piglierà alcun damo innany che fra ^mto in quel loto, il quale il detto Vatronedi Nane banca promcjfo di te?iere capo per cattiua gente , & perfuoi nimici^ quel Tatrone di quella 'ìiauip cbe la detta pronujpone gH ba- ueua fattagli è tenuto dì tutto il datino a refinuire fen^a contrafio , ptr quale Ti^gione ? percwche fe detto Va troie e della Nane non h haueffe fatta la detta pi ùmc^a^il detto Vamne d^l detto Nmdto,che la detta paura haucua C’ hà, non fijarebbe partito del detto iocojjc non fiiffcpcr fede della dctt>a promefa che iffetto Tatrone della Naue li hauem fatta^ Etje il detto^ NaMilio fi par¬ tirà, cHcJl detto Tatrone della Nane non gli babbi promi jftj di tenere capOi fe il detta Nauilm piglierà alcun danno il detto Tatrone della Nane non ja'd dì ntinttAivutorefiicMireiel?^ fé per ventura ti dettofTatfOnc della Naue che la dettapromefk hauerà fatta, terriil dett^ capo al detto Nauilio, come che dt /opra haHpm prornefio^gg^^^^^i^cgenthò inm di ttmpo,pcrJ$r- o^a Incorranno il detto Tat/one della Nauc, che la detta promefficbaHerd fftt* ta, é-per lui non farà rimafio, che non $aijhia j altro, che?ìelli$ nane fufknon £ temitoreflitutrc,perciochcper colpa fita mu farà rimafio quello, cbcprormfia hama, pakhe anendtrenopuò per la ragio¬ ne di fopra detta* Imperò fi il detto Tatrone delia Nane, ebehauerà prpmef r» E L M A R E. /o di tener capo ad aicunol^auilio,fe lui ne figlierà ohauerà piglLito {diario o (eruitio : Seti detto J^auilio , del quale Ita Jalario , ò feruitio hauerabauuto, fi perderà di tutto ò m parte , il detta Tatrone della Nane è tenuto reTùtuire tutto il dannoi che quello Nauilh, del quale lui baiterà pigliato jalario, ojer- uitio hauerà joHenuta ò haiiUtoiÉr iaro&bache nella detta làauefaràper Joi~ do ò per lira.Sc imperò ildettoTatronedellaNaue, cheildetto faLmo ò fer¬ uitio baucrà battuto, non fi accordaràj o non ft farà accordato, dipoi ò kman- •gi, 0 quando d detta Jalario,o fermio, bebhe da detto Tatrondi tiauiìio , che la detta paura hauerà : che fe alcuno cafo di ventura ci venifk, che lui, ni la Naue,nà niente eh’in quella fuffenon fulfedi niente tenuto dt ritmare : il cafo di ventura è da intender, che lui'hauejfe da lafaur detta capo al detto t nelquafe doueua [caricare con la tlaue V coi Nauilio, &con quella Robba che ritnafia farà : U 'Patrone della Naue m 0 del Nauilio debba fare in queflo modo : che irmangi che lui conjegni mtu~ te di quella Robba, che refiaurata farà a quei Tilercanti, che la debbono »'«- nere, òdi chi faràjuidebbe, &pu'orhenere a fe tanta dt quella Robba, che resìaurata farà, e che lui haucrà portato col fuo Nauilio dt ciafeimo Mercan¬ te, che gli fia balìante, & che li baUi a quel Getto, che fatto farà. Et ancora pmperciocbe il Tatrone della Naue 0 del Nauilio nèlalli Mercan ti di chi farà quella Robba che'farà Gettata, non poffa torfìare a danno ne a perdita, nè a Ingiuria ,percteche affai ci perde ciafchuno. Utioora più accioche loro nom, hattefero andare dietro a quelli Mercanti, ne a pregare quelli , di chi quella^ Robba fufjeche farà refiaurata ; & quel Getto debba effere contato come che Getterà, & il Tatrone della Nane 0 del Nauilio è tenuto metterci per It metà, cioè perla metà, di quello che verrà la naue ó nauilio. Mneora più feto pa~ tronc della naue 0 nauilio dimanderà tutto il nolo della Robba Gettata, come di quella che faràre^aurata ,gli debbe effere pagato , come fe tutta la robba ffijie faluata, & il Tatrone della naue 0 del nauilio è tenuto mettere i>L, quello Getto che fatto farà per tutto quellonolocbe riceueràperfotdo & per (ira come farà quella Robba che farà reflaurata-, Ter qua! ragione ipcr-.ioche ilTatron della naue 0 del nauilio haueràhauuto nobdi queliiRobba che farà Ofttitra, come di quella che farà faluata è ragione dipoi che hupuvlc^ ■volo tanto della Robba Gettata come di quella che farà resìaurata ,cIjc lui ci aiuti a rifare, 0 -perle ragiom di fopra dette fi debba pagare tutto il nolo \m DEL MARE. 41 in detti getto, imperò fe lo patrone della naue 0 del nauilio non dmanicrà ,. ni hauerà nolo, fe non della B^obba che restaurata farà, di quello nolo tale il patrone della nano 0 nauilio non è tenuto mettere parte al Getto, che affai ei perde poiché perde tutto quello della J^obba che farà gettata. La cerimonia > che fi debba fare in cafo di Getto. Gap. 97. N ^ue 0 Nauilio,che correrà , ò foSìerràfortuna di cattino tempo : fe il T?a~ trono della Natte 0 del Nauilio vede, 0 conofee che loro fono in ventura, ^conditione diperderfi :fe il loro non Gettano. llTatronedellanauedebaa dire (& manifeflare a tutti li Mercanti, &inprefentia del nochicro, &di tutti quelli che nella naue faranno : dicendo , Signori mercanti (e nei non Gct~ tiamojfiamo a grande ventura & conditione di perdere le perfone,&laBob~ ba, & ogni cofa che èquì,& fe voi altri Signori Mercanti vele teche Gettia- mo con la volontà di Dio, potremo faluare le perfone, gran parte dclhtj ^obba'ió'fe noi non Gettiamo ftamo a ventura & conditione di perdere noi raedefimi, <& tutta la ^pbba,e^ fe li Mercanti fi accorderano del Gettare tut¬ ti, 0 la piti parte 5 allhora loropoffono gettare . Imperò l’vno de Mercanti ,fe tutti non poffono, debba cominciare a gettare dipoi che il Mercante, o Mercanti haueranno Gettato qualche cofa , dipoi può Gittate ò fare Gettare il "Patrone della Naue per infine a faluamento : in quel cafo, ^ in quel ponto può il fcriuano l'accordo fcriuere, come fi la Naue teneffe proifio in terra; & fe il fcriuano non poteffe fcriuere , li marinari poffono far teSlimonio di tutte ie concordie&promij}ioni, che fufjìno fatte infra il Patrone della Naue, li Mercanti, poiché il fcriuano non hauerà potuto fcriuere al cartolario, per- cioche fraude niffuna non poffa efere infra il Patrone della Naue , & li Mer¬ canti delle concordie & prom iffioni ,che infra loro faranno fatte, & fe pet auentura nella Naue non ci faranno Mercanti, in quel cafo & in quel punto il Patrone della Naue debba & può efierMercante, & quello che lui farà, deb- belo fare con conftglio del nochicro, & de’compagni, & di tutto tomunalcs della naue, & fe lui lo farà con conftglio di tutti quelli, che di fopra fono det' ti, e il detto patron della naue farà gettare, debba effer tanto tenuto per fer¬ mo , come fe tutti li mercanti ci fuffino, ò in tanto come fe tutta la robba fuffe del patron della naue : & il patron della naue è tenuto mettere in quel getto per quello che vaierà la mità della naue, li mercanti di chi quella robba fa¬ rà, non debbono contrafiar in quel Getto, pei'quella ragion chedifopreij è detta farà fatto, & quello Getto fi debba pagare per foldo, & per li¬ ra , in quel modo che la I{obba farà Gettata , eir fu fatto per ciò quefio capitolo, che il Patrone della Naue, 0 del Nauilio può effer Merc.rnte /Vl» quel cafo, (jr in quel ponto , che Mercanti non ci faranno, chefe il Patro¬ ne della Naue non haueffe poter in quel cafo dì efier Mercante, le più volte^ fi perderiano le perfone, eàf la ìfauc, & le mercantie,i& per quefio deb- be. CONSOLATO he j pMÒ#A' d ù-itroneddU fi.tue mmraKte in quello atfù^ & in qitelpm* tocche li m^eanrimun jliramQj&^Atepià gettar i^na quantità diìQbba, thè je perdejkro le perpnv , & U naue ^ & netta la r^bba» Di manifcOire robba al fcriuano. Cap. 98 . M EYcmndebbxnùmanife^ìaY U\ohbaal fcriuano^ quando Unaueha^ nerì fam vela mente ci haueranno meffo che fu^e ferino , &pL? fi troueri alcumco fa, che loro non hmeffero manifefiato; loro debbono pagai il maggior nolo moltipiUando per canterata > che nella detta non fi paghi : pa ciò come di nafeoHo ce fhaueranmmeffa : ^ fe per ventttra loromn !a^ bauefféro manifeHatai quando la natte hauejfe fatto vela^ fe fr getterà 0 fi ba¬ gnerà p 0 fi perderà ? non li Jarmno tenuti resìitmre j poiché manifeflata nona fhaueranmf^ Di entrar nd porto - Cap. 99. I I Tatrone della naue 0 ì^amliù mnpuò^ne debbe entrare nel porto fen^ ■ga i^oiontà demarcanti > érfe ci entrardi che il mercantefuffe dubitofo di alcuna cofdj tutto il danno che haueffeil Tìdercante^ li debba rtflituire la Na^ qticfio debba fcrimre il ftriuanO) ancora che la natte non haueffe proif* fe in terra • Imperò fe il Vairone deìla inatte hauem alcuno bìfogrw, debbah dir a Teiere anth che lui non può naifigare che di exarcia ha dibifogno > # in for^ tirej 0 ai Conciare:& allhora U Mercante debba entrare in porto con quefid t che tl nochiero per fuogiuramento li marinari ci hanno confentito, Impaò le alcuno torfaie 0 galere ci farà 1 che fac effe paura d mercante ^ il patrone^ della nane non ci può entrare fenga volontà di mercanti f&fi il mercante a pigiierdfùpra dijct 0 che non habbiarifgmrdo, Se dica ^ io non voglio eìitrarc pi quefio portOi del danno^ che ne Jeguiteràx H mercante è tenuto dinfare » Di promeflTa di.'mercanteal patrone, Cap» log. T yno taccordo^ che il Mercante prometterà dVatrone^, èdibìfognocbi li attenda^ poiché d cartolario fard meffh^ póniamo cheti Mercante ha^ uerd fatta cartaio d cartolario fuf e ferinoj tl Mtrcaìite gli debba tmo atten dt rej &U mercante prometrerd d Tatrone della Naue camerate. TùdamUf cheli Ma carne fuffe nella ^aue 0 di fuora^ ^non potrà mettere le canterà- te, 0 che non li bajimogU danari di tante camerate quanto It prom effe, di t. n- te gli hauerà dare mh, rmu ù non metta dì quello che promeffo hauera per cmtdro, ^ c Del mercante che vorrà il-aricarIaRobbadt ila muc. Cap, tot. C£lamAsgiorpartc di mercanti fearumo ,fopmdmfe in tjiiel loco veniranno Nauili armati di amici, o ft metterà fortuna^ di mare, di fubita che il "Patrone della Nane o del Nauiiio non potrà far tnon- tar in Nane li Mercanti ; per ejtialimche di (jitefle con ditioni di [opra dette, il patrone della Nane, o del namlio fe bauerà a partire , & li mercanti rima- ranno tn terra : fe al patrone della nane o del nanilio accader a gettare o fuffe che gettaffe per paura di quei Nauili armati, accioche meglio pojfa fuggire , ^ che ntegUo fs- poffa da loro diffondere, o fujfccbc fortuna di mare ,il fac¬ cia gettare per qualunche delle conditioni difopra dette, che lui getti o facci gettare ivale tanto , come fe tutti mercanti ci fujfino. In quejio modo />»- pera che quello che lui fara, che lo faccia con configUo , & con volontà di tutto il commmtale della Nane o del Nauilto, or ancora il fcriuano debba: fcriuerc tutti gli patti, che fi faranno in prefentia. di tutto il communale della nane o del nauiiio, Je il fcriuano in quell'hora.o in quel ponto non poteffejcri- uere, debbalo fcriuere incontinente,che la nane o nauiiio teneràproiffe in ter¬ ra : pt:r ventura tl fermano farà rimafia in terra con quei mercanti, tì- nella nane o nauiUa bauejfe alcun feruitorc di quei mercanti : il patrone della O nane o del nauiiio debba fare congregare tutta, la compagnia della nane, & ciuei feruitori de mercanti,^ con tutti tenere configlio,iy- il patrone della na- liC 0 del nauiiio debba dire ofar dire in prefentia di quei ferhitorÌ,&di tutta il comune delUnaue tante volte li patti, che lui con loro farà, che ognuno fe ' ne pofìa ricordare,percÌQche come il patrone della nane fi rifeontrerà fon quel- Imercantiiche rimaci far anno, non ctpoft efferc alcun contraBo, nè alcu- n i di quelli i i quali nel configlio furono ,non pojfin o dire, che lui n on kaueuoj. intefo nè lo haueua perfonafiimandato,&fc il patrone della nane o del naui¬ iio farà come difopra è detto , debba hauerc valore, cowic fe tutti li mercanti ci fulfero fiati, a la maggior parte. .Ancora piùfe a quella itauc o quel nauilia intchtenijk cafo di fuentitra , che per conto de tiauìli armati di fopra detti , o per conto delia fortuna di mare baueffe andare a trauerfo in terra, tl patrone di nane o di nauiiio farà o bauerà fatto come di fopra è detto, tot) configlio di tutti quelli che di fopra fono detti, con loro liccntia & con loro volontà, tutta accordo o patto che tl patron della nane o naiùlio hmmà fatto con nuti quel¬ li che di fopr.a fono detti,& in quel modo & forma,che di fopra è detto,mer¬ cante nejfuno,nè alcuno altro ci puòmettere contraB9,&fe ce. ne metterà, ha da 'fiaraogni danno, <àr ogniJcoì2cio,&ogni iniuria,& ognifpefa,cheilpa. tyotic della tiaue o del nautlio, alquale tale cafo, come di fopra e detto, fa} a in- tcnteniito, nc baueffe da patire per colpa del contrago che alcun di quelli clic di [opra fon detti li haueràno mefio o li mmeriino, e tutto quejlo che di fopra à detto, debba efier fitto fen^ia ingamio &‘fin^afi-ande: &fe alcuno di quelli, che di fopra fitto iktt!,fraiide aicunamoflrare oprouare potranno per alcuna giufit ragione ■.quello o quelli, contra ilqufic quella fraudeprouata farà,deb- CONSOLATO ba rifare ogni damo-, & ogni inmeffea f iella parte, che quella fialide prone- rd centra di Je c(jh-c fatta. Imperò che la prona di quella fraiide fopradettaa fin pì ouata per intomini che fiam di gran fede & fuoradi fofpetto . incora che frano huoKiim che fapptn» & debbino fapcre dell'arte &del fatto, tiel- quale faranno dimandali per tefitmoni. Ter qual ragione? percioche fe yot- rete dire che fachini huotnim vili che la perfona poteffi riuoltare per danari, hauefje vaiare la teftimman^a, che loro fari^mo faria cattiuacofa-, pcrciocht con triflt huomini, che il patrone della nane dejfe per tefiimoni contro a mer¬ cante, fefujfino creduti, il painmedellanaue poma rouinargli mercanti,per¬ che teflimonia che cattino huomo faccia ,che l'huonio pofìa riuoltare per di¬ nari, non vale,nè debbe battere valore per nejjuna ragione, Come fi paghino Ipcfc ftraordinarie. Cap. no. T Vtte lefpefe o accordo chedimercantie fu^ft fatto fraordinario, fr deb- ie /oMo ^ per limcrcànti^ fAhiO dì cacare* Se però non fi baueua a fartire per fortuna di cattiuù t^mpo o per altro cafoy che ci int^rnmiffe^ cioè per entrare inpor£o$oin loco donefipotejff/aimrcla det-^ ta mercantiayO la detta naueo nauìlio; in tal cafo debba rifare Cvna robba C* altra per fetdo ^perlira^ & fe nella nane non £i /ì]fj[/c;«erra;;rf, che babbta tanto come l^ltrodi mercantiamo ftiffino cinque deli'yna pan€m& dm otrcj ddraltm j che ciudli due mercanti che hauefjero tanta opm mercanria chc^ quei cinque jtmo qtwllo che afcordmmno per pagare di firaordmmofi debba pagarepeì^ commmcj tanto delia poca mercantiam come deif afidi. Imperù che fia fatto realmente j, &j€nt^a fraude >&che mn fi facci mente per volontà j qucjlù debbono giurare tutti limercamicbelùfacdno fentt;a fraude. Impe* ròquejlo capitolo và alla menda della nane di quefio^cheg i prometter anno refiituire: perche la nane ha quefio priuilegio * che Je li mercanti gh promette¬ ranno aicjma cofa in mendare ^ è dibìfogno che le attendino ancora che nofu fiiffefcritto yfolo che il fcriìfano ci fuffe che lohamffeintejDy & li jeriuano k debba jcrìuere quando la nane terrà proijje in terra j che allhora andana pei mare quando la promejfa fu fatta * Che cofa fia peregrino ^ & chis'intcndcefrcrc peregrino . Cap# III# O yi dobbiamo parlare che cofa debba fare il patrone della nauc , o alno legno, conil pellegrino,^ il pellegrino con i! patrone. Quello che fmi vn Na/«V;o ,yàrafl( huomo fi cbiainapelle\(rÌHO. noal pa- ganolo della fua perfona, &- della P,^obba, bifogna fapcre, che ìt'>n è Htercdri- tia quella qual è manco di dieci quintalate, ogm huomo debba po'^arc nolo della Jua perfona, & nefuno può effer mercante, pagando manco di w, >.:i pe¬ lanti di nolo, il patron della nane noni obligato a quello che penerà marno di D E L M A R E 47 di dieci quìntaliy dipoìj.irgli nè ci^ìnp^gniarfe prima nonfapano con il pattone^^le mene rohba nella nane ^cbe tuinol fappLiM fi manoso i lfuoLm^ gotcnenn tronandQgiklaigiipojjan farpagarvà nolo ^chcToglumo moki- flicmidù li frodo ^ ^inganno con tutta i'altra robba > fimilmente snitendc di coliih che entra in natte fionda licentia del patrone , o del fcriuano, ^llbora é m arbìtri a loro pigliare il nolo ^ che gli piacerà. Di Robba nicfla fenza liccntia del Patronc> òdcl fcriiiano p 1 i z* E t fe farà tanto^ che la Nane faffé troppo carica^ o il Tatrone della Nane non vorrà portare* il fcrÌMano la debba f tr gettare in t€rra^&^ a nefiu*- no danno che haueffe la robbail "Patron della Naue non è tenuto , poiché al cartolario non fufìe/crina: è da intendere ^ quando la Nane haueffe fitto ve^ laj er fiiffc fuor a del porto^gli mercanti tC^Trumnarìi ^ pellegrini og^i perfona che nella ttauehaue^cmeffo robba^ debba yenire , & mamfcfiwre al Jcrluaiio la robbay che nella nane haueranno mejfa, & fenon lo farày di nejfim danno che haueffe la robba^ o mercantia , non t' tenuto U Patrone ^ nè il feri¬ vano , ìie la Naue , Di Kobbn non manifirflata- Cap, irjp S £ Naue getterà per fortuna di mare o per altro cafo che intraueniffe gettajfe la F^obba m pn/entia di alcun di quelli Mercanti, o peregrini, a marinari ^ o di altra qualunqueperjona, che non fo/fefcriuanellibro, o in^ TaiioUy 0 alfermano y o Patrone tion fu/fe manifcfiat a, o a quello che il Patro¬ ne y 0 il feri nano ci baue/jt mefio in loco di loroy cr la robba fi gettajfe yO fi perdefie yO /} bagna/ìe y il Patrone della naue non i tenuto reiìiture perte- fiimonif y che cl fu/fero che rbane/fino veduta caricare [eia robba fi(ffe- 2 t tr Guata al difcarieare fi a a liberta dei patron di bmere il mio che vorrà^eil detto mercante li debba pagare jent^a cmtrafiar Impero fe il fcriuano fha*- m/fe feruta dinari'^i y o dipoi j che la detta ì^aue hauef/c fattoyela j tutto il danno che la t{obba haura^ debba tffere tenuto il patrone detU naue refiitui- re con fra [lo , Di che e tenuto il Patrone al peregrino • Cap^ 1 14 ^ F ttrone di Nane o di Nauilio è tenuto a peregrino di dargli loco y & qua^eìr portarlo 0 far portare doue hauerà promejfCf & fe luì hauejje p$* gliato f .tpMray Ini debba mendere quello che hmerà promeffo. Imperò il pe¬ regrino /debba prefentar Uterino giornoydinanttfft alTatrone,o fcrimnor cfil peregrino debba domandare liccntia alpatraney& fi ilVatronegli da~^ ra termine più che non debbcy e^ii peregrino rimane , tutta il nolo debba ve- (iituit c, tutto il danno che quel peregrino hauefjè rkeimtOs in tutto è tmim ' ye/u- „ CONSOLATO ■{ rifHtmre il Tatrom dell a natte , feil peregrino fe neanderifcnxa licenttaj V non -potì nd tempOi che la nane farà veUjje tl peregrino haueffe dm niilU marche d'oro di caparra, o che bawt'ffe pagato tutto il nolo, U patrone n^ngh e t tenuto dì mente reflltture _ ’ Di dar piazza à peregriao, & ic morirà in nane. Cap. 115* ifi nane debbo dare loco a percgwWi 0 ii «odj/o op^r Inip ó' H ^ regrino debba batier qudlo loco chcrhuomù ghhanerà dato^c^^ confegna* to]^fe ilperegringmuore t lui puòlajcme a chi vomì,et iamiglior vefla à' - egli hdbbia Oa del mchicro;^ i danari jfc ìionàfara parenteiglidebbo ÌJaue^ s rè il patrone^ & tl patrone li debba [cruore & tenere per infino che fa in loco ^ che li [uffno dimandoti per tre anni in capo di tre anni fe non li faraim dmiandàti Juigli debba dor€perl\vima di quelloin prefcntiadd refeono | dello terrojt^ilfcriuono c tmuto inanifejìar alFefcoiw^o ai [gnor della cit- _ fcrruere li detti danarh& tutte U cojc del mortOy^' Itn debbetener vr 3 fcrittù j 6 ' yn altro li ^nercanti > & vn altro il patrone della noHe, qiuné 0 faranno tornati nella patria^ il fermano debbo mofirare quello (crino , 0 d luocotenente^ 0 al Copellano, che tenga carico di quello ioco^eb^il Capcllayio^ debba mettere in fcritto al libro della Chiefai ó^jc H patrone della nane non V fupe [ufficiente di tenere quelli daìtarì, cbcltd fi ffietnflo mercante , 0 cattm I barro, lui li debba afficurare : eglidebba mcture in loco, chefe d ven ffi tl^ ‘ mandatoreper infine al termine delH detti tre annit cÌKgh paìfa haucrCiC^fi il patrone della nane mwifje , lì danari frano mefii m loco ficm o. Che debba haucr il patrone di quello che nitide in nane. Cap. nò. S E quell} ì che andranno in Nane per loro trafeo, faranno detti pevegrinh fi rnoriramìO, U TiUrone,ntnoch!CrOinè ncfjimonon debba hanLymamt perche molti huomini vanno divnyiaggw in altro con poca Tìitrcantiaì f yan?ìQ in alcun luogo per mutai fi, & fono detti peregriHÌ, di qucjii tali no>u debba haiicrc nkntefilmperò fi [ara peregrino che andcraoltramare, 0 in ab tro yiaggiOy(jvmQnray U patrone debba haucrc ii letto,^vna delle fuevcfli, rifiruata quella cha debbo haueril /lochiero ;fi Cofifilo non ci [ara nella nane ■ebr che alcuno htwrno nmuorajuiè tcmito di guardar la fiobha dd morte \ fe il morto non haueffi fatto teslamento, 0 non haucjfe fatto alcun procmito- Te^ 0 tutore nella nane, 0 fuo berede, & fi non ci fuffi pmmtc (ho : d Vatró^u dellit N(tue debba guardare la Bjobha, ebr dehhcla refUtniro^, dfuoì parenti , <3 fm moglie j ofuoi figliuoli, 0 a quelli aiH_qmii meglio doueffe dìcre dati a, & il firimm debba tutto quejìo firiuere, iclr tenere a fi vn fentto ; eJ" il p.if T/n altro, enfiare come di /opra é detto^ tir ordinato . imperò tutta vettona- fka che rimanera di qualunque perfona che morrà, debbe cfiere dd patrone . Dotto É B E L M A R E. 1,' Dcitto de birchier»»& guardiano di peregrino che muore nella nane. Cap. 117. B jircbicrcdeUitìfatiedcbbehaMere del peregrino che tMrirÀ le /carpe ,il coltellot & IcL cintai^ il guardinolo della nane debba bauere le calibe U barchiercj <&■ il guardiano tutti due infieme io debbono fepelUre in terra * « in al tra loco, 0 gettarlo in mare. Della vettouaglia, c paflègieri li quali moriranno in nauc. Cap. iis. vmouagliadc paf/aggieri morti debba t/ierdata aiTatrone, equ^o t'intende di quelli, che Tramo da, v» lueco al^altro, come è detto'^difopra. Dì nolo pagato Tc perorino rimaiic;. Se dì nolo dìRobba. Cap. Ili». S E alcuni di que/li hauef/e datò nolo al Vairone delta Natte , & volefi; re¬ stare, non t 'tenuto di rejlituire il nolo: &./e alcun peregrino, 0 Mercan¬ te,0 altra perfona noleggierà al Vairone della Nane, &■ quando faranno iru terra, 0 in altro loco, voranno vender la ^pbba, & quella roùba non bafìa di pagarii nolo, ogniuno i tenuto pagare il noto vagUa,ò non vaglia quella rob- ha, laquale donerà pagare nolo,&fe il mereantehaue/ie altra robba ebe folTe migliare, quella migliorenonfa danno alla piùtriftai^per cofi ftpaga il no¬ lo a patroni di Natte » di Naitili. Etper quefio fu fatto il prefente capitolo , che a mercanti non potejfao l’vno l'altro ingannare, nè impnfiare/opra dj quello, che non valeua /e non nellaprinciptde robba . Di che è tenuto il peregrino. Cap. 120. P Eregrino, tr agii vn che nella Nane vada, è tenuto di aiutare,&faluare, C-r guardare il 'Patrone, df non lafciare la Nane, per infine a capo del viaggio ; Saluo con licentia del Vatrone della Naue,perciò fu fatto que/ìo ca¬ pitolo , che molti Vaironi di Nane 0 di nauilijportino ai-tigianiper peregrini, «?■ huomini d'arme, dr lui fa i»c^/;or mercato, che non faria fe fapeua che fi volejfmo partire, dr molti mercanti non ci carieberiano /enon che fanno che molti huomini d’arme ci vanno, incora fono tenuti gli peTegrm,^^ tutti gli altri,chenelUnatic vanno e/fereg^fiare alconfigiio,^ atutti licofiumit(bt faranno mejjl, cr ordinati nella nane . . Di che è tenuto patrone a marinaro. Cap. 121. S E Vatrone dì nauc accorderà marinaro fta cattino, 0 buono, 0 chefappia $ che nonfappia, tlfuo falario gli debba ej/er pagato. Imperò fe il marinari prometterà efjo calafatto, 0 Maejìrpif qfeia, 0 rtoehiero , db ilpjttrojie deUojìi ■ nane 50 C O N SOLATO ftaue lo haitcr} pigliato per fjael rosfo, & nm ne binerà h^uute diro per datn^di Im, & lai non faprà niente, il patrone éeUttiiiue, o del hiauilioim It debba dare fenon ^ueilOt thediràU notbitrt», 0 il firmntfcr^iwmen» dato loro . Di cauar marinaro di naua. Cap. iz». P atrone di ì^iaitenon può cauar mariniarodella naueperiitfiHO cheti yiag- 5Ìo non babbi fatto, sdm per tre cofe.La primatper ìadro.la feconda per ere(^. La tero^a, fenon fa il corrwiiamtHto del xocbiere. Imperò il nochieri non debbe comandare cojtt, che nengli habbia da comandare: &hon ft deb¬ ba cauarepervna volta in fitto a cinque mite, &fe non fadapoi il coma»- mento del nochiero, odi quello , che hauejfe il carico del comandamento della Itane, lui lo debba cauare. Imperò tu guardi bene a quei marinaro, che lo co- mandajO Paltro fe lo là fare, incora per vn altra cofa lo può cauar deliana- KC, cioÉfc fi {pergiurerà di giuramento che faccia, perciachegti intrcanti nifn haueriano pià fede, . ** Marinaro non fi può cauarc per altro di manco falario. Cap. 113. I L Tatrone della Naue è tenuto al Marinaro, che/e il Marinaro ft farà ac¬ cordalo per grande falarÌo,&il Vatrone della Nane ne trouerà altro per manco falario, non lo può cauare delia Nane, poi che nel dareia fede fuffm refìati d'accordo Cvno con Palm, & tanto debba ejfer tenuto, comefe fuffej ferino net cartolario, Patrone non può cauar marinaro per parente. Cap. 114. P atrone di nane è tenuto a marinaro, che fe tu} fi farà accordato con lo •Patrone, non lo può gittare per parente, nè per altro huomo, poi che fufjc ferino nel cartolario, 0 chef offe data la fede,ancor a che nonfujfe entrato ntU la ìiaue,&fe gettare lo vorrà, è tenuto pagar il fuo falario , comcfehauefitj feruito per tutto il viaggio, aneora è tenuto ilpatrms della nane, chcje hauerà iauorato tre giorni, & poi piglierà injìrmità, tidebba pagar iametà deifala- rio,& fenon può entrarnellanaue, lodebbaUfcÌare,fili rtiarinariconofee- ranno che non pojfa andare,Sefe faranno in luocofuora della patria il patro¬ ne della nane ii debba dareia mità di fuo falario, babbi,0 nò rglrfc non lo ìia- aerà, che fe'l faccia imprefiare, perche è dibifo^o thè il marinaro i'babbia,& fe il patrone morirà, li tutori del patrone debbono quefìo ojfcruare . Di marinaro j che morirà nella nane. Cap. 11$. S E marinaro che farà amaialo, & morirà nella nane, debba ejkrù pagato di tutto ilfuo falario, &fe cifujft alcuno parente fuo, a quello fieno date le D E L M A R E. jr* le cefe di colui» ^ morto farà, haueffe detto o non hatseffe detto fia dato alli figliuoli ò alla moglkra, (è eoa lai [iaua lei quando il marito era ari- m,&fela mogliera n oa fujfe leale, ò umjleffe eoa lui quando //parti dalÌLt patria, òchefujìe fuggiea,dapoicheU marito fi pani, il patrone dellanaue, eirfcritiano con licemia delta corte alli parentipiàfretti lo debba dare. Di maiinaroaccordafo, clic morirà innanzi, o dapoidihauer fatto vela . Cap. 126. M Minara che farà accordato in viaggio, &per volontà di Bio muore innanzi di haucr fatto vela, debba haucre il quarta del fatano , cJ- fa e : tignato c dato a gli heredi, &fe morirà dipoi ciré hatteffe fatto vela , ò' imantt^t ebefuffe douelaNaue faràporto,ia»tnàdelfalario debba efferedel morto, crdebbafì dar alti fmi Imedi ;&fe baueffe ricemeo tutto il fai aria mnan-^i chemoriffetutto debbaefferfuo, &datQa fmi heredi,cbe patrone di J^aue, ne di N audio non puà niente contrafare ne dimandare » Di marinaro cheanderd a meli. Cap. 127. S E il marinaro è accordato a mefi, &■ morirà,f a pagato &■ dato alli fuoi heredi per quello che b.zueffe feruito . t)i Patrone, ò marinarofbprafatto di canterate, Cap. 128. P atron di Idaueè tenuto pagar il falario alTriartnaro in quello loco doue leMercantic pagheranno il nolo, &fe il marinaro onderà alle fue fpeje medefime, il 'Patronegli é tenuto direfe vuole tornar al viaggio, che bauerà fatto, òvò, in capo di otto giorni, ^Ancora è tenuto il Patrone della Naue al Tdartnaroychc feti Marinaroìnettera lefue cantcrate ,che lepuò mettere in,» qitalf voglia loco che li piace, pur che non fuffcjliiutto , celie le canterate_t delli Marinari non f mettino in getto. Però lecanterate debbono effere di tanto come è il predo del falario di cinquanta bifantiin già comperato, cioè da intendere che fe haueua cento lire di falario, non pagherà delle cinquanta, f delle cinquanta in sà, epagherar^rfe hatieffe quaranta ,ò trenta ,ò venti ducati & hauejje tanto come deue haiter di falario delli cinquanta in giu nonj, paga lo gietto , ne' fpefe, &■ può mettere quelle camerate in qual fi voglia loto, girfe ft bagnano, ò fi giiaUaìio,il Patrone della Nane non gli é tenuto, & il Trlarinrco è tenuto di metterle, che il fcriuano lo fappia, e^che fia fcritto, e fe non èfcrtttole debba perder tutte & no» debba dire fc non quello che fufie, dira altro ì ^fu/fetrouatochenon fnfie quello che hauera detto -.tutta debba cjjcr perjo , g'v debba effir della corte doue fuffiro, ^ilPatrone dellad Jdafie ne debbo haueril tert^i. 5» CoViSOLATO Dichiaratione del fopradetto capitolo • Gap. J29. C ome che al capitolo di (opra detto dice ,chccanterate di Marinarintit paghino nè debbino pagare il getto. Imperò niente non dimofira, ni dichiara in che modo debba efler intefo, 0 in che nò, & per la ragione di [opra dettagli buoni huomini , quali primi andarono per il monde, voìfero in quefio modo chiarire,e dichiararono in quello. Che fe alcuno Marinaro comperale fante-rate del fuo proprio, cioè da comprendere che lui non hauefje ancora ri¬ se unto il fuofalario, fe in cafo di Juentura interuenirà alla Naue 0 al Nanilio 1 ^ella quale lui onderà , & ci hatierà mefk le canterate come di /opra è detto, tir f«j]ero comperate come di [opra è detto , li detti Marmari fono tenuti di metter nel getto che fatto farà perfoldo, e per lira come le canterate valer an m,è haueranno coflato,cioè in quel modo che il getta far dilato fatto. Impe¬ rò fe il Tatron della Naue,o Nauilio hauefje fatto gratia, cioè che h 'aueJf&glt al^ tri debba/ìo fare il ferMitio che fi fa nella nane ^ Del caricare robba de marinari. Cap. 134* M arinaro può caricare fcarkare le fue cante}\ate coti la barcha del^ la TiauCy ^ debbonli aiutare li altri marinar!, Come il debbe pagare il falano a'marinari. Cap. 135- P jitrùne dì 't^aue i tenuto à marinari > che del nolo cheli farà pagato ^ lui debba pagar e a detti marinar^ & fe il nolo non bajìa, hi fe ne debbi fa¬ re impreflare , ^ fi non nouerà chi negli prefli, la Nane f debba vendere , che fi paghmo li marmavi inauri che perfonai^ì fia , nè prefiatore y7ìè tra perfmm. Tcrche il ìnarinaro finon ci fuffe fe nonun chiodo di che fi po^ tcjfe pagare , fi debba pagar . Saim imperò che la detta naue non fh(fc anda¬ ta a trauerfù in terra ^ quello viaggio d/hauerA incominciato 3 e fi il Tamn della Natte hauejfe con amorfattofimprcjlarìn alcun viaggio li filari di ma rìnari ^fufie che li faiartj nmltiplicajfino al guadagno , e dipoi che altro viag- gio[haue[fe incominciato , la Nane fi rompeffe , il faiario del primo vi aggio ft debba pagar in fora al guadagrìo di tanto come la Nane fi rejimrerà, cV- non fi refi aur affi fi non vu fola chiodo , debba efferc per pagarli j alari alli Tfiarmari j che predatore è altro non ci pitò nicHte dire ? perche gii marinati debbono efer pagati di quello^ che ci favài dipoi che hanno cefi fatto. D 3 Pquc 54 CONSOLATO Dohc» &comCj & di qual moneta debbono effer pagati li madnid* Cap. ij6. GniV'.ìti'on dhiaiic o tfi n.tHÌ/wì è tenuto p^tgar gli falari a.Ui marinstri KJ in c^kc! locoydouc lui rii cnerà ii ìiolo^comet' dcapìtolo di [opra detto r lìnperò vditinUndrrcbLnonn fujfe alcun accordo o par to ^ chi ilmamaro con il Tatron della ì<ìme oécl fii(k tenuto pafurpcf injino che non fiìffino tornati in quel locoj douv mcomincLayonù i fare Uvtag^ ^io ; ò~fe quijio accordo o patto fujfe infra loro > li marinari non pojfono > deb ho il ù dim an dare ^ / i fdari, per infin o eh cloro non fan o tùrn itt ^ in qu d /o- co j done loro fèccrono l'accordo con il Vamn della Nane o del NauihaSe un^ però d "Patroiì della Nauenm gli yokjfefìralmndgratia Vatren del¬ la: naneadehìmilio debba pagarli marinariincontincntt che loro faranni^ tornati in quel loco che loro fecciono l'accordo^ e quello debba far jcni(^d dii tione^ e fcntrr^xcontraflo, e Je deuni di quelli martnan pettiranno aietm danno 6. alcmafpefa per caufa dei Iota falam ricuperare , d patron dvlU nane d tc* unta di tutto quel danno T & quelle fpcfct che quelmarifwv h.vie^ìc hauptta per colpa ^ ch'il Vatrùn delia nnue non li bamfje voluto pagar il fa fari o > e fc ùìfraii "Patron della Nane li marinari non fuf^e accordo o patto di afpctra^ re xil patron dèli a nane è tenuto pagar IrUro falarif Ji quaU infra loro haue- u^o accordati incontinente ch'il Vatron delLi Nauerkeuerà ilnolo j &di quellamonetamedcfìma^ cheti Patron della Nanericcucrd damercar.ti : ^ fe per faentura li mercanti fttfftno inganatori ^ è la robba che loro hanefanm portata non vaierdilnolo » che gli mercanti debbano dare al Tativif d'elU li detti mercanti Ltfderamio la robba perii nclo ^ Faglia tarobba il noioso fwn vagli a),dcbifi^no t che iidùìttmarhiarihabèhwli loro fai ari fe [a detta Naue fi douejfe vendere : ancora che f? doucjiie darpcì- qudprctio che gtid€tum:arinaTid€bba’m^ perAucro. jaiiri ^ nè preftam nè alcuna altra per fona , mrt può mente dir , nicontraflar pcrne amaraginne , che nc-^ ceffario è che gù marinari fium pagati de fora [duri in quel loco^ doue il mne della iSìaue hm^eràprorneffo di pagargli fife già h dtttlmmnari non vcr^ ranno-fare gratìadPatronedeliaì^auedi voUrioajpettare per infìho che fiaaliuoco dcuemuidutùdimonetache loro [affino pagati de (alar i , & fu fatto perdi/ quejìo capitolo, eheogniPatrone di hlaue fi debba guardar €ome nokggkrà ró-come m j U cbi^&a chi nò, quale i{obha, & quale nò, Pcrcioche bah èia il nolo 3 0 nonio haùbiiZ j neceffario è che li marinari fiauO' fitgati dei loro Jalarq . Dì falario di marìnari in cafo che la Nnne vendefle fottO' Gap. Ì37. mano. L Patron della ì^aue è tenuto chefe luifnffe pigliato per raprefalio di Signo , rìa^o dialtri & li mercanti ^ il patrone faranno veiuierla ivi- D E L MA R E. yy #(f [otto ìHanòj ^ dipoi la riterranno d loro btjo^ni la faranno tomperd^^ re ad altri^perche la Signorki non io conofcatoper ahracmfaiU mannaro rfi debba perdere il fuo faUrio, dipoi che a l Tarane rimanga la naue^ &*il nolo* 0 il noleggiato c}7€ il Vatrone non può canareél marinaro fe nonio paga ■: però il mannaro hddi metìere il tcr^òdel fuo fdarioper le fpefeehefzran'^ no fatte^e^di qi4ello che hauerà hanuto dì falario debba mettere c&mefaraM* no h mercanti^ per falda per lira ' Saluo imperò fe il patronedella Nauc^ yolejfe ftare mto rinuerno in portOj lopm fare,che mercante non ci può nien¬ te dircg e (e il Tatrone rimaner a, tl quale fe nepotria tornare^o afpmajfeil no^ lo f e^ànfra tanto al patrone della nane veniffe mpedimento di rapprefagUaw £he hauera 4 vendere la nane come di fopraè detto\ il patrone deue pagare li marinari di tutto & li mannari non ci hanno niente a mettere del falario al¬ le fpefe^ perciò fu fatto quéfìo capitolo, cheti marinaro non può niente fa¬ re fe non tanto come il patron della nane vuole, perche lui perde ogni giorno il fuo tempoJiando lui quel inuerm,&nonglt debbt i'huomo niente n efeeredi fuo[alanoj che lui mette la fua perfona, eìr gli fuoi véfìimmti a confumarc:0~ al patron fìarà d fperan^ai^haHerà fermato il fm viaggio ,&jUra a fpe^ rantt^a di guadagnare pereiò tmo ilfdlam debba cjfer pagato a" marinan feniK^a contrdflQ, &f€n^afp€fa : Saluo imperò che il patron non bauejfe detto, accordato per patto 9 per accordo ^che fi doueffim crefeere glt /alari , ^ tbedonejfino effer pagati per loa/pettareche U mannari faranno^ & feci faf¬ fé alcun accordo cheli marinari bauejfino conceffo di Uro volontà il patrone-» non è tenuto fe non tanto come fe loro fuffino communaii, la nane e^li falarif rifa Vvno Vaìtro tutte coje ìnultipUcando la naue con gli falanj , Imperò fe non ci fuffe alcun accordo, fi debba pagare come di /opra èdèmi ancora è te¬ nuto li patron delta naue al marinaro di pagar per lui come che per molte par* t i hanno fpefe, che à chi m va yno mattrino, 0 vno picciolo per U tmtnmtt* Ì€ , che il patron della nane lo debba tutto pagare^ Come il patron debba fare la fccurta per marinari Cap. jjg. I L Tatron della Nane e tenuto di far fecurtd per lui per tanto come il [uo /4/4rio i^4/tT4, fe non baueffe hauuto Editante come faccia conto rhe Taglia U rohba chebaueffe nella nane ,&debbaU aiutar di fm pomey faim che per lui non fi metta m rumore, nè in perditione del fuo, nè delli antichi che tielii nane fujfnio. Salario di marinaro come fi debba inLicfìirc, Cap. 159, I L Tatron del nauilio è tenuto al THantiaro d'inuefiire i fuoi danari quandi l'haue^e pagatojotieeonofeerà il 'Patrone della l^aue che faccia fare.Sai Ilo f ebeti Patrone non ne baueffe danno, & fe il Patrone della ìiaue fuffe hu £) akm 5Ó CONSOLATO alcun hiocù dapreffo o dilongiycbe il marinaro andaj]eperinueflh'e ilj)w fi¬ lario , il patrone ti c tenuto di dare mangiare della nane per due giorni, non più fc non vorrà ^ Di marinaro che piatirà con il patrone • Gap. i6o. P atrone di nane o di Nauilio è tenuto dar mangiare a marinari fiandi nel viaggio i fe con lui piatiranno, Dichiarationc del fopradette capitolo. Gap. i6r. C Owe che nel capitolo di jopra è detto , che marinari che piatiranno con il patrone della ìslaue o del NamliOyChe il patrone di quella nane o di quel¬ lo ì^auilioy è tenuto.darc da mangiare tamoy come che con lui piatiranno im¬ però non dimofira come,& come nò, né per qual ragioney & pcrciqchc nei ca¬ pitolo di [opra detto nondichiara, potria ejfere torri affé a danno del patrone^ della nauCy o del nauiliOy &p€r la ragione di fopra detta, li buoni huominiyli-^ quali quejii coflumi ygr ordinationi fecero videro e conobbe^ o che gran danno potria feguircy & percioche danno nèfaticanon poffa feguire fopra il capito^ lo di fopra detto dicono & dichiarano , che li patroni delle Nane o de hi aulii fono tenuti dare a mangiare a marinari y che con loro piatiranno • cioè à fapcre per certi caft . il primo cajo è , fe il patrone della nane o del nauilio non darà vettouaglia afiwi marinari [ufficiente ,& come è accoftumato advn capitolo di fopra detto chiaritOy& certijicato.il fecondo cafoyfe lui no attenderà li pat¬ ii, che con loro fece il giorno che con lui fi accordorono.il ter:^p cafo ft èyje lui fi yoltaffc in alcun loco doue fagli di fuo yiaggioyje con loro non fi accm-daffe end llmuefje fatto intendere quando con lui fi accordarono. Il quarto cajo è, fe lui yolejfe cambiare viaggio feri\a loro licentia. FJper ogni cafo cheg.ujio fufie che non haueffe attejo tutto quello che pro7nefÌG hauca, quando con lui fi accordoronoyper tali cofecome di fopra fono dette, il patrone della nauecoyu chi loro faranno gli è tenuto dare da mangiare, fc con lui haueranno a piatire. Imperò il mutare viaggio è da intendere , che ilpaircnc della Kauec Nauilio fiiffem loco douetrotiujfemarinariyjequelli liqualìcon hiifuffino nonvolef- fero andare, fe lui gli voleua forcare. Imperò fe lui haucua mutato viaggio per alcuna conditione, o per impaccio di Signorie, che lui non vi cfajfe andare fcaricare in quel luoce, doueua difcaricare,& promefjo haucua con quelli mer¬ canti, liquali carkorono la nane, li marinari fono tenuti di andarci, luiperò è da intendere fecondo che il patrone della naue fimhi^lioraffc del nolo per quél- mutaménto di viaggio y che in quehnodo fia tenuto hi ìnighorarc li marinari deHcro [alari y& per le ragioni di fopra dette fiaono quefla menda ifajiti- chi, che in prima andarono per il mondo : percioche affai danno &?nalc faria che qualunque tempo o qualunque hQraoinqualftvo'.dLiloco,cheLi nauco namhopremleffc terra, per qualunque ragione cbclapigliaffc, che li ìnarinari potef- D E L MARE. mttUrc in flato ilfdnmeddlanamoddnddUù^cùnilqHdelora fiijfmo fmytgUifU canfa : pcrdovln: alle volte d fono rnmnm^ che folo che loro potefferù/atìare rappettltc torOy eìr compre la /oro volontà^ mn fi curc^ nanOi fe ti f airone delia na¥.e o ddnamlio , con ilqmlcloro confumaf’^ fda natie o nauìLiOy qa^fio piactria loro ; perche affai cattim hmmini vanno per H nmìdùj irqmU fono trifìi, &dijpratid^€ quando vedono alcuno farhe- nef & attendere a heneperciò come hi èfeidgurato & trifl OiVonia che In tal modo fuffmù tutti gU aitrt qtid modo tale ^ modo di cnttiuo hkomo. jin^ cor a ph che chi è cattim huomonm vorria pernejfmo tempotì-OMfe chi fuf- fc meglio di hi per neffima viadd mondo^ €rper quello modo gli noflri anth chi mtecefforivoljmoy^ dìchiarirono gUcaflit^la ragione^perche gUpa* troni di nauc o di nauìlio fìiffino tenuti dare da mangiare d detti marinari che con gli detti patroni piatifftno : percioche di qua innanzi ne^ìmo cmhit^ hnomo non poffa fitrr conjimarenefftm altro di ciò cbehaucjjeietper la ragia^ nudi /opra detta fu fatto qucjlo capitolo. E fe marinaro meueri ri patrone della naucQ del nauilio in alcun piato fcH'^a giufla caufa o gùMa ragione , lui é tenuto a qud patrone di qìteUa naue o di qud nauilio con chi lui fi farà ac^ cordato^ ér che hihaueffe meffb in alcuno piato reflituire, e^ di dare tuttiglf- ' danm&fcùnd^che lui neportaffe^^o ne hamffe hamtQ‘,pmioche luiinguifU^ mente bauerà fatto piatire il detto patrone delia naue^ o ddnamlio, ò-fatto confmnarc ilfuo^&fe lui non baueffe di cbeilpoffli pagare,r€(ìitme^ & da^. re>hidebbe €(]er pigliato , ér efe-f^portato e^meffo in potere della giufluìam ^ fare per infmo labbia fati4atto quelli danni , liquali quel patrone di quella nane o di quel naHÌtio con Hqualetui fi farà accordato , hauefk hauuta per colpa di hi y poiché come non doucuay fbanad meffb in piato ^ in danno t perche ognimo fi debba guardare di fare alcun danno ad altri fent^a ragione^ percioche /opra fe medefimo non li poffa tornare qud danno , che Inipenfaua^ fare ad altri feng^agmfia ragione : perciò i giufta cofa che di [opra di feme-- defimo torni . Delle vettenaglie ;>che debbe dar il patron à mannari* Gap. 162. I L Tairone della Nane t> del Nauilio chefuffi copertoi debba dare da man* giare a tutti li marmari tre giorni della fettimana carncy clov japcre , lìomcnicaytl mart€dìy&' rlgioucdì; udii altri giorni delìhfittimaua mine- fìra^ ejr ogni notte di ogni giorno lo companaggio, incera tre volte per ogni mattina tn volte per ogni fera li debba far dare vino y j 1 cornpauaggh debba ef ere tale come feguitaj cioèforfThtggiOy 0 clpolleì ofarde falatey 0 altro pef e (ecco. ^4ncora il Tatrcneè tenuto dare vino perinfìnoche il vino va^ glia quattro ducati d'oro la hottity & ancora fe fi ti oua fichorCy lui ne dehbru^ fare vinoy fe non trom ftbore^ che cofla^mo apik predo » il TMron deUrco' NajK 5? CONSOLATO Naneodel Nuìtilìo non è tit’uto di dare vino: aneorapiùè tenuto ìlTatro- nedelU H auto del tìaudrodt raddoppiare la rationealli marinari cfini fejlt frmipale ; ancora debba huuere fermtori , che acconcino da tnan^tarej a i marinari . » Patrone non c tenuto dar à mangiare a marinaro, che nondorma in nane. Gap. P Mroneii nane, o di nautlio non è tenuto di darà mangiare allimarinari, poiché non dormono nella nane o nauilio. Marinaro none tenuto di andare in loco pcricolofo- Gap. 144 P atrone di naue non debbe mandar marinaro in loco pericolofo , fe il mari¬ naro non ci vuole andare, però detto patrone nonio può forcare. Di predar marinaro ad altra naue. Gap. 145. P Mrone di liaue non può prejìar marinari ad altra Uaue 0 iTamllio fen:^* volontà del marinaro. Uluo imperò feilTatron della nane haueffe di- hiJognodivnMaeflro, 0 d'vnmarinaro, che fapejfe far cofa che fufe 'Jibt/o- gno alla Naue: fe quelli non lo japejfmofare;liqualiin quella naue, ò in quel Nauilio faranno, quel marinaro et debbo andare. Imperò non in terra, fe non fuffi al feruilto di quella naue nella qual lui fujfe, dice Jaluo che quel marina¬ ro^ non facìmajfe , nè che portaffe fajcio nejfuno, nè alcun carico al fuo collo , nè niente che lui fare nondoueffe. Di qucHo, chchaiicrà il Patrone de gli mercanti per fcaricare, Gap. 146. P .Atrondi Naue è tenuto al marinaro che quel patto che farà con il Mer¬ cante fi debba fcaricare in alcun loco,in quel modo,chehaiters da’mercan- ti, debba dare d gli marinari. Fatto il viaggio, il marinaro è libero. Gap. 1.17. Vatrone di Nane piglia altro viaggio, doue la Naue hauerà [caricato,^ \Jil marinaro non ci vorrà andare, il Tatronenon lo può forcare, fatuo che fujje in loco ihetrouaffe marinari, & fe non trouaffe marinari, è tenuto cre¬ scere al viaggio in quel modo che farà conokiuto per il nocbiero, & per il fcri- uanodt crefeere, che laperfona guadagnerà più in quello, che in altro. Imperò a ne furio del fuo falario, & fe vnhuomova- da bene fi vogliono vfetre di vna terra pcrcioche non ci fari conofciuto, & a fine chepoffa vfeire Jarà gran mercato di fua perfona. ' Quando D E L M A R E. Quando laNaue Svenderà in terra di Chridiàiii. Cap. 148. poltrone di nane venderàlx nane 0 altro,che la potere vender ad demo, 1^/ che non ci hauejie partCttutto il [darlo fi debbepagare aitnarÌHari,&[0 no liberi, & fe li marinari fono in loco , che non voiejfmo nauigare , il patro¬ ne , 0 quello che la Natte hauerà venduta è tenuto di fare le fpeje a’ marinari mfmo ebe fieno tornati in quel loco di dotte fi partirono . QusndoIaNaueflrcnderàintcrrad’rnfideli, Cap, 149. S E naueonauilio fi venderà in terra ditifidelt, il patron delnaiiilio debba dar nauilio, & vettouaglia dmarmarì in fino che fianoin terra de' Chri- fiiani , douepojjìnohauerricapito'. Dimarinarojchehaucflè paura. Cap. 150. S E per ventura farà accordato marinaroi » forma di Cartolario , che dice/- je nell accordo che ci fufte fatto alcun patto fecondo che il patrone del¬ la nane, 0 hauefie fatto fcriuere con volontà del Marinaro , che fe lui y timido in alcun loco, & che il detto marinaro dubitale d’addarci, il patrone della Naue debba dare la metà del fuo falario, & li debba darevettouaglùt infino chefiainloco fic uro , Imperò fe faraaccordato-fenga tal patto,il Ma¬ nnaro è tenuto d'andare in quel tuoco, doue il patrone detta Naue 0 del Nani- ^ Ito è tenuto d'andare con gli Mercanti. IImannaro dapoiches’è accordato col patroneacheè oWigato. Cap. 15,1. D ipoi che’l fi è accordato, è obligata aogni fegno, come fe gli hauefe fatt- to carta per man di notato, gr da quel dì che s accordò coi "Patrone , è tenuto in ogni loco ebe vorrà andare chieder licentia a quello,, e s'egli onde¬ rà fuora della terra dotte farà il tettilo giorno, debba hauer rannata la fucc Eobba, e la Naue, e in frano paefe, gr èobligato anche di giurare, efier fide- le al patrone gir leale fi come è Jcrittonel capitolo, cheimercanti al patrone domandano.. A che è obligato il patrone al marinaro. Cap. 152. ^ Obligato in quejlo, che non fi può partire dalla Naue per nif una cofit, fe A,, non per tre,vna delle quali,per effere patron di naue,o piloto,per conuen tione,& fi muore il patrone, 0 con chi lui hauerà fatti} patto, i henii quali fa¬ ranno [opra la Naue,o altro legno , ipatroni di quelli fon obligati pagare a i marinari al tempo conueneuole la loro mercede, gjr di piu è obligato il mari» nato a tutte le cofe,che fon necef arie alla naue,verbigratia andare al bofco,fe gare legne, a far efarcia, aiutare a barchegiar, à riporre gtr Iettare la robha , andare do CONSOLATO ftyidare fmfre fer acquay quando locomandaràil nochierOy &nienare di nane tutte h compagnie de mercanti y a dare lato alla nane y & finalmente tutti gli eficrcitij in vtilità della nane fono obligati * Perche caiifa il marinaro fi può partir della nane dopoché Ifi è accordato col patrone- Cap. 153. Ì L marinaro che haucrà fatto patto col patron detta nancy 0 altro legno y & [aràfcritto hauerà dato palmata al patrone 6 al fcriuano y non fi può jciijare di non'andar in viaggioyfe non per queflc caiifeypcr pigliar moglie 3 per Andar in pelegrìnaggio y 0 fe ha fatto il voto auanti che lui fi accordaffe, fi ò marinaro di prua per efjerepcncfcy 0 pilottOyper ejfer patron di yianCy con qu^^ floy che niente fi faccia per fraudcy 0 inganno yemnoi ma Icalmeyite . Del marinaro.che fuggirà. Cap. 154. S M accafea che il marinaro fi fug a Mereantia che fuffenelltu N aucydcbbe perdere il fuo/alano, & la ì{obos. chehaueffe nella Na¬ ne, e il Patrone U può pigliare, emettere in wi drappo , e tenerlo tutto qid viaggio iììjpregmato,&dapoi fe Lovorrà mettere in potere della cortesi può foi C^’ . Marinaro che getterà vcttoiiagifa accordatameli re . Cap. i6j. C-E il^orinttfogetteravettouaglia,ovinoaccordiatamente, dehbe perde^ iJ re tl fatano, & la l\pbèac he hauefie nella naue ,& (lare amcrcede del Patrone della Nane . Della pena de! marinaroj che fccndcrà in terra fenza licentia. Cap. 166. S I come è flato ditto ilMarinaro non può. feenderein terra fent^a licetm ; ma accio nonne nafebie:ontentimi,fcendenàoìieìinoflTÌ anteceffori hanno ydìttQ dichiarare il fopradettOi esporgli la pena, qual farà, che ha habhuu a fatisr DEL MAR E. a fatisfare tutto il danna,t/che perla fua fte/a, la Nane hauerà patito,^ non hauendo il modo ,ftaprefo, ^polio nellamani dellagiujiitia,per infìno, che non hauerà fatisfatto il tutto a di chi éil legno,ijr fe per forte il marinaro fa^ fà fiffo doue che d il Tatronctper riceuereil juo nolo, o per noleggiar la fua naue, o altra caufa che f$a ilTatroneffendo in terra,&/eper tfuella fee- fa che hauerà fatto, fensi^a licentiadel Tatrone,o del fuo luocctenente, hauerà ri ecuuto danno il detta patromftolui i oUigato a pagar il tutto, & non hte¬ nendo ilmodo,come è detto,hauerà da effere punito elsr taf igato. Quefto fu fatto perche fono alcuni marinatiliquali troppo fi prefumeno,^pMreloro (C ejfere dapià del patrone,ò et altro primato: quel che fanne fi penfano fia herùt fatto j €&• acciò tutti fi guardino, fu ordinato queflo, •& chi farà fallo, farà fopra luì, si che tutti cercarannofempred'hauere buona lic enfia : perche pojji 0^vnoviuereinpace,aà’in citrita. Dì marinaro che fi ^c^licrà, Cap. 167. A ccora Marinaro non fi debba fpogUare, fe non in porto foprajlando Pin-^ uerno : &fc lo farà, per eiafeuna volta debba ejfere furto in mare con ‘vna funa per tre volte,gir4a tre volte in sii debba perdere il falario,&itL* j(j)bba,che hauejfe nella naue. Come il marinaro fi debba partire, quando la naue comincia a caricare, Cap. i( 58 . A Vcor a è obligato il Marinaro, che quando il legno comhiciarà caricare^ a fare qùtui, e non fi partire, tfiando in luoco pericolofo il legno feìr:^a licentia del patrone, 0 del pilotto, non fi può partire, partendoli > tutti i danni che patirà la naue, è obligato a fatisfare . Del marinarochc venda le fue armi. Cap. xiy^. •f^ T non può vender le Jue armi il Marinaro per in fin tanto, che la "Nau^ X_, non hauerà fornito ilfuoviag^o ,& vendendole, la pena ftain arbitrh del patrone. Come il marimro non debba trar niente di naue fenza licentia. Cap. 170. A ccora Marinaro non può niente trarre di naue fe non lo moftra al guar¬ diano , ò al firmano, 0 al nochiero, & fi lo fa, debbali ejfere manda¬ to per furto. Come il Marinaro non debba dormir in terra, Cap. 171. M Minato non debba dormire in terra fen7;a licentia del patrone dellru ndue , fi lo fa è fpergiuro. Del ^4 CONSOLAtO Del marinaro che debba dare exarcia dinanzi nane i de ormc^iarc. Gap. 171, E Tenui» H mirinaro di dare exarck naue, e ormeggiare ,ocifutj nochiere, 0 non ci fta. Imperò non la può canore [e non gli fujje coman¬ dato. DelBarchicre. Cap. 17J. A ncorai tenuto marinaro fe fuffebarchiere di mettere tutti li huotnm in tetra, & che vada fcalgp,eir fe nonio fa,0 non vuole fare,debba* fagartuttelefpefe,che Phuomonefacciai Come che il marinaro e obligato andare al molino. Cap. 174. Q y andò che Ut* atron del legno, olo fermano vorràmandare il marina» al molino jijuello fenga far parola, è obligato, ^a tutti * feruti quali ftconuengono alla nane . Delle arme di marinaro. Cap. 17^. M arinaro è tenuto di mettere tutte le arme, che hauerÀpromeffo al pa¬ trone nella naue, & fc non lo fa, il patrone della nane le può compe¬ rare /opra del fuo falarie, fenga volontà del marinaro, & tlfermano ci deli¬ ba efere prefente : &non può venderle fue armeinfmo che Labbia fatto il viaggio ; (jr fe lo fa, debbe Har a mercede del patrone di naue. Come il marinaro non debba lafdar la nane. Cap. i jc. I Marinari non debbano lafdar la naue,fi andò in viaggio ; & ft come il lo gno guadagnerà nel noh, cofi i marinari nelle loro paghe . Come i marinari fono obligatia porre le ladre dislaflrare della naue, decaricare, dcdifcaricarc. Cap. 177. S On obligati i marinari a laflrare c dislaflrare la natte, & forare, & disfo¬ rare tn quel luoco, donde ft partirà la natte, & ogni altra cofa opportuna, è necefarla , & dipoi in quel luogo ella piglierà porto, fcaricate le robbe de inercantitutte, forare, &disforarelanaue,&caricare, ^riporre tuttelej mercantte, che fono noleggiate,& difcaricare la naue in quel luoco, dotte che doro debbano effer fcapolt,non fiano obligati a difcaricare né dislaflrare la na¬ tte, armegiare ,per tl comandamento del patrone. Iettare l'antenne, il Timone tu terra, &éi mare, dipoi che fieno liberi, fatto tutti quesli fervili }. Come DEI MARE. Come glrmatinari debbono aiutar tirar fuora k nane > o altro legno. Cap. 178. E t pii( il Marinaro e obligato , che fé il Tatron della nane vorri mettere in tena il legno , non fé partirà per infino che non è in terra, c fe non T>or~ rà aiutar a porlo in fecco, debba aiutare a ormegiarCt & non facendolo debba pagare tutta UJpefa che per fua colpa farà fatta. Marinaromandatoper il Patrone fefufle pigliato. Cap. 179* S E alcun Marinaro , che il Vatrone della Nafte lo ntundi in alctm loco , lui ci debba armare, (sfarà pigliato, 0 ne haueffe alcun danno, il "Patrone U è tenuto: ù'fefufle pigliaio, il patrone lo debba rifiattare. Iniperò fatuo non lo mandi lontano più di meot^o miglio della natte, & che fttffe in loco manco ijericolofo, &farà pigliato da corfali per foro^a. il mannaro dette batter dfa- Lrio, comefe hauejfe fatto fuo viaggio, ancora è tenuto fare tl mannaro tutto in commandamenlQ d'ogni Imorno che il pairone della nane 0 dei nauiUo bao- iia tneffo in fuo loco ,ftn che dura quel viaggio . ^ * Di nanilio appigionato a prctio certo, a die fono tenuti gH Cap. 180. mannari. S E Patrone di natte, 0 di nattilio appigionerà la fan natte, 0 nauilio a pretto certe, quello cioè luibauera molìrato al pigionante, quello gli hauerà da, tiare per accordo, &f€ il pigionante è &li mannari fi accorde¬ ranno con lu!,eiui non li potrà pagare, il patrone t' tenuto. Guardift il patra- f,e del Nauilio a chi hauerà appigionato, & feti patrone del natiUio nolcg* oieràil nauilio afearfo a pretto certo ad alcuno mercante, & ti patrone fi fa¬ rà ^ quello,che l’hauerà noleggiata, la farà, tanto è tenu- jo il marinaro a quello che lo nauilio hauerà noleggiato propriamente , come (e fiijfe patrone : poi che lui paga il falario al patrone a marinari, càf fa le ipefe, tó” fe il marinaro haueua alcun accordo con il patrone del nauilio, di al- m viaggio per andare, & per tornare, il marinaro nongHe tenuto. Et perciò: fu fatto qticfio capitolo, che molti buoni humini vanno per m.'irinsriy&fona ^j}teYcanti,&honoreuolt perfone,& venirà alcun huomo, ilqualcfarà villano,. 0- hauerà danari, & il buono huomo non vorrà nauicare con lui, & per qtte- fta ragione il patrone del nauilio è vfeito del marinaro, crii mannaro di, lui, poi hauerà noleggiato il namlio quandofirà noleggiato a jearfo , tutti U hnomìtii che doueuano feruire il patrone, debbono fendre il noleggiatore , per quel capo mede/imo ,&fe adente perde per tempo, chenon potranno recupe¬ rare, il noleggiatore,che U nauilio hauerà noleggiato, non li è tenuto di niente. Imperò che ji aiuterà di quello ehcnel nauilio farà, fe può ì&fe comprerà al¬ cuna cofaebe bifogw fufic al nauilio,d capo.del viaggio lo può recuperare,fi* £ CONSOLATO eXitrcU ^ vctmiagli'iche famne dd némliomnUì f€m*lo ncffuna. cof^com^cr^c^Jc nQn^HellQchcmoJirato UhauerÀ^ p; patrone, che promette di portarcciòchc nonpuò • Cap* i8i.' I yMrone dì nàue o di nduìlio ^ che frmett^à a mcì Canti di portare , ritd dirobbd o canterate , 0^mn potrà t tl patrone della vaue i tcnt io dì dare allì mercmti maiUo , che vaglia tanto che il fm ; c^fe pm del nolo lo debhapagarcy & qut^o è a libertàdeUi mercmti , fe lo piglia* ranno hnò&il patrone della nauefi debba accordare mn li menati di rptelk che pYomefjo haucrà* Et fu fatto qucHoeapitoto^ perche motti patroni dinM fanno di parola la fm nane il fuo muiiio maggiore vn ter^o , a yn quarto j tbt non farà . Del Patrone, che promette di portare quello, che non può • Cap- iSi. I lTatrone àtlla ^aue^^che prometterà dì portare piu \ohbM a mercanth^ non può è obligato alU mercanti^ cofi come nel capitolo di (opra è detto, i mercanti debbano mdelpr€\:^OiChe fi faranno comemni col parrone.mtdth fUcando quella Kpbba che non potran portare il prefente , fu fatto per k ? defma ragione di [opra ^ ^ Di robba,che fi guaderà foprà coperta. Cap- iSj. P jmm di nane y chenoleggieràU fm nane a mercanti a fcarjo, o a rate fe il Patron della nane metterà o pormà I{oUa (opra coperta fin* \ che {opra coperta farà di far mcìtdaa quella robba jcbcper tati ragìcuvfnfi * perfa 0 guafta. Imperò il patrone della nane è temUo di rcfntf e , 4> di dau -. tutta quella F^obbaj che per la ragione di fopra detta fuffe pirU oguafia , ^ ii ' \ej]m altro non cipofionocontraHarCynddebbano pcrncjjhnitragtvh gli Marinari per loro falario , fila nane non baflaple^ & il patrone dtluij nam haueffe hmi in altro locoy dvbbaìifi yetidcìe tanti, il mercante fa fitif fatto , 7'eìùgH compagni non fieno tenuti fe non di quello che vakràiafnr* te^ che bmeffero nella naue^ 0*fi Ummantedi cbila rohba jaràfiimi à dtt* to 0 accordato con il patrone della naucyche folamcnte che lui gli porti quelli ‘ robba da fìma,fe la mene in qual fi VQ%lia locoyche vorrà & qiujk fuffi firit ' to in libro» per teflìmonfiipur che li ttfiimomf non fuffino tennii » ne bauefier^ falario mila Nam.Terè il cartolano debba ejfere creduto tutta volta; &fi il patrone D E L M A K E, &f àtìlit perfori Idfohha fàtto {Quella conduhne o pàtto\& quel^ la robba fi perd^tày figmU^rà^ dcbkt effey pa ja a (ine Ilo di chi fard i che if patrone ddLnaifc,négUmma^^^ chedtHtru l'anaue fxrannùf non fomte^ miti fare alcuna emenda a quel Mercante^ che U fmrohba bauerà me(sit ncU la nane t [opra la cùnditione di [opra detta . Imperò quel mercante è tenuto ali patrone dsìfa nane pagare ilnoloycbe con lui hauerd accùrdatOy^ tutte le fpe^ fij che per quella robha f uff no fatte y & qucflo capitolo fa fatto y perche tronc di uaue o di Baudìo non debba mettere niènte [opra coperta y fe ^on fo- lorTnentcla exarcia^^ la fuacompagnia:^ cl^e habbia bifogno r e^ncceffkrio 0 feruitio dei la nane DiRobba mcfTain frairdc ebe debba cncrcdieflaincafodr Getto-- Cap^ 1S4. M Ercmte jO'mercanti ichenolegglerannùquantità di P^uba ad aicutt Tatrone di ìs^aue o di ì^amlio , ét* quella quantità dt J^pbbafufe [eggiata con carta 9 con telìimoni^yO in forma dì cartdaria .Upatrum della nauc è tenuto po>fiiKe quella quantità di robba chenokggiatz baite} d j ^ fe portare non Upuò y è tenuto', & obligato a quellimercanù, che noleggiata la baucratmo , come al capitolo i 8 b. è dicharito y ep^fe ilTriercantey oli Mer^ canti baueffno noleggiato conilTamneiella Naueodei^miiiiùymiUe can^ ter atCye loro ne metter anno i ^00.0 più y 0 manco yg^ fe con U*Patrone della ^aue yO del Nauilio non haHvlf no accordato y ni nella carta fard contemua* fiè nel cartolario della NauCyO del Nmdlio fufeli tefmonqnon ueff^o vdito fe non dt mille cauterate y* fe quella Jva/ie 0 hlauilio gettaffe 0 gli- piterueniffe altro cafo di fuenturayf ilTatrone dcllaNaue potrà prouare è niofrare che quelliìmreantì habbino mefla più robba nella Nane 0 nel Naui^ lloyche con ImhaHeuano noleggiata^ né nel cartolario fùjfe fritta y fc Unaue" getterà òpatirà alcm dan7io per conto dì quella robbayche con ingàno ofìau~^ de farà mef andiate aue ò nel NamliOyquel Mercante òmercanth che con in-^- ganno ci baueffmo me]la quelUrobbay come di fopraé detto , fona tenuti refi* tub e a quelli altri Menanti, di chi larobba gettata fi^foyoUpretio dì qud^ lay al patron della nane ò del ì^auìhOyChc per colpa di loro bauefì hamtay eir fe quella robba di quelli menantiiche tale eofe come di /opra èdetto ,fatta^ haueramiOynotì baflajfe far emenda i quelli mercanti di chi la robba gettata fuffcy^ ancora il danno refitmreychc il patrone della nane ne hauejfe hauutOp eque mercanti haueffno alcuni beni in alcun loco,que"beni debbono efer yen- duti per fare emenda a que mercanti di chi quella robba ebegettata farà/ufe per emenda fare al Tatrone dcìLt t^auCyO del Nauilio che per colpa di lvro' haueffe haHUto:&fe h beni di quellfmercanti che tale cofa hauejfnofattoyco*' medi fopra è detto^non baftaljmoa rifare quelli altri mercanti di quellarob^ ba ebegettata fuffe : ancora per refitme il dannOicbeil patrone della na* £-3. M ^ >!8 consolato ve è del ì^auilio ne haucffc hauntOf fc loro fono j debbono effer piglLdi y mej]i in potere della tanto per infwo che loro hdbm fanrfatto d quelli merca^^^ , & d patrone della Nane ò del Nauìlh nim ti daano^ ckc per colpa di lùyohatiejjino havi^tot^ foJlcfiutOt dir fi a a libertàri quemmarth&del patrone fi quali qnti danno haneffwo fofiemto perconU iti qaellhchetalecofaycome di Jopra t detto, hauejfmo fatto, di fan dim Sh da contro, di loro tutto in taHto,eo 7 ne quelli li qutili fatto colere ai amicitii portano alcuno o gindlch di morte, & jc per veniura lo nane > o naudw non gettale né houeffi alcun danno, & il patrone della nane o ddnanilio tromi quello robbiicbe noleggiotanon hiVicranHofta in fu a libertà che lo pòfa mtt^ terc in poter della liujlitio doue /I# i & fi metterà in poter dello tia.debbe cjfir in queHo mùdo.portitaychcil m: che ftcflè la Naue noleggiata a predo certo. Gap. 186. S E Naue o Nauilio farà noleggiato a fcarjo, & a tempo deputatole ti det-^ ti mercanti la terranno ,flando in quel viaggio parlato il tempo, li mev-* canti debbano dare per quel conto alla Naue o Nauilio , del tempo che lo ter¬ ranno più,& fe vorranno incominciar altro viaggio, gli mercanti fi debbono^ accordare col Vatrone della naue . Di naue noleggiata acanterate,fc li mancheranno exarde.' Gap. 187. N ^ue 0 Nauilio che fta noleggiato a canterate , fe li mancherà exarciaJ^ come fono arbori, 0 anchore, 0 timoni, il patrone ne debba comprare , fe farà in loco doue ne pojfa comperare a predo communale -, cioè fapere, che è tenuto di dare il detto "Patrone della naue infino a due precij, che nella ter¬ ra doue lui fi partì coftauano,& feper il detto predo non fi poteffe hauere, citi, è fapere,per due tanti,che nella jua terra valeua,non è tenuto di comprare,ijr fe la comprerà, & cojlajie pià delli detti precij, li detti mercanti debbono pa¬ care del loro il fopra più per folio , & per lira di tutta la robba, & fe ca¬ do fufk che innant^i, eh e haueffino comperate le dette exarcie haueffino ta¬ gliata tautena per fare timone , 0 timoniera, 0 altro legname neceffario allx naue per mancamento di exarcie, li mercanti fonotenuti di pagare la detta amena, &il patrone della naue debba comperare altra antena per emenda di quella. Di naue che non potrà fare il viario promeflo per impedimento di Signoria. Gap. 188. S E Naue 0 Nauilio di alcuna condìtione fuffe impedito da Signorìe ,<&non potrà andare in quel loco, doue il viaggio fufiC fatto :fe il Patrone della nane con li mercanti trouerà altro loco per far porto, fe il detto loco fufìe più lontano, che il loco doue lo impedimento farà, nel quale volcuano andare di centocinquanta miglia , liMarinaridebbano feguire detto viaggio few^/u, gionta a loro falario . imperò fe la Naue crejeerà del nolo per le dette cento cinquanta miglia, che li Marina, i fiano crejciuti di loro falario in quel mo¬ do , che la Naue crefeerà di nolo ,& fe la Naue non crefee del nolo, nè li detti Marinari di loro falario . Mneora più , fe la Naue perii detto impedi¬ mento haueffe a rimanere in vno loco, & fcaricare, in quel modo che la Na¬ ue guadagnerà il nolo ,lidUrinari guadagneranno diloro falario in quella^ forma medefima. 7^ CONSOLATO 'Se la naucpcr impedimento di Signoria non carichcr^&anderi in altra parte. Gap. i $g. S E mercanti Holeggier ano NAUCòNauilio per andar e à caricare in alcun locoj & quando loro faranno giunti con la nane o nauilio doue dotte nana carie areici faràimpedimento di fignoriaxheneffunonon può caricare nè nien- te trarre della terra, fe gli mercanti con il patrone della nane faperanno alm loco, douenon cifuffe impedimento di Signoria che loro potefino caricare, fi il patrone della nane & gli mercanti fi accordano,il patrone ci può andare,cht marinaro non gli può contraHare, come nel capitolo {opra detto è contenuto : & fe gli mercanti non faranno auantaggio perii nolo al patrone della nane: il patrone della nane non è tenuto fare vantaggio à gli marinari del loro p- lario, & quando loro faranno giunti in quel loco, doue loro crederanno pota caricare,^ innan^ che gli mercanti fiano fpacciati, o la nauefuffe caricata tutta 0 parte, yenijfe il detto impedimento, come di [opra è detto, ^ gli mer- canti non potranno fare che loro potejfino trarre di quel loco quelle mcrcantit che loro comperate hauejjìno, & ancora delle altre , che loro voleffino com¬ prare, il patrone della nane ^limolerà gli mercanti che loro lo fpaccino, & patrone della nane vedcrd,& conofcerà>che loro lo fpaccino,i'^ il patrone del¬ la nane vederà, & conofeerà, che loro non lo poffono fpacciare per caufa deli- impedimento,che ci farÀ,&il patrone della nane dimanderà a quelli mercan¬ ti il nolo & la fpefa che lui ci farà, o che la fpaccino : perche il marinaro non può perdere il fuo /alarlo, per fuggitore, nè in’ gannatore, nè per pre/latore , nè per morte di patrone . Come patrone debba andare nel viaggio, fe non per certi cafi. Cap. 191. P Mronc di Natte 0 di Nauilio, che hatiej/e noleggiato la fua natte, 0 natii- Ho y a Tilercanti 0 ad altri, non fi può e/lralteredi andare al viaggio in ferfona; fe già non fu/hc accordato nel cominciatnento quando noleggiò hu nane alli Mercanti,&Je rimarrà del viaggio fent^a volontà de mercanti, lui è tenuto di emendare, ^ reflituire tutto il danno che gli detti Mercanti ne fo- fileranno in quello viaggio, ilqualeloro haucjfino fojlenuto per colpa del pa¬ trone, cherimaHo farà ; & feil patrone della Natie rimarrà del viaggio cctu 'volontà de Mercanti, il patrone è tenuto di tutto il dano che loro ne hauefiero. Imperò lui è tenuto mettere nella nauevn’huomo in luoco di lui, che fia tenu¬ to a detti mercanti a tutti gli patti che lui fupc obligato, & quell' huomo che lui ci metterà, fia à volontà del nochicro, eir il nochiero è tenuto a Mercanti per giuramento chefatto ha, di dire verità, fe quello huomo farà fi-fficicntc^ di tener loco di patrone, & fe /ufficiente non fuffic : il patrone della Nane è tenuto metterci altro, che fia /ufficiente in loco di lui. Imperochc il patrone di Natte può refìare d'andare in viaggio per quattro cofe, cioè per infirmità : per pigliare moglie : per andare inperegrinaggio, ma che ne haueffe fatto vo¬ to innan\t che noleggiaffe il Namilo ; oper impedimento di Signoria. Et ogni vna di quefie cofe di/opra dette fiano fatte fen^a fraudc,&niente dimeno per tutte quefie cofe difopra dette non debba refiare, che non habbia a mettere vn huomo come difopra è detto. Et quefio capitolo fu fatto,pcrcioche molti mer¬ canti noleggiano la fua robba a quello patrone di nane ,per amieitia che ba¬ tteranno conlui : 0 per gran bontà che l’huomo glie ne hauerà detta yelv/e il mercante fapeua che il patrone della naue doueffe rimanere del viaggio , lui non li haueria noleggiata la fua robba, nè meffa nella Naue :fe liu li fapcife tornargli più che gli doueita dare di nolo. fortuna o per altro cafohadadarcàtrauerfo m terra. Cap. 192, tialtondnechenointmhMumcdilaremttr:, 2llj A U Ndm mddg, fop„ U ,M.. f lZtb , ’rS. "i terrei^ / i D E L M A R E. 73 .terra, & fi rompa > 0 pigli alcid danno, quella Nane ò NauiliO) alqu.ile què^ [ fio cafo 0 qucsla fuentura fard interumità, debba ejjerefilmato, & pofio iru ; fretio di quanto valea che detta naue ò jiauiUo andafje in terra i in- i fra i T^i^f^Jfi^dichi laF{obba farà che^fi fujfe faluata , & il patrone della^ nane ò nauilio : Je infra loro fi potranno accordare, fe non debba efierc^. meffo qiict'Tontrafio , che infra loro fujje per conto della Hima o valore della nane ò nauilio , alquale tale cafo come di (opra è detto, fujfe interuenuto in potere di due buoni bimnini, chefappìno c fiano dell'arte del mare ; qual fi vuole eruche quelli ne diranno o faranno : quello ne debba ejTcrcfit^ , tOi & detto'^ fe la nane 6 nauilio fi romperà, debba la E^obba, che rifio- ' rata farà dare al patrone del nauilio tutto quel pretto che infra loro farà ac¬ cordato, 0 quello che quelli due buoni hiiomini in potere de quali fi fujfe mefio '' ne baueffero detto, o nf diranno, o dichiarcranno^r^ìperò tuttala exarcia ^ tutto quello che fi refi.furerà della naue ,o nauilio, alquale tale cafiTfuJfe interuenuto ', 'IcÌjIm cjfere filmato, & meffo in pretio, quelloprctio debba ejfere canato di quel pretio di quella naue o nauilio, che rotto fi farà : cioè del pretio che infra li mercanti di chi la robba rifìorata farà, e il patrone della^ naue, onauilio fujfe accordato , o tutto, e in tanto come quelli due buonihuo- mini haueffino detto , il patrone della naue debba riceuerlo per quel pre-^ tio ,chc dellanauc debba hauere ,&fe lui pigliare non la vorrà, fia mefia ad incanto chi più ci darà quello i'habbia . Imperò tutta via debba hauerc il ^Patrone della naue quel prctio che meffo farà alla naue,.^feper ventura la^ nane non firomperà, ma patirà o piglierà alcun danno ^ il ‘Patrone della^ naue è tenuto di meticre parte in quel patimento, o in quello danno, che Ira naue è Hauiìio ne hauefft hauuto per tutto auelpretio, che la naue o nauilio fujfe fiimataper foldoo per lira, come la robba che rifiorata farà, & in tutta la fpefa che cofiaffe quel confumamento, o quel danno che la naue o nauilio hduejje hauuto . Imperò Je il Patrone della nane dirà, che la naue vadi fopra la fipJjba che firefiaurcrà ,& gli mercanti lo concederanno ,(&ilPatronca della naue non germinerà o vnirà lanaueconlaB^obba, fe la naue afiderà interra, piglierà alcun danno ,tutto il danno, che la naue piglierà, debbru, ' mcndare quella I\obba che fi fallerà, che il Patrone della naue non è tenuto ' metterci niente ,perciochelanaue non fi farà germinata conlaI{obba,€per cioche li Mercanti lo balleranno con cefo, & fe la naue fi romperà, quefio non hifogna dire, nè capitolare ,percicche nel capitolo difopra detto è dichiarito , & certificato. Imperò fe li Mercanti diranno & manifeflaranno alPatrone della naue 0 del nauilio, chete B^chbe per fe rifaccino a quelle che fi rifiore- ranno, & al Patrone della naue lo concederanno tutti o la maggior parte jU J{pbba perfa debba effer contata joprala ri^orata,per foldo&per lira, eìr ilPatrone della nane è tenuto metterci tutto il pretio che hauejfe hauuto injy emenda della naue alla I{obbaperfa^ come fa la B^obba rifioratapcrfoldo 74 CONSOLATO per lira, & fepcrventura nella Naue non fuffe mercante alcim^y il TPatronc^ debba,&può ejfere Tilercante in quel cafo , & in quel punto , & tutto quello che farà : che lo faccia con configlio del nochiercy del fcriuauOy ^ de Marina- YÌy & ftt il patrone della Nane farà come è detto > debba ejfere tenuto per fer-^ 7/to, come fe tutti li mercanti ci fujjìnoy o come fc tutte te pohbe fufjino lefue. Di nane carica tacche darà a trauerfo in toira. Gap. i gj- S E alcun patrone di Naue o diNauilio hauejfe caricata la fua Naue o ilfno Nauilio diI{obba di mercanti, per andare afcaricare in alcun loco, il- qual loco farà già accordato infra lui, &*li Mercanti di chi quella I\obbafu(‘ /e, & andando in quel viaggio li interuenirà à cafo di fiientura, che anderà in terra , & fe la Nane o Nauilio fi romperà ò piglierà alcun danno, debbali ejfere fatta emenda come in fa lui, et li Mercanti fujfe accordato inam^i che U Nane ò Nauilio andajfe in terra feilVatrone dellanaue ò nauilio doman¬ derà il nolo y debbali ejfere dato fe quantità di J\pbba fi fujje risìorata , & Je non fi farà niente rifìorat9,nefìuno non è tenuto ?iiente pagare poi che tuttii^ la \ohha fi farà perfxy &fe quantità di Bjobba firiftorerày & lui dimanderà il nolo dellaEobba rijìorata come della pcrja , debbaliefere pagato in quel modo che la \obba haueffeportata, lui è tenuto aiutare di emendare quella \obba che faràperfaper troito comehaueffe riceuuto dinolo, rjr perfofdo & per lira, come farà quella I{pbba che farà riJlorata, & fe il Vairone della Na¬ ue non dimanderà nolo fe non delta J\pbba chejarà riJloratay7iè lui piglierà,lui noti è tenuto agiutare di emendare quella I{obba che farà perft,poi che nolo al¬ cuno non hauerà hauuto,cioè da intendere per il nolo,&fe per ventura infa^ il Vairone della Naue o Nauilio, & li mercanti non fuffe accordo, né patto al¬ cuno, quando la Naue o Nauilio darà in terra, fe la Naue o Nauilio fi rompe, o piglia danno, limercanti non gli fono tenuti di emenda fare, poiché nejiuno ^ patto ne accordo non fujle fatto infra loro : fe già gli mercanti non gli volef- finofare alcuna grati a. Impera fono tenuti di pagare il nolo delta Igobbache fi farà riHorata, pertanto come lui portata Phauefé i^fe per ventura infra il Vairone della Naue o Nauilio,.clr*li mercanti hauejfe accordo ò patto alcuno, gli Mercanti fono tenuti di emenda fare in quel modo che l'accordo, o patto fujie fatto infra loro, ^ il patrone della Naue o Nauilio mà,& debba ritene¬ re di quella, liobba di quelli Mercanti tanta, infino che li fia bacante à quella emenda, che li meresti ligufino tenuti fare, ancora di pià, percioche lui non habbia andare dietro loro per il fuo medeftmo, & quejlo non di può nef- f^nonedebbacontraUare &ilp gharficurta, o pegno di altra P^obbafaluo di quel proprio che lui hauerà por- Di DEL MARE, n Di featicare parte con bonaccia, 3c parte con fortuna * Cap^ 194, S E alcuna Naue yeniffe à fcarkare in alcun loco , & verrà conbmimU i cm fortuna^ fc la Nane ò Namlio yeniffe con bonaccia' 3 /rmcberà guclgiorno vna quantità di I^ùbbaabuona derata la notte^ & il giorno fi metterà fortuna : dr f altro giorno cojìcranno di fcarUare la metà pià ò te due parte j che non faceua il giorno che lui intominció à /carica re ^que" mer-- canti di chi fuffequellayobba^ che farà fcaricata à buona derata , non fono te* nati di niente mendarc à quelli Mercanti > di chi /arala Pj)bba che fe /cari* cherà pià caraffe già infraloro non fuffe fatto accordo quando coìninciorno à {caricar che Cvna I{obba aiuta/fe all* altra fé piu cofìafe di /caricare : perdo- che interviene a ognvno di hauer mercato 1? carefìia < incora piu fi come la yat 4 e ò NaHiliobaue/fe/caricato vna quantità di robba chehauem portata,/ metteffe fortuna di mare tanto graudciche la robbaj che farà rima/ia per fca* ricar^fì perderà, melU robba che farà [caricata non é tenuta di ìuemeemen* dar à quella che i per/a^fc già gli mercanti di chi quella robba fujfe non fuffe* ro accordati che fyna robba aiuta/f l* altra > c fe nella “biaue mercante alcum non ci fu/fcs e il patrone della Nane ò del Nanìlio , germinerà, ò vnirà tvna ì{pbba con Paltra^debba cfkr tenuto per fermo come fe tutti li merca^iti cifuf fmo, ò c^me fc tutta la J^obba /uffe la fua^ che fua è poiché U tkucin cornati* do & fc la Nane ò Namlio fi perderà ò piglierà alcun danno ^eil patrone della Naue ò Namlio , eli mercanti la germineranno ò vnmmno la ^obbo-^ con la Naue ò NauHìo , e la Nane è Nauilio con la l{obba fi perderà, quella }{obba che fi rejìanrerà debba aiutare a emendare la Nave ò Nauilio 1 in quel modo che li patti faranno infra loro accordati, e fc patto, nè accordo alcuno non ci fuffcydn perfo fc hauerà,perfo fi habhiafenella natmò namlio non fup fe mercante nclfnno ^ il patrone della Naue la germinerà ò vnirà la Nane ò NauìliO, & la l\obba > con cori figlio di tutto il commmale della naue ò della ?nagghr parte, debba e/jer tenuto per fermo come fermici fu/fno], come di (opra è dcttoJmperò fe il patrone della naue 0 nauiiio non lo farà co cffnfiglio t// tutto lo communale della naue, 0 la maggior parte , non debba hanere va* lore, perche ogni patrone di naue odi namlio fi debbo guardare come farà fis fàccnde,€ come nò,percioche quello che mfarà > che lo\ facci in forma chiut fia tenuto per fermo. Di robba bagnata per colpa di barchìeri- Cap- ^rchieri o hmminidi marina, che caricheranno 0 [caricheranno nane 0 JJ nauih loro,debbùno caricare,e difcaricare bene,et diligentemente perche- la R obba non fi po/fa bagnare, nè gua/iar, né perder per colpadi loro,e/e U ifhba ft fen^acolpa diloro, B 7^ CONSOLATO aneffma emenda fare a quelli Mercanti t di chi quellaT{pbba bagnata gua^ fia,o perfafujfe: poiché per colpa di toro non fi fari bagnato, o guaHa, o per^ fa . Ancora più fé loro caricheranno robba o (caricheranno, è le Marnici , cioè le corde di quello fafcio,o ballalo fardello,che loro caricheranno ò/cari¬ cheranno li rimanerà nelle mani, e loro mofìrare o prouare lo potranno , fcj quel fafeio, o balla, o fardello, o qual fi voglia Sgobba chefufic,a chi le corde faranno mancate, fi bagnerà , o guafierà, ò fi perderà, loro non fono tenuti di alcuna emenda fare a quel di chi quella l{pbba fufie, alla quale le corica fIIffero mancate. Imperò fe al caricare,o al/caricare fibagneraalcuuaI{ob- ba,o fi guaderà,0 fi perderà per colpa di loro, fono tenuti di tutta quella I{ob- ba emendare a quello di chi fuffe,& fe loro no haucranno di che lo poifino ente dare, il barchiere di chi la barcha farà ne è tenuto fe haueffe alcuni beni di chi 10 poffa fare,fe non debba effer pigliato, ^ meffo in prigione o't /lare infino eh'habbia fatisfatto a quelli Mercanti di chi quella Ifobba fufie che per col' pa fila 0 de huomini,ch'egli hauerà mepo nella fua barca,o che per lui ci faran¬ no, fe farà bagnata, o guafla , o perfa percioche lui piglia tanta buona parte del guadagno che quelli huomini fanno con la fua barca,come loro medefimi : tr ancora afiai più , & è ragione che chi parte vuole dello guadagno, parte dt bba hauere della perdita, "Perche ogni barchiere fi guardi e debba guardar che huomini metterà nella fua barca,& quali nò, che fe quelli huomini faran¬ no bene luine hauerà la fua parte,&fe gli detti huomini faranno male, tutto tornerà /opra di fe,che farà Signore. Perciochenefiuno non fidamente aquel- 11 huomini, fe non folamente aluiche è Signore, perciò come neffuno non fitJ quelli huomini chi fono,ne chi nò,perche ogni barchiere fi guardi come è di fo» pra detto . Di barchiere che piglierà à pretio certo caricare o faricare Gap. i$ 6 . D E L MA R E. 7/ co!p*t fopì'ddettlòaf cbiùrì . Terciocbe loro no7i ìwientnno c^trica^o come prùmeiìo hamam ; tutto qud tUnnoy & quel fcoudo quelle fpefe cbcqucl^ ti MCTCdììti 0 il Vetrone dclld n^iuc o del naiifliopir (oro bjitejfmo h^tiuito 3 ^ pQf colpudéli detti ùnrehkri fujie flato: Jono tenuti idre ^ nifiituire a qneL ii Mercarttì > ù al Tatronc delta nane 0 nauilio tutto il danno d?" fpefe , chc^ ter colpa di loro haueffero fatìo Jonita coìitraflo , e fe loro non fMnna di che poffino reflimre^ ne emendare.&fom ginnth debbono effer figliata & mejfl in potcH ddU Signorìa 3 & flare tanto in prigione j in fino che h abbino fatif^ fitto a Ciucili fncrcantÌ3&' al patrone della nane 0 niiiulio j tutto quii darrno , ^uciTmù patito per colpa di loro , o che s\u cordino con detti mercanti ^o con UdL patronedellanafiConaHHh per loro , Di nauc ormeggiate prime, o vitine , Cip* 197- N ^uc 0 Nauilio che primo fulJi ormeggiato in portoJn piaggia è in ò in altro loco ^ogni natte ò ogni NattUio che dipoi di quell! a eri ni ;qnd - la ancora fi debba oi'meggiare per moda dr forma > chenon faccia almi dan^ no d quello» che in prima fujfe ormeggiató : & Je dam/O li farà j è tenuto men- dare , ^ reflmdre fenCK^a nefimo contraflo , Saìm imperò fc lo NauUio , ò U Natie , che dipoi di quelle entrale ìVeniffe con fortuna di mal tcmpQiChc non fi potejjì ormeggiare , d* facefle alam danno alla detta Nauetchcm prima ci farà»non è tenuto di emendare lo danno» che in qudfhùra^ 0 pcrtaì cafo Uh "uefle fatto jpeyàocbe non colpa di Ini^ d" perciò queflotah danno che per /?- mil canfa fuffe fatto: debba e^er mefio in mano di due buoniImùmini^cbe fia- no » Zappino ddfarte del mare . Delle nani ormeggiate prime, & vi ti me* Op* ipg. Q Nel legno» che prima fard ormeggiato» òin portOjò in fpiaggia»ò ingof fo» ò in altro luoco : fe fard danno alPaltra» che dopò gli è venuta fUoit fia tenuta di riftre il danno per quefla ragione» che fe la Nane qual prima fa¬ rà ormeggiata gli mancaràAe farte » ò non babbi altra cofa » con la quale gii pù(fino nuocere »fe non qiid che gli è dman\i»e che babbi fatto tutto il fuo pò* tcre»ò che la fia m partc»cbe non poffl trón tre in preHito (arteme manco àm- lo»e vengbi tanto preflo il mal temporale» che la non fi fia patata omeggiare perla fimiglìante occafione di /opra» cdr faragUd danno »nQn òvbiìgata di nulla ma fe la troHerà farte»o catar mp'cflIto»ò da nolo che la fujje In loco do- mcheil patron la trouaffe da comprar » 0 gli fuffe flato auìfatoda gli altri marinari la fortma» & il trillo tempo» che loro anche fi vogliano ormeggiare ^cììB la prima Naue rie ufi : in queslo me^o venghì la fortuna» &ficei qualche danno alf altra » di tutto il danno è vbligata fatisfarepev la ragione detta ; mafe la Nane» che prima fard giunta baurddatto tutta fua for^a» &- hamrà fatto tutto il fuo potere : non t' yUmta mente à fathfare facmdogU ^ imio^ C 0 N S O L A T O imìw, (e il (Unno fard comi; dom di [ofra, è per alira, fdufa , nè per vù- lonUdtiTatfonc ^ à tutto t: vblig;ito ; (lacììùè dicbU^ato per d fopradUta capitolo . Nrnic 03 Ili li o ormeggiato. Cap, 19^^ N ^ntò Ndtiilio che prima fulfe ormeggiito in ahm loco^&ijueUa naue ó KaiiiliOy che dipoi venirày ò ent tra ft debbe onmggiarc pei modo c ' firma j chv non II faccia damo ^ fi danno ti fata è tenuto dd Mi a a rrjli- tuire . Imperò è da intendere j che qiidla Nane è Nauilio che in prima fi firà ormeggi ala,non mutdfc ancor proiffi^ che haueffe didentro t ne di fmra t poiché la Nane o t^auiliù che dipoi di lei fiffie enti ata ififnjfe ormeggiata ,é fi lui la muterà, 0 Ltcambia-ddipoi ^ che quella naue vltima farà ormeggiata, ^ quella nane che prima farà ormeggiata piglierà alcun danno * qudla Na- ne che dipoi di lei jara entrata > non li tenuta di tutto il danno emeudare, fi uon di parte , percioche la bamrà ìmtato andìorce^proiffè di dentro > & di fuorat& quei danno jche qndianaue, che vltima fi Jarà ormeggiata J;auefi fe facto à quella^ che prima fi fajje ormeggiata, debba effer m^o m potere de fauij huc7?dni ,che fimo & fapino bene ^ àiligmtemmte ddtarte dd m te & loro giufialviloTO confeientu & giufio configlio che batter anno dalli antichi ddmared^Yo fino tenuti thè lo debbono partir bene dtUgentemen^ tO.Tercioche danno ne fatica nonpofia effere, nè vrefiere infra li delle nane ode Nauili,Imperò fila naue,che prima fi farà ormeggiatainmi mute- rà^nè cambierà dentro,nè di fiora anebora S proifie ; quclU Nane,che vltnna JaràentrataM è tenuta di tutto lo danna che g^i hauefe fatto. Imperò (e queU ta naue^che vltima entrata,^ ormeggiata fird, & poi che quella ormeggia^ tafaràymmeri melma ò pyd, ejeper colpii di quelle ancborc, oproiffe ,che mutai 1 0 camhiati farannoy quella Nane , che prima c entrata, c ormeggiata farà tojicnl d alcuno danno , iafiaue che dipoi fard er irata, ormeggiata li i temi a di nato quanto il danno, che fitto U haut [e perciò che hauerà muta¬ to ìér cambiato le anehere^ pyoi Imperò fi non cambierà anchora , nè p'oijfe, tÈT quell i ìsaue ò Nauilio che prima fard or migliata la c ambierà i lamutnd più dentro àfiu hìfuQra,i^ quetìa natte chevìtimamente entrata, & ormeggiata far a inori rnuterd, non li è tenuta àt emenda fare , imperò fi quella naue che prima farà entrata & ormeggiata , piglierà alcun daììnofeih colpa di quella che dipoi farà entrata, CjT ormeggiata ^ non glie tenuta dì nefiuna emenda fare per danno che lei ne haue^k, poiché fitr^a colpa di quel¬ la mm,che dpi di lei fu c entrata,e ormeggiata J haucfii hamt o. Et fifaN to pento quc(io eptdo, che ognuno fi guardi quel che fa , ^ come fi ormeg¬ gierai che come lui faYà,& f ormeggierà quello merito che [opra è detto m li Èoccaraprche ognuno aduerta,che faccia qpdchehaà fare Le& fiimme m£mmkanfraioro&altrinonpojfa hame alcuno catraf^ per loro ccdpa. Dìi DEL M A RE¬ DI ormeggiare, * Cap* 2 00- 79 S E vna naue è due è quantità di Nane o di ì^iiuiU entreranno in porto o in piaggia è in altro loco & mtrerunnùinfìeme& ft orme^iaranno ogn'vna di loro fi debba tanto di longo ormeggiare4alCaltro , che per niente nort pof^ fino fare alcmo danno Tvno airaltro. Imperò fi per -ventura Hando lor9 in alcuni lochi fipradetti fi metta tattmo tempo, cgnvmdiloro fi iiéba^ crmeg^aubene^ fortei fare tutto il fm potere^ perciocì^e niffunodi toro mnpojfa pigliare alcun danno: ^perciò nijfuno di loro peffa faredam^ ctllaltTQiX^ fiptrvmrura fidììte tpiel cattiuo tempo ad alcuna delle'Nmi è ì>tauili mancherà exarcieyèr onderà fiprarakre, & farà alcun damo ^ fe^ quello ì^auilioya chi la exarcia farà mancatarbaueràfano tutto IIJm potere di ormeggiarfi^ ^ la exarcia che lui haueua fuffe buona & fufficicnte a quii- la l^aue ó I>lamliù :-Ér ancora à maggiore di^uello: quel damo chefuficfatPo non debba ejjere emendato d quello fxbehauuto Phauefie : poiché per colpo di quello di chi la Nane ol>laui/h fu/fe, alqualc la exarcia era maticata yiicfu arà/atto. incora più per ala‘a ragione ^ pcrcloche lui hauera fatto tutte It fitc fort^e, & tutto U fio potere di ome^iarfi * incora più che quella exar^ eia che mancatali farà y era buona e ft^dente a quella I^aue o fiauHio & maggiore di quello , ^^pcr la ragione difopradvtiaiion.^ tenuto ememìa farc di quel danno , €he fatto haucjjead alcuno . Jmpe-rò fi quel patrone di quella j^iaue Q namlioy alquale la exarcia fuffi mamatai non ìmueffefatto le fue /òr- come fare dmeua ^ poteua^&laexarcr^ che lui haKcràj noneraftfficien- te a quella nam onauilionè antbora minore di ipnìla , fi per quejie ragmu dì fipra dette quella fua Naueo t^auilio farà danno a nefjum ^ lui é tenuto tut¬ to quel danno rejìttuire mendare a quello^ che fifìenuto io haucrà per colpa di mancarneìUo 0 negligentiadi mala exarcia ^i he con ìmf ortajfty perche^ egni patrone di Nauc 0 ì\^ audio fi guardi fi debba guardare che non man¬ chi per ne^hgenna d'omieggia-rfi - ^ che non porti con je ex are le , che nun fia- nofiifficientt jperaoche Upcnaeconditione che di fipra é detta non gU cjfere di fipra pofia , Diniiia ciibotte- - Cap, lot, P ^trf^ne di Vaue 0 llamlio j che apigimerà film di botte à ria^gìo certo 9 a tempo deputato y&il pigionante dire al patrone della che lui non portinè facciporta-rcyfiè piglia né facci pigliare quella fìina , fi già non gli paga falario y e fila piglia ihevadi arificoye a ventura delTatrofìe della I^aue 3 e fe fipra queflacondmone cheti pighname li haueràdetta fi la por¬ terà : la (ìiuajì perderà 5 il Tatrone della ‘Nane é tenuto pagare la Jìiua yoil prctio di quell Uy c h fai ario che haneua accordato col pigionante.incora phi fi tl Tatrone detta ì^auc tCTràpiù tempo la ftiua j che non haueua accordati^ CONSOLATO col pigionante, o la porterà in altro i^iaggio, ilqttale non farà accordatoinfri \ il pigioname 6' il patron e delia l^aae, fe U finta ft perde in tjnel tempo è in \ quelviaggio. Uguale infra loro accordate non farà, il patrone della Nane, te- , mito pagare la Hiua delle botte alfopra detto pigionante, o il pretio di quelle, \ tinta la pigione di quelle multipli cando dt viaggio certo , o del tempo ac- I cordato al viaggio, o al tempo che infra loro non fujfe fiato accordato. M- cor.t più,fe il patrone delia Natte lagiocaua, o barattaita, o la vendetta, o fi \ perdefieper colpa fna,per quella ragion che di /opra è detta.lmperòje il pigio- , nante non metterà quefia conditione, che di /opra è detta al patrone della na- j Ite, quando la pigioncrà, o piglierà la fiiua : ^ lafliita fi pcrdejfe, debba effea perfa al detto pigionante, e paghi la pigione , o nolo al detto patì one dedaj •• natte, con che non fi perda per colpa fitta come difopra è detto li baiicfie pofia lo i pigionante. Salito imperò la pigione,perdafi lafiiua o non fi perda , tuttavia^ fia /alito la pigione al pigionante : & [e lajliiia fi perder.: perle conditioni fio- ; predette : il patrone deìla Natte è tentttodi mendarela detta flma,érfe ilpa- \[ trone della nane, & il pigionante non. fi pojfino accordare , debba ejfere meffo ! in potere di due buoni huomini maefiri di botte, & che baitcftno viHo quellru ' fìiua,&‘che fujfino bene nell'officio pratichi, e qual fi vuole cofa che loro ne ’^diranno per loro giuramento, quello fia tenuto di msndar il Signore della Na- ' ve al detto pigionante, Salito impmche la pigio,le dellasìiua debba tutta- ! uia efferpagata. j Di carico di vino. Cap. 202. ^ S E alcm Tatrone bauejfe noleggiato la firn Natte ò Nauiiio ad alami mer- |d canti, fe quella Nane ò Nauiiio doueua 0 bauctta a caricare di vtn o,&fe ' il Tatrone della Nane 0 Nauiiio fitffe tenuto dare la fiuta a mercanti per tut- '] to il carico della Naue 0 del Nauiiio , debba fare in quefio modo , che debboa il fare nettare le fiiue , gp- le debhe fare empire altifirn marinari, 0 a chi vorrà jj ir.nanoftebe la metta nella Jua naue, 0 nel fuo nauiiio, cSr cofi piena di acqua I la debba mosìrare a' Mercanti 0 a bitomo per loro , e^dire o far dire a quelli titercàKti che ci fono 0 faranno, giàje a loro appare quella ^iita effer buona,& * fe farà fine era , &fs vogliono che lui la metta nella Naue & fe li mercanti 0 i*- hmmo per loro diranno che U tengono per bupna,^ che non faccia danno,& f che la metta 0 lafacciametternella natte 0 nel Nauiiio :fe limercantiia cm- fierann 0 o U far anno empire di vino poiché fiutata farà nella naue,fe di quel¬ le fiiue fi vfeirà, o -uerferà alcuna quant ita di vino, che loro mefo ci haueran- ' no, 0 fatto met tere il patrone della Natte 0 Nauiiio non t> tenuto n elftina men¬ da fare,percioche non è colpa fua Et ancora piò percioche lui la moflrò piena ' dt acqua & con volontà di loro 0 di hmmo per loro la msffa nella nane, & lo¬ ro 0 huomoper loro la tennero per bmna:&ben condhmata-lmpcrè/i mer- fanti fono tenuti pagare tutto il nolo che promcjfo gli haucr.rnvo, tanto del yi HQ ' _ DEL MA R E Si w«0 che verfato ftfarà > come ài quello che fi farà rijlorato,poiché per colpi dt lui non fi farà verfato nepcrfo. Imperò fe lo Tatrene di nane douem dare-» dMercanti la Bina, come difopra è detto ,fe lui, nè buomoper lui non lama- ftrerà a mercanti ,nèa huomo per loro , &fen'^a volontà di loro, o di huomo per loro,lui la metterà nella nane o netnauilio,o io farà mettere, fe li mercanti fofleneranno danno Alcuno per conto di qttella Jliua, che lui moftrata noru haneràiil patrone della nane o del nauilio è tenuto emendafare,e^ li mercanti non fono tenuti pagare nolo di quel vino , che vnfato farà, percioche lui norui mofirò la Bina feera buona ònò. Imperò feilTatrone delia IIaue ò Nauilio, non darà , né farà di fiitta tenuto dare a quefiimercanti, cbenoleggiato han^t no, gli mercati doneranno hauerlafiiuafia buona o nonfta buona, chc_p verfi il vino tatuo, ò in partc,gli mercanti fono tenuti il nolopagar di tato co¬ me nella naue fua o fm nauilio haueffemefo,di quello che fi faranno accordati fcn'ga contrailo. Et per quello che di fopra é detto, fu fatto qaejlo capitolo . Di exarda appigionata. Gap. 203. P jitronc di Nane òdiNatiilio che appigiotierà exarcia per andar in viag¬ gio, gfr quelle ex arde che appigionate hauerà fi perderanno jen'ga colpa di lui, non é tenuto niente emendata quello che appigionate gli l'hatterà, Jcj non folamcnte la pigione che bifra loro accordata farà. Imperò fela exar¬ cia fi perderà per colpa del Vatrone della Naue,i tenuto di fare meda a que- loa chi appigionata l'hauerà tanto, eomelaexarcia valea in quel tempo che lui la appigionò, 0 di dare tanta exarcia come quella era in quel tempo che ht pigliò. incora più fe quella exarcia fi romperà ù guaBerà per colpa del Ta~ trone della Naue, è tenuto di menda fare come difopra è detto. Imperò fe fi romperà0 figuallerà frutta colpa di lui, non è tenuto niente mendarefe non come difopra è detto. Saluo però fc quello che la exarcia appigionerà metterà pretto 0 conditione alcuna ,&ìt‘Patrone della Naue riceuera quella exarcia fatto la CQndieione,cbe quello gU metterà, il "Patrone della Naue è tenuto da~ remtoqtiel pretto,che lo pigiommte detto gli hauerao direBituire tantoa exarcia come quella ,&-che vaglia tanto come quella . Imperò fia in liberta dell'appigionante pigliar denari, 0 exarcie . Però fe il Patrone della porterà quelle exarcie in altro viaggio, & non folamente in quello, che intra loro fata accordato, & la exarcia fi perderà in quel viaggio, che fra loro non faranno accordati, per qual fi vml modo che la exarcia fi perda 0 fi guafti , il Patrone della Naue è tenuto di dare,& refiitnire tanta exarcia, come quel- la al pretto che quella valea nel tempo che Chebbe, 0 che meffa ci fufk, & la pigione fiapagataperloviaggio accordato multipUcando a quella che ìwtu farà accordato, 0 in qua!fi vuole modo chefuffe delta exmia, mtauia debba ejfer pagata la pigione. Pe l «2 CONSOLATO De exarcia impicflata. Gap. 204. P 'jltYone di nane 0 naiiilio che fi fi preflarc exarcia, & fi perderà ò fi gun^ ferì il Vatron della hlaue, che tolta la hauerà, è tenuto rejlituirc tanta ili exarcia come quella che tolta hauerà in preUito il pretto che quella valeuoj nel tempo che lui la hebbe, & fia in volontà di quello cl 0 prcfiuto l'hau là di figliare exarcia, ò denari'. Imperò in qual fi vuole modo che la exarcia ftper- deffe ò guaflafeydebba ejfer reflituita a quello, che predata l'hauerà ,& il Tatroii della naue che hauuta l'hà, non ci può metter nefSun contraslo . Etfù fatto perdo quejìo capitolo, chemolti T?atroni di naue, 0 dinautlio fi fanno prefiare exarcia, che fi perde 0 fi guajla ,& quando quello depredata l’ha- uerà, la dimanderàylui metterà contrago, & per quejle ragioni di [opra dette 'Matrone di naue non debbe, nè può contraftare a quello,, che la exarcia ?li ha~ uejTe prejiata. Come exarcia trouata in marina per necciTItà può efler pigliata.. Gap. 205. P atrone di Haue o ìgamlio può pigliar exarcia, che troua nella marinaci con che l'hubbia dibifognoper ormeggiare la fua Naue 0 Nauilio, che ha- uejjepaura di cattiuo tempo, 0 chefuffein loco pericùlofo,con che quella exar eia, che nella marina farà, non fujfe dibifogno a quelli di chi fuffe, che ancora lui ne hauefe necejjità a ormeggiare ilfuo Naui!io)&(e il patrone della exar- ^ cm ci^ fufoe debbagli efere dimandata ; g,- fe il Vairone della exarcia non ci è, ' ji può pigliare, con questo hauuta che l'hauerà , lo facci fapere a quello di chi farà ò a huomo per lui, gr fe nc vorrà haucr falario, che gli debbe (jfcr datto, _ fcrcioche hauerà figliata la fua exarcia fenga volontà fua, che per altro nò. Impero ilVatrone della naue , che la exarcia hauerà hauut.i, la debba toma- rem quel loco che l’hauerà tolta incontinente che lo cattino tento fuffe paf !ato,grfe quello di chilaexarcia farà,ne foflenerà danno ofpefa, il V.itrone deUa Naue, che hauuta l’hauerà, deòba tutto pagare. Ancora più fe la exar- ciapperdeffe 0 figuaiìaite per qual fi vuole conto, tl patrone della naue deb¬ ba reltituire gr dare tanta di exarcia, come quella che tolta hauerà, 0 d tre- l'hebbe, a quello di chi la e.xarcia/arà, heflp vi ,jf, ^ contrasìo,gvfe quello di chi la exarcia farà non vo- Jtt due nT!. perfafarà, & vorrà haucr dan.m,fe huomini dìn, accordare, fe non debba efer meffo in poter di due buoni ÌerZdU d 7 eTarante, ^quello che fuffe detto ' ■ - ddU D E L M A R E. ilelU exarda, per vetima fi fina mofiò tanto cattim tempo, che tutto quello che dentro fitfie (aria a rifito di perderfi vian-^^i che lui hanejfe trottato ii si- g«or. EtperqueHa ragione di fipra detta,patron di nane fipuòferuir di exar- dc, che in marina fifjfefen^a Ucentia, quando ne babbi dibifigno perle con^ ditioni che di [opra fono dette. Di cxarda pigliata, ò predata. Cap, 206 . P atrone di Nane o Namliù che fi fard prcjiar^ ò pigliar exarda di fnarin^ per armeggiare la fua Nane 0 ìlfiiQ ì>iamliojfe lui la porterÀ in viaggio lì in vUggi fen^a Ikentia ; valontd di quello di chi farà , fi quello dì chìloj exarem farà , ne fóHenerà alcun danno > 0 che hauejfi ad appigionare altra cxarcia per hi fogno della fuaVaueo fmì^auiUù^ perembe fine haueranno portata U fiia^qucUo che portata tbmerà debba pagar tutto il danno^ tut^ ta la fpefa & ingiuria ^ che quello ne haueffe ^ & debba pagare il falario di quella exarcia a quello ^ di chi farà t & fiaa fio piacere pigiiare quel fiUrh i pigione che vorrà , quello li debba dare fin^a contrufio j & fi volefic^ rthauerc la exarcia ò il pretto che quella i^aleuajfia a fuo piacere, &fìa cre^ ^uto per fuo giuramento j che quello il quale quella exarcia bauefic portata , non ci può contrajìare^nébiiomo per lui; ejr ancora piufia a volontà di quello di chi la exarcia fard 3 chela può mettere in potere della giuHitia diman¬ dar per furto .Et fà fitto perciò quefio capuolo 3 che ìnoìri patroni di nane f$ poYteriano exarcìede'^lm fi queflecondnionÌ3 che di /opra fino dette, noru £i fiijfmo mejfe3 per gmfiitia delle parti , Di comanda a Tiaggio certo. Gap- 207. M Ercmte, nè marinai O3 nè neffano altro che piglierà commanda a viag^ giù certo a loco deputato , fi in quel viaggio 0 in quello loco dipntato fi perderà tutta la comanda 3 con che non fufje colpa dello comandatario^ non è tenuto nientereWtmre > nidi emendare a quello 3 che la fXimanda li bauerà fatto . Imperò filo detto comandatario la porterà in altro loco fma quello che accordato haueffe con quclh^chela comandità li hauerafattafi fi perde^ rà la comandità , U comandatario è tenuto refinuire a quello 3 che la coman- ditàji hauerà fatta 3 poiché lui rhanerà portata in altro loco d in altro viag^ gios il quale non hauena rimaflocon lui. ^Ancora piu fi il detto comandatario porterà la detta eomauditdin viaggia 3 0 in loco doue non hauefie accordato quello, che la comandità ì li hatiea fana^^^figuadagneràjtttm il guada- vno che con la detta comandità farà^ debba dare a quel chela detta comandi^ tà li hmeffe fatttt^&nonfi debba niente ritener^ fi non quello chepromefiùU hmem con il fopràdetto cheglk le raccomandò per la fatte a 3 & fi almne rìtenirà^ è tenuto come fi lo rubaffi della cafia-^cìt* fi la coìYìiiìidita 0 il guada* vio fatte con quella fipcrdejfe in quelli lochi^ ite quali lo comandatario è re- ^ ^ E 2 nuto «4 CONSOLATO mto refìitme^ & tkre a che ta comanditi li haueffc fathi tanto mio deiguadagnOi come della comanditi che pigliata h^effefe fipirdcf[t^ Dimpcditncnto di comandid. Cap* 208. C omandatari che porteranno comandi in viaggio^oin Ihoco dcputatOté faranno partiti di quel Ihoco j daue la comanditi haneranno rkcmUA faranno in quel Ihoco doue erano rimafii con queUi, chele comande ha~ ueranno fatte j flando in quel locoy venijie occafione di reprefaglì^à impi^ dimento di Signorie » ò ci venifino Nauili armati di nemici j eJ- fe per qual [t ifOglia di queHe conditioni che di fopra fono dette j fi perdtffe U comandità , il comandatario non è tenuto di mente a quelli che la comandità gli hant^’^ no fatta . Imperò fe flando nel viaggio inanTÌ che in quello loco faffino j quale andare doueanoy hauejjim notitia di queìle cafe^ che di /opra fono dettCt Cir lorone fuffim certi , che vero fuffe , ^ Uro ci entraffmo , & la comanditi fi perdeffe y li comandatarij fono tenuti di refiituire j ^di emendare tutta la^ somandìtà > che quelli gli baueffino fatta j &fe per ventura Bando nel detto viaggio inm:^ che loro fuffino nel fopradetto loco^ haueano certe^^p^de caf% fopradettiy gli comandatarijfi foteffino accordare con il Tattone della na¬ tie j ù del ì^amlio j nel qual loro [ariano per andare in altro loco doue mn ha- licffiìto paura de c a fi fopra detti 3 perche comandatarij fono detti mercanti infralì Tatroni delle Naui^o ì^tamliy e Vatron della ì^aue fi accorderà con li detti Mercanti : ancora che quello loco del quale fi accorderanno infra il Ta* trone della ì^aue^ & li comandatarij 3 non fujfe accordato con quelli ti quali haueano fatta la comandità ^ perciò per le tre ragtoni di fopra dette ogni co- mandatario può portar la comandità in altro loco tpoi che fuffe per faluar le comande 3 che Jeco portajfej non per nejfun’altra ragione 3 & quefio debba effer fatto fengafraude 3 & incontinente che loro baucran fatto porto ifu quel 1 0CO3 nei qual baueffino accordata flando nel viaggio con il Tatron della 'Naucyi: detti comandatarij debbano vendere^ fnialtire tutte le dette comwa* dcyche loro haueranno3& tornarej reHituire a quelli di chi faranno j & fe | in quel loco doue per tal ragione come di [opra è detto fnjìe j che fi perderleU detta coniandità : ancora che quel loco non fuffe accordato con quelli 3 che la comandità haueranno fattay li comandatarij non fono tenuti refìituirc nè emé* dare le cornandedmperò fe loro le porteranno 0 in altro loco in altro Viàggio^ j dipoi che loro kaHtffino fatto porto comedi fopra è detto 3 mangi che haueffi- no contato conquelUche la comandità baueffino fatta 3 la comandità fi perdcffict gli comandatarij fariano tenuti reflituirc tutta la comandità j&' k guadagno fe ce ne fuffi, come nel capitolo di /opra è ccntemo , Di D E L M A R E, DIchiar«ionc del fopradctto capitolo. Cap. 1 09. Ome che il capitolo di fopra detto dimoflra,^ dkhiara,che o^nicoman. _ datano, t quale porterà comande a viaggio ouero a loco certo, e *- putaWtfe m quel luoco,doue loro doueuanoportare quelle comande ci Mero quelle condmom,che nel capitolo fopradetto fono dichiarate,c che lui dubitar- fe di entrarci & fe lui fi potrà accordare con il Tatrone della Naue,o del na¬ titi to,col quale lui [ara per andare in altro luoco,doue quelle conditioni, che di [opra fono dette non ci fuffero, che lui ci può andare , ancora che quel luoco,il quale lui fi accorderàcol-Patronedella Natte, oh^auiiio non fuffeaccordato con queUo,che le comande hauefie fatte.Imperò nel capitolo difopra detto non dice,ne dtchiara,fe il patrone della nane, 0 del nauilio portafje mercantie fue i < 0 - haueffe comande d’altri, 0 d'altro, fe potrà fare come li comandatarii vor- ranno,ofefuffe di peggio conditione, che altro comandatario, perciò ino- ftri antecefforivcderonoy^cogr.ofceronochei patroni delle naui, e de naui- lif, i quali portano mercantie loro, & pigliano comanditàdi altro, 0 che por¬ tino mercantie lorofolamente che portino comande di altri, non debbono per quefl» effer di peggior conditione, che vn altro comandatario, per qual ra/io- neì percioche molti comandatarq,o fattori vanno per il mondo, i quali a tutto quello che portano, non hanno nejfuna cofa . incora più fe quelle comande fi perdedero, loro non perderiano niente, percioche non cofano niente a loro . imperò il Tatrone della Naue,o Nauilio fiache porti mercantiafua,ò nò, tut- tauia vai più ciò che lui ha nella Natte , 0 nel Nauilio che non fa quafi parte della comandita che lui porta,o che lui hauera pigliata afe, ^ perciò il Ta¬ trone della Nane,0 del Nauilio non può,né debbe effer di peggior conditione , che vn altro comandatario. Imperò è da intendere, che fe nella fua Natte, 9 nel Nauilio haueua alcuni altri comandatartf, fe le conditioni che fono dette faranno in quel loco,doue loro doueuano fcaricare,& andare, & ilTatroruLj della Naue fi debba configliare, elv hauere configlio con loro, &■ quella cofa che'lui con loro tegniranno per bene, loro lo poffono fare , che neffuno ci può niente. Imperò fe nella Naue,ò Nauilio ci fufle \obba di mercanti, &■ fopra quella Jfobòa non ci fuffe neffuno, nè lo Tatrone della Naue , o Nauilio l'ha¬ ueffe in comandita , folamente lui l’haueffe a confignare ad alcuno in aU cun Itioco, doue haueffe a fcaricare, fc le conditioni di fopra dette ti faranno, che lui non ardifea intrare il patrone della naue non debba portare per niente- in altro loco,poiché a lui non faranno raccomandate,che lui le poteffe perdere innanzi le debba tornare a quei mercanti di chi faranno, fe il patrone della naue le porterà in altro loco, quella Ppbbafi perderà , il patrone della na¬ ue è tenuto refìituire & emendare . .Ancora più, fe lui le porterà in altro Itio- co.,& le vendera,& in quella Ifobba gtiadagnera,il patrone della naue,o na- aiilio è tenuto di dare & refìituire a quei Mercanti di chi la ifobba farà il ca- f j pitale- 8^ CONSOLATO 3 & tatto il gitadagnù 3 che in quella haaejie fatto > ^ idetti ti non fi^no tenuti dare & nUituìre a quei patroni di nane, 0 nauilif danno, nè fpcfa.che lui ne bauejfe fatta fe i detti Tmrcanti non voranm. Imperò [eilfa^ trmc della nane , 0 naitiiio baueffe Menantia fua, dr hauefe tutta Li c/jc nella nane, 0 nel nmiUo fufe in comanditdyihe ini la poteffè vendere,m- cova ehe hi non ci habbia F^obba fua , folam ente che tenga tutta laf{pbki ò Vercamia , che nella fua nane , ò nauilh fife m comanditd, che Im la po- tejje yelìdereche nefiiffe Mercanteyfe il detto patrone della nane nauilic dubitajje in trare in quel loco ^ doue le comande doueua vendere > che hi fenc hauerd a reftare per le co nditioni che nel capitolo/opra detto fbm gU chiarL te, e certlficat*, Im può mutare viaggio per andare in altro loco > doue non ti fifje rifguardo delle cù?iditiont > che di fopra fono dette in quefie. Imperò che do che lui far a y Io facci con con figlio di tutto il commune della natiCtò della maggior parte : ^ fe tutto il cofnfriwie della nane , e del nauilio fi actorderi di andare in quel iocoy doue lui dira y&fara certo, darà ad intendere alla maggior parte, lui ci può andare, ^ in quefio modo può cambiare il viaggio, rmperò fe tutto il commmale,Q U piu parte della naue tì nauilw fi accorderd* no pià prcfto del rito mare in quel locOydel quale faraìwo partita , che mutare^ viaggi > per an dare in altro loco , il patrone della uaue fe ne debba ritornare, ^ Je ?2gn vorrà ritornare , 0^ lui per fua auttoritd il viaggio, 0 h comande fiperderanno tutto ò in partefui è tenuto reflitmre amèli, che le comande li bau era nn 0 fu te r utto quell a, chele commi€ cQfia0n9,0 il guadagn 0 che loro diranno per loro giHrarnento che poteumohauer fatto yfe hi fe ne fujfe xitornatQ come il communale della naue,o la ìnaggior parte lo corìfigliaua.lm però [e il patrone dèlia naue ci anderà con confìgiio di tutto il commuuale del la naucyo della maggior parte yfe k comande fi perderanno in tutto ò in parte j U patrone della nauenon è tentito di mendar a quelli , che la comanditàgii hancfiìnù fatta, poiché cort configlio di tutto il comnmnale delia ìmuc ci fard andato, che à ragione che il patron della naue pojfa cambiar viaggio , fe lui fafà ?^tpTa?ìtedt tutta la ^^obba che lui porterà j perche Imi a puògìttareìpij mai e,fe meri ante 72 on et fuffe con configli0 di tutti ti marinari pci^ certi £afty0 per le ragioni di fopra dette li nofìri antecefjori hanno fatta qneHa cmendru M / r ^ P<>ffitnù mteruemre, 0 ogni cefi che di fopra c detta rntf^ e fe fraudo alcuna prouar fi potrày la parici y j debba fatisfitr tutto il danno alla parte , che baimo i haueffe fen^a malitia, 0 fetida refugio . ^ Di comindità riceuuta come cofa propria, Gip, 21 o. Ure compii,„ „f. r'/SS” ranno DEL MAR E. 87 ranno to concederanno , \in qual fi mole loco andando in quel viaggio che lo-‘ ro lafcieranno la comanditày perciocke non l'baueranno potma vendere loro giureranno che fc loro propria fuffe non ci haueriano fatto altro ^ quelli che in tal forma hanno fatto comanditày nonpojfono di niente altro contìrin- ger quelli tali fattori ,fe non che quando gli fopradetti fattori larifcoteran’* no, che rhabbiano a reftituir , e dare a quelli che U comandità haueffino fatta \aUio la fatica lorOjdi quello che haueffino accordato con quelli, che le coman¬ de hauejjino fatte. Imperò li predetti fattori debbano ricuperar quella B^ob- ba, che lafciato haueffino , e reflituire , cè" dare a quelli che comandata Pha-- ucrannOf & queflo fa fatto fen:{a fraude ^ cìT" debbono rifeuotere quello, che della comandità fi fuffchauutOy come piu preHo potranno ^ Itcai de comandità* Gap. 211, M Ercaute o altro che farà comandità ad alcuno in quefla forma^ che quel _ lo che la comandità riceueràycbé la pojfa portare tuttauìa con fe in ogni loco doue la fua perfona anderà, &fe la comandità fi perderà , debba effer perfa a quello che fatta Phauerà. Imperò fe quello che la co mandita porterà, la giuocajfe, o la barattafie^o la perdejfe per fua colpa, o fe lui la raccomanda- ua ad altri , & fi perdeffe lui t tenuto refiituir a quello , che la comandita gli hauera fatto fen:^a contraflo ^ Di comandità promeflà. Cap» i ix. M Ercante che prometterà di fare comandita ad alcuno con carta ò tefli-' monify non fi può eflrahere , che non h abbia a far la comandita a quel’- lochepromejfa Phauera, &feluì vorrà eflrahere di non farcia comandita quello, alquale promeffa Phauera, (& fe quello ne haueffe fatta fpefa alcuna, ò ne hauejfe noleggiata nane 0 nauilio per rifpetto della comandita, che li ha- ma promeffa , è tenuto del tutto emendare. Et fu fatto queflo capitolo : che fe quello non li haueffe promeffa quella comandita, lui non haueria noleggia - to tanta gran nane , fe non percioche quello gli hauea promefo, & haueria fatto gli fuoi fatti, & il fuo viaggio , Di comandità. Gap. 215. S E alcun fattore riceuerà comandita ,fe quel detto fattore haueffe alcu¬ ni denari, & in quel loco doue riceuerà la comandita , lui fmaltirà U comandita,& li fuoi denari, & quando farà in quel loco doue andare doue- ua, conia comandita s luifmaltiràli denari fuoi,&non fmaltirà lacomandi- tà,fe lui guadagnerà con li fuoi denari,è tenuto di dare a quello che la coman¬ dita gli hauerà fatto andando al viaggio tanto quanto lui guadagnerà con li fuoi denari per foldo eirper lira, &fe lui perdeffe con gli fuoi denari, tutta la perdita debba efferfua j fe già quello che la comandita li hauerà fatta non li E ^ hauea 88 CONSOLATO | haii€,i detto che non li fmaltiffe fe n oh in cofe certe, cJ" fe quello detto non lo | h^uea, lui fmiiltird U com^iditn con^tijnoi denari inficine,loguadaìno, é" Uperdita fi debba partire per foldo éfper lira. Comandità in denari. Cap. 214, S E alcmo eomanderd a nefjimo denari , fc quello che U comandità farb . accorderà con quello che U commdita riccncrà , che non li fmaltife^u quellifaoi denari, fe non in cofa certa , & nominata, fe quello che la coman¬ dità hauerà riceunta, non trouerà di quello che lui gli hauerà detto; lui ne del- habauere teflimonij ^ come lui non troica di qtieila cofache lui gii banca detto che comperaffé , perciochc fe ci fujfein quel loco medefimo alcuni mercanti, €he hdHfJJino cQwpCMto di quelLt tnoxdntìit ^ ncUftqimic lui douiUù f 7 ìtfiltkc guitti dcuaH j che lui Imucu^ì riccHutì in cowimdità j fc quelli ci gUiZdtX^ìUìjfiuo ulcuna cùfdt^ quelln ilqiialegU baucua i denari comandati li faceti diman* da 3 lui ìriùfiyaTCy^ mcttere in veto pct quelli tcfìhnonij che lui uon ba~ yxna tYomta di quolla mercamiajdellaquale gli haueua detto triuefìiffegli fuoi dc^ari^fcper ventur a pronare non potrdt the Ini di quello chcdoucua ^ ^ ha* ueua carica fmaltire quelli denari , che in co?nanditabaueua riceuuti^chc lui^ mn hauefjh trouatù j ha è tenuto tejìitmre tr di dare a quello che li denari gli comandati tante come quelli mercanti d haiiOanhO gHadagnatQ per foldo^& per lira ^ ^ per ventura lui fmaltiffe quelli danari m altre cofefen* t^avolontà diquélìo^che li denari Ithaneua comandatiy fe in quella mercan* liafi guadagnerà^ lui è tenuto a quello^ il quale gli denari iicomandò-i nUi* mre^ 6" di dare tutto lo guadagno , CT fe in quelle mercantic che lui bauefa co7fipcrate fin^a volontà di quello che gli dendriti comandò ^ fi perderà itLì tutto Q tn par tèi tutta la perdita debba effer la fu a , pCf cieche lui gli/malti in que 0 t che lui Jmaltirgli. Ut ancora piu ^ perche neffuno non a po te re in q ue l lo d altri 3 fe 72 on tanto come qt4€ Ho di chi g li da^ ^ fe per yentura hA fif e m loco > che poteffe reiiitulre quelli dmati a quello che co- man ati gH haucua , ^ HA non refiituirà> an^i gli porterà mi fe ^ fe in qud- ^ Al fuentura j che fiperde^no del tutto , 0 in parte > fe lui non fuffe in loco che lui po^o-i /ùn ^ ^ qucllOj che comandatigli batieua^ lui gli può portare in tuttn danari interumiffe alcun cafa difuentura chefiperdcffmo è coha dpi ^flerepcrfi a quello 3 che li comandò 3 perche non tierdeffìno * Imperò fe il detto comandataria ligiuocafe, 9 fi ^re j & t^itL ^ f^jjefua colpa , lui é tenuto del tutto reìlitui- fe ad altri fótta rfJi ^ mercaima^che alcuno comanda/ fio capitolo , ^<^^dnmì ji&^perle ragioni di /opra dette fu fatto que^ Co- DEL MARE, Gomandità dì nauc, Gap. 1^1 8 ^ P atrone di Nane, òdi Nauilio, che emenderà U fua Naue ad alcuno per andare in viaggio faputo , fe andando , ò Jìando ò tornando in lud viaggio la Nane fi roìnpcffe o pigliafie alcun danno, quel che la Naueòna- titlio haneffe riccMito in comaìniita, non è tenuto di niente mmdarc alvatro- nc della Nauc che comandata l'hauerà. Imperò [e lui U porterà in altro loco ò i'altro viaggio finora di quel liioco,che il Vatrone detta Nane haueita ac~ cordato ò con quello che comandatagli l’bauefie , fie la Nane fi perdefiì,c ò ha- uefie alcun damo , quello alquale ti Nauilio fujfie comandato, è tomo di mcndare la nane ò nauiho a quelle, che comandato Phaucrà,ò il pretto di quel¬ la ,&ii danno, chehauuto ne batti ffie, gjrfenon haucjfie di che pagare, debba tiare in prigione, in fino che babbi fatiifatto a quello , che comandato nei’ha- uetta, & babbi di che pagare o no, ibn il 'Patrone della Nane, che comandato ti hancua, è tenuto di dar alti compagni la parte,chehaiieuano nella natte,or il guadagno dt quello, imperò fe il Patrone della nane la comanderà con vo¬ lontà di tutti !i compagni, ò della maggior parte, i&fe U nausfit perdeffie, co¬ me à detto j il Patroìie della natte non e tenuto di far menda a compagni, per¬ che ogni Patrone di natte debbe dimandare d compagni quando^vorrà co¬ mandare la fua nane ad altri, fe in loco [uffc alcun compagno, lui non la deb¬ ba comandare a nrf[uno,fd non per conditone certa, ciò è ujlipere,per infirmi- tà, 0 che la nane fiuffe noleggiata per andare in loco douelui batteffe paura di Signorìa, ò che haueffe prornefio pigliar moglie inamfi che la nane noleggiale che ti amici io sfior'^ajjìno la pigliaffe biauTf che andafìe nel viaggio o per andare in peregriiiaggio, & che ne hattefje fiacto voto inan'giche la natte no- leggiajfie, &- tutte qitcfìe conditioni di [opra dette che (iano fent^a firaude . Di comanclità di nane fcnzalicemia dei compagni. Gap. ziS, S E alcun Patrone di Nane hauerà comandata la fua Nane ad alcuno fen¬ ica iiccntia de’compagni ; fe quello,al quale la Natte fiufie comandata, ve- ttiffe alcun viaggio ò viaggi, & donaffe conto a quello che la Nane U haueffe comandata, &■ quello ilqualePatronefiuffe, .Ancora febattefie comandat.tor la Natte ad alcuno, fe lui darà conto ,&parte a ciafenno deffiwi compagni tutto, gir tanto come a ciafeuno appartenga per conto della parte, che nclltu natte batteranno delguadagno,che quello al quale lui haùeffe comandata la na uè hauerà fatto coti quella Naucffbc Itti comandata li hauerà,fe li detti com¬ pagni piglieranno la toro parte del guadagno, che a ciafctmbper lapartc ,che nella Natte batterà, l'appartenga, ]e li detti compagni tutti o parte diranno à quello il quale loro di quella Natte batter anno fatto P airone iche loro non vo¬ gliono che lui la comandi à nefiimo [enga. loro volontà, & fe lui lo farà, & la. 'Nane pigliaffe akm dannoso farà alcma perdita, ò confijmamcnto, che rut- CONSOLATO to fia&ftiii fopradi liiiy &fe /oprale dette conditioni di [opra, dette per gli compagni a quelloyilquale loro di quella Naueynella quale hano la loro parte, haneranno me(/o ò fattoTatron ; fc lui fen:^ volontà di tutti i compagni ò della maggior parte ad alcuno la comandajle , fe quello ilqualc la comanderà, guadagnerà, lui è tenuto dare à elafe un coìnpagno la parte del guadagno, che perla fua parte li toccajfe; & fe per ventura quello ,ilquale lui baucrà co^ mandata la Nane , /otto le conditioni fopradette, perderà la Nane ò piglierà alcuno danno f ò farà alcuno confumamento, il Tatrone della Nane é tenuto del tutto reHttuireclr emendarealli compagni fen^^acontrafto ^ Imperò feti detti compagni veder anno ò fapranno,cbe quello che loro hanno fatto Tatro¬ ne,non và, nè anderà nella "Naue, innairgi fanno loro, & fono certi chela co¬ manderà ad altro ; fe li compagni piglieranno parte del guadagno, che quel¬ lo con quella Nane, che comandata gli farà, fatto haueffe,cìrli compagni non diranno niente a quello che loro haueranno fatto Tatrone: angi li piace , dir fatisfa il guadagno che luigli dà, drfe /opra quefte ragioni di /opra dette la nane fi perdere ò pigUaffe alcun danno, il patrone della nane non è di nien¬ te tenuto, percioche li compagni fapeuano che lui non andana nella ncatc, an- ^i la comandauaad altro che conduceua per lui . Et ancora percioche li com -1 pregni riceuerono ciafeun riaggio che la Nane faccua la parte , che a ciafcun 9 toccaua per conto della fua parte che ìiella nane haueano y & è ragione chc^ poi loro riceuino pane del guadagno, & erano certi che quello che haucuano fatto Tatrone ; non ci andana,an^i lafaceua condurre ad altro , & li compa¬ gni non diceuano niente a quello, che loro haueano fatto Tatrone ungi li pia- cena il guadagno che lui li daua, Terciò è ragione,che come li piaceua Ugna- dagno tutto, et in tanto è ragione che debbino patire il danno dr In perdita & il confumamentOyche quando quello,che loro haueuano fatto Tatrone li daua, £t perleragioni dette fu fatto quefìo capitolo , Imperò è da intendere che il Tatrone della Naueyfuffe in loco con li compagni infieme con tutti ò con par¬ te: perche altrimenti non la può,nè debbe comandare yfe non per le conditioni, che fono già in vno capitolo di (opra detto, chiarite dr certificate . Di comandità che alcuno piglierà in communc, ò a parte. Cap. 21 j, il'Patrone di Nane ò Nani Ho ò altro, porta in commune ,& lui piglierà ^lì ^ u comandità a parte di\obba ò di denari , & /o que oc e a cornandita riccuerà, non farà intendere che quella comandità l^mefcoleràal commune, nè nella fcritta che infraloro /ara fatta non fi comprenderà, che quella comandità che lui riceue la debboj ZflìlThlTJl ""TTr dare conto a quello, che la cornandita h hauera fatta, & (e li fara comandità di Robba,li debba dar conto di quello, che della B,obba haucfje hmrno.Rincora più quel- DEL MARE. pi li benanchehauerd hamtOydebha fmaltire inqud fi vuole cofa, che d dettò comandatario paverdfe già quello , che la tomandità li haueua fatta non ha- itejfe accordato con lui che non li fmaltifle quelli denari di quella [\ohba , che lui comandata li haueua , ò che non comperaffe, fe non cofa certa come infra loro fujfc accordatoydr Je li comandajfe dantxriy&lui comprafe I\obba , lui è tenuto di dare conto di quello , che hauerà hauuto della \obba , che con li de¬ nari che lui li comandò haueua comprata & venduta , & di quello che fmal^ tira di quella ì\obba , che con li Juoi denari hauerà compratay Emettere iru ordine gli conti per qucUljoraychc lui fujfe tornato del viaggio , dare in fuo potere il capitaley2 CONSOLATO uarc non può ,nilc co^nande rcflituire «ow potrà a quelli di chi faranno ] & it detto comandatario fallirà , fe lui fallirà , & fu(ie giunto debba ejfer pigliato Cìrrnejfoin ferri y&Hare perinfmo che quelli di chi comande faranno fi fia^ no accordati con il detto comandatario . Et fu fatto perciò queflo capitolo , che molti comandatarij falliriano ^ fe fapejfmo che neffuno male, nèneffuno dannoynè ingiuria li poteffe interuenire , & fi fono meffe perciò le conditioni, che di fopra fono dette • Di Patrpncchelafcieri laNawe pcrfacende fucproprie- Gap. 2ip. S E alcuni airone di Naue òdi Nauilio porterà Trlercantìe fue ò comande & lui farà in quel loco , dòtte la Naue hauera fatto porto , & la Nauui farà fpeditayche non refla fc non per luiyche non è fpcditOy & non può rendere le fue mercantieyfe la Naue nc farà fpefa , lui la debba pagare del fuo proprio fe lui rimane per la fua Tdercantia a rendere , lui ne manderà la Naue : fe la Naue piglierà alcun danno lui è tenuto di fare menda allì cor/ipagni : /e già lui non hauea accordato con li compagni quando lui fi partì di quel luocof doue la Naue hauea caricato, & fe lui Ihauca accordato con li compagni con tutti 0 con parte,^ loro rhaueuano concedo, che lui potefic rimanere, & rh 7 nancua,e mandaua la Naue, (e la Naue pigliafje alcun danno, lui non è tenu¬ to di emenda dii compagni,Imperò fe il Vairone della Nauerimanerà,percio* che non potrà haueril nolo,dr non rimaneràper niente che lui ci habbia a fa¬ re, fe non per il nolo rifcuotere,<& lui ne manderà la Naue, percioche non fac- ciafpefay& la Naue piglierà alcun danno, il Vatron della Nane non è tenuto di far menda a compagni, poiché per profitto della Naue faràrima(lo,enon pejr niente che hauefie a fare j e queflo debba effer fenga fraude . Di teflimoni di marinari in contrago di patron con mercanti. Gap. 22 0. "P ,Atrùne di N aue òdi Nauilio,che hauerà contrailo con Tdsrcantiji mari* A nari della Nme,non pofiono far teWmonio al patron della Nane, nc alti Mercanti a loro vtile nè a loro danno deWvno, nè delCaltro slando nel yiag- gio, Imperò il mrtolario debba far teflimonio, & ejfer meg\dno infra loro , a 0 a Nauehauerà fatto viaggio, li mannari faranno liberi, che ?ion Jat anno obiigatial patron della Nane , allloora pojTono far teflimonio infra tl patron della Vaue , li mercanti, con che loro non h abbino ini eref fe ne contraflo , nel quale faranno dimandati per teflimoni, nè che nc afpet- rì!rdt-ianovonlllup^' ^ afpett affino liaucr danno, o vtile niente^ che di, lano non I. aue, la alcun valore, ^ fariano tenuti per fatfarii, Di DEL MARE. 9Ì Di tcftittJOnio di Mercante in contrailo di Patron & marinari. Cap. 3 21. M arinari che hauermno contrufìi con il T’atron della. Uaue, di alcttn/u cofe che non fucino fcritte nel cartolario , li Mercanti, che faranns nella N*uc,pojiono fare tefiimonio nel viario (landò, e che ne fufftno vfeiti tanto alTairone della nane come alU marinari , con che loro nonfuffino inte~ rtffati nel contrago chciafraloro faffé,nè che ne afpettafjìao hauere danno, né ■ptUe ,& feti marinari hauejfno contraflo con li mercanti , il Tatrone della nane può fare tefiimonio,poi fi ano vjciti del viaggio.Imperò fi andò nel viag~ gio,^ chenonfia intereffato nel contrafio che fujfe infra loro.u 4 ncora più vie marinaro può fare tefiimonio ali’altro, poi pano vfeiti del viaggio , conchs non fujfe intereffato nel contrafio, net (juale farà dato per tefiimonio, nè che ne fpettajpno danno,nè vtile. Imperò li marinari pojfono fare tefiimonio fian- te nel viaggio al Tatrone della Nane & aili mercanti,per quefia ragione ; dà éfapere per fatto di gietto ; fe per cattiuo tempo, o per altro cafo la Naue ha-- f/efie a dare trauerfo in terra, che in quel cafo, o in quel punto il firiuano noru potejfe mettere gli accordi nel cartolario. Et perciò fu fatto quefto capitolo, perche fe in quel cafo li marinari non potejfino fare teììimonij, nè lo fcriuano non haiieffe pofitito fcriuere nel cartolario : ilTatrone della inatte patria ne¬ gare tutti li fatti, che hauerà accordati con liM.'irinari, chea lui douejfcj Ornare a danno,& dirìa tutto quello che a fe medefimo tornafie a profitto,& liMercanti fariana il fimileal Tatrone della tiaue,per quefia ragionepoffo- no fare teHimonio gii marinari in tal cafo sìante nel viaggio, perdoebe frau- de alcuna non poffaeffere . Imperò per altra ragione non posano fare teHi- fBonio Bando nel viaggio a vtile,nè a danno del pamncinè delli mercanti per contrafio che infra loro fujfe. Teftimoni de' marinari. Cap. 222. S Z "Mercanti che faranno in ìdaue haueffino alcun contraflo infra loro, & daranno li Marinari per tefiimoni: gli Marinari poffonofare quel teflima ìlio,neiquale faranno dimandati fia che lorofujfino nel viaggio, oche fuffi- m vfeiti, con che non afpettaffmo danno, nè vtilehauere, nè volefftno i'vtik ùù di vna parte che dell"altra, nèhauejfmohauuto neffuna cofa, che fe loro Bimaffmo pm il profitto di vna parte che dell’altra : 0 fe ne haueffino rkeuuta feruitio,fe prouato poteua ejfiere ; lerc [ariano tenuti refi Unire tutto il danno, tutta la ingiuria & tutto rintereffi, che quella parte nchaiicffe foBenuia m colpa di quel tefiimonio , che quelli haueffino fatto, incora più che li pa¬ tria mettere ^ confiringere in potere del la giufiitia. Et più che non fanam perneffun tempo creduti di cofa che loro dtcejfimo,cf-fe alcuni h chiamalktat %nj, 0 pergiuri,nifiuna giufiitia non li daria alcuna pena per teflimonq che io- 94 CONSOLATO ro nc delfino, che an^t cdfcheriano loro in pena doppia chi tale iefìimoìih faU fohamia fatto. Et fa futa perciò quello capitolo , chefpejfe volte li rutr- comi fono in dcmilochi,& non hanno con loro fe non foUmente liniarinm & in prefaitia de marnivi fanno alcuni patti o accordi infra loro mercantil &per ventura l^vno o Haltro fi pcntma di quello che haucrd fatto , & come quclValtro Marame li domanderLt la promeffa che infida loro fu fatta, quel- lo nepotìia negare 0 ^ fe quello lanegaffe , qtieltaltro mercante ne jojìem- nagran danno ^ & per quella ragione debaano fare teflimoniù li mannari delti contrafti che faranno infra li Mercanti ^ permci)^ non fa fraude fra loro » Di falario di nochicro o marinaro cheandmnnoa difcrettionc# Cap* 22 P atròne di Nane ò Nardii o,eh e porterà cm fe in viaggio ò in viaggiai no* chiere a dlfcrettìùne, lo Tatrone delia Nane debba dare di falario alno* chìerc, tanto quanto hauerà migliorpruerc della Nane altro deili commn- naii. incora piu giujìa la bontà & valore che il nochkre haucrd, & fe per ventura U Marinari anderamio a diferetione del patrone della nane : ilpatro- ’ ne della nane è tenuto di dar falariogiufta^ che toro fi atfatichera7m0y ha- uerann o.affaticato, ^giufla la bontà che loro ham anno nel fanutio che fa* ranno, que^o debba effer a diferettione del tiochkre, & delfariuano^chelo debhin o dir per lo giuramcHto che loro hanno fatto al "Patrone della Nane be~ ne fidelmcnte ; circa quelli marinari , che vamio a difarettioneche falario meritano^ qual nò : ànche loro non dicano per volontà, nè per maliuokn- tia,nè per feruttio che loro gli haueffino promeffo;,nè per male che loro voleffì* fio ad alcuno di quelli marinari , che nella Nane andaranno a di/crettione; & queHo debbono loro dire , fatto pena del giura^nento bene t & fidelmentCt il Tairone dellaNane è tenuto di dare quel falano, che il nochìcre0^il feri* uauo gli haueranno detto ^ per loro giuramento : èrnon ci debba niente con* trafare ^ Di danno ricaiLito per mancamento Jòrmcggiarc. Cap. 214, "P .Atrme di Nane ò Nauilio che farà in piaggia , 0 in porto ^ n in altro loco A con I4 fua Naue,ti^ H mercanti che conduramo, gli diranno, & nmnie* ìanmen ui fi ormeggi^ ilPairone della Nane non f ornueggìerà ^ ò per ventma nonbauerà tutte le exarcie^tbe prorneffe hauerà,^ per meflc razioni di [opra dette h Mercanti ne frflerannQ danno , il Tatrone della Naue é tenu¬ to rejinuire qt4el danno , che li Mercanti haueranno fojkmto per tal caufa , S ■? f ’it” f y^^^àcre la ti Me, ^ fr a Nauenonbafta UTatrone della Na.e baueffealaivi ben,, fidcbbonovendercper fare compimento a qmllimmmi , Saleo h ma,M narh O E L M A R E. J,y mr!, che non perdano li loro falarij, ma li comparii mn fono temiti di niente mendare, (e non la parte che batteranno nella itane, ma altri beni nò Et fi fatto qucjìo capitolo ^perche molti Vatroni di Nane pian^eno la exarcia, <& non fipoffono ormeggiare,&^per tiue^olaiiaueoìtmlio fiperde,itj- larob- ba ddiiMerc tnu. * Di nane clic E perderà in terra d’infid'di. Cap. 21 ' P Airone di nane 0 dinanilio, che fard ònanicherÀ in terra d'mfidcli, li imertteniffi a cafo di fuent ara che per cattino tempo ò pernauili armati de'mmid perderà la. nane ò v anilio , fe hn perde la nane 0 nauilio, per ìa^' ragion e di [opra detta , non è tenuto di dare niente à marinariAegUltii non la perdefe in loco, dotte Ini haueM tutto il fitonolo, che (e lui ìmierd mto il fiiotiolo è tenuto dare tutto il faLwio a’marinari. Imperò qual fi vuole patto che il patrone della natte ò nauilio farà con li mercanti, in quel patto medefi- modebbanoejferltm.trinari. Imperò feti patrone de! la naueonauilio doma dareftìario a'marman per altri viaggi, ha é tenuto pagare come nel capitolò di fopra fi contiene, imperò patrone di naue ò nauilio che per tale ragione, comedifopraè detta ,fi perderà la fitanaueo »auilio,non è tenuto dare naue è vsttou tglia a marinari per ritornare in terra di Cbrijiiani ;percioche lui ha perfo ciò che hatteiu , & per ventura pià che lui non haucua. F« fatto perciò queflo capitolo, che do poi che il patrone della naue ha pei fa la fita natte, non è tenuto di dare nauilio , nè vettoujglia allimarinori per ritornare in tena^ di Chrifiiani,poiche non ne ha po'lui, CaH perche il patrone debba d o man da re licomp agni pef Io noleggiare. Cap. 226. ^ ^ S £ Patrone di Natte ò Nauilio noleggierà la fua Naue per andare in térraJ d'infideli, oin loco pencoìojo, fclui fuffe in loco douecifuffinocompagni lui li debbe domandar: tnangi che fermili viaggio > & fe lui ne dimanderà, c Il compagni voranno, lui può noleggiare, che compagno alcuno non può con¬ trariare : & feiui noleggierà che non ne dimandigli compagni,gUpoffotto con traflare, rjr- poffono incantare con lui, percioche no» lì hauerà dimandati fe dimandati li haitejfe, h compagmnonpotriano incantareinfmo che fufie ritornato del viaggto,&fe li compagni incanteranno con ti patron della Na¬ ne ò Nauilio, che noleggiato hauerà fenga loro licentia, & lui vfcirà della nane 0 del nauilio per incanta, 0 per qual fi vuole conto,&U compagnirite- gniranna la naue, o nauilio, quella naue ò nauilio debbafegmr quel viaggio a quel mercante che noleggiato f hauerà per quel premo nolo, che il mercante hauea accordato con quello , che in quel tempo era patrone quando lui noleg¬ giò ; perche ognuno li guardi chequandofarà parte inNaue ò Nauilio, qual "fi vuole cofa che quello farà,0 accorderà con mcrc,viti,qnellofidoucràfegiiire. Imperò 96 CONSOLATO Impero fe il patrone della 'Nane farà in loco > che non ci fard compagno neflu- no y lui può noleggiare , & andar in ogni loco douc lui vorrà fc la naueh ^ namlio piglierà alcun danno , compagno nejjuno non li può far dimanda per quella ragione. Imperò fe luigiocaffcy ò barattajfe , ò perdeffe per alcuna va* . gionCy chcfuffe colpa fua ,/i compagni li poffano fare domanda . Imperòpa* ’ tronc di nane che noleggierà per andare in terra de Cbrifiayiiynon è tenuto dh | mandare a compagni fe non vuolcy ne compagno non la può in cantar e,poiché | lui no rhauerà noleggiata infino al ritorno del viaggio,Imperò patrone di nane • 0 di nauilio debba dare ficurtà al compagnoy fe gli la domandayche lui no muti ^ viaggio infino lui habbia tornata la naue o nauilio in potere de*compagni , & : la ficurtà che darà, non fia tenuto fe non a vfo & coftume di mare y&fe per j ventura il patrone della "Naue noleggierà per andare nelli lochi di foprndi tti, t' & li compagni faranno nel detto ìocoy & fapranno che bauerà noleggiato o f non lo fapranno , & il patrone della naue non l*hauerà detto nè loro a lui nien te contrailo y ^ in quello viaggio la naue o nauilio fi perderà ò piglierà alcuno danno y li compagni non pojfono farcneffuna dimanda^ il patrone della na^ ^ ne non è tenuto rifpondere a loro • Di rifeatto ò accordo con naue armata. Cap. 227. L Tatrone di naue 0 nauilioy ilquale in mare liberoy 0 in portoy 0 in piaggia^ 0 in altro loco fi rifeontrerà in nauili armati di nemici y il Tatrone dellru naue può parlarey & fare accordo con li Corniti y e con larmiraglio per quan¬ tità di monetay accioche loro non faccino male a lui , nè a niente della fua na- ' k ne; & fe in quella naue 0 nauilio fuffero mercanti y lui debba dire il patto che farà 0 hauerà fatto con quelli y cioè con li Cornitiy& jLrmiraglio di quell'ar- matay tutti infieme fi debbono accordare à pagare quel rifeatto ilquale il patrone della naue 0 nauilio hauerà accordato con li Corniti 0 Armiraglio di quella ar mat a y&deb bufi pagare quello communale per foldo & per lìra:& il patrone della naue debbaci mettere per la metà di quello che vaierà la naue^o nauilioy&fe nella naue 0 nauilio non ci faranno mercantiyil patrone della na¬ ne fi debba configliare con li Marinari di poppa, & con il nochiero , & con^ ^ I marinari di prua y& fe il patrone della naue paga quel rifeatto , che di fo- ^a hauemo detto con configlioy & volontà di quelli che di fopra fono detti, li creanti non debbonoy nèpoffonoy niente contrafìarcy con che il patrone della l a meta di quelloy che vaierà la naue. Imperò fe il patrone delloj connauili armatiy che non filano d'inimici y& lui ^ tiella naue hauerà mercantiylui lo debbe deuedir J :/ patron ’l patro- diquclli che j ' ^ r 1 Jonocontentiy il patrone dellanii le,& farlo con canMio di tum quelli, che di fopra fono deni, & della naue fa quefto, debbafì pagare come di fola è detto. ImpTrò ne ielld nme ntm h farà con yolontà de Mercanti ocon Lnft DEL MAR E. che di /opra fono detti , cS- lui per fita voloìuajkrà putto, ^ danì beuerag^ gio lieentia de'mcrcamiy v Jcn:^t configiìo di qiiciii thè di foprafom detth il patrone della nane lo debba pagare del fm proprio , che gli mercanti non li fono tenuti niente dare ^ nè reHimre delie Jpefeò delpatto del beucrag^ gÌQ j che lui haiierà dato a quei nauUi amati , DirifeattOjò accordo con jiiquìIì armati cPinimid, Cap* 223. S E alamat^aue 0 alam Nani Ho farà in terra dHìiimicij & in loco fofpeHo^ fo Haute carie aco del muo 0 m parte 3 yenijfrto Nani li armati de hiììììi- ci, il patrone della Naueo dd Ì^aitiiìo parlerà patto jò farà par! arenai quellinamli ar?natif percioebe loronoìi faccino danno a neffima coja yckend* la Naue ò Natùliofuffey quel patto che Im parlerà oflu\i parlare fai lo deb^ ha din'} fc li mercanti faranno nella ìiaac a nel rtamliò tutti/j la maggior par-- tCy quel patto che lui ha fatto con quelli Corniti di quelli nauHi armatiy eoa Ó" volontà de mercanti lui lo debbe dare^ ^ li mercanti fono temiti pagareperfoldOy& per lira per quello j che haiieranno robba mdU ì^aue ò nx- HUÌQy& fé pcr'Dcntura h mercanti non fujfnù nella ìt^auCi ò Naidlw tutti^nè partCì^ fujjino in loco che il patrone della Nane 0 Namlio ìmueffe tempOy che lui potèfe fare a fapere quel patto ^ che Un haucrà fitto fare con quelli Namli armati per faluarj€y& tuttala rabbay lui è tenuto farlo fapere^ z^felui non haueua tempo di poterlo fare a fipere dmercantiy il Tamne della Nane deb-^ ba fareinquejio modo^ che tutto quello che farà lo faccia con confglio di tut¬ to il comnmnalc della Nane i ^ fe lui lo fa in quefio modo y gli Mercanti fono tenuti di ìnettcrey & pagare tuttoyc!^ in tanto come fi tutti loro ci fujfcro fiati , che in niente non debbono , nèpoffono contraftar. Impero fi il Tatrons della naue farà alcun patto con quelli nauUtf armati > gli Mercanti fa- ranno nella naifc tutti 0 la maggior parte y ò fzrannoinloco che lui potrà fare fapcrcy ertion lo faceffey quel patto che batterà fatto fare y cp‘non l*hauerà fitto a fapere a mercanti , poiché loro fuffiro in quel loco che lui fare lo potea^ £i quel tale patto che lui baHcrà fattOygli mercanti m fono tenuti niente a met- rere.Tùfto che la robba fMifenellanamonaiulio^tutta 0partcspcrciochcnon¬ di hauerà dimandati, imperò fi loro faranno in loco^ che no lipofìa dimanda- ^ il patrone della nat4€ farà quei patto con conftglio di tutti quelli y che di fiora fino dettf li 7mrcantf fino tenuti pagare come dtfipra è dcm,&fiper 'ventura il patrone della nane farà quel patto finga licentia de mercanti , fin^a configlio diquellhcbe di/opra fono detti , quel patto che hauerà fatto di fm vohntày&fin^a Ikentia di nejfmofil patrone della naue lo debba pagare dd fùQpropriOy chenejfuno non ci ù tenuto niente mettereypercioche lui tbane ra fatto fin^a licentia di tutti quelli che di fifn^a fino detti. Imperò fi la naue ò nauilia f tffcin alcun defopra detti lochi, hauejfe fiaricata y 6-infr^gl^ Mercmu& il patrone ddlamue fnffeatmdm^ cbcH'Patmic ddlanaHe C debba pS CONSOLATO debba /penare gli T^Urcariti > dr gli Mercanti che debbino hame fpeditùit TatronedcUa Nane , fein qmlnmpo venij/uQ naHili armatitlVatronz della Nane fara patto con loro > acciò che non gli faccino danno j o ancora fe gnntencnira cafo di fuentura > che ptrdeffe la itane ù naniho , in qudpattùyO j in quell a perdita jche infra m quel tempo .cheti Tatrone della Naue li debba \ afpcttan^ fife fatta, li Mercanti non àfono tenuti niente mentre ^ pokbe loro \ hancramwjcarkato.fe già non li vole/ino fare aUma gratta . &fe per taf i gli dmi Mercanti non haueranna (pedita quelta Nane a Nauilio in quel tem- poy che promejio bauemno. &fe paffato quel tempo venij/mo namtt armari/ er tl patrone della nane hauefh a far patto, o pei de^c U nane. lì detti Mtr- , c unti fom tenuti pagare quel patto. o quella perdita che il patrone del la naue , 0 nauilìo hauefe fatto per colpa di loro. che non haucranno fpedìto di qud \ tempo che infra Ini & li mercanti era accordeu . Di Robbe pigliate - Cap. 229. S E alcun Tatronedi. Nane. 0 dinamlio hauera caricato in alcun luoco di J^obbe di Mercanti .òche tutta fujfedi rn Mercante particolare .per an> dare a [caricar in alctm*^altm loco , Hqual loco doue ha jearicare dmicra fi^ fiijfe accordato infra lui. & gli detti Mercanti. 0 Mercan tc ^ Jc fife cafo di faci! tura. che quella naue 0 nanilio fi rijcontrafi con alcuni nauilij armati , 0 yson armati d^inimici. fi quelle cattine genti .che quelli in nainh armati. 0 non armatifamnhù. gU piglieranno j, 0 ciprorteranno la tert^a parte della ppbba , e te due partì , 0 le tre . ér non gli lafckrai^no Je non la quarta, ò piu 0 manco., fe quando il Tatronedella Naue^ odei Naudio farà giontoin quel tucco y doue dvueua fcaricare quella fiobba. che rimafìa farà . & an~ €ùr et quella che toltoigh fÌ 4 . je ilT ut rane della Haue fi ri tcgnirà quella Bpb^ ha. dje rimafia li farà. &m}n la 'vogUa dare d qu(dìimercanti à Mercante^ che riceuerc la donerà.. Je ha odoro non gli pat^^a^w il nolo dì quella f{obbaj che tolta gli fu. come h quella che fard rmiafla. ^ che lui hauerd porta- ^^ìl't^aìronedu^la Nakcnonh ni io debùa fare con giufìa ragion^,. Vir qualragimic ? pere io che alcun Mere ante non è tenuto pagar nolo^ jenorty dj tanta ì^hba , come tl Tatron della Nane. 0 hTamUo li confignerd nel cafo di Jopra detto. Sduo imperÒche fe li Meremàcome di [opra è detto barnran^ no mepQ>qudla Upbba in quella, detta Nane à Nauilto ,r fe loro la gemina- rrtwrt ìu quelUNauc o NauHìù. quando i^cde-^ i /1 ^ ^ germinarono , che fe alcuno cafo intiruenìfftLj, t ^ ^ ^ f^eeffe I altra ^ fi io germinamentù di fopra detto farà fatto ^omcdtjopra fi contiene^ qt^cUa K^^bba che rifiorata farà debba efier contiti ^feildettoTamne ddU \Zl dZtZ flfr « Jiiercante di chi farà quella P^obba dt j ^ di guerra con quella catiiua gente, che qudk' ' ' I{fibbe: DEL MARE. PP haueranno tolte , il corpo di quelU ^aue o di quello Nauilto che rislo-- ratoorimaflo farà, debba ejSer contato per foldo & per lira con quella ì{obba che perfa fard,dr con quella che farà rifiorata , e il Patrone della Nane o Na- uiliodebba hauer tanta di nolo come per ]oldo,per lira gli tocherà,& di nien - te altro li detti Mercanti o Mercante non gli fono tenuti . imperò /eia f\pb^ banon fuffe agerminata come di [opra è detto y lal{pbba cheri^&rata farà , non è tenuta aiutar a mendar a quella che perfa farà > nè ancora li Mercanti * che la B^obba haueranno perfa , non fono tenuti niente dare a quel Patrone di quella Nane, o di quel Nauilioy alquale loro quella Sgobba che perfa fard» batieuano}toleggiata»nèil Patron della Kaue a loro. Imperò fegli detti Mer-- cantiprouar»ru mofirar non potrannoyche per colpa» o con intentione , v coru volontà di lui fujfe fatta quella toltalo quella ruberia» &fe li detti Mercanti prouar» nè mofirar lo potranno »il detto patron della Naue è tenuto refiltuir , e mendare fen’Xji coniérafio ; e fe gli detti Mercantiprouare , nè moHrar giu^ Jlamentenon potranno » il patron della Naue o Nauilio non è di niente temi ^ to»Iniperò gli detti mercanti» o mercante di chi fufie quella pobba , thè rifio¬ rata farà» fono tenuti dare pagare tuttodì nolo ai quella F^Ma , che rifio^ rata farà» & niente altro • Imperò fe gli detti mercanti faranno in guerra con quella cattiua gcnte»chela \obba haueranno tolta» & il Patron duella Nane » o Hauilio con le dette gente in guerra non farà » il corpo della nane o nauilio non debba effer contato per foldo»nè per lira con quella Sgobba che perfa farà^ se imperò come di fopra è detto agerminata non fufie » chefvna B^obba aiu^ tafieaWaltra»fecaJodifuentura ciinteruenijfe : li detti Mercanti no/u ftano tenuti di pagar nolo fe non della B^obba » che rimala farà > c orne di fopra è detto . Imperò fe il Patron della Nane o Nauilio farà con quelle genti in guerra » & li detti Mercann con loro in guerra non faranno » il cor¬ po della Naueò di Nauilio fta tenuto dimetterci per foldo » &per lira emen- dain quella Bobbayche perfa farà»&il nolo fui contato per foldo p et liy<:b £ome il corpo della Naneo del Nauilio tato della Bohba rìfloratacome della perfa» fe alcuno [germinamento ci fuffe fatto » come di fopra è detto ; fe infra lorogerminamento fattonon farà » fz/na B^obba non debba effer tenuta all-^ altra di emenda fare»fe non chi male bauerà»male rhnarrà » il patrone del¬ la naue non debba hauernolo fe non della B^obba che riHorat a farà ; & fe il patron dellanaue o del Nauilio porterà gli marinari a viaggio » non c tenuto niente dare delti loro falarifi non in quel modo»che lui guadagnerà di nolo»&^ fe per ventura gli marinari andar anno a me fi » il Patron della nane non è te¬ nuto pat che per colpa di loro haueffe fatta. Saluo imperò fe il Tatrone della Nane du~ bitajie d'impedimento di Signoria tO de'ìtauili armati d’inimici, o fujfe iru loco, cbeglifuffe for^a partirfì percattiuo tempo. Se per quejleconditioni chs di [opra fon dette fi partirà inanttit dei tempo, che infra loro farà accor^ data, il Tatron della ttauc, o tiamlio non è tenuto a Mr, canti de danni che che loro ne b.tueffmo , percioche fiifolpa fua, nè li mercanti a lui, per quella^ mede finta ragione. Di fpcditionedi nauepromefla a giornocejto. Cap. 232. M Ercanti, che noleggieranno l^aue prometteranno al Tatrone dclhtj Naue 0 Nauilio, che loro lo haueranno fpedito a tal giorno, e quella^ promeffa farà fatta con quattro buoni teflimoni, o farà ferina nel cartolario della Naue 0 Nauilio, 0 data la fede infra il Tatrone della Naue,& gli Mer~ canti t òfara meffa alcuna pena ,fe gli detti Mercanti in quel tempo non ba¬ tteranno fpedito la Nane 0 Nauiiioffe il Tatrone delia Nane vuole gli può di¬ mandare quella pena, che infra loro meffa farà: fe infra il Tatrone della^ -tiaue,e^li mercanti pena alcuna pofia non farà, il patrone delia Naue può dimandare a Mercanti tutta la fpefa, che per colpa di loro haueffa fatta. Sal- uo imperò fe a Mercanti fuffe interuenuto impedimento di Dio, 0 di mare, & che per colpa di loro non fujfe rimaflo , loro non fono tenuti pagar al Tatrone della. Naue quella pena, che difopra è detta, efu che infra loro fuffe mefa, nè ancora fpefa,chc il Tatrone della Nane haueffe fatta in quella medefima for¬ ma - Se già in quel tempo, che farà accordato infra il Tatrone della Naue » g^ii Mercanti,venijfe impedimento diSignoria, che loro nonpoteffno carica¬ re, nè andare in alcun loco, nùtrahere neffuna cofa della Terra, gli Mercanti non fono tenuti al Tatrone delia Naue di cofa alcuna ,poi che non è colpa di loro. Imperò fc finito il detto tempo che gli Mercanti haueranno accordato con ilTatronedelia Naue, veniffe impedimento di Signoria, & gli Mercanti per loro colpa non hauejfino fpedito il Tatrone della Nane, gli Mercanti fona tenuti pagare la pena, che infra lorofu fe meffa & fe infra loro pena alcmrtJ Pteffa nè'poHa non farà, li Mercanti fono tenuti reflituire, &dare tutta la^ fpefa,che il Tatrone delta Nane haueffe fatto per colpa di loro. Et ancora più. tutto il danno, e tutto l’intereffe, che il patron della ìsane haueffe fopportato, e fùpportaffe. Saluo imperò che quel danno, & quel intereffe debba effrr meffo a defcritione & cognojeentia di due htiomini, che fieno fappino dell’arte^ delm.ire, &- quelli due buoni huomini debbano moderare ptrmodo,che quel d.vtno &• quell'intereffe che il patrone della nane Lhuterà fojìenmopircolpa^, dell Mercanti, in modo d?' forma chetlpalroiie della Eìaue,&li Ttiercanti n- C j man- 102 CONSOLATO tnanghino in x micitia^er hninolentìa;Z9^ fe tlpatirne delia Nmegmdaptaf fentCfire di nolo, liu è tenuto di dare dmarmurì perii lùmjalarii in quella fot* m dj vhe guadagnerà di nolo - Imperò qual fi i^oglia. patto ehe iV Vai rone dd-^ la Nauefarà con gli Mercanti fin quel pano d^bano effer li marinari,&ìn qti el modo me de fimo che di (opra è detto , il Tatrone della Nane d tenuto, & gbligato aMerca'ìti , che H prometterà ejfeì* fpedtto a giorno certo, & ptt colpa di Im rimarrà , & fe li marinari vanno a falarh, il Vatrone dilla uc non é tenuta niente dare ^perciò che il patrone della mniìe^mn bauerà accor¬ dato con loro quando fu fpcdko, nè quando nò . Imperò fvgli rnarman faran-^ no accordati a rnefi , il Tatrone della nane è tenuto tuttOr & in tanto cornea che infra lui, & gli marinari fujfe accordato il giorno che lui gli aveordòì & gh nojhi anteceffbri, che in prima cominciarono andare per il mondo^ vìdmt & conobbero^ che qttel danno che infra il Tatrone della naiu'^ &gli MerCi^ty tipotriaeffereiche fumeffo tdijcretionei&moderatiQnejper Itbitotn bm- minkdel mare , percioche nefmo sàjUè può papere già quel danno o qiiel/ccn- ciOt ù quelPimpcdimeììto: fe farà per fuo vtile, òpcr fuo danno^ perche è btionn lanìod erati onc e temo era m en to deb mm bmmini- E t fu fatt o perciò qucjh capitolo, pere he fe Mercanti non fujJinOi non bifogneria far nane, nè nauilio, nè felc nmi non ftifino non fari ano tanti buoni huotnini mercanti y come fono j perche li mercanti debbono jojferire, ^ comportare U patroni della nane h Tatroni della nane fono ancora plà tenuti foferire , eì' comportare li mer* canti y chegli mercanti non fono aiti patroìii delie nauìy per molte ragimiy /e_j quali non bifogna a noi bora dire, nè recapiiular, perciocbe ogni vno è tenuto certo, e tanto fauio, che le vede, e comfee^eèt' fe per ventura ci fufìe alcuno,che fujfe tanto negligente, che non le fappidj dimandine d quelli, chegli pareri t che le Zappino meglio di hus Di naue che fìiucrà di vettine * Cap- 233- N ^ue 0 ì\^auilio chefiiuerd di vetthie, ù altri yafi di terra , fono tenuti darIjHoinifiiche Jliumoia nauenamlio, con che fujjino in loco,nepotef fmo hauer per danari, che per loro fliueranno, & loro ci haueranno pofii per le loro vettine ^ & vafi di terra à fliuareypofjto che quelli talifliiiino bene 0 nòy!e neffuna vettina ò altro vafo fi romperà 0 fi cÒfentiranno, il patrone della rane non è tenuto dineffuna men¬ da fareypoiche per colpa di lui non farà fatto. ìmptrò li Mercanti di chi quelle yittine faranno , fono tenuti di dare a quello patron di nauc , 0 nauilio tutto ciuel nolo y che promefjo li haueranno per ciafeuna vettina . Impero è da in- tendere che il Vairone della nane pojfa reflituire 0 moflfare gli pe^TÙ in tcHi- rnonio di quella vettinay 0 vettincy che rotte fi faranno fen':t;a contrasìo . Ma fi il patron della naue 0 nauilio farà fliuare quelle vittinCy^ li fliuatoriyche ci metterà fliueranno bene fufficicntemente : fent^a colpa dello Jliuare che loro haueranno fatto, vettina 0 vettine fi romperanno, il patron della naue^ non è tenuto fare menda a quel Mercante di chi faranno, fi ?ion che non debba hauerc 'nolo .* Et per quale cagione non li é tenuto, che li mendi il danno, che il Mercante ne foflerrà ? Ver quefla, che neffuno 'non debba credere^ nè in vero patria fncttere neJfuHO Vairone di Nane y 0 di nauilio fiijfe pagato che niuno Mercante perda, nè facci il fuo danno nella fua nauc ,6 nauilio, che per colpa di lui, nè per niente che lui far ci pojfa interueniffe. Imperò fe gli detti mer^ canti prouare 0 moUrare lo potra'nno, che per colpa del Vatron della nane 0 delli sliuateriyche lui ci haucrà mefsi,lui è tenuto di emenda fare a quelli Mer^ canti, di chi faranno ; perche patrone di naue 0 di 'nauilio non debbe fiiuarenè fare àiuare la naue 0 nauilio di vettine 0 altri vafi di creta ,fi li Mercanti, 0 huomo per loro non ci fuffino prefenti allo Hiuare, percioche danno non gli poffa tornare. Imperò fi allo (liuare delle vettine ci faranno mercanti huomo per loro che guardi allo fliuare, fi vettine 0 vettine fi romperanno, il patrone della Naue non è tenuto'neffuna menda fv^e,nè ancora gli Mercanti noru pofiono , nè debbono il nolo pigliare perne f una ragione, poiché loro 0 huomo per loro ci furono allo fliuare. Imperò Jè al calcare ,0 jìihar e fi romperà vettina 'neffuna, gli mercanti, non fono tenuti di dare nolo al V mone dell a Naue, Ma fi fi romperanno allo [caricare, gli detti mercanti fono temiti di 'D^fv/ìTio della Naue 0 nauilio. Et per quello che è di fopraaetto G 4 Se 104 CONSOLATO Se marinari fé ne porteranno la Nane lenza volontà del Patrone. Gap. 235. P Mronedi ’N.'tue, 0 che haìicràmlegguta hfu.t ndue per anditre a Jcmcitre in ctUm locot & quando il Tairone della nane farà in detto loco,doue lui doueua jcaricarejui debbo [caricar la fu a nane,&quando Lira- uefaràfiaricata, lui fi debba fpedire, & cercare [vtilc della natte, come me¬ glio potrà, acaochelui pojja dar guadagno a fe rnedefimto, efr alli compagni, gli marinari io debbano a/pettar, che non lo debbano fiimulare, lui pagando a laro quel [alano, che con loro batterà accordato per li fino che fta jpcdito. Et [e gli marinari per difpregio che hauejfino del Vatrone della ìe atte, fifiarti- ranno di quel beo, dotte baueranno [caricato, t^ porteranfila Natte oNa- mito fen^a volontà & liccmia del Vatrone, che in terra fard rimafio, gii ma¬ rinari, che quefio commetteranno, 0 far amo, non debbano battere diritto itu beni, né in perfona , ne in neffuna cofa che loro habbino, U Vairone dclloj Natie glipuò metter inferri, edr dar in poter della giuititia far dmandeu cantra loro tutto, & in tanto come quelli che difitbidifeono ilsigtiore , lo cauano di Signoria : è da intendere, che la Nane fujfe in terra di amici in loco fuora di pericolo, incora fono tenuti li marinari, che quello faranno 0 con- fentiranno , dtreHitmre tutto il danno, l’ingiuria tuttigì’ititsrcft, che il patrone della nane bauefie/oHenuto, il patron della nane fifa creduto per fuafemplice parola, <&■ li marinari che quefio baueranno fatto 0 confentito , debbano tanto fiar nella prigione, in fino che habbino fatti fatto Lo patron del¬ la nane, ò che filano accordati con lui alla fua volontà. Et fu fatto per ciò que¬ fio capitolo, che marinari non fi debbano pori are nane, nè naiidio, ancora che il patrone della nane li faccia alcun torto, ma debbano andare alla giufiitia, dotte faranno,edimafiddre giufiitia della [tta ragione, che non faria ben fatto che qualunque bora che fufje fimigliante alli marinari , che lo patrone delloa natte faceffe loro alcuna ingiufiitia, che loro fe ne pottfwo la Natte 0 Nauilio portare, tò-perquefia ragione ci è mejìa la pena di {opra detta . Del comperare delle vcttouaglic, cole neceflàrie alla Nane. D E L M A R E, loy gn'h li debba dimandare di quella exarcia inanT;), che la compri^ & /egli com¬ pagni non lo vorrannoj eJ" il Tatrone della nane conofccrà,chc quella exarcia è dibijogno alla ìsaucy lui la può comprare ^ che non debba ilare per li compa^ • gni: percioche li compagni rimangono per ventura ficuri in terrai e poiché lo-^ ro haueffino danari y radi che fi vuole a ventura del marcy ^perquefla ra¬ gione li compagni partecipi non debbano contrafìare a quella exarcia, chc^ non fi coìnpcri, poi che il patrone della nane vede che alla nane è dinecejjità & bifognoy che fc la nauefuffe fch:^a di quella exarcia, nauicheria agrari pe¬ ricolo: il patrone dell a nane potria effere accufato damercantii&perquejla ragione no pofono contrafìare ,cìrfe il patrone della nane terrà alcuni danari del comune della naue.i lui debba pagare la gente,&laexarcia che lui hauerà comperata: e fe il patrone della nane no tiene neffm danaro del commune del¬ la nane : lui debbe contare, e fummare con il jeriuano tutto quanto monta il falario o foldo della gente : & tutto quello cheli [crina io hauerà comperato , e quello coflaffe la exarcia, che il patrone della nane hauerà comperato : & quando il patrone della nauc,&il fcriuano hauerario fuinmato il fcrìuano deb¬ ba andare a cia feun compagno,^ dire che gli paghi tutto quello,eh ' a etafeu- no toeberà per la fua parte :cfc li compagni voLejJìno vedere il conto il fcriua¬ no è tenuto moflrarlo. Et quando li compagni haueranno viflo il conto dallo fcrìuano , loro fono tenuti di dare al fcriuano tutto quello , che a ciafciino toc¬ cherà per la parte, chehaucrannonella nane, eiufe ci fufje alcun compagnoy che non voleffe pagare quello, che a lui toccafjcper la parte fua contraflaffe, ^ il patrone dcllanaue gli piglierà a intercjje, percioche quel compagno non hauerà voluto pagare della parte , che quel -compagno hauciu nella Nane ,fir debba pagare cjuel debito , tutto il guadagno che il Vairone ha promeffo a quello che prcjlato li ha , je tutta ciuella parte fi fapea confumarfi che quel compagno haucua nella 'Nane, percioche per colpa di lui fi farà fatto quel cre¬ dito; & fe interueniffe che la Naue fi perdere: & che il credito non fuffe paga¬ to , gli beni di quel compagno haueranno a pagare quel debito, percioche con licentìa, & per colpa di lui fi faria fatto tal debito. Imperò fe il Vairone del¬ la Nauc fu fio in loco , che non hauefte compagni, nè il Vairone della Nane te- neffe danari del commune della Naue, & lui pigHajòe ad ìntereffo per le ra¬ gioni , che di [opra fono dette : tutto il communale, cioè participi della Naue, lo debbano pagare : che compagno nefjuno può contrafìare. Imperò fe innan¬ zi che quel credito difopra detto fuffe pagato , la naue fi perdeffe, compagno nejfuno non è tenuto a refiituire a quello, chcprejlato gli haueffe,poiché la na¬ ue fi farà rotta per fa,guardi fi quello già come prefìaua, & come nò: che il compagno affai ci perde, &pcr la ragione difopra detta ilprefìatore non può dimandare niente a quelli che haueano parte nella naue, & che lui fi guardi come lui prcHerà la fua moneta, & come nò: che quando la nauefuffe rotta,li compagninon fono tcntUineffunacofa mettere in quella nane. Imperò fe la na- ìcS CONSOLATO ut alcun locùj e quel prefiatùrt fi voleffe pacare dì quel credito che lui fatta baitefjh , fe il patrone della Naueo del N aiùlio hanci\ì dernm/koi^ odi al tri f 0 Itti terrà ale imi danari del commane della nane ^0 del 2^ audio y hi è fe- nncodaTca quel prejlarorcy incontinente tornareU Nane a'co?npaffiij& eontarehra del guadagnoy c della perdita che ìtàfatM hanerà j fcguadai gnaulai é tenuto dare parte di qud guadagno a ciafeuno compagno comeck JiVràLt fi a parte , debba partitoli guadagno per il co7nìmmalc dti compagni ; fe guadagno non ci fari ci fulfc perdita , ciafnm cotnpagnQ i tenuto rcflitiiire, & di dare al patrone della Nam tanto co7He gli tocchcri perla fua parte^ perche glie ragione^ che chi parte vuole hauer del guadagnùy parte debba hauerc dclLiperdita, cP' fe il patrotie della Nane non haueffe da- vari fuoi^ né di alcuni altriy né h Nane non iie haue^eguadagnato : nè luì non ne portafìe nejfuni danari del commune della naue ò ‘HauiliOy fe farà cafù cht il prefìatore j o altri , cìjeper ali una giufta caufa farammo vendere la NauiLjy quando la Naue o NauilÌQ fard vendutoy dt" quelli tali credtcort faranno pa¬ gati del tutto ife dellavendita della Nane o Nauilio auan 7 ;^a(fc alcuna cejaftl "l^atron della Naue odi Nauilio é tenutole obligiitù andare in quel loco doutu jaranno gli compagni ^ dt dare la loro parte di Putto quello che delia Nate ù Nauilio haucràauan'^itaj^ feil Tatrone della Naue hauerd haunto a ven¬ dere la ^ane per le ragioni che di fopra fo^io dette , compagno nejfuno non gH può fare dmanda. Se impero gli compagni non gli potcfjino pròiiarcil cùntra- rio^ che quel debito , per ilquate la Nane fuffe venduta che ha Pbaiteffe fatto per gimcùy 0 per altre barattarie che lui portaffey o fu effe fi gli compagni quello pY Oliare gii potranno y il Tatrone della Nane è tenuto njìitinre\ &di darea compagni tutte lepartiìChe nella Naue haueuanoyOi! pretio di quelle; e feilT^trone della Nane non haueffe di che pagare ^ debba efjlre pighutQ,& mefoin ferri ^ ^ fi are tanto in fino che luì fi a a c cordato con gii compagni jO che gli babbi a fatisfarto il damiOyChe fattogli btziicjfct^ fe quando U Vairo¬ ne della Nane hauerà venduta la Nai4e come di fopra é detto : fi con quello che della Naue gli farà auan^t^atQy 'non ritùrnerd dìi compagni per darecontOy cLt partè che a loro toccherà di tutto queliù:ych£ della Nane gli fzrà fi damiarà inahraparte j fi quello, che della vendita della NautJ gli farà mancato Jì perderà Jui è tenuto di emenda fare dco?npagHi ,cùmc di/opra é fiato detto : fi lui fi ne anderà in altra parte con quello j Ae delì^u Naue gli farà rimaHo, estuine guadagnafcy mn o il guadagn o che hi ne fa¬ rd è muto di dare dcompagììi a ciafeuno per quel modo, che haimano partt mila mue fen^a fraude, ^ contrario * £cmc D E L M A R E. jo; Come Patrone'dcbba dare conto alli compagni di ciafcimo viaggio. Cap. 257. O G?ìi Vairone di Nane 0 di Nauilio è tenuto dare conto allifuoi compagni di ciafcun viaggio , che lui fard, &fe il Vairone della Nane non darà tonto alU fitoi compagni di ciafcun viaggio, che lui farà : fe la Natie ò il Na¬ uilio fi perderà, 0 piglierà alcun danno : il Vairone della Nane 0 del Nauilio è tenuto reftituire, & di dare tutto il guadagno, che lui fatto hauerà a compa¬ gni che per caufa della naue che per/a hauerà 0 del nauilio, effo patrone di na¬ tte 0 di nauilio nonft debba feujare, ne può, che non habbia a rcfiituir 'e, e dare tutto il guadagno, che lui con quella naue 0 quello nauilio hauerà fatto, efe il •patrone della naueo nauilio non hauerà di che pefa reflìtuir,fe lui fife . C ome nel capitolo di fopradetto fi dichiara , & dimoflra ogni Tatrone di Naue odi Nauilib è tenuto render conto a fuoi compagni ciafcuna viagsio,chelui farà, & fe non lo fa, è tenuto & obligato tutto&in tanto co¬ me Tiel capitolo^i fopra detto fi contiene. Impero é da intendere fe il Tatrone della Naue 0 del Nauilio fujfe o veniffe ciafcun viario o alcuni viaggi, chc^ lui farà in quel luoco, doue fujfino tattili compagni o la maggior parte j & fe il Tatrone della Naue 0 del Nauilio farà porto in alcun loco , doue non ci fuf- fe compagno neffuno-,ancora che lui nauicajfe ofaceffe viaggio,0 viaggi in mol te parti, doue compagno neffuno non ci fujfe ; fe al Tatrone della Naue o del Nauilio interuenirà alcun cafo di fuentura, che lui perderà tutto o in parte di quello,che con la Naue,o il Naudio haueràguadagnato,fe per colpa di lui non fi perderà,non è tenuto di niente mondare alli fopradetti compagni,poiché per colpa di lui non farà perfo. Imperò fe gli detti compagni accorderanno con il Tatrone della Naue 0 Nauilio, quando lui fi parte da loro, o li diranno chefe lui per cafo fi fermaffe in alcuna parte per nauicare, che lui li debbe mendare ciafcun viaggio che farà tutto quello che appartenirà a loro del guadagno » che lui fatto haucrà,lo dem Tatrone della Naue ò Nauilio lo debba fare, &- (e non lo fa:&fe gliriteniràapprejfodife,itlrluilo perderà,in qual fi vuol mo do che lui lo pcrdeffe,à tenuto del tutto rejtituire, & fe lui non hà di che, è te¬ nuto tutto,Iti;-in tanto come nello capitolo di fopra detto fi contiene.lmperò fe gli detti compagni acconcio neffuno non faranno con il Tatrone della Natica 0 del Nauilio,qudiio lui fi partì da loro,non è tenuto di emendare niente a loro, cf-fc gli mendaffe & fi perdef e, faria molto bene perfo al Tatrone delia Na¬ ne 0 del Nauilio,eh e fenga loro volontàgli haucria mandato. Imperò quale fi vuole patto o accordo che U patrone della naue o del nauilio farà con gli cd- pa-yni,quando da loro fi partirà,quello è dibifogno che gl’oferui; fe per ca¬ fo fui non lo oficruaffc,&per fua colpa rimancrdno,è tenuto tutto il dàno rejli taire che gli detti compagni foTleneranno 0 haueranno fofìenuto . Imperò fe il patrone della naue o dei nauilio ò tollcrà,o impedirà impedimento di Dio, 0 di Marc,o di Smioria,o di cattiua gente, che lui non ojjerua quello che a compa- no CONSOLATO profnejjoh il Itera j colpa di luinotiìritifianeri ^ non è di fìientetc* nuto a fiioi participLVerciò come a impedimento di DiOyO di Mare, ò dicatth uggente non può nejiuno niente direnè contrajlarejmperò tutto quellochedi /opra detto chefujje,&debba effere fen:^a fraudey&fefraude alcuna fi potrà prouare, la parte, cantra la quale prouato farà, è tenuta di dare cir reftituirc tutto il danno a quella parte,che foftenuto lo hauerà fenT^a contrario, ^Jch\a malitia , Et per la ragione di {opra detta fu fatto queflo capitolo . Del patrone che vorrà crefeer la fua naue • Cnp. 240. S 'Egli è in luoco dotte fiano tuttii compagni,ola maggior parte^il Tatrone del legno glie lo debba dire:& fe tutti ò la maggior parte fe m contenta¬ no,la può crefcer€,(& tutti fon obligati pagare la lor parte, e fe alcuno com¬ pagno voleffe contendere nòn può, hauendoil Vairone hauuto il confentimen- to della maggior parte, e fe il Vairone piglierà i denari in preflo per qualche compagno, è vbligato a fatisfare ; fe gli compagni non veggano , e chela 14 aue fi crefea, il Vairone non gli può sformare , ma gli puòsforziarc in tutto quello che nel fopradetto capitolos è detto, c fe fa il crefeimento fenz^a la yo- Lontà defnoi compagni ; non fono tenuti a niente^fi come è detto di fopr a \ fe il patrone farà in qualche luoco doue non habbia co mpagni,può crefeer la naue^ fi come è detto di fopra. il patron della naue è obligatoalli Juoi compagni,co-> me nel capitolo del concio è detto . Di patrone che vorrà crelccr la naue. Cap. 241. Ome che dice,& dimofìra in yn capitolo di fopra detto , che fe Vaironi di Naue vuole crefcerc 0 fare alcuno accrcfcimento nella fua Naue ò N amilo : fe il Vairone della Naue è in loco douc fi fiano tutti gli compagni ò la maggior parte, ilv airone della Naue 0 del Nauilio ne gli debba dimanda¬ re del detto ac crefeimento, che lu i vuole fare nella detta Naue ò Nauilio, & fe li detti compagni tutti 0 la maggior parte non voranno, che il detto accre- feirnento fi faccia, il detto Vairone della Naue non lo debba fare,né non gli può forcare . Imperò il detto Vairone della Naue può forcare li detti compa¬ gni di quello che è detto nel capìtolo detto,cioè d'incantare,& li detti compa¬ gnia Vairone della Naue , ò del Nauilio per quella ragione medefima, & f w 0,^ in queflo modo è coflumato fare . Imperò fecondo che in quanto debba doue dice,dimoflra,che fe il Vairone della Naue o iC aui IO fuffe in loco,doue non fujfino ti- tti li detti compagni in fumé ò la maggiorpa^ te, chefe il detto Vairone della Naue ò del Nauilio vorrà crefcc- re La detta Nane ò Nauilio lo potrà fare , che compagno nefìuno non gli può contraUareyfe non nel capitolo come di fopra detto fifcontiene.Ut é vero. Un- pero e da intendere che il -Patrone della Naue , o del Nauilio non la a cfca fi non m dire ragioni , n.) ^ fapere , per gran nolo ò gran viaggio che ho ttvu.ijSe, DEL MARE. tu troHdJJh , ò per gran p^jf^ggìó ; che vi fujje mancamenÈo d'altre Nani, i d'altri ì^auilijyche alami mercanti non trouaj^no; ^ fe i! detWTatront icU laNaue è Nanilh fari crefdmento perle dac ragiorii di /opra dettegli detti compagni gli fono tenuti pigliare in conto tutte le fpefe ^ che il detto Tatrone della Nane è del Naiùlio haueffe fatto per lo detto crefeimento > Se imperò li deni compagni U contrario prouare non potranno , Et fe il contrario pro- uarenon gUpQtra:nno ^ fa che il dettoTarrone delia Naueo delNautlio li ’ portaffe guadagno o confum amento r tutto gU debba ejfcre riceuuto in conto : ^ feil Tatrone della Naue gli porterà atemgmdagno ^ gli detti compag?ii ne debbano hauercj 6^ riccHere loro parte feti Tatrone deda nauc ò del nauilio portaffe alcuno confumaìnento r detti compagni fono tenuti pagare^ a ciafama di loro per la parte , che nella nane haueranno^ ragionc-jr che come ciafiuno rkciterà parte del detto guadagno , fe il Tatrone dello-it Elaue ò del n aulì io ne haiieffe portato , che ciafetmo di detti compagni paghi la fm parte del detto confumnmentù j fe ìnteruenijfe per dcimca/o f poube 1 il detto Tatrone della nane r o del namliobaueffe fatto detto accrefdmcnt& ! d buon fine^ Imperò fe h detti compagni potranno prouaie il cornarlo d detto patrone $ & il detto Tatrofie non bauerà fatto il detta accrefamento per la detta ragione : ang^t lo banerà fatto per fuaauttorità ò per pompai r accia che le perfone dicano r che U tale è Vagone di grait naue ù di gran^ I i^^auilio, quella fpefa tale t che per quelle ragioni comedi (opra Ì detto ffari fatta j gh detti compagni non foìio tenuti riceuerìa in conto- Ma debba fere mefa in potere di due buoni hmmini , f quello che loro ne dirama^ ^ cognofieranno , fono teìiuti gli detti compagni riceuerc in conto al detto Ta^ trono della Nar4e ò del Hauilio y per modo che fvna parte nè altra non pojpUF in utente contraflare al detto x (éP' cognofeentìa dì quelli /opra detti hmmi^ fii ; in quefia forma imperò, che fe li detti compagni non incanteranno la-» detta nane ò nauiiio , d detto Tatrone della nane o del nauHio rimmerà nella fita Signoria , tutto d* in tanto comefe fuffecon gli fopradetu compa^ non fono tenuti niente dare al dettaTatrone della ?iau€ ò del nauilio dek ìe dette fpeje , che come dijbpra e detto fujfero fatte, ne ancora per gli detti honi hiiomini fiifegiudicato o Jententiato. Se non in quefo modo,che quan-- do tl detto Tatrone della nane o del naniUo guadagnerà con la detta naiuL^ è nauilio, che fe ne paghi della detta fpefa . Et ancoragli fanno afai gratta^ che lui rimane in Signoria della detta naue ò nauilio, ^ che del tutto la dett^ fpefa non lo canino del conto x. che come di fopra è detto bauerà fatto contro-» ragione * Imperò fi i fatto, & facci perquefìa ragioneche in tum cofe^ in tutti cafi è buono raccordo de bmni fmominit Udunque fe gli detti compagni incanteranno la detta nane o nauilio al dettoTatrone, & lo ea~ mrmio d tutto della Signona.&^gh detti compagni jom tenuti dare» & m- gmed dmoTatmìc tutte lefpcfe^chcperìi detti buoni bmmmi fufeita^ 112 CONSOLATO to giudicato , & fcntentiato, wcoìitinentc , che li detti cowpa^tii haueYM^ la detta nane o nanilio incantata, & che il Vatroncnè haueramo canato. Im^ pero [e quello , che era 1 ? airone dellanauc o nauilio fi haueffe fatto imprefia” re alcuni denari per caufa del detto nccrefcimento , che lui come di fopraè d^tto bauta fitte non ragione uolrnentc , fe lui ne dejfe intereffo, ò ne hauefe dato gli detti compagni non fono tenuti mettere, nè pagare parte del detto terefj'o ,Jc già li detti co^npagni fare ìion lo vorranno. Imperò fe il Tatroncj della nane ò del nauilio haueffe fatto detto accrefeimento per la ragione difo- pia detta^fe il Patrone della nane o del nauilio h auerà tolti denari in preflito porcai fa del detto crefeimento, fe il detto Patrone ne pagaffe intereffo,ò neh ueffe pagato,gh compagni fono tenuti di mettere, & pagare per quello , che i €Ìajcuno di loro toccherà, per la parte che nella detta nane ò nauilio hauerdU^ nofent^a contrago. Impero poflo che nel capitolo di /opra detto dica,&dmo- ftra che o efeimento che l huomo faccia ad alcuna nane ò nauilio, chef giudi¬ chi per acconciovero è . Tila per tal modo fi può l'huomo relìare di crefei” Tìieirto, che non fi debbo, nè fi può dare di acconcio che hauerà hifo^no la dettx naue o nauilio,Et per queflogli detti patroni di nane ò nauilio fi debbano gvM- dai e quando Jaranno in alcun loco ,ò fe lor voranno fare alcun opera ò alcun ^crejcimento nella lornaue o nauilio, che loro lo faccino con ^infia ra^ionC) percioche quelli cafifopradetti non lipo(fmo efferfopra , Saluo imperò tutti i patti, 0 accordi fatti tr a loro, in tutte, e per tutte le cofe, per auefio, & perla ragione detta fu fatto quefio capitolo . iiauc. '^^tron di naue o di nauilio, che la fua naue hauerà b fogno di acconcio^^ i il Vatrone della naue è in loco doue filano fuoi compagni tutti òparte, i Tatrone della naue debba dire, che hauerd prcfiato in queltacconcio , compagno nefjuno non gli é tenuto di fare menda. Imperò quando la Nane è nauilio fi perderdt fe exarci a alcuna fi riflorajje , U patron della nane fi debba reintegrar e s che compagno ìtejfuno non gli può contrajiare > e feci auanti^fic^ alcuna cofa ^ il patron della nane lo debba reflituire a ciafem compagno^pcr quelloyche gli toccaffe per la fua parte: ^ fc alcuni de compagni voranno ven dere quella parteiche hauerannonella naHe^chefujfe accomia^fi debba dare in prima la libertà a quello chefignore ne farà : perche il Signore ci haucrà baut¬ ta di molta fatica:fdr bauerà sborfato tutto quello acconcio :& fe quel campa-- gno non fi può accordare co?t il Signor e ^ debba effere mejjo in potere di due bua ni hmmini di Talare^ che i^edino quello acconcio quanto può cofìare ipercioche fe quel compagno vcndcffela fua parte ad altrOt che infra il Vatrone della na~ tiCy & quello ebe quella parte comprafìe , non pofa eficre contraflo : dr tutto quello che quelh due buoni hmmini ne diranno^ o faranno, quello ne debba ef Jerc feguito : accioche il patrone della naue^ nè quel compagno per chi lo con^ trafio fujje^ non ci pojfino contrafiarc. Imperò tutto quello che quelli ne diran^ fio con eonfiglh di hnominidi mare^quello ne debba effere feguito.Saluo impe¬ rò fi il patrone ddU naue fofje in ioto^ douenon haueffenefiun compagno > la nane o nauilio baueffe gran bifigno di acconcio ^ che[en^a di acconcio non potefie natiicarcfil patrone della nane debba guardare il prùfitto difi,gràcili compagni ; di* perciò dehbe flimare piu il profitto dd compagni^ quando /or® noti ci farammo incora perciochc loro lo haueramio fatto Sigmrcjperche lui debba guardare fi mede fimo dibiafimoydrdidannù,^ quelli che tn lui fifi^ dano; di'fi 'Patrone delia Nane vede, dr conofee che quello acconcio ebe U ha dibifigno [uffcy o debbi efjcrpià apro fitto de compagni ^che danno /e- condo fua conofeentìa, di coìfiientia^ quello che a loro ne pare ^quello debba fare per fua intentionCj di qual fi yuoìecofa che luì ne faccia fufje che tac^ conci ò che la rcnday tutto gli debba cjfcre rìceuutoper bene'.pei cheimfbatic^ rà fatto per buona intentione 5 dr gli compagni non poffeno niente contraftar dt quello che hi ne faccia, perche ognuno fi guardi con chi farà parte. Se già mn ftifle'accordato tnfra fi patroiìc della naue^di li compagni, che lui non do» uefie diconciarc 0 rendere la nane 0 nauilio fe non lofaccuacon rolontàdttut ti li compagni 0 delta maggior parte. Imperò fi quell accordo ?ìon fufje infra Uro, quella cofa che U Tatrone della nane ne farà^ ciucila ne haaeranno a fi- * ^ . H 114 C O N S O L A T O guire li ccr>ipagni,faluo chefe lui la giuocaffe, ò la perdeffeperfua colpa^qucU lo gli è tenuto di emendare come nel capitolo di /opra è detto. Et queflo capi- tolo fu fatto che guarà affé ognyno con chi farà parte , & a chi comanderà il juo y &^ chi nòy & come lo accomanderai che gli patti che infra loro faranno fattiy quelli fi haueranno a feguire . Di Orbare Anchorc. Gap. 14^. P jitYone di l^aue , che piglierà ò farà pigliare fegnali , gaiatellf , ó rafe ai ancbore di alcuna nane ò nauilioyche appreso di lui farà ormeggiato , jt ijuelle ancbore fi perder anno j quel patrone di quella naue,che hauerà orbate^ quelle ancbore , ò fatte orbare y è tenuto emendare a quel patrone di queliru vane di chi quelle anchore faranno tutto quello che lui dirà per [no giuramene to chcvaleffino: ancora egliè tenuto far menda di tutto lo/concio che lui ncj babbia. jlncoray più fe il Taironey di cui quelle ancbore jaranno^fi vuole quel T airone di quellanaue à nauilio che tale cofa hauerà fatta , ò fatta fare, può domandarghelQpergiuHitiay&caufarlaper furto.incora fe?,larinarù al¬ cuno orberà anchore[en^ia volontà,& licentia di quel Vairone di Naue , con chi lui fiarà, fe il Marinaro lo farà di fua volontà > & Jcn':i^a ordine ; lui é in quella pena che il Vairone della Naue doueria ejfere, fe comandamento ne li baueffe fatto, &fe loro non poffono integrare il danno & fpefe, che il patrone di quella naue ne hauerà foftenutOy quelli marinari debbano effvre pigliati,^ meffiin carcercy &fiarci tanto infino chehabbino fatisfatto a quel Vairone^ di quelle naui di tutto H danno zi;-interefoy che lui per juo giuramento diri che per colpa di loro hauerà foflenuto . Se imperò quel 'Patrone di quella naue non li voleffefarc gratin di afpettarli alcun tempoy ò che voleffe che loro gua- dagnaffmo con lui tutto quello che hauerian-o a dare in emenda del danno , che per colpa di loro baueffe JoHenuto ; & quefio debba ejfere in volontà di qnd Patrone di Naue che tak danno hauerà fojìenuto, cioè di appettargli ò metter gli in carcere , ò chi lui gli voleffe faregvatia che lo guadagnaffino con lui. Et fu fatto quefla capitoloy chefe quella pena di /opra detta non cifuffe meffa^ affai danno & fatiche ne feguiteria. .Ancora fe alcuna naue lenirà proffsCy & percioche lo proiffe non rafehi, nè s mafia ci hauerà meffì fegnali y che lo fo- /pendano y chi quelli fegnali necauera 0 farà cauare, in quella pena medefima df*bba effer meffo , che difopra è detto. Di nane cheandara a parte. Gap. 2^4* P ^Atfone di Naue 0 Nauiliochc porterà la fua Naue a parte, lui è tenuto di fare ferhter tutti li accordi e patti che lui farà, ò hauerà fatti con tutti quelli marinari, che con lui haueranno d andare a parte, farli fcriuere in^ prefentia di tutti h marinario della maggior par te,zi;^ per quante parte pialle tfà i€ naue^ & quante parte faranno per tutte, zfr a chi debba far miglior pat- r> E L M A R E. irf ie, & a chi nò, & quanto,& qi4antonè,pemocbeallapartitione infra li ma^ YÌnaYÌ,&il patrone della nane nonpo^a effere alcun contrajlo.zt ancora piii è tenuto il Tatroue della nauc thè lui debba mflraye tutte le exarcle , che la ì^aue hauerà a timi gli TÀarinari infieme, o Ék più partCyfe tutti non ci pof- fono efìere , percioche fe ti marinari conofcano con il Tatrone della 'Naue in-> fteme, che cifujfe exarcia che hauejfe bifogno di acconcio, o in fortimento , che il Tatron dellanaue lo doueffe far fare al fermano , dr* acciò non ci poffa tffere infra loro alcun contrafio, che fe alcuna exarcia fi perdeffe, li mari¬ nari non vi pofjìno mettere alcun contrafio > nè che poteffmo dite che toro non haueanoyiftaquellaexarciaychepèrfa fufie,percioche di cofnmune fi hà da emendare ;& fe il Vairone della nauc farà quefto, che di [opra è detto ygli ma^ rinari fono tenuti a feruire tutto, & in tanto come fe andajfino à [alario, (&* per neffuna ragione non poffano contrafiare, faluo per quelle condifioni , che nelli capitoli difopra detti fono gii certificate chiarite y ^ per ciò il Ta¬ troue della naucy o nauilio, quando Iddio gli hauerà dato guadagno, lui debba dare le parti bene yCir leali, che a ciafeuno tocchino tutto , cìr in tanto , come infra il patrone della nane fofte accordato, ejr tanto come nel cartolario della fiaue farà fL TÌtto,& il nochierc è tenuto fòtto pena del giuramentoyche lui fat¬ to ha di guardare tutto il profitto d i quelli Tri armari . Et loro bene & inte¬ gramente habbino tutto quello che il Vatrene dellatJauìS'yli hauea promeffo cpiel giorno che loro fi accordarono con lui, e lo fermano è tenuto guardare il profitto della naue fatto quella medéfima pena, che al nochierc è pofla, che lui non ci facci niente d inganno per laNaue, neper gli Marinari, fe non che dia bene, e fedelmente la parte chénella Naue toccherà, e alti Marinari altre* tanto ,€ il nochicre, e il fermano ne debbono hauer auantaggio , per quella che infra loro fuffe accordato,quando la naue cominciò accordare gli marina¬ ri : feper cafo infra loro non fuffe accordato, loro ne debbano hauere cia¬ feuno yna parte d'auantaggio , per caufa della fatica, che loro ne ^auerannn per tutto lo comrnmale della naue & quelle due parti fi debbano cauare di tut to lo commune infieme.Ma parliamo della conditione fe per cafo di fuentura ci yenijfe ^ Se Naue o Nauilio anderà con vele, & andando con le vele, perderà erboro, o antenne, o vela alcuna, li mannari non fono tenuti di menda fare. Se imperò il patrone dellanaue , o il nochierc non haueua detto à loro innanT^i che iarboroy o VantennayO le ycle fiperdejfino, che mainaffin ,&fe tl Tatro¬ ne della naue haueua detto loro che mainajjlno, loro non hauea?w voluto mainare :fe quella €xarcia,che difopra è detta fi perdeffe, gli marinari fono te¬ nuti di tutta quella exarcia mendare, è da intcìidere che tutto lo commima- le della naue lo debbo pagare, è fe ilTatronedi Nane, o Nauilio, o il nochic¬ re farà furgere anchoro in qualunque loco , che loro fuffino , & li ?narinari di¬ ranno che quella exarcia, con la quale loro vanno a furgere quelle anthore,nù è Efficiente: e fe le anchore fi perderanno Jopra quello che gli marinari hanno Il a detto utf CONSOLATO ietto al p^tfronc ddlt nane o al nochicret&hro ìionfarannù mmm U e,r.ir aa nè /e anchorc che baiier anno fatto porgere, b detti marinari mn fono tenn^ ti alcuna menda fare: poi che loro lo haueranno detto al Vairone delta N^Kr, ^ dimofratQ al nochìere : &fegli Marinari non lo diranno^ nè lo dimolire- ranno al Tatrone della mue, o d nochkre, & quelle anchore fi perderanno j loro fono tenuti di menda fare, per dèche loro ftirgerono quelle ansime, ^ non hanno detto, ni denuntiato che quelli exarcia 7ion fujfc buona - jincQU pià fe alla Nane interuenirà cafo di fuenma che vadì a trauerfo in terra, & fi rompa , fe il guadagno che la Nane hautua fatto fitjfe tanto , che baflaftj quella Nane a rifare, il patrone della naue la può rifare, & fi lui rifare non U ^oleffe,quella naue debba cjfere mefia in pretio infra lo patrone della NaH€,i gli marinarhgià quanto rakua quella nane quando dette a tr.werfo in terra , | & fi infra loro non fi potranno accordare, debba effere meffo quel conmjlo che infra loro fìiffe in potere di due buoni buomini, che fiano,& fappino ben^ | delCarte del mare, tr qtial fi vuole cofa che quelli ne diranno, quello ne debba ! ejkrefitto, eìrfeguit 03 &fe exarcie fi rifiaurajfero,tutto queiio che refiaur::- to farà, debba e^ere meffo in predo al patrone delia Naue,& quando il pam* delia naue fi farà pagato , fe alcuna cofa di quel guadagno che lorofam baueranno rimaueffi, debba efiere partito per tutti commuudmente come in-^ fra loro fufje accordato ,^feper cafù il guadagno che loro fitto baueranno, non bafìafic a emenda fare a quella Naue , che del tutto rotta fi ftrà ù in par¬ te , -?/; Marinari non li fono tenuti di alcma amc?ida ftre , per ciò che il Ma¬ rinaro affai ci perde poi che ci perde il fuo tempo, & haueraed confumata U perfori a. Imperò li Marinari fono tenuti al Vatrone delia Nane aiutare à ri- fiorare tutto quello che loro potranno bene & fidclmeHtef&reJÌÌtdi €,c dm tutto quello, che loro pieranno riflorare al Vatrone della Nane, incora pii fi per ventura la Naue non hauefie guadagnato niente, li Marinari fono tenu¬ ti re/litiifre, dr" dare al Vairone della Naue tutto quello che hauefie fpefo ina vett Oliagli a da quel giorno, che loro fi accordo cono per in fino che loro fi pat- nrono della Nane, dt* queflo debbano li rnarinan pagare eontrafio, che nVatronc della nane affai ci perde ypoUhe ci confuma la nane dr fe tnedtfimo, ti'li Vatroiie delia Nane può a quei Marinaro che conirajìo ci metterà per quello cheli toccaffe pagare per la fra parte domandargli come fe gli fiifie ùb- ligato con carta, & lo può mettere in potere della giufiitia : 6" quel Marinaro debba stare tanto in carcere « per infimo che habbia fatisfatto di tutto quel- j che douejfe dare a quel Tatrone della Nane , o che fi fiiffe accordato ro/sus lui. Jr/iperòfe il Vatrone della Naue vedera,e^conofceràcbe quel Mai in m che gli contrafia non lo fa per neffnna malitia , fciH^n che non /;J di che pa¬ gare , né integrare ; il Tatrone della Nane é tenuto afpettarlo ad vn lem- p-j, per in fino che lui lo pofia hauer guadagnato, Imperò il Tìiarinaro è tenuto al TatiWc della Naue afjiairarc con fienrta , o obligard' in pete- DEL MAR E. 117 re dinotayo, accloche il Vairone della Naaenon poj]ìperdere, né lì fuoi here^ di. Ancora più fe alcuno delli marinari perdefse alcuna Pyohba a Jcruitio della 'Naue,fe la Nane guadagna , quella l\obba debba effer fatisfMa a quel ma¬ rinaro, che quella I\pbba hauerà perfa, fe lui prouare lo può,&fe lui prosare non lo può, non gli è tenuto di emenda fare, &fe la naue non guadagnaffé non ^ integramente la parte del guadai gno^ che per cafo di ventura Jari interuenuto j tutto ^ in tanto è ragione che ciafemo fia tenuto di fare menda a quella perdita ^ che per cafo di fuenma^ fo ffe interuenuM del guadagno che loro fatto haucranno^ Et ptr la ragione di /opra detta fu fatto queflo capitolo ^ De Robba che fi bagnerà in nauilio fcopcrto. Cap. 246. M Ercantiji che noleggierannojò metterano B^^obba in alcm naniiiofeoper* toffe quella I{obbajcheÌn quel nauiiio fcopcrto fard meffa^ fi bagnaff fi 9 gufflaffe per acqua di mare schemi nauilhcntra^ 0 pernequa di pioggia* il Vairone diqueilo nauilio non e? tenuto di menda farea quelli Menantà di chi quella I{ohba farà 3 percioche non è colpa fua 3 che gii fanno li mercanti €}}e quel nauilio^ doue loro mettono la loro pobbaj è [coperto. Imperò fe il Trone del namlio[coperto fuffe in IccOj che lui cipoteffe fare tcnddj &ihc non fuffe tanto cattiuo tempOi che lui la poteffe tenere fatta , & non lo fava i/e ti Mercanti prouare h pot ranno Jui è tenuto dì menda fare a queliimi'rcantiper quella biy che bagnata oguafla fi farà per colpa di lui che non yolje tene^ re Intenda fatta .fmperòfe quel Vairone del namlio 0 barca [coperta fuffe in alcun loco^^iclrfaqeffc tanto di vento che non la poteffe tenere,eli'pioueffetaìì^ to che la tenda nón baueffe fatuità dì tenere^ & la i{obba fi bagnaffe 0 gua- fiafieper quefie r.igioni che dfopra fono deUe JoTatrene del ììauilio 0 bar- c :^ non é tenuto di menda fare, ^ncorapin fe quel naudio farà acqua per- murata & per colpa dì quella che farà per le murate^ quella B^obba fi ha- gnaffe 0 guafìaffe j il Vatrone di quel nauiiio è tenuto di menda fare a quelli merca?tti di chi la }\pbha [uffe fe il nauilio non fac effe acqua per murate % far alla per lo piano j fe quello fkjìe buono, & [ufficiente bene impoflato » feper quei acqua^che pedo piano farà fi bagnafie ^pbba.ò guafUffe^pur che d namho fufk bene ^[ufficiente impofiatc , il patrone del naudio non è tenuto f^emcndaàqudh mMidi chi ^ttdU B^obbafuik, che per acquee di fmo 0 fuffe basncttaypurchetlmuiliofufehcne & luffàme impo^aee. Imperi, fi DEL MARE. fi il'patme del namlioprometterà ai alcun mercante thè li metterà espor¬ terà ht fua I{_ehba fotte buono talamo , ^ il patrone del nauilio non tc ! amet¬ terà,la Metterà $n altro loc 6 ,fe quella T\obba,che il patron del namllo haueràpromeffo di portare fotta lo talamo eSnon i’haueràmejfa, nè porta¬ ta , & quella I\pbbaft bagnerà eSguaflarà , il -Patrone del nauiUo è tenuto di fare menda a quelli mercanti di chi quella robbafarà ,pen ioche non i'hauerà mejfa fotte il talamo , come lui baueua promefso a quel mercante^ che quell oj robbaglrhaueua confegnata per quella prome/sa che fatta glthaueua, ^ fe robbaft bagnafse o fi guaflafse fatto lo talamo, il patrone del nauilio non è te¬ nuto fare menda,pur che tm fufse colpa fua, perche ogni Patrone ài nauilio fi guardi che ceja prometterà alti mercanti, che necefiario t? gli ofserui . Et per qucfla ragione fu fatto quello capitolo . Di Piloto. Cap. 247. P Mton di naue è di nauilio che noleggierà, 0 farà noleggiato, per andarci ad alcune partr.nelle quali lui, nè huemo che nella nauefta nofinfoluerà, che lui cifappia andare , & il patrone della naue 0 nauilio donerà appigiona¬ re piloto, cheli /appi a andare , & quel piloto prometterà, & dirà al patron della nane 0 nauilio che lui sà, iS è pratico m quelle parti , doue il patrone iella naue vuole andare , <& fe quel piloto dirà che non ci è luoco in verfo di quelle parti, doue il patrone della Haue vuole andare, 0 farà noleggiato che lui tutti non gli fappi, eSfe quel piloto ofseruerà al patrone della naueo naui¬ lio tutto quelle , che promefso gli bauerà bene , & diligentemente , il patrone della naue e nauilio gli è tenuto dt dare tutto lo filaria , che infra loro farà ac¬ cordato fenica contrafio, è che promefso non gli bauerà, vifìo la bontà , & valore che in quello pi!otofi^$,percioch€ quel piloto bauerà oferuato al -Pa¬ trone della naue tutto quello, che promeffo gli baueua . Imperò tutti li patti che infra il patrone della naue 0 nauilio , eS quel piloto faranno fatti,debbano efsere lutti meffi fcritti nel cartolario della nane 0 nauilio ' percioche infra il patrone della naue 0 nauilio & quel piloto non pofsa efsere alcun contrafio : eS feper ventura quello, che per piloto fi farà accordato , non faperà hi quelle parti, doue lui detto,^ promefso accordato bauea, quei piloto che oucfloal patron della naue onautito bauerà promefso , zS nefiun/s cofa non gli potrà ofseruare di quelle che promefse haueua,quello tale piloto debba perdere la te- fìa incontinente fenSga rimedio, & Jcti'ga mercede, & il patrone delia nane 0 nauilio la può fare tagliare, 0 far fare che non è tenuto dimandarne alla giu- fiitii fe no» 'vuole ■■ percioche quello l'hauerà ingannato , rnefso a giudieio di perdere fe & tutti quanti quelli che co lui fono,zS ancora la Tiau£,t^ la rob- ba. Imperò non fiafolamente à volontà del patron della naue 0 nauilio fià, fe quel piloto debba perdere lo capo 0 no,an'gi debba tfsere in volontà del nochie- re,& delli mercanti &di tutto il communalc della nane eSfe tutti quelli,che li 4 difopra 120 CONSOLATO difoprafono dctth ola maggior parte vcderanno & conofceranno che quello deb he perdere il capo j lui lo debba perdere j&fe a loro non pare che lo perdi, che non lo perda. Imperochene fta fatto tutto quello , che loro ne comjcerann no che quello ne debba efscr fatto , & altro nò^ percioche feper ventura alle volte l'huomo andafse alla volontà di alcuni patroni di naue o nauilijy loro yo- riano bene che alcuniy che loro hauejfmo in difgratia ychepcrdefeilcapo, & percioche gli rcmanefse il falario che gli promefse & dar glihauea y che an¬ cora fi fonoVatroni di naueodinamltj, che tengono poco ceruello come al¬ tri htiomini . Et ancora molti V aironi dinauco di nauibjfono.y che non fanno che debba andare diìian'^^i & che dirietOy nè fanno, che ft vuole dire mare,nè che nò, & perciò faria mal fatto che fhuomo facefse morte per volontà fola- mente del patron della naue o del nauilio, perche ogni huomo , che fi accorda^ per piloto, fi debba guardare, innanzi fi accordi che pojsa & fappia ofseruar tutto quello,che prometterà,percioche lafena che difopra è detta nonglipof fa interuenire^nè altro danno . Di Guardie di Naue. Gap. 248. O Cni Vairone di nane 0 Nauilio è tenuto che incontinente^ che fi parte di quel loco, doue haucrà incominciato viaggio, & hauerà fatta vela : lui debba compartire le fue guardie,che guardino nella Naue 0 Nauilio, tanto an¬ dando alle vele come flando in porto 0 in piaggia , 0 in altro loco , & tanto m terra di amìci,€ome di inimici in quejlo modo, che quelli che guardano andan¬ do avete, [e fi adormano nella guardia, in tutto quella giorno non debbano beuer vino,(^fe quelli che guardano in piaggia, 0 in porto, 0 in altro loco che ^fiifse in terra di amici,fe nella guardia fi adormcnte'tanno, in tutto quel giorno non debbano beuere vino ,nèhaucre altro chebifeetto, fe per ventura fuf fe in terra de nemici, quelli che nella guardia fi adornicnteranno fe fura ma¬ rinaro di prora debba perdere il virto, gg^ìion mangiare altro che bifeotto in tutto quello giorno, grr ancora debba efser frujlrato tutto nudo per tutta la naue yO debba efser furto in mare tre volte coti vna corda, & quefio fta in yo- lo'/ità del Vatron della Naue & del nocchiero di dargli qual fi vuole di quelle due pene, che difopra fono dette, & fe fijfse di popa debba perdere il vino, & nonmangiare fe non bifeotto di tutto quel giorno , & debba gli efsere gittato vnocaldarod^acqua per lo capo ingiù ,&fe alcuni di quefìi che difopra fono detti faranno trouati dormendo alla guardia da tre volte in fu , debba perde¬ re tutto il falario chehauere doueain tutto quel viaggio doue faranno, & fe lo hauefse hauuto, debbanlo reflimire & debbano efsere gittan in mare, & fui tn libertà dei Vatrone della Naue, et delcommunale ola maggior parte di tiare di quefle due pene quella che voranno, percioche loro mettono a giudiao et ventura di perdere fe mede fimi,et tutti quelli che nella Nane 0 Nauilio fo- r o, et per ciò fù fatto quefio capitolo . Di DEL MARE. I2I (■- DiRobbatrouata. Gap. 249, R Ohbà cbefu^etromta in piaggia,o in porto, 0 in marina che vada/opra acqua, 0 che il mare i’hauefse tratta in terra, quello che trouerà quella j>obba in piaggia) 0 in porto,o in marina, 0 che il mare non l’hauefìe mejla in terra) ne debba hauerelametà: in queflo modo che lui la debba prejentare allagiuflitia ) &lagiuflitialadebba tenere manifefla ad ogn vno vn anna vngiorno , & fe Mie Sgobba cheguaftare fipotefie, debba efier venduta^ ^ ilpretio, che di quella I{pbba fi hauerà hauuto, debba efiere manifeflata come di/opra è dettO) &fe finitoquel tempo di I{obba chepertal modo fi fa¬ rà trouata, 0 delpretio che di quella fihaueràhauuto, & Signor nefiuno noru fimoflrerà) all'bora la gtujlitia debba dare a quello che trouata l’hauerà la metà per fuobeueraggio ) & della metà che rirnanerà debba fare lagUMi- tia due parti, & può pigliarne lui vna parte, e l'altra che rimane debbela dà- re per amor di Dio doue a lui li piace,per l'anima di quello di chi farà fiata , ^ fe per ventura quella ^obba che trouata farà il mare l'hauerà me fa in¬ terra, quello che trouata l'bauerà, ne debba hauere parte ragioneuole , co¬ me quelli boni huomini di quel loco, doue fufe trottata, diranno. Imperò debba efiere tanto fatto di quefla, che farà in queflo modo trouata, come ^ cià detto difopra di quell'altra ,& farne parte di quello che alla giuflitia ri¬ maner à . Imperò fe alcuna I^obba fufle trouata in golfo 0 in mare d i libera, auella debba efiere partita, come mi capitolo altro è già detto, 0 fe per ven¬ tura I{obbafufle trouata che giaccia a fondo, quella tale che fopra acqua non anderà ne potrà andare ) quella non debba efiere venduta , nè fpartita ,per- ciochegiaccia al fondo, & fempre appetta fuo Signore, & debbano dare be- 'uera?gio ragioneuol a quello che trouata l’hauefle a difcretione della giufli¬ tia )'& di due buoni huomini del mare che filano di fede, & la giuflitia debba-» tener tutta quella I{obba manifeflata, 0 il pretio di quella fe fu'fle Ifobba che fi boteQe Tuaflare fe nel tempo della pratica 0 coflumi che lo Signore haue- concefio in quel loco,doue quella P^obba farà trouata ,dimandatore, ò Si- more non ci farà venuto , la detta giuflitia debbe fare bando publico per trenta dì, & fi Signore alcuno farà venuto di quella Ifobba, li debba efiere confignata, fi non, debba efiere partita, come di fopra è detto in quel capito¬ lo medefìmo, di liobba che anderà fopra acqua , tanto debba e.ur fatto di duefla come di quella , poiché lo tempo farà finito, che la giuflitia ci haue- ■ meio Imperò è da intendere che quello 0 quelli che la Jopradetta Ppbba eranno , & l'batter anno trouata , chela debbino hauere manifeflata alla. ^Sprnòria di quel loco,dotte la detta Ifobba farà trouata infra tre giorni, fi tn td loco ne faranno , CT fi tre giorni non l'haueranno prefentata debbano lire infra fei'nomi, & fi infra fei giorni non la potranno hauere prefentata dlaShnoriat debbafare in queflo modo per captiiiità vincere, & per danni . Ili coKSOLATO & per ingiuria,per fpefe fuggire a 'juello , h a quelli chela detuMU haiteranno trottata che l habbino manifejlata &prefentata infra dicci dì & fi infralii dieci dì non 11 ^ aiteranno prejentata, né ti farà venuto anello di chi laB^obbajarà laSignoriayper Itti dimandi, i^poffa dimandare la detta ÌUb- bacche comedi [opra é detto farà trouata , a quelli che trouata l'haueranm per furto , is* jtare a mercede delia Signoria , ^ ancora debbano perdere tilt* to il diritto che della detta Pyobbadcueuano hauereper loro bciteramo, Saluo impe) ò che fe quello o quelli che la detta Bjobba haueranno trouata y comedi <>prà èdetto y infra dieci giorni non rhaueranno prefentata alla detta Si» gnoria come difoprae detto y fe loro giufii caft ogiuììa ragione mojlrare po- tranno y perche loro dena \obba non hauejfino paffutaprefentare , o manife- Jtare alla detta Signoriainfra li dieci giorni , deuano ejiergli riceputi . Jmpe- ro/eglicafìy lerxgioni di fopra dettey^^pofio loroin yero mettere /epo- trannoy jenon che la Signoria pojfa procedere Cantra di loro nella forma det~ ta di fopra. Imperò fe la detta B^obbay che farà fiata trouatay fuffe fiata perfi vn anno vn giorno y & finito fanno & il giorno la detta I{obba farà flati trouatay quella di chi era detta \obba non può niente dimandare yan'2^i debbi ejjere di quello o di quelli che f haueranno trouatai&è ragioneyche non è rob* ha al mondo che fta fiata vno anno fitto f acqua y opreffo delf acqua , ò fo-^ pra acqua per lo detto tempo che quello di chi fiata fufie , pofia <^iufiamentt conofiere alcun fegno y perche pofi dire che la detta \obba fuffe lafua , fi già non Lofaceuaper arbitrio . Salne ferro, acciaro, o altro mettalo, & in tanto ladetta B^obba, come di fopra è detto, fuffe trouata, debba effer di quello che trouata fhaueffe. Imperò fe quello dirà che la detta I\pbba effere la fuafarà fede che fua ey& fuxfu, debbagli effere confignata. Lui imperò facendo fatifi f attiene a quello che trouata Vhaueràà fuayolontà : fe quello che trouata haueràfare lo voleffcyche in altre modo Signoria non lo debba for'g^are. Seim^ pero quello chela detta I{obba domanderàprouare ,oin vero mettere ntn po¬ trà per teflmontj degni di fede,che la detta R^obba fuffe la fua,&fi come di fo¬ pra e detto ,m veì-o metcre potrà la detta R^obba effere la fua,& di tutto in tut to la detta p^obba lui nhauere vorrà, è tenuto di dare & pagare a quello ch^ trouata auera tutti li danni,^fconci, ^ intereffi che in vero tnettere potrà, c )eper co pa della l\obba di fopra detta gli fujfino interuenuti, & nc hauef fe hauutoa fojlenere a diferettione della detta Signoria , & di due buoni Imo- mini che fixno degni di fede, &fe della detta Robba che trouata farà quello o quelli che trouata la haueranno, fe ne feruiranno o faranno alcun guadagno, fe loro dimanderanno lo beueraggio, debbali efiere dato come è cofiimato . ;/ detto vadagno o fermtiochc la detta Robha haueffe fatto gli debba ef]er non di dare quello che a ciafeuna toccaffe : poiché U più parte de compagni fi accorderanno ,&feper ventura il Tatrone della naue ò del nauilio non ren¬ derà conto a’fiioì compagni, ne ancora darà la parte à ciafeuno di quello cb(L^ della vendita della Natte ò del Nauilio gli mcaffe, farne à fua volontà : perche cia- fcitnoft guardi, & debba guardare, comccomprarà Naue, e come nò ; peycio- che danno alcuno non gli poffa intcruenire . Imperò fc lui la vendeffe per vcc- chietgttri, che la naue, ò il naudio baueffe, ò imprejlatori la faranno vende¬ re pcron'fldo, che quelli et bauejfero fatto per necejfitàdi cofe ,che fitjfcro ncceffarie alla naue o nauilio, quello che patrone fuffe non è tenuto jc non In^ tanto, come nel capitolo già detto difopra. Di i 2 d CONSOLATO Di robba di nafcoftoaicfla nella naue. Gap. 154; S £ alcmMercante y òmercanti noleggieranno ad alcunTatrondiNuue yò di N auiliOi baliey fardelli yò quale fi vuole altra cofuy & i mercanti rnetts^ rannoy ò faranno mettere in queifafci, balle y fardelli , ò cajfcy ò altra I{obbaj chefujfe nel met^ di vno diqueiy ò di tutti alcuna cofa di nafeofloy come è oyOì argentoy monetay perla, feta, à altra robba mobile y ò mercantie quale ft vuol cofa che loro vorannOy&quello che dentro quelfafcioyò balla, ò fardello,caf fa, ò qual fi ^foglia altra robba, che loro di nafeoflo dentro queifafei haueran^ no mefa, che non lo diranno , nè haueranno dimoftrato quando nolegiorno al T atrone della 'Nane, ò al nocchiero, ò al fermano di quella Naue , nella qualt loì'ola mcterannOyfia che la Nane, ò il Naudio baiueffc àgittare, 0 gli inter- tteniffe cajo difuentura, chedeffeà trauerfo interra ,& fi rompeffe yfe,qud fafciOy 0 balla, 0 fardello, 0 altra robba, nella quale quello che dijopra è dctt 9 fuffe fi getta (fé, in quel getto che fatto farà non ci debba efkre contata ferii quella robba che lui hauerà noleggiata per tefìimonij che non defe:ancora che diceffero i tefìimonij, cheVhauefiero vijia à mettere ; poiché al patrone, od nocchiero, 0 al fermano, 0 al guardiano, non rhaueranno mofirata nè detto t nè nel cartolario farà ferino y&fe la Naue , 0 N audio defeà trauerfò in ter¬ ra, cif quella robba fi per deffe, non li debba ejicr fatta menda ,fe non per quel- lo che lui haueua fatto intendere quando lui la noleggiò già che robba era, & cherìiry, f&fe per ventura quella balla, 0 fafeio, doue alcune cofe faranno mejfc di nafeoflo, come difopra è detto, non fiperdejfe nè fi gettaffe,ct in quella bui la, 0 fajcio fuffe trouato quel che difopra è detto che di nafeoflo ci fujìe meffo, debba metter per tutto quello, che vaierà in quel getto,0 naufragio, che fi fari fatto.^ncora più, fe quella Bjobba 0 mercantia che di fopra è detto fi perdejjc per colpa del patron della naue, ò del fcriuano, no fiano tenuti di menda farei quello di chi farà,fe non di quello che lui gli haueua fatto intendere quando U noleggiò ; perciò chefpeffe volte ci fono alcuni mercanti, che fe fhuomoli ere- deffe tutto quello che loro diranno, 0giureranno, fe perdefSero alcun fafciofcr alcune delle ragioni fopradette , diriano, che in quel fafeio haueuano più di mille marche d oro, 0 d argento di valore ; ciT'per quefla ragione non èneffuno tenuto , fe non di quello che al noleggiar fard intendere ad ale uni di quei che difopra fono detti: perche ogni mercante fi guardifi debba guardarci quando nolleggierà la Jua Ifohha ad alcuno, che dichiari, & facci intenda quello che far a, percioche non gli poffa tornar danno, come difopra è detto. Sclopatronedaràilfiioluogoadaltripernokggiar^ Gap. 255. S É alcun patrone dinat 4 e o di nauilio darà ilfuo luo^o ad alcuno,che luipof fa noleggiar quella fua Naue ò Namlto del tutto, ò in parte, &intra il f 4- tront D E L M A R E. 227 trone delUUMC ò 'ì^aHÌliot& quello al qualebaueràdatto il fuolocoper no¬ leggiare, fitfìe accordata giorno certo t tempo deputato ifemfra quel lem po quello noleggierà come che infra lui £$» il Tatrmie delta Nane fard accor¬ dato,vale quein oh; che quello,il quale il "Patrone della Nane et batter à me fio per noleggiare, baueffe fatto con alcun ?aercante, 0 Mercaiiti,&debba hauer valore tutto, e in tanto tome fe lui fuffcPatronedella Nane ò ì^aiiilio che^ "Patrone, nè poiché quello gli Ioauerà data il fuo loco quanto a quello nokg~ giacinto, che quello , che bauerì loco li noleggiare infra quel tempo crrto, che conilTatronedeilanaue haiterà aciordato , mteruenga, nèhabbia tri- fio noh,ò buono, debba battere -sralorc^ ^ fe il Patrone delia Nane o Nauiliù noleggierà infra quei tetnpo, che lui baueua dato il fuo loco ad alcuno che po- tefie noleggiare di tutto, ò di quantità dettrminata tanta di ^obba che lui non potrà portare, quella, che quell'buomo hauerà noleggiata a fede di lui , e per fua yolontàil Patròne della Naueà tamto lafciar quella, thè lui baucrà no¬ leggiata infra quei tempo accordato con quello ,ilquate lui hauetut mtfo hca fuo loco per noleggiare, o che fi accordi con gli mercanti , di ehi la \obhi^ fuffifChe necejfario è,cbe.quello ilquaUluihaueràmeffopernoleggiarefia fila¬ la di danno, fe la ì^aue ne fapeffe eflere venduta, .incora più fe tlPatrone.^, della nane ò del Natiilio darà il liweofuo ad alcuno per noleggiare, & il detto patrone della naue o nautlio, non li daragiorno certo, ò iirapo deputato ,fé il patron della Naue o NauUio lo noleggierà innanzi, che non habbia lati uto nuifù ,ò nuoua certa di quello che lui hauerà iafciato per mleggiare, tutto efr in tanto è tenuto comedi fopra é detto. ImperòfeilPatronedella Naue, ò del Nautlio manderà a dire a quello, iiquale lui haiteua lafciatoin alcun loco per noleggiare, chelui non nolegginejfuna cofa ; fe quellonon haueuaniente no- leggiato, quando il Patrone della Nauece lo mandò adire, luinon debhepiit TiòteggiarCjdr' fe il fa, i' Patrone della Naue o del Nauìlio,tion gli d tenuto dt danno che gii interueniffe,rìe ancora non è tenuto a quelli mercanti che cottj, lui noleggiornoipoi che luigii haucua mandato a dire, che non noleggiaJfe,per ciò chenejfuno non la potere in quello d’altri, fe non quanto quello di di chi e\ fii vuole dare. Imperò fe quello haueffe noleggiato innant^i che fapeffe lo aui- fo de! Patron e della naue,debba hauer valore come difópra è detto. "Ma il pa¬ trone della naue non debba debutto fenaamentenoleggLve,poiché h.tueri daito li}uo luoco ad altri per noleggiare, per infino che fappia la certegga di quello che hauerà noleggiato, ò nò ipercioche il danno , chedifopra è detto, non gli poffa ìnteruenìre . Di patron che tirerà ragio frenato fcnzavolontàdclii Mercanti. Cap. 256. S E alcun Patron di Naue, o Nauilio haueffe cari fato in alcun luoco di roS- ha di mercanti, gir andando à relatò che fuffe fono in alcun loco,& fi ri- feOK- 228 CONSOLATO fcùntraffe con alcuno ragia difafta: come [ano, arbori^antcnei^ ^elcj o di fi vùgifa altro legname ; fc il Vatrofie della Nane o del Naudio gli darà capo j àgli fard dare> perciochc lidio tirhfegU meìxantit che nella Nauc^ ò nauilio faramoydiranno ai Vatrone della Nane, o NaHilio che lo Ufd andare > ^ ck non lo tiriffeii patrone della Nauenon lo vuol Ltfeiar per detto de*mcrcitntij fegli mercanti diranno , c!lt gli dichiareranno che je lui non lo tafda andm, g}j€ tutto danno , che a loro interuengat ó alla loro t{obba , che tutto r^adi fi- fra di lui : ^ fe il Tatrone della naucy ò Nauilio, no lo Ufderà andoìx/opra ii mello , che gii Mercanti gli haueranno detto ,/e dMercanti, o alla loro ha interucrra alcun dannoj il Tatrone della NaHetoìtanilìoè tenuto di tum àjuel danno» che loro per colpa di lui haueranno fùHenuto» ^ fe lui non hauifi fedi chepoffa mendare^debbaft vendere la itane» o ìtauiiio»cbemunopmp TÙente contraSiare» fatuo gli marinari ptr li loro falarij »&fela ì^aue^ò Nd- tiilio non bafiaf^ » &ilTatrone della Itane , ò ìsauilio hauejfealcuni Am, debbano ejfere venduti per fare menda a quelli Mercanti di tatto il damOyck per colpa di lui haueranno foflenuto^ & fe quelli beni non bafiaffmo ,/c luil giontQ 3 debba effere pigliato f mejfo in carcere » ^ darci tanto per infm§ che quelli Mercanti fiano reintegrati »o che lui fi accordi con tùro:& feptt ventura il Tatron della htauc» o del Nauiiio ne vorrà portare alcum di quéi fiiW» che in quel r agio faranno Jui lo può farCj/e li Mercanti lo vorrannof fe lui lo porterà a dtfpetto di Mercanti» lui ne è tenuto come di/opra é deno^é' fe per ventura nella Naue» o Nauiiio non fuffe Mercante neffmo» il Tarn- ne della Nane» o Nauilió fi rifeontreri con alcun raggio , er fe luipigliaffi) i portale alcun fuflo »f€ li Mercanti» ò la l{obbn di loro riceuerà danno jfeloY^ in vero mettme lo potranno» che per colpa del ragio^ebe il Tatron della Nrfwf, è Namìio tiraua» ò per colpa di quel fujìoj òfufìi» che lui hauerà pigliati fuffe intermmto quel danno» il Tatrone della Nane» ò Nauiiio ne è tenuto» & obligato come dìfopra è detto ; perche ogni Tatrone di Nane a Nauiiio deèk fare per tale modo quello che ha da fare» che non gli poffa tornare a danm quello che lui farà. Di nane noleggiata per andare a caricare in alain luoco- Gap. 157. S £ Mercante»ò Mercanti andaranno in alcun Imco forefiiero per noleggia* re nauc » ò n xuilio » che queUa Naue ò uauilio debba andare a carian in quel luùco» che infra il Tatrone dilla Nane »ò Nauiiio » & gii Mercanti fiijie accordato agiemo certo. & a tempo deputato. & quella Nane 0 Namlio che noleggiata farà, tion fuffe veimaìn quel Uù, douedoueua caricare quei giorno. 0 m quel tempo, che il detto Tatrone del la natte, ù midiio b.weua ac¬ cordato con ghMrrcanti.. che noleggiato lo haueuano. fc Mercati > nefojterrannedanno,ofpefa .ilTatrone della nane, ònamlfo tj tenuto dd /(ff-; to DBL MARE* 12^ Ì9 reUitUìre , & je per zfenmagU detti Mercanti nùhggicranm altra u€y ò NaHÌlioper mancamento di quello^ che lùro haueimnonoleggiato chc^ nm farà 'uenuto in qnel giorno^ò in quel tmipa^ che i0a il Tatrone della Na^ u€ ò Nauilio fufjc accordato^fe quella detta naue.è quel detto nauilio che ha^ ueranm 7iùleggiato per colpa di quellojcbe loro già hauetiano mleggiatù , cho non fard venuto come infra loro era accordato, fi cofiafjepiu ditwlo * cheìion dauaìw a qucllo^che lorogid hautuanonoUggiato: il patrone di quellanauCi ù di quel namho^che in pr ima farà fato noleggmto^è henuto refiitum aueipm^ c%cco§ìafJe; perdo che nonftri verni to in quel tempo ^ che itù haueua promefi fo agli Mercanti j quando loro il noleggiorMo , fi per ventttra fornito H detto tempo infra loro accordato quella nane j è quei nauilio venifj^e in qml loco 3 dono cdvicare doucua, fcgii detti Mei canti ne hauerannm altro noleg-- giatOiìioìi gli fino di niente tenta f poiché non farà venuto in quel tempo f the fnfìalHìyèr H ^iercantifu accordatoyquando loro ilnoleggiomo , Imp€ràyr_^ quella ì^aue ù quel NautUo che loro baucuano noleggiato venifie oltra il detta tempo 3 che infratoro accordato fu^ cìr quelli Mercanti non haueffmomkg-- giato ancora altra Natte , o altro Nauilio gli detti Mercanti fono tenuti dare a quello quel carico jche nolcggiiUo gli hauenano . Imperò é da intendere che ìt 'Patrone della Naue^ (3 Nauilio ò tenuto dare a quelli mercanti tutto il dannog Cp- il fiondo cjr la fpvja^che per colpa di luibaueffino fatto , & fifìenuta > per haucre tanto tardato ; figli mercanti dimandarne gli voranm^c^ fiano crt^ duti per loro fcmplicefacrarncnt o * Imperò è da intender , che fi il Tatronc di quella nane, à di quel nauilio ^che loro in prma baimno mllcggiato fufie in ter* uenuto mipedmento di Dio3 ò di mare3 ò di vento^ ò di Signoria ^ ^per colp^ di lui non farà rimafio che non fu/fe venuto in quel tempo 3 che hi promef f03& accordato baucua con li fipradetti Mercantitin tale cafi n j^atronedefi lit NauCyC delnauilio^che loro ììoleggiato haueanOf non è tenuto alh Mercan^ ti di dannojHè fiondo che loro ne baueffmo fatto 3 poiché per colpa di lui non farà rimafio , €r fi gh mercanti hauefiìno noleggiato altra Nane ù altro Nauh lìo^loYO fino tenuti a quefiopatrùìic di quefia nauefi di quefionauiUo^che loro in prima haueuatio noleggiato di dare3 ep^ confegnare il carko^chc loronoleg^ gixto gli haueariOf debbanlo hauere fpedito m quel tempo^ che infra loro fu ac^ %rdato ^quando io noleggiornù^&fi gli detti mere ami carico dare non gli po~ trannOiloro fono tenuti paguce quei nolo^ che infra In o fu accordato ^ quando loro noleggiorno 3 è c he fi ne accordino con lui , fe il Tatron della Nane 0 na¬ uilio ne vuole fare acfordojfi non3neJfnno non lo può forcare ;^ncora piffjche fili Tatronc della Nane, ò Namlio baucjje a fofienere danna3 0 fpefiper colpa delli MereanUìChenon haue}'amiofpedm3Ònon il voramw fpedire in queltepa che loro promeffo li baueuanosli detti mercanti fina tenuti dei tutto mendare, ^-'refiituire3& il Tatronc della naue/ia credhtoperfuog/urarniwto.Etfufi^^ toperdò quefia capitolOjcbe à impcdiìmno ({/ DiOym dì mare3 nè di venmni 1 di 1^6 CONSOLATO di Sigfiona nejpmo può nUntc dire ^ né cQutrasìarc, fìù é r.rghne che lo poffiu fare , penììt cufemo fi guardi , fi debba che faccLtbi tal m^do tutto cjMdlocbcfarù^ che non gli pojfa^ tornar alcun damw^fe Im far hpm Se mercante noleggiarà nane in loco forcflicro^ & morirà* Gap- S E alcun Mercante bauijfc noleggiato nane ù namlio in alcun loco forejlk- rù9 CT chc^UL‘lU mute o quel natiilio debba andare a caricare in quel Vo- cornei quale il detto Mercante bauefe accordato ronll doto Tatronc dclitu tì del NaNÌlÌQ a giorno certo y fe quel Mercante momd stando in qud ioiPj donc laì>t aiiej ò Nnuiiio hanea noleggiato j fe quel Mercante morirli znteiìiìto 3 òche il detto mercarste babbi fatto tefiamento ; il patrone delh nane o del tiauilio^ cbt uoleggiato Jard innanzi y che lui parta di quel foprti- detto loco ydoue Jard noleggiato^ ^ donequel Mcrcazite fi farà morto j chtj noleggiato io baueay innanzi che Ini faccia /pefa^ lui dibba mandare al conu pagno 5 ebe quei fopradettoTdercante^ che fnorto faràyhauea in quel Ua éoHC prafkattu ^ ^ era yicirWj eJr- che ci mandi vnbmmo apoHa con i^ra kh ter a fua , domandargli fu TOìrà che quella Nane ò Nauti io che il Jno dvm compagno hauea noleggiata in quei tempo » che era vino j che faccia il viag¬ gio y cii* fc quello Jopra detto compagno vuole che il frpyiidctto nolo , c^^ accorda y che fi motto hatieua fitto y vaglia , ^habbia valore^ che qud- ta nane ya quel Nau/iio venga y che lui è prtfio , ^ m ordine di compire tuttn .quello y che quel rnortù haueua prùmefjù^àquel^Piitrone di quella Nuuilj i> di quel Namhù il gioì no che lui noleggiò ; ^ fe per ancìitnra ti Tatrone^ della nane y o naHiiio y che noleggiato fard yverra in quei luogo doMc doucoj caricare innani^i che rifpofla non haueffe bauida dal compagno di quel Mer¬ cante y che morto farà y quel compagno y che vino rmafìo jdrày non gli di niente tenuto , fe non vuole j perciot he quando tbuonio ì morto , rum hà compagna che fi giorno > chebuomo muore^ é partita ogni ojmpa^nia * Sai uè itnperà che fe quel fopr ad etto Mercante j che morto Jarà bauefie ùbfiguti^ quel fua compagna nella fuavita con carta y che lui hatefje fatta a quel l^atronc delta Naue , a del Naaiiio per conto del nolo , ér di tatto lo nccor- do che lai attendere gii huuea ; quel compagno t che gli attenda • In quefia modo v da intendere y che in quel compagno y fiqaale farà tnorto ^ ha- nep^e loco , àu potere del fm compagno y che poteffe nQkjgUrepa' ìuh do è da intendere ycfie hù nthauefk prò cura y o che ite haueffe leflmùnq , che qual fi vogliti cùfa che lui ne facefje ^ che lui thaueriaper f irmo , le qiujii tiflimoPif j 0 ptocura fi *^atrone della naue o naujiioy che nol€f;ygiato firdy potrà rnofiia- ite ; quel compagno y che viuojarà? ghè tennto in tutiOy tantoy come tiulh ilquate mentre era vino ìmuea mlegglatùi & fi il Tatron ddìa nimc onaui- mofirare procura, nè tefihmnq non potrà y quel compagno che Z'ino fitrÀ DEL MARE. YÌntaJio, non gli è di niente tenuto . jLncora che quel morto l'kauelTe mef-< fonelit ferina dell'obligo del nolo, che lui fatto haueua con quel pJtroneL della naue, o del nauilio , che hauea noleggiato, poi che con volontà di quello non fu fatto, thè dura cofa feria, chefe alcun huomo obligafe l'altro per ojtìtorità , & fenKa licentia di quello, il quale lui obligape, valea , o haueffe valore, faria mala cofa che ognuno patria disfare l'altro ;non è dritto, nè ra¬ gione eh e nofuno po fa obligare altro per ne f una cagione. Se imperò giufle ragia ninon ci fu/fino, come già di foprafono dette, & ft per auentura quel Mercante che morto far*, che la Naue ò Nauilio haueua noleggiato , haueffe fatto teflatnento, <&nelfuo tefìamento hauerà partiti gli fuoibenialli fuoi fi- gliuolhò alli propinqui, ò a quale fi vuole, & Ivno di quello hauerà fatto he- rede, & ilTatrone della Naue che noleggiato farà, [apra che quel mercan¬ te,che noleggiato lo haueua, è infermo, & hauerà fatto mùgli fuoi ordini : fe il patrone della Naue/aperà certo che lui è infermo; fé il patrone della naue ci haueua tempo inancfi che luì morirà , lui gli debbo dir in prefentia di buoni huomintyche fe Dio faceffe la fua volontà di lui, che cofa ft debba fare di quel nolo, che lui gli hauea promeffa, & che lui facciaper modo che fcDio facefle la fua volontà, che lui non doueffe hauere danno,e fe quel mercante che noleg¬ giato lo hauerà & che infermo farà,gli dirà che lui pcnfi di fpedirft preììo, che con lo aiuto di Dio,lui lo cauerà di ogni danno, & che per la fua infirmità notLi debba Hare,chc lui non gli attenda quello,che gli haueua promeffo,che lui è itp ordine di ofieruare tutto quello, che hàpromeffo, & fe il Vatrone della Natte ò Nauilio fi partiràda lui conia fua volontà, gy lo infermo farà vna In¬ tera figillata colfuo figlilo al fuo compagno, fe l'hauefìe,ò à huomo che per lui fufie in quel luoco, che lui debba fpedire quella Naue o Nauilio, che gli deb¬ bino confìgnare quel carico, perche lui noleggiato haueua la Naue, fe quella. Nane ò quel nauilio fujjè venuta in quel luoco, dono douea caricare, et flando la Naue, ò Nauilio in quel luoco , quel Mercante , che l'hauetta no¬ leggiata, farà morto, et alla morte fua verrà a fapere al fuo compagno fc-y ifbauefse, ò à quello che in luoco di lui fara, fe quelli fi eflraheranno che non lo vorranno caricare,ne fpedire,gli beni di quello che morto farà, ci fo¬ no tenuti, poi che il 'Patrone della Naue , 0 del Nauilio inn.tng! che volcffè partire di quel luoco, doue fu noleggiato con volontà, et licentia di quel¬ lo che noleggiato lo haueua, et con lettera fua, fi parti ; nella qual lette¬ ra diceua al fuo compagno', fe lo haueua, ò à altri, che nel fuo luoco fuffero, che loro lo doueffìno fpedire tutto, et intanto come lui gli haueua promc,fo; et fe per ventura il Pairone della Naue o dei hiauilìo 'non fi fuflc partito di quel luoco, doue lui fu. noleggiato, tmanCgi che fuff e morto quel Mercan¬ te che lui noleggiato haueua , non fi debba partire infino che habbia man¬ dato le lettere ^ v huomo fuo al detto compagno , òà quello che haueua f at¬ to berede, quel Mercante, che morto farà, et haueua noleggiato^ che và- 1 2'' di t^z ^ CONSOLATO di per portare , quel carico ^ che lui noleggiato gli bauctu ; & fe loro ^ ipni di hì Q il Qj[erH€rmnQ tutù quelli patti i che quello gli hauca promefiùf quando Io noleggiò j ^ fe loro manderanno a dire per lettera loro /igiiUtt con loro figillOì à perfmomo à po^a^ che la NaHeoifauilio ft metta di ordine per venire^ che loroy ò vno di loro fono in ordine di ojjmiare tatto quello ) eht quellB^noleggiato lo haueayli hauea promeffb , Snella /trtna del ?iolo chtj infra loro faràfattOy e contenuto^ alì bora fi può partire con la t^aucy&fe Id 71 e hautlfe dannoso fpefe per colpa dì quelli ^ che la lettera yohuomù a /^o^Ì4^^i hanerannomàniato y loro gli fono tenuti refiituirc integrameyite y or fa quel carico a dare y poiché per comandamento di loro a fard venuto, & con loro licenùa. Imperò fe il Tatron della Nane o del Namlio veniffe in quti Ihoco ydouedouea caricareyO fipartijfe diquel luoco doue fuffe noiegghW, dipoi che quel 7ì>lercante fi^ffe morto : É da intetidere che quel Mercante ^ che morto faràyhauea fatto tefìamento, nel tefiamentù hauefie fatto d- cuno fìio herede y feii Tatronedella nane è dei Nautlio venijfe in quel hmCi doue doueua caricare a quel giorno^ ò tempo, nel quale itiihaHeUapromejfoi quello che noleggiò, ©r nella fcritta del noleggiato fuffe contemto j feqtidU il quale il noleggiò che morto fard $ haueffe fatta alcuna meni ione che quti fuo herede debba dare quel carico y che lui hauea noleggiato, gr promef^ a quella Nane y o Nauilio > quelfo y che herede farà rimafio, gli é tenuto di darcy&fe non lo zìoleffe fare, lagiuslitia lo debba for^^are j che bifogno ck il comandamento del defimto fia compito * imperò Jcil defunto non haueua fatto mentione > nè detto haucua in quella fua vltima volontà, quello il quali lui haiierà lafciatoperfm herede nel fuo tejìammto, fenoli vuole y non è temi* to . Imperòèda intendere che quello heredeynonvolejfeportarlo in alcune-^ parti je non che lo volejfe vendere egli proprio pcrfeguir lordine di quello che morto faràycorne luì ne baueffe fatta mentione ndlafua vltima volontà* in¬ cora pili, percioche quell? airone di quella 'NauCy odi quei Hauilio ci farà venuto fenili licentiay ^ volontà di quello, che herede farà rmafio . Imperò fe quello cJ^e herede far a rbnajìoy nòu la vorrà in quel loco vendere y am^i vor^ rd mandare, o portare detta robba , o carico a queUa parte , nella quale qudh che morto fard haucua intemione di portarefeyiuofijfij ^ haueua noleggfa^ ta y fe quello herede non la vorrà mettere in quella nane, che queilo che mor¬ to farà haucua noleggiata, eìr per fede di quello che morto fardyci faràvem- toy felli!Umetterà in altranaue ^ ^noninquelU: li beni di quel defunto faranno oòkgan a quei Vairone della h^aue, che lui haueua noleggiato ndUu jua vitaje d patrone di quella nane haueua ojjemato tutto quclhlche promcf fa haucua a que lo che (ondeggiò * Imperò fe lui offeruatonon lo haueffe Niel¬ lo herede,negli beni da defunto ycbe noleggiato lo hauea,non li fono di mente tenuti nèddigatu Se mpcro il Vairone della nane nonpotefje moflrare o pro^ Mrcgutjlafcufu, ogmiio impedimento che per hcelpa di i.i non crim^o, ebe D E L M A R e; 135 che nm a^erm^e, & A' ^ prouare, nè dimojìrar non lo potrà > quello herede' nè gli beni del defunto non li fono di niente tenuti, poi che lui non haucrà eternato quello che hetuea promefo . imperùfe il patrone delln nane prona- re ò mofrare lo potrà, quello che herede jarà,& ancora li beni del defunto , gli fono obligati come è detto. Se a mercanti chcnoleggiaranno Natte venifTe infirniità. Cap. 259- S E alcun Ttlercante, v.oleggiarà nane, 0 Nauilio, eì' quando lui bauerà quel¬ la Nauc ^ quel NauiUo 7 iolcggiato, internenirà cafo di fuentura che li -Jt- niìle infrmità ^fe liti haueua promefo ai Tatron della nane , ò nauilio, che lui hiuem noleggiatoci haucrlo fptditQ a giorno certo , zlrfe quel mercante che infer?»ofarà ,dirà, à far adire a quei patrone di quella nane ò di quel nauilio che lui haueua noleggiato , che cerchi di fare gli fatti fuoi doue far gli pofa, percioche quel mercante non gli può attender quello, che premefo gli haueua, perciò ch’è amalato, che fe lui fife fano ,volontmi ne gli ofkrueria , & fe il latrorte della nane gh dimandajfe lafpefache fece per lui,il mercante m gli S jiffuto , poiché nonè colpa fta, epereiachegli bauerà fatto fapereinfra il termine,che lui donerà hauerefpedito. Et ancora è in qutUantedefma volontà di ojfcruargli tutto quello che gli promefe, fe quel patrone di quella nane fo di mitilio vuole appettare che lui fife guarito. Et ancora per altra ragione^ non gli ^ tenuto ,pemochea impedimeneo di Dio ne fimo nonpuè niente dire , nè eotraflarc.Imperò feti detto mercatecajcberàin mfirmità,dipoi che la na¬ ne 0 nauilio haueua noleggÌato,&lui non lo farà à ftperc a quel patrone della naue 0 nauilio infra quel tempo, che lui io doueua appettare ; & dapoi che quel tempo farà paffato, il detto mercante il farà à papere, & gli darà liccntia, ò eli la farà dare, che lui cerchi di fare i fuoi fatti, dauegli pojia fare ,fe quel patrone della naue, 0 nauilio, ne bauerà fatto fpejk. Terctò come quel mer¬ cante non r bauerà fatto a fapere comedouea fare infra quel tempo che lodo- ma hauere fpedito ; quel Mercante è tenuto di refiituire. Imperò fe il Va¬ irone della Naue 0 del Nauilio ne haueffe foftenuto alcun danno, quel Mer¬ cante non gli è tenuto ; poiché lui non rimane del viaggio per fua volontà, nè per fraudo alcuna che lui voleffe farma foloper la infrmità che lui hebbe. imperò fe il detto Mercante fuffe già infermo, quando la Naue 0 Nanilhno- iewò/e lui fi vorrà ejlrahere di andare in quel viaggio che lui haueua accor¬ dio , che doueffe hauere fpedita quella Naue 0 quel Nauilio : è da intendere che quella in frmità, che lui haticmgli fiifecrcfciuta, purché per altra frau- d( non lo facef e, luièteuuto di dare, & relhtuire a quel patrone di quella »a- m, ò quel nauilio , che lui haueua noleggiato, tutte le [pepe che bauerà fatte^ I per colpa di lui, & fia creduto per.fuo giuram ento, chela colpa è del mercante, poiché infermo m, per che noleggiammùi b rmHid,nè s impaceiaua cmi^lx * ■ ‘. i 3 cuno 134 CONSOLATO cuno per fatto di noleggiare . incora più fe il detto lYlercante non lo furi fapere a quel Tatrone di quella NauCy o di quel nauilio, che lui fi vuole eflm^ re di andare in quel yiaggio infra quel tempOy che lui lo douea hauere fpedito, eir dipoi finito quel tempo , che infra loro fu accordato , che lo douea haum fpedito y nè gli faceffe à JaperCy è tenuto di darcy e rejìituire a quel Tatrone di quella naue 0 nauilio, di tutto ildannoy ^ intcreffo che ne habhia hauuto. Imperò quel danno, & quell'intereffo debba e fere meffo in potere di due buoni huornini di mare , che acconcino quell' in ter eJfo yC^T danno , che percaufadd crcjcimento deWinfirmità che lui haueuay che per altra caufa nò: perche fe a quel Mercante non fuffe crefeiuta la infirmitàifenou che fi fiejfe in quel moioj che era quando la naue o nauilio noleggiò y non debba effer meffo in potere di reffunoyfe non che è tenuto di dare & reftituire a quel patron di naue ò nauilioy che lui hauea noleggiatoy tutto Vintereffo che lui hauefe foflenuto fenica con- traflo, per fioche per colpa di lui lo hauerà foflenuto , & in modo , che di fopra è detto y è tenuto & obligato il Tatron della naue o nauilio a mercanti , alli quali lui la noleggiò la fuanaueo nauilio y come nel capitolo di /opra detto fi contiene . Di Mercante che noleggierà Naue, & morirà innanzi che fia caricato. Cap. 20^ S E alcun Mercante hauerà noleggiato alcuna nauCy 0 nauilio , fc quel mer¬ cante y che quella naue 0 nauilio hauerà noleggiata , morirà innan'-fi , che fuffe caricata la nane del tutto, 0 in parte ^ lui , nè li beni [noi non fono tenuti di niente a quel Tatrone, di chi quella naue 0 nauilio fuffe che lui banca noleg- giatayperchea huomo chemorto è, accordo che habhia fattonon gli nuoce, Saluo imperò credito, ò torto che lui habhia, debbano effer e pagati detti fuoi beni, fe alcuni ne hauefe in qual fi vuole loco fuffino trouati. imperò di poiché quel mercante hauerà caricata quella naue, 0 quel nauilio, che lui noleggiato hauea del tutto, 0 in parte yfe lui morirà, & lui l'haueffe caricata, infra il tempo, che lui la douea hauere fpedita, non è tenuto al Tatrone delU nane difpefa che lui habhia fatto per ta le conto, percioche è da credere che fe luifufje vino, haueria intentione di ojjeruare tutto quello, che promcjjo^ hauea, ^ poi che la morte l'ha tolto, non è colpa fua, che a morte non ci può coìitraflare neffuno . Imperò fe oltre il detto tempo l'haueffe del tutto cata, fe il detto mercante morirà, gli beni di quello fono temti jatisfarl^ Jpefayche quei Tatrone di quella naue haueffe fatta per fua colpa, che non lo hauerà fpedito in quel tempo che doueua, ^ non gli hauerà dato licentk che cere affé fare li fatti fuoi in altre parti, che lui non era in cafo, nè in mo¬ do che gli po ffa attendere quello, chepromeffo gli hà. Imperò fe il mercante haueffe caricato la naue 0 nauilio, & la nane 0 nauilio hauerà fatto vela , & ^mercante da poi mQrirà',inqmlfi vuole loco che mora^ il Tatrone della na- m i DEL mare; ((8 fene debbi tornire in quel luoco, doue hatieua caricata quella \<ìbba , rendere 3 & dare iUi fiioi fropinqm,fe in quel loco dotte haueam caricato faranno, & fe in quel loco doue haueuano caricato propìnqui o fattori non rifaranno, il Tatrone della natte o nauilio debbe fare [caricar quella I{obba di quel mercante che morto farà, & farla mettere in terra in loco ficuro, &■ quando la Bj>bba farà in terra in loco ficuro, il "Patrone delia natte a namlio debba mandare vna lettera con vn' httoma a pofìa in quel loco , dotte Jappia che [ano, e^ deb bino efjeregUfuoi propinqui, o a quelli per chi lui teneurtj la comandità . Imperò tutte le fpefe che farà per conto di quella \obba a di- fearicare, debba pagare la l{obbii . incora piu, che quando alcun propinquo c alcun di quelli che le comande haueuano fatte, a quelló^che morto farà, faranno gionti in quel loco doue il Patrone della nane, o naitìlh hauca fatto fearicare quella Sgobba di quel mercante che morto farà,loro fono tenuti fatif- fare tutto il danno df fpefa > che il Patrone delta naue o nauilio hauefe, fofle- imtùper caufa di quella tornata,che bauerà hauuta afare,& fe ti Patrone del- la ìtaue o nattUìo, tr quelli propinqui e quelli che la comandità haueano fat¬ ta a quei ?ticreante che morto farà , non ft potranno accordare, debba effer yneffo quel contrafio in due buoni ìmomini degni di fede, che ftano eS" fap- pitto dell’arte del mare, quale [voglia cola che quelli buoni huomini ne di¬ ranno .quella ne debba ejiere feguito : eJ* feti Patrone di tiaue o del Naus- lio haueffe alcuna cofa dóinolo , é tenuto di dare d Marinari per gli loro [ala- rii in quella forma che lui guadagnerà dinoto. Imperò /egli propinqui, ^ auelli, che le comande haueano fatte fuffinoin quelheo doue quel Patron della naue ò nauilio hauea caricato: & ancoraritornato a difearkare: fe quà propinqui, quegli che le comandehaueano fatte ft accorderanno, che quel- lanaue.ò nauilio che quel mercante, che morto farà,haueua caricato che va¬ iti & che faccia quel yiaggio, nel quale douea andare con quel Mercante fe yilo Me il Patrone della Naue è termo di andarci, loro pagando ogni [con¬ cio & ogni fpefa, che lui haueffe fatta per caufa di quella tornata,che lui ha- ueù hauuta far per caufa delUmortc di detto mercante: & ancora che gli faccino ferina,che loro : o vno di loro gli offerueranno tutto ciò, che quel mer¬ cante,che morto far àgli era tenuto offtruare fe viuofulfe : & fe loro o vno df loro ^li offerueranno tutto quello che difopra è detto, il patrone della Naue 0 del Nauilio dtenuto diandatr,e inaltramanieranò . Imperò fe quelrnercan- ' teche morto farà haueffe caricata quella Naue , òqud Naulito in tcrrad’mf- ddi 0 in loco pcricolofo per andare a fearicare h terra di amici : il Patrone dtlìa naue non é tenuto di vimmare in quel luogo doue haucua ca.rkato, angi à hba and tre " dikoricare in q'‘d luogo, doue banca accordato con quel mer¬ cante quando linea, 6 - in quel loco difearkare : & innanzi che iutdikartchi, lui lo debba fare a fapcre alUguffhm,&conufìmom di mercanti ddia gtu- I ì ihbbafdìi^ mctmckrohbt Mfondadu &n? lcpr^ e detta la natte ò il Nauilio è tenuto di feguir Ib Vh'J^giO ì ancùra ìir.(WPìtì,-:nv 7 i i. D E L M A R E. r^7 ielifi detta ttaue era inferno, & pericohfo, & loro mUcontraJìomio in ?den- te quando la Nane ò Nani Ho caricaua . Imperò fe li propinqui di quello che morto farà, ò li compagni di quello che era -patìme di quella Nane ò nauilio, diranno, & contrajìaranm aquelMercante, chela Naueà Nauìlio banca noleggiato, che lai non caricale ne facezie niente caricare, percioche foro ba¬ tte ano dubbio che quel patron,ohe amalata era,moriffe,e fi lui mmim che quel U nane ò nauilia andaffe in quel viaggio ; fi quel Mercante non fi vorrà ka¬ rt df caricare per lo detto di loro, fiilTatrone di quella naue ò nauili» mori¬ rà, quellatdaue ò Nauilio nond tenuta, nù debba andare in quel viag< 7 io , né aiKora ti compagni ni li propinqui ò heredi di quel Patrone, che morto fa¬ rà, non fono di tiiente tenuti di menda fare a quel Mercante, che la ^laue h I^auiiio haueua naleggiata, dr caricato per danno che l ui nc hatteffe, poiché per dem,nèpcrrenuntiamento che loro gli haueuano fatto, non fe riera vo¬ luto flare. imperò fe la Naue è nauilio bauea caricato, & hauc ffe fata vela, gir partita fujfe di quel loco , doue bauea caricato ; è da intender che il Pa¬ tron delta nane fuffe con loro/ia chefuffifano o infermo fi il Patron delia tta¬ ue 0 del nauilio morirà, per lafua morte non debba rejìarc che la naue o il na- ^iilìO non debba figuire il viaggio. In quefio modo imperò che fi in nella na¬ ne o nauilio ci ft^e compagno ahmo, o alcuno che fojfi propinqua di quel Patron che morto farà,quello debba eferc fatto Patrone, fe li Mercanti,il ftochiere, &il firiuano vedranno, érconofieranno con tutto il communals delUnaue che fuif dente fujfe alcuno di quelli per Patrone, & fe vederàhna che neljuno dì qMclH non fujfe/ufficiente, & nella naue haucjfe alcun Mari¬ naro di pepa, òdi prona che /ufficiente fujje, l'vno di quelli debba ejjere^ tneffo per iuoco tenente dei Patrone . Imperò per viaggio filo , ò quale (juello che morto jarà bauea formato a quel Mercante, &non per piu , & jncontinentc fatto quel viaggio, debbano tornare quella naue o quel naui¬ lio in potere de' compagni,& de propìnqui di quello che morto farà,& ilfcri- •uano è tenuto di render conto loro tanto dello guadagno, come della perdita tutto,& in tanto,come fe fujfe vino quel patron,quàdo la naue ò nauilio/par¬ tì di quel loco,doue hauea caricato, & erano [mi propinqui, &■ partecipi . Imperò je la naue haueua caricato in alcun loco, doue propinquo ,nè compa¬ gno non ci fufic, loro la debbano tornare fatto il viaggio in quel loco,doue in- cominciornoje quel loco ftctiro fujfe, efife quel iuoco ficuro vò fujfe,loro la deb¬ bino metter gir tornare in loco jicurosein il firiuano con ihiochierc iìifìeme debbano fare vna lettera, & mandare in quel Iuoco ione fappino che jiano ò debbano cjfireji fuoi propinqui, eli fuci compagni di quello che morto Jarà, per huomo a poBa che loro venghino a riceucre quella nane ò quel naniiis perciò che quello che era Patron,è morto, eli fcriuano e il nechiere non la deb¬ bano lanciare, nè abartdonare, pcrinjìnorecapito nonhabbino hauiitb da cotu- pa:»! € da propinqui . Et ancora piu che quelli j'mio fitiffiatti, & integrati 138 CONSOLATO di tutte k loro fatkbe ehe loro hamte bMiejfmo > per eonto dì qmlh ì^aue , 9 ìs'auìUo V€yU ragione di [opra detta /i* fatto quefiocapitolo. DiNauenoleggiatafenzatempo determinato. Cap- 262- S £ alcun , Mercante 0 Mercanti noleggieranno ì^aue 0 naHilio con jeritta 0 con teflimonij^ e non bmeranno intefo che queili Mercanti debbino dare fpedho quella nanct ò nauilio che loro haueranno noleggiato a giorno certo sO a tempo deputatOyfe H Mercanti prolongheranno che loro non fpediranne quel laì^auct 0 l^auilio che noleggiata hanno in quel modo Lbeiì Tairone dell^u naue yorria,con che per colpa delli detti Mercanti non rimaneffe j // Tìlercanti non fono tenuti al patrone della Nauc, 0 ttauilio , che loro in quel modo bane- ranno noleggiato diJpefa che lui ne faccia di neffuna menda fare ; perche opi patrone di Naue, è Nauilio debba giiardare in che modo noleggia la (ita naue Q il fuo nauilio, pcrcioche a danno non gli poffa tornare * Imperò fe gli detti mercanti noleggieranno alcuna Naue , ó Nauilio comcdifopra è detto , \& ro non fpedirannoil meglio che potranno, cìr per colpa di loro rimarrà ì jeil patrone deUa naite 0 nauilio potrà moflrare che per colpa di loro hmera [o* [ìenuto alcun danno : gli mercanti gli fono tenuti dimendare ^rcjht aìre; poi che per colpa di loro i haucrà f&Jlenuto * Et ancora piu, fe fiiffe che quella naue 0 quel naMilio^che farà nolcggiato,debba caricare in quel luoco doue il contrat¬ to fu fatto: 0 fife chedoue^e andare a caricare in altro luoco : fegU mercanti fi potranno feufare per giufìa caufa , 0 per giuslo impedimento , che loro non pojfono dare, nè coufegn are quel carico in quel viaggio , che promeffb gli ha- deano à darefpol che per colpa dt loro non fujfe doro non gli fono di niente tenu¬ ti. Impera [egli detti Mercanti troueranno miglior mercato di noloyche nm haueano di quella Nane 0 Nauilio che loro noleggiata haueuano ^ loro ?io^ leggieranno altra Naue 0 Namlio per caufa di migliore mercato , che troue- ranno, loro fono tentiti refìittiìre tutto il danno, e tutte k fpefe, che per colpoj di loro hauefiefattejiìrfofìenurf il Tatrcne della Naue, 0 del Nauilio, cheto* ro m prima haueano noleggiato : ancora di dare quel carico che gU hautano promeffo, eJr fe dare nonio vorranno , fono tenuti di dare, e pagare tutto quel nolo, che lorogU prometterono quando lo nokggiorno, poiché per éc/p*i di k* ro farà rimaflo, ^ per caufa dtl miglior mercato, chehaueranno trouatocon altro,che per altro nò-^ ^ perciò è ragione che chi con inganno ^ fraude và, che tutto gli torni [opra ; er in quel mede fimo modo che è difopra detto è te¬ nuto il Tatront della Nai 4 €, 0 del Namlio , che haueffe nole^iato la fini nane <3 nauilio aMcrcante , fe lui la noleggiaffe ad altn Mercanttper caufa di mi- glhr nolo, che loro gli dejfino piu che quelli che in prima thaucano noleggia¬ to; fe ne haueffmoa fare alcun fpefa, o ne hauejfmo alcun dano, per colpa di quel patrone di quella naue o namlio, che loro noleggiata haueano, & lui è te¬ nuto del tutto rejìitmrCjpoi che per colpa di lui io ham‘an7iù fofiriut 0 : c an¬ cora DEL MARE- i cmd dehhe portàu quel cmchoyche hauea da lor& noleggiaéo^fe la nane o ailio ne doueffe effcn venduta j percioche egli e ragione t che gli patrom deli^ natii 0 natàltf fiano ^ debbano effere tenuti^ obligati a mercanti m tutte j» ^per tutte te cofi tfi come all'incontro gli dettlmercanti fono tenuti a loro^ Et per quello che di /oprai detto fu fatto quejlo capìtolo^ Di Nane noleggiata, che per impedimento non può fare il viaggio. Gap. 26^, S E alcun mercante ò mercanti noleggiar anno nane 0 namlio in alcun hso^ fra che la naueo nauilh^ che loro noleggiato haucranno ^ debba cari care ^in quel Imco mede fimo ione il contratto del mio jarà fato fatto , ò ftijf douc farà fato noleggiato^ venijfe impedimento di Signoria * Toniamo , che quella nane, 0 nauìUo che noleggiata farà debba caricare in quel Imco ^ doue H con^ tratto farà fato fatto ; fc il patrone di quella uaue 0 nauiiio che quemer^ canti hmeranno noleggiato^ gli dirà&dmoflr€rà,cbelùrQ [cancelUm erom- pino quella [crina , che infra loro per caufa di quel nolo farà fata fatta , che lo ajfoluino che im poffa andare a fare gli jmì fatti in alcun altro loco j con altri cereanthf quemercami^ cbe^iùkggiatolhauerannojnon vorranno che quella fcrittiira^ che infra loro fu fatta per caufa di quel nolo^f fcancellij nè fi disfacciai nè ancora loro non lo vorranno aJfolstcrcyanl{igli diranno che lui non f dìafaf idiQ che loro credono fnirej&fono certi che loro gli daranno il carico che noleggiato gli hanno ,/e loro fnire potranno di dare quel carica che noleggiato hanno ^ gli detti mercànti non fono te 7 mti a quel patrone di quella mue ò namlio , che loronoleggiata baueano dì niente altro , Je non di mendarc tutta la fpcfache lui baue^k fatta di quel giorno che hugli doman* dò chefaffoheffno ; quefofùno tenuti fare fen^a contrailo j percioche non i colpa di loro , che impedimento è di Signoria ; ^ ancora, percioche Iotb uti confgnorono il carico che noleggiato glìbaueuano^ imperò fe loro quel ca-* ficOj ò altro in luoco di quello dare non gli potranno j loro gli fino tenuti di fa¬ re tutte te fpefe j & tutto il danno^ & tutto lo [concio che lui ne fofeneffe t fofenuto ne haue^e. Impero quel danno , & quel [concio debba effere meffo in potere di buoni huomini , che fappìno dell'arte del mare ^ percioche gli detti meremn fono fati volonterof di dare quel carico , che loro noleggiato gli baueano, & per niente che loro ci babbino paffuto fare non lari rimaflo > dr quale f yogliapatto 3 che ilTatrone della^Jam 0 del ì^amlio farà con gli mercanti, m quel patto medefìmo debbano e^ere gli mannari. Jmperòfe lo-s yqaue 0 ì^auilio douefe andare a caricar in alcun ImcQ, innan:{i chi- il Tatro* ne della Nane 0 Nauiiio fi partì di quei luogo doue il contratto del nolo [tra fato fattoi & innanzi che lì fi parti di quei loco jimpedimemo a [irà ve¬ nuto: [egli mercanti diranno a quel patrone deìknaue o namlio che loro nc- ■ kgginta ,40 CONSOLATO le<^gìata h auer anno y che lui non flla per paura di queir impedimento dì and retri quel locOy doue debbe caricarcy che loro fono certi, e non hanno paura, nè dnbio che per quell" impedimento lui, nè niente di lorofu^he ritenuto, nè ritar¬ dato : fe [opra quefle ragioni di /opra dette il Vatrone della NaiteyO NauiliOt che loro noleggiata hanno , anderà con quella fua nane, onauiliodn quel loco, doueilTatrone è con loro accordato , & a tempo debito , jei detti Mercanti quel carico dar non gli potranno y loro fono tenuui mondar tutte le fpefc , che per colpa di loro hebbe per impedimento , & pagar tutto quel nolo, il quale gli erano tenuti dì dare , feti carico hauef^e portato y che non è colpa di lm,Je portato non rha : & quefìonondebbaefer mef^o in poter di buoni huomini,fe il Tatrone della nane o nauilio non vuole : percioche in vno capitolo è conte- 7iHt0y che tutta naue o nauilio^dapoi che hauerì fatta veluy debba hauere tut¬ to il fuo nolo feno^a contrafio. Imperò fe il patrone della naue o nauilio ne vo- iejiefare alcun accordo lui lo può farCy & debbano ef^erci marinari. Impero fe quando i detti mercanti noleggiorono quella naue o nauilio fu^^egià impe¬ dimento in quel luoco ; eìr il Vatrone della naue o nauilio bauea detto a quei- li mercanti , perche noleggiauano ypoi che impedimento ci hauea , &loro gli refpofmo yche attendere anoleggiare : & che non ftejie per paura dell Impe¬ dimento y che loro càueriano di danno ; fe fopra ledette parole loro noleggioro- noyfono tenuti a quel patrone di quella naue nauilio di dare y & rcHituire ogni dannoy & ognifconcio y che lui hauejie fattOy & foftenuto per colpa di loro, thè in quel modo che di fopra è detto lo noleggiorono: & il Vatrone dcllana- m 0 nauilio è tenuto a detti Mercanti in tuttiy&in tanti modi come i mercan¬ ti fono d Vaironi delle nani o nauiltj ; & ancora più che i mercanti non fono a Vatrone delle 'Naui. Et per la ragione di fopra detta fu fatto quefìo capitolo* Come il marinaro non debba vfeir di Naue per parola del Patrone. Cap. 2(54. S E alcun patrone delht naue 0 nauilio darà licentia ad alcun Marinaro per \alcuna canfuynon fe ne debba vjcire folamente per il detto del patrone del¬ la nane, 0 nauilio, per infmo che il Vairone della naue 0 del nauilio gli babbi tolto 0 fatto torre il panCy 0 le vettouaglie dinanzi;, & fe il marinaro fi parte della naue 3 0 nauilio, folamente per la parola che il Vatrone della naue 0 nauilio gli hauea detta ffenza che non gli hauerà tolta la vettouaglia :il pa¬ trone della naue non gli è tenuto di niente a rifponderc per dimanda che gli faccia . Imperò fe il patrone della naue 0 nauilio darà licentia ad alcun ma¬ rinaro y la licentia s intende che li foglia la vettouaglia , ò la faccia terrea innanzi che il viaggio fuf^e finito , nè fatto fenz^i giusla caufa, lui gl è tenu¬ to di pagar tutto il falario, che promefogli fu al tempo che lui fi accordò , ^ fe il M^rinarQ andafe a diferetme ; ìlVatrone della naue 0 nauilio gli è tenuto DEL MARE, i4t é tCHUW di dare f & pagar tutto quel falarh^ ^heilHOchlero, fcnmno àiranno per loro giurammo , che quel marinaro haueria meritato , fe quel viaggio compifje tancerapùhfe il patron della nane lo lafiierd mlocoforaJUe- rOyfe il marinaro rimanere non d vorrà, il patrone della nane ù Nauilio é te-- fiuto di darli Nane , o Nauilio^ dr vemuaglia , per infino che quel Marrnarv fta ritornato in quel loco doue il Tatron della ì^aue lo cauò , o che fe ne fujfc accordato conìuijfi il marinaro ne yolejfe far decorda , Imperò fe il Tatrone della Nane , o Namliogli dcjfe licentia per alcuna ginfla cauja , o per le con- ditioni dette i come in vn capitolo di /opra appare, non gilè tenuto pagar il. faUrio^nè dar naue, né vettouaglia : e per le ragioni fopra dette, ogni Tatron^ di naue guardi in che modo di licentia ad alcun marinara , che gli t la diacele giufta ragione: perciocàe a danno non gli popia tornare; dr li mannari debba¬ no fare mreCanto come pigliano licentia, & come nò : pcrcioche alcuna giu- Sla caufa non lipoffa effere meffa di fopra,cheglÌpotejfe tornare danno.Eiper-^ ciò fu fatto queflo capitolo . Del marinaro,che fuggirà. Cap* z6§, S E nejfun marinaro fi fuggirà della nane,dipoi ciiegli haucrà hauuto la fine paga, dr non babbi fatto quello ch£ haueua promejfo al Vairone, quando s accordò, ^ fe ne figge amnti che la nane habbia fornito il viaggio, in tuU ti modi è obligato attendere la paga al Tatrone , ?té manco dem hauere foldo di ne^un feruhio effendofi fuggito, ant^i doue farà trouato ,piiò effere prefo, & fiare tanto in prigione, per fino cheglihauera fatisfattoil tutto de danni , ch^ il patrone perii fuo fuggire bauenìriceuuto, & fa il detto patrone creduto perfiue fcmplià parole ^ fen'ga altri tefiimoni} i & per k ragionifopradettc fu fitto queflo capi tota . Di carico di grano riceunto fenza mifiira - Op. 26^. S E alcuni mercanti noleggieranno alcitna ì^aueo nautlio ad alcuno , dr li detti Mercanti caricheranno quella nane 0 quel nituilio che loro noleggiat9 haueranno di grano , feil Tatrone della Nane , odel } & gli compagni riceueranno parte di quclo che Dio li de^e, & loro non diranno nè faranno il comandamento di fopra dettOy il Vairone della JJaue yO nauilio yfelui fmaltiràcomcdi fopra è dettOy li detti compagni fono tenuti di pigliare parte della perdita , come fariano del guadagno fe Dio nu deffe y perinfmo che gli haucjjtno dettOy 0 fatto il comandamento , come di fo^ fra è detto. Et per la ragione dì fopra detto fu fatto quefio capitolo . Di Naueò Nauilio cheftando nel caricare foprauenga, fortuna. Cap. 26S. S E alcun Vairone di naue 0 nauilio caricare doueffein alcun loco, &lìandò nel luogo doiie debba caricare y innauTf che lui habbia caricato fi metterà fegno di cattino tempo y lui hauerà dubbio che cattino tempo fi metta: ft il detto Vatrone della nane ò nauilio, farà alcuna fpefa, come appigionare ef farcia per mettere nella naue 0 nauilio a ormeggi are ygli mercanti che neleg- giatìL la haueranno non fono tenuti pagare niente,poiché non haueranno nkìu te caricato. Se imperò il patrone della naue 0 nauilio non fhaueffe accorda¬ to il giorno che lo noleggiornoyjìje in tutta fpefa che lui haueffe a fare] per bifogno della naue 0 nauiliof Je ^interueniffe per cafo di fuentura, che loro ci doueffno mettere la loro parte y e We per ventura ilpatrnìf(^ della naM^ o nauili o haueffe carica to gLcun a quantità della J\ obba che lui pQrrare doueua} quella quantità che caricata farà, dM apagare in tutto le fp e fe y^f y^JlMUS* ' ne dèllàliàùè]òliauilTóVm il cafo ^fuenturay che dJf^ra è det¬ to per foldo, <& per lira con la Naue ò Nauilio inficme. Se imperò infra gli Mercanti, 0 la maggior parte non fufie accordato y che fe il cafo di fopra detto interuenifie, quella B^obba che fuferimafla in terra aiutaffe a quella che ft{!fe caricata > & fc la naue 0 nauilio fuffe caricato del tutto, fe interueniffe cufo di fopra detto , tutto il corpo della naue, 0 delnauilio debbe pagare con la I{pb- barinfieme per foldo y^ per lirajmperò è da intedereche quella naue ò nauilio fuffe bene, &/ufficiente effarciato,& la egarcia che lei haueffe, che fuffe kante, DEL MARE. HS fiorite &fiifficìente: &fe la ejìiarcia che quella Nane o Nauilio porterà, o ha- uehà a fe non gli farà /ufficiente, nè minore dt lui, fc il cafo di /opra detto li interueniffe , li detti mercanti, nè la I{pbba di loro non fono tenuti niente met¬ tere a quella fpefa, che quel Vairone di quella Naue, o Nauilio haiteffe a fare^j per il cafo di fopradettOtantff il Vairone della naue o nauilio è tenuto a' mer¬ canti ,chefe loro foHeneranno alcun danno, o alcun fconcio per caufa di quel¬ la efiarcia che lui con feco porta/he, a relìituire. Imperò debba effere a quefto modointefo, cheli detti mercanti non ftano creduti per loro femplice parola, auTfi debba e fere meffo in poter di due buoni huomini del mare che loro cono- fchino fe quella ejfarcia era Efficiente a quella Naue o Nauilio, o nò, quale fi vuole cofa che loro ne diranno, quello ne debba effere feguito, percioche al¬ le volte & tutte le piùvolte,je alcun cafo di fuentura interucnife ad alcunoL, naue o nauilio, fu fe meffo in fede di alcuni mercanti, tutta volta dirianoloro che per colpa della ejfarcia, che la naue ò nauilio haueua, che non era (uffi¬ ciente, faria intcruenuto quel cafo, che loro haueano foflenuto, e per ciò fe la^ conofcentia,& difcretione delli buoni huomini non fuf e tutta via /ariano con- dennati gliVatroni delle nani o nauilq. Ver le ragioni di fopra dette fu fatto quejlo capitolo. ^ Di Macfti'o di Afcia, & Calafato. Cap. i 6 g. C ome che in vn capitolo di fopra detto fi dichiara, & dimofìra delli mae ftri di afcia, & delli calafati, che haueranno alcun’opera da fare, com- fono tenuti &obligati à quel Vairone di chi l’opera farà,& chi in potere ne I hauerà meffa, & del Vairone che l’opera hauerà confegnata, di che è tenuto a gli maeflri di afcia, & di che nò. Ma niente vn capitolo difopra già detto non %cbiarifce y fe alcuno delli detti maeflri prometteranno di lauorare con alcun Vattorie di naue ò nauilio, fe quello chepromeffo haueranno, non volejflno at¬ tendere,di che farannQ 4 enuti,&di che nò. Et per la ragione di fopradetta gli jioflri antichi, che in prima cominciarono andare per il mondo fecero quefla^ menda, percioche infra gliVatroni delle naui,& gli maeflri fopradetti non poffahauere alcun contrario, &diffcro, & dichiararono, che ogni macHrodi f£fcia &• Calafato che prometterà di lauorare ad alcun patrone di nauilio, fla, che faccia pretto, onò con lui, è necefiario , che gli offerui, poi che pro¬ ni èffo li hauerà, & ff Itti fare nonio vorrà, è tenuto reftituire, & mendare tut¬ to il danno, e fconcio, che quel patrone di quella Naue o Nauilio, alquale lui hauea promeffo di lauorare, potrà mettere in vero, che fodenuto ne habbia, & afpettaffe foflenere. Saluo imperò che alli fopradetti maeflri non lo haueffe tolto impedimento di Dio, nè di Signoria, & per quella ragione medeftmcu ogni Vatrone di nane o di nauilio, che prometterà di confegnare alcun lauoro , ad alcuno, o alcuni delli fopradetti Maeflri, & non lo offeruaffe, vi è tenu¬ to di dare il loro falario, ilquale con loro haueua accordato, e fe per ventura^ infialerò pretto alcuno fatto non farà, il patrone della Naue, oNauilio K che I4Ó CONSOLATO QÌ^c quel mM e amento huieìr.i f.irtO) è tenuto di dare tuttó^ intanto come aL tri maejìyi pwj ter anno ìtùlli ianorit che loro batter anno: ancora é tenuto di pià il patrone della nane o nanilio jcbc quel mancamento hatterd fatto allifopn^ detti '/naeflri di refìttuire tutta tl dannoi ct tutto H /cóncio che gli fopradetti maelhipùtrauno in veromojìrarc ^ebe loro ne haueffìno/oflenuto > e neafpct^ raj/mù jojìenere, !{^ifgHardato imperò quel lauoro che quel Tatronc baueapro¬ ni pj/o di confegnarefìa poca^ o affaij& rifgitardato ancora che a quel Tatronc diqudla naueó diqiidnmiliQ non rhmtffe tolto impedimLuto di Dio ^ odi Signoiia:, &■ rijgnard.uo il valore^ & bontà deili fopradetti maeflrL ttper U ragione di/opra detta fu fatto que{lù capitolo * Di Scniitore ^ Se di Patrone. Gap. 270. S £ alcun Tatrone di nane di nauilio tenirà alcun fermtore per tempo de* pNtatù j necefiario é che ti detto feruitor e ofierui tutti lì patti ^ che con il Vatronf^ della Nam hauerà accordato:& è ragianeichecome il feniitóre t'ff- ?wtQ offertuir gli patti^ che con il Tatronc della Nane hauerà accordaii, che ìi dettoTatronefìa tenuto offemare tutto quello 3 che al detto feruitore hatmà promeffoj e fe il detto feruitore moriffe innanzi del tempo 3 che lui baucua ac~ cordato feruire il detto Tatrone della nane 0 del nauilio j é tenuto È'" oùligatù di dare 3 pagare a gli pmpinqui del detto feruitore 3 per tutto in tantù come lui hauerà feruito fent^a contrafio, & fe per ventura il Tatrcne ddk ìhiue Q del ìiauilió morifie 3 il detto feruitore è tenuto di feruir atli ktredi 3 & propinqui del "Patrone che morto fari per tanto tempo , come lui proniefje il giorno che fi accordò fen^^a contraflo : ^ li heredì 3 0 propinqui fono tenuti ofieriiare al detto feruitore tutto quello , che quello gii haueua p omcfjo iru tempo del Li Titafua^ Imperò è da intender^ che il detto ferìiitore non fia tcnU' to di feruire alli imi propmqm j o beredhfe non per tanto come quella nam 0 quel namlio andaffe eir jìelse per comandamento 3 ^ per bifogno de gli detti heredÌ3 0 propìnqui diqueUo che morto fv\f ^/eg i detti bere di 3 0 propinqui venderanno3 o difirìbuiranno quella Hauc 0 quel Nauilio ^ m?ian:^i che ildet* to feruitore babbia finito ti detto te^npo » che con quello che morfi haueua ac^ cordato 3 il detto feruitore debù-a-efjere libero nei tempo che quella nane 0 quel Nautlia fzra flato venduta 3 ^ li detti propinqui 3 0 heredi fono tenuti pa¬ gare il detto femitore^pertanto^ come hauerà finuto a loro3& al morto fen^a niuncontraflo : fe per auentura gli detti prùpinqui ^ o heredi non hauejjinù di thepagare3 i detto fertdtore debba effere pagato nel pm Uaue^ 0 di quelNamlio fi farà hamto; ^/elidetti propinqui 3 0 heredi del p'tetio che della detta naue 0 namliofi farà hauuto , non lo vorranno pagare i il detto fmutorefe ne può c fia che nehabhia fattopretio di noloi 0 nò : mapuon-^ ne pigliare nolo che fia fuffideme . Ter quale ragione non debba hauere metta delle botte dìifatte^come integre fe nefiuno pretio non ci fuffe fattoìper- ciochc quando ilTatronc della naue 0 nauiiio era in quel Imco j o ad alcun- ^Itro douetroiiajfe I{obbachc voleffe portar a nolojui lopotria ftre j lui per portare la film intiera non iapotria portare perciò baueria a perderei mid nolo,Eta 7 icorap€r altra ragione che fe lui U disfaceua per ventura fii co** jìaua piu di conciaredinegar^che lui non haueria della ì{ùbba che hn pctria portare a nolo : perciò è ragione che habbia^ e debba hauere la metà ddla fli- mi ithe andarà integra:^ èr non di quella che andava disfatta ; cjr ancora per altraragioniche per aucntura fe lui portale la fiiua disfatta t & fufè il loco doue ImJrùuaJfe l^obbafim la può portar Jen^Juo dmmot& può metter qnel^ lafiiuaj che disfatta andava pofiame, Et per la ragione difepra detta non^ debba baucr la metà delia fliua cheponerà disfatta > come di iiuella che por^ torà integra - Come la Robba può effer ritenuta; o lafdata perii nolo. iCap- 272 ^ S E alcun Tatron dinatu odinauìlio ^ebe hauerà noleggiata lafua namo nauilio ad alcuno ,0 alcuni per andar oUra il marcio w ^leymidrìa.o in jlfnieìiiayom alarne altre partifiì mercanti fono tenuti pagare il nolo al pa¬ trone ddla naue 0 namlio in quel modo ; che con im baueranm accordato, e fe di detti mercanti pagare non io vùrrannojjiifipuò ritenere taìUe di vobbe^che vtdiail fuomlo j òpiu^ ò lo fermano per tó, come che in im capitolo difo* ' Ei z praè 148 CONSOLATO prd é dmù * Imperò fe i deni Mercantigli vorranno lafdarc la l^ùhba che lui portata hanerà per il nolo, che loro promilicnoJi dare, lui U debba riceumt che in altro modo non può conrraJìareSalno imperò timi i pani, & accordi di lui chea loro fujjino fatti .Imperò è da intendere, che fe la nane 0 nauilio fujje noleggiata a pretto certotcioè a fcarfo, eJr la ì{pbba ?ton fuffe tutta vna, ciò che quelli Mercanti che haueranno noleggiato la naueonaHilia a pretto cert^ haueranno alcun fafeio ofafci difetaMO di ^afferanOjO di granaio dialcunah tra cofa^che fuffe nobile mercantia , & tutta Paltra \obba che loro per il ;;o- lo lafciare vorranno^non valeffeil nolonlTatronedelia ^aue non ètenutopi* gliarla^fenon vuole,che bifogno t,cht il patrone della nane, fia pagato del bék 10 , poiché B^obba ci fard che gli bafti * Saluo imperò tutto accordo,che di tm a loro fuffe {lato fatto. Impero fogli detti Mercanti fujftno in luoco, dùue tm potefino vendoe quella detta I^obba, né hauere moneta , & loro PhaueramiQ con ulema altra ^obba a barattare, gli detti mercanti fono tenuti di darcj tanto di I{obba al Tatrone della Nane, che fia bafiante al fuo nolo,Je lui rice^ ttere la vorrd,€fe il detto Tatrom della Nane òNamlìo riceuere non la T?tìr- rà > gli detti mercanti fono tenuti pagare il nolo , fc la mercantia loro (ent fapeff confumare, che bifogno è, che il Tatrone della ì^aue fiapagato , jalm che debba effere intefo a buon vfo ,6 a buon mtentione , e fe il Tatrone delU Nane volejie fare grana a detti Mercanti di afpettargli per il nolo che ha da hauere per infmo che loro ftam ritormu in quel loco, doue fi paniro* no ,0 in altro doue loropoffino ftr vendetta di quella Bobba, che loro ranno riceuutùt a baratto, lui lo può fare , che Marinaro , c altri non gli può contrajìare , ne lo debba fare • Saluo imperò alli Marinari ogni promef falche il Tatrone della Naue oNauilio, gli hamffe fatto, e fe il Tatrou della Jt^aue o ì^auilÌQ fard lagratia dì fopra dettaigli detti mercanti fono tenuti di dare al Tatron della nane guadagno per foldo e per lira in quel modo, che lor gtiadagneramiQ di tutto quello, che loro dar douerannno di nolo, efe loro per vcììturanon guadagnaffinojrorù fono tenuti di dare al patrone delia naue tut^ to il fm nolo,che è dibifùgno,ch€per fareferultio loro lui ne habbia danno, ^ perciò come non rimane per lui,fe loro non guadagUvtno ,nè per colpa fua , ^ 11 Tatron della nane è tenuto di dare a mannari guadagno , per U loro filarij iuquelmodo^cheluiloriceucràda Mercanti. Saluo imperò tutti patti, ^ accordi che fuffmo fatti intra il Tatrone delta Nane il mercante, e ancora il mannari , Imperò fi la tStaue 0 Nauillo fuffe noleggiata a cantcrata, feli mercanti nonobligheraum l'vna I^ohba perPaltra id Tatrone della Nane il detto Tatrofie delia Nauc non può ne debba ritenere tvna I\pbhaper l'altra , poi che al noleggiar,non fi accordò,perche ogni Tatron di Nane ÒNauilio fi guardi, fi debba guardare già come noleggierà , & come nò: perciochc^ dmno non lipofiainterucmre,&guardiffiiì Tatron della Nauc a chi noleg¬ gierà,a chi no: che bifogno é che il marinaro fia pagato del fm falano DEL MA re: 14^ ■hia il patron della nane ilfuo nolo, ò nò : poiché il marinaro hauerà fan'il fuo feruitionel viaggio. Ver la ragion di /opra detta fu fatto quefio capitolo, Di Naue di Mercantia pigliata per natie armata. Cap. lyj. S £ alcuna Naue 0 Nauilio armato, 0 altra fufla che entrerà in corfo, 0 ne vfeirà, ò ci farà, fi rifeontrerà con alcuna naue, 0 nauilio di mercantia , fe quella naue, 0 nauilio di mercantia, farà d'inimici, e il carico fuffe d'inimici, in quejìo non ùifogna altro dire ,percìoche ciafeuno t tanto fauio, che già sà quello che fe ne ha da fare, perciò non bijogna mettere alcuna ragione in tal cafo. Imperò fe la Naue, ò Nauilio, che pigliato farà, fujfe di amici, e le mer- cantie che lui porterà faranno d'inimici lo armìraglio della naue 0 del nauilio armato può forttgare ', & confringere quel Vairone di quella Naue, 0 di quel Nauilio che lui pigliato hauerà,che lui con quella fua naue gli debba portare quello, che difuoi inimici farà . rincora che lo tenga in quella Naue 0 naui-^ Ito prr infino l'^rmiraglio, 0 huomoper lui l'habbia a fe,tn luoco che non hab bia paura che inimici non ne li poffono torre , l'^rmiraglio imperò pagando a quel Vairone di quella naue ò Nauilio tutto il nolo, che lui hauere douea , (eia portale in loco doue /caricare la doueua, come nel cartolario farà tro¬ ttato fcritto; & fe per ventura cartolario alcuqo non fi farà trouato, il Vairo¬ ne della naue debba ejfere creduto per fuo giuteamento per conto del dette no¬ lo. incora più feper ventura quando l’^rmiraglio, ò huomo per lui farà iru luoco, doue che quel guadagno hauerà, potrà faluare,fe lui vuole che quella^ Naue 0 Nauilio che pigliata hauerà li porti quello cheguadagnatohauerà lui ne gli debba portare al detto armiraglio , 0 a quello che per lui ci farà . Im¬ però debbaft accordare con lui, & quale fi vuole accordo 0 patto che infrrt^ loro fatto farà, il detto armiraglio 0 quelk che per lui ci farà, è dibifogno che ft offeriti, & fe per auentura infra loro accordo, 0 patto alcuno pev conto del nolo fatto non farà il detto armiraglio, 0 quello che per lui ci fa¬ rà , è tenuto a pagare il nolo a quel Vatron della Naue 0 Nauilio, che quel guadagno portato hauerà in quel loco, doue che loro hauerannovoluto tutto, e in tanto come altra Naue 0 altro Nauilio ne douefje hauere di nolo perfmi- gliante Bpbba, & ancora piu fentpi contrario, &fìa intefo,poiché quella Na^ ue, 0 Nauilio farà gionta in quel loco doue il detto .Armiraglio, 0 quel che^ per lui ci farà, potrà rifìorar quello, che guadagnato hauerà ; é da intendere che fuffe in loco di amici, per infmo in quello loco, doue lui vorrà la porti, efe per ventura quel Vairone di quella Naue 0 Nauilio che loro pigliato haueran- no, 0 alcuni delli fopradetti marinari, che con lui faranno, diranno, hehanno ^alcuna npbba, che è la loro, & in quella naue 0 nauilio ft è mercantia, lo¬ to non debbano effere creduti per loro femplice parola, an^f debba efferevi- fto, & riguardato il cartolario della naue feritrouato ci fujfe , &fe per ven¬ tura cartolario neffuno ritrouato non ci farà il Vatrone della naue, 0 li detti K s Ijo CONSOLATO mamhtri debbano fare giuramento fe loro per loro giuramento diranml eke quella ^obba èia loro ^ il detto armir aglio j o quello che per lui fari ne jii debba d^refeK :^a eontraflo > rifgHardato imperò la fama di quelli , che giurai memo farannot chi la robba dimanderanno: eJ" feper ventura dpatrone di quella Nane o dt quel NaHÌlio di Mercantia che pigliato (étrà contrafierà^ che non vorrà portare quellamercanriaj che nella fua Nane tò fuo Naidlio fura * & ancora farà d'inimici t per inftno che quelli che guadagnata l'baueranno U tengbìno m loco fìcuro , per comandamento che il detto armiragho h facck^ il detto ayrniiraglio lo può metter e fondot o far metter, (c lui fare lovorrà^ Salilo che debba riflorar le perfone che ci faranno, & nejfuna Signoria non k può cQ?ìflrmgere de dimanda cr/e gli fiffe fatta. Imperò é da intendere chc^ iutto il carico , che in quella Naneo NauiUo fard, o h maggior parte fuftj i'inifmci^^ feper ventura la dettaì^aue a Nauilio fuffe d'inimia, & ilca^ rko , che nella detta Nane farà ifuffe di amici, ti Mercanti che nella dett^ ìtatie faranno, ^ ddlì quali il detto carico fujie , tutto o in parte, fi dehbM accordar per conto della detta Nane, che di buona guerra è con il detto ar- miraglio per alcun pretio ragianemie, come che loro potranno, & il dem armiraglio debba fare tutto accordo, o patto che ragioneuole fuj]ef&^ lui fop* portare pojia allagiufta ragione * Imperò fé li detti mercanti con il detto cr~ miraglio accordo, à patto fave non voranno, il detto armiraglio può, & dà- ha admarinare la detta tlaueòìSlauilio , & mandare in quel loco, deue ur* matù fufje ,& li detti Mercanti fono tenuti pagare il nolo alia detta naueo nauilio del tutto, & in tanto ,.€ome fe haueffeportato il detto carico tn qud loco, doue portare h doueua, & altro nò:& feper auemura lì detti Idcrcan* ti faranno dannificatiper caufa di quella forgjt, che il detto armiragiio li ha- uerà fatta, il detto artmraglio non è di niente tenuto,percioche gii detti mtt^ canti non volfom fare il detto a€cordo,o patto con il detto armiragiio, fa conta della naue, ònauilio che di buona guerra farà. £ ancora per altra ra¬ gione, per cioebe étiy volte valer àpi àia nane, o nauilio,che non valer an Mercantie che porta. Imperò fe U detti Merco/iti faranno voionterofi di farii detto accordo, o patto con il detto armiragiio, come che di/opra é già detto, il detto armiragiio patto o accordo fare non vorrà per fuperbia che hauera, & come di fopra é detto for^uolmente con li detti Mercanti fe ne porterà il €anco difopra dettù, neiquale diritto alcuno non ci hauerà, gli detti mercanti ìionfono tenuti pagare il njjlo in tutto ò in parte alta detta ttaue o nauilio, nt ancora d detto armiragiio , an-gi il detto armiragiio è tenuto rendere , & rc^ fiituir tutto d danno, che li Mercanti difopra detti per la for::^a fopra detriU fofieranno o afpettano fofienere per alcuna ragione . Imperò fe fuffe cafo che la detta tlaue o Nauiiio armato difopra detto fi rifcontr affé la detta N^l- p,eo nauiiio di Mercantia in tale loco, che li detti Mercanti, il detto accordo è P^UQ hamrnon potejjim^ ; detti Mercanti faranno hmmini conofittuh & DEL MARE. tdiyChe il detto accordo o patto fu^e in loco fecuro/opra di loroy il detto arm^^ raglio non li debba fare la detta for:(a i&fe Ufài è tenuto rejlhuire il danno difopr a detto:/eli detti mercanti lo fofìener anno y & Jeper ventura li detti jdercanti huomini conojciuti non farannoy o il patto fopradetto pagare non pò- tranno» il detto armiraglio li può, fare la for'^^a di /opra detta » DiNaueohehaueràadifcaricarcpercafofortuito. Gap. 275. S E alcun Vatrone di Naue 0 nauilio hauerà caricato del tuttOy ò in parte yin porto, ò inpiaggia , ò inaltro loco, fefìando in quel loco doue hauerà ca¬ ricato, 0 in altro loto,gli venire cafo di Juentura che lui hauerà a fcarìcare^ tutto, 0 parte il cafo di fuentura è da intendere che li fortif^e floppa , 0 alcuna catena, 0 catene, 0 perdefie alcuna effarcia, per la quale fufle in pericolo, o per Nauilij armati di inimici, fe aucl loco doue il cafo di fuentura gPinterne^ rà , fujfmo barche da fcarìcare che lui pojia hauere per denari, Ini le debba appigionare, & fare difcaricarc infmo che fta a faluamcnto , il filuamento è da intendereper infmo che habbiano trouato tale fallo, 0 che il dubbio fia paf¬ futo , & P^^ ventura lui non trouaffe barche per denari, fe ci fujfmo alcune naue 0 nauilio che non hauejfino viaggio, il patrone della naue, 0 Nauilio, al- qual il cafo difopra detto farà interuenuto > debba dire & dimofrare a quelli, che farannopatroni,o reneranno in comandìtà le dette naue,o nauilii,chea lui è interuenuto il cafo difopra detto, e che loro gli debbino dare foce orfo , e aiu- ^Oypercheluipo\òarilìorarequellaNaue 0 Nauilio, grquella E^obha che in quella è, e fegli detti Tatroni,ò quelli che in coinandità le terrano,li voranno far aiuto&Joccorfo fenz^a pagamento lui lo debba riceuere , & dehbali guar¬ dare di tutto danno, &fegH detti Signori, 0 quelli che in comandìtà tBniran¬ no le dette naui, 0 nauilij , ne voranno bauere paga 0 falario, lui è tenuto di dare in quel modo, che con loro fi potrà accordare . Imperò fe gli détti li haue- ranno dimandato troppo,& lui f hauerà conceffo,& promefso,loYO non ne deb¬ bano hauere tutto quello, che lui hauerà promeffo , an'gi debba ef^ere meffo in poter di buoni huomini : per quale ragione debba ef^er mc\\o in potere de bua- ni huomini, poi che con loro fi farà accordato) percioche fe quelli gli hauef- ftno dimandato la mità della I{obba, & della naue lui li haueria conce [fa,non per ragione che loro ci hauejjino, ne cela debbano hauere , & perciò t buono la diferetion delli buoni huomini. Imperò fe quella nane 0 nauilio ài quale il pa- camento hauerà riceuuto, pigliale alcun darmo,quello ilqual il feruitio haue - rà promeffo & datto, non li è tenuto di ncjfima 7 nend i fare , & fe per 'ventu¬ ra nell a detta naue 0 nauilio non ci fuf e alcuno , cheferuire lo voleffe, lui fe ne debba andare alla Signoria del loco,doue quel cafo li fuffe interuenuto,e cen confentimento della Signoria,lui fe ne può,e fe ne debba j'eruire canando quel¬ la naue onauilio di chi lui fe ne faràferuito di tutto danno : e ancora li debba dar pagamento, fe quello lo vorràadifcretione, c rifguardo nella detta Signo- K 4 na : 15 * CONSOLATO ria : & fe per ventura il cafo fopradetto l'interucniffe in alcun loco , douelm tiontronaffe tanto preflo la Signoriayan:i^i faria piutoHo a condition di per^ derft del tuttojui fe ne può feruir, cauando però lui di tutto danno e [concio cù* lui del quale farà quella nane o quel nauiìio da chi lui fi farà feruito, e ancora dandogli jeruitio o falario ,/e ne dimanderà a difcretione di buonihuomini di naue. Et per la ragion di [opra detta fu fatto quciio capitolo . Di Patrone che farà impedito nella partita per debito. Cap. 275* S E alcun Vatrone di naue 0 di nauilio douefie dar ad aicuno,a ad alcuni al¬ cuna quantità di denari; il Vatron della naue farà fiato in quel loco dono il debito hauerà da pagare^ con quelli à quali il debito donerà dare infiemtj vno mefCy 0 due, 0 quantità di tempo, fe quello,ò quelli alliquali lui donerà da¬ re non gli domanderanno,e con la giuiìitia non lo coftringeranno intra tanto che lui fila con loro infteme,per wfino che lui fi farà fpedito del tutto per an¬ dar a guadagnare in alcune parti : & quando loro veder anno che lui è fpedh to per partir fi della terra,li detti creditori fe ne andranno alla giuflitia,& la- menterannofì di lui: quelli creditori tali non li debba afcolar, ne vdir lagiufti- tia,nè a quello che lo credito hauerà da pagare conflringere , nè [conciare di [ho viaggio, poiché lui farà flato con li detti creditori come di [opra è detto fenon che fe lui èhuomo chepoffa hauer ficurtà,gli debbe far dare^ In quello modo però che quella ficurtà,che lui darà,non fufie coftrettaper lagiufliti(u infino che lui fufie tornato in quel loco, doue il credito debbe dar, e farà fiato pregiato:fe già la ficurtà per tutto obligare non fi voleffe ; c ancora piu,che la ficurtà,che per tale conto farà data, non fia cofiretta per gli detti creditori, nè ancora per la giiiflitia, per infino che li detti creditori con la giuflitia in- fieme habbmo fatta laefiecutione [opra il principale, cfopra il bene di quello: & fe li beni di quel principale non baHaJfino a quel credito, 0 crediti pagare: aie bora gli detti creditori cou la giufìitia infteme debbano eijrpoffano frofe- guire contro di quello, che ficurtà farà, & contro gli fuoi beni. Imperò [egli beni di quel principale basìaffinofia detta ficurtà,nè gli beni di quello non deb¬ bano efSer venduti per neffuna ragione, fegià quella ficurtà per il tuttononfi ebligafie . Imperò fe il detto Vatrone della Naue 0 del Nauilio non trouaffefi- curtà,la giufìitia non lo può [conciare di fuo viaggio,fe non in tanto che lo deb¬ ba fare giurare che lui non hà ficurtà^nè la può trouare; &piu, gli debba far giurare quando lui farà tornato in quel loco, doue il credito debbe dare , che lui fi debba accordare con quelli, alli quali Un il credito debba dare ; perdo- che quella giufìitia non lo debba fconciare di quel viaggio, fe il detto patron della Naue 0 Nauilio ficurtà non haucrà:perche quelli,alli quali il credito deb¬ ba dare nonio hauer anno coUretto per la giusìitia quando con loro slaua, co- me difopra è detto, antifi lo hauer anno afpettato infimo aWvltimo fiorno, che kjofapeano cheluidoueua efferc fpedito della terra. Uncoraper altra ragion ne, D E L MARE. ne,che farti mal fatto ^che U tnercanti,cbe la loro It^ohba hanno Me jj i Ì^amlio.accordatìnon fi faranno Jmpcròfe li detti mercanti diramo d to patrone delU mme,ò natiilio.chc lui gli aJpMhcik loro gli fiiran^^^ temiti à tutto danno (ir fpefae^ feonvio^ cheliiinchancPiiCifeglì detti 7 ^^ ere ami di- ranno tfuefto , come difopra è detto , ^7 Tatreiìe delia Nane li può & li dtm afpettare fopra la parola^^ le conditioni difopra detee^ feil Tatrone dd^ la Nane o Nani! io Pajpetterd [opra le parole le conditiom già dijopradet* tCyfe yifuffe cjneltimpedimentoy o nè.o carickitw li Mercanti la h'auey onùi li detti mercanti fono tenuti al detto Tatrone della Uaue o ì\ audio di tum il danno ^ fpefet& fiondo che lui nehjmeffe hauittOj o ajpettaffi haucìcdd tutto a reUittiire fin:^a contrajìoy cP^ fi li detti mereaìiti nelle parole^ & con^ ditioni difopra dette dlcun contrajìo mettere ci vorrannOf loro fono tenuti re- fiituir tutto a dannoj&fpèjey& fiondo intereffijChe ddetto Tatrt^ne dd- la Naue, o Nadlio pci colpa del contrafio che ci metteranno ne hauepe^ ù afpcttafle hauere : gp* fi il detto Tatron della ^meo Nauilio ntettefie alcun contrafio nlU detti mercanti per accordo oper patto cheimli bauefie fiittO j CP' non li yolefie ojjeruar ; fe li detti mercantine fifieranno danno ù Tatron della Ì!^aue è tenuto refiitnir y fe la ì^aue , o ìdauilìQ ne japeffe efitr yenduta. E quefio capitolo fia intefi pvrnaue ò nauiliù y che ancor a non fiijfi caricata del tutto o in parte y perche di Nane , o NauìUù che ha caricato pi ce ne fono capitoli y che dichiarano di che fono tenuti It mercanti j dP" H trone della mue* impero debba epere intefo j che fe li mercanti diranno dii Patroni ài Vaue che li debbano afpettare j che lì delti Mercanti li ffft} te- fiuti dì tuìto quello che di fopraé detto a tììteudert a compire che infra tùro debba hauere giorno certo , ò tempo deputato ^ che li detti Mcrcamì dvbhm baucre fpeduo il Matrone della ì^auCy per cicche infra loro iontraflo^nc fatiti mnfoffaintenmnrey nè créfiere. Etftrkràgionedljopra detti fu f aito ipic- fio capitolo, Di DEL MARE. Di che fono tenuti gli compagni a Patrone che vuole fa¬ re barca. ' Cap. S £ dam haaejfe in volontà difar€barcat & hauerà domandati demi ni huominijòe li faccino paìfei^^ detti ùiiod huomìni coricedCMmw^oha ueranno ronceffo di fare la detta parte^ é dibifogno che gli detti buoni ìmomi-^ ni olferHano la partctcbe ha/manno ptomcjfo fare; fé qifel/o che la dett^z.^ ùarca voerdfire^l^ifdeg/i detti bnoui Imomtd haneramo promeffo di fare ha detta parteje quello^che la barca fardo fard fdre/ion farà intèdere a gifel- li buoni ì?uom£dj cheprofnefiogh haueramo di fare parte j fé la barca farà piccia 0 grande, ncfuei/i che la parte gli haucranm promejft dì fare non gli dhìiandcvauno fc far a grande,o picoUty ne r^nanto potrà coflorey nè quantrfnò i nè di qud mifuraynè di che porto y fe quello difpra detto farà, ò farà /are la detta barca , f a che la faccia grande 0 ptcola y gli detti buoni buommi che le parti hauerampromeffo di fare, èdibifognoy che gli offeraìnOyfcnT^a contra/lo . Imperò fe quelloy che (a detta barca farà 0 fard firCy hauerà detto à fatto in^ tendere quello > che dt foprd è detto j a quelli > che la detta parte gli haueranno promelfo di farc;(c hdfardmvi^wr barca, chea loronon baueua fatto intcn- derei & di maggior mipératgli dettibmmhmmminongU fono tenuti di fare munta aUimaJenon in quel mode che Un gli fece intendere : fe la dettai barca fuffe maggiorey eae cefa^e piu che non haueffe fatto intendere y gli detti buoììi hMomini vi debbano hauere la duttaparte y tutto & in tanto co¬ me fe ci bauejfno fatto compimento in tutto quel crefeimento, che lui fitta Panerà fen'ga contrafio,poi ebe feut^a liccmhrj& fenica volontà di tutti buo¬ ni huommh che la parte li promettono di fare, thauerà fatto * Imperò fe. lui rhaiicràfatto con confentùnento,^ volontà di tutti lifopradcttiyo della mag* qior parte di loro Jifono tenuti di fare compimento y come che in vn capitolo siià è detto . Imperò fe alcuno, che barca vorrà farcy dirày a farà intendere a qudliy che parte li prometteranno j che lui farà barca y &dcppo Imnon farà la detta barcay ìnnant^i lui fardo farà fare Nauilio , feluì farà fare ì^auilio f^^,7alicmtia e zfolontà di quelli, che parte prometteranno di fare nella det¬ ta barca , loro non gli fono tenuti o[feruare atama cofache promcjfa gli hab^ binojpercioche lui non lì bauerà offeruato quellojche con loro baneua accorda¬ to ragione che come lui non ojierua niente y che promeffo baueffe, che loro non li offeruino niente che promeffo li haucjfmo^ Imperò fe lui farà il Nauilio di fopra detto coTvIiccMia , & con volontà delli compagni, 0 della maggior parte: li detti compagni fono ttnuti dì fare compimento delh detta parte, chepromejjaglihalieranno di fare,poiché con volontàditutti , 0 deìtamag- ^giar parte f bauerà fatto y &!e per ventura lui ftrà intendere a quelli ihe^ gU promìifono di far parte^cheIm farà Nauilhy & lui non farà Nauilio t ah- %rà Uaue^fc luì la firà fav^a vglontà di qiiellhlorQ non li fono tenuti di o^erhart 2tfo CONSOLATO òjjeruare quello, chepromeffb li haticm^io ^fe non in tal m&doj^famdjtk Je hd farà del Namiio Nanevolontà delli detti compagni : che li detti compagni habhino tanto nella detta Natte come dokcnano haiterc nel dem NauiliOieper tanti danari^ come la parte che loro haucuano promtffb di fan nel detto Naiiiliocojlaffe^ù haueffe coflatOfò doHeria cofìare >/è non farà /at¬ ro come nel capitolo già è dettOi e dichiarato * Et ancora che fta fijferttaU k menda che foprail detto capitolo d flato fatto e quello fia intefù dimm Nlane òNaiiilio^ che fi faccia di nuom nel [caro , o innant^t^ che fta ì^fcitù dd loco j dotte fard fiato jfatto di nuom . Et per le ragioni dif&pra dette [uf^tQ queflo capitolo^ ' DiNauechcgietta, Cap. 181, alctm Tatrone di Naueò Nauilio furgerd il alcun IùcOm ù hanerà furtù con voloìitÀ de mercantile in quel loco doue la Nane ò il Nauiltù che fur¬ to farà 3 fi metterà tanto forte tempefia 3 che piamente la dma Nane 0 ìlé- uilio di quelloco partire non fipotrà tan'tihauerà a gettare gran paneidk tobba^che nella Nauej q nel nauiliofaràtO quafi tutta fia che li mercanti fitt * | tino 0 faccino giettare fen^a che non lo faranno a fapcrCjnè lo diranno al fi- ^ trone della Nane 0 Nauilio : 0 fìtffeche il Tatrone della Naue 0 del Nmdh giettafferò faccjfe gettare fen^a che non lo dirà a mercarìti^che nella detta wa- neo nauilio far anno ^di quefiogietto^theper tale conto , comcdijopragiàèd^t- to 3 farà fiato fatto 3 e per il cafo di fopr a già dettogli dettimevcdnti nmf^f fono fare dimanda al detto Vatrone della Nane ò del Nauilio 3 nè il detto^t- trone alli detti jnercanti^perciochegietto j che per tale conto fra Hato fatto ^ -^intcrueniitù non fìdebh€3 nè fi può giudicare per diritto, nè per piano giettOj anp fi debbo & fi può giudicare quafi per ftmile di naufragio > & pm perfl I miie dinat 4 fraggio che di gimo I & per laragione di fopr a detta non pùflam fare domanda Cyno l^altroper conto del cafo, ^ della ragione difopra dcttii : & per ciò ilgietto di /opra detto debba ejfere contato per foldo per lira j fecondo che giettato fardj e la Nane c il Nauilio è tenuta metterà le due ^ 4 )'- tidi quedo che Ti^alerà > perciò che /e fu/fe gietto piano non farebbe tenntoj metterci fe non per la metà di quello che vakua, ^perciochenon é naufia- giojinteramcntelà mette per le due parti ; che fe fufje naufagio interitnìente\ la detta Naue 0 H detto Nauilio pagberia 7iel detto naufragio per tutto (jnel- lo cheyaleHa^per quale ragione pagha le due parti ì percioche non è naufra- già, ne gretto pianor^ an^i è quafi fmiighante di tiaufragto , è piu naufra¬ gio che giettOy^^ fc yentura la detta naue o il detto nauilio perdejfe efjà' eia cofnefonbjanchorCigumineiO barehe^o alcme altre effarckjnelcajo difh. pra detto debbano effere contate tuttepe^ foldo 3 ^ per lira > percioche non è gietto piano j an^i è piu fimile di mùf ragie che di gietto, che fe gktto pmìo fH^t&lebarfbt f^S^no f>rmumedipppa,odi(atQddlahafir^ N"' DEL M AK E.:. mito ) & mancajfmù li cappi , o ifapieffino , <&• fi perde fina, firianoperfi al detto Tatrone delta Naue, o del Naiiilio:gnardifi lui che cappa, li dà,o li fard dare:p!ll^[è fujfep;ietto piano, ifi- li mancammo Rimine, &le snchore/ì perdef- ftno éoae erano armeggiate, le dette gumine debbono ejfire perfi alla naue o al tgamlio, che Mercante non è tenuto mente mettere, nè ancora la fua I{obb,zj che rtUtj/la farJ.ltnperò fc alcun mercante o mercanti gietteranno, o faranno ^ttare finga che nonio faranno fapere alVatrone della naue o del nauiiio fiè con volontà del detto Vatrone della naue, ò nauilio , li detti 7 Ha e.mti giétteranno o faranno giettare, tr che quella nane, oHauilio sìia fitto oya^ di alia vela,&- quello che loro gietterMtno o faranno gettare,potrà ejjcredet- po, & in vero mCjh che pofit e fiere gietto piano ,il "Patrone della natte * del nauilio M quel gietto tale non è termo di mettere parte per fi, nè perlai naue o nauilio ,fi lui non vuole , &feper ventura Mercanteo mercanti fa¬ ranno nella naueonel nauilia,&ilPatronedellanaueo nauiliogietta fi fin¬ ga licentia de detti Mercanti o mercante, il detto Patrone delta naue o del nauilio è tenuto di rendere detti Mercanti quella fiobba; o il pretto ebaj liti in quello modo, che dfiopra è già detto, hauerà giettata o fatta giettare. imperò è da intendere fi quel gtetto fujieo potejfiejfire detto, che fufie^ «ietto piano , che gietto piano vuole tanto dire che non li fiperchiajk la^ fortuna , o tetnpefla che non vi potè fino bauere configlio di altri . Imperò fi ncllti Ò nel Nauilio mercante alcmo non ci farà, il Patrone delia Na- ffco del N auilio può fare giettare con confìglio di tutto ilcommunalc deUoj Naueo del Nauilio , o della maggiore parte, fi tempo ne hauerà. Imperò dei Nauilio gettarà òfirà giett.tre,feìiti.a che con li fopradetti configlij batter „en potrà, ftatenuto per tanto fermo, come fealorone bauejfi dimandato, c pertanto fermo come fi tutti gli mercanti ci fufino, gir" per tanto fermo come \ tutta la fipbba fufis la fua, che fua è, poi che in comandità la tiene . Imperò (e quando il gietto farà fiato fatto , gfi la fortura difipra detta farà mancata del tutto, 0 in parte, onò,& U naue , o il nauilio fi partirà del detto loco , dom in cafo difipra detto gli farà interuemto, fi la detta Naue o Nauilio fi parth'à con volontà de detti mercanti ,&lafcieràm quel limo alcuna eilar- eia con volontà di loro, fia che nella detta nane o nauilio,habbi rimasta efiar- àa, con che poffa andare, &■ nauicare ficuramente in quel loco, doue doueua., ■ (caricare, onò,la detta effarcia, che rimafia farà come di (opra è già detto, (e fi perde debba efiere contata fopra la Sgobba che rimafia farà , <& il cot;- co della Nane, ò del Nauilio debbaci mettere per la metà di quello che vate- rà,feper ventura la detta exarcia chermaHa farà non fi perderà, angi fri- hamà con alcune fpefi che l’huomo ne hauerà a fare, quelle fpefe ne debbo¬ no elfire contate conte difipra è detto della effarcia fc perfa /«jie. Imperò è •da intendere che ildetto gietto non fujfe gietto piano, angi dcbbaejfere inte- 1 , fikh jé 2 CONSOLATO fòche fujfe gictto ftmile a naufragio y & fe per ventura il gietto farà piene, non farà fimile a naufragio y & la detta e^òarcta rimaneri come di /oprai detto con volontà de detti mercanti , fta che la detta effarcia fi perde deltum 0 in partej e che rhuomo ne habbia a fare fpefa per nhauer quella effarcuuy debba effer contata per foldoy & per lira (opra la Bjobba che rifiorata farà, ^ il corpo della Nane, o del 'Nauilio non debba pagare niente, perciahefipmt ddluocodi fopradetto,eìr fimette arifebio di nauicarc con volontà degliict- ti Mercanti in quel Ihoco, doue lorovoranno , & al communale delLanm,^ del nauilio farà parato che fta da fare :&• per ventura nella naue,o nel tinui- lioynon ci farà ne rimaner à effarcia , con che la detta 'Saue, o detto Nduik fof]a andare, nè nauicarc in quel Ihoco > doue [caricare doueua , an'j^i hmrì a, ritornare in quel luocoy doue il viaggio incominciò y&la detta Naue o mlio hauerà caricato, il detto gietto o contraflo che infra il patrone della N doue caricò o haueua caricato. Imperò feti detto cafo farà interuenuto innan':^} di me:t^ via di quel luoco, doue doum^ zio femeare, debba efjcre chiarito > deteminato in quel luoco, doue la dettoj Nane % o d detto Nauilio caricò^fe con quello che timaùo farà , ci farà torna- tay efeil detto patrone della Naue^ o del Nauilio dimanderà nolo tanto del la robba perfuy come della riparata, debbagté effere datto, & lui per quel nolo debba aiutare alta I^obbay cheperfa,& gettata farà,&[etuinalo dimaderi) ne ri ceuetenon hvorrà, per quel noto, che lui non è tenuto niente mettere ni detto cafo,efeU detto patrone della Naue o del Nauilio vorrà nolo haueru della robba > c heriforata farà y lui è tenuto di compire il viaggia con quelU robbuyche rifioratct farà, & delta quale lui dimanderànotoallidetti mercan- - zix& feti detto patrene delta Naue o del Nauilio non verrà nolo iella robhx perfa, nè di quellayche rifioraca farày il detto patrene delta naue non è tenuti^ di compire li detto. viagp.o alli detti mercanti, percieche il patrone delta stf- ide, ò del nauilio y afai ci perde y polche cenfi mata la fuaperfonay haueri perfo il fuo tempo, & la fuavettcuaglia y cirUNauCyC il Nauilio in pattej confumato. Saluo imperò che fia in queflo modo me fi ), che gli detti mercanti fufiinoy 0 filano in loco fuor a di pericolo, in terra di amiti, & che fujjìno in luocqy doue trouaffino nani, o Nauilio, che la robba y che rim afta farà yvolef Je portare per gli loro denari: quel patto,che il patron della naue,o del nauilih farà con gli mercanti, in quel patto mede fimo debbano effere li marinari. Ttr Ragione difofira detta fu fatto quefto capitolo. Di DEL MARE. Di Mauechc jwr cafo forni ito fi hauerà a partire. Cap. 281, S E alcuna ì^auc, 0 'H^uilio farà noleggiato,che debba andare a caricare ix alcun loco, fe quando quella naue,ò Nauiiia farà gionta in quel luoco do- ne dotteita caricare , &■ (landò quella tiaue ò NautUo in quel Imco ft metterà fortuna tanto grande, che la nane ò il Naulito, ft hauerd a partire innanzi che non hahbia hauuto il carico,che hauere deueua,o per ventura ci venirano na- Mliiarmatid'ÌKÌmici,o verrà nuoua certa , che ci debbano venire, fe quella Uaue,onauilio fihautràapartir per alcune delle ragioni di/opra dette ia- nSziJheno habhia riceuuto il carico,per ilquale ci era venuto,enfiato noleg- ti^ò per auuentura fe ne hauerà a ritornare in quel loco doue ft partt,&fu iia- f f aiata, fe il detto patrone della Nane, 0 del nauilio contrafiaffe con quelli , ^^helonQle Loue Oli mal tempo pa/fato, ano^i dimandarà il nolo, che toro gli promef- I 0 di dare, quando lo noleggiorno, il detto patrone delia naite , o del nani- Uo è tenuto di ritornare : <& fi per ventura toruare non voieffe, lagiufiitia lo debba fort!:ar,cbe ci torni,e fe lui per nulla ragione tornare non vorrà,gli det~ r' mercanti poffono noleggiare alcuna Nane, ò ì<)amlio, fìmtle a quello , ^ fe ” ftsik piu > /aced. quel Vatrone di quella Nauc, ò Nauilio , he Lrom prima haucuano noleggiato, debba pagare quel piu, che alli detti Cercanti cofia^e,e fi lui fimpUeemente pagare non vorrà , la giufìihalo Jhha confinn{ere,fela nane, 0 nauilio ne fipefieejicre venduto : ancora pm /■detti mercanti non ?lifotio tenuti dare H nolo,poi che lui non hauerà porta- ^ Iella loro robba, che loro haiieuano noleggiata , nè è rimajìo per loro co fi Z^Lluo imperò fia intefo,che fi que}li,cberhaueuauonoiep,iato,nò haueuM- ^ Jeruato mclio,che colui haueano accordato quado lo nolcggtortio,e per col L £,/-r m mtia de detti mercanti, fi ne farà hamto a ritornare finga la fa, er V r / Teatrone delia nane, 0 del nauilio, non è tenuto, di ritana- iTanili fi«o ,polchepcr colpa de' detti Merchi, f'^lfaràLuuto a tornare fent^a la loro robba -, e perauentura non fata col- lAeiii detti mercanti, c il patron della naue , 0 nauilio vorrà ritornare, non r U five vè debbano per alcuna pusìa ragione, poiché per coìpanon iJailato dd Tarrone della naue, ò dd naniUo , nè per colpa de mercanti , fi isSentepcriicafidifopradetti.Ui^ nolouni r J ^ hmmm w terra m qud loco, doue fi bMiera Ufi r ^ caftdifipra detti, il patrone della naue 0 dd naidlio ^^‘''‘TndiiLmre IffarcU a menda di quella, che Ufiiata hauerà, & ancora t tenutodi U ^ . /„ loco faranno rtmafìi, & fi di mene, e 1 ' P ^ muilto fare non lo vorrà,gli detti ma- pcf ventura ornare J^non ver annone il patron dclldnaue^o del 1^4 C'O N S O L A T 0 cùm^mQnpo a quello^ che difopra è dem ^Etper ài^fa fatto quefio Di Conferua • Capt 285* S E Vatrone di ì^diic , è di htduiUofarà 0 hauerìfattoconfermgghcon cuno 0 alcuni Tamni di Nane 0 di Nauilìf, fa che fiano a\^ai,ò pimhi^i maggiori,òminorij òfimiU alla ftiaNaue^ò Naiiilio,tutto quello cheneldem accordo fatto faràper caufa dd detto conJcruaggiOj debba eficrco^ermtef^ compito yfta ehc il dem^ccordo fatto per caufa del demo conferuaggio fcritto ù fm che fujie fatto di parola * Imperò fia in qaejio modo ime fa che il detto accordo fatto per caufa dd detto confemaggio fiat & pojk effm in ro me^Q per teHmoni^ò per fcritto ^ che fu .^e fatto per mano di fermano rato, ò per poli:^a fatta con volontà delle parti , nella quale poltra debbalm- nere anno ^ giorno, & bora ^ [pacificato il luocodouc la detta polita fi&. fiata fatta , eJr «si fine della detta poliza li figUli delle parti, le quali il iu* to conferuaggio far annodo ac cordar anno ^obaHeranno fatto, fe in loconefa* ranno , Imperò [e le parti [opradette nel imeo dona fayannOj quando far un* 7 iù, 0 accorderanno il detto confertiaggio^ér tutto quel ebedifopra è dctto,iim potranno fare fe non folamcnte per parole, fe quelle fa>‘anno concerie fct tutte le parti , che il detto conferuaggio faranno , ò accordcrminù, yagiìm & debbano battere valore tutto , ^in tanto , come fc fufiìm ffritte permM del ftriuaìio giurato,me\ie in poli:^a,o in cartolario di Natte 0 Nduilio,m che periefiinioni pùjfano le dette parole accordate invero efieremefih, fe cun contrafio cì interHeniffe , ^ fe per auuentura alcuna delle dette parti re- niffe contea li detti patti, ò accordo contra alcmii di quelli per caufa del dettai cà^iferiiaggio,fittilo accordati,fia chefufiim fatti per fcritta,ó di parola, fta- no tèìiuti dlrcflituira ogni danno ogni inter affo, che quella parte, alla quale faraoìio rotti li detti patti ne f&fleneffe - In queflo modo però , che il detto 7 tOj ^ interejlo fia èr poffa e fiere hi veromefio , Saìuo imperò in tutte cefi per tutte ogni giuflo impedimento, per ii quale il detto accordo 0 patto pet caufa del de tra conferuaggio fatto, ù accordato non potrdeffere nfiiméato , ni compito, ^ fotta tale conditioìic , che il detto impedimento fia eìi' pòffaejfert affoinon potrà quella,ò quelli, che il detto impcdme^ito diranno , hauere ha* fn jiiito j ^ in vero mettere non lopotra?mo, fiano tenuti di fare tutto quel, cht dJjopra e detto fenza contrajìo a quello, 0 quelli, lìquali detto intereffo , & b^ueraìmo fosicmitù per colpa de* Ter la ragione difoprs detta fu fatto quefio capndo ; ^ , Di Naue comandata, per compagno ad alcuno- Gap. 2S4. mandità DEL mare; 1^5 fnandità a iff 4 clh > calquale loro hanno fatte L? dette partii che nella Natte ù nauihù Im per loro natùcai fe quello^ alqualc U detta Nane farà slata coman* data , ci hanerà parte o nòt lui è tmuto di nauicare con la detta naue , o naui^ lio^ ^ di guadagnare douCt in tutte le parti lui guadagnat'C ne potrà. Salm impero tuttù accordo a comandamento che dalli detti buoni buominiy o mer^ tanti hfarà fato fatto il giorno che la dettanhìe li comandorono^o dipoi:^ fe il aiqaale la detta nane farà fiata comandata^ guadagnerà^ lui e to dlrt nderet ^ di dare aVi detti burnì huomìni ^ o 7 nercanti tutto il guada^ gnOj che la dettanaucoHauiiio haucrà fatta, Saliw il diritto^ che lui hauettLj* ne debbano hauere ne donerà per la parte che lui ci banefie^i^ fe parte alcuna non ci h aacràt o lui ce n e può ritener tutto quello ^ che a lui ne appartenga per U fua perfona tatm & in tanto.come tocca TatroìK di nane o di nauìlio : fe il detto Tatrofie^ o comandattrio non porterà guadagno , afVrf porterà con* fumamcntùji detti buoni buonimi^ chela detta nane li cornandorno^ o li/trono parte & to ferao Signore del loro^ debbano riceacr a coìitoil detto confuma^ mento , fe già prouare non li potranno , che il detto t onfimamento fuffe fiato per colpa fua. É da intendere , che lui lo haucfsegiuocato^v rnbatCj o male-? procuratoti^ fe quefio pronato ti farà^ il detto Signore comaìidatario della det tanauQ ^ùnamliù è tenuto di tutto il detto conjimamento a refi itu ire /entità contrafio a conojcicntia i volontà de'detti buoni huomini^ che la detta Na^ ue comandarono j o li /crono piiirte : & Jc la detta colpa promta non li farà i ^ lui, bene3 folkdto baucrd fatto tutto quello ^chehaueràpofs!ft03&per colpa di lui non Jarà rimaflos che non habbia portato guadagno a quelli^ cht la detta naue onauilio li comandorono, o li fa ono parte, ^ il contrario pro-^ uato non li farà; tutto li debba efkre riceuuto in conto, ^ fe ti detto TatroìiCt 0 comandatario porterà a fe fermano giurato, fe il detto fcriuano haueràgiura^ to quando riceué la fcriuania, fenon, li detti compagni hpoffono fare giurare^ dimandare [otto pena del giuramento, gii quelle fpeje, o confumamento che hù mette a conto , fi fino in quel modo che lui ha ferino meffo a coni Qy & [opra di quefio il detto firiuano debba cjfire a^eduto , fe il contrario prouato non li farà: &fe il detto connario proiuto li farà, il detto fcriuano debba ha^ acre la pena che é pofia nel capitùb già detto di [opra , '& il detto Vatrone o comandatario della detta nauconaudio è tenuto refittuire il detto confur/ia-^ mento ai detti buoni huomini, che la detta naue o namlio li comandorno:f€ il detto firmano non ha di che poffa refìitmre yfia chefuffe fatto il detto confu-* mmentopcr colpa del detto firmano,o per colpa del detto TatronCjO cornane datario, pcrciocheil detto Tatrone bauerà portato tal fcriuano come difoprrL? £ detto; eìr fi il detto contrario al detto fcriuano prouato no farà, il detto jeri*^ mio nL debba foflenere la pena fopradetta.nèil dettoTatrone non è tenuto niente refiituire a i detti compagni del detto cùnfimamento, fi trouato ci fa^ rà, poiché per colpa di loro non farà interucnuto^&fepcr ventura al detto pa-^ 1^6 ^ CONSOLATO troTie manca(Je il fcrin.tno , o non huuerà portato fermano giurato , e il detto patrone fcriuerùiòfaràfcriuer alcune fpeje.che lui huuerà futtCyfe li detti com pagniy che la detta nauCy o nauilio li haiieranno comandata , lo tener anno iru fofpettOy loro ne poffono hauere un giuramento, che lui dica fe fono vere quelle fpefey & che fia in quel modo come lui hà[crinoy ò fatto fcrinere y & come hi mete a conto;[e lui dirà che fiàno giiifle, & vereyper lo giuramento che Ini p., debba effere creduto y fe il contrario non li farà p conato: &fe prò nato li èydeb- ba refhtuire tutto il detto confmamentOy che trouato ci farà a confeientu, & volontà defopradettiy&feil contrario prouato non li potrà CjkCy luidehhu effere credutoy&accettato il detto conto, fia che porti guadagno, ò perdita;poi ehe per colpa di lui non farà rimaflo, è ragione che come li detti compagni hebbono feàe in lui,quando li ferono parte nella detta nauc o nauiiio, ragione è, che fhabbino nel rendere de conti yfe il contrario non li potranno prouare , €ome è detto ,fia che babbi portato fermano giurato, ò nò : non li debba nuo, cere per la ragione difopra detta. Imperò tutta via che patrone di nane porti, ò pojft portare fermano giurato a je, è affai difcarìco, che ogni patrone dina^ ue 0 di nauilio lo debbapartaryfe fare lo può: Ter la ragione di fopra detta fu fatto queJÌQ capitolo . SeNauediMercantiefi rifeontraflè con Nauc de inimici. Gap. 285. S £ alcuna nane yò nauilio di Mercantia fi rifeontrerà con alcun altra no- uCy a nauilio éf inimici, fenellaNaue, ò Nauilio di fopra detto deh la Ddercantia hauerà Mercante, ò mercanti, il detto Vatrone della nane, ò del nauilio li debba dimandare, già loro fe vorranno , ò vogliono, che loro affer¬ rino comb aitino, piglino quella naue, ò nauilio d'inimici, & fe il detto Mercante , ò Mercantilo concederanno tutti ,0 l amaggi or parte, il detto “Patron della naue to può ben far, che per danno, nè [concio yche li detti merca¬ ti ne foHenghinOy il detto patrone della naue ò nauilio non è tenuto di alcuna menda fare,nè di niente reflituircdeL fopra detto danno, fe li ìnercanti lo fo- ftcnejjìnoypokhe loro loconcejfo?20yeìr con loro volontà farà flato fattoJmpe- rofe il detto patrone dellanaue >0 del nauilio farà queflo, che difopra è detto fl^Xalìcentiay& volontà de detti Mercanti di tutti, ò della maggior parte, fl li detti mercanti ne JoTteneffino y 0 hauejjino a foflencre danno, òintcrtffo alcuno, il dettopatrone della naue, ò del nauilio > ò tenuto di tutto il detto danno, cheli detti Mercantine foften e (fino, ò afpettafjìno foflencre, a rcfluiu- tefen’^a contrailo, fe la nane, o nauilio ne douefk effere venduta, òli beni tutu del Patrone,fe trouati faranno in alcuneparti : perdo che il detto patro¬ ne dellanaue hauerà fatto, cominciato quello, che difopra è detto fenga //- lentia de gli detti mercanti di tutti 0 della maggior parte t fe per auen- tura il detto Patrone dellanaue 0 del nauilio hauerà queflo cominciato con volontà de detti mercanti^ 0 della maggior parte, per caufa del detto gaada- uafto r & /e per ventura infra il detto ^Patrone delta mite o del htauiho , ^ li detti mercantùdi tutthò della maggior parte accordo, né patto ^ alcuno in¬ fra loro fatto non fard per caufa delgnadagno,cke loro farannOiòafpett aranti» fare,&quel guadagno talejcbeper talragione,come difopra é detto, farà (la¬ to fatto ò fi farà, debba eferc partito in qu^o modo, che il detto Tatronc_> della Nane o del Nauilio con il corpo della Natte, ò del Nauitio ne debba ba¬ ttere & riceuere vn rer^o, & li detti mercanti con le loro S^obbe infieme ne debbono riceuere l'altro ter^o ; ^ilnocbiere , & gli Marinari , & tutti (lueLliche fono obligati, trrkemno falario della Naue, òdel Nauilio l'al¬ tro tero^o. Imperò debba e fere cauato de detti tre tertq quello di che debba- no elfere hQnorath& migliorati quelli, che della Naue o nauilio fono obliga¬ ti & il detto mi?li or amento debba efere datto a conofeentia de detti Mer- cànti-& del fermano della naue onamiio, ^ del nochtere, & di un Marinaro di poppa, & due di prona. Imperò è da intendere che fec-ondo il guadagno aOah 0 poco fi debba ejfere partito - Imperò fta il detto guadarlo apai, ò po - infìcme il ter:^o, & il rimanente del detto guadarlo debba eferc-a nauilio farà, ò comincierà quello che di fopra è detto[cn\a licentia & fin- va volontà de' mercantfò della maggior p art e,fe danno alcuno nonfofieranno li detti Mercanti, il detto Tatronc della naue ò del nauilio non é tenuto di dare il ter’t^p, ma é tenuto di dar quello thè gli farà fmile a conofeientia del nocbiere, & del fermano, &■ di duiprueri, & quetìi debbano partire quel- Io che il detto Vairone dotterà dareallidettimercanti fecondo la Sgobba, ! fecondo il valore, & la bontà che ciajcmo de detti mercanti hauerà a fe, che I è fmile a ragione che affai ne habbino di quello, che il detto Tatronc^ della naue, h del nauilio darà a detti mei tanti a conofeientia de fepradet- ti- perciocheil detto patron della naue ònauìlio era tenuto, & faria obH- latoa detti mercanti di tutto dannore(lituirr,che loro fo{le«e(Jero, &■ afpet- Ldero fofìvncre, fe gli detti Mercanti bauuto lo hatieffmo ;& fe per ventura nella detta naue o nauilio Mercante alcuno non et farà ; fe ti dato Vatrune^^ della naue è nauilio vorrà inconienxare a far queUo,chc difpra e detto, ha no ".f./,. A.. fhsnon hàpoteredi fare,edt artficarc,m quefionon bifo- 1^8 CONSOLATO - fienere , come che dìfopra è detto , per cieche nella detta nane non erano t detti mercanti: ancora per altra ragione, perdo he il patrone della nane o delnk- tùlio a tal cafOiCome dìfopra è dettoiìion ha potere fen't^alicentia de detti meu . cantiyue è ragione che ne debbi hauere^che a^Ui hà potere nella robba del Tder* cante ogni Vairone di nauCyò dinaiidioypoichehdpotere in cafodigietto, (j* di naufragio i (e già gli detti mercoìUi non fuffiyio prefenti nella nane , fe caja di giettOyO di naufragio ci interueni^.e. Imperò fe il detto Vairone dellanauu ònauilio potrà mofìvare y ^ in vero mettere quello che di fopra è detto y ^ per cajo di fuentura li farà interuaiuto^l cafo di fuentura è tale che il detto trone della nane , o del nauilio non lo potCj^e fuggire , &è da intendere cht la detta naucy o nauilio d! inimici li venire di fopra , firche fi afferrale con lui y & per la ragione difopra detta i mercanti danno alcuno fojìeneranno , il detto Vatrone della naue, o del nauilio non è tenuto di alcuna menda fare y poiché il detto danno per colpa di lui non farà inter iienuto , fia che gli ietti ^JHercanti ftano nella nauCy o wò, per altra ragioncy che a cafo di fuentm^ nonpuò Ihuomo niente dire . Et per ciò fu fatto quefìo capitolo . Di accordo fatto per comandatario di Nane . Cap. 2 86 , S E alcun darà in comandità , 0 hauerà comandatala fua naucy 0 rtauilio ad alcun altro,fe quello, al quale la detta c^mcCiidità farà fatta della na* ue 0 del nauilio, farà con alcuno, 0 con alcuni, alcun accordo, 0 prome\:a per caufa di alcuna cofa che appartenga alla dettanauc 0 nauilio , fe quello, aU quale la detta nane 0 nauilio farà flato comandato , e il detto accordo, opro- meffa haueràfatta,fe lui non offeruerà quello,cheaccordato & promeflo haue¬ rà ad alcuno, 0 alcuni fe quelli, alliquali il detto accordo,0 promefa fatta fa-> rà,ne foflenerà danno alcuno; quello, che la detta nane, 0 nauilio li hauerà comandato, è tenuto di tutto il danno a reflituire feda dettanauc, 0 nauilio ne fapejfe eflere venduta^ con che per colpa di quello,al quale lui hauerà la det¬ ta nane 0 nauilio comaridata, li fufle interuenuto il detto danno, hi tanto imperò che il detto accordo, ò promejfa fuffe fatta per caufa di corno, che ap¬ partenga , 0 appartenere debba alla nane, 0 nauilio. Imperò fe quello, che la detta naue y ò nauilio hauerà comandata, nè foflenerà, 0 ne hauerà a jo- fìenere al^un danno per colpa di quello, alquale lui hauerà comandata la detta naue, 0 nauilio, fe quello haueffe alcuni beni lui è tenuto dj tutto quel danno a reflituire, che per colpa di lui hauerà foflenuto : eìrfe quello, alquale la detta naue, 0 nauilio far a fiata comandata, non hauefjè di che pagare, & fujfc ag¬ giunto, & il danno di fopyadetto pagare, nè reflituire non potrà, lui debba ef fermeffo in potere dellagiuflitia, & ftarci tanto tempo in quel loco per infino che h abbia fatisfatto,cìit' pagato tutto il detto danno, 0 che fi fia accordato con quello, che il detto danno hauerà foflenuto per colpa di lui, & queBo difopra detto fa fatto ferina fraude. Imperò fe quello, alquale alcuno hauerà coman- DEL MARE. diti la fuaìJaue,o'Nauilio, farà alcun accordo,è promejj'a con alcuni,& per colpa di lui non rimarrà, che lui non l'offerui ; lui, né quello, che la detta Vaue, 0 NauUio, li hauerd comandata , non fono tenuti di alcuna menda fare a quelli,alli quali la detta promeffa farà fiata fatta, poiché per colpa di lui no rimanerà,nè farà rimafio che lui no l’ha bbia offeruato, perche ciafeuno fi guar¬ di a chi comaderà il (uo vafcello,&come,& come nò,per cicche danno alcuno non gli poffa interuenire. Ter la ragione dijopra detta fu fatto quefio capitolo. DiNaue pigliata, & recuperata. Cap. 287. N jlue, ò NauUio, che farà fiato pigiato per fuoi inimici, fe alcun altra naue di amici fi rijcontrerà con gli detti inimici,che la dettanaue,o na - nilio piallato haueranno,fe la detta naue,o nauilio,che con li detti mimici,che fi rifeontrerà torrà,o potrà torre per quale fivuole conto la detta naue, o na~ uilio alli detti inimici,eh e come di/opra é dettapigliatal'haucranno: la detta naue, 0 nauilio, & tutto quello, che in quella farà , debba effcrc rifiorato a quello,o quelli di chi farà,&e fiere dcbbe,fe alcuno viuocifarà. Quello im¬ però dando a quelli , che a gli detti inimici tolta Ihauerannobeucraggiocon- tieniente, fecondo la fatica, che ne haueranno hauuta , & fecondo tldawìo , che ne haueranno fofferto. Imperò fila, & debba effere in quefio modo intefo, che fe li detti amici l’haueranno tolta alli detti inimici dentro la Signoria, cèr¬ ti mare di doue la detta Naue , 0 Nauilio farà , 0 in luoco doue gh detti inimici non le haueffino ad fe, ciò è da intendere in loco, ficuro, loro ne deb¬ bono hauere come di fopra é detto, Imperò fe gli detti amici toranno, 0 ba¬ lleranno tolta la detta Naue, 0 Nauilio alli detti inimici in loco, doue loro la tenektno afe, & in luoco ficuro , nonne debba efiere dato beueraggw fe loro^ voranno: antt^i debba efiere del tutto di loro fen-s^a contrafio , che Stgnoria,ne nefiuna altra perfona non debbe, né può per nefiuna giufia ragione metteve^^ contrafio. .Ancora più fe alcuni inimici haueranno tolta alcuna naue , 9 uauilio ad alcuno, 0 alcuni, &fe per auentura veder anno, 0 haueranno yi- fia di alcuna naue, 0 alcun nauilio, di che li detti mimici hauefimo dubbio, inaura,&peril dettodubbio, 0 paura gli detti inimici ,lafcieranno la detta naue, 0 nauilio, che loro pigliata haueranno, come di fopra t? detto, fe la det¬ ta naue, 0 nauilio, di che gli detti inimici haueranno il detto dubbio, 0 paura, mheranno, 0 amarneranno, ofe ne porteranno la detta natte, 0 nauilio, che elidetti inimici haufrannolafciata per la detta paura, la detta nane, 0 naui¬ lio debba efiere ìefiituita a quello, di chi farà, 0 debba efiere ,fe loro vita fa¬ ranno,0 alìi propinqui di quelli fenica contrafio. Loro imperò dando a quelli, che la detta nane, 0 nauilio,ola l\pbba,o mcrcàtia, che nella detta naue 0 na¬ uti io farà haueranno pigliata, beucraggio ragioncuole ,come di fopra e detto, (e infra loro accordare fi potranno,&fe infra loro accordarenon fi potranno: Cia medo il contrailo in potere de buoni huomini. Imperò fe alcuno-,o alcuni la- ^ *' fikrarmo 170 CONSOLATO fcieramo loro Niue o Nauiltj per dubbio j ò per dì fuoi mimid, ^ aC cMìì dltrx N^me ò ìdxiiiliQ fi rtfcmtrerà con la detta nane o nanilto j che co- me; di /opra è detto , haueranua Ufeiata , amarmeranno , &pommm ijuclla hi hioco ficuro • è da intendere , che quelli > che la detta nane ò muilh fe neporta^amiOf7id H) abbino tolta ainnimici^^ l'mimi ci non th abbino baii^ ta a Jè nv apprcjfo di fe ^ £* da intendere che lì detti mimici non thaHeJfm tolta a quello di chi è , di chi debba efferc quella nauei o nauiiio , e la mer* cafitia) che dentro è j noji debba ejfere di quella, ò di quelli che come di[opm i detto thaueranno traiatai ma fecondo vjo di mare ne poffono dimandare be* uerag^ioragianeMolej& fe infra loro accordare 7 w?ì fi potranno ffu ,& deh- ba ejjere mejfo il contrafia in potere di buoni huomim t percioche jjeffumnm debba fare , nc cercare tanto di danno ad altri , come per ventura fare pothii pcrcioche nefitmo non sa,ne può fapcrc, nè è certo ione è ii fuo dannoj nè il /wo pencolo ^perché ciafemo doucria mettere ogni contrafio cbcbaue'^c conak^ m a conofeentia di buoni huomini ^cèrmaffime (opra tutto per gli enfi di fi- pra dettilo fimili di quElli, percioche Dio nè gli ìmommi 7mn lo poffino ripvtn- éereper al ama ragione , Imperò è da iatendere che tutto quejlo che di (òfu V detto che fi a , & debba effere fatto fentt^Jt fiaude, percioche alU volte tak prnja ingannare, far danno ad altri, che lo fa afe medefimo, perciochLj ?!e[fun huomonoìisi juèécertù che li ha a interuenire a fi medefimo, ne alli lr:oi 5 nè che f?ò, perche ite fimo non debba andare a daufto , nè inganno, 7ièd pct diuone cf altri per alcuna ragione , poiché non sd , doue è il Juo . Impoòfi alcun fapefie, che alcuna nane o nauilio doueua andare, ò fard andata in al¬ cun hioco^doue haucrà dubbio, ò pam a di fuoirnimìcir & quel lo,ò quelli difi- pra detti armeraìino loro naue, ònautlioper far danno a detta naue , ò m- utìiOy e ad altri > percioche p jfano guadagnare il detto beneraggio, ò perdo- fhebabbhìo , è poffino battere la detta naue , ò nauilìo, o la i{^obba che iìu qt4clla farà,ò i\i!trci per cagione alcuna: fi quelli che come difipra t? dettola- urra/mo armato , faràprouato loro, che loro habbino, ò bauejjino armato, per le ragioni, 6^ condì doni di fòpra dette, quello, ò quelli tali non debbono hauere il detto beueraggio,nclla detta naue ò nauilìo , del tutto , nè in parte, nella I^obba che nella detta nane fard , ancora che quelli, di chi è, ò debba^ elfcrc , njabbinotafiiata, ^ ancora che gli inimici l'bauefiino tolta , Se hn- prrò t detti,che armato hauerarmo,in vero nonpotrarmo mctrerc, cheh^rorwn haneffino armato perle cagioui di fopra dette. Imperò fi prouatù farà ebe^ loro baueffino armato per fare dmmo ad alcuno, ò ad alcHm, o ad ognuno con chi loro fi feontreranno in forma, o maniera di mimici, o come mimici fanno, per quale fi vuole ragione, o caufa loro alcuna naue^o namlio porteranno, fia che la portino conrobba,o /e?i:^a dì robba, o fu che fhabbmo tolta a inimid , 0 trouata, come difopra è detto, non debbano bauere alcuna coja , an^^i dtbht cfierc rifiorata a quello^ o d quelli di chi è, o dicht debba efi'ar,& queUh^be in DEL MARE. 171 m$do come di /opra è dmo h ener vino .irm tto Jd^b pio efferc piglUti, ei: mjji in potere delLt ginfiitiat & dehhx c'^ere fino M loro, carnè di rròatm, fe quello che difopra é detto pron ito Jard. Imperò [eproima no farà , che loro haneffvìo armato perla cagione di Jopra detta yfe laro alctma nane , à nauiUù haueranm tolta a mimici, 0 I baneramQ tronata ? come che di /opra é detto , debbagli e Pere dato eÌP fermato tutto il diritto j che loro h arare ne debbano yò hauere nc doneranno per ah imè delie raiiouidi [opra dette, imperò fe dubbio farà, che loro bauejfmo armato per la c.igìon dì [opra detta , (c pcrventtirnu farà cafo che gli fopradetti babbi no a riprovare le ragioni [opra loro dette, eir pQflCygli detti,né alcuno che con loro fulf, nè ancora alcuna perfona^che dan¬ no,ovtilenc afpettaffe banere nella ragione,cÌ^ conditionefopra loro detta,rgr pofia, non pQ 0 li a loro fare tedi noaio per loro vtilc per nejfma ragione:^ ne an* cova alcuna perfona che fufe iiuara, à che bbuomo haueffe difbbto , che fi i^ol- taffe per danari. Imperò fe per amtenUira quando li detti ifùmtcihaHerannQ pigliato alctma niue, à nauilio^ ò alcun a! tra robbajegli detti inimici, la det¬ ta naue, 0 nanilio, 0 robba che pigliata h tueranno , lafcleramio, ò haueranna lafiiata per toro volontà, ^non per paHrachehauefJino , nè habblno bauura di alcuna nane, è namlio,di che loro haucjjino baimt i -pììia.nè baueffmo dub- hio,nèpaura chedifopra ilipotefie venire, fe alcuno,ò alcuni la detta naue,ò nauili^i 0 robba, che gli detti inimici haueranno la/ci a ta come diJopra è detto fmicranno, 0 halieranno trou.ita ^ tu iuocoficuro la metteranno, ola porte^ ranno, non debba efkre loro del tutto , fe Signore trauatogii farà, ma debbila ejfcrgli dato beueraggio ragioricuóle,a conofeientia degli buoni hmmtni di quel luoco,dotte la detta naue, 0 nauilio, ò la detta robba farà fiata, portatat fotta le ragiQìUyèlt* condìiioni di Copra dette. Imperò fe alla detta nane, 0 mui^ ItOyO robba infra tempo conuenimte Signore vfeito, nè venuto non ci farà , gli dettfchc la dettanauc,o muiUo,oLi dettaroòbatroiiatahauermno^ deb^ hant^ hanere per loro beueraggìo la mità di queìlo che vaierà, & ddf altra mi- fi debba e fc^f^tto come dhnofira, dichiara in yn capitolo già di fopì\i éettou& jeper auuentura gU detti irwnici fe ne porteranno alcuriìt naue,ena~ uìlio, 0 robba, detti inmici non iafciermnQ la detta naue, 0 nauilio, a rohhd per loro volontà,an-^i la baneranno a lafciarc per fortuna di mare,o per alcuna nane, 0 mmlio di che haueranno dubbio, 0 paura, di quella nane, 0 na^ lìdi0,0 la robba che gli detti inimici come difopra è detto haueramio hamto a iafciare^debbecfierefatto come di quella, cheli inimici baueranno Ufdata an dare per loro auttorità,&in quella medefima forma, Et tatto quefo debbiti efm fatto fen'^a fiaude, & /e per auentum li detti inimici ver anno, ofi aran- iio in alcun loco,nel quale loro redimer amo alcuna naue, 0 nauilio, ù aUunti robba cheloro haueramo pigliata,fe quello,0 quelli dì ejji la detta naue 0 na* uilio, 0 Ejybba Hata farà , voranm rìhamrc detta nane , 0 namiio, 0 ìfobba, qudlo^ 0 quellhà^^ redimirà, 0 rifio^a f baueranno fono tenuti di renderlo « quello^ 172 CONSOLATO quello y 0 ciucili di chi fiata farà. Loro imperò daudo, & pagando U dm redentionCy o rifeatto-, & ancoci’a dando a loro guadagno fc riceuere neyonn^ no I&fe per auuentlira quando gli detti inimici haueranno pigliata ulema ì^aue, 0 Naiiilioy o robhayfe loro no farannOy o ne haueranno fatto donarne ad alcunoyquella donatione non valcync debba yalereper alcuna ragione.Im^ però fc gli detti inimici la darannOyò renderanno a quelli j di chi [lata farà fen- Tea alcuna r e dent ione yquella donatione tale valcy o Tilercan- fiay come di naue o Nauilio: eir feper auuentura la detta \obbay che nella na^ tieyO naiiilio farày redimeranno U Mercanti., o li amici di quelli delli detti inim 'ciy il Vatrone della nauCyOgli amici di quello fono tenuti di mettere nel¬ la detta redentione per foldo^ <&per lira, per tanto^ come la NaJiC, ò Nauilio vaierà y& quefio debba eflere fatto fen';^a altro contrago , debba effere tutto queflo y che di fopra è detto, intefo tanto della Naue, o Nauilio, tomej della Mercantia , ^ della mercanti a , come della naue, o nauilio . Imperò feli detti inimici tener anno , o haueranno tenuta la dettanauo , o nauilio in loco ficuro ciò è da intendere, che Vhabbino canata del mare defuoi mimuiy& che loro pojjìno hauere ricouero di fuoi amici, fe quando li detti nemici terran¬ no, 0 haueranno afe^oa fuo domìnio la detta naue, o nauilio, o Bjybba, chea fuoi mìmici haueranno tolta, come di fopra è detto- darr^nno, ò faranno dona^ tione, 0 vendita ad alcuno della detta naue o nauilio, o robbayvale, & debba valere fenica contrafto, che Signoriayuè a tra perfona non ci può mettere con- traflo y fe già quello, alquale la detta donatione haueranno fatto , non vorrà fare alcuna gratia a quello, di chi la detta naue o nauilio fiata farà, lui lo può fare, fe fare vorrà, che in altro modo Signoria nè alcun altra perfona non lo può fondare,nè conUringere per alcun altra giufia ragione, fc già quello, di chi la detta naue,o nauilio, o robba fiata farà, fraudo alcuna per alcuna giu- fla ragione non potrà,&fe la detta fraudo in vero mejfa effere potrà Ju detta donatione non debba valere per alcuna ragione, an:^i può; & potria efjereìn ttale modo & conditione la detta [rande ^ eh e quello alquale la donatione farà DEL 'M A R'E. 173 fiata fatta, debba egire pigliato per la Signoria, & debbali effere data pena in beni,& in perfona,fecon'do la conditione : in cafo,che nel detto frodo tro¬ vato fard fenica mercede,e in tal cafo la detta nane 0 nauilio, 0 robba debba ef¬ fere reflituita a quello,ò a quelli,di chi Hata farà fen'^a contrafio. E fi per au~ uentura li detti inimici faranno 0 hauer.mno fatta vendita ad alcuno,o ad al¬ cuni di alcuna naue 0 Nauilio, 0 robba, che loro pigliata halieranno , la detta vendita vale,i& debba vai ere in queHo modo, che quelli che la detta Naue, ò Nauilio, 0 robbba haueranno comprata pojjano moflrare, che la detta vendita fta Hata fatta dalli detti inimici in loco ftcuro,cioè che la tenejfino in fio domi¬ nio; Et fi per auuentura,quelli diranno hauere comprata quella robba per giu- Jio cafo, 0 per giuHa ragione, & moflrare, nè in vero mettere non potranno, la vendita, che diranno a loro efiere fatta, non debbe valere, an-^ fi nella detta robba nella detta Natte 0 Nauilio domandarne, 0 Tatrone alcuno vfeirà, che in vero mettere potrà la detta nane 0 Nauilio effere fua , debbagli effere reHì- tuita, in quello mdo, che il detto contraflo fta meffo in potere di buoni huomi- jii, 0 della Signoria in quel loco, douefarà fatto,e che fta fin:^a fratide ,e fela detta fraudo protiat a farà,la parte contralaqualeprouato farà, fta, e deb¬ ba effere tenuta a reflituire alla parte, laquale la detta fraude foflenutaha- ueì'à, tutte le fpefi, e danno, e intereffl.Ancora la parte che nella detta fr ali¬ de confintirà debba effermeffa in potere della Signoria. Imperò fi il detto •patron della naue , 0 Intorno per lui rihauerà la detta naue, ò nauilio 0 robba-, ter quale fì vuole conto, che fi ricupererà,loro fono tenuti di riconofeere a tutti iiuelli,che parte ci haueranno la parte, che loro in quel tempo ci haueano,qud- do li detti inimici la pigliarono. Quelli imperò dando a lui tutto quello, che la loro parte coflato haiierà per foldo e per lira fecondo che a ciafiun apparteni- jd Ida imperò fi il Patrone della Naue ò Nauilio, rihauerà alcuna robba, farà ateuripatto, ò alcun accordo, perciocheluipoffarihauere la detta Na¬ ue,ò Nauilio, 0 robba con volontà ditutti li compagni, ò della maggior parte, il detto Patrone della naue li può for's^are, & conflringere perla giuflitia, fi luivorrà,cheintanto lifono-tenuti & obligati, eomefili haueffero prorneffo di fare parte in Naue ò Nauilio che lui voleffe fare di nuouo,o che la compraf¬ fé di nuouo . Imperò fi il dette Pamne della Nane 0 Nauilio. accordo 0 patto alcuno farà fen^a di tutti li compagni,0 della maggior parte,?ion li fono tenu¬ ti di niente,fc loro non voranno,nc il detto Patrone della naue, ò nauilio a loro rifondere ne ricotiofcpre delle parti, òfirjm che loro ci hqueuano, quando li detti inimici ne li tolfino, faine di conto , fi infra il dettoPatrone della naue , ònauilio, 0 robba, &li detti eoìnpagìii neha,uea rimaflo per conto delle det¬ te parti, che loro haueuano ' nella detta nane, ò nauilio 0 robba, quando li detti intmicine li tolfino. Imperò fi loro vorranno nhauere le dette pa, ti., 6' il det¬ to Patrone, alcun contraflo ci mcttcrù,o vorrà mettere,Signoria lo può e deb¬ ba conflringere, cheper almiagiuftaragionc, il dettopatrone dellanauc-j, ‘ ^ ò namlio .74 CONSOLATO o Nauilio^o rohh:i non fe ne può,nè debba fctifare»nè difendere^ poiché li detti conipa^ni pa^betanno c pA^are voYatino tutto ciucilo > che a loto tocAjJè pet foldo erperiira fecondo ledette loro partì faranno,che non farla ragione, nè e^uaiitd, che alcunodebbaobabbi potere di fpogliarealcuni del loro per aU cuna cagione. Loro imperò facendo quello che fare debbano, nel cafo di fopra detto. Imperò debba efferein queHo modo intefo: che fe il Vairone della nane, 0 7^uiliOyO robba comprerà,ò redimerà,ò huomo per lui, la naue, o nauiliOji B^obba che già era, ò fu fua de detti inimici o d'altri, che detti inimici [hi* ueffvìo hauuta per giuria ragione : fe quelli che parte ci batteranno non voran^ no pagar come difopra è detto : il detto patrone che recuperatala hauerà , o huomo per lui, debba fare intendere a detti compagni vna, & piu volte je f 4 - gar voranno : & [eli detti compagni pagare nony or anno : //// la dcbhadartj al fenfalt ,fe lui vorrà, con confenfo della Signoria: & chi piu ci darà, quello la debba hauere : & fe per ventura delle parti, che li detti c ompagni haueano nella detta vaue,onauilio,o robba fua farà troucUo piu che cofìato nonhaut^ rà della dettavendita o redentione : quello piu debba c'jlvre dato & , endutoo ciafeuno de' detti compagni,fecondo che gli tocajfe. In qticfìo modo irnperu fu Cìr debba effere intefo : fe il detto Vatrone per fua gratta fare lo vorr à, che in altro modo non è tenuto,fe lui non vorrà: & il detto Vatron della naue, o na* vilio, 0 robba,0 quello che per lui batterà comprato o recuperato, ne debba uere auant aggio, che fe la poffa ritener per tanto come altri dare ci vorrà, o ci darà: fe il detto patron o fenfale dare lavorrà fc pcrventura nontrouarà tanto della delta naue o nauilio, orobba,come di comprafoa redentionecofìa^^ to hauerà : feil detto patron , 0 huomo per lui fen'tta volontà & confenfo dei detti compagni la comprerà o la recupererà li detti compagni non li fon tenuti del detto mancamento fe vi farà , fe già loro per alcuna gratia fare lo voran* ?ìG:e pertanto è ragione che il detto patron, o quel che per lui l haucra com* prata , o recuperata , nc habbia & debba hauere auantaggio di ritenerla per il pretio che altri dare ci vorrà,tutto cfT in tanto come ha auantaggio del con-- fumamento che è,debba effer fuoSalno imperò che alcuni di quellhche par¬ te ci haueranno,Y€tenere la vorranno, loro fono tenuti pagare il detto confu- ìnarnento fecondo che a loro fpetta^ie, & tutte U ragioni che difopra fono det¬ te tutti li caft zèr conditioni di fopra dette fiano inteje a buona intcntme, che li detti inimici l'hauejfino tenuto in luoco ficuro^cccetto fe la detta reden¬ tione 0 compra, fen:^ fraudo farà fiata fatta. Et perciò fu fatto quello capitolo.. Di Carico di legname. Cap. 288. 'alcuna naue, ò il audio caricherà, 0 hauerà caricato in alcun loco diU^ gname,per portare in alcun altro loco-, Je infra il patrone della naue,o na¬ uilio,zir li mere ariti,di chi il le gname fard: pretto alcuno di nolo infra loro non s DEL MAR e; 17; hàucrà dd detto legname z il detto patrone della nme o nauiìio può pigliare Lt metà deidem legname^fc luì vorrà pei H fm noto^ che mcrcannaneaìckfi'al^ tra petfonax né ancora Signoria nonio può vietare per ateunaragione : ptrcìo^ eheìn qttejiafnodù ^ fii flabiUto ^ fnìhìato^ vfo colìiìme dtl cùfninciamento che li antichi comintioìono andare per dmondù 3 e^jìahiii- rono%& ordinorono come éìfopraè dettOy^- in qnejio modo aebba teiere fegm^ toycome ab antiquo fu ordinato^ér non in altro modo per alcuna ragione Sai - uo imperò fi ìidemTiUrcaìri^di chi U detio legname firàt diranno ^0 bau ranno dettò al detto panvn della naney ò nmìlio />m che il detto Icgname^ caricafitmo , che loro voleuano farprctio dei nolo peni de tto ltg?ìame : detto patrone della nane j 0 nautiio dirà , 0 laueri detto dii detn IriCi canti ^ che mn bifigna far pretto di nolo per il dato ìigname , che hi ne farà tuTMi quello che loro vorannCy h detu mn f artuariehtTam oJfipràleparoIe^ 0 ^ fondnione^ che il detto patrone dtllaììaurhatierà dette , // dttii mercanti non fino tenuti di dare la metà del legnarne^ pvi thè toro /opra ìt parole ^ 0 condittotii di /opra dette cariccjono : né il patrone della naue non può} né det'- be niente dimandare per U coìidktomdi fpra dette ^ che faranno Hate ace or-- date* Impero lì detti mercanti fono tenuti di dare neh cmucnettole al detto patron della nauCy 0 nauilio del detto legname Jècondo ehenaii fr daranno in quel locOì doHC Jarannoy oficondo che col detto Tatrone accordare fi potran- noi &fiper venturn gli detti nmeami, coi detto Tatrone della nahe^ònaui- Ito accordare non fi potranno del detto nolo ^ debba (firc rm fh inpoiere di buoni buomintz 0 quello che toro nc diranno^ quello ne debba effe\ figuito :0 at ro nò. Saluo però che lì detti mercanti pt fino c potè fino invero mettere h dette parole o conditionidi/opra dette : che con il Tattone dellanauifuronù accordate per firitta 0 per uflmcnif ^0 fe in Vi ro mettere non potr.ìnno : li detti mercatm fino tenm di dare la mità del legname perii nolo* Et perciò fu fdttoqucfto capitolo^ DiPromcna^ o Accorcio. Op. agp» S E alcuna promeffa farà Hata fatta infra alcuni per quale fi vuole ragiù~^ nCy che conia detta promeffa fia fiata fatta a buona mtentione debba ef- fereoff€rMata 0 tenuta infra quelli » Uquati farà fiata fatta in loco conuene- uole j&fi la detta premeva farà Hata fatta in hwco ccnueneuole , 0 con qiufia ragwney& con buona mentwniy debba efier€offeruataj 0 tenuta infra quelli liquali fatta farà yfi per auentura alcuno diqutlliy infra hquali U detta f remeffa farà fiata fatta^ non ofertierà la detta preme ffa :0 quello o quelli aia quali) a detta promeffa offeniata 0 attefa non farà ^ ne fifienerà alcun damo , quelioyche la detta promeffa oferuata nonhày è tenuto deltumìedituire fen^ contraHo.Saluo Jmpet è che quello che detta preme fa non bauerà ottenuta^ ni offirnatat non li haueffe tolto, o victato^kun giuHo impedimento^ ilquale 17 CONSOLATO Je ìì: vero Mcjfo ejler potrà, quello, alqualc, il detto impedimento gidHointer- v.enuto farà per ilquale haiierà hauuto a rompere la detta promejha nonfuu tenuto di menda fare à quelli, alliquali lui la detta promeffa bà hauuto rom¬ pere pere auf a del detto impedimento fe per auentura il detto impedimento ‘m vero 'metter non potrà, è tenuto di rejìituire come di [opra è detto. Ma im¬ però fe quello hauerà hauuto a rompere , e -non bauerà offeruata la detta prò- mcjla a quello, o a quelli alliquali fatta l'haiterà per colpa e pigritia loro ,fe ^ui la detta colpa in vero mettere potrà, c per la detta colpa alcuno danno fo- ftenuto hauerà, quello, o quelli, centra liquali la detta colpa prouata farà, fo¬ no tenuti del tutto reflitairefcnipa contrailo: & tutto queflo che difopra é det¬ to debba efjere fatto fent^a fraude. Saluo imperò ogni giuflo impedimento t ciafeuna delle parti. Et per tali ragioni fu fatto queflo capitolo. Di Mercantia falfa. €ap. 290. S E alcun mercante venderà 0 hauerà venduto ad alcun altro meicante al¬ cuna mercantia, in queflo modo, chefe il detto mercante,che la dettarob- ha 0 mercantia comprerà , non la vederà nè l’hmerà villa, 0 non bt vorrà vedere, antri fe ne fiderà nella fede del mercante, chela detta vendita gafau c li hauerà fatta, che dirà 0 farà intendere al detto mercante, alquale i in vende la ftta robba 0 mercantia, che gli la vende per buona ,& per fina .jeit detto mere ante, che la detta robba comprerà,ò hauerà comprata, l hauerà ri- cciiuta [opra la conditionc di fopra detta ,fe la detta robba 0 mercantiamo farà tanto buona & fina come quello , che vendutagli hauerà, h damati in- te'ndere.aniKi farà frouata cattiua e falfa in qualche luoco, doue quella la det¬ ta robba 0 mercatia porterà,òfarà portare, fe farà trouato come difopra e det¬ to,il detto mercante,che la detta mercantia hauerà venduta fono la conditio- r.e difopra detta, è tenuto di rendere, & di dare a quel mercante , chela detta robba hauerà da lui comprata, tutto & tanto, come altre robbefmili di quel¬ la 0 di ftmile natura di quella , che lui venduta hauerà, valeua in quel uoco, doue detto mercante la portò,& ancora li è tenuto, chefe per caufa delta fai- fità darrao, ò fpefa ne haueràfofienuta alcwna, del tutto rejìituire, & fenga contrafìo: .Ancora li è tenuto che fe il detto 'mercante,che la detta robba hauerà comprata, riceuerà alcun rnancamento,che lui non potrà haucr€,ne n- fcuotereli fuoi da'aari per caufa della faifttà di fopra detta, il detto mercan¬ te, che la detta 'robba haueràvenduta, fotta la conditione detta, li è tenuto di dar per [aldo & per lira per caufa della detta falfità , percioche lui non haiii- rà potuto rihaueregli danari tutto y & in tanto y come Idi dirà per fuo giura¬ mento che hauerà guadagnato yJe gli danari poteffe bauere hauuti > fecondo tl preùo che lui hauerà venduta la detta robba yfe Id detta falfità non ci fiata trouatay e tutto queflo difopra dettOy chefta e debba e fere fen’^a • Imperò fe quello ^ ch^ la ietta robbavenderàò hauerà venduta ^dixa a quel DEL mare. ,77 che la detta Ilotba eomprerd che lui ghia vende per tale come é,& che la ve¬ do 0 chela faccia vedere , e fe gli piace che la pigli ,fenon che la lafcifìarc; fe quello che la detta robba comprerà fu che la veda o la faccia vedere ònò, fe lui la rkmrà >fia che lui ci guadagni , operda, in qucjìo modo non gli è tenu¬ to (è non vorrà, poiché la detta vendita fora futa, comedi [opra è detto , Im- ptrò fi bifogno farà che la detta condimne in vero poft effcr mcjìa. Et perla ragione che difopraèdena,fùfatto quejìo Capitolo. Di en'ore di conto allegato per compagnicontragli hercdi del patrone. Cap. zpr. S E alcun patrone di naueià di namlia hauerà refo conto, ò il fcrimno per lui a tutti gii fuoi compagni, ó la maggior parte del guadagno, chciui fatto hauerà o del conftmamento ,fe interueuato ci farà, o da qualunque cof.t che il detto Vairone della naue o nauiliofia odebba ejfere tenuto direndere conto a detti compagni > o U maggior parte riceucranne, o mendcr.vino il detto conto, terranft per pagatile il detto patron della 14 aHe,o nanilio viiicràaffai tem¬ po, època dipoi, &flani{ocùn Utletti compagniinfìemein vn luoco ,onò nituicberà eìrciafcuno viaggio o alcmi lui verrà in quel loco, dono faranno fi detti compagni alcuni, o per amentura quando U detto conto hauerà ren- dato a capo di tempo o incotimente, il detta patrone della naue, o nauilio an- darà a viaggio,&per volontà di Dio andando al vìaggio,lKÌ morirà,&' quan¬ do la detta naue, è nauilio farà venuto del detto viaggio , doue il detto patron farà morto li detti compagni tutti o in paite diranno, che loro tronano o ban- fjo trouato alcun errore o ftUo nel cmito che lui renduto haueua , ^ li detti compagni tutti, 0 parte faranno , ofuì'onnofare domanda del detto errore alti ’htni del detto defunto, a fuoi heredi, è a quelli che teairamo li beni di quel¬ lo, feto detto defunto hauerà fatto teflamento, dipoi che il detto conto hebbe refo alli compagni, fe nei detto teflamento farà trouato che il detto morto habhsa conofetuto il detto errore è hauerà ricomfeiuto alcun torto, che lui tenelfe a detti compagni, il detto errore , ó-torto debba e^re reflituito a detti compagni (en\q contrago , fe tutti li beni del detto defunto ne fapefft- ftoeffer venduti, che herede ne altra perfora non può perniente contrafia- re. ^Saluo li marinari, fe del torofalario non faranno (lati pagati, fe per au- uentura il detto defunto hauerà fatto tc(lamenta, come difopra è detto , c non haueràriconofeiuto l'errore, li detti heredi non fono tenuti di niente a detti compagni di monda fare, fatuo che fe nel cartohuio doue il detto defunto refe conto, quando vino era a detti compagrti ,fkràtrouato il detto errore,& che il detta cartolario fu'^e quello, pei- quello & non altro, dr ancora il fcri^ nano , che il detto cartoUrio feriate, cbefia prefentefeviuo farà, per vedere il detto err ore fe farà veroon'o, £?■ nefm'altro fermo non fta, nè debba effett creduto,'[alno che a detto cartolario, doue il detto defunto refe conte quan- M do ytm ,178 CONSOLATO do vino era a detti compagina non fnfje trouatOy fc li detti compagni potwim 77 ioJlrrLrecopia dei detto cartolario y c}je fu^òe copiato quel fcriuanc mcdcjmo^ dr non altro Je viuo era ò vino farà , Je gli detti compagni quello di foproj detto in vero mettere potranno y dr fe nella detta copia y il detto errore tro» nato fard : li beni del detto defunto , drgli heredi fono tenuti di tanto^ come li detti beni balleranno di reftituire aUi detti compagni il detto more , fetro- nato ci farà, dr fe per auuentura il detto defunto non batterà fatto te^amen* to dipoi che il detto conto refe , {e il detto cartolario , o copia trouatofaràt & il detto errore trouatofarà , debba ef^ere reflituito come difopra è detto , &fcj 7 ion haueffe fatto tosamento nel cartolano non fi trouafiey ci è affai fatica tr contraflo. Imperò il contrailo debba ejfere meffo in potere di huominiy thè Wh ghino cuf ii di animeydr debba eflere ricercato fe il detto defunto haueffe con- feffore in quel loco, con il quale luift confejfafjey o ft fufl^e confejj'ato, &fc tro- nato farà debbe efiere meffo in potere del detto Cotifeffore il detto contrafioi fe per auuentura Confeffore trouato non ci farà ilcontraflo debba effertj mefo in potere di huomìni che temino Dioy & che ftano teligiofi ,d^huomni honelìi, dr di buona fama y dr quando li detti buoni huommi haueranno r'u cernito il contraflo in lor potere, loro debbono hauerc tutti li detti comfapi^ dr debbano hauere da ciafeun di loro yn giuramento, che di eh ino il verodd detto errore già comeè,i& comenòydr come è interuenuto il detto errore,^ li detti buoni huomini debbano guardare la famaydr conditione de detti com- pag/ii. Imperò li detti buoni huomini non debbano creder alli detti compagni, an\i gli detti compagni debbano dare teftimonij fopra il detto contraflo elio ftano fuor a di fofpetto , drche non afpettino hauere danno, nè vtile del detto contrailo, perche fecondo ragione neffunhuomo può fare, nè debbefar teliù monto ane. un contrallo, che n afpettaffé danno, ne vtile hauere pcrnefuntu ragione, fe già le parti non fi aceordajjìno, ^ quale ft vuole cofa che li detti buoni huomini dirayinOyO pronuntieranno fopra il contraflo, quello tic iihh pffere feguito altro yiò. Et per ciò fu fatto queflo capitolo • Di Nauc che mancherà di eflarcia dapoi che hauerà carieato. Cap, 292. S E alcun Vairone di Naue 0 'Nawlio, che hauerà caricato in alcun loco,& hauerà caricato alcuna robba di mercanti ,fe il T?airone della detta naut o "Nauilio in quello loco medefmo doue hauerà caricato, 0 in altro loco cauerì òfarà caHareyeIe,ò anchora,è alcuna altra ex arda, per quale fi vuole ragia- tJeinnanT^i che la détta Naue ò Nauilio fa difcaricata ,& ladettaNauefa NIauilio verrà, 0 foflenerà alcun danno 0perdita ò confumamento ,fc al detto Vaironeprouato farà che per colpa di lui 0 della exarcia che canata ne hauc- rà,farà interuenuto il detto danno, il detto Vairone è teìiuto di tutto lo detta damo mendare,&reftituire ferina contrafto,&fe al detto Tati one trouattnon faranno r> E L MARE. fiirdnno heui > ne hanerd di che po ftì pag.ire & re^ìtulre il detto danno dii detti mcfcmthftt è ^Limtodebba c\^erpì^ùito,t me^oin pom delLigm^L tU cme a comandatmojpmhe ogm patrone di nane o namlio Cyidt debùt vf^ Jer detto $ ricvituto per menante e per comandaumo , e in tutte k fatai de th^ lui hamrà a fu e con mercanti per canto delia Jua nane o nauiiio j e queflo pe^ molte cagiomjc quale non (tifognam dtre. Et per do fà fatto cinefio capitolo, Comcdcbbc pagri r nolo in cafo di getto. Cap. C Qme la opinion di molti fi a in molti modi dei nolo , come dcbhe pagar in cafo dìgettOjt come ììotopinione è di alcmù dì tutto ilmloi, ch'il Tatron della nane ih ìmiiiio nemerà da meremù^che fc Unaue o Nauiho hanerd get¬ tato in quel viaggio, che per rutta quel nolo debba pacare il Tatronc delia Itane 0 ìdattilh in quel getto . incora r opinione d'altri, che /e il Tatrorie delia Naueh Mamlìo riceue nolo tanto delia J^obbagettata ^ come della sfio¬ rata y che debbo pagare nel getto folamente per quel rwloy che lui riccne del^ la I\ùbha gettata^ ^Ancora è opinione di akimi alùi , che fe il 'Patrone della Itaue è tiamlìQ non rkene mio della \obba gettata^ che lui non debba pagare di quel nolo che nccuuto baimà nel getto y dr ciafemo de tJMtrcanti d alm perfoncy che le dette opmmnhanno , ifelcpenjano haucrey dire a buona intcìitionej e quella gii debba ejfirericemta . Et perciò gli amichi antecejfo- ri ìiofiri > t:he in prima andorono per il mondo in diuerfi Imchi^partf loro ve- dendOiC intendendo le opinioni difopra dette^ hebbojiQ lonfigUo rnfia toro , co-^ fne loro potriano torre & rìmouert le dette opinmuye quefìo per leuarcgli con- trafila e fatiche > che poffonoeffrre , e imentenire infra gli patroni delle nauij e nauiliyeg!im€rcantiy& ancora con altre perfone^ebe con loro hauefiìnQ afare per alcun conto ^perciò loro non piangendo le loro fatiche , non logettauauo a pigritia per hauerc merito di Dio yCamorCj egratiadelle perfone^eper kmre gh contrari j e le opinioni di fopra dette y dkhiarafùiw j &pronumiaronù in queflo modo : Che ogni nolo che promefìofarà di dare per mercanti o per altre perfonc al Patron della NauCy ù NatiiliOy ò altro legno^ che li debba ifiere da* to, e pagato fenT^a contrafto, Secondo imperò gli accordi', epattiy che faranno fatti et accordati infra li mercanti , tutte altre perfonc rpnglipatroni di nane o nauilij , e^gU patroni delle nam , ò nauikj fono tenuti di pagare in cafo di getto per tutto c tanto > come gU auanpta^e di nohy cheiororìceuuto hane- ranno deili detti mere ariti > & di altro perfonc per il detto yiaggio , Imperò è iaintendere y chepatronideìhìdamy ò Nauilif kbbanoabbattcrey & ca^ mr de detti noli il falario dellimarmarijc:^?' la vettouagtur & tutte jpefe che hakeffiTO fatte per il detto viaggio, che giuste fiano , & di tutto quefìo difopra dette debbano contare gli patroni delle nauty ó pumitjy o buomopcr loro con gli mercantiyO con chi tm^o voranno, felovcraìmo ìafcìarem loro fcdcy quefia fia in volontà degli mercanti : et per ta?itoglì patroni delle Naw y et Namlif M z fono iSo CONSOLATO fono dtnìctf ere ei^pagarein gcuo per tutto ^ucUOy cì?€ nettagli auan* :^a}icdd noloythe loro ncemto baueranno da detti mercanti per il detto i?iag- gia doue il detto getto fari ^ìato fatto per foldo dr per lira , come fari U roa- Éa rijìorata alla gettata : érfe per auuentiira et hauerd ateuni de mercanti * ò ttittiy che diratmo^ che il patrone delia Nane o del gaudio» è altro legnOtinet* ta,CT paghi nel detto getto per tl ritorno che lai hauerij do é ftperc del nolo ^ il detto Tairone hauerà di altri mercanti^ o di medefìfuitfe con lui fé nc TitornerannOy gli 'Patroni delle Nane ^ ò Namltj non ne fono tenuti per neffmia ragione^ poiché lo getto farà già contato dell'altro viaggio igjrperdoche hu 1 {obl?ai chela Nnuc:tO Natiilio porta al ritorno dd viaggio , non i tjuetUtni di t]nelii mercanti ? nè è obligata a ijudU , nè è ragione che fiat ne debba ejfe^ re per alcuna ragione ; &per ciò perle ragioni di fjpradette , & ancora per molte altre non è tenuto nel getto che fatto fard » nel primo viaggio del nùU shebauerà del ritorno* Et perle ragioni contenute fu fitto quejìo capim$f jion contr aliando alcune ragioni in alcuni capitoli contenute, Dd patrone, 5 c de' marinari, dicnon vorranno andare in viaggio. Gap. 2^34. S E ahm Matrone di Naue^ 0 di NauiiiOt $ di legno faràyò hauerà fatto cm- uentione con glimarinarij per andare in alcun viaggio fi quale viaggio in- fri loro farà dichiarato^ certificato , quando /accordaronoy gii mmwd fono oblfgati andarey e!^[eguire il detto viaggio y fecondo la forma e manim àdtaccordo coH Sig. della nane 0 nauihoy ò altro legiw ; fegià gli marmarim fi voieffeno partir delPaccordOf e non andar in Viaggio per aleime ragionigli fopradette nel cap. dono fi parla delle cmditionL Et quefio che é detto, ft debba fare fen:^t frauderò mganno;e^feac€adelfef quando che il Patro}ìeéd vafo farà accordato con gli marinariil medefimo vorrà refiarCì 0 non an¬ dare ai detto viaggiùy e foìamcnteper fua volontàj che cofigli piace , c non per altra cagione, per laqual pù^aragioncuolmcnte efeufarfi dal detto viaggio y ma perche gli piace cofi) cioè il detto viaggÌQy doue il detto Sigfiorc hauera no- kggiaU la nane 0 namliotO altra legno, e che farà accordato con gli dettima¬ rinari farà perìgUafO) e di dannoil detto Signore non vorrà andare nei det¬ to viaggio j fi come è detto^j in tal cafo CjfipoffanQje cofi pare a loro reHare, & non andare in quel viaggio, mafe il detto 'Patrone per alcuna giufia, e lecita caufa, che afpettsrènel detto accordo,vorrà rimanere, allhora può:& gli jinari nonpofiono efeufarfi, ma fe il Patron rmanerà 0 vorrà rimanere, 0 per giufla ì 0 per ingiujìa caufa , egli 7 ?iarinari voranno andar al detto loro viag¬ gio, il Patron èobligato dare , ^ fujìe?mre il legno nel viaggio , mettendoui ^ per Patrone in fuo luogo ìmomo fufficienteyilqiLilc fia tenuto difatisfare a ma¬ nnari tutto quello, che nel viaggiosè fpcjo.e quanto fu tra loro,&U patrone accordato. EtU dem impedimmo fi deue fare mamfefio in prefentia de i rhmi^ DEL MARE. iSi binari , e dieffo patmie delia Naae^ o delNamiio^ a altro legno; d'altro modo imarinari nonpoljmonknte ^ ma /onooéligati e/fere vù/dientl^ & compire tutti i cofnandammtigiuftidi quellg , che per patrone glt farà concejjo^ & dato 3 &a€Cordarfi cosilm fidelmente ferfiendoh3 come haueriano fatto al detto patrone^Et fe il patrone eomàdarà alli marinari in tiHcjìa forma ^ìq com^ mando a N* la mia nauCi o altro vafello , & ejfa vi dò per patrone j aliiHalfL^ vbbidiret€3 ^ conejccrete come à me nel detto viaggio^fc il detto patrone di^ fà le jopradette paróle agli marinari viruna contraditionu , fi par^ tira da detti mannari , nioì inari da lui con que^ìa obligatione ^ & con^ iàemione che con Imhaue^no, i detti marinari reHmovbligati al juf itmo a fi are quanto erano obligati con il vero patrone ; ma non volendo i detti marinari poi ofieruare al detto patrone foBìtuto^quanto fu accordato con^ uenuto còl detta prima patrone nel viaggio j il patrone o il [ho foflituto pofa^ no firingere i detti marinarialla o^eruatione dell'accordo 3 fecondo che a loro parerà ; c fepcr ca/ogli detti marinari ofierttarannone compiranno tutto f losche nel detto accordo fucomenuto a colui che gli faràBato iiflgnato per patrone per il detto viaggiai fefìando nella detta nme d Natùiio, 0" altro /c- gno jil fofiitutn faràcon gli marinari alcun contraBo 3 per cambiamento di yiaggioi 0 per aUudaltra cagione 3 &fefra loréio quello, a cui farà comenda- ta laì^aueòì^auiliOj 0 altro legno per cauft dd detto contrago mtom , na^ fierà niffma queUione, 0 donìanda 3 c^già fefarà il patrone principale ddit 0 del ]>iauili03 0 altro legno, fpogUato del dominio^ c meffo in pojìeffio^ ne del legno ildetto foflituto, il primo patrone non può domandare infuo pro¬ prio nomCrO particolare autorità in modo alcuno a marinari per caufa del det^ to nuom contratto , nèmmnari fon vbbligati à riffondere al patrone > nè vb- bid'rrgli inèilfofiitutopuòdùmandare per caufa di quefio nmuo contratto in nome del patrone maggior3 ma nel fm proprio, & cefi facendo come è detto, e gli marinari gli fono vbbligati a rlfpondere, ^ vbbidirgii circa quesìo niwuo contratto^ e fe il detto foJtitHtofard cofa alcuna in detrimento delia nane, per qual fi voglia caufa , il patrone maggiore della tiauc, 0 nauiiio, 0 altro le- gno debba efìerda lui rifatto quanto per parere dihuommi ejptrti farà giudi- catOi nè poffa queflo fofiituto muouere contra fio con ragione alcuna, apparen¬ do invera dconfumamento, e poffa domandargli il (uo danno Jèn^a ri/petto alcuno. Dellaqud cofa non accade altroMre, nè rkapitoUrc, perche ognuno sà troppo bene quello che fi ha da fare, e del fuo proprioi e che nò , er le ragioni di [opra dette fu fatto il preferite capitolo. IL FINE. 7^1 3 i 82 ORD IN.^TIONl DI QVJLVNQVR co fa che armar k per andar in compagnia dell*armatai Et prima delp Atnirante CapitanoArmatoriy Cap, i. : £ L Cf^mmmi dcila nmc^ o altro yafo * tutù tre infitmedvbbanf^ giurarei& ciò ebc farà dei guadagno fatto t pagata ha vtuan^ da 3 che fi bauerà tolto m pnfio > ^ fané ^ &ogn altro debito qual fi farà fatto in ytilità del legno , dar a dafcim vafo la ftnu partCj per iVinentiira fiiffehmmo alcun, che ptr vtilitidil legno haueffe preflato qualche cofa ^ per comandamento dcll^^Dmrante ^odc gli ^ rmatoìdydelprir/ìoguadagno fono vbbligati fittisfarlo; fufttto il prefen^ re capitùlo^percba molti legni fornito ilcorJòlorOi difirììMrchbùno fenica pa-' gar gli creditori^ e citigli fa bene rperò tutti i detti debiti fi debbono fatUf^e, Come debbe cfìhr di Tpenùta ]a fpefa, & j] guadagno nel legno armato. Cap. i- T l^tti quelli^ liqnali entrar anno 7icl legno^ habbiano guadagnato , o nùn^ bifagna che paglmo la loro parte dei giuflOiCome fecifiiffinù flati flmprc ^ fecoudùcbc Cbuomo fatà^ debba batter miglior amento, verbi gratta frvnù farà fiato & piu , ò manco di dkci giorni ^ dhgU altri faranno flati viiaììnOi ò più, ^ Ixaueranno rmfrefcato la nane due, ò tre volte, quefli debbano ejfer mi* glicrati ftco77do ti guadagno del legno, & gli altri fecondo U merito ■.mal* rimirante , il Capitano, il nochuro, eì*' il fcriuano dvbban hauerla maggior parte, U vislaìite debbano (partir fidelmmte, fecondo U ^ualnà degli hmmi* ri, pn tijepotrebbe efer che quello, Hqual è flatomaaco tempo,mmtafleaffé più di chi é flato più, operò debbafi baHCf^e in quefio buon giudiciù . Del Coiiiito, de] Patrone di Galca^ o Fufla manco armata. Cap. 3. S E neffuna and ara per fefle'o in Galea, 0 Rufla folo natie armatiu di Signot ia , debba bauere lagiufla parte, 0-tutti gli btwfnbii debbano fare il comandamento, fi come al Cernito fi debba fare, benché vadi da tro (il- allanauc, ò che fia in compagnia di nàue,^ la uaue hahbiad^altra natiCìò U* gno dicci p€fan tifi l Comito ne bk da hauere tre;^^-/^ cinque duci in queflomo^ do, cbeje la nane ha meno di cinque pefanti fono del Comito due , & Capuano, & due del nocbkro ; & quel che farà più di mque debba and arcui del mare. IS3 nelpotere tltll ^mu'Ants,<& del commHfìei&-feU ComitopiiUa IcTno di b ie- taglia amato, delie kmr l'ami deU'Jtro Cernito, itirpuò cambiar l'armi nelle miglion , per nifi,io all vUimo del viaggio, &-d'om vafo che pigliarli debbe hauer vifanchora, di rinfiejcameiito la mne v,ta}arte e me\a\ cenni fempre debbano cfkrybbidienti dii comandamenti del Comico ,fia di che va- fo fi vuole. Del Gomito. Gap. 4. 1 Nprefcntiadeiramira!tte,&dtlcommim della nane debbe giurar il Co¬ mico di mai paìtirfi fenica loro volane a, fócco pena della per[ona,guardijl dt tagliar la corda, cbejla legata alla timte , quando efee fuor della prua jenen r/;e quclU impedire il timone, per quefl tn^iandola immeduitepm prs^ fio che può U conci; &fc per altra cmifa altri la tagikrà ,fìa tenuto pa ^ traditore,tr perda vm marni &fe z^erimola tagli ara, ù la faccia tiV^Uar ^ebe gUpojJiproHarecbe Un fb abbia fatto per malemUntU, o per tradi¬ mento, come rnaiemlù, & tradltoreyfi debba mpaìan . Delle Conuentioni. Cap. 5. I ^Cùmìneiii della ndue^t della i^lmnàaìche r^miraìite, egli ^matori,^ il Capitano^ e quelli che armeranno, ep’far amia fi come fi fono conuemnif Cir fecondo che fi partiraìj/io, ma f ^mirante del Capitano non lo debba rna^ nifeflare in verm modo, per infimo che fUmìrarne nondd liftntiaal fcriuano^ che lo manifiefll d. tutù, alt ima luipuò dirlo, ù- della conuenmnej & della partent^a ; eSr molte altre co fi . Delle par£ij quali fi debba fare nella nane armata, Cap, 6 . ' Necejfario fitpere quante parti fa la naue, e fi è co?i Galee, ò altri k^ni i armati, (efono mille compagfii, debbano fare feimilleducentoparti. Et fe la nane ha cinquecento compagni, con li legni armati debba fare tre millc-r, ^ cento partì - Et fe la nane hà ducento^ debba fare mille ducento pdrti,fe la nat4e hdfettecmto ,debba fare Jet tecento cinquanta cinque parti, & fi come ^refeono gli hmmini debbano crefeere le parti. Et con le parti fe migliorano gli buomini Seconde la fufficientia ne’loro offici}, ^quefio debba giurare il Càpitanotdrìl nochiero maggiore, ^ li Caporali, girli Conteflabili, in queflo modo, che debba baucretre ?wchieri gli migliori delta nane; & tre prom, & due caporali,& due BaleSìrìeri, congiunti con il Co?iteHabilci & due huomini d’arfne, con d fuo Contefiabìle. Et non pojfino fare nulla pcrparcntelld, nè per altra amicitia, ma con la -volontà di tutto il commune della nane, dir la veri¬ tà, & partire fideliffimamente > m prefenua delf ^mirante , Et quelli quali haìinoda e^er conojciutidi miglioramento,filano rionofcuitij&rmglkr^^^ thè l’^mirante Je nè degno, e maiorali, e nochiero , Ealejhieri CQudo il loro merilQ oUra k loro parti debbano haucrc. & tutti [c- Dc CONSOLATO 184 De nochieri, & di altri offici della partigionc . Gap. 7, I N ogni NauCy che hà mille marinari , debba hauerefcdccinochieri. Et ven* tiquattro procri yfolo che Labbia mille compagni. Et fc la Nane bà citi- quecentOy denebauer dodeci nochieri ; fi duccnto cinquanta , fei nochieri. Et il [criuanoy il nocìncro maggior e y debbano hauere miglior amentOy per nochk- riy cauando però la conuenientia , qual hauerà fatto con jLmirante. E fe lui debba hauer quattro ducati [opra le dicci partiy gli babbi con queftoycheH Ca¬ pitano fta alla conuenientia col fcriuan maggiore y& che fa ilfcriuano ,&il nochicro /ufficienti , altramente poffino efjerepriuatiy il fermano debba ha- nere dieci parti y fi come il Nochiero , il Capellano , il Medico , & quefli jon quelli iquali debbo?io hauere le partiy come nochieri nella Naucy ma feper auuentura qualcuno fi ac corda/le y òpruerOy ò altri di qualunque yfficiOy & poi non lofapeffono fare^f come se detto denochieriysinteiida deproueriy&di tutti. Blfogna che il Capitanoy & V^mirantey&gli Armatori in otto giorni h abbiano fatto f incanto /otto la pena delle lor partiy & dipoi che farà fatto, i danari debbano effer partiti in quattro giorni y & debba dar licentia fjtni- Tante al Scrinanoy & al Nochier maggioreychepoffin pigliar tanta B^obbay& h afìiper pegno de danariy che prefieranno a gli huomini della Nane, per infin fornito il termine delf incanto y&fela ì^aue, dapoipagati i debiti, gli refta- rà qual cofa diguadagnOy lo debba hauere il Scrinano yilnochieroy accio pof fino hauere da mangiarCy e da reflirfì fecondo che vederanno il guadagno, con queflo che il guadagno fa /ufficiente alle Jpefe , & per quefla procuraria deb¬ bano hauere amhìdue due migharef e mei^Oy e il Scrinano è ybligato , a fatta piacere a tutti quelli che haueranno prefo B^obba da lui yC^ fe gli huominipi- gliaranpiù del douereylui èvbligato a quel di più peri duemìgarefy & egli y &il Gomito debbanohauerecura fidelmentedituttiyche anderannoin Naue» & queflo è il loro officio nelle Nauiy ò altro legno armatOy quale debbano fare con grande curay gir fidelmente. DeirAmirantc. Gap. 8. 'X ^ ^mirante può dare miglior parte a chi lui vorrà di duCy òtrCyò cinque partiy in fino a dieciy^ quelliy alli quali debba dare miglior parte yhan- no da effer e in fino a cinque huomini yò più ottOy e può fare il conteUabilcy&lo può migliorare di vna paga di più de gli altri y e/opra la feurtà dt quelli che haueranno multiplicato le partiy & può migliorare tutti gli yfficiali> con que¬ flo da loro f ano/ufficienti per con/enfo del commun della ISlaue : Tutto qm/o fu fattOy & confirmato y come fono tutti gli altri capitoli . pelle DEL mare; 185 Delle ordinationidelli Vafij che non hanno remi. Cap, &fe tutto queflo che è necejfam non haueranno , l'^mirante li può proueder, & farglieli pagare vn foldo ò ine dipià con volontà del Capitano,^ delli art>ìatorii& debbano hauere cin- que DEL MARE, 13 ; a ite partì , e delle parti » quali li toccano di miglioramento ftapcr mano di tre hde^rieri col fmContcfiabilc, eft conte giura il nochiero per li faci marinari (ofi dette il COittcflabile giurare per II fmi Balejìrieri il Capitano ancori deaha dire il fno parere per il giuramento che baueranno fatto i Balejìrieri. £c debbano battere tutte le corde che faranno /opra la Naue, cioè/opra la coper~ ta, e quelle che faranno innanS^. De gli liuoniini d’arme. Cap, ij. L I kuomini d'arme debbano mantenere il tutto all'^mirante promejj'o, ^ a fuoi compagni altramente cajchino nella medefmapena de’Bakfìrkri qualfà in petto dell'^mirante. Et debbano hauere tutto quello che potrà pi~ lliare da gli altri hmmini d'arme battagliando,fe la Nane fi torce, ma fe pn^ ma farà torta non debbano haucrc nulla , bauer anno, (juattro parti, e tutta (ìtwHo che gli farà promejfo dalf AmìranPe per torcere laUaueb per monta- % nell'altra de'inimici, ò per fare arme, il Capii ano, con l'^mirante, fi come rjPMT/jy) #-i ^iì Aà ìrit P-n ìrxvn lardia . E De’Cabieri. Cap, 14. I Cabieri ancorahanno dam.viteKere quello, c'hanno promefio,&che fi fon coniienuti; Et debbano fìare due in prona, è due in me:ti:^o,&h abbina l’armi de gli altri Cabieri. Del pefo, e della mi fura ^ Cap. 15. S E fi trousrà alcuno con pefi ò mifure falfc, ò che metti nel vino acqua, p«- blicato che è l'incanto, debba perdere la botta col vmo, ^gU Confoli io debbano pigliare, & darlo al comm della "Nane : ^fegli Confali confen- tono : debbano c§ere fegnati col fuoco nella fronte. De Sopraguardiani. Cap, 16 . 1 sopraguardiani debbano ejfer fatti, & debbano bauere ompefanti per vno : &gli archi, & le fcarpe, e h fpalegnedi quelli, che piglieranno m terra . De’ Timonieri. Cap. 17. ; timonieri hanno d’hauere quello, che fifone conuenuti col Capitano,con il h’ocbiero, & con i'J.mlrante. Et l'fdmirantc è obligato di farli pa~ ^rtre ) c fcrbargli la loro parte. De i88 CONSOLATO D B De Barbieri. Gap. i8. 1 Barbieri homo d'andare come i T imonieri, e lejentinelle, ctfnc ft fW- é ueniranno, & accordaranfi. Dc’GafFanonicri. Cap. 19. abbono hauere quefli cinque pefanti per vno ; & fe Ra la bandiera iru prona della Nane, quella piglieranno, farà la loro. Dc’Barchkri. Cap. zo. ^rebieri deueno hauere tutti i coltelli di quelli che remano, & gli Cip delli animali . De gli Proueditori. Cap. a i. L I Troueditoriitutto quello che gli prométterà rimirante, debbano hm~ re, ò cinquanta, ò cento, ò dieci pefanti, queflo debbeno hauere quelli della Nane per cofa certa . Della guardia deirAmirante. Cap. 22. T Ftti gli huomini della naue fon obligati con fideltà guardar F^imirtai' te, tanto quanto flaranno in quel viaggio per giuramento, & l'jtmiran^ te a loro è obligato di tutto quello che gli hà promeffo, e fimilmente fono obli¬ gati al Capitano, fe lui non gli manterrà la fede delle promeflc} non font obligati a nulla, fe già non hauefie giuflo impedimento . De gli Sp relatori ,& delie Spie. Cap. 23. L I Sprolatori deuono hauere dieci pefanti per vno,efe meneranno veruno alla morte deueno hauergli loro parte, e tutta la moneta che fi trouarì alla efamina di cento pefanti, cinque milarefi, & fe per difgratia s accordnf- fero con le fpie, e laffameròpafiare qualcheduno, òptr danari, òper altro deb¬ bano perdere vn'occhio . De’Seruitori. Cap. 24 . I Seruitori deueno hauere due parti, & debbano curare li fchiaui, e gl’infer¬ mi, eir tenere pulita netta la Naue ,^fe il fruitore e huomo d'arme ,il Capitano il debba migliorare, hauendo giurato, & ofieruato la fua fedeltà. Delli Macftro d’Afcia. Cap. 25. I L Maefìro d .Afoia offeruata la promejfa,'^ la fede, tutti i ferramenti delli altri maefiri deue hauere. ■ .. Dflli DEL mare; Dclli balcftrierì. Cap. 26. I £ balejlriey» tutti i ferramenti delti altri dette battere, & è ùhli^ata ti¬ fare corde, & acconciare i balejfrt della nane ,infegnarc a chino» sd nel- tejfercitio det Baleflrierò. De Calafatti. Cap. 27. Incora loro deueno battere degli altri Calafattori iferramenth fna fata ^ vna cotta, Dclcapodelli fcriiitori. Cap. 2S. L yi debba batterei miglior ferri} <& v» caldaro infra tutti i ferutori, e debba fare cinque parti,e non lo può vendere [snidala volontà delli 4 - tri, e niffimo può porre i dadi in tauoU eccetto lui, e li puo tu»r via, fe dó^ altri vi /arati pofiì. Dclli Con foli. Cap. 29. S E l'jtmirante vorrà menarci Confali, col volere di tutta la natte lopuò fare, cloro fono obltgati a ojferuare tutto quello, che faranno tenuti, e che prometteranno. Delle Coniientioni. Cap. 30. L ',4mirante debbe ottenere,^ dare quello ch’egli hapromejfo a tutti, fìa chi fi vuole: of/eruando la fede egualmente a tutti, loro fono vbHgati ef- fcre in guardia delù fua per fona, e fe non èfidek delle fue promefe, loro non fon vhìigati a nulla ; i’^mirante deue compire la conuenientia a quello che farà /ufficiente alla fua conuenientia, e alfuo officio, e non fapendo far l'offi¬ cio ilqual hauerà prefo l’^mirante non gli è vbligato di niente , V^mirante infume col capitano debbano pigliare del primo guadagno , che farà UNauCió'pagare tutti i debiti fetrga licentia, e pojfano Iettare di ciafcunit parte il valimento di Pftbba che farà sìata perfa, &-pagare il patrone purché pgff prouare di hauerla perfa, & quanto lavale ,queHo faranno quando la i\obbanon fi trouajfe,oueramenteìapagaranno del primo guadagno ihe faràlanaue, t^fe il'Patrone fttffe in lontan paefe, loro gli debbano firv- nere, &fatisfarlo, e fe loro eonfefano di hauerla, & che il patrone gite laj, chiedi, & non la rendino, poftano effiere acctifati alla ginHitia, & cjfere con- denmti. Tutte le ceffi che l’^mirante hauerà prefo per mantener la compa¬ gnia, dopò cominciato il viaggio,^ lui eletto nell’officio, tutto debba paga- redel comun della Efaue, infìno che la fa (caricata, & può fare giufitia, ta¬ gliare orecchia, ^ altre ffintentie di poca importantia, andando pero m vtag- giO; & non gli può effer cmradetto, facendo gmHam cntc, cnon può ponere U jpo CONSOLATO fcrimno^f^H^ li ^rmxtùrì ; ^uòfdje alcun marnale, sfargli a tuttitmerlt ckì.iiù ddlt camere ^ ^ delle caffè : e può far giuflnfu di mtelli ih^aprimim k caj^ i le poni fen^a chiani , o fardelli t e di tutti quelli che nonfaraTim il comandar/iciìtodellì onciali della Nuue f t^mirante deue haueredi vinti pcfznti in/ino a quaranta , fecondo che fard il patto enn li Armatori : eì^ dm hauer , quando veruna naue fari prefa » vn venire per confenfo del cemm ddh nane , tutto quello fatto fu y con firmato come tutti gli altri mpitoH, Edebba bauer f ^mirante vn letto fornito (Cagni nane y che piglterannc t ^ debba hatiervna ta^^aef argento , e tutti gli fcritti , [alno quelli de cdierif & TU anello di yenti pefanti , el^ gioia pur di venti pefanti fenica J&ertìif danno dell"armata y è obligato al patron ddU nane farli pagm ficùm con lui e con ti compagni fi fono conuenuti quando la nane hmeii guada^mui qualche cofa , Et quando la nane fa campo , rimirante deb ha baum v§i‘ do [opra tutte le parti:comentandofì il comun della mue * £ lui debba iiur^r dopòyche la nane ha fato vela di mantenere tutto qkellojtbe hanerÀ prmsfù e debbaprejiare y fi come lui piglia inprt^o y & tutti lo debbano feguitaraj per in fino che l dijarmi : con quejìo potrà rmfrefcar la nane quando vorrà i E fe glt marinar ilo fegaitar amo y quanto fia Lt fua yoiontà non Upuodmsìu dar nulla per infno che non ha difarmato , c Je nifiu/w ft vorrà partire inmn- v;iidebba lafciare in nane tarmatura^nè manco fi può partir fin^a hccntia deb i'^mirante per infìno che non babbi rinfrefeato due volte per armar di fumot € di poi che due yolte hauerà rinfrefeato t&di nuouo armato^ il pHÙ far come difopraé detto y & anche per queflo fu fatto il prefentepcr quelli che pigliiin^ la moneta^ non dthhan render niente^ perche C^mirante manco rende a thè la prefi anoidico di vn dinaroyodue da chi fi piglia a quel fi vendi. A quclche è obligato il Capitano. Cap* 31- I LCapitano è obligato a mantener tutto quello,che prùmettey & tutto quel che éneccfSiariù aUanauefar tanto quanto potrd,cfapriy e^puèfìrgiuBh tiayt debba far fapere atl*^mirante > e^agU armatori tutte le cofè > chefon àanmfe alla nane j & debba ejfere eguale nella giufUtia a tutti y &fatc chi Tutti niantenghin» le lor pramefe , e debba dare conto alfcriuauo da quel di che la nane favela > & fe altri volefjcro vederegli fuoi conti per fua giufiifi- ^duoncy lo debba far in prefentia di rre no€hieriy& quattro maioraliy&quttt- m proci i y & tre bakflrkrl y due (farmi , & debba moflrare & dire tutto quello y eh ha da fare 1 a7mrante * efetamirantefafem^agiufliti.tj efn^ar^-^ gion iefue cofe ad vltimo del uiaggiofi Capitamycon il comun della nane h^n* m a rimediare, e debba guardar le parti a tutti j & darcc conferuare a ck- febedmo ilfi4o debito,^ deue hauere t occhio, che gli officiali non vfmo a ye^ riìnoimpietdj ^ quar/do nella nane ci è ^mirante, è juo officio , C debbe cm- biave ivafi in tutte le partii per confglhdeU ^mirante y edehbuandma parlar DEL MARE. furiar per l'J.mìrante,fer il cornuti della nauti e per fe, a tutte le nauiy per fa- per chi le fono, e quel che farà fta ben fatto, Etiam debba poner nelle galee , & in altri vaft che lui vorrà, in fuo luoco, e lo può mandar dinanoti all'Amia tante, e quel che comandarà fta fatto. Et debba diuidere gli huomini armati da legni, e ponete, e leuar quel che vorrà, e fare acconciar i danni de'remi, &• di vele,e tutto quel in eh'è di miftero, e debba far della vettouaglia come vuoi a fuo modo, e debba fiabilire, e ordinar al tempo opportuno le batt.tglie in tut¬ ti i luochi delle naui, e debba guardar molto, fe tutti fono fufficienti ne' loro efercitij, & infegnarli, e partire l'armi che fon deilanaue a chi nhà carefìia, eJr mandategli huomini tn terra per ordine : fi come l',Amirante hà poteflà in naue, cofi luì in terra, & debba fpartire i Gaffanonieri nt luoghi di neceffnà, ffr debba receuer la gente, & ritenergli, tir debba hauere il quarto delle giu- ftitie,efene, che fi faranno nelle ìd ani, e debba guardare, &ferbare la reb¬ bi di quei, che moriranno, e darla a gli heredi, &fe niuna cofa fi perde, egli è ybligato pagarla, & guardare le parti a quei della naue quando fi rinfrefea- no, ^migliorar il feruo dell'armi di meccpea. parte, con volontà dell'^miran¬ te, & deuepartir tutte le cofe che fono da donare giuflamente con l'^niiran- te,& coligli .Armatori, efei Confoli non faranno le mifure, c ipcfigiuHi, e fì- delmente, il capitano gli può fognare in fronte col fuoco, & è vbligato ch'o¬ gni pegno che fi mette nella naue, o in taucrna, per alcuna forte di viuand-za non iafciarlo vender per infino che la naue non fornifie il fuo viaggio.Et ne fili¬ no può vendere niente, fe il capitano non vede la robbaffe èhuona,&fe i pefi fono giufth & trouando falfità o inganno di forte alcuna debba Iciiarli la rob- ba, & darla a’Confoli, quali lafpartifchino al communc della naue.,& fe il pe¬ gno quale è dato fopra la vimnda non vai tanto, lui le può vendere ,&del reflante pigliare della paga del patrone del pegno, &fare vedere a i Con foli innanzi che fi facci gli incanti, dato in bando fe ve ordine d'inganno,deue hauer i parti, o piu, [egli è la volontà de'compagni dal principio del viag¬ gio , e dai',Amir ante bafla che venticinque pefanti non gli pofavo tffere ne¬ gati, e deue hauer tutte le fpade de legni che pigliarà, non s'intende però di quelle che hauer anno di mercantia, ma di quelle, qualifaranno in levo di ojfen- fiotie, & tutti li fopra fogni fono fuoi, delle balle, o cafi'e, e d'ogni fchiauo, che fivenderà, deue hauere metiqopefante tanto de grandi cerne di'piceli , & dcj, fchiaui che remano, & vagliano cento pefanti, lui ne de hauere cinque, efe^ manco di numero, due, & di tutti li fchiaui te cappe, & li può pigliare alcune armi mancandogli, con qtieflo che rendi k fuc al comrnune della naue,cioè fpa¬ de , mettdKP armature. Del Scriuano. Cap. 32. L Scrinano, la fideltà del quale debba eficre con firmata per giuramento, prcfinte l'Amirante,dir Armatori, & quando che la naue haia>à Jpiega- te le CONSOLATO _ te leveiealfuofelice camino, di pyefentia propriaalcommmeiellaUdkt\ aiunto debbi effer fidcle confìmare con giuramento, & debba veder ime delli nochieri,& de proeri,& de baleflrieri,& huomini d arme,da chegu hi’ ueran fatto vela, & quando piglierà conto di tutta la nane ci ha da ejjerpre- fente quattro nochieri, & quattro proa i, & tre baleflrien, & due d arme,& quattro caporali, e guardifi che veruno non pojfi legger ,nd fcmern^l^^^^^ [ho, e fé perfona lo leggerà, ò vi fermerà, non deue valer nulla. Et Im perde tut¬ ti ifuotbeni, & è caffato deli vjficio . Et fé queftoglt fard prouato,deue perd> re vna nume,perche il fermano èpoflo in naue per il più fidato il vero, luifolo vai per tre teflimontj. E tutto quel tbefa,a re per benfatto. E debba effereprefente alle Lfe tuitoferiuere, coft dimercantie comedi ogni altra co a , nelle fue parole, &giuflo ,perche tutti i teftimontj della naue ‘ lui, perìfferein /«oco difideltà, e quel che farà di nolo di ^ornprare,^^ re di ozni cofa, fia tutto ben fatto, per tanto deue ogni vno creder ai fuafemplicfparola . Etnifiuna ^onuenientta è valida fe lui non dpre^ deue vdire l'vna parte e la altra, e fcriucre ancora che tc. Et guardiani à veruno debbono darniente ifenj^a lafo ; l&daranno , & chefiperdi , lui non è obligato afatisfare y ne i ^ a la Naue può dar niente fen\a lafuapolio^a. E fé alcun J i -ir 'Patrone della Nane, & che la parte non veghi, & che non ci nano prefentc, che non habbia carta difua ma contentandofene la parte, bafla ilfrriuano bauerlo vdito ydrqti . , ràgli potrà far la polita, & darne fede, H firiuano,può far patto conju marinaro pur che non fta proero di fuora & il Tatron della Naueg gaio, comefe con lui hauejfe patuito. E tutte le cofe che entrano in > fermano ha da effer prefentefia quel che fi vuole, & bafar/partire, «migliorare fecondo i gradi, ^ nmodo per feruitore, ma non debba colui però tener nè libri nè conto in verun > e s intendi effer come vn nochiero. Et debba hauere carta & libri » e iaferitteria, non s intende di niercantie, ma dell’v/o à tale officio > e f cambiare le arme con quelle del inimico effendo migliori. Et di tutti gl * canti deue hauere due mila refi, s'intende delli fchiauiper vno due mmreji, O di rifeato cinque per vno, & debba far le fpefe la Naue a lui, & afuoipmi tori, & difearpe, e non può effere tenuto perfor^a, &■ fia pagato [ è mcffpin Naue fegli è tenuto, lo può pigliare del primo guadagno ebe la Na¬ ne farà, e che fi paghi qualunque cofa che piglierà a credent^aper laNauf, w di poi fi paghi livfficiali, cfpartifeafi fecondo le qualità. Et quella e tutta i'auttorità del fermano. Ddli D E L M A R E. ip; Delli ^aiorali. Cap. 0 andò che i maiorali faramo eletti in alctittaNaue, fono obligli con il jcnmno^ddmente [erbate , & far [crime tutto quello ^ che fi pro¬ metterà di fare in Naue, e ciafiuno di loro debba hauerc v» libro, e va hoc» nel quale [uno i libri che [cnT^al'vnof altro noafipnjft aprire: e [empreit fcriitanohadaefier prefinte, e fi nijfttndi loro darà niente della mue per co¬ mandamento deil'Mnirante, & che noi [appi dfirmano , debba ejfer cafio d - ykdQ,efiareinmanodel comun della Natie, dr perder lafua parte , il mag- Jiorc dcuebauerirn fiirUlod^argento del corpo della nane, il fiorale da ciafiheduna vane ha d'hamcvna cafia vota la maggiore > che cifra, & la mi- qliore , e deiie hancre tutte le ferrature delle ttaut o diro cbefipigliara . etut. re le chiaue dìcnonfia F,obhadi mercantie, e d'ognifibiamduemiarefi, c debbano hanere i (carpelli, e portarli per i bifignt della nane , e debbano dare corda per infardeUare,e inchiodareie [chiodare ifih(au},e dare corda per lega¬ re iprigioneri. Del Nocchiero maggiore. Cap. J4. I l Nocchiero debba giurare all’^mirante, alTatrone, agli Armatori-i & al Capitano ìeffhrcjidelc &[agace,&noit dare[patio dlecofivtili della nane > sfi[ipof[anfareinyn di , rionfifaccino indue,perchelanaue armata ojm dì, ogniborava confieranga di andare cantra gl’inimieh per ^uejiodeb- ba edere foUecitonelfio militerò, &fauia^ e nondebba reflar ne per paren¬ tela né per amicitia, di non comandar le vtiiità a tutti della naue, nè per ma- leuòlentia debba porre nifinno in luoco, che hi [appi che altri la farà meglio. rt debba auifare tutti i difetti ebefino nella naue, e fi non lo fa o che rejìiper auakbe inganno. Et che lifta prouato,debba perdere lafua parte,& I ami,& fevedrà verunofar queHione, li debba repacife are, ^non-volendofi accor¬ dare,iichilo all’.Amirante egajìighili, né può fare conuenientiacoaniffuno ne mò dire il tale é marinaro, ìton cffenHo . Et fi la natte riceue danno, hi facen- % aueflo, colui ha da e([er po(lo fopra nocbiero, e hi cerchi e pigli altri per audio, c debba bauere tutte le cefi che hifapra; e fi per auuenma hi non sd fare & che la naue pìgli altro huomo in fuo iitoco, hi lo debba pagare ,cnon (apendofare tale vfficw, debba cfiere cacciato, e perdere tutto quel che baue- rlpromcno,ó-fapendolofare,la naue lo debba tenere caro,ne mai debba fien- deredporti finrha volontà dell'jlmirame ,&del Capitano, edel commme della nane; e fi hi fà il [no debita, e che il Capitano,e f rimirante li manchine delle promefie, hi non è obligato a niente, & quando [irà la nane partita, ©“ hi confiituito in quell’ rffidoficondo il bttongmdicio debba fare altgar,e calar le vele a[ua pofii , e tutti per fallite della naue gli debbano e, ere vbidicn- [i, E quando Iti nane [/partirà dal porlo, e che la farà ne pertglipfipa}fi ; come 1^4 CONSOLATO ottimo nochiero debbd fldrcinpoppd , per la falute di quellaj e quando y>onà pigliar porto che facci dibifogno pofarft, debba concordare aiutare che [t gnti ranchore ne piu opportuni luocbiye fe vede che fra di mijìiero mutare ve- leyO radoppiary o alcntar, lo debba farOy o farlo fare cofi del mainarey nè na atichcra fi può gittar in mare y jì non gli è domandato’ con figlio, efeniflun groppo fa di bifcgno tagliarCy o raggiognere ccrdcy lui lo può fare > ne naue ne barche y fi può partire in nijfmia bora fen^tji fua licentia y ne aliare ancoray e debba giurare di lealmente vfare il fue efficiOy c qiufa è la fua auttorità , e può cambiare le fue a)miy per altre migliori y fornita C armatale debba rendere d comun della nauCy fìaiido in poppa debba e fere bene armatOy e deue hauere k quarta parte delle yiuande , & di quanti legni fi pigliar anno debba hauere dieci pepanti per vno\ cioè de*'Nauiy & dkltri vafi cinque , e debba hauere di tutte le volley e diuidere infra gli altri nochierila quarta partey e può chiede^ re di rinfrefeamento a ogni Naue vn pefant€y& è tenuto Hare nella Naue per infino che tutti faranno partiti : e che la Naue Ut a in faluamentOyC che fi parti con buona licentia del patrone doppo la Naue difarmata^ volendo Uarey p mdare può quello che lui vuole . De Con foli. Cap. 35» I Nprefentia delcornun della Naue 0 de Nochieri, & delli Armatoride baleftrieriy ehuomini d!arme debbano giurare fare il meglio che faprannoy e pigliare fempre il buon configlio, e debbano far fare buone mifure, e buoni fe/ia chi loro venderanno àdogni cofay e debbano hauere vn fcriiiano , e quin- deci pefantì per vno, e debbano dare al Capitano la ter‘:i^a parte delle giufth tie y & delle loro parti,, ma al fcriuano y e debbano hauere la metà della giu- ftitiay & d'ogni Naue vn tapeto, e duepejanti per vno cioè per ConfolOy&non facendo lealmente il loro officio y e che fiano confenticnti a mffuno inganno y fiaìio marcati nella fronte eoi fuoco yi guardiani che fon difpenfieriydcbbano giurar di dar vgualmente a tutti la loro debita parte ddleviuande ydAmi¬ rante ne debbe hauer tre parti; il Capitana > e il Nochiero maggiore vna par- teyC vn quartOyC non debban dar più al maggior che al minoreffient^a la volon¬ tà dell AmiranteyCtt' del Capitano, e del fcriuano, debbano hauere {guardia¬ ni tutte le pedi delli animali che fi mangiar anno in Naue , ^ le [porte , & facchi del panCy fe la nane acquifla debbano batter di ogni jchìauo quattro mi¬ gliare fiydebb ano ferrarcy&disferrare i fchiauie di quelli da remoydeueno per yno vn pefante\ e le. loro parti conuenienti ye fe li Jchiaui fifuggono , loro fon tbligati in fuo luoco ^ Delle quante partì. Cap. S E farà armato yfia da^ che fi vuole di forte neffuna. Naue 0 legno,, fe cofia diecimiglia fendilo piùyomanco yfe guadagneràdel capitale : del guada- £nofi DEL MARE: fi Nocbieri, L'altra deueft partire infra quelli , che terranno barte nel - e feti legno quinte parti, &fe non ci è capitale, guadagno^, mto quello che fi gli può canate per far due quinti fi gli caui, e fi farà detto al nochiero che armi furu tiochiaria, è altri la vegli armare con accordo, ame^p figum,oame '{0 pia¬ na, fi il vafo,donde armarà, guadagna il capitale di quelli che l'armorono deb¬ ba ejjere mefiolate con quello che li conuiene al. nochiero del fio vfiicio, e deb¬ bo efer partito à e fi il vafo non guadagnerà, il nochiero d obligato di dare a quelloche hauerà armato il mego del guadagno ifil'armarà tutto pia¬ no, €&■ tutto figuito fìguadagnarà il capitale, debba efierdi quelli che arma¬ rono: & fi il guadagno del nochiero hauerà della fia nochieria, debba effere tutto fio, È cefi l'armatore non é vbligato di nulla al nochiero : nè il nochiero a luifO guadagni,è perda) e cofì come è detto quando la naue cofìarà dieci mila ducati fi ne può leuareper i quinti quattro mila, efi fi più monta, più leuame, e fi manco manco. Qui fornifie il libro volgarmente detto Confilato del mare,nel qualeècon- tenittf ' capitoli, leggi ,&buoneordinationi delU antichi, quali hanno ordinato per le cofi maritime, de'mereanti, & de fatti de vafi d'arme, i quali capitoli, e ordinationi fumo laudate, & confirmate, e promulgate per li Signori Pjofnani, per il l{e Luigi, H Conte di Tolofi, e porgli Vifini, e del Signore ,4mbrogio T^iks, &per molti altri degni di fede, & di gloria, IL FINE. Hi CA- 1^6 CAPITOLI DEL RE , DON PIETRO' 01 Don Tietro per la Dio gratta ^lìd* dragona 9 &c* dii nobili f e amatiprocHratori, MaefiroGenerale , cheéinno- menùHro Governatore Generale nel I{€gno di Sardegna * di Corfica, & a tutti li altri vociali noflri nel detto f(egn &, & dii Gouernatoì i generali di Catbalogna, ^cgnodiydentk, € Gùuernatore dfBarcellon a,e questo ifleffo a gli ètri lu egiu^itieri, GouematorU Corregttorh & di qualunque Città^Fille^Caflclk, del B^egno di^ragona^diFdmtia^Sardegna, Corfiva,?Contado di Earcello- fta^e^rqueUo medefmo, a ciafeun Confolo pernol con^htuito, ^ da qui mMgi dadoueìftconjìituireje^d tuttifCtqualunquc dtro Facialefudditù che è alprcfente,& pcr rauenirefara,[dut€ &gratia. Sappiate chela diferitione bumma per coriktture delle cofe puff aie, mjj- éera ie "ìfenture, quando rifguaìda maggior cofe^ cautelle,ìnaggmifona U cautelle, quali ftrapprefentano , come fino qui fi ha conofiiutoper efperkn* tta , cheper le nani , legni , & dtri vafi di mare non erano gouemati ragione- uolmente j ^ con compiuti goucrni, non folamente feguiua perdita fimfiniu Bj>bba de Mercanti : maancom le morti di molti buominì , colendo dunque^ "Noivieta re quanto fia pofilbile i pericoli delle perfone , &dclli beni , &prn- ttedercla fìcurtà demuiganti, mandiamo a ordinare, ordiniamo lifcguenti capitoli, Trimameute che ogni marinaro , o Seìdtore , o ciafeun altro congiunto ìb patto di Nane, o di Galera , o di legno, o d!altro yafo , fia tenuto, e debba fir- tiare , tenere, e adempire al patrone della Nave, legno, o altro vafo, che haue* rà patullo j tutto quello che nel fuo patto hmeràproìnef^o feruare ,c adempire, aquel marinaro, e BaliefiricrCsO qualunque aln o ò habUa patuìto nella Na- ue 0 ligm ys'haueràrkeuuta lapaga, eprornefio al patron di feguir iivìaggio fe per auentura nonimfirmaffe, ò fimaritaffe, o ti}afpetta\\ebeveditare qual¬ che cofa j efequefiicafifopr adetti saccujer anno dipoi che farà patuìto , e fi fu* bito , cheglifuccedcYàvnQdiqHtflicafi , debba dire Ufua ragione alpatronti € gli ritorni quello, ebauerà riceuuto dal patrone* E quello che farà il contra- no jfìapofio in preghne, ritorni aipadron quello, che bauevà riceuuto, cen¬ to ì\eah di pena 6 ^ ^ia cento giorni in prigione, & ciafeun altro padrone che la ri cenerà nella Maue,ù EiauiUo,o altro vafo fHO,dipoi che bauera rotto il pat¬ to con il pi imo padrone, paghi cento Pacali di pena il Scrinano di Nane, o IC au ilio , 0 altro l egn o: U patt o eh e farà il patr 072 e con alt ri fn a ri n a ri oB.i ile- firieri , ó jeruitori debba Jcriucri patti nel libro de gli patti j c che il Scriudm D E L M A R E. inan':^i€hecùmincid à yfanilfuQ vjficiù , facciagiuHùgiuramentù neileman i della Signoria di quel li40go dmic Jìaramo, fare dr yfareìlfuo Ffficwbme^ fiidmcnte^^ It&m. Ogni marinaro ì e ballcHrierCf e cUfcimo nellaNai4epatiìitùt chi fìig^ giràto lafdcràltt Nauc^ o vafo per tim&r ddl^armatafòdeiiimkiy è per catti¬ no tempo : fc gii in prima non Ulafeia il patrone ^ ouero il luogotenente j deh^ ha effcrimpicato perle cane della gola. Ma [e il patrone j ò il ftio luogotenen¬ te Idfciano la nane , ò ?iauilio > i altro vafa , & inan’g^i chefeendim la Naue^ in prefentiadi quelli chi glifaraìmoprefem , diebi > che vuole lafciare h nane come quello che non può falmrU , e dia Ucentiaà tutti che lajciantij e di que^ ^0 Ufeiar/accia fede il fcriuanofe farà nella nane, ailhora i detti marinari non gii futno obiigati di niente^ . Itm- Ciafam marmaro ^ ò BaileJìrieì'C che taglierd corda della nane ^ è na* uilio^Q d'altro yafo^ ^fìtramo la volta al timone delia naucp che vada in ter¬ ra ferina volontà del patrone ffìa impìcato per il collo, Item , Ogni marinavo o Balk^riere dipoi che faranno partiti dalla piaggia onero regione , piaggia di Earcellùìia & altro luogo^ ouebaueranno fatto pat¬ to ^ e non haueranno [muto U tempo chefarà obiigato aUa nane è al vafo yfe è ti omto/ia pnfo e debba ritornar quello ehe hauerà rketnito dalla naue^e tut¬ to quello , che baueua fermo alla nane , fm perfo^ efia del patrone , epaghi di pja cento reali.eflia m pregiom cento giorni . ^ Item.Tutti gli marin ari ù EaUeJìrieri che hauerannofatto patto di qualm-^ tìue conditmiechefianùtche mouino baikfra per contcntione nella naue^ò ga¬ lera 9 altro vafo/ebbim cjfere pigliati per gli altri patuiti nella nane fe H pa*^ trone òfuo luogotenente gli comandarà da parte del }{é , e gii debbino mette¬ re in ceppi f no d tanto che arriuano nella terra del t{è y e fiano dati in man o della cortes paghino due entofoidi per pena , enon metti à conto la fuapa^ ga j mentre daranno ne ceppi ^ e fia del patrone ^efei marinari non gli v&ran- m pigliare , ognvno di loro paghi cento foldidi pena , mafe per laquefiionefi fono feritis il primo debba hauere quella pena che commanda la leggey ejecont- do la qualità della piagn^^. Item, Ogni patron di nauCy ò legno y ù vafo fta tenuto à qualunque marinaro òaltrocbe bauerà fatto patto cQizil patrone y dare ilfoldo chehapromeffoy e pagarli quando bauerà compito il tempo ò viaggio che infra loro era conuenu- to $ ma fé il patron gli dà licentia inan:^i che quello habbia finito il tempo, deb¬ ba pagare tutto quello che è obiigato cofi come hauefie feruito tutto il tempo promejfo jjegià per auentura non gli dà licentia per ladroneccio , b quefimieò per abomnamentoyoucro fe non à vbidientia delfm maggiore^. Item. Che fe il M arinaro rkeuc ììtìia ìtime qualche danno , incolph o infera mitàflando nella ì^aue facendo il debito fm del fmriore ygU debba effer con^ tado tutto ìlfuofQldQ mmefofiefam y e darli tutte indire cofe fecondo la ^ I iìnone^ CONSOLATO f&miii f^o patto^ ma fe era i>i i^iaggio oitra ììiamaro^ il patron e é tìnvJo t(rììarlo in ogìu ìnodo alta/ua Naue, dandogli il foldo jSno a tan.^ che corni doae hanno fatto ti patto , Inm, Ogni marinaro^ o batltjìriero di nauco altro yafo che riceverà foldo^ fìa ohligatQ mettere armi^huOTie coraTi^fì htioni c&rigialii celate . fpadc ^ toU teliti yn par di bìmìriallefiret 0 carcaffo ten dtigentof>c\ie:e3, oJaitte , v tict- ha aiccmodarft di quelle armi ciafchna volta che il juo waggicre lo commiìn^* derà a dìfenftonc della ìtauepe quello che farad contrario paghi per ogni volta yeiiti joidi dìfenat e fc quel mar in aro non metterà nella nane le armi fopra-^ dette j donde innanzi fi hauerà firHtto tfiano gnadagnati per il patrone. jtem. Ogni mannaro , o Ballefirierc che haucrà fatto patto d'andare ifu viaggio altra marinaro^ & habbia hauuto imprefìù la paga , debba f nella naue o legno , come comincia a caricare ^fia ricercato dal patrone ddlimer- canti j interi da fi in quefio modo che in quattro notti 3 fila vna notte con le /«e armi j accioche pofa i'hmmo far conto che la quarta parte della compagnk fila nella nane ogni fcrap e quella notte habbia tutto il fuo Joldofecondo cbt^li tonuitne al meje j e fc hi viaggio habbia per nolo dodeci denari Barcfltcnefio fne^t^o reai CaHìgliano pfc giÀ nei patto farà detto , c habbia d far nelìa dei- < ta natte fen^a foldo ^ ma in qucjìo non è intefo le notti che mila data nauc.ù ipafo far anno porche la detta nane fard per partirfi , c quella che fard il c(^n- tram p paghi venti /oidi per ciafeuna volta * Item ^Xiafcuna nauepO legno p che habbia cominciato caricare^ e ìwpfc mone , tfi GaierCp 0 altri vafi d'inimkip 0 corjaii faranno Hii luogo oue la naue 0 kgm I ? i , che tutù i mavifiari p 0 balUfineri patuiti , che baucraìino ria mio p pagap 0 mprcfìitOpfeibitù che li fard ricercato 0 dal firùaiop 0 Logonn€ 7 :rcj 1 debbano entrare mlìà vane 0 tegm con le fue armi per difendere^ e debbano tanto come al patrone 0 luogotenente parerdp cfvgjì mamiarì p c altri dei pa* tuUi nonfinduranno nella nauefiatta la rkerca^parÌH venti ^oldidi pC7:a. jtem^ che ogni mar'waropa qv.amique palmo ddlanauep 0 altro vafh deh* ha fare a ccmandamentop ^ vi/idit i.ird del patrone^ c iucgottnentcpcol qua* ie haueranro fatto patto p fe aUmo di quefit contrafìa arditanicììtt cen malkia con tl patrone p ^ Imgounmte p i marinari della nane lo figlino y & lo mettino mprigu^ncp ^n ccfpip &fìia mitantOp che faranno irì luogo dclioa Signoria del luogo, doue ilpntrom fard, che lo diano aWordìMarw dél4ig ftrchc egli faccia quehhrper giufiktaficonuienepccheil tale iiìitobedicnte non guadagni /aldo j mentre ftd in ceppi, Ucm. Che ogni marinaro p u Bailenriere fi debbano ragunare quel gkrm che il patrone gli hauerà detto pfè la nane 0 legno fi difarmerà, & che jubito 4 :hefarmnù ragumti debbano carattan tutto il fuo foldo fe alcun manné* ro 0 Balie^trierepfi trouard in terra ^ quando la nauehauerd fatto wiiay debba f agate di fata venti /oidi * Jtem^ DEL MARE. Item> Se Alcun mATÌnArdt o nitro Balledriere, vjcirà. della Naue, o altro yafo ferrea licenzia del patrone, o nocbiero, o luogotenente > paghi prr ogni volta cinque foldi, cinque ^orm fìia in prigione , &/e non gU può pagare » ofe vuole U patrone, che ^ia ne ceppi della naue cinque giorni , dr che non guadaini [oidi. ltem.Se .alcm marinarh o haleflrieri ,o feruigtaU fiparttramo della Ha- ue, 0 legno fenza volontà del Vatrone,o nocchiero, o luogotenente paghi per péna,fé é marinaro di barca, dieci/oidi, fe è barca pennef^ paghi venti [oidi, je è altra barca della Naue, o altrovajo paghi ciajcuno di loro dieci foldi , dr fe non può pagare, Sii» per ogni foldo vn dì m prigione. Item. Che fe alcun marinaro fard patto col Tatronc, o luogotenente , di fiar nella Nane, o altro legno, in piaggia, o alcun altro luogo jenza volontà del Tatrone faglia la ,paghi di pena per ciafeuna volta venti foldi, & perda il foldo chedeue hauere fino à quel giorno. ^ Item. Che fe alcun marinaro, o altro che hauerd fatto patto, farà trouato dormendo nei tempo della fua guardia, che ogni volta paghi di pena.fe e' ma^ maro di poppa due foldi, fe è di prora vn foldo. Item. Se alcuna Naue, o altro vafo per fortuna di mare, venira in terra,d a fondo, che i marinari, ò ballefirieri, o fertiigialt, o altri huomini patuiti con dueliaì'iaue, o vafo fiano tenuti aiutar contmuamente afaluare il vafo di quel la naue la robh.-t, o mercantia che farà dentro,con quejìo che i detti marinari, 0 feruiéAli contino ogni tutto il fm foldo ,fin che il -patroneglie lo dichi ; eiJ- (c ouei marinarh o feruigiaUfi al ontaneranno di modo, che non poffmo faina- iJe la Nane, o farte , ò vafo di quella, nè la robba, o mercantie, che farà in meli t che non contino il tempo che bauerannoferuito, al -Patrone, habbian» l rimmre quello che batteranno battuto in prefla, o per paga. iCt oltre di que- tìo che t marinari, ofcruigmli, che non vmrtr.no-nmare, &hauetanno robbe L in ot-ella Naue, o legno, fe le tal robbe faranno faluate,& efft mannari non Lueranno aiutato, fia confifeata U robba al Jie,&ftano^poflt tnprtgtonefin. che habhiano pagato quello, che baticranno haumo mpreHo,o la paga al pa- nem se alcun marinaro, o ferutgtale hauera fatto patto a conto di natte, o dro V \{o, 0 peni fermano di quella, che del tal pano,o mpre!lo,fta creduta Toatrone, o fermano della tal natte, o naiuiio, o legno,dimodo^ che lagmflttta Z)uogo donde d patrone,0 il fermano accufara o domanderamarmaroofer- %naUdt!crmere,eeoxnptrctpamfatufradiloro-,debba liro ptjiarc tdmarinaro, oferutgia c che non lo voranno eytre,neba- uereJti tante che habbia fodtsfatto al detto patrone, o al ftto luogotenente,!» tutto quello, che hauca promeffo, fecondo la conuenttone del patto. uL, Che nmn Barcaruoio, o ntarinaro,o altro ticare di nonetti nnmanaue, o altro kgno,grano mmo,ne altre 200 CONSOLATO yoloìità del patròne^ o luogotenente ; & quelU che farà il contrario , paghi di pena c-iafcuna volta cento/oidi , & [ornigli antemente quello che farà il [opra’- detto è obligato Har di volontà del patrone^ o del [no Inogotenefìte , per quello che donerà • Item. che fe alcuna perfona farà far NauCy o legno, o barca, o altro vafo, nella piaggia di Barcelona, e per tal fattura dei vaft comprar à ftoppa, o legnami,0 chiodi, o anchore, o[arte, o fornimenti necejiarij alCopra della det¬ ta nane, o vaJo,per le quali cofe doneranno danari a i mercanti 5 da i quali ha- ueranno comprato le tal Py^obbe, 0 fe per quel Vairone,0 maeflro faranno obli- gati per i giornali a i maeflri della nane per hauergli preflato i fuoi operarti in far la tal nane, 0 vafo, & fe mentre la detta nane, 0 vafo fifa, quello, che U farà fare, morirà, 0 fe farà abfente, e quella Naue,o Nattilio, 0 altro legno non potrànauicare ,i&la talnaiie, onauilio, 0 altro vafo fi habbia a vendere, ^ quei mercanti, che debb am hauere il don della detta Bobba, fiano pagati della nane venduta, 0 altro leg?io infieme con quelli, che haueranno preflato danari per la detta naue; di modo che nè la moglie, 0 figliuoli, che fono bere- ditarij del detto defunto non fi poffino primamente impatronire della detta ue, 0 nauilio, 0 altro legno che i portioneri, a quello che farà obligato per le dette ragionijfe la naue 0 nauilio, ò altro legno non haueffefatto vela in qual¬ che luogo fen^a ritenimento, g domanda de i detti portonieri rtnafe poicheiik detta naue 0 nauilio^ è altro legno habbia fatto vela fen::^a contraflo, 0 compi¬ mento de I portionieri a chi farà obligato, & di poi che la detta nane fi debba venderey ilpre\gp di tal naue fi debba dare a i portionieri fino à tanto che fia- no pagati di tutto quello, che debbono hauere per ragione, & il refìo alla mo¬ glie 0 hereditarij di colui, che hauerà fatta fare la naue . . . Item, che niun Barearuolo non habbia ardimento menare di ninna altra naue,o nauilio,ò altro legno niun marinaro,h feruigiale se'^a volata del patron 0 delfuo luogotenente, e quello che farà il contrario paghi di pena cento [oìdi. Item, che ninno pefcatorcy'nè altro babbi ardimento mettere, nè gettar na¬ ne,cioè reti con pietre, nè conjegnali, nè di niun altro modo nel mare^cioè ven¬ ticinque puffi di feofìo dalla città, ò del porto, e quello che farà il coìr ario, pa¬ ghi di pena cèto [oidi, èfe il patrone trouarà, ò gli marinari, poflano tagliar le dette naue epigliarfelefen^a pena ninna, fe le trouaranno nel luogo fopradet¬ to, ma [e alcuno pefeator, ò altri voranno mettere le nani dentro del detto ter-, mine,lo poffonofare talmente che leponghino con [eguali,&piene di Mena. Item.Che ninno barcaruolo non pojfa hauere nella jua barca piu didkefchia- tii,dtmodo che al caricare ò difcaricare nonpofla hauere fe non quelli due foli^ ^ che fiano fuoi proprij, non d!altri, & quello che farà il contrario, perda i fchiaui, che hauerà di piu. Item. che niun patrone, òfartiatore, ò il luocotonentc non poffino pigliare mpreflo [opra quelle detti parti, nè cofe, liquali i portioneri haueranno neiloa nane DEL M A re 201 ò altro Vafo, fendo i portioneri prefenti in quel luogo, oue quelli fop ra- detta obligatione fi fard, nè quello, che prefla, babbia niuna,obligatione fo- pra ledette parti di quelli portioneri, ancoraché di chi che ìobfigo/ia con- uerfo in vtilità di quella detta nme o legno, fegià egli non faceuacon- .ejpreffo comandamento delti detti portioneri. ^ ' Item. Che tutti li portioneri di nane, ò altro vafo pojfano per la fua parte mettere all’incanto la nane o legno con le fue fartie, & vendere a quelli , che publicamente daranno più per della naue, e, riceuere il preTjgo, & epfi fodisfarfi fenT^a nifun contrafio, ani^i fe fard ricercato il patrone •, fiaobligato hduere per buona quella vendita,'chefard fatta : & che habbia pigliare quelht che auantt^ard del pre^^^o, canata la parte del portionere, ma Jaluo fe fono in terra dlMori, con tal conditione, che colui che compra la detta naue, ò legno, habbia finire, fe la naue ò legno vuole alcun viaggio . Item. che fe alcuna perfonafabricard alcuna naue, onero legno, & in queU lo edificio hauerà pattuito con alcuna perfona, che la debba feruire, e far certa parte, e fard tra loro pattuito di certo mifure di quella Naue, ò legno di che^fard promefja quella certa parte che il portionero ha da fornire, e pagare del li fuoi beni, la parte, laquale fard pattuita tra loro, di modo che lagiufii- tia dei signor I{e debba fare, eforo^are quella perfona,ch’efJequiJca quella par¬ te pattuita tra loro ; ma fe le mifure crefcetd, il detto edificatore fent^ vo¬ lontà delportionere, in quel cafo non fia tenuto di fare la detta parte. Item. che fe alcuna nane, è nauiUo, ò altro f\fo farà caricato di robbe,one¬ ro mere amie, & la tal naue, o nauilio, o altro le^o hauerà fortuna di vento,ò dimare, e correrà la detta Fortuna di mare, o vmo, ò la detta naue, ò nauilio 0 altro legno farà prefa dalle nani, ò Galere delti jiemici,di modo che la detta, naue o riauilio, o altro legno per /alitare i porti,oneri, ò la naue, o marinari, a robbe che in quella faranno, babbia a gettare la robbaòmercantie che porte¬ rà la naue,il patrone, oucro il Luogotenente non poffi gettare via le tal robbe, (/re (entK non facciano alk mercantie che faranno difopra la coperta >yi già non fojfetìo robbe, o mer^ canile , thè faranno m caffa o in caffè , Hem. Che fia lecito al Matrone della Naur,ò Nauillo, è altro legno di me- ?ierfì a fua voglia tanteì\obbe ò rnircantk, le quali haueramo portato rielU fna Nauc h altro vafo, che bafiim ai valore del nolo, e del hanerc gettato iru mare quelle robbe . item, Cbefe alcuna Nane, ò legno farà prefo per Corfari, o altri inimici, e quella Nane ò legno fi debba ri/cature, che limarkari habbiano Li libtratio- ve de! fuo fil h. Uem. Chfealcma Nauc, ò earauella, òdtravafo groffodclH figg^tti del DEL MAR E. 2oj del Signor navigando a vela Galera^ o con altro va/o amdéo di ri mi¬ cino dltri Corfarite iptilU nauCyO v.ijofa pmferà di diffmdcre da gli mimidjdi modo che $ patroni di qadUnaHc , o vafo per fuggire il peric jlo posano, j/òji- daremo disfare3 0 metter a forido^ 0 mandarlo a farefe fard ireduto pater/i ^re, debbi U maggior parte di loro marinarh^ la gente di quella 0 cacalo at- tro vdfo grande^ tutte le barche^ o legni j 0 altro vafo fendo piccoli j che inficme e m quella tiaue di quelli foggeni uojiri nauicheranno sfatta primariamente ladenuTitiatione aiii nauicanti in quelli vafì piccoli cgn Jéritrtfra fatta perii fcriuano di qmila Naue^o caranelle grandi ^ come il Tatrone e marijiari di q iclli vajimaggiori ft vogliono difendere da quelli inimici per faluan le fue^ pcrfone e beni yfen'ga che fiano obltgati a pena alcuna a refiimione obligato^ ria di quelli yafi piciiali^ nér&bbe chfinqutl/i faranno tmafeitalivafipic* doli jlanno /orti^ & sn quello luogo farà naue^ 0 namlipt 0 altro legno grafide , e fc gli detti nimici, 0 Cor fari fopraHenentnno in quel luogo doue quei piccioli v.iftfaranno fortiy &■ U detta naue^^ d vafo grande fi vorrà difendere^ m que- fio cafoj fta lecito ai patrone della detta naue^^ nauiiio^ 0 altro vafo groffo de^ fiHnciare-aili patroni delle naui picdole, che perfiiluamento di fua naHe, 0 na- uìliOf 0 altro vafo grande s*intenda difendere, quelli patronipofirno mettere a fondo elidetti vafiptciioli a Jdlmmento de gli yafi grandi ,e di quello che in qnellifard in tal modo che la data ìiaue,o?ìam{ioy 0 altro va/ò grande, e le Kpbbc, che in quello faranno .babbi an da pagare tutto il danno de gli vafi pk~ c^oh per foldo, c per lira contado, dt modo che gli detti vafi piccioli habbiano da pagare il fuo valore: e per le ragioni che in quelli vafi faranno nella quan* tita dii danno ricemto per falda^ e per lira nella forma e maniera che è ordì* nato nei eafo di gettare le robbe in mare . Uem. Che il patrone habbia danauicare con la naue,o NauiliOpO altro va-^ fù in quelle pk^^^ quelli marinari , 0 altri apparecchi pattuiti con loro e gli mercanti, che la detta Nane hanno noleggiato, e che il patrone cari* cìyerà quella nane, 0 nauilio, 0 legno, e farà oltre la conuenienna pattuita frti il patrone della ^ane, & i mercanti, fsei tai mercanti lo denuntiam airordi-- mriofe vorrà,perche il tal patrone fia condannato nella pena che fu pofia^ fra il patrone, & i mercanti quando noleggiarono, e cofi il patrone ha da fare g gli mercanti nelle comentioni da loro fatte, Item.Chemuna perfona Sìra^ia, che non fia della giHriJdittione dii Signor pe,nonardifca tagliarete portare, nè far portar legname di F{ouiro,nè di Cer ro delle terre dH Signor j ^p^gbi dt pena mdle foldt quello che farà il con^ trario, & il /egna?ne fia confi fiato al Signor I{é ; e ancora U Signor delia Nrf- ne, 0 legno che tal legname haueri caricato, 0 farà portare , paghi di pena mille foldi,nondimcnQ dichiariamo che il Nochiero^o il fcriuanojO guardia¬ no fitto tenuti pir Luoghittnenti de i Tatromogniun di loro per fi, ^ quando il T airone non farà prefinfe^ & ancora che nifi Signor^ nè niuno cffiuale, nè " ■ ■ “ ' altre J 04 CONSOLATO altre verfone tm pofiano domandare le fopradette pene degli detti marhtar ò halejìrieri y d di che faranno nella lopradettapcna cajcatij fino atanto-, che fatto denuntiatiperil patrone . ò fuo luogotenente, ò Scriuano di quelUfo., pradeita nane,e tion fia fatto in altro tnodotDcliiJopradetti danni e peKe,ò eia-, fema altra cofafomigliante guadagnate , di parte n parte habbiano la Corte ò Giudici doueìaranrìo conuenutì, e fe’ntentiati le due parti,e tjttello che accufarà la ter^a parie , e di que^e cofe debbano haucre comandamenti tutti i detti of- ficial?dei Signor eJ , e Confali, e guardarle, e tenerle tanto quantopiaceràal. SiznorI{_è, ' Circa lè tali cofe e'voi,é’n ciafeuno di voi altri diciamo, fùrftYettamsttti comandando mandiamo,chei predetti capitoli, e ckfcuno di loro, e quelli che pcreuidente vtilitàfonopubUc),come fi predice ordinati fecondo il loro ordine, ftfemno con attentione, e li facciate à vn puntino ojferuare tutti. nati in Barcelona à di'^XX!!. di ì^ouembre nell'anno del Signore noHì'O GiefuChrifìo. M.. CCC, XL, 0 H D I N T J O N I VELLI Ccnfi^Iieri dì 'Sarcelom , per il ConfoUto di Sicilia r E'NTE ordinarono gli Conftglieri , & humini burnì della Città di Barcelona , per tutti li Tìlercaìiti ^ & Tamnc diNaui, edimtidella detta Citta m qnePiOrker*, catiechiamati: chcilConfoloche farà mandato à Mejfma ^ ò Siracufa^ è Talcrmoj ùaTrapano \ fta obligato giurare di fare tenere , ^ offerti m di fno potere tutti gli TriuUegq 3 ^ ordinationi y che la Città di Barcelona ^ e di Maiomaj e la vniuerfità di quelUr che tengono in Sicilia, e di mantenere tutù H mercanti, e Tatroni di Nane, à altri Fafi,e ogni buomo, che fta della Signo* ria del Bjnon di jiragona, e della Signoria del non di t^iaiorka : fmt qualunque coiìditione che fiano,e tutte lefue cofe in Corte nella Doganaì& in chfcm altro luogo fatte _ Item. Ordinarono, che tutti li mercanti, e Tatroni di Nam, ò altri FafhH marinari debbano giurare in prefen^q del Confalo di manifeflare la moneta, cl2£ haueranno fpcnduta in quel fm Confolato y e dellamercantia chehaimanr no rendutayC che(iapagato alcuno quel tanto^thegli auuicne fecondo chepm dbafa é contenuto à ogni vmfia creduto per fuogiur amento, ‘ Item, Ordinarono che ogni mercante che andari àMeffnadSiratufa, ò in Talermo ù Trapani y fìa delia Signoria del]\€gnQ di dragona ò diMaiorh ca, che debbapagare ai Confolo dùtitta la mercantia , che porterà, Fri grano e me^oper oncia , c cheid detto mmame fta creduto per fuo giwamento y e DEL MARE. i3i fepcr auéfitùfa klem mercante mn potri vendere la mercantid in alcun di ^Ljli luoghi di SUilia , & In verri portare in altri luoghi * diciamo che il tal mercante paghi vn grano e il quarto manco per oncia e non più. Item. Chefe alcun mere ante,h altra perfonaporterà moneta, ò cambio alcu¬ no in Sicilia,e li difcenderà,cÌH debba pagare al Conjolo vn grano e mcTtio per oncia, come é detto. Itcm, Ordinarono che ogniTatrone di hjaue ò di Nauilio, o altro vafo dcb~ batto basare al Confalo perfiafema coperta,che la nane habbia, cinque duca- aie il Vafo dmtamo viene fapere percìafcun viaggio , che con vafo cariche" ifem che ogni marinaro habbia a pagare per ciafem viaggio che la Na¬ tte 0 Naiiilio,o altro p'afofard,vn carlino al Confala,conuietie fapere che ven- vàfuor di Sicili't : mx fe dicono chefe alcun marinaro tenirà mereantìa paghi %ù di fette onde per la mercantia^on perfua perfona. ^ netn. Dicono che niun patrone di Nane, o dt Nauilio,odi altro Fafo paghi nulla ai Confilo per fnaperfoìta; ma tutti gli altri debbano pagare : mafiil •patron della naue,o nauilio, o altro Fafo hauerà mereantìa, o moneta,o cam¬ bio debba pagare coft come gli altri mercanti . , Item. Ordinarono che ogni patrone di Nane, o di Nautlio, c altro Fafo, B7«/ mèrcante e marinaro paghino quello, che debbano pagare al Confoloin uei luogo, d'oue in tal vafo farà porto, onero in alcun altro luogo di Sicilia fdjxricberà, paghi la detta \obba in quel luogo al Confilo fe la vende cioè pa- vhi il Confolato di tanto quanto che quella Sgobba farà venduta, e doppo che farà pagato gli debbano fargli UfuapoligX‘^ della detta l^obba , perche mollrarla, inciafim luogo e non batter più occafionedi dover pagare altro. Item Ordinarono che fe pervolontàd'lddioalcunmercante,oaltra perfo- narmirà in Sicilia, & che quel tale non hatte^ compagno che procur affé le fuE cote vogliono cheti Confalo, con alcuni mercanti debbano pigliare i beni di quel tale morto,e le fuecofi, efarevn’inuentario, efaluarle,acciochelepo§,na iarca glifuoihcredi. , „ Item ' Ordinarono che fe per àuucntura il tale mercante bauefie compagno e he li due hauejfero hauuta racomandatione di Barcellona, di Maiorica, ò di altro viaggio , e che batic fero difiordiafrà di loro, cioè che l'vno nonfacejfe Uvolontà dell'altro, e che l'vno di quelli voleffe menare U metà di quelle raccomandationi m altra parte,e non nella Città di Barcellona,e Maionc a one m i ]olo, le TU narc donde le pigìì^tieono • %FTòrdinamo che fe a cafofarà, elfi il Confilo , o gli mercanti vedeua. TìQ ma^onquefio ^(ficurando chenonlemcmno .Cé CONSOLATO no^ e comfcciunOt chi alcun mercante che baue^ie in emmende di altro , è rfi alirii c ptrgiuocose per i?ifiìmiri,o per altre cofcMe/pendem ledme comcndej, dicono che il Confolo con gli mercanti{opradem ti debbano torre tma U mù^ ììcta chegli mm^ero^ eialtre mercantk , e con configlio di loro k metteffm in n afikp alcuno in quello che loro gli piacerài e che di poi mettino {utto neh nauei '& a quello che le commende portaffe e che andafie a Catalogna^ o a ioncat V che lo fcriuefiemml cartolario del fermano della nauvj é che il tale, non pofia vendere, ni aUenare nulla per fino a tanto che la dia a quelli di cui faranno le commende, e fe il tale mercante non rolefie venire nella natte, dicano, chel Confolo j con gli mercanti piglinola mcrcantia, e la mettino ine Imco [alno, per fino che quelli di chi faranno dette comende mandino per loro, Jf era, Ordhmrono che fi alcuno mercante, o Vairone di l^auc, e altro Vàfi haueranno biJogì!o,€ cheH Confolo fojfe fuor a del liwco oue bijognafie accordi^ re alcuna cofa ^dt quelli tali chela condurrà lo debbano foììentare da tnangk- re e bere, e darli quello che gli farà di bifigno ad im Confilo,^ il Confolo non debba per tàm modo hauere fatano • Jfera, Ordinarono y che fé per cafo accadeffe che per gli huomini della vao per dire giufiitk del Signor fie di Sicì!ta,j€ fi le faceuam qualche in- giuHitìa agli Catalani in generale, e che haucfjeno andare datianti il figtm Diciamo € mandiamo che fiano fatte le mi filoni, e le /f e/e al Confilo ,ck Cùfi anderà, come appartenerà a taleperfona, E quella mifiwne o fpefa che fi hauerà fatta al Confalo , fìa diuifa e pagata frà tutto il commune , cioè infrd tutte le h'auiy ò vafi, ò legni, e infra tutti gli altri Mercanti, che in tal hiOgfì fi troueranno . 0%piNAriONI FATTE TER GLI Configheri di Barcelona, fofra gli cajl del mare, teqmU furono publicateÀ XX. di Nùuembre. neim. CCCC. XXXV. ra lodile quello che fi publica per command amento delli Mono- rati hmmini di Earedona, cioè Mofien , CuilUnj San Ckmen* te Caualliero Feguer di Barcelona, e del Honorabile MatthiQ di Faglie^Couernatore della fopradetta Cittade,conumefi- pm ciafihunQ di loro tanto come appartenefie al fio dritto, e giurifdiuonc, ordinarono li Configli^ri, e huomini buoni della detta Città^pcr fauorirc e goucrnait, &^indr!:^^are,i Namli, Fufie, & altri Fafi, e mrcdìh tie aciojcun Vatrone di ^auc o Fufìe che fia capace di cinque cento pefi Iru gm DEL M ARE. zoj pkt tmtftidi menare nsltc fue fnfie o Nnnili vu fcrh^ano ginm^o 3 al (^ud habbìctm di fdv gwrdr fecondo i! i.ip, dot ConfoLuc che gihtvdcravno^ e adempiranm le ordinationi jtgimm , di modo che fent^a Saiuano li tali i^a- uili Fufìenonpoffano ìuiuicare^nèimpatroìnrfi^ nè vtun fcnttampojjk vftre il fuo v^ao jen^^t^aeffer giurato 3 e fe far anno il contradù ^mn pofam f igliare nè guadagnare il (oldo delli (noi vffitij ò fcriuanie . Item , Li dmi Co?figliert e huofnvrì buoni rbc da tjuì innanzi tutti i Cam^- bijj c Cùfe imprc^latc dati ai rifcf 7 io de Nauilifj ò Fuflc habbino di comparirai con cartepukii hej, antenne he di modo ^ che non fi paghi altra c^.ecmoncp neper carnhi ^ né periofe prediate fi non fi m( fra le fipradette carie ^ nelle fiali carte habbiano fimare gli detti patroni in/ìeme con Ufiriuam fi U Ta- troni baueranno li fivitiavi ^ dn fiano tutti coricordi , dhtndo con giura- mento che quelle quantità chef danno a € amido ^ ò ad altro contratto 4 tifi tino delU detti Ftauili, e Fuflefmr dì ognifrakdej&lngatmh e fi non [ofilnir fatti per neccjfità ò retinirnento ddli detti traudì è Fitfie j con tale rhe le dette fritture lo diebim > la taleneceffrà o retenmento meruenuto^^eche faccia^ no » habbiano 7mmt ro cvTto^ eèr certaragfone , ouer conto nel libro della^ Ftaué di elafi un reteìimcnto , ei?" ciafiuna necefiìtà di ogni luogo ^ edìciafeu- tiaparte che faranuo fatte , di modo y che li detti prefatori delH tali Cambiar onero Contratti pojjino dare, clr mofrare fi faràbifogtio che tale retemmen- tù 3 ò necejjità faranno fiate accommùdatCy e conueytitigid li detti cambi^ à ptefiate^ ò fi baHeriVtno reueUtiy ò conucrtiti firn di ogni inganno j cpni- calo fatto per li dettiTatrofii y ò firiuanh Uquaìi pano tenuti y grobligati adempire j conferirne yguardmiy & obvdire die ordinatimi di BarcdoTiay^ capnoii del ConfiUto tanto come fi guardale comiicne a ciafium dilQYOy& \t contrario faranno^ non habbietno il foldo dclii [mi yffidy ah^t^i Jegmrino e confinino come ai tri por tioneri. Et piu innanzi lì fcrmani delle dette fu- (leincortino nelle pene dettenelli capitolt del Conjolato Et ancorali detti Va^ tfoni cbeftramwfianoye reflimobìigaticonìibeìu, e peìfinaperlitdi canibij p contratti 3 ancora che k FI ani p pcrdhw > nel tal cafo fi già non nwnHraua- no legitimo impt dimento dauami ì Confili del mare a fio conofiimento y thè i taiicambij 0 vontrattifuori dkgni fraudey & inganno j habbiano feruito ó di fertiire in tutte le neccfità de mmlh efufie dette , jtem. ' rdinarono li fopradeniConfiglÌ€nj & huomini buoni da qui innan* zi che tutti li Cambiji e contratti datty à fatti a rifehio di qualunque Fauilio ù fufia^de i quali p Japrdnei modo detto di tanto come faranno datile pigliati per vn medepmo Yetemmentoòneètfiità diyfw ificyo luogo òpartey ancorila che pa dijfcrentia fra i taliCambij ù contratti di tempo, miche gli vnifiano^ fnmiy gb altri ultimi ò acanti , 0 doppo , ò piu dijcofiù , 0 pm propinqui , cS’ habbrano ejfere cufloduijguardattjpagatiy & ey egnitfdelli dettinamlijìO Ff* pedd nolo ò guadagno di quel la j òfi bifognerà delti beni del patrone yO altri obligatk 3oS CONSOLATO chU^ati v^ualmnte mwjeraiidoeripiirtettdo quelli Cambij ò contratti per ì roidfeper lira/ea7a prtlongm il tepo.né accrcfiere quella,chefe gli couiene. ^ ' item Ordinarono gii detti Configlieri, & huomtm buoni, che da qui in- , nan-^inkuno Tatronc , nè altri per loro non pofm pagare , dare , nè di^rù I h fdre li noli guadagnati , nè per guadagnare del medefmio viaggio con alcuni N -nili, ofuHe di tutto quel zìiaggio, nima quantità per ragione di cambifni di ardiri de/li Nauili,ofufle,che Tatmieggiano inprciudrao ddlaido dmuto, e toccante alla compagnia , e tenuti o hatmti di quelli Naiiilt o Fujiedi tutto qud viaggio, efe lo facevano che delli beni dclU patroni fiam tenuti difarcj cornpiìnaitQ alla paga domita alla compagnia, che in quel N aulito, ofujìa an¬ dana in quel viaggio, . . Itcm . Ordinarono i detti conftglxri, cr ìnwtmntda bene che ogni manna¬ ro , òfiruimle, 0 qualunque è obligato alle o Fufle, pokbehamàricc unto cappata , opaga, ricuferà(eguireil viaggio delle dette NauioFuJlefen- tra legirima epecutiene fecondo il Capitolo del Confolato , nonfolamentehé. biano perja la tal cappata o paga, fecondo che vuol il capitolo dei Confokto; ma ancora ftano okigati a rendere in doppio aili patroni di quello che haue- ranno riceutito dei tal viaggio. Efei feruigiali nonpojjano pagare il doppio, ^ fjAnofrufìatip^rlabi^rca* Item. Ordinarono i d^tti Conftglkri j & hiiomim bnoni > che ciafcmio 7^U- rinaro o/emgiale dìh^auiUp n tanto che fom nei viaggio,fiano ohlk pmfermequelì:ìauiUoo Tufiaouehauerannofatto ftimy non mai dtfir* tendoftdaquelhfenz^ikenmdelTmonei o ddhochierof o Scrìuamfom pena di perdere il foldo ^ o je demo rhduerà ricemto fìa obiigaio rendcìio il déppio , schei patroni fianom lihma dihauere e dare tati marinari ejmi- pali alle ì^aui o Fafìe , e cajìigare per fHgghm dajema volta che faranno il contrario^^Ancora i feruìgi^li lUcoyrttWMllit ifle ^apena di ejfcr frugati * Item. Ordinarono i detti ConfigUefiy & bmmmi da bencycke ogni mariu- ro > ò féntigiale j ò ciafemo obligatù a hi ano ^ o fnlie fi debbano racoglkrenel^ ieFnfìeoì^auilioue hauerantto futo il patto con le Jneamn & apparecchi j perche balleranno yO cappara a foldo ciafeuru volta che anderamo alf^o gio j e par dubitar ione di mal tempo fi hiiueramo delle jìan::^€ ouc fono allog¬ giati y perche faranno rìccmti da ì patroìù o jenuani , o qmndo il Trombetta fmnerà > e ani farà [otto pena di ejfer fruflati o v§iciali , o Marinari obligdùe fatto pena di centofoldi perciafema volta che lo faraìino j iquali fiano contiti pagamento del /ho foldo. Item. Ordinarono i detti Configlkri , ^ htiomìni da bene che ogni marina^ ro é vbligato de Nauili venendo diviaggh in piaggia di Barcelona 3 ùnem Coita fìiim obligati > e debbano fermr in quelli ^auili ^ 0 Fitfteà voiontide i patroni & accompagnarli fno a tanto che h abbiano liccntia dai patronifh xo pena di cento foidu ItCììh j D E L M A R E- 109 Item* Ordinarono i detti Conftglierh & himnini da hene^che ogni vno delti ‘Patroni ^0 [criuani di 'Nane i ofujle, che faranno fatte ìiuouamente-^ 0 faranno' comprateauanticheftf armo per fare Viaggio y fiano obligati di fornire i conti e i libri del pre^^T^o & della fattura delle dette nauì^e che i tali contifiia- no in Barcellona in mano delli portionieriy 0 d'altra perfona àfua volontà,nel^ li quali conti , o libri i detti portioncri facciano'fcriuere e\continuare ìprc:^ e fornimenti delle parti che refìa'no a ciafcuno di fornir , fc faranno > il contra¬ rio, non polfvio guadagnarfalario delli fiìoi vfficij del padronaggio , nè metter* gli in conto al Tortioncro alcuno di quelli Nauili òFuflcL^. Item. Ordinarono i detti Coriftglieri & huoynini da bene,che ogni Patrone, òferiuano diNauilio, ofuflcftano obligati in ciafcun viaggio laucre conto con i fuoi portioìieri di tutti i noli,guadagni, (& accrefeimenti di quelli 7-taidli, ò fuHe fecondo il capitolo del Confolato, efpedirciferini, e ciafcunoporticncro € cedule delli meglior amenti,accrefeimenti,e guadagni,che gli toccano di quel yiaggio, mostrandole commimicando d ciafcuno Tortionere i libri e i conti del* la Naue, con alcuna ter^aperfona per mteruenire ,in cajo che non li pojfino, e voglino accordar i detti libri e conti d pernione di ciafeun porticncro, hai'- hiano da venir inpotcr delli ConfoLt, 0 di quelli, che per loro faranniKeletti iquali habhiano poffanga di conferir, o efaminar quel libro , o conti innanzi che il patrone, dI fcrìuano poffinofare altro viaggio con quel ìdauilio , ofufiai nè pojftno contar , nt guadagnar Joldo^ & in quello fiano obligati dar fme con; cluftone di detti libri, econtì, epagar quello che faràdouutoalliportioner^ per le parti fue di quel 'Nauilio,pfufte di qud yiagge. i Item, Ordinarono i detti configlicri, & buomini da bene che ogni Patrone € fcriuano di Naue, ò altre FuSle, innantKi che fi panino per fare fuo viaggio^ fiano obligatiyC debbano dare,e farmoflra di quellialli Confoli delmare, oue^ ro a quei per loro conflituire ,fe faranno nauicatori, & accompagnati, (^for¬ niti fecondo ft deue in quel modo che conuiene, e fe faranno il contrario non pofìno guadagnare foldo dell'vfficio del patronaggio e detta fcriuania di tut^ toquel viaggio-, ma fe la detta moflra in cafofarà data o fatta ^ e per i Confoli fard viSìa e conofeitaa la NaueòFufta hauere qualche difetto, chepoffa effe- reprouiflo per loro a quel difetto coH conftglio d hiiomini da bene al carico di quelli, acquali conuiene per conferuatione della cofa publicci^. Delle quali pene pecuniarie f ano fatte tre parti eguali, e fvna fia dell'vjfi- ciale, che fard l'efiecutione, l'altra fa delCacufatore,la ter:^a fia delli edifficij delle mura cvalli della Città, retinendo infe i detti Ccnfìglieri, &huomini da bene,che fe nelle prefente ordmatwni,e capitoli nefofkro alcune ofeure dub-- biofe,che ejf, e i loro facce fori pojfmo emendare, e dichiarare,& efponere tantft volte quante vox anno col confentimento e parere fuo » SE- IL FINE, 0 aro SEGVITJNO ALCVNE LEGGI, £ 5 “ ordinationi camte dal %,ecognomrHm . 'Troceres^ che hanno ri cenofc iuta gli Antecejfori nobili, e d'altri cafi pertinenti a* marinarti ^ à t^ercanti, InlCecognQuemntproccrcs. a 2 j. Capitoli. ir£M> cht^Utcantii ò M^trinari ch^ìwinapromeffo di andttrs p f r che hanne Ubata la. Nauct quelli tali per mtecau- fe noìf pùffinù eftere riumtii perche hanno data fecurtà di /e- gtdre ndlitdetta cau/aynella volta del viaggioj e quefto qmndù U l:taHe ,.o Barchafari in mme > o apparecchiata per fareveU^ In RccognoaemntProccres>a 6 ^* Capitoli* I Tim* Se‘alcuìtportarScommenda in viaggiOyche la mogliera di cdlm che tiene le comendeinè altro creditore non pojlti domandar,nè diffonder qudk mcrcantie yche faranno portate in qiidviaggi• amati Gouematori di Barcellona^elrc^HabbumaintefOiche feralcunivMrcan- Ét fama viaggio in alcune parti pigliando commende di alcumCittadm di Barcellona in quel viaggiamoriranna ,lefue dome pigtianù dette commende per le fue doti ; e perche cantra ragione * e giuHitia > diciamo > e commandia- mo à voi altri chefe per ventura la detta caufà inUrmrrà in alcun tempo^tm contra^ando la domanda per le donne tali di quelli mercanti morti , fattele dette commende facciate refiituire e tornare a quelU j che le haueranno date i tali mercanti3 ^ che lo mofirino con publicoinfìrutnento^econ ttjìimomanga fuS^cientc y e queflo non fi muti in neffm modo , Data in Carignena al fecon^ da di d^gojlo nel M, CC* IX XU Ordì- del mare. 2 ii Ordina tione de i Configlicri diBaicdloaa di Negotio dei cambij. Ora vdite per commandamento ordinarono iConftglieri &huommi da bene della Città di Barcellona per leuaregrandi inganni,e diuerft danni ihefempre Rfacean in compire i cambij che à baffo infra dettifegmuanoi molti che ogni perfona di qualunque flato ò conditionefifia, da bora innanzi hauerà prefentata nella detta Città a cuna lettera di cambio, habbiano da ri- fpendere , à quello che glie l^ prejenterà nel fpacio di vinttqjtattro bore dipoi H fentata gp- habbiaà tornar la lettera à quello, duello àcuiviene la lettera dicambio non hauerd fatta la rifpofianelfpatio Jivintieiuattro bore, il detto cambio gli vaglia per riceuuto , ccofifta tenu¬ to & obUgato àfar buon compimento nelfpatio di quel tempo della detta let^ cera del cambio contenuto. Priuikaio delRèDon Alfonfodato in Barcellona nel M. CCCC. XXXII. I Tem Concediamo che qualunque hauendo vfficio ò mini(lerio che compra- rà alcuna mercantiaper neceffuà deljuo yfficio,òmmificrio,òfta mercan¬ te ò altra perjonafiritroua, fiaprefo coft come foffe per commenda, fc già non ■Dotrà moftrare che per cafo fortuito habbia perduto quella, e per quejio con¬ fermiamo perpetuamente effer ofieruato nella Cutà di Barcellona, che ciafeuno che hauerà pigliato cofa perfuo vfficio, e ricercato dauanti i noHri giurati or¬ dinarli non fodisferà al fuo creditore , fia tenuto credito, efia prefofubi- t amente e fta tenuto fecondo la conHitutio . Capitolo della Corte di Barcellona al dì ottano d’Ottobre nel M. "cCCC-LXXXI. che ninna caiifaiìa tolta dal Con folato per donatione fatta al pupillo, o alPOrfano, o a Vedoua miferabile. I Tem per leuare via alcune caute dependenti de fatti, & atti maritimi ò dimercantia della Corte del Confolato, che fommariamente con configUo d'huomini da bene le dette fono dijìinte e determinate, lequali vengono tanto [peffe volte che con inganno e con frodi fon fatte donatiom, trafportatiom , (ir altri eotratti ad alcune perfine cioè à vedane mifirahUi ,iquali d ipoi fitto fpe- cie delli cafipromeffi portar anno le caufi della CaiHcdetConfihtto facendo re¬ mcare in altra parte, e coft fanno allungare le caufi. Et per tanto fupplica U detta Corte che fta vfficio voflro prouedere, ordinare, che fi donatiom altri 0 2 con- 212 CONSO LATO contratti faranno fatti à vedoue, ò à perfone miferabiliyper y>irtù de i quali le fopr adette caufe fi potranno cauare della detta Corte del ConfoUto , &reuo^ care nella Kofìra Regale vdlen:^a , ò in altra parte , fe talidonationiiò tra^ fportationinon fi faranno almeno vrìannoinnanifi delire ere chiamatt, che quelle tali donationi , ò trafportationi , à contratti non habbino valore nèfor* ^a quando fia per leuare le dette caufe della detta Corte del Confolato, fi che neltalcafole tali caufe habbianfida feguire determinare nella jopradetu Corte del ConfolatOy &queiìo ifief^o fiaofferuato in ruttigli Conjolati deima* re del dominio di Catalogna , & quefio piace al quello che è contenuti) nel capitolo già di Sig.fopra detto • Viaggierò ficurtà di quei che vorranno andare oltra il mare, o veniredilà. I T em che il Signor \èper fej& per tutti i fuoi heredi^eìr fucceffbriper tene* re del prefente capitolo in fua fé reale, afficura tutti , & ciafcuno mercante di qualunque Signoria , o giurijditione che fiano , altre perjone , ò ftrane, ò y afalli fuoi di qualunque fiato ouero conditione che efer fi voglia, che con na* ue, 0 nauilij, e altri vafi nelle parti d! ^leffandri a, ò in terre del Soldano di hiioyiia nauigheranno , ò leuaranno mercantie, torneno che loro voranno, rna eccettuate quelle cofe di dietro vietate commimcmente,fi che le dette perjone,e ciafeuna dì lorojewr^q contraditione del già di fopr a detto Signore ^ né de^li fuoi vfficiali, ^ di ci afe un altro , come loro veder anno al fuo vtile & gua¬ dagno piu co 7 iuenicnte,fen'ga alcun timore del già di fopr a detto SignoYe,nè leg¬ gi fatte, 7 iè di pene pofle co 7 itral nauicantialle parti già difopra dette,nè anco¬ ra delle bolle del I{c,ò fuoi luoghitenenti fatte per ciafcuyi di loro,po[fino per fei tneft auanti il partire della Naue,ò Nauìlio,ò altro vafofil quale vorrà for/lire, à fare il fuo viaggio, &doppo quattro mefiche le già fopradettc Naui.ò hla- ttilijiO altri vafi, faranno ritornate à Barcellona ad andare, dr ^arc, ^'•‘ ritor¬ nare per tutta la Terrai Signoria del B^è, fotta la fede & guida , e guardia del Bc , fi ano liberi fpediti fen^a contradition e impedimento, nmna boUa,ò figlilo,e ciafeun altro impedimento del F^c,ò defuoì vfficiaìi . Et VHO e gr concede il Bè quando i mercanti di qualunque S ìgnoria che fiano^va- dine nelle parti di ^le^òandria,ò T orre del Soldano fi ano,ò far a'nno,onero cer- c eranno partire da quelle parti ò terre per venire nelle parti Occide 7 itali,òòl- tra mareicon quefio che eglino nelle già fopradettc Nani, ò Nauilij, o altri yàfi 7 ionfofjero ayidati quando hauera?mo mercantie, o rohbe , o fue perfori e nel¬ le parti del detto Signor Bè, oin ciafeunealtre che edino voranno mettere, o caricare, quefio viaggio , eeàr ficurtà fia intcjo &ferbato quello isìejfo' nelle terre del Signor l\è,come ancora nelle terre defuoifudditi,^ promtte ''il detto I{é, che per le cofe fopradettc, ouero per ragione, ò occafionc di quelle, che fa- ranno D E L M A R E : ijj ratino aite già fcpraiettcferfone , onero a ciafiun degli altri, onero afuoi Be¬ ni t onero a ninno dt Uro niunaparte, o difcordUi onero dimanda ,q buonay o cattiua, più prefio il già fopradetta Signore gouernando quei portioneri t & i loro beni,le merci ette cofc,che fono terminate, rimette, e riiaffa alle già fopra dette perfine, gp' aifuoipermtilitempiognirilfa,petitione,&domanda , pf ancora ogni pena ciuile, et cerimonie ordinarie, ojtraordinariefiatuitc, o cia- fcuna altra quejlme , o lite, che a quelle perfine, o ciafima altra potefe eJ3er fatta,propojìa,o mafia per ragione de i ea/ifipradetti.ancoraper ragione della. priuatione,o prinationi fatta o fatte per i Signori ^egt, o auoli,opadri - Etfe quelle dette perfine, o ciafima altra di queUe mai per le già fipradette c agio- ti, 0 per alcuna di quelle non pofiano efiereprefe, ne ritenute, ù impedite, nè mUfiatt, né fattogli alcun difpiacere, ne efier citate agiudkio, ofmr di giu- iicio per pena alcuna efier condannane a mutilaticne, nè ilgiàfopradetto Si- gnori, ofuoi fudditi, o bolle, c difenfori, luoghitenenti, à ufficialifuoi nvtu pofiino dire nulla alli fipritdeni portioneri, né pofsino addimandargU nulla : incora gUpromette il Signor Bj a gli già fipradetti portionei i, che ninno impedimento , o altra cifia contraria tton faranno, né faranno fare, confentiranuo per qualunque cafi, onecefsità che fìa fatta, nè tn altromodo alle dette, ò nani, ò nauiltj, o altri vaft, nè ad alami diloromè ancora a i mer¬ canti , marinari delle nani, a nauiiij, a altri vaft, che infuoi viaggi, che in al¬ cun modofipotefie, oparlare, o dire,ma ancoraciafeunopremio, openeperii detto Signore ,0 per fuoi vfficiali impojle, che queUi non pofsino contrariare ItLj fipradette naue, o nauiiij, o altri vaft, ne ciafemo di loro con le merci, nè ma¬ rinari, nè ad altre perfine, nè altre robbe, omercantiepofshto Iccitamentt, et fin'gapena ninna compire ilfuo -piaggio. 0%,DJNjdTIONJ SOTRjì LE s I C y T .A' E. Ome,che in tempopafiato ftan fiate fatte più oràinatiomfipra le ficurtàmaritime,et me(canteuoli,qualiftfannofopra rifteo et peri cola di nauiiij, robbe cambi, et mercantia, lequali per la mutatione del tempo hanno dibifogno di correttione, mu- mhne, et menda: che quelle dette ordinamnifiano commu¬ tate nelli capitoUfequenti, et che le prefenti ordinationi fila- mente d’hoggi innanti, etfipra tutte ftemà , di qua innanti a fare fiano ojfer- uatet hauejtdo per rcuocate,^n annullate qualunque ordinationi finfmo il gior¬ no prefentefiàtte fipr a le dette ficurtÀ . O 3 Che CONSOLATO a 14 Che gli Afsicurati habbiaao à correre rifico della ottaua parte. ' Gap. !• ] N prìm^ ordinarono , che tutti » quale ft voglia nauilijifHjle di qualm» que natione ftano , & tutti cambi datti a ri fico di quelli , & tutte le rob- be9&mercantie che fi caricheranno [opra gli detti nauilijy ofufle 9 0 fi naid^ cheranno con quelle : in qual fi voglia parte del mondo, di qualunque che fu- noy posano effere aficurate accurati ideile otto parte infino le fette del yero coflo di quelle , nel quale coilo poffano effere comprefe tutte le fpefe , & coftoy di tale ficurtà. Et che quello, il quale fi farà alfe arare, & di chi faran^ no li dcttinauilif, cambij, robbe, &mer£antie habbino correre rifico della ot¬ taua parte dijiintamente ,&fe fu]le fatto il contrario direttamenteyoindi- direttamente, che in tanto come faria più delle fette parti fia nulla, & non a profitto delti afficuratori;& li affìcuratori habbino guadagnato la valuta del¬ la fiCHYtà, nè per tanto come faria più delle fette parti, gli ajficHratori poffa- no effere conuenuti, nè non poffa effere fatto giudicio alcuno . Come fi pagano icambi] pigliati fopra nauilij,ò mercantia. Cap.2* I ì^tefo Imperò & éechiarato, che fe non fi potrà hauere il vero coflo delltj robbe, che fe ne poffano concordare difìintament€,c^ chiaramente,e fe fo¬ pra tali nainlìj yfuHe,robbe ^ mere amie far aìino pigliati cambij y che quel¬ li tali cambij ft habbino a deducere della valuta di tali nakiltj, 0 del coflo di tali robbe, 0 mere amie ; iir più óltra in quelli cambij afficurati habbino corre¬ re rifico la ottaua parte • Afsiairamcnto fopra naui, o altri legni* Cap. I Ntefo Imperò cheauanti non fitpoffìno effere fatte tali ficurtà,fopra li detti nauiliyfuflc , 0 cambijdati à rifico di quelli habbino effere prcT^ati perii Confoli, con configlio di mercanti \ & il quale ft hahbia a dichiarare nelle po- li\e 0 mfirumcnti di tale ficurtà fi h abbia deducere la ottaua parte, il qualtj rifico fono tenuti correre li afficurati, come è detto. In quello modo imperòycht tutto il rifico di tali nauilij, &fufle poffa effer ridotto, & afficurato fopra lo buoco di quelli.Imperò fecafo farà che lo buoco di tali nauilij,lo rifico de*quali farà dedutto ^ afficurato fopra il buoco, & fe quello fi perderà,& li membri, ^ exarcia di quelli fi trouaffino, & fi faluaffino , & che la valuta di quelicu exarcia habbia a mettere per ratta di lor valuta nella perdita del detto buoco cioè per la valuta dì quel fi che rcHaurerà', & in tal cafo detto buoco,& exa:i> eia fia tenuta per agerminata, 0 vnita ; & fila contato come fc fuffino ager¬ minati, orniti. Che DEL MARE. Cfie robba caricata di là dal Stretto di Gibaltarc per portar in Fiandra, oin Barbaria, & ne’nauiii non pofsino afsicurare. Gap. 4. O ^dinorono che robba alcuna quale fi caricarà di là dal Stretta di Gibal- tareyin quale fi voglialoco 0 lochi per portare nelle parti di Fiandra, » di Inghilterra , 0 in qual (i voglia altro loco di là lo SCretto di Cibaltare, 0 in Vofano eiìer ajjicurate, correndo lo rijico li ajfieurati dell'ottauaparte, . detto,&fe le robbe faranno caricate di là lo liretto de Gibaltare,& le fufte ye- niranno di quà,purché non vadino nella Barbarla,pojfano efj'ere accurati cor¬ rendo lo nfico della ottauaparte. Che tutte le robbe , & mcrcantie che vengono in Barcellona, & fi portano, ancora che fiano di Genouefi, o inimici fianoficure. Gap. 5. I rem ordinarono i Conftglieri,& huomini da bene della detta città,che eia-' ■ fcima robba, 0 mercantie chef caricheranno in ciajcma parte del mand^ ’Zr condurle in Barcellona, e fomtgliantemente qualunquenauiglio 0 fuHa-.fit ■anali ft caricheranno le dette robbe,ocajnb!j,dattial nfico delli detti nauilif %obbe: e lerobbe,e mercantie che fi caricheranno in Barcellona, ancora che ^ftano delli nimici del Signor fiè,& i natfilii efufte nclU quali fi caricheranno le dette robbe, e gli cambij dati al tifico delli detti nauilij 0 di robbe, poffino ejfer ficuri in Barcellona fino alle tre parti, e non più oltre, e del vero cofìo contan¬ do le efpeditioni,e cofìi della dettaficurta . Che robbe caricate in Aleflandria fi pofTanoarsicitrar per quella che vaieranno a contanti in Alefsandria : &che fe nepof- fanoconcordare. Gap. 6. O ndinorono,che quelle robbe, 0 mercantie chef caricano in Meffandria, quelle non fi comprano a denari contanti, antfifi hanno per di baratta di altre robbe & mercantie con gran difauanT^o, & per confequeme: bonamentenon potnano mettere il verocofio delle dette robbe 0 mercantie nelle polire, 0 infirumcnti di tal ficurtà,per tanto ordinorono che di qua innan. ■zi nelle dette pollice, 0 uiHrumenti di taleficurtà habbinoa mettere quello che vale-rannoa contanti quelle tali robbe ò mercantie, che fi caricheranno m ^lefjandria, & di queflo fpoffano concordare gli ajfieurati, & liajfieurato- xiMftecciaìtdo quelle robbe,^mercantie aldoueie, O 4 Che 21 ^ CONSOLATO ChcliafsicurarDri non habbino guadagnato fc non per qucUoche balleranno corto ri Ileo- C ap- 7. O ]\dimrfino^ chef^ cafo JarÀ che ledette robbeomercanticiionfiifm^ cdTìCdte tofeve ne fufjino di caricate, pcrà non tante che baJiaj[jjino a enyiìpime^to delle quantità a^Jicm ate , d?" nella ottatta parte della Tifico^ 0 cambijnon fujjì^o dati , 0 le naue.onaitHifnon fucino vfcire , entrate, tJxem tal t afa gii aljicuratorì 72 on habbino guadagnato la valuta dt talfìcurtà , nè in tatto,ni in parte, fi non per tanto quanto haueramo corfo di rifito, & fe n&n vi fiifie mente caricato, eir gli detti cambq nonfu0ao dain, o le nani, à naniOf é altre fnjlc non fajpio entrate, ovfcue, in tal ejjo li ajJiatratorifianQ tenuti relHtuireia valuta chehaueriam riceuuto di talficm td, ebealcuno non poHacfìèrcarsicnraroinaltrapartc più dclk fette parti. Cap. 8. O Fy^dinorùno, che fi alcun fi farà fatto affic arare in altra partej nm fi pof* fi fare iflcurOrre ndlaprefinte città , fi nonpertanto come ti mane affé mfino aliafumnia de^efitte parti , coyirendo fimpre il riftcQ dell'ottaua par¬ te j 7ìè quello che fi farà fatto afiicurare nella prfmte Città, non fi poffltfare afjictirare in altra parte, fi non per injmo a compimento delle fitti parti, cor^ rendofimprerifico delCott Mia parte, ^fi farà fatto it contrario, non poffa valere dllo afficarato , nè nocer alU afsicuratori , nè ficondo è detto poffam efiertconuemti , nègiudkio alcunopofiaefierefatto, guadagnando fimpre li afficuratori la valuta ditale fi€urtàt&quello che dì pii fi fari ano fatti ajficu- rare, fia a profitto, & vtdc di detti afficuratori, doé che ti habbia eftere eir fia figliato incanto della quantità per loro ajficuratc^ - Che tn t tele fica rea fi habbiano a fate per in firn menti publici- Gap, 9- O l\dmorom, che tutte le ficurtà fi hahbiano a far con injlrumentipublki fatti per ìiotari publid della prefente Città ,& non con poltra, nè ferita tura priuata,&fi faranno fatte con polire, 0 altre firitt€,fiano nulle ipfo fa- Uo , & di nejfmo effetto, ne a pagare quelle gli afficuratori poffimoeperefor- ^ati,nè giudicio niffuno ne fia, ne pofia effere fatto, tr oltra le rmlUtd di quelle li affiairati efi afficuratori, ^ gli fcnfali che in tali atti interueniranno, fia^ noincorfi ^ intorrino ógni vno di loro ipfofalio mpena , cioè lo afficurato di ta?ìta quantità come fi faria afficurare ; & lo afficurator di tanta quantità come haueria afficurata, & ilfinfalc in dieci ducati di oro, efi deita pena la terg^a parte fia dato alt vfficiaic che farà laeffecutmie, eJ" C altra tevgit pam Alfafficuratore,^ P a'tra cauar huomhd che fiano in mano d" in fideli - Che nifsn no eflecii tor non ardifea far centra quello , che è dettoj fotropenadi cficrpriuatoddfnovffido. Cap- io- I Tem. Ordinarono i detti Configlieri, ^ hmmini da bene, che niffuno ciak ohe fard fefiecHtime mnardifia fare nè andare centra le dette ardi- natmi^ DEL MARE. 127 uatìtni fatto pena d'cjjLr primato ddfao vjich,oltte la pena fapradetta^. Che quelli che fi a fsicLi rennno habbiano agiu rare. Se chedefignauo la robba pcrCofto- Gap. ii. O j^dinorono che tutti qual fi yoglia cì?e fi faranno ajjìcKrarinnotne proprio i odi altro, bauendo pieno potere, o promettendo in nome pro^ prioderatohabendo : hahbia primo J giurare, che quelle ficurtà fono vere &• nonjintc,eir che le cofe che fi fanno ajjicurare, fono loro proprio, odi quelli per chi fi fanno afa.curare, è di loro participi, ù d'altri , perche fi fanno afficurare hauendoparte, 0 intereflo, & che menino & defignano nelle dette ficurtÀdi~ fintamente, & chiara tanto quanta pojfihile fu a loro la cofa fipra della qua^ le fi fam 0 afficurare , cioè'pefo, numero, coflo, o valuta, etfc faranno nauild la valuta come di/apra è detto, et che non fono fitte, nd pofla [opra di quella co - (a fteurtà in altra parte, ne fe ne faranno o metteranno , dopai di quella in ai~ tra parte ; et Je faranno fatte, o fi faranno , che inconiinente , che lo fapramo, ne auiferanno li accufami , et ne faranno fare motto nel piede della ficurtà, narrando come fono aulfati, chefapra di quelle eofe innanzi o dipoi fe fono fatte afficurai e nelluocodoue fi faraiino fatte, et la quantità che ci far anno fatte, et fi haueranno , o non l’baa-anno detto et farà dichiarato perii confoii, tale che poffa la ficurtà hauerlo faputo , et non hauerlo detto, che tale (ìcurtà fiano hauuie per fraudolenti et poiìe per fraude a fìnte, et nonftano dinef fimo effetto, Jewpre hauendo guadagnato li affiacratori la vaiata ditalficur~ tà, cintai cafo tal afficurato fia incorfa in pena di cento ducati d’oro della qual pena fia dattaUterza parte alio accufator, etraltrater^aparte, aHo che farà la cffecutione, et f altra tert^a à cauare huomini ebefiano in mano d'in fideli. Cheli afsicuratori habbiano àgiurarchc la ferma che fanno è vera. Gap. 12. O ndinorono, che tutti e qual fi voglia affcwrator innanzi chefermin» nella ficurtà, habbino a giurar ciré la ferma che intendono far nei Ufi~ curtà , è vera & non futa , ne fattaperfronde òdecettione detenfi , nè perche altri fatto color delia ferma,ne per la ferma che difegna altri fi fermino. Che le ficurtà fihabbinoà caufare a patto fecondo le prefentì ordinationi. Cap. ij. O Rdincrono che gli aficurati, & afsicuratori neiratto de ferma della fi^ eurtà,habbmo à deducere tutte leprefenti ordinationi infrà toro tn pat¬ to , & fare & canfore quella t^iufia forma deUe predenti ordinationi, tr giura¬ re & promettere che in tutto'& per tutto ferucranno quelle alla lettera , dr che per conio di detta ficurtà faranno ^finrtmno à lindicio delU Confali, e?' ,i8 CONSOLATO non in ahraparte.nt Com, & YcnmtUm a loro proprio ^ & appropriato, cT prmilcgutù giiidido ^ &pcr la forma che ih fom in vn capitolo fari àchU- ratù^ & per gli notari^ meglio potrà effer chiarito ncliafnjiantia di quello ^ Che non poffano andar in altro giudido di quello di Co II foli* Cap* 14* O ^dinorono rhe per tanto » come le dette fii uri àfono contratti tali ycheji fanno per camino ddlemercantie , t impertinente c^^ per le qnejliom £he nefalgano & effemione che fi hanno i ftre per canfa di quelle non fi hah~ a fir giiidkio dinanX^ dtri conàflorìj nè perfori a j fe non dinaw^i li detti tonfùli di mare t & in ca fo di appellatione del giudice di appello che tale qite* §i&ne determina j &hàda dettrminare fecondo la forma della prefènte ordì* nationCi. eè^fecondoicoHumi diConfolato, ^configliodi mercanti 1 che di qua innanti alcuna, che ft[ara fatto affirurart j 0 hancrà ajficurato > non pojfa fare gindicio in atre corthfenon in quelle di ccnfoiato,nÈ admeareper qualità almna ia caufa delle detteftcwrtà della detta corte ; & fe farà fatto il contra- fio j che quello che fifarà ajjlckrato ricorrendo dal detta giudice in altra pane per qualità , 0 in qual fi voglia altro modo^ cafehi in pena , ^ quelle di iftiovut yolùntàn€ll\rifirmentQfeimpma^ & conferita che U dirittOycbe a luifep^tr- mia innan'^id'^cfere pagata» percaufa dell'obhgatione à lui fatta ^fiaperfa, &gliaffic!iratorire 1 fianoaffolHn & liberi,. ^ mtalcafijiimponghmfi- Icntio^fedapoi che faranno pagatigli ajpoiratifacejfno adtwcarela cau-- faper qualità , 0 in altro modo caitare delgiudkia de detti Confoli, fmom pena f Uqualecongliin^rHmentidi buona volontàfeimponghino, & di reni* tuireU quantità chemeuutahaueffmo agU affiairatovi ogni eccettionen* moffa i é-gk affìcuratori che di tdegiudicio fe caueriano , òper qualità m d* tro modo dello Confolato talecaufa aduoca^nopcr alcun modoincorrlno m pena: quella pena con gli mfirumcmi,,&promi^one^c oèligatiùnechefa^ ranno, ft imponghino ,, e confentim che ipfo fa£lo le quantità chefarmno do^ mandate ^fìanùhauuteperconcejje tutte eccettioni loro apartenenti per Uquaiifì po^amfiufare di talepagamento,f ano ipfo faBo nulle, ^quelle al li accurati rimettino ^ renuntiano , bora per quel tempo, per quel tempo bora a pagar a loro medefimi condanniamo per penale in loro deUa det^ tapenaj, che di buona volontà fiimponano alli detti afficurati quella quantità,, eheper talficurtà It fuffe adomandata infume con tutte fpejc , che per doman¬ dar quelle fi [ariano fatte, facendo tuttek dette cofe con gimamento, cancan racon remiffim di proprio giudice, e con mte quelle claufule^e flipulatkm ck pramo viHe efier vtiii, e neceffark nelle materie a cQnofcenm del notmo rk in poter del quale fi fermaramo tali ficurtà , Che D, E L MARE. tip Che non prefiimanG mettere parole derogatori è nelleprefentì , ordinatipni. Cap. ly. O l\^dinorono che in^cnrtd alcunenott poffanoefferepoUe, o mejfcper pat^ to nlcuno ,piirote alcune derogatorie alle prefeati ordinationi, nù che dicano vaglia o non -paglia, o hal/biaf o non habhia ; nè che lo accurato non corri l'ottaua parte del rifìco )ni pernejfuntaodopojiaejpir renuntiato nelle prefeìiti ordinationi, comefianO fatte,&fe faccino mfamr,<& vtilità ditut* ta la republica, o tale renuntiatione Je fwjfe attentata fare ^fia ipfofaCio mila ^non habhia alcuno effetto. Di pena di notano. Cap. nJ. O I{dmrono che tutti e qual fi voglia notarq,in poter delli quali tal fìcur- tà faranno fermate, habbino in prima & innari’^ di tutte co/e ham-giu ramento delli afuuratori, & per quello li detti a/f euratori interrogare/che la forma che intendhio far in tal ficurtà è vero, e cito non la faranno per frau^ de, 0 faluataria alcuna, e che non lo fanno:perche altri dapoi loro fermino, e califino le dette ficurtà giufla forma delle prefenti ordmatìom,e non partendofi di quelle, e che ittnaniìj che ricettino ferma alcuna di alcuno a/ficuratore ,h al¬ bino in prima hauer la ferma di quello, ilqualefi fa ajficurare, nè per lo fimi- le farà fegno alcuno in detta ficurtà, ne per alcune delle dette parti concedere, fia fatto, per qual fuffe caufa di non correre rifico delCottano, come è detto,ér fè il confarlo faranno fìano tenuti al damo .,i&mereffQ che lo ajjìcurato, o affìciiratorehaueranno: perche ioronooikaueriano fattele dette tofe, ChclcGcurtà,chcnonfarannopagatenonv 3 gììano. Cap. 17. 0 -f\dmoTono che le ficurtà, che fi faranno ,non poffanohauere effetto al cimo, ne vagliano, in fino a tanto la valuta ditale ficmà fiamera- ^entepagata realiter & del tutto,&ii afficuratibabbino femma la ficurtà jtella forma di {opra detta . Che la ferma delli afsiaii atori babbi forma di vn medefimo concetto. Cap. 18. O Rdinorono che le ferme àelU afficuratori di vn medefimo contratto hab- bino forma di vn medefimo concetto ; ancora cheftano fatte [otto apiA Calendarif, & che priorità ditempo infra loro nelle loro ferme nonpoffa effere éiUagata, nè ingiudicio alcuno fia admeffa . Che fe folle nuoiia della perdita, che non vaglia. Cap. 19- O ltdinoYono che fe interuerràfarmettere, 0 fermare ficurtà alcuna Jopra^ naiulti, Me, 0 cambq, 0 m€r(aìitie,o robk che fi (aricaramio, 0 parti- ■f '' ^ YÙÌiìlÙ CONSOLATO ramo di dtn parte in fiwra della prefente atti ,& quelle Me , tmhij, * tneremtic, orobbe fufsmo gii perle, tycajo fefujjtjegriw tuta! modo, chei giorno della ferma deili afsicuratoti e di demi di q'-elii poteua e^icre faput* m m nella preferite città della perdita o tafofegHUo , che tale ftcurtd fio. nuiU e- battuta per non fatta ■. & U afsicuratort nanhabbim guadagnato valuta neffuna, an 7 i /rabbino , à rc/lituire quella tttttaeecettrone rimo/ìa nelli afsic»’ rami, à pagare tal ficurtd non po^o e^nere tratti in giudtdo perneffun mo¬ do,nè gittdicio alcuno poffa elJere fatto.Et per remonere ogni dubbia del tempo, in frà lo quale patria ejfere faputo, dcebiaraao, chefe tal fttfia ft perderà di quk mar e, cioè m tale parte che nttouaft poffa faper per terra fé rrza mare, Cti intefo per hauerui bacato tempo contato ciafeutta lega per bora, cioè per tante tre miglia vna hora deliaco, c delta bora che accadcranno la perdita o feguito cafo alcuno alte cofeafsicurate, per ilqualcgli afiicuratori hauefsino à pagare la ficurtà, o quantità alcuna nella orefente città, &feft perderà tft fguitxrà lo cafo in tal parte, c/re la nuoua haueffe pafuxr^gdfo > o marefixi contato tal tempo dcliuoco & /rara douedi quàmare la mtouafaria in prima venuta, o ft faria faputa ; & di quel loco contato per ogni lega 'on'hora& fe per-Ventura tdenottarrenifìe di punta per mare nella preferite città, che vuel tempo fia contato & hauuto per certo di quel momento, che la dettala Irauerà data lingua , o pigliata terra in tal modo , che poi tempo bajlajje a co- nofeentia delliConfolipoteffe efferperuenuto anotitiadcirafsicurato innarrr^ chetale ficurtà non fermafano,quella ftcunà fa nulla nella forma di [opra di¬ chiarata , &fefari cafo che quello che fi farà afsicurare, faprà la nuoua della Ma perfamnangi di fare tale ficurtà, in tal cafo fa m pena di cento duca¬ ti , della qual pena fapojìa la terga parte alio accufatorc Taltra teì \a parte alfvffie^ate che farà la effecutioue, e lo refio apoiteri bmrnini chefténein mano d'infideli. Clic vcttouaglic pofTano cfsere arsicuratc fn tutte maniere. Gap. 20. O I{dinorono chegrano, orgo, biada , rifa, vino, gp-olio caricatoreueraà per portare ndlaprefente città, pojfano effer afsicurate,a niente,non oh- piante le prejentiordinatmi per lo coHo,ò preggamento che f concorderanno elr tanto come te prefenti ordinationi allaprefente facuità obmano,non oftante in ninno modo, imperò che in tutte le altre cofe babbino efere oferuatc. Della paga della fica rtà. Gap. 21. O B^dinorono cheli afsicuratùri,&ogm vnodi toro f ano tenuti &hnbbi~ no a pagare la quantità che ìiaucranno afiicurata , 0 quelle parti c/^eper quelli li far anno domandate infra due , tre, quattro, òfei raffi differentiatt fe¬ condo le difantie del loco, gir di fotto dichiarato à compratori da poi che DEL MARE. uì Aenuom mtafaràftata netupr€fentecittd,& intimataalll0cumorh a alla maggiore parte di quelli a conofcentia de'Conf&li ddUperdim.odamo.ò Cèfo [eguito alla Naue.o Nauilh , ò alle co/e a/Jinime ^ per la qmiefu fatto di fatto c/fecntione come/aria fatto di cambio, Ma fc per parte dclii affcu^ morifarà po^a dama giuria eccettione , è parendo dii Confili di non paga¬ re la quantità ajficurata i altro qual fi voglia che in tutto cafo i poiché mona fuf^e certa dei danno , o cafi figuito alle ca/e a/fcurate à couofitnm de detti Confili ^ ^ fufie finito il tempo deputato ^ {e richiedi faranno per gli a/ficurati pano a/fcHratili a/fmtatorigMiaU forma delle ficurtà tutta eccettione fi- mofia , Et /e per parte dello ajpcurame faranno oppofìe , er efpre^e chiara- mente diftinta eccettione alcuna^ perlaqmlpretendino che loa/ficMYato m po/jamè debba nceuereptibauere le quantità^cbe faranno dommidate^et qutU le per li Confili con tonfiglìo di mercanti farà conofimo che fono tali j che U 'a/ficurato^the riceucre vorràfmìli quantità afficurate , è tenuto dimoflrarej. prouar quello^ che li farà domandato ,òoppojlo, opro nato per li a/ficnrato^ ri ^ fehauerà giudicare detta ficurtà di non doucre hauer tale quantità , che m tal cafi, tale afficurato cherkeuerevórray habbia eP^fìa tenuto fare eP^prefìa- recatitione.Tagddo mpcréqncUe caiitio 7 !Ì dafcmi delli a/jicuratQrijche quel¬ le catithni ò ptagieria domanderanno non lo aficurato j c&npiagierk ido¬ nea j 0 idonee a conofcentia delli detti Confili di rejiukire la quantità à eia- finn di loro nfìcuratoreinfìcrne con tutte le fpefe, che ti afficuratori haueran* no fatte , & con duefildi per lira dUntCì C/lo à ragione di amio infra vn anno contato dal giorno che la quantità farà pagata j fi non hauerà fatto dechiararc ^el detto giiidiciaò corte dtconfoUto per fmentia pajlata incofa giudicata^ c:heil detto aflcurato banejfi benericemta. la quantità^ quale fi hauerà fatta pagare * Et per quanto alcune pcy/one paco temendo Dio fi fono fatte pagare di alcunaficurtà fen:^q che le rohbc mercantie non erano fiate emeate , v gli ^auiltj ò fusle entrate o yjckc o gii cambij datti , Ter tanto ordinorono che di quàinnan^i fe alcune perfine o per fin a fi faranno pagare di alcuna ficmtà^^ ficurtate , che le robbe o mercanti e non faranno fiate caricate » o le fufi c entra¬ te 0 vfeite € gli cambi dati , che in tal cafo incorriìio in pena le perfine chetali atti faranno di due fildi per tira , oltra gli due (oidi di [opra detti della $ìtà 3 che haneranno fatto afficurare , della quale pena di ditcfildi per lira fia¬ la t crisma parte de gli Confili, & che quell a t€r':^a paHe h abbino à metter in fonto di loro [darlo per il fententian m detta c/.ufa j & [altra tcrt^q parte dli afficuratori , ^ [ altraà pomihmmùiif chefiano m mano ainfideli. Et pertanto come non è cola tollerabile che li afficurati quali fi fino fatti afficu-^ rarc^e hanno pagato lay aiuta delle fiiurtà^coninteiitione di rihanere Uquath titàafficurata. fin'^a altra fpefa ^ ^ li afjkuramihaneramo voluto fare y & opponereeeemionetde che quelle non ofi ante é dichiarato 3 lo ajfieurato ha- mt benerkeuuto . Ter tacito ordinorono che in quello dono li afficuratenfu^- comber amo CONSOLATO CQpibsr.'ctino ditaUeccmimi,funa Cùn4enn3tit&babbiano^ a pdgare alUap. ftcurati um& qttitl fi voglia j'pefa , che loajftcHrato hauerà hauHte d far, per dcchiamtiom della forma difopra dma ^. Se li aflioirati per non hauerc fatto dechiararc haucranno reftituire le quantità • Cap- 22. \dinorom chefe accaderà U aJfcHrati reJllmrlaquanÈitd ,per7ion ha* vj uerefattù dichiarare,come é dm&Mche in tal cafo fatta la detta n^ìtu* mnedafmna delle parti rimanga in fua ragione, obligatione,^anione tan* ta, che dapoi fi pojfa & fi habbia d conofeere, fe gli ajficuratavi faranno tf^ mti pagare le quantità afficurate, refiantegli intereffi rkeuHti alli detti ajfi^ curatori, li quali non fiano tenuti reiìitidre, ancora chefiijìe dichiarato douer loro pagar le dette quantità afjicurate, ò quello che faria doman dato per quel* li. Laquale conofeentiafi habbia d fare perii Con/oli, 0* in cafo di appetUÙQ* ne per il giudice di appello,0 non peraltro,nè inaltraparte* Se li afficuran larderanno pofTedere alli aflficuraton la ] quan ntà infino fiadidiiarato- Cap, 2^* O F^dinorono che fi per cafo per li detti Confoli fnfie yìHo li afficurati do~ uere dare pkgieriatcome è detto, 0 dare la detta piegieria, ò di* feeptaredi quella, li afiicmrai lafderanno p&federe alli afilcuratùri le quan~ titiì ajfunTatCiò elio che domandato fard per quelli, e dapoi per giudkio dd detto Coufolato farà 'ì^tHo che li detti ajjkuratori fono tenuti porger quello , che farà domandato non ofiantela eccettione per loro parte fatta . Iti tale ca* fogli aficiirùTorì fiano temti pagar aUi afficurati tutta la fpcfdjche haucranno fatta à conofecntia de detti Confoli, infieme con interefii d ragione di anno di due fidi per lira, per tanto tempo, come bauer anno dilongata la paga 0ptT quelle quatititd 0 interejfi, fe perrafficm ato fard rkhiìfio , fiano tenuti & hdbbino a dareficurta nella detta corte ,f€ già quel tuie afficuratore ò afficura- ratori non faranno depofìto delia quantità ajficurata incontinente che per lui, òper loro farà fatta cccettione di paga, 0fard gh^o douere pagare con Ìoj detta pìcgieriiu. Che correndo il tempo della paga, li afsicuraronponano entrare in meriti diecccttioncfcopponcr ne voranno. Cap. 24. O Ffiinorono,chefe correndo il tempo della paga, cioè degli dHc,tre,quat* tra, òfei rnefidifferentiati fecondale di^ìantie de lochi, gli afficHrami domanderanno 0 voranno chefopra le eccettioni per loro parte àfare , in dì* fender chemn fono tenuti pagar^fia entrato in meriti-. 0 dichiarato che pefia e^er fatto. In qucflo modo impero, che fe giorno il tempo della paga, la cauja jwnfnjfedifcufa, chefeni^afegukarpià hmami, li detti afficuratorì finn temi* £h& DEL M A R E* 22J ti, & habbino a pagar tutta eccettion rimofia > & fecondo di/opra d chiara^ mute dedutto^& pagato yfeguitino la lorcaufa. Del tempo che hanno di fare gli afITcuratori. Cap. 2 j. I Tem ordinarono, che i meft della paga habbiano luogo nella forma feguen^’ te ( cioè) dentro due me/i ,fe le fuflcyrobbe ,0 mercantie nauicana, e fono portate in Catalogna ò Bjegno di Valengay o Maiorica, 0 Minorica, 0 Tui^ay e dentro di tre meft , fe faranno condotte, 0 mandate in altro luogo con talc^ che nonpaff il l\egno di Napoli, Sicilia, Barberia, 0 del fìretto di Gibilterra , e dentro di quattro meft, fe haueranno nauicate, portate, 0 mandate,oltre queh li luoghi difopra detti in qualunque parte, e dentro fei meft dipoi che non ha^ Udranno nuoua della talnaue,o nauili, 0 altro yafo^ Chele ficurtàfatte alianti le prefenti ordinationi non s’intendonp nelle dette ordinationi o Cap, 26. O Bjdinorono, che qualunque flcurtà fatta nella prefente Città, /opra qual ft fia robba, & mercantie, &fopranauili, & /opra cambi datti a ven^ tura di detti nauili, ouero di robbe, 0 qualunque altre cofe in fino al dì della pu blication delle prefenti ordinationi,fotta qualunque formch 0 conditìoni fiano fatte, 0 concef^e fian valide, cir ferme, & nè le prefenti ordmationi, nè quelle già erano fatte ,poffinodisfare le dette fìcurtà già fatte, maper Pauetiirepu- blicate che ftano le prefenti ordinationi con crìda di Comandatore per gli luo-^ gin confuetidelladettaCittàylt fìcurtà che fì faranno nella detta Città non fi poffino fare, fe non fecondala forma delle prefenti ordinationi^ Del Giuramento che i Confoli debbano pigliare si delli alsicurati, ^ come delli afsiciiratori r Cap. 27. O Bjdinorono, che i Confoli,eh* adeffo fono & faranno per rauenire non pof fino fare giudicio di niffuna forte di fìcurtà'feni^q che prima piglino giu¬ ramento dall*a\kcurato, & afsecuratori, che non babbino fatta conuenientìa alcuna cantra le prefenti ordinationi, sì in fcritto ,comea bocca, &fe l*ha^ ueranno fatta cantra di quelle, che dicotal fìcurtà non poffino far giudicio: hanno ancorai detti Coufìglieri auttorità di dichiarare, ^emendare tutto qudlo, che nelle dette ordinationi parerà ofeuro, 0 dubbiojo ogni volta ch(Lj> saranno * II fine delle Ordinationi • .1. cjrei- •224 CAPINOLI, ET ordì N ATIONI PATTE PER U Corte generale del Principato di Catalogna iiqttali furono ce¬ lebrati nel Capitelo d’Af cedi Barcellona idi 8. del mefe di Ot¬ tobre dell’anno 1481, /opra le ragioni delGenerale, cioè delle entrate, & vfcite, nome d'iddio, e della glorìofa Vergine Maria fua Madre aduoca- ta dei peccatori. La Corte generale delTrincipato di Catalogna, laquale, l’altiffimo,&molto catholico Signor I{e Don Ferranteper la gratin d’iddio B^e d'Aragona, & di Cafliglia, circ. celebra ai Catalani nel capitolo dell’AjJ'eo di Barcellona per alcuni rifpetti, che tornan in lode delnoftroS.Iddio, & inferuitio del detto S.I{e,cir- beneficio dcllacafa pitblicadel detto Principato, congregata, e concordata nella cafadel capitolo concordato ditutti,impofe le ragion fottoficritte, [opra delle quali fece, &de- liherò le ordinationi feguenti,& infrafcritte, le quali comanda la detta Cor¬ te frano ofiiruate, & guardate, le quali habbiano a d urar, quanto dureran i fenjali caricati /opra ilgeneral,& caricatori per laprefente Corte, volendo la detta Corte, chele dette ragioni fecondo che di fatto fono ordinate shabbino da coleger in tutto il Principato di Catalogna, e ancora nelli Contadi di P^ui- 'jelion , & Cerdegna, & quantifaran{ottola obedientia delSig. B^eperidepn^ tati ,&perlaformache già s’vsò altro tempo. Q^nto fi debba pagaredi tutte le Robbc,eccetto quelle infra dette. Cap. i. P Bjmieramente che tutte lelfiobbe, o mercantie, ch'entrano, oucr e/cono dal detto luogo del Principato di Catalogna per mar, o per terra, o per aqua dolce (eccetto le cofe infrafcritte) paghino,&habbiano a pagar intran- do, 0 vfccndoper lira de dinari di quello i he le dette Igobbe o mercantie faran .date comprate, 4. dinari . Derobbe portate in fufle d’oltra mare. Cap. 2. J pem che qualunque fr.fla, nane, 0 vafo farà viaggio in olirà mare di qua¬ lunque mercantie porteranno dì quelle bande, paghi per l'intrata per libra di quei dinari haueranno. fatte di fpcfeinfmo a Barcellona, 0 in altra parte del de ttoprincipato tre danari. Di quali robbe, che non fi sà il lor certo pretio, & fpefa. Cap. E t fe alcune I{pbbe, 0 mercantie vengono a intrare, 0 vfeire le quali robbe non haueffino confiate pretio cerio, ullkora le tali robbe 0 mercantie pa¬ ghino, & fiano tenute a pagar fecondo la lor valuta, & quello faranno fiima- te, intendendo però che nelle dette robbe, & mercantie fiano fatue le cofe fe- guenti) delle quali fi pagano H datfi figuenti, J}1 J2<; DEL MARE. Di daci delle lane, die entrano per Ebro - Cap,' 4. P I{tmcrame»te jono faine tutte, & ^ualutifte lane, si fucide, come lanate cbemraranne denoto il dettoTnncifato per il fiume d’Èbro, lequalt fmno Joh tenute pagare per ragione d’entrata, per lira de^dinari, due tuLri. Di Mercante clic non pagliientrata, ma vfdta. Cap, 5. fono fallii, ^rano, feno j jtuena, ^ tutte le biade groffè ,0^piccìole, legumi, vino, pijiachi, che entrano in Catalogn^'i, letjualÉ cofcìionpaghìn niente per entrata, rnafe le dette cofe, & ancora oglio fi camranmrda Cata¬ logna paghino allavfvita per lira de dinari yW/oldo . Del dado del vino d'Aragona mcfso in Catalogna. Cap- 6, C Onfidcrando,chedapoco tempo in qua li ^ragonefi han mpofto dado nei viih cì/mmi da Catalogna in dragona VMole, er ordina la dettai Corte iCbe ogni forte di zìin ^arà meffo d^Aragom inCatalogna paghi d'en¬ trata per cadaim cantaro di vin,yn foldo • Che II CatalanLdiefìanno^iSc habbianocafa in Aragona o ndKe- gno di Valcnria non paghino dado di cofa che portino per laloro prouifìonc * Cap. 7. I attendendo però che ialmn barone, 0 ricco hmmo'^ò altra perfona di CatoT lùgna banerà aperto enfi in alcun loco d'dragona, 0 regno di Falmtia » fe vorrà portar akme cojeper Jka proufione delle botteghe che hauerà in Ca~ tilog^^ì ttoH fia tenuto pagare il detto dado, mafe quii porta per vender ^ ò farmercantia 3 fia obligato pagare il dacio ded'vjdta. Di qual vettouaglia fi debba pagar dado della vfdta* Cap. s, I Tem fono eccettuati vin, carne falata, legumi, & altre vettouaglie > che fiano mefie per proHifiane di nani, 0 d'altri vafl di mare, che fumo di C*i- talogna, le quali cofepaghino alla vfdta per lira di danari^tre dinari; non in¬ tendendo però dei pane per le tali nani, perii qual pane non fimo tenuti pa¬ care dado; & pili fi deue intcndir, che per le vettoiiaglie che faran mefie m qualunque ftSa sì deCatalam cómid'alm (pur d:ieftian fermi in qualunque piaggio, 0 porti del detto Trindpato) perproidfione ordinaria delle dettiut fuficcofì ferme in porta, non fi debba pagare dado nifium sì per i pajf aggie- fi, come per i marrnari, 0* dltrc perfone della nauc . Del dado dilli pan ni die cleono da Catalogna, Cap- p. N 'É manco fono eccettuan mti t panni di lana che fi fanno & prepa¬ rano in Catalogna , / quali paghino fvlamentt per lira di dhhtro della yfeita tanto quanto pagatiu (h dado del piombo j tre dinari iwu pià. P Oro 22 ^ CONSOI.ATO Oro. ò arsente ìauorato. vcfti, libri, 50^ 1 pachino fc non dì vlcita. ogn’oro . al lento d’entrata non paga niente. Cap._ lO. _ n- j f • Tm fono eccettuate te credente d'oro,&d argento, gioie, vefìt, libri,ar¬ me, 6 ' altrecofe, che alc!'>.ocaiierà,o metterà in CatJogm perproprur yfo,&n 6J1 per yia di mercame , fi che mettendo , cJ> cauaado ledette cofe, tur ch’inori fmettino,& cauim per conto di mercantianon paghino dacio-, in ciò però ft confideri, Sguardi il modo, & condttione della perfona, » perrone, chele cotali cofe metteranno, 0 cmermm, intendendo pero, che oga oro, & argento si in verghe come lamraio farà rwejio dentro il Trincipato u Catalogna non debba pagare niente all entrala- Del dado delle dette cofe canate per conto di mercantii. Cap. ir. 'f' T fe faranno canate per mcrcantie, ftma di Cataloga a paghino per lira Xlt di dinari j tre /oidi » Dcldacioddcauar fnoralcArmeche fi vfano nuouamcntc fatie. Cap* 12* S ono- eccettuate tutte tarme^ &pertvfo dimouo fatte , eìr faticate, che paghi d’vfcitapcr lira di monetay 6. ilnari i'o^i lira . Dellefopradettecofevfatecauatepcrmercandc* Cap* 15, S ^intenda pero che tutte le cofe nel detto capitolo contare yt cchìe , vfut f jir che non fumo per proprio yfo di fielli che la cauaranno j paghino per lifa d i mon età , dodui din ari ^ Che gli fopradetn quattro capitoli s^ofscrLuna nonoffantc ch'il contrario fia flato ofsemato *. Cap. 14. C ome da poco tempt^in qui s*vfttù , che s*è alam fa portaitda Oitalognà alcmc delle dette coftnelU detti qu^ittro capitali contenute per il fut^prc- pm vfoyche filuinon le porpaun, ^na ìefacmaponaf per altro^ chepagfìiìl detto dMÌo* Tamen adeffo s'ha accordato che paghino fecondo il detto^coHu^ me & praticati che // detto capitolo fia offeruato 3 ne [quale la detta Corto K 071 imendemutar niffuna cqfa:mafealam dubbio farà che yenga a dichiau- tion de ideputati3 cheadefÌQ fonoyò aWhora faranno ^ Che levcttoiiagliCjChe portaranno per vende re al detta Principato^ di Catalogna j fc vendute non pafsarannodiducentofoldi non paghino, fìefsun dacio •. Cap. 15., S I, alcun metterà in Catalogna alcune yemuagUe, 0 altre cofe, e quelle tìlfrrt dentro il Trine ipato di Catahgnaj iipn':^t^o di quell e peffa cauar3& poftat DEL MARE. 2i7 pytay al detto Trincipato in moneta minuta, o come lui vorrà, fent^a pagar iafio nijkino per quella^ irìfino à quantità di ducento[oidi, &fe più di duccn- to [oidi cauarà, che paghiil dado di fottojcritto(opra, di quello impojìo . Di robbe portate alle fiere, Sedi quellecompratenellefierc. Gap. 16. C ui panni,0 altre mercantie portar à alle fiere de Catalogna,&quelle an-> cora, che cauarà delle fiere di Catalogna , non paghino generai d'intra- da, nè d’vfcita,fe non folamcnte di quello hauerà venduto nelle dette fiere, ma fe quelle hauerà, comprate nelle fiere paghi dado d'intrada, ò vfdta di quello che metterà, fecondo che per ilprefente capitolo è ordinato . D' vfcitadifufie,olcgname, ©giarda vendutea foreftieri. Gap. 17. S ono eccettuati tutti i vaft del mar di Catalogna, faran venduti di qualun¬ que luocQ a perfine forefliere,& ogni legnaìne per far vaft,&nani,&tut¬ te r altre giarde, & cofe nccejfarie per farle dette naui, 0 vaft, iqualifian te¬ nuti pagar i z.dinari de vfdta per lira di moneta . Di nani o vafi faranno fatti in Catalogna perperfone di Maiorica> oMinorica ,oda luizanon paghinodado del legname, o della giarda,nè delle nani fatte. Gap. 18. P Ei-ò intendendo, & dichiarando, che fe i cittadini delle Ifole di Maiorica, eMinorica , & Ui^o- fanfabricar 0 condur naui, 0 legni di mar dentro il orefente Trincipato di Catalogna non ftan tenuti pagar daciotùffunper i detti vaft che faranno, tamenfeli cittadini delle ditte Ifole per fe ,0 per alcun altro fa anno cattar dal dettoTrincipate le robbe , e fornimenti , eia fufta fornita per fare t detti vaft fuora del Trincipato ,fian tenuti, e habbiano pagar i detti duci . , Di'^iarda, membri, fornimenti divafodi mare, che d’intratadacio non pagano, nè,legname per far camere d’vfcitanoa pa¬ lili, fe non farà foraftiero. Gap. 1 9. T MPcrò come più volte fu fiata moffaquefiione fipralecofenelprefenty 1 cTpitolo contenute, & è dichiarato, che fe alcuni membri, giare te, 0 for¬ nimenti, che ftano flati di vafo di mar, i quali vafi per fortuna di tempo , 0 al- ^ ^ ^ ci '/nPttpv/tYìTin npìitrodet tra aita' unquecarofarannofìatiperfi, & quelle cofe metteranno dentro del Trincipato di Catalogna, che li cotali membri, giarcie, & fornimenti non pa¬ chino alla intrada neffun dado del generale, ne tauole che faranno mefe, pur L quelli, ebe metteranno le dette tauole , non ftano forafliert,ne firn per far letti.ocouertcyo altre fimtlicofe & nonpft via di mercantta,mafifu[smocit- tadini,non paghino dacia alcuno, ^ ^ 2lS C O K S o L x\ T O Dei dati dclli caualIi,roncÌni*nuilc, muli, afini, che vfdranno fuom della Si”nona h Gap. 20 . S ono eccenHati nmii cMialh ro?iani mule ^0* afiml quali fi efeo- no dslldSi^nom paghi?io d^vjdtupcr lira di danari^ dHefoldii tre rfn U‘tTÌ,^ chenonpofiinQ fare li deputati alcun guadagno di quello ^ Della Eccettion, & didiiaration del fopradetto* Gap* zu M ^4fele dette bejliefaranno canate pervfo di quellìt chele cauarono > » fai anno mandate in dono à grandi Signori j all'bora non fiano tenute pagare niente y perche fnno conafeiute k dette perfone per li deputati : dUhU^ ratdo che queflo yfo proprio per canalear^ òper il mandar le dette heflic k do¬ no non h posano fare altri che quelli , che fono , o fiano flati dttadmi della Sn ^mria del detin Signor ì{è:dechiarando piu oltra^ cbes'aknmtj che non /ì.i, o fiafi^to cittadino ddU detta Signoria entrari in Catalogna con fue caualca- m e t:on intcntione di torìiarfi ai fuo paefe^ò veramente per altro cafo pafsiper Catalogna , per aìidare hi altre Terre , o 7jora potrà yfeir con Icfue catialcatHre Uberamente y nè faranno te?mipagare dado nijfHno ^ fegidnon yfeiron dalla Signoria con caualcature di maggior pregio , valuta , che quelle haueano mijfe. Intendafsiarmray che fi alcun forejìicro comprarànelk l{egnio Torre del detto Signor I{e ulama delle beflie fopradette per fno pro¬ prio vfo , 0 entraìidù in Catalogna ^ o paffando per cjòa , o yfeendo dei Trinci- patOi paghi H dado , Dd dado ddla vfuta del zaffaranno. Gap. i a. I r em è ecccttmo tutto il ziaffarano, che fard canato dallo Trindpatù di Céitalogna per mareyO per terrajO aqua dolceyper il ebefia tenuto il Si\t,nor deldctto^^affaramiopagare d\fiìtaper lira de dinari del pret^^o ddhno ^affarono j difdotto dinari [otto pena di cento lire a ogni vno ^ che il detto te^affarano cauara felina pagar il detto dado ^ ^ ancora che perda tutto il ^ajfaranno , Ildado di Jane fLiccide caricate udii portidiToitofa* Gap. 2^. I T rnfono eccettuate-tutte k lanefpor checche far aniio caricate nelii porti di To} tofay k qual paghino allavfcita per ogni trenta lire cinque dinari. Ddk lane lanate caricate ndlcdctti porti. Gap. 24. E Tfefararwo lanate j paghino per ogni trenta lire di tana j dmdcci dwan . Dddadodellcjanclhcddein qualunque altri porti di Ca¬ talogna carica te* Gap. 25. I E t fi faranno caricate in qualunque altraparte di Catalognapermare q\ per terra, ancora che fufiinoportatenelli contadi di lìuififiwno di Cer- degnafiano mute pagare per dacio.dd Generale della vfcnafrcfoldi, per ogni trema lire di lana fucida , Del É DEL MARE. Del dado delle lane lanate c caricate nclli detti porti. Cap. ì6 . E t fe faranno lane lanate ffìano tenuti pagare fei fqldi per ogni trenta lire, Eccetrion dclli fopradetti capìtoli, quanto appartiene alrifcuoternc gli Contadi diRuif^lione,&Cerdegna. Cap. 27. 1 intendendo però, & dichiarando che tornando i detti Contadi Ejeifeglion , & Cerdegna all'vbidientia del Sig. I{^e',U lane che nelli detti Contadi en¬ trar anno, non ftano tenuti pagar mffun dado, ma non pojjano pero vfcire al¬ cune lane da i detti Contadi per mare, ne per terra,fenti;a che paghino il dado fopradetta nelli fopradetti capitoli. D’altra ecccttioné. Cap. a 8. X Tent più s intende,&dichiara, che le lane ,che alprefente fono nel Caflelìo, e montagne di Bfpol, & di Canredoufnon pojfano efj'er canate dal prefente •Principato infitto paffuto il mefe di Nouembre projfmo venturo, & all'horaft pollino cauare quelle, pagando il dado confueto, &■ non più ; proutdendo pe¬ rò, & dichiarando che paffuto il mefe di Triargo projjimo venturo, tme le.j> lane, che dal detto Trtncipato vfdranno, paghino d'vfcita, come detto è, & dichiarata . Del daciodcll’vfcita del corame con lana. Cap. 29. rem ogni corame con lana cioè pelle di montoni, & d’agnelli, eìv con lana^ tutte l’altre cofe che feco portino lana paghino d’vfcita per lira di dinari Dd dado del filato sì lino, come lana,come altra cola filata. Cap.30. rem tutto il filo di flame, 0 lana paghi ,&fia tenuto pagar di vfeitaper lira di d'inari, dieci foldi , DclbcfiiamcchcvrciràdaCatalognapertornarc. Cap. ji. Tem che ogni perfona, che cauerà da Catalogna alcun beHiame,perrmet- 1 terlo,haàiaà pagar perla lana di quel bdìiame, il Generale fopradetto (oora le ìane , & medefimamente habbia à darficurtà, acdochefe quel bc- Viame fi venderà fuora di Catalogna paghiti dado della carne per la fopra¬ detta vfeita, cioè per lira di dinari, duodett dinari. Delbefliameche efeedi Catalogna per pafcerlo. Cap. 32. E t fe il befliame vfeirà da Catalogna per conto del paflo, il patrone di ef- (0 dia lafigurtà fopradetta, cioè accioche fe fi venderà fuora di Catalo- rna habbia a pagar di dado per lira di dinari,duodeci dinad, lamedefma figurtà dia per lana,cioè che fe non la rimetteua dentro di C atalogna paghi il dado fopradetto della lana . ^ ^ 1 ott D< 1 I 2^0 CONSOLATO Del beftiame cheentraràin Catalogna per il cibo . Cap. j j. I Tem che s alcuno beftiame di qual fi fia conditione yfarà meffo nel Trìnci- fato di Catalogna per pafeerloy ch'alia vfeita non paghi dado alcuno , ni per la CarnCy nè per lana , fe già non era venduto dentro il Trincipato , o/«o- ra y 0 shauejfvio accordati dentro (kl detto Trincipato ,&fe la carne era gii venduta paghi per carne lane; & fe folamente la lanay paghi per la lanail dado [opra ordinato nel capitolo della carne, et in quello della lanay(& Urne- d^frnofta intefo per li capreti, et agnelli che faranno nati dal detto bejliame, Del dado che fipagarà del beftiame che farà meflb in Catalogna acciò refti in alcuna parte o parti. Gap. 34. E t fe percafo alcuno andari al Trincipato di Catalogna, metterà in quello alcun befìiame grojfo 0 picciolo ,per lafciarlo in alcuna parte del detto Trincipato ripoflayofferuatOy ^ dappoi alcun tempo lo cauerà dal Tritio cipatOyfia tenuto pagare d'vfcitaysìper quello hauerà menato: come per queU lo hauera augumentato il dado fopra lavarne impoflo, cioè dodcci dinari fer lira, ma d'intrada non fia tenuto pagar cofa alcuna, &c. Del dado deirvfcita delia moneta. Cap. 3 5. S Eco?ido che per ordinatione del Signor shà intimato qualmente niffuno ^ habbia ardir cauar dal detto Trincipato moneta di qualunque lego fi fia, cos^i s ordina, confirma adeffo alcuna moneta però 0 con licentia delSig* F^e, opeì non hai^ere intefo la detta inhibidon, e intimadon, oper altra caufa che dir, & imaginar fi po^ia, quella detta moneta di qual fi fia lega vfeiràda Catalogna y fi ano tenuti pagar, & paghino per lira di dinaro , doded dinari, ma che all inU'ada delle dette cofe hon fi paga niente, S alno però i fiorini d^oro ftano portati nelle terre, & fignofiefoggettc al Signor B^é, quali non fiano te¬ nuti pagar niente d'vfeita , Che della moneta canata per prouifionc non fi paghi niente, eccet¬ tuate però quelle fi portano in quelle Tcrix, douci Catalani pagano. Cap. 36. ^7 Dichiara pero piu, che s alcuno farà viaggio per mare, 0 per terra, & ^ portar a moneta per fua prouifione non fia tenuto pagar niente, ma inque- fio fi confiderà la cpnditione^ qualità della perfona, la quantità , 0jim- ma della moneta a diferettione de i deputati, eìr per quanto in diuerfi f{egni, & Terre fi foggette al Signor B^è, come in altre, i Catalani,& habitati m que fio Trincipato pagano, (^fiono tenuti pagare dado delle monete, che per fua prouifione cauano, portano feco dalli uetùB{egni , Terre, Vuole anco¬ ra la detta Corte, che nifuno di procuratori delli detti Regni, & Terre doue li detti Catalarfipagano dado delle dette monete d'vfcita, non godano dclla^ detta DEL mare: 231 detta efcntione, &franche'^::^a, an'^iftano trattati nelprefcnte Vrincipato', fecondo che i Catalani, et habitanti nel detto "Principato fono trattati nelle lor Terre, Della robba portata in Galere del Re di Napoli, o fuoi fuggetti, & Venetiani ,&Fiorentini. Gap. 37. I Tem èparfoy che fia data libertà di difcaricar qualunque robba , 0 mercan- tie portate in Galere dellTlluflrifmo di Napoli,et delti fuoi fuggetti, et Fiorentini, et Fenetiani, lequalipoffìno e^er vendute, et per quelle haueranm vendute,ftano tenuti pagar il detto dado et intrada,e l'altra che non haueran- no uenduta poffino liberamente ricaricarlanelle dette Galere,&portarla den¬ tro di Spagna, pur che quella robba non venduta la cauinofrà otto giorni, al- trantenti pagar anno il dado dell intruda . ^ Di quelle cofe che fi cariano da Catalogna con intentione- di riportarle. Gap. 38. I Tem, che le cofe, & mercantie che fi cauaranno da Catalogna coftintentio- ne di ritornar quelle in Catalogna, come fono botte , vafivoti, & flore, (jv altre bagaglie, non ftano tenuti pagar dado, nè per intrada, nè per vfdta, conftderando peròla conditione delle perfine, chele dette cofe portaranno i diferettione delli deputati. Del dacio dell’entrata de i Cotoni filati foraftieri, che non fonodiTcrra del Signor Rè. Gap. 39. I Temtuttii Cotoni filati foraftieri entrar anno nel detto Principato di qua- ■ lunque parte , 0 parti, falue però quelle fino delli Sdegni, &TerredeiStg. tè paMnodi dado d’intrada diece fildi per lira dì dinari di valuta,&fttma- %n di quelli : cìr inganno alcuno, Dx dado dcUentrada delle cofe fatte di Corame Cap. 42. I Tem ebeper tutte lefcarpe, fìiualiipianeliej^ùccoii^ & ogni qualunque rojfc fatta^ corame^ che nel detto Trincipato fard mejja, fiano tenuti pagar d detto Ge^feraie dieci [oidi per lira de dniari della vera /pefa^ 0 coHo . Dd daciodcirentratadclcorame acconciOj& atto ad operarlo, Cap. 43- I r em che pm* tutti licori in qualunque modo acconci di bianco tutti qutU li atti ad operar che faranno mcjf dentro il Trincipato di Catalogna 3 pii- ghmo al Generale dt dado ddPentrata dtece foidi per lira del i^ero prc^:^o di quelli. Del dado ddrenrrata d'opera fatta di ferro oucr d’acdaìo, Cap# 44. I Tem che ogni cofa fatta dì féìrOiOtf acciaio che farà mejfa dentro dal 'Pm- I cipato di £ 7 atalogna già adoperata^dùé fcrrhet chiodi di befiiCi et di qud* Imque altra forte cioè cbiauaturej cadcnacci;,pafmi di ferrù^ fpadespugnali Ja- ghe^ coltelliy forbici di barbiero , et di]art or inferri di lance^ vagine di dome, falci3pcttinifde pettinar Una fperii trepiediigradelle^freni^fperotiij tanaglie , cauedom^ balleflre d'acciaio3 et ogn^altra cofa d*acciaio , et di ferro fatta fuo* ra del già difopradettù TfincipatofHbito che faranno in quello ^paghino aldet^^ to Genera! per dado d^entrada diece fildiper lira ai dinari del pre^^o t 0 vera valuta delle dette cofe ; et fe faranno meffefenga pagar il detto dacio , fimo cenfifeate 3 fen^aftr alcunagratia al detto Generale > et olirà di quefio p^gbi di pena quello , che le dette cofe monteranno dicci lire j in quello però noti shh tendauo le cofe di ferro che faranno meffe per vjo pròprio di quello. De! daciodcli entrata del fragno lauorato, Cap, 45- t T ancora piu cLepcr tutto ilfiagno Umrato, che dentro il detto Princi¬ pato fard mcjjo^ di qualunque manifattura paghi al detto Gcmmlcd in- trada I D E L M A R E. mda dim /oidi per liradi dinandeìla fna vera valuta, dichiarado perù che [dlfla^nofard mefio ut verga, o in ma\ia, che non paghi altro ch’il dado con- fmo,&Je le dette cofe faranno meffe fontina pagare il detto dado.fìano al dee- , 10 genufak confijcate , e paghi ancora la pena di fopradetta, doé dica lire, \ eccctttatidoperó le co/e di proprio vfo, ^feruim vtfupra. Deldadodeli’intrada ih opera di rame. €ap. ^s. I Tem che d'ogni opera di rame, come fono /echi, pignate, caldari, larnbi ~ chi, padelle, fj-di tutte le cofe fatte del fopradetto metallo, che firann^ meffe nel gU di fopradettoVrindpato,fi paghi al fopr adetto Cenerate per da~ do dell'EHtrada diete [oidi per tira di moneta dei vero coflo, o valuta di quelle , &fe faranno mefiefen-ga pagar il tale dado, fiano confifeate aidem generale-, dichiarande però, che se il fopradetto rame farà meffo in maffit . o in verga, paghi folamente U dado confaeto; dichiarando però, che ciò non s'in¬ tenda deUe cofe fatte di Ottone, nè cofe per il proprio vfo . Che le pietre, doues acconcia il corallo^ non fiano canate da Catalogna. Gap. 47. E t ancora più ordina U detta Corte, ehedaqui auantinon fta lecito a nif- funpatron di natte,0 legno, barca, 0 qual fi fia Galera fottile,nè qualun¬ que altro vtfo di mare, né a nejfim mulatkro, 0 altra qualunque perfona cari¬ car per portare fuora dei fopra dettoVrindpato nè di notte, nè di giorno, nè per Tdar, né per T erra, nè per fe, nè per altra perfona, uè in publko, nthi'af- cofo pietre, 0 mole fatte per lanorare il c orailo, & chi farà il contrario oltra la confifeatme della nane, 0 qualunque vafo, nel quale fiano cariche, & an¬ cora oltra la conf/canone delie bcflie,chelc dette pietre portaranno, incor¬ rano in pena per ogni vno,doè il barcarol, 0 il mutati ero, 0 procaccio, 0 il tran della natte 0 vafo dove faranno caricate, & ancora il mercante che quel¬ le cornprarà di cento lire per ogni volta lo commetta . Ter pratica drconjuetudiue iefutie forajliere, aoè non di Catalogna paghi¬ no di dado delia vettouaglia vnfoldo per lira . Ter pratica & cmfuetudine tutti li panni, che non fono fatti in Catalogna^ pachino di entrada cln di vfcita tre dinari per lira de dinari. ' Et è ancora di pratica 6 ' cosltme che ogn'oro, & argento 0 gioie, che catta- ranno da Catalogna è fumo pergiefie, oper qual fi fta via, pur che non fta per feruitio di colui che quelle coje caitarà paghi tre Joldi per lira. Di certa prouifion doue fi proiicdc, che itifilinafraudc fi faccia nel dacio delie lane. Cap. 48. I Tem per fuggir ogni danno, che nelle cofe nel prefente capitolo contenute, far fi potrebbe,ordina,& vuoiciche il cajfKr ,0 cajjicri del Cenerai in quel¬ la Cit- ♦ 34 CONSOLATO la Città , C-ulelh , o luogo dono lane d'ogni forte faranno cariche, per portarle dentro il Vnncipmju obligato pigliare tejìimomaw^a delle lane ef>e dir ano haucr daportaift dentro il Trincipato, & ancora pigli ftcuran:^a dal THer- caute, che le tali lane caricherà , & piglino da lui obligation fotta certa pena fecondo il valor delle lane, con fede idonea di tornar rifpofta del detto Cajjier dentro il tempo gli farà preferitto da ^uel Caffier del General di conjiiere m quella parte, dotte le detteiane faranno difcaricatc , ó- fe non efegutra quello batterà prorneffo, li fideiufforifiano obligati pagare del dacia , che le tali la- nehauertano pagato vicendadalVrincipato : & altra di queflo incorranom pena di dieci Lire; & fe per alcun cafo ,0 ragione ledette lane,o parte M quelle erano canate fuor a del detto Trincipato,in tal cafofta pagato per quelli il dop¬ pio del datiofopradetto,il quale paghino quelli,che fuora del detto Trincipato le balleranno portate, della metà del quale doppio dado nejfuna gratta non gUpojia efer fatta :& altra di quello incorrano in pena di dieci lir^j . D’altraprouifione.chefraude nifsuna fipofsa fare à idacij. C^P- 0 ’ I Tem che gli officiali, e guardiani de i mìnifiri del prefente dado d'entrate, & vfcitc.fiantenuti denunciar fono pena di priuatione del loro officio, & dir con verità alli Cafficri, guardie della cera; & tutti li p inni di lana bar- rete, cortine fuftagni, tele di jota, & di tutte le altre cofe fiano tenuti paga¬ re dado, perciocheglifopradetu poffiino rifeuoter, chieder ,&bauer il detto dado, eàr [opra quefio pòfsino fare i deputati altre proiiifioni, Cy" ordmationi , fecondo che à loro parerà per fuggire le fraudi : & pur che non fan contrarq dprefente capitolo, aggiùngendo infteme con le dette cofe che le dette guar¬ die del dado d'intrada'', c v(dtanonlafcinoportar a enfi dinifm-imercam cafòe, 0 fagotti, 0 altre robbeligatechefian entrate pur chcfian boUate,òfi‘ gillate colfcgno.o figlilo del dado, & che babbino quelle mo(lrate,& manife¬ ste, nè fa anco lecito, nè pcrmeffo alli mercanti di metter le dette caffc,o fa¬ gotti, 0 altre cofe,nè cattar quelle fenza che fuw vife per alcuna delle guardie, li quali fan tenuti pigliar il memorial de tutte le robbe,ch'in quelle cajfe,o fa- gotti,o altre cofe f trouarà,acciò che f a vifloper li affituari,fe il tal mercante ha pagato tutto il dado ddh mercantici. D’altra certa proiiifione per gli daci delle robbe portate per mare. Cap. 50. ] Temè dechiarato;che le robbe,& mercantie,che faranno portate ndlirna- ri di Catalogna, & feritila mutar quelle in altre nani, 0 vaf le estueranno fuora dei mari di Catalogna, che non fané obligati pagare dacio alcuno, fe già non veniranno confignate in Barcellona, 0 veramente in altro luogo di Ca¬ talogna , ò fa naue che làfeni/ca ilfuo viaggio, ò ?i.iuc che pafsi di longo, per¬ che D E L M A R E. 235 che fe quelle tali robbe cofi corijìgnate inlìetnc con la nane erano canate da C a talogna per conmàdamentodt partito, o pcrnuouo nolo fatto di quelli ,o per il mede fimo per commandamento di confignatione, ò in qualunque altro modo, ftano tenuti pagar il detto dado d'entrata, e vfeita, pur eh e fi.ino venute, eonfignateia, 0 in altro luogo di Catalogna ; & ancora fe faranno trappaffa- te 0 tramutate in altri vaft o in altre perfine per confi mat ione, o conmanda¬ mento di partito, o di viaggio , ancora che non ftano polle in terra paghino il dado fopra le tali cofe mipofte. Che la flimationcdella liragroflà perle robbe porrate daFiandra fia fatta d ragione di quattro lire, & otto foldi barce- loncìi per Jiragrofsa. Cap. 51. P IÙ auantì è dechiarato, che tutte le mercantie che far odo portate di Fian¬ dra dentro il Trincipato di Catalogna, di quelle che fi fole pagar dado d'entrada, come fi faccia conto per lira graffa, s’intenda a ragione di quat¬ tro lire > & etto f idi Barccllonefi per ogni lira, Che le robbe,ch’entraranno, fe tornaranno a vfeire nonda^io Rimate in più prezzo,che nclgiiifto coflo, & fpcfe,che haucranno fatte. Cap. 52. T^/à vuole,& ordina la detta Corte, ches’alcuno mercante, 0 altra qualun- ]f que perfvnametteràdentro il 'Principatoalcunerobhg mercantie, le qua¬ li hauerà Inedito d'intrata al detto General per il vero cofto di qudle, &fen- 7a loro migliorar desUgare , nè mutare quelle, nè venderà altro, vorà ca¬ care dal detto Principato le dette robbe, non habbia, nèfta tenuto di pagare, fe non il dado della quantità, per la quale hauerà fpedita la detta robba , & mercantia all'innata , aggiungendo però alla detta quantità 0 coflo le fpefcm eh'all'entrata haueranno fatte. Dellepenec’hà quellochcfraudaràal detto generai. Cap. 53. P £V euitar ogni fraude,& inganno, che nelle dette cofe può auenir, è ordi¬ nato, che s alcuna perfona di qualunque forte, o conditione farà fraudo cinganno nelle dette c 6 fe,che perda quelle cofe,nelli quali il detto inganno ha¬ uerà fatto, & ancora paghi di pena ducento foldi,eceettuando il gafarano,& cofe, che per ordinai ione della prefente Corte fono tenute a maggior pena,del¬ le quali pene, (pur che fino commeffè,& chiarite, & giurate peri deputati ) Inquarta parte di quello^ che per lori> fard giudicato Jia dell officiale^ che fa- ràl’effccutione , fe la chiederà, &[e non la chiede , fa del generai, l'altra^ " quarta 23 ^ CONSOLATO ^uarra partefìa dell*accufatore t fe vi [ara 3 della quale i deputati non pojjìn^ far gratìa fe nanfolfe di quella del generale , taltra quarta parte fta dclli affitiiarij fe queiU faranno 3 ddU qual fìmihfìentc i deputati non poifmo fan nicma grati^ faina quarta partefh del Generale^dechiarandopevòiebe dì quelle partiy che appartengono al GenCt itle II detti deputati aonpofiino jt- sdcttcri né f ir gratta ffe non della ìnitài cccettìundopero ddla prefeute ordi¬ ti atio?ic le penne del ^affarono^ falere co/e, delle quali ibà già detto m altri eapitoli^ volendo per Umede/imOy che si di quelle , come delf altre i depiitati non pojjiììo far grada di piu che della metd, Che Icrobbe del Papa non p.ighìno dado d’io trata, nè d’vfcita. Cap, 54- S lmilTncnte s ha ordinafo nelle Corti generali di Cantlogna ^ che già fono pajfateche dado alcuno non fu pagato sì dfntrata , come d'vfcita, come verbi gradai di akmi panni di lana , itoro^nidi feta nè d* altri beni , gioie 0 qualunque altre cofcjo qualunque fiano, chefìano di certo delTapa , &cb£ pano compre per i fmmwfìvii giurando però per DiOi (érper i fanti quattro Jlmngelif ^ toccati da loro attualmente con mano, che le- dette gioie,, pamif er beni fono veramente, & fen'ga alcuna finioue del detto Santo Tadre, ^ compri con fuoi proprij dinari. Gilè tutti gliahri capitoli vecchi de i detti daci; fi Oiano nella fua forza j & valore, Cap. 5 5. S lmilmente, che tutti gli altri capitoli s & ordinathni /opra del dado dell entratate, ^ vfdte ftatuiti, & ordinati nel tempo paffato, vuole U detta Corte , che fiano, & rimangano nella fua forga & valore , fe non iìu quanto fata vifo contradire in tutte, 0 in parte, & derogare a i preferiti ca¬ pitoli ordinationi^ Che i deputadj & auditori di conti fiano Ìntcrpretatorh& corretto- de i depu tati nc i prefen ti capitoli. Gap. ^ 6 * J Ttm piU vuole, efr ordina la dttta Corte, che fe ne i capitoli, d^' ordina- tiomfopradette, 0 in alcuna di quelle appareranno alcune cofeofaire,^ duùmfeadeffo, dopo, U Corte del preferite Trincipato , 0 in ajknda di quella i deputata auditori de i comi del detto Generale, che adejfo fono, 0 firannù d hoggiinnanT;^,pofinoquelledechiarare, correggere, ^ tmmdarc,&ìnm- pretare tante volte, quante farà bifogno, o veramente a lor pttrerà . IL FINE. E IL PORTOLANO DEL MARE- NEL A LE SI Z> 1 C H 1 A R A minutamente del Jito di tutti i Perù, quali fsna da Venetia in Leuante, in Ponente : d'altre cefo vttlijftme, ^ no¬ ce farie a i Nauiganti- portolano di LEVANTE- ■Entm €0n S. Gkmnni in Teìag^ entro IcMante, ^ proccò miglia 100. Da Città NMcm àTareri:^o miglia 6 ,per^ìa- ria^jd detto Tarcn7;ù è terrapkàoh:,^ ba fcogli intra* U del detto porto per flaria , & per opro Jafclanda i detti fcogU daliabandadiGarhin vmlfìaccodared detto fca^ gito per H eapù della terraipercbe in bocca è yna jeceayche y pie quattro d'acqua JuJo &anderd netto alfono^ che hapa^a in acqua:, entro il porto dH^arentK^o è ma bocca che hà pie ii.d'atqua^e^ mn è pirnaue groffa^ymlrimanm il fcogUo^ande da banda di macero: ptà olirà circa mìg. 6 , per fìariavn fcoglwgrande dentro dal fcoglio è fior- ciò di tutti i nauilìj d'acqua, bd fondo di pd ^ 5 • tu pa^ j, Tià cltva è ym luogo chiama/i Orfara circa mig, sìado di mti namlij, la /ia hi'* tfdta è per oflro:, & hà fondo dt pajfa j. /e ftma del detto fcoglio da ponen te è piu fmra che fcoglio che fa , ^ ykn chiamatù Santa I^ragiiiudc, hà rnafeca larga rnig.}. & hapk 5. d'acqua /ufo, eiu può intrar dentro la jec* ca &il fcoglio allargandof circaprouefi 2. dal fcoglio^ andar den^ tro la ^ìaria & ilfcoglio, èr under ai netto , qff pià oltra circa miglia yno per fUria è vno Golfo ilqml fi chiama lieme, in bocca del d’atto è vna fcc caj yuolfi accofiare dia banda deUra, & anderai netto y v'è fondo di f dieci in dodeciyvà il detto Golfo mig. 12* dentfo. Tià ohm per furia circa miglia yno è vm fcoglio che fi chiama , Vigamola , dentro dd detto feog io è bnoK lifo^oper tutte nani gracidi, & hà fondo di paffacinque in fei , yuolfi dare al ditto fcoglio prouefi f & rimane il fcoglio deutro ponente, Muefiro . T“iìi auantt ^ PORTOLANO anxnticinamig.^.è vnatemt pkcola/opra vn morite £t!t03& vìm chimuU Id dma una : dmann la mia é vn fcoglio gf\mde vim chk* mato Salita Camrina^ d detto fcoiUo vuoi rimanere dalLz banda di Garbinot il detto fcoglio ft porto aUa una , & pmjfi andare intorno mtarno con ogni nauilio facendo h ìnoralla ponta di LmanU del detto fcaglio^ il fondo del det-^ to porto è da pa^fa cinque infel d"acqua. Viu altra i vn fioglio grande chcj vkn chiamato Santo Jindrea di fera, dentro il detto fcoglio da tramontaniu Évno fcoglietto piccola (ecco ^ accoflandoft al detto fcogUo grande vuol rimanere il detto fcoglio piccolo dalia bandadeflra di tramontaìia , ^ande^ rajf per canali vi è fondo dì pajja tre d'acqua j difwa dal detto fcoglia grande di Santo ^iidrea è vm fcoglietto picciolo da garbin , ^ pt^ojjì andar dentro da ejfo con ogni nauCi vien chiamata fan Cioiiami in TeUgOi coni queiìa jìaria ojìro ^ tramontana • jya Santo J.ndrea di fera per flaria andando à Vola tu muerai alcuni feo^ ^ piccùUi& fecebe due : di fmra dalle dette circa migUa meiti^o e vna fecca gitardafi da grco da garbinbà pie cinque d'acqua^ e puojf andar den^ tro dalla farla ai [cogli * fono boni forgitori • incora troni alcune ifoie baffe habitate j le dette ifole rimangono ^er garbin jjon chiamate le dette ifvìe Brioni , ^dentro dalle detteifolCi cioèia tramontana^ vien chiamato il detto luogoj il campo di Tùiaj ^ t bon forgiti re per tutte le naui . .Ancora dalle dette ifole grandi fono due fcogli j yuolft andare in da i detti jafeiandò vm da grecOy&vno da garbinj il detto fcoglh vkn chk- rnatQ^'hlarcQdcnd, Viù oltrachca mig.me^o èvnacapo^ e^Jopra il detto i yna Chkfa ^ & vkn chiamata S.Vdegrin ; dentro dal detto capo è vno golfo che Vd déntro circa mlg. due in tre , ^ de?itro é vna terra laquat ft chiama^ ^oU : vHolft andar da San Telegrin alla terra per canal vogliono rimanere é fcogli dalU banda fSnffìra da terra • Triontagna vfecnde fuor del detto luogo pet andare a leuantc èvnocapo grojforocato dentro, vien chiamato, Brancor fos Circa miglia tre pià auami è vno porto che fi chiama Ferudaja conofeen^ del dato port£t'é vaporo di capo, facendoti a fapere cbel detto capo yml rimanere da ponete,l intrata d.el detto porto è da grccQ,c^i bon fondo per M tenaui, cirpuoti matcre da legante da ponente del detto porto ;é fondodi pajja quattro mmique i facendoti a fapere chel detto porto bà fcogli due, ^ le detteMocche fonofecche 3^ kdm pk due d* ac qua,cìr* fono per barche: facen¬ doti a fapere dono che tu entri,^cir và perfirtria circa miglia due è vn porto vie chiamiìtù Olmo,la intrata di detto porto è per greco,^^ può intrar per bocca, & dentro hà fondo dipafa dtect\ la conofceti^^a del detto porto è vn ^^p^ lofo,erto per farla miglio vno : ha vìi altro porto ebe vkn chk- mato Olmificlo,^ è dcfiropernauUqpicciùU Et più oltra per f aria circa mk glia cinque e yn capo con due fogli j &fono chiamati i detti fcogli Volmo^h torc D I I E V A N T E. 3 torCi ó^guardafi i detti fcogli agceco & agarbin ca'l capa; sfacendoti a fa^ pere che dentro’l capo è la Volmontora grande,S è /ecco, per barche fon buo~ ne ; tu dei lafciar il detto [caglio dalla\banda della [aria accajlandoti al det¬ to [caglio àmet^o prouife Snuderai netto per pie 12 . d'acquafapendo cha^ dentro'l[caglio grande e piccolo è [ecco dal detto fcoglio picciolo da garbin circa miglia 3 in mar in pie 5 .d’acqua & vuolfi accodar al [coglie piccolo,S anderai "netto con tutte nani, Sguardaft il detto fcoglio con la fecca a oHro S tramontana, gu.irdaft la detta Uaria di San Ciouanni in pelago ai detti [cogli ciociepolmontore & à [rocco & à tnaeflro vi è[orgitoreper tuttala [aria circa miglia <;.in6. in mar fono pafla r 5 . fino in 20. & vi è kon ferra¬ tore. DaTolmontore per [aria é vn golfo con alcuni [cogli, S dentro fono al¬ cuni cajali graffi vien chiamato il detto luogo Medoli ; L’mtrata del detto luo¬ go è vno[caglio, & laftaria è dalla banda ftniflra, & è vna valle chiamafi Santa SMaria, Sè buonforgitore il detto fcogiio,S rimane deraro greco S leuante, &fu pòrto alla detta valle, S puoti mettere àparauego del detto fcoglio, S Barai à ferro &à prouefe, mettendoti nel detto porto per gre¬ co: facendoti àfaper, che'l detto [coglia da oflro hà vna [ecca lunga circa alla gittar di pietra : ausandoti quando tu vuoi andar al detto porto accoflati alla Bari.t& nndrainetto ; di fuora dal detto fcoglio da [rocco vi è vn' altra fcoglio baffo, &è [orgitore tutto à torno, è [orgitore buono et fono detti luo- gin per andar à leuante, et fei coperto da ogni tuo contrario. Tolmontore con ^iaguarda[à leuante, et à ponente miglia 30 , con Sanfego [rocco ,S maeflro mig. quarantafette, il Sanfego è dal capo di Tramontana, et vi é vna fecca : il Sanfego è Ifola habitat a al capo del ponente della detta Ifolaèvna fcolaetvnaChiefa, et è buon parauego di trauerfo, et é coperta da Trdmou- tana [no à leuante, hà bon ferratore, et è fondo di papa dieci d’acqua. Tìia è ifola acc afata et di [torà da ponente è vnaponta baffa, et èforgitore per tut- tàet fà di trauerfa; facendoti àfapcre, che’l capo di ponente è vno [coglia , et dentro dal [coglia è vna valle grande ,ct habitata, la fuaintrata è perle- uantelafciandoil detto fcoglio da garbin, et è coperto dallaTramontanafno à garbin, da Caneuoli per"[aria di leuante è vna Ifola picciola et vna[ecc.oj, d"acqua [non [ può andar dentro il fcoglio, et la fece a dentro Nia,et Caneuo- liinmettfeip è vnafecca con pie due in tre d’acqua.Miifandoti fe tu voleffi an¬ dar in quella bocca,accodati alle ponte,et anderai netto. Miifandoti cToéidal- la bocca fattola montagna d’Orlaro da leuante andando pergrecotu,trouerai vn fcoglio, accofati alla [aria, et lafcia il jcoglio da garbin, et veder ai vnre^ mafterainfufovn monte, la fua intr.ata è netta, et è buon porto pertunii tempi per andare à ponente, et ha fondo di t^que infoi paffa d’acqua, et vieu chiamato il detto Torto longo. incora più altra per [aria per leuante circa miglia otto troui vn fcoglio à parauego di [rocco afai bon fondo , et hà ferrame , et puofsi dare prouefi ■ Jia 2 alfeq- 4 PORTOLANO 4tlfcoglio,pù oltra per flaria circa mig.z.èvnponograndey largOyuffai bm^ no per tutti i venti, la fua innata è per greco > et puofsi andar dentro le porte, VUOI da leuantc , o vuci da ponente con tutti i tempi, ha fondo di pajfa dodici finoin 15. etvicn chiamato il detto porto vai di^gofta ; yfcendo dei detto jforto per garbin tu troni [coglio > non andar per la bocca della {{aria , perche ha poco acqua , ma efei finora tanto che tu ti lajci ilfcoglio da greco , et vatte¬ ne dentro dalla valle , che è luogo da nauilij , et è boji forgitorCy et puoi filar da yn lato yet dall'altro Joa nome il porto dalle Monache, piu oltra per Haria cir¬ ca miglia due , tu troni due ponte bianche , etfioriayie, et ferrate per ofiìro, et Cfuella è la conoficen'^a del frorto , et non fi vuole andare tra meTfK^ di quelle^ due perite , et anderai per leuante, è buon fiondo et buon fienat ore, et è buon per andare àpmie/ite y il detto porto fi chiama cs^^igala, et andando più oltra per Haria per andar in leuante circamig.^.fono due valli vnagrande, et vna piccoUy et è bnG?i luogo , la valle di ponente ha forido dipaffa fidala fua intra- da fi é per greco . il ditto luogofii chiama Fomoli. Tiù oltra per Hariami- glia cinque al cam della ditta filaria daleuante tu trouerai vn canal con vn ficQiOy che correingriegoet ingcv$hin, et va a Segna; paffando il ditto canal dalla banda di leuante tu troni due Ifole grande, et rnofiìraue zm canal, et chiamafe ìsieme , et courefe leuante et ponente dalla banda dell'Ifola de tra¬ montana , de cano óje ponente fi t vna Chiefa,etfihà acqua . Le ditte 1 fole fon babìtade, la intrada delle ditte Ifole d a ponente fe vuol partir il canal, et nu¬ dar nettOy e-r vi è buon fiundì buonfor‘:^ador da ognitempo, il dettoluogo fi chiama S.Viero da Nieme . Nieme con Selua quarta de leuante in ver lo fi- rocco,Selua è Ifola baffa efr bofeuda & habitadafil fuo porto fi è dagarbin, & ^la fua intrada file per griego : la conofen's^a del ditto porto fi è vno derapo bianco baffoalCintrada andando dentro della banda fenifiha , da ponente vi e vna penta baffa, larga vnprouefe dalla detta ponta, efr nuderai rettoj & vi ■c fondi dipa^r^a cinque : vfeendo del ditto porto vi è vna Lena baffa biancha, largate dalla ponta circa vna balefiìrada infine che tu troucraivu altra ponta. baffa come quel la, larga dJ ditto porto mi^, cì^Haper ftrocco la ditta pon¬ ta voltandola entrogriego eie- tramontana rnig, 6 ^ tu troni vn altra [folagran¬ de baffa,e^ fatte al ditto porto; dalla ditta Ijola, partendole dall'Ifola de Sd- ua Hatte al porto dentro maefiro & tramontana, la conofeent^ del ditto por¬ to fii e vn uauetto baffo, rofio ,rochaio:par da longifourail ditto vna la Chiefiiola bianca, l intrada del ditto porto jì é per griego dr tramontana dr vi tpaffia quattro in cinque d'acqua: partc'ndoti dal ditto porto per flaria circa vna baicfihada,d^ andar netto alla ditta Ifola e cbia?nafiic per nome Buda, dr dalla ditta Ifola a ponta Dora (ìè niig.io per leudte,La conofccn'g^a della dit- ponta fi e vno cauo erto, feouado à torno, à torno, dr qual fi chiama ponto». D^ra • Dentro dal ditto cauo, cioè da tramontana vi è vn <^olfogrande, den— tmperftaria tu troni circa mìg, 12 • vna ternt^^ola baffa che è cerne in palli- DILEVANTE. , 'io,Uirttn terra/} chiama Nona. Intrando dentro dalla ditta poma Dot* dal la banda di tramontana vederai vn'ifùla bianchadonga, arfa, la intruda del¬ la terra fe vuol intrar dal cauo di leudte, et vegnandoper /laria dali'Ifola ,U- fandote l'ifola da garbin circa migl.iz.tu troiterai vna terra pi-gp^ola la qual ha fàlina a/f.ti,et ha buon porto da palmtt^oAa intruda del 4 importo ft è per garbiti, et la ditta terra vie» chiamata Vago. Vanendoti dalla ditta pontoj, Dora, cioè dalla banda de garbiti arca mig. la.pcr diaria fe troua zma valle grande, et /opra la ditta ponta ft ù vna Cbieja grande erta, et la ditta valle-j yien chiamata SXlauina , et ha buon fondi et buon forgudor, et vafsi dentro per leuunte nella detta valle.Et andando più altra per ^aria [e troua vna port tu, et vna terra grande muradt, et bu porto de cadmu -, la intruda del ditto porto fi è dentro leuunte, et ftvQcco, et è grande, et largo, et hà fondi de pa/ìa 8. infra o i o. d’acqua, et vien chiamata la ditta terra Zara. Et più oltra per Haria circa mig i 8 .tu trouerat trefeoktti da tramontana. Etpoitutrouerai tircdmiglio vno,fcogU baffi entro iettante et [meco, et fifa quelli fcogli vi fonofaltne, vuol romagnir ! detti fcogli bajjì dalla banda fmijìra cioè dafn-ot- to, et anderai per canal: auifandoti chefe vuoi andar alle ditte Ifole targo cir¬ ca vn proue/e, perche dalla /Iurta de tramontana/i è pigx°l<^ fondi, et i detti fcogli vicncbiamadi Leuroft. . 4 ,ncora oltra mig.^.tutrouerai vna ponta baf- fa, et/opra (a ditta ponta ft è vna terra ptggola derupada, l’intruda del ditte porto è buffa, et da ponet^te delia ditta terra,et vuolfe/iar largo vna baie/}, a- da, perche il fondi fi è plgpiolo, et/org^arà in pa/ia 4. cTacqua, la ditta terra è chiamata Zara vecchia .Vartendoft dalla ditta terrasircamig.i.tu trotte¬ rai vm[coietto baffo, auifandote che dalia bocca di tramontana ft è [ecco , et vuolfe la/far il detto /coio da tramontana, et largate dal ditto quello che a te pare,perche l'è /ecco-,/opra il detto ft è vna Chiefa che vien chiamata S .Chi- merito. Vià oltra circa mig. 6 . per canal alla via difirocco tu trinerai vn /co- alio erto lauorado, et (opra il ditto/coio vien chiamato laVergada, Vanen¬ doti dalla ditta I/oia circa mig. i. per greco tu trouerat vn'lfoia tenga , acca- fate alla ditta l/ola,et ‘'à per (iaria, et trouerat alcune valle buone per naui- lij, et trouerat v» cauogroj/o bianco deturbado, et par dentro /cauattiado, loa, pn ma ponta è pelofa. et ft è ru porto, et in ditto porto vi é fondi de paffa 5. in 6 . d'acqua, etvafjì dentro per gccfo ; U ditta Ifòla cioè dal porto è babitada , ttvten chiamatati Mortcr.Vartcndoft dal detto cauo dell'lfola volendo vfeir per andar d proueco ,tu troui due fcogli, et vuol romagnir i detti /cogli dalia- banda de/tra, cioè da ftrocco, andando dentro greco,et leuante tu truoui vnoj bocca larga, circa mig. 4. tu troui vnl/oLt buffa habitata, et lattorata circa miglia vno,etvieii cìnamata la ditta l/ela ilVrouko. Var tendati dalla dit- tabocca per andar al dimVrotiko tu trouerat vna valle dentro per greco, et è /latta dentro unto dalla valle, che la ditta ponta te/laga pet ojiro, etila¬ ti ben per tutti i tempi.Tornandopnportenti dalia dm.a l/ola circa rnig.z, ^ ^ ^43 troHQVai 6 I PORTOLANO trOHcmi alami cafamenUi vien chiamaco il ditto luogo j te Vodìcej tomaio dU dittalfola dal cam diteuantettmd vnaUfa la fecca d ^mda fira da ftroccù & acc&flan dia ditta IfoU , mucrai vna Cììkfa detta S, ma^ ria del TroHÌco, ^ è fondi dì 4 , in 6, dacquaia torno. Vanendoti dalla * d^tta>vdÌ€ d: $. Mana per andar d Sibinko m tmi^r.trm feoio , facendofu la via ddU Solta icnm kuxnie e firocco j & t- Uuoyata c habitat a: vuolte accejlar alla detta Ifola UgaudoUti dalLi banda de firocco j e defeon da ?nai~ • ^IrOipercbe dentro il mc't^o vi è vna fece a che ha circa pie yno iacqm juto , | colendo andar à Sibinko voltatele accollate alla detta 1/oU chiamata la $oU ia> Vanendoti dalla detta Ifola della Solta andando dentro greco e tramata- nattavedrai vna i^biefa convm bocca pigola , facendo la detta via della Cbkfa^ tu trotterai in la detta bocca vHfcoietto Lifciudolo dalla banda di firn ^jaccojlati à effo^eir anderai detro la boccaf& anderai per canal circa mig,q, è cauo dd detto canal tu muerai due torr^ per ladi con wm cadena , e li tu veder di la terrai fatte alla via dalla terra > eP* accodati perche hà gran fondi appr^fìo efi jo? che é dentro àpruouo da vn[cagno. La detta ima fi vim ad amata sibini co , yfendo dalla detta bocca diS*ì^icùlè tu trouerai alcuni [cogli per andari ìeuante > i quali [cogli firn netti di tutte le bocche , tu puoi andar dentro qmì bocca che Uivmt^ e tronerai alla tcrr.t ferma vngolfot è bmn foryii erbmn foYtttadorJ detti [cogli fi vien chiamati ifogli delle be[a:ti'ge.Vià altra jUrk tu troni [coglia Viifo: andando per canal mmàte i detti feogU per garbin,&i tutti netti ^aiU detta Jiariatu troueral vn cauo grojjectù con vna murala , & fon luoghi da gruct&vkn chiamata il detto loca IcMumk: ancora perflaru vi è vn cauo longo mig.^Jauorado feauado in acqua: pajfindo il detto cauo tu troucraivnportadentro dal detto porto tutro:ier,u due valle grandimet* titedetro dal detto porto come d te pare^am^àdotc ci>e ri dato porto fi ha buon [ort^adorf et è fondi de pa^'a i ojn ìz.d^'trqui 1 j a tr^ dal detto portosi vi è per greco ^auifandoti che fuor a del dino portù v'^ è per garbin da Ìeuante^ dal detto vi d vna fccca & hà pie 5, d^acquafifo^ atiiftndotiìchetà ti accoflì alld Jìari.a 3 tl ditto porto vkn chiamato Cauo Cefi a. Da Sibinko à CUao Cejìa per fi aria circa dentro oflroj & firocco tu tremerai vn Cauo che é vna vd Icj & vien eb rmato il detto loco figo^e vi fi và dentro dal detto Imco per le^ udtCjrimangOììO i detti fcogli dagarbintet i deiti fan porti ancora. Vià oltra circa mig, z. perBaria tu trouerai vn porto da VìM ponta bafia da Imante con vnafecca di fuorai tu trouerai vn [coietti, vuolte romagnìr dagarbin, & andar per fìaiia circa mk-tu trouerai uni fola bajfia,pelofa, ejr lafcierai la detta Ifiola dalla ban.-' da degarbin, per canal, in me^<^ della detta Ifiola tu trouerai yn porto grande, la conofcenxa d'efilo vi è vna maciqraAi pietra fatta à mano : & lontrata del detto è per ^arbin , & vien chiamata la detta Ifiola T or cola. T attendo fi dalla detta JfiolaLleuante andando perfiroc cfr--- ^ ^ ...n .r- to &groffo, & fiotto il detto cauo tH uederai ipCT tramotana ,et ui è buon fondi di paffia 6 t9 il detto cauo tu trouerai un camforT^a da importo: lontrata del detto port^ .et ù buon per andar àpon£nte,fiot- maifilro,chc èparauego difirocco, Ja 4 il detto 8 PORTOLANO il detta cma ykn chiamato Caua Cimatio > il detto mm per Barn per cmd ddU banda de canai tu trouirai yna valle con n ua bafk che c flam di tminmil^edituttinmi^uim chiamatoUdntùluogoSakoncelo.Tarten*- doti dal ditto luogo circa dentro òflro &firùcco tu ttoueraiMo vna^ pontaunamrixuolahabitataguaHa , laintrata del porto d da ponente , & hi fondi di pajfli 15, iacqua,& è md luogo per traticrfarc^ ‘ . 1 La ditta terra uien chiamata CJcr':^uoUa , La ditta è fubra un Ifola sparten¬ doti dalla ditta terra andando per lenante circa mig.^. tu trouerai alcum/cù- gli con dlcunemuraiefujo , non te accollare al/cogito grande dagarbin ^ p«r- %eli è mafecca^ & tu trouerai unfeoh pi^^olo , laf/do dagarbin & acco- fiati ad effe & fa U uia dalfcoio, che hd le ditte mm aie/ufo, è un bùnpa- rauego de/trocco ■ & uien chiamato il ditto feoio S . T^daj/ìmo * Pofteudofe dal ditto feoio circa mig. % 5. entro leuante &fìroc€o tu trouerat un cauo alto roc- cado. Et da ponente del ditto cauo tu trouerai m jcoktto netto d tomo j & da torno del ditto cauo é babitatìùn e:^parat4egQ dtftrocco , & uitn chiamm il ditto cauo la Zuiiana , Partendctidal ditto cam cioè per polo, anédndoper fiaria circa ^1^.25. tu trouerai una Halle > dentrola dina ualle tu uedrai torte aha , il ditto luogo vieti chiamato Prepo > più oitra fuig. 5, tu ttou^d una bocca da tramontana * Andando per la ditta bocca tu trouerai un feoio , ituol dentro 0 tmoldi fuora puofe andarnttto^ Et uederai un cmal dalla ban¬ da di tramontana ^feorrefe leuante & ponente , ramante le ditte l/olc grande^ habitate dagarbhh&lo Jìatio dell a prima Ifola é da leuante &yien chiama-* taZuUana . Circa migliz i, per leuante vai à vn^akra ifola grande habtta- ta3& tintrada dei dutoporto^i^ vien chiamata la ditta Ifola CalafutaPar- tendùti dalla ditta Ifola di leuante , circamg.z, è vn^altra ifola habitat4ì & vedrai alcune Ifole , é^ fa U via dalle ditte vedeì‘ai lo porto. Et romanttj il ditto porto da ponentej& feende acqua^ vien chiamata U ditta Ifola Ca* lamonta. Partendole dalla ditta ifola alla teira ferma circa mig.z. per greco, tu vederai vn cauo roccadù,&' dentro del ditto cauo roccado fi épono^ & bitato, & ha acqua , & ébo?t Jhr:^adQr fondi dipaiòa ì 2. d^acquaildiUÈ luogo vien chiamato T^Ialfn.Et vederai più oitra pér/ìaria circa mig.^ du tto~ uerai vn Ifola habitata da frati , aitifandoti lafcia la ditta Ifola dagarbint^ dentro dal ditto golfo tu vederai habitation j che jon due valle.grandey quella da IcUitìite vien chiamata Mardongla^taltra dalla banda dlgarbin vien chia^' mata Grkmofa , auifandote dalla ditta à !{^agufì per terra vjeendo per andar à l{agufi,accó/ìate dalla banda di leuante yper che la ponta dalln b finijìra fi èjhca circa un prouefe. Pafiando la ditta ponta accofiate aUajta- ria degarbin , ^ luffa lo ditto feoio dagriegOi perche hÀvna fccCaìe 1)2 pie ^ * d"acquaf& venir ai netto. Voltando il ditto cauo tà tràHerai vna vaile che hà parauego defcouerto^che è bon fondi &for:^ador,€t vien chiamato li dittr/lm* goS Martin j fuor della detta mite trouerai vna jLCca e alcimt grcbani y ptr ponente DI LEVANTE. pnefitc tanto quanto ti pare, lafciando i dettigrehani dal lato fmiflro , cm tramontana . fiottando i detti ffebamiper iiaria circa mig.q. tu trauerai rna terra amurada e hahnatadentro dalla detta,cioè da ktiOMte yi è un por¬ to con cadena, entraftper ponentCt & vieti chiamato il ditto luogo I\aguft,, Dauanti del ditto porto vt è vn'lfela grande aita emende entro oHro eirfiroc- co cr de garbiìty auifandote che é gran fondi di pajìa 30. e^vuolfe metter da ffego i proueft alla ditta lfola,i^ la ditta Ifola vien detta Croma, Tiù altra per flaria circa miglia S.alla banda de tramontana tu vedrai alcuni cufamenti che fon molini d'acqua , auifandote non ti acc<^ar troppo perche vi època fondi, eie ficco, vien chiamato il detto loco i ntelini di S^agufi, "Partendoti da i detti tnoliniper flaria circa miglia tre, tu vederai vn cauo, dr vn fcoietto baflo, aceoflati alla flaria, perche il vien vna Jeccapcr U vut de leuante vna batefirad* , dr anderai netto. Dentro dal detto cau& da tra¬ montana è vna valle, drèbuonloco, &bmnfondÌ, drbtionforstptdor, il detto loco vien chiamato li^agufif^ecchio . Voltando il detto cauo pei-ftaria^ miglia 15 .tu trouerai vn cauoforean , &- dentro d detto da ponente è buona da for-^er, dr vien chiamato il detto loco Ttlalonlopi^^la , ycitando il detto catto tu trouerai vna bocca pi:^ola baffo , dr vnfeoio grand e, dr den¬ tro dal ditto da tramontana è va fcoietto pis^^olo, Uffa il detto fcow da gar- hm , & và dentro tu laboccx drferranel porto, &■ èbuonfondi, ebuonfor- Tador , dr vien chiamato il detto, M tlonto grande . Piu altra per flaria cir.. camiglia 6 - tu trouerai vn catto farean bianco roccado dia bocca , & ande- id dentro grego & tramontana, &poi tu trouerai per leuante, dr cofi ande¬ rai dentro mig.i%, & J>J c am del detto golfo vederat vna terra amurada , e habitada, dr vederai da tramontana vna fimera grande, ladetta terra vten chiamata Cataro. „ . , n , r u 1 a yjcendofmra del detto loco appre^ labocca, accofìandofe alla banda-, fmiÙra tu vederai vna bofeaia convna Chicja rsttardr èflaciodenaue , dr vien chiamata S. Maria inrofa. Pià oltra per flaria miglia due tv. mite- rai vn fedo , che hà vna valle per leuante, dfcow teroman per garbtn, aut- fAndotiil fcoioconla valle fiè buon (or^adar & hmnnatio,&vten chiama¬ to il detto loco lmi.tnKo . Pi^ oltraper flariacircamtgltaom , tutroue-rai m porto fld per tramontana, dr dentro dal detto fono crueva[ie,unaperan- dtrin leuante, &l'aitraper andar in ponente. .Affandoti che tu meit^o del porto uié ma fecca, cioè allabùcca, dr ha pte Jet d’acqua ,drfe tu uuot an- dar drufdrnetto aceoflati al ponente dr-anderai mito . Piitolnaperj.aitii* circa miglia 'lo.viè vn cavo , &Hederai un caflelioptgp^olo amurado cotls una bocca pizgoia; dr ui è wf ifola grande, alta roecada da garbm, ^ uoitc- rat il detto feofo. Remagnate ilfcoio da garbin, dr tipuoìmetter alfcoio a.- la flaria ,il detto feoio vien chiamato Buda. Più oUra per Hana arca mig. i o- tu uedrai un dirupo con tma Chiefa fufo , che parvncajlcllo, drnederai ,0 PORTOLANO ^ndffiaggiéi) f^vna valle i con vna fimnerai & veder ai vn tamvfdf fnora fet fonente^ volte metter dentro del cam > dasrego ^^jìaràlem ^ che è buon fondi ^ buon jori^ador ^ & vien chiamato il detto limo jintiuari* ^ Tià oltrafcY^ma circa miglia trouerat vna vatle^e tu và dentro fet leuante i & è Imto di nauilii pkciolt , ^forgitore^ èappreffo vn dirupo bUn* €0 vieu chiamato il detto loco di Noce, & ancor pià oltra circa miglia 4* m treuerai vna terra altafopra vn dirupo ; la detta non hà porto j ma U calla, & èforgimeper tumcircamig,^. ^inmarfondìdipalfa ìo.f^ vien chiamato il detto Itwco Dolcigno . Dolcigno altra per liaria circa miglia if* tu vederaivna/piaggia bianca bùfeuta j partendoti da Dolcigno ancora circa migliai tu veder ai vn feo* glia piccolo foto da tramontana circa mig.z. da leuante tu^ veder at vna bocca di ^mara che vien chiamata quella Ludrk . La conofee n^a di quefli èvna Chiefaj Ridalla bocca della fiumara t & vien chiamata ladnefaS.ì^kù^ ìo^pià oltra circa al capo della trouerai vn capo dentrobo- feuto ^vien feouato in acqua , voltando tu trmm il porta , entra dentro per tramontana > la conofeen^j^a di quel vegmndo de mar H detto luoco tu trmui montagna a marina j tutta è /piaggia facendo quella via &* and arai bene 3^ vìen chiamato il detto Inoco la Medoa* La lyledoa in bocca def detto porto rifponde vna fiumara vicn chiamata jile/iù 3 partendofìdd detto luoco circa mig^io. pergarbin veder ai il capo dentro migliorato , Vien chiamato il detto capo \odani , piàoltra perfiaria circa migliafei , tu troucrai vn capo che pare ifeoiato > dentro dai detto ew- tiO liMnte 5 6^ fmcco miglia vno è largo per natulij , è buon forgitorc , ^ vien chiamato Capo di Tali , Tiii altra per fìaria circa mig^jw tu truoui vna terra alta [opra vna mon^ tagtmper ofiro^partendoti dalla detta montagna tu vuoi andar per oflroé tan* tO’Chétu metti la terra da baffo dentro leuante firoccOjperchc vifino le cke grandi fitto acqua larghe circa mig^ri., vuol/i tornar dentro greco e^le^ uante tanto che tu metti la terra da matfìro^accoHati alla terra quel che tipa^ re% &*flarai bene 3 elt'partendoti dal detto capo dentro ojira, e^garbin tMucm derai un cape fùrean, én dentro dal detto capo fino ficche , allargati circa ini* glia due/o tre^cìr onderai netto la detta teira i cbhitnata Dura^^o, li detto capo ukn chiamato il Capo delie irlalie, oHrapcr Uaria miglia 6 q, tu mderai un fiume con torri in bocca, la pirnada tramontaìia uien chiamata ilTrcgOy iafisondddagarbinukn chiamata ladei detti liti tu trouerai alcwae motte bianche roccate da g^ubin uien ebumato il detto Imco i Cauedoni . Dentro da i detti tu trouerai un golfo grande nvi lennnte & firscco , dal U banda di tramontana tu trouerai muo con alcuna bocca con alcune cafi ha^ bitatc II DI L E V A N TE, hitiitc WJi chiamiiLO il detto luoco la Fellona^ parendoti dalla dett4 Fah^ na andando dentro ofirot&^arbm dall\t banda del golfo^ tn troucrai vnpor ta , à iapo del detto é vnaftma : U del detto è la monUgna fea^ ue^X.^ta^&'vadmm ponente^&gaTbik^0*vien chiamato il detto Ihqco porto \agnfto - Partendoti dal porto lì^agufio venendo per fiarla tu trmerai vna ca/a 3 oue ftangano alcuni caloieri , m// chàtmata ilCohmbctto j partendoti per jìaria tutrouerai vna pone a arfi) bianca j vien chiamata la LenguUi ^ ìCa- uedoni^ & è vn fcoglio ulto^ è h abitato con ma Tow, èforgitore dalla banda dentro^ & vicn chiamato H detto Safnoi ^mfandoti che per tutto quel golfo delUVdona dd Safno dentrù è b^n ferratore ^ ^ famoti à fapere^ che dalla poma dvintiuen in fino ai (lagno * e per tutti i golfi de luiri è per rimerà infinù al Safno JmJ migline tu trouiynforgitorejie^ buon ferratore : dalla kììgua per Jl iria circa mg. t o. é 'una valle d Parauego d'andar d po¬ nente, & è luoco per nanìltj per andar in ponente ; &fmra della detta valle Trottandola poìita andando in Immtc èvna fece a larga vn miglio è jiuifmdoti che dentro & di fuor a da efa fi pu^ andar dentro da effh accojìan doti bene alla (laria; ^vien chiamata la Falle dell*Orfo : circa mig.zoper fi aria tu trouerai vn Ihocq da fiado dt gali e ^ nauHij pkcioli per andar da Imante & da ponente. La conofceni^a del detto loco è vn capo rotato ^ /opra il detto capo tu vederai vna Chiefa de Citloieri^ la conofeeng^a è queHa^ venm^ do da mare tu vederai U montagna yér vna vallata feoudta ; ^ quella è U conofeenx^t del detto luocoi&vienchiamato il detto Imco laGramtd^Tià oltra perfiaria circa mig.'}o. tu trouerai vna poma fottUe^ e da leu ante della detta poma tu vederai vn capo roffo rotato , entrerai dentro per tramontana ^ (opra il detto capo rotato dalia banda defira cioè da kmnte j & anderai dentro datrarnomana j & vederai vn capo pur da longte vn fiogUo , vuoiti rimanere dalla banda dedra da Icuame, dentro hi buon fondo, & buon forgi- tare per tutti i temph ^ ^ rifrefeamento ji^vien chiamato il detto luoco Vibrmo. Tartendojìda Tiiorm J circa7mg. dentro oHro^ &fìrocco accoHandoti aU'Jfola di Corfu j tu vederai per flaria vnà terra dirupata 3 volgendo il capo della terra Ufeiitndo U detta terra dai lato deHro, cioè da ponente tu ve¬ derai vna valle con alcìi/kC’ muraglie ^ et vna Chiefa de Catoi^ri > I intrata.-^ della detta è da garbìn, ethlmmeCaffopo , et è buon foratore, et buon ferratore , Ve ha acqua t aricordandoti à^e dalla banda di ponente deirifoU di Corfutu uederai akime ifok che fi hahitano, é chiamata la detta: eda tra¬ montana hd buon parauego > et buon forame perprouen^a, et acqua af jah et vien cbiam.ìta la detta ifila da garbin alta erta, e rfi capo della detL^i^ vi è altra rocca babltaU, Et Uconofeen^a del detto loco è vna^iaggUbk aucammeti alla detta, et ftrai coperto da prom^i^et hà bmn ferratore n PORTOLANO jiiiìfandotije tu voteci andare in leuarite,ò in ponente de/ttro dall^ detta If hà porto da tramontana ; partendoli dalla detta Formentara vuol fi fare la via dalla detta Ifola, cioè da capo di garhin , vtiolfi andar tanto alla via della detta Ifola, che tu ti metti vn fcogLjo y che è alla terra ferma per tramontanay & anderai largo mig. trCjdal detto capo dt leuante diCorfu; ricordandoti che è [ecco circa mig. tre, pur facendo la via dal detto [coglia da terra ferma > il detto fcoglio vien chia¬ mato Ciuità,l*mtrada del detto fcoglio è da ponente yC^ vuoi fi accoflaralla fiariay.& andare per garhin y & là vedrai vna Chiefa di calo ieri convnru bocca picchia rvi è acqua y&è h abitata la detta bocca da garbin , & per galle y & per uauilij , ricordandoti che i detti luoghi fono due /cogli ; ricor- dandottchela detta cofiadi Corfu tutta d'intorno haforgitore tornandoti Cafopo. Tarteredoti dal detto Cafopo venendo per la [laria delFlfola circa miglia duetutronerad vnfcoglhpicciolo roccato , chiamafiil fcoglio della Serpe, yim.tnn da tramontana ptàoltra per leuaìite alia terra ferma tu vederai tre [cogli dentro da i dettifu puoi entrare nmartuiJioti i [cogli per ponente^, è buon loco , eìf buo?i'forgitore, partendoti dalli detti Scogli per jìaria tu tro- uerai circa mig. tre, allabanda fimfi/.t , cioè per leuante , vn flagnacon pa- ludaccio , & è fiumara pefaar cecia ; & dentro dal detto fiume tu vederai vn cafiello habitato il ftacio da leuante è dentro dal capoqual par à te , & è buon fondo, e Jorgitore per tutte naui, e per tutti tempi , eit* vien chiamato il detto luoco y il Butrinto : partendoti dal Butrinto per garbin circa mig^ 12 ^ tu vederai vna terra grande con due caflelli alti [opra vna rocca, & dauanti dalla detta terraè vn Ifola y ^ vuol rimanere la detta Ifola dalla banda fi- viftra y che da ponente, et far la via del capo , et mettiti là conte par àtC y ià buon fondo > et buon forgitore, et vien chiamato la detta terra Cor fu . D r L E V A N TE, '^ccofiandoti alla detta terra di Corfuda capo di leuante circa fnig.^» m eHrogarbiti tu troni alla ftaria delfjfola Saline ^eìracqmypartendoli dai detto C orfìi andando per leuante circa miglio tu trouer ai vn [cogito picciolo y il [coglia vuol rimaner per garbin . il detto [coglia ha bon ferratore fiacìo da tutte le nauiycbe ha d'andar in leuantey& in ponente, Tartendofi dal detter [caglio per flavi a dentro leuante & [rocco circa migA o, t vn [cogliOy&' par-’ tetidofl come ho detto dinan'^tiy vieti chiamato il detto[cogliOy Ziuta. Tartendoti dal d^tto[coglio circa miglia r 2 . per oflro tu trouerai yn l[ol(t grande habitat a ne i detti portigliela è da tramontana y accodandoti dal ca¬ po di ponente della detta ijola andando per fìariay tu vedrai due [cogliper fla- xia dentro di effi rimanendoti da tramontana^ & [ara in porro y é bon [orgi- torCy & con tutti i tempi andar in IcuanfCy & in ponente et piu ultra circa mi- è [ecca y et par come vna bona:^p:^q[opra acqua à modo d'vna tefìa di vn vecchio ma¬ rino. Aui[andoti che à voler andar nettoy tu debbi [ar la via de i detti [cogli da ponente y et vedrai vn dirupo bianco [acendo la via del detto , et anderai a i detti porti rimanente la [ecca dalla banda [iniffra dot da leumite i et an¬ drai netto , et puoi andar con galle dentro la [ecca ; ctll[ola vien chiamata^ Detto Luogo . Terehcpartendofi da Ciuka circa miglia S-per ftariatutrouc- vai yna fpia^ggia bianca grande yiui è acqua^ et legnacei la detta [piaggia, vieif. chiamata la (piaggia da Cabon: piu oltra circamig.^. tu trouerai vn capo fo- reany voltando il detto capo tu vedrai per greco circa miglia i o.vn dirupo aU fo rocatOy et [opra il detto tu vedrai vna torre y [acendo la via del detto tu ve¬ drai vnabocca picciola rimanendoti il detto dirupo dalla banda defìracioè da [rocco y et andrai dentro pertramontanay et vedrai vn gran [agno con fìu^ xnarc etbofchiyvi [ono pcfihierCybuon [orditore yCt buon fondo, et vien chiama¬ lo il detto locoy il Velet />/. Tartendoti dal cicchi per [aria circa mig.20.fu trouerai vna bocca guar^ daji [retta, et guarda in greco, et garbin yauifandoti la detta bocca è vnfla- noyc tu debbi acco[arti dalla fonta di leuante della detta bocca et rederai ynaCbiefa facendo tu la via alla detta Cbiefay laquale[ chiama S. NicolòyCt nel dettò golfo t vna terra habitada da Albane[ et vien chiamata LartayCt perii detto golfo èbuon forgitore vfeendo fuora della bocca per ftaria circau tnig-'^ ’^f^drai vn [ìrettOy di era vn canale, et dalla banda deflra vedrai vn.t iena habitada picciolayt li era vn ponte, che pajfaua dalla detta tcrrain terra ferma vi è fondo di pie ^ .&è la detta terra S Maura & la detta terra [ufo L'i^ [ola del Ducato , érguarda[i Vciechi con il Ducato quarta d'o[ro inuerfo [ixocco,€t[onoui miglia jo.. * Andari- T4 PORTOLANO Andando dal detto capo del Ducato tu troni vnfcoglietto largo dalla detta ifola circa miglia 2, vi è forgitoredal detto fcoglio allifola perprouen^^a ^ ^ yi è fondo di 28. pa^a y & vien chiamato il detto fcoglio la Seffola. Vartendo^ ti dal detto capo del Ducato per li aria circa miglia %.vederai vna valle gran^ de habitata ér è luoco di rinfrcfcamento & acqua, vien chiamato il detto luogo il Figo : al detto capo del Ducato vcderai vn Canal guardati in ftrocco & maeflro il capo del detto canale da ponente dalla banda di garbin veder ai vna poni a baffa^ dentro della dett a pont a veder ai vn porto con alcune mn* \ raglie^vafi dentro traponente & maesìrOy hd buon fondi, ^ buon forgito^ \ re,& vien chiamato il detto loco Vifeardo, I Tiù olirà per flaria della detta ifola circa migli a i ^,tr onerai vn golfo con .due fpiaggiegrandi vna da ponente , altra da oflro ; civ vien chiamata^ \ quella da ponente la valle di Galilea y & quella da oflro ^ vien chiamata d*- ' i^leffandria , vi è acqua & rifrefeamento, dr' buon jorgitoreper andar iru ’ ponente: ^uifandoti che dalla banda di garbin tu vederaivn ifola grande, due valli grandi, rimangono le dette ifole dentro dal canale &fono habitate: ilflacio delle dette valli è la valle di ponente y vi èbuonlargo, &buonjor- gitore ; Uuifandoti che à capo di detta ifola da leuante per flaria veder ai due ponte,rimangono le dette da ponente, & da greco,dr vederaivn fonte grado, dr va dentro oflro & garbin, & ha buon forgitor e & buon porto,la conofeen- ga del detto parto è vn capo rotato bianco, vuoiti rimaner il detto cafo dalla banda finiflra cioè da leuante,& ha buon fondo & netto' dr vien chia¬ mata la detta ifola il Compare, ancora Tartendoti dalla detta valle di Mef i fandria circa miglia 5. tu truoui vna valle grande con vna [piaggia & èpa- 1 rauego &forgitore da [meco alla tramontana , dr vien chiamata la dettai valle Genoefe . ^ncor Tartendoti dalla detta valle d!'Mefandria più oltra per flariò miglia I o. tu trouerai vna [piaggia &. far gitore & acqua & rinfrefeamen ■ to, è bonforgitore di tutti i venti foreani & diproue?i'^a,La conofcen':^a dell et è buon fondo di 14. intrando nel detto porto uuolfi accoflare ad una ponta bafla rotata, etlafciarti il detto dirupo roffo dalla banda delira: auifandoti che a mec(o del detto porto èunafecca di pie 11. d’acqua,et è netta datomo;Vartcndotidal detto porto circa mig-}o.ucderai un capo dentro dal detto, et è da tramonta¬ na fido et è buon forgitore,fopra il detto è unCafiello,ukn chiamato il det- ^ ’ £b toCa- PORTOLANO *0 cafielh K^rtipani . dentro dd detta loco vederci vn golfo grande . chi dn^ ponente , prederai vna torre dal detto con vna fiumara grande. & puo,^ ^dar nella detta con nauilif piccioli. & vien chiamata U detta torre f'ofi.bt- a talamo, il detto golfo rkn chiamato .golfo di cajtel B^ampant . Tartendoti dal data CaficUo Scampani per letante circa mig. ^. tu vede- rai WlCola,&la detta Ifoia fa bocca con la fìaria.aiurandoti che deiuro dal la detta bocca non può andar legnofe non galk fvttili , o legnipiccioU de pie A. auifandoti che f vuol lafciar la detta ifoU dalla banda di greco.c^ volgen¬ do la detta poma tu vederai vmfpiagiiagrande.tttUpmi metter dia detta, farai coperto da òuora , & da proiten^a, auifandoti che pei- meOtp ladetta ftiinia volgendo il capo dafirocco dalla banda di greco. vedere vna vaile %ladettaifola.&è coperta da garbiti, & da tutti fèranci,&vtcn chiama¬ ta U detta Ifala i Ccrui : Tii altra circa mig.io. per greca alla terra fermai ju vederai vn capo. & è dalla [piaggia di leuante ; il detto capo fi vd fuor^ per ga-rbin-. il detto loco è dado. & parauega dt tutte naut.ia comfeen-ga del àemlocoda>UpontadtgarbinèynfcogUettobaffom acqua foprala mra^ erto .&fono alcune mafìsre di pietre , e^^ quello è la coBo/cew:<* del loco, e- vieti chiamato il detto loco I.auatia . r r ' ■Pi» altra per fiana da leuante tu trouerat vna ponta Itafìa fireana a gar- hin. il detto loco é buon forgitore. & parauego. dr vieti chiamato il detto la- eo, la ponta di Santa Ttlaria^ •piÀ olita circa mig.z. tu troueral vn capo rocato. quel capo vten chiama¬ to capa Malio Sant'antigelo. Partendofi dal detto capot Mallo dentro, offro. & garbiti arca mig. 2. tit troHcm. vnlfoUgraìidehabitatiaJadma Ifùla noyi hd pom,& bd dalla ban dj. dtfmc(àOi due Ifok quali hanno érparane^o di buom^di prùucnl^at tu ti debbi, mmer dk dette tanta che tu fii coperto di k4ora,& è buon forgito^ rei fono chUmjtele dette Variandoti dalle dette arca mig* 2 m per incidoUdctteèvnaydteaWlfQlagranicdaqiialuallefaria portoycbmn ImeoyrnatmdùùdmtrùqueLchetipaia^àymifmdijnchc fi cùnuLcnc parinquartù , e^r^amibent lacgrk fendo IdUvdk è vna f^aggi^ con vnojh Chkfay, ^ yien chiamdto U detto toc&y S.. Hicoìo • Vià oUra per (ìaria per me^o larga a fh‘occo (coglìetti%pHOÌf andar dentro & di fmra perche fonoi netti^ va^ono chumatii detti feogU I>oi. Et votgmda la detta ponta da garbin vederai vn fcoglio rocato er to per t2e';{o il dettOy ché éap-ecùi aiClplagìcande tu vederai vn Cartello aho t& pttQ il detto è Vita fpiaggiay& vm poma fere ma àgarbith c tì puoifttitter mUa fpiaggiay,^ fard coperta da Immite in fino al ponente z^ien chiamato ti detto faogiio dagarbm Elouegay cr U detta Jfola col Caflclh vien chiama-^ tOi rifoU di Cerigoiauifandoti che nella detta Ifolagrande trouerai akme vai U.^mdÌ€operte da bmra^ & da{iroccQ per nauilij che s\tiutam da remi ^ D t L E V A N T E. n 'fXYtendoti dalia detta ifoU di Cerigo dentro oflro , & firocco ciré a w/g. ì o « tronerai vnlfolaz*'^>tde > la detta tfota grande non hdjorgitore nil r aiterò capodi ponente della detta Ifala è vnfcogUo largo circa mig.i^ tifandoti che detto dal detto fiaglio e Vlfola è vHàfeccaper rafo acqua, puof n andar netto accojiandoti alla detta IJola ouer alfcoglio, & tfien chiamata la dettaifola Cerigo, il detto fcoglio chiamaflil Tero,amddotirbe da. la ifolà da leuanteéifoUfecca fono acqua,allargandoft dalla detta mig.i.in mtg.Z: ancora partendoti dalla dettaifola di Cerigo circa mig.^0. pcrftmcco^ trouerai tiuattrOlfoie,tftpmi andar detttto,& di fuori dalle dette lfok,& àn- àarai dmtroda golfetto,&daldettogolfetta metterat la ditta Ifota grà- dentro ponente j tó* maefiro % ^cordandoti thè Ift detta ìfdà f tpor^ vuolft metter per megp della detta Chiefa marma dell l/ola, ^ 1 'Tforvitore , & fondo di pafia i o.& puoi Hard ferro, A proUefe, et vie» ^JìZLfaladeZliolagtln Bwfte-, auifandoti che il detto loco hd imahocca. j con vn [cornetto et puoi entrar et vfcir con mtelenamacccfim- bene al fcoglio ; auifandoti che il fcogliovtwl rimauero dalla handa/^nt^ filiife tu vaiMointerray&vfciraida tutti i tempi vertendoti dalle dette gran Bufìe,& dalla banda digreco ctrCa mig.6. m tu zrouerai vna pùnta fneana d greco, dentro dalla detta ponta veder ai ifn ran vn cafìsllo vien chiamato il detto loco, Cajlel Contarini j vfeendo ^lori del detto golfo tu cederai vn capoforcan à greco rùcato, dentro dal det- ^ T-b» eolfo convriafpiaggia grande , alla detta/piaggia vedcrai vnfiogho ^ ìir/uroo dalla detta (piaggia circa mig.o.. et hd porto di tutte le nàm tmp^M^ ,òper lametta ifoU,etèlocoche fi/corre per fortica di Cf e Ùn ferratore , et bmn Imcoper tutti t tempi, et vien chiamato , 7 ’ i 7 il rurtimidàl detto tu uederai una terra alla ma dcfiroccogra- ^ 7f l .iL e tirarfi dcflrameote, perche dentro e poco tranquillo, et molft Jj //1 bandafìniflra, nfarai coperto da buora ] là metà èpCr oflro; la ^ u„ capo foreanrocato dalla vicn cLmato Udetto capo ia 7 >lcela:andandopetfland dd banda di i JcmI w» golfo grande, uajfl dentro per detto capoper£ j^orca n puoi ^'”7r^d7mco S zurbin delle dvttCi coprendoti da lemnte, et a metter i g f„JhQv-c il detto golfo uieti chiamato U Suda i la banda dalla ftaiiaìun& hàbitato, iJacqua , ei rijrcjcàmcnto àlcuante , uien chia- ^'^-iifriTcrlana circa mi.zo.tutrouerai unafpiaggia co un muoio picdolo fletta L- una tma pkcioUhahitaU, et ukn chiamata J{rtemo 20 PORTOLANO poforea?i ^ greco rocato in acqua quello al detto andando per garbin k* mandotiil detto capo alla banda dejlra, doc da maejlro , vederai vna valle con ~^na Chiefa de Calaieri,e>t hd atqita,auifandoti che tu ti debbi metter den- tro tanto cbe'parcà te che tu sij coperto da buora^et é bonforgitorc,et ferrato re,etfiaciodibuwa,et tCaltri foreani,etvien chiamato il detto loca,la Frafck Tià altra circa mig.io-per fìrocco veder ai vna terra grande habitata, che ha portOt & muoio , fopra il detto muoio vederai vna terra alta,& ve¬ derai vna bocca flretta con un molo baffo , ausandoti che di fuori dal detta muoio éforgitere, & puoi Jìare àferro,&prouefe, dando tu i prouefi al muoio ^afide, onderai dentro dalladetta bocca come par dtc, ^ la detta terroj ttien chiamata Cmdia- jincorapartendofi dalla detta terra permana a ieuante circamig- trouerai un capo forean d greco, dentro al detto cioè da garbiti tu uederai una fpiaggia comma Chiefa diCaloieri, & è foìgitorcdi b tiara, & di prò uen\a, ^ ;iien chiamato il detto capo S. Ghuanìn . olir a per Haria dei detto capo per garbin circa tu uederai lé golfo fìrem hngOt & fuor a del dem golfo tu uederai mi fola buffa, & ciojér parauegù di tutte nam,&buon ferratore y dentro dal detto golfo piccio^ lo entra dentro lafciando le Ifote dalla bandafìniHras & e forgitore j buon fondi pergalie^ hrfono faline , affandoti che il detto /coglia èfuora detla^ bocca , & iden chiamato detto /coglio. Spina Longa , Tartendoti dal detto loco andando trd lenafne &*ffrocco tu uederai una poni a TOC ara circa mig ? - per fìaria ^ & uederai tre Ifole , m C afillo con ma [piaggia, ^ e habitata, e flacioperproiierì:;^a^ ^ di buora , et uten chia¬ mato U detto te co Setia , Tartcìidofì dalla detta terra di Setta tu uederai un capo forean à greco,erto, CT" di fuora circa mig, me:^o, uederai mi /cogltcìto picciolo : di fiora dal detto è mia fecca fatto acqua xdeui allargarti dal deno fcoglio circa banderai netto, &uien chiamato il detto luogo S. Teodoro . ^Ancora pià oltra per/tarla circa mig.2, uederai unaponta, et dentro ddk detta ponta uederai un porto grande , et largo, uaj/i dentro pergdYbin,tt è bon forgitore, etbonhco, et ha acqua, il detto loco è cbimiato Vaio Cajìro*Ji fiora dal detto capo tu uederai m fcoglio largo fiori dalla (iaria circa mig,^ » et dentro dal detto è una fecca; Auifandoti andarnetto ,uuolfi uccoB^'tec ak flfola pacando il fcoglio dalla banda finìfìra cioè da leuante^et nien chiama- to il dePto fcoglio il detto capoforan dal macflro uien chiamato CapoSerm^n, Tornadù indietro dalCifola dalla bada di garbin tu trouerai un jcoglithfi^f fi andar detro^et di fiora, et chiama fi il detto farioni:Tià olita prrj^ariacir ca mig. 2 o. tu trouerai vn'i/ela alla via d i garbin ,€t è fornitori et pM\wegù da naue et da nauil^, et Uno fondo, et ykn chiamata la detta ifoU la chrthìana. Titf oltì^a per Jìaria circa mig,^o.tuycdirai due/cogli larghi dalla detta jUria 21 DI LEVANTE. flaridcircj & è bmifsYYxtùn&^MÌo ditiìme,& vmlfi intender de (detti d-t tramontana. & é buon ferratore &forgitore, auifandoiida ponente i vna fecca, vuol fi allargar dalia detta jecca mìg.^. & onderai netto ,&fo- fiochi mati i detti/cogli Gadaroni. Tiù altra per flaria daliadcttaljolacircamig.6o.vederaivna pontofo- rcana ad ojlro, & dpitro dalla detta vederai due valle, eJr Jiado largo per tutte Haui , & di finora dalle dette vederai tre/cogli, e^r i detti formo porto , parauego , chiamafi i detti /cogli Cabolimena. -• Andando pid altra perfiaria circa mig.io. tu vederai vna valle, c/or~ gìtore, & parauego da proiienga & dabmra,<^ è luogo per andare /ì Iettante, di finora dd detto dagarbintu vederai due /cogìi,e con due/ecche di finora da ofiro,& chiamafi i detti/cogli, Caurcre,&puo/fi andar dentro,gir di fuora aU largaìidoie dalla banda dofiro,circa mig.^. per le/ecche, & onderai netto, Tilt oltra per Haria circa mig, j o. tu vederai vn golfo’, che va dentro circa m/e. 2 . & è buon loco per andar à Iettante, ei" vkn chiamato dal mar d’ojìro ; fwra del detto luogo à garbiti vederai vnj/ola grande con va feodh da tra¬ montana, & dentro il/caglio,&l'ifola è vnt/eccha,vml/ì accodare al detto fco?lio,& onderai netto, aui/andoti che la detta 1/ola è grande ,& Hacio, Ér porto mcttendoft alla b onda di greco, &■ vieti chiamato il detto loco il Cot^o. * incora andando per Haria delCl/ota tu vederai vn capo fiorean dgarbin alarne volte à prouego di buora; aui/andoti che dentro da i detti /cogli è fpreo, ^ è mal Hare, & vkn chiamato il detto luogo capo S.Ciouanni, 'Partendofì dal detto capo Sermon circa tnig-iio. latptarta di greco inver leìiante tu vederai vn 1/ola erta chiamafi Co»/o ; dentro dalla detta da tra¬ montana tu vederai alcuni /cogliettt ba/}t,vmlti metter dentro da i detti fio- 'vU,& mcttetidofi i detti da maelìro, & poi entrarai. da greco , et doj varbin mettendoti à /erro, et à prouefe, et ù bon ferratore, et è luogo per ari- 4ar à leuante, et à ponentCi/ono chiamati i detti tuochi tio/ecco. ' * Tiù oltra per greco vederai vn'Ifola grande,et alta dentro le due Ifolegra¬ di vi è-vjta fecca, vuolfi aiifrgare ^ucUo che par à te dall'l/ota gràde,et pmfn andare dentro dalladetta ì(olagrande,etanderainetto, etvienchiamatala detta Ifolail Scarpanto, asdjandoti che^portoe'I/lacio della detta I/ola éda tramontana, auifandoti ancora che andando per fcoglio tu vederai vn’J/oloj, iaffa et dentro dalla detta è/ecco,aui/andoti accofiati alla detta l/ó/a eiuan- to%re à te, e non ti dubitare, perche la becca fiafiretta mettendoti aiil/ola et narai bene, et chiamafi la detta Ifola Staqualk, aui/andoti dalla bandai di ftrocco tu vederai vn Cajìelio alto, et /opra vna rocca sfacendo la via del ^etto tuvederai il porto, et è luogo per tutti natiilif, và destro per maefiro, et Sarai bene, è buon ferrame, et nfrefeamento d'acqua dabere . ^ incora più oltra circa mig.t\ci. alla quarta di tramontana verfo greco ve¬ lerai vnl/oia alta cìnaPìafii\odo . ' Bb ì Capo 21 PORTOLANO Capo Malio S.jlngiolo con Idolo quarta di greco in verfo Uuante miglia ICO. ^tiifandoti che i porti della Ijola fono dalla bandadi tramontana , volgendo il capo daponente della detta Ifola vederai il Cajlello , accodando-- ti al Cafiello intrando dentro il detto golfo circa rnig .^. tu cederai vna poma ha/a mettiti dentro dalla detta ponta , &èbuonferratorcy& pi4alflar àfer^ to à pronefe & è di pajfa i o. di fondi inii.cir vi è acqua bona: dall'altro ca~. po dcll'ljola di leuanteycioè dell'Ifola di levkinte chex da tramontanay éporta^ per tutte naui^la conofceni^a del detto porto è vn capo l ocato alto biancoiden- tra dal detto capo vederai vna Chiefa rotta ti puoi mettere là doue ti piacCyCjr i buon ferratore » eJ" fondo di pafa óAn iz.& è luogo per tutte nauiy auifan- doti che L detto luogo & l'Ifola fono per me:^zo & hàvna torre fufo vietu chiamata la detta torre è ckiamatOy e fufo il detto luogo è acquay ^ legnCyCou Volicandro quarta di leuante ver fracco mig .2 o. Tolicandro è Ifola longa & Srettay,& alta, èdishabitaday&nonhùporto,neftacio fe noperfufìidererni. VoUcandro con quarta di leuante in verfo il greco mig^^o. auifandoti ohe mma Ifola tagliata à alta dal capo da maeftro , tu vederai due fcogli tondi et aiti X auifandotiche i detti fcogli vogliono rimaner intrando dentro dalla ban¬ da fìnisira , cioè da tramontana, largo dalla detta circa mig.z. tu vederai U valle col cafiello > va dentro perforean à me:^ il Cafiello y&^vaffi dentro per greco ha fondo di paffa 8.&è buon forgitore alla ditta Ifola, & è ha- hiutay& ha acqua, Tartendoti dal detto porto alla via dojlro & firocco mig 25 * tu vederai: ynlfoiagrande & altadue Ifole, e^rfanno vn canal, dentro dal detto canale^ è vn capo brufeiata, & li è ftacio da nani, & ti puoi mettere dc'ntr 0 dal detto, auifandoti che per dentro il canale non è fondo , dalla banda della detta Ifola grandedalla banda d'oslro è vna/piaggia con vna rena bafta con vn fondo bianco , parauego di buora & vuol fi andare largo dalla pronta circa mig. vn& itrmvgpiauifandoti che circa la detta Ifola fono alcuni forgkori dalla ba* ^a difìiorache nottfononettiy la detta Ifola hà Caflelio , cir non è habitato, la detta Ifola fi chi:amaSantorini\ dalla banda deila detta Ifola da ponente circa due Ifole & non hanno ftacioxnè fondo& fono chiamate le dette Ifole, la Chrifliana . - Partendo da Sant orini andando dentro greco & leuante migq^ tu vederai vn'ifola. alt a > & dal detto cupo della detta da greco è vn capo erto recato in acqm\ amfandoti cbel. detto capo tifoleggia fortccon buora , tu ti pud allatr^ gare dal detto quello pare atey& difuora dalladetta Ifola daojìro fono due^ fcoglii^vnlfplottobajf^y ha ben fondo a torno & bon ftacio da nauilij pie- itielk et legante mig.^o tu troue- rai vnlfotd grande $ laqud dalla banda di ponente ha due capi vn ba^o , PaL tro ertOTOcato ^ auifandati che tu dei farla via di quel capo rocatò erto , la - fciandolo dalla banda finijira da maetìro ; affandoti che dd detto Capo mf- fjQ dlapontadagrecoèbuon forgitorCj et bmn parauego diprouen^^a, et di b^iora;amf4ndoti che fu la detta pùnta da greco e vna (eccaj tu ti dei allargare dalla detta circa mig.i. et volgendo la detta pùnta yederd la terra , aiàfan- doti che la detta ìfola non ha porto j tu ti puoi mettere per mei^o la terra doue fi parerà et starai ben con tutù i tempi , et vi è fondo di j An i s,paffa d'acqua vi è acqua buona , Tartendoù ddla terrapvrriuiera vi à yna ponta baf fif laqual ha ptcciolo fondo j eté à modo di vna labionera j et è fondo bianche^ f^on f allargare ddla ditta circa mig.^.et andrrainetto j et cofiv olierai fola t la deha Ifola hà Camello ^ è babitàta y et vien chiamata la detta Ifola^ Largo . partendoti dd detto capo del Cefalo per Icnante ckcamig~$.tutrouerai ynIfola dailabandadifìroccoy etvederdvna[piaggiay tulipmimetterti per prouen^aià capo della (piaggia tu vederaivnfcogliettoj futi puoi mettere dentro daifeoglìmo con mtn venti 3 et t buon per andar à leuantc : auifando- ti che crrcj mi.2Jargo dal [cogl io évnajecca che par [opra acqua d modo tf v- na baf ca^auifimdori lafdati andar in mc^o il canal anderd nettOyCt yim cim-r faata la detta IJoU , CclUgargo ; ddU detta dentro leuante etfìrocco tu ve¬ der d circa mig^Ifola dta con vn Cafìelio habimoymifandotiche la det¬ ta ìfola non hà porto y et hàgran fondo àtomùymaddla banda dentro da gre- co è acqua , et vn poco diipiaggimlay etparmiCgQ per barchey et vkn chiama^ fa la detta [fola , ; aut/àndoti dalla ifola in fin à \odi vien chiamatoil detto canai di I{pdi j et fcorrcfiil detto canal dentro leuante , etfmcco miglia 00* auifmdoti che tutte le Ifolc che ti ho dette vogliono rimanere da garbìn, partendoti da Nifcri circa in 6. verfo lena nte , etfirocco tu none- ré yn ifola habitata 3 il porto è dalla banda di tramontaìut dentro dalcanàf la comfcen:^a dd porto è partendoti dal capo dimaefìro dein/ola uenendo capo di firoccù tu veder ai vna valle grande > et tu và dentro U dettay et vede- ré vna Cbiefmolayetfàia via detta^et metti Udoue che par à teyU alla detta B b 4 Cbkfa 5^ PORTOLANO : Chiefa è aeqm» amfdndon che da vn capo^ & ddli'altro deti'lfola fom atcm*À fio f tieni, tu puoi andar dentro é- rfi fuor a da efsi, & bà gra fondo, vkn ehia^ mata ladma IfiU la Tificpta i Tartendoti dallaTifiopia circa mfg, 6 ,per ftrocco tu vederai vnlfola grande ditata detta Ifola è bakima al porto di le | mntc,& non hd fondo dentro dainfola , il detto porto hi buon fondo ,&h 4 buon forgitorei dalla detta Jfola da tramontana circa mig,z. in j Jom alcune ifùlette dishabitate & hamop^anfondo i towo,&* è parauego da barche, vienclnamatdla detta IfoUbabitataSMicolò del Cargi ; permetto ladetta Ifola circa mig.i* dentro leuante, & firocco tu federai l'Ifola gravide di !{odi facendoHàfapere che tifila di Bjodi è grande ^habitata, & hi terra, e por¬ to , ntanderatti dalla banda di tramontana dentTo dal canal é terra e por* tù,&èper tutte nani , sfondo dìpajfa 4. in j. ^uifandoti che partendoti dalla detta èvnafecca larga dalla terra del muoio da fan Nicolò circa vna^ bakfirata, &ha due pie d'acriua fecca dentro dal muoio, & la fece a piàoltra circa yn} 7 ilglio è vna ponta foreana da 7 ìtaeJìro ^ tramontana > €&* tu ti puoi accoflare alla ietta aprouefe anderai netto, Stufandoti che rifila di J{p* di i forgitoro, & tutto a torno largo dallffiU da due migL tu trouerai pafio-t 14* dacquainfina 20, bonparauego da fufie de remi, Suifindoti Tarten¬ doti da I{odi dalla banda di leuante dentro oflrù & garbin è vn fioglio & ti ' puoi mettere dal fioglio alVlfila in terra tu vederai vn caflello vicn ^jiamato il detto camello Lcndega » Tartendoti da Nifiri dalla turcchia dentro greco ^ tramontana, circa glia 12* tu vederai vn capo forean à garbin rotato in acqua, tu ti puoi acco¬ dare al detto capo Lafeiandoii il detto dalla banda finiflra, voltando il detto , dirupo tu vederai vn muoio di gatto di pietra, cì^per mego il detto è vn'altro fitto acqua, ilqiml va fino in mra,SuifandotÌintrando dentro iiporto tu de^ ut accoHarù al muoio, ch'é/opra acqua A vna barca larga, eir farai dentro il porto, è fondo di paffa &é bon fcrratore^Suifandoti che il det¬ to loco è terra ferma, et dentro dal detto porto vederai alcune muraglieltL^ .quali fargia d'vna cittadejTi ^ legne, e non acqua, et è detto il Crlo , Tartendoti dal detto per (ìaria, circa mig,io. vederai vn capo forean à garbin focato in acqua voltddoii detto capo vederai vn fioglio con vna fpiag- già grande, Suifandati che detta /piaggia ha vna grande vallatafinoui certe cafe babitatc da turchi^ vfi bon rifrefiameto^al capo di detta /piaggia da gar bin è vnodattoì aio,et fitto il detto è acqua, auisàdoti che detro il fioglio et la /piaggia tu puoi metterti, auisàdoti che al detto fioglio à torno è buon firgito re, et puoi metterti fitto il/coglio ficodo i teporali che /arano, et ftaraià ferro I etdproHefi,et é buon ferratore et vlen chiamato il detto Inogo,barba Nicola, , Tartendoti dal detto luogo tu vederai alcuni Jco^lictti dentro leuatitc et ^ firocco, e circa mig % q. trouerai vn golfo, e trauer/erai oltra il detto golfo , il detto è habitato da tmhi,€t è chiamato il golfo dalle Simie,andàdù per riuie'- ratro- O I L E V A N TE. ij Vfi tfititYAi alcuni (cogli foreani àgarbai > / detti [cogli fono fegnalati dì ?na- fsre dipietra et quei fono fegnati dalporto, tu puoi mettere entro i [cogligct ai fo^.ietto grande^ et Harai a ferro t et Àproueje, et è fondo da 20, infìno 5 a. pafad'acquapctfìpuà andar à ieuante,età ponente, eté largo dalla ftaria. circa me' 3 'o miglio, etfanno canai,[m chiamati i[coglidi-S.Taolo,della det¬ tali aria per me-gpi detti [cogli circa mg.l. alta detta ftaria tu vederai vmtj ponta, altra U detta ponta à terra cireamig:^. veder ai vna bocca fretta, et và dentro della detta > auifandoti parti la bocca per le ponte, et vederàivna Chiefa deCaloieri, et [arai dentro il porto, et mettiti doue ti pare, Cintrata è per oflra tCté luogo per galle, et e acqua alla Chiefa, anifandoti che il detto luogo per terra ferma, et é fola, et fononi affai Caftelli, et é habìtata, ctpttof- fi andar daU'lfola d terra ferma con fufe picciole, et detta ìfala vien chiama^ ta, grande Iftla delle Simie . ■partendoti da i detti [cogtictti di S.Taolopaffando il detto golfo per (la¬ ria vederai à terra vna ponta foreana erta con tm fcoglietto picciolo, innan- che arriuid detta ponta veder ai vii altra ponta dentro da elfa,et[opra det ta pontavederaivnamuragÌiaditCira,accBftati adeffa,etbàgran fondo,et yolgendo la detta ponta yederai il porto grande, et vederai nel detto porto vna (piaggia grande ,etmettiti dentro dal itetto porto come pare dac, et è faria dfcrro,et à pronefe, et hà buon fondi, et buon forgitore, et vi poffono fare ogninaue,perchchà fondo dipafa 11. et io. et è buon per andai e arc¬ uante, detto luogo è chiamato Mal fetta, gaardafì detto luogo con I{odi alU-L* quarta doHro verfofirocco mig. 3 J. Partendoti dal detto luogo per riuiera andando à lenaniacircamig. io. tu vederai vn /cogli* tondo erto, et fa canal alla furia, ^Auifandoti che den¬ tro dal [coglia è la (laria à parattego per prouZ-ga accof andati ai fcoglio, aui¬ fandoti chef opra il detto fcoglio fon àferne d’acqua, etvten chiatnato il dettai fcoglio leCilieriie, etgHardaftdaofroettramotanacot!l{odi,etfonomig.i& Partendoti dalle Ciflerneperfiaria circa mig. 6 . tuvederai vn capoforean grebanofo, volgendo il detto capo vanno dentro à modo divit golfetto, et 1 ha aajua legne3 tu puoi Har dentro nel detto luogo a ferro , ^ prouefe^ ha bon f€rrator3 fopra /ro detta ifola da ponei te à terta fui monte è vna torre j quella d la emiofem^ :{a delflfolayét-Ticn chiamata la detta ifola , S. Ni co lo delle vtfiLj ;. Tartendoti dal detto luogo per ftaria andando d leuante tu vederai vna fpiaggi a grande come vna riua roccata grebanj>faj & và alla via di garbWi il detto capo vien chiamato Sette capi , da terra firma & da turchia ; voltando il detto capojtutroueraivna (piaggiagì ande^ tu entrerai nella dettafpiag- giat^tu vederai alcune muraglie 3&‘la fiumara ; ^uifaudotial capo dtpo*^ nente alla detta/piaggia à par auego diproueu^a > &p€r tutta la detta /piag¬ gia è forgitore 3 & vien chiamata la detta(piaggia 3 S’.hiicolo dellapaturaj piu oltraperHariajtHvederai circa mig.z. dentro vna valle^e^ vàper tramont/h na 3 di fuora dd detto canale fono alcuni/cogli dalla banda diflra , & an^ dando dentro tu farai coperto da leuante in fino à ofiro facendola volta dru^ maefiro^e^ è bon fondo3i& bon forgitore per prouent^ * Tartin- DI L E V A N t E. n Tartendoti della detta tu cederai due ifole yvna grande, & l'altra pìccoU (jr [opra la detta ifola grande è yn caflello, & è habitato , la jua intrata è dee tramontana , jlmjandoti che andando alla becca per la Haria circa mig. due turederaivn fco^lio baffo piccolo y &èfuoradal detto fcoglio àgarbin ,, m veder ai vna pietra roffa airacquaytu ti dei accoftare allafiaria all'ifola che è di fuori che vii n chiamata U Tornili ^et tu puoi andare àtomo la detta ifo^ UyCt ha ^ran fondo dalla banda di tramotana della detta ifoU, et è vna vai- le&jorgitore¶uegoda i venti di fuora ;Tartendofi dalla detta ifolad far la via della bocca deinfola è grande y anderai dentro alla bocca e fui det¬ to capo dentro l'ìfola è ilJìacio delle nani da andar à leuante e ponente > ^ é buorlferratore yCt vuol fi dar i prone fi airifolay&perflaria della detta Ifola m yedcraivna valle con alcune muragUcy alcunefalinCy éflacio per fufley yfeendo fuori alla detta valle per andar à leuante tu veder ai alcuno fcogiiet- fo con alcune muraglie/ufo vuol rimanere dalla banda deflra , allargandoti dal detto circa vn prouefcy perche ha vna fecca da tramontana > & tu veder ai dlcunifcoglietti vfeirai fuora , perche hà buon fondo y vien chiamata la det¬ ta grande habitat a Caflel , auifandoti che'l CaHel I{u:^ con I{pdi fi guarda quarta di leuante ver firocco > ér fononi mig, i oo. & Sette capi con pàdiftguarda leuante et ponente,et fononi mig. 6 o, ^cre con Fjodi quarta di greco verfo leuante, & fononi w/g.40. T attendo^ fi da Caflel I{ugi per andar à leuante targo mig,i. per ftro eco tu vederaivn fcoglio erto tondo: auifandoti che l detto /caglio hdgran fondo àtomo vien chiamata Ifola de Correnti, Tartendoti dalla detta Ifola per fari a fono alcuni feoglietti, è vna vaU- le , et la terra ferma yCt è buonforgitore, et parauego dì prou€n':t;a ; più oltrcLB circa mig. i o* per fiaria tu veder ai vn capo , et volgendo il detto capo à terr^ tu veder ai due bocche > auifandoti accollati à quella di leuante, et lafciati ac- coflare dalla banda fmijìr a y et \ccojiati all'Ifola grande chegli è gran fondo y perche dalla bocca é vna fecca y et hàpie^ d^acqua et vuoi fi accojìar quan^ tofi pub all* Ifola grande y quando tu fei dentro dall'Ifola tuvederaivnauaU Icy all'Ifola murai a y aui/andoti che la detta Ifola fa canal conia fiaria y et puoffi vfeir fuora da leuante y et intrare cCn tutte nani , et ftafiì à ferro et à prouefe all'Ifola , auifandoti che hàgran fondoy et [opra La detta ifola è acqua, et legna ajda vallb^ et terra habitatayCt uien chiamata il Cacao , Taptèndoti dalla detta Ifola per fiaria circa mig,^, tu ucderaiunarenru haffa biancayct/opra la detta/piaggia è una roccayCt alla detta è uno Cafiello, auifandoti eh e al la detta/piàggia è forgitore , parauego di prouen^a , & y è acqua, cjy vien chiamata S.Nicolo della Mira : piu oltra perflaria tu ve¬ der ai la riulera erta circa mig,i o, & veder ai vnafpiaggia longa , etgmnde,. Auifandoti che la dettahà da vno et dall'altro vna fiumara al capo di ponen¬ te , dalla dettafpiaggia fono alcune muraglie, et puojpftar alle dette à ferro, et à 3? PORTOLANO tr 4 prouefc, & è bon parati€$o da prouen7^aj& bo» fondo: ^utfandoti che’ capo della [piaggia è U fumaa, & fononi legne, ^ vien chiamata la detta jpia^Xia Ifi fink^ * ^ Tmtndùtl dalla ima ^ vederai vfu capo foreaìiy cV difttoridal dmo cap^/om alcune Ifole, e'puojjl andar den¬ tro d alt i/ola il capo con galle : ^uifandoti che fopra le dette ifole é ac^na pHoiflare a paranego dalla banda di tramontana, & le dette ifole , <3?- il cjpo fono chìamatèle Cbtlidome & le Coiibnée ; Uuifandoti dalle Chilidonie aU tifoUdi Cipro fono mig. i eoXhiUdonk confm BifankfìroccQ e maefiro mig. 16o, Tartendoti dal capo di fan Bifanio per flaria dalla banda d'ojlro ckcaj wig. I o, tu trouerai vnfeogiio grandedl^nalfcoglh non ha bon fon do & è fec 60, dintorno da e^o con li^aria é bon forgiÉcre & pafauego, & è coperto da greco infinaiìmaejìro, cioè ventifoream,eìr vien chiamato fcoglio Trapano ; Tartedoti dal deito fcoglio per flaria àrea ?nig, 1 5. tu trouerai vna pota baf favvolgendo la détta pontatu vederai vna terra dirupata , vederai 2. ca¬ melli/opra 2 * grébani : ^uifandoti che volendo intrar dentro, tu vederai vn mnoloy Vartendoti dalia flaria,^ venendo alla via del Camello da leuante al capo del detto mnotù fotta acquajgi?* èvn altro ilqual hà capo circa vn prone fé largo dalla terra: Schifandoti che alla terra dt porto tu ti dei accoflarc alLt torre ^ mettiti dentro dal porto doue pare dtc& ha fondo dt pajft vno in^ due eir vien chiamata la detta tm^a Baffo, ^uìfandoti cheT capo di fan Copia con Baffo fi guarda dentro leuante é^firocco mig^ 2 5. ^'t.ffo con caflel /(i/- ^io ftguardd dentroléHante&fìrocco, & dentro ponente& 7 nacflro^&fono vtig.2oo^ S' \odicon Baffo alla quarta di leuante verfo fkocco, & la quarta dipontììtc ùerfo maeflro fono miglia 5 20. Tartendofi da Baffo perfìanas deuifola circa miglia due trouerai due fcogli baffi piccoli ; andando in leuante vuolft firingere tanto in terra che arriuì al canal tra i /cogli, & rifola, la via del canal , & ti puoimetteraparauego de detti fcogli mettendoti i fio^ gli pergarbm, & fi può dare iprouefi a i fcogli; ^uifandoti di fuori da i detti fcogli circa miglia vno in due in mare i fecco, venendo da mare vuolfi aliar ^ gare da i dmi fcogli da leuante ò da ponente circa nùg^i, tantoché tu arrini il canale, mettiti il parauego per flaria circamig,i, Tartendofida i detti fcogli perBaria circa miglia venti tu vederai vtl» capo erto,roteato ,eìr bianco, allargati dai detti dirupi circa ntiglia vno in mare, perche é poco fondi, fila vìa del capo, & largate vna baieflrara dal capo ,it^va dentro tanto che tu sij coperto da garbin, zir è bon ferratore, ■ Sfondo dtp affa quattro. T^Uttcndofi fotta il capo, vien chiamato il detto capo , Capo bianco. ^mfandoti che il Baffo, & Fegro è h^bitdto, & han¬ no acqua da bere, ^guardafi il detto Capo bianco quarta di leuante ver(o greco, vi fono miglia venti. Tartendofi dal detto Capo bianco circa mi¬ glia quattro m trouerai vna fpiaggia grande, al capo di ponente deila détta fpiag- i DI levante; fpiaggìa tuvederai vna. Chkfa,chefi chkma S.Gmgh,et vedeva! circa mig. 2. infra terra vn eafìello chiamafi, la Tifcopia; amfandati che fi guarda Ca¬ po Bianco tdi Gauatajtrocco & maefirù, & vi fono mig. r J. Tartendofi dai la Tijcopia circa mig ,%. tu vedcrai vn capa baffa,^ guarda/t ad oUro et tra-~ montana-, auijandoti che il detto capo dalla banda di ponente fono due fcogUet ti piccioli, &pi{Ojfi andar con legni piccioli,& dentro da i detti,faccio honor al capo circa mig. vno,&puoi andar con tutte nani di fuori da i detti [cogli lo¬ ri vn prouefe, & vien chiamato il Capo Canata ; àuifandoti che il detto Capo Canata hà paranego diproueng^a , & digarbin, & dal detto capo da tramon¬ tana la Hanaeirca mig. i o- è vna terra guafìa con vn cafelto, che hà forgito re per meT^ola fiumara, & vuolft metter per me;^o la fiumara circa vn miglio targa,perche è la {piaggia , & iferratore, & hdfondi di pafjafette . ^uifan- doti che tu fei coperto da ofìro infmà leuante, togliendo la vòlta di ponente, vien chiamato il detto loco Limffo;’Partendoft dal detto loco per (laria in leuante tu trouerai ma ponta baffa circa mig. ^o.Auifaidoti che tu debbi an¬ dar largo dalla detta pmtacirca mig. 2 . & mlgatdo il detto capo tu uedcrai alcune riue bafiC con ponte bafe, & mol andar coft largo infine che tu uede- rai una (piaggia grande con alcuni fgari, che và di longo /ufo per la {piaggia, vedcrai vna Chiefa di S.La-garo , facendo la via della detta Chiefa, &■ tei ebepar à te; Jluifvidoti che é buon ferratore, & difeoperto mettiti 'Ul da leuante hiftnaU'oérOjauifandoti che i detti luòghi fono hahitati, & hanno acqua, &Jbno chiamati i detti luoghi le Saline. Tiù olirà per flaria a leuante circa rnig.S.tu vedcrai vn capo erto, rocato, ^ par da lengi i modo (f vn eafìello, et quella è la conofeen-ga del detto capo, Aifandoticbel detto capo da tramontana, eedagarbin hàparaiiego , et f»y„itùYe de foreani et di buore : .Àuifandoti che fui capo da leuante è vna fec- greco, et fono miglia . _ * oitra permana à lemnte circa mig. i o. tu ueikrat un capo pdofo, et dentro dal detto capo mettendofì il capo per ponente, et è flacio, ctparauego di buora, et di prouenga, et ri è acqua, «y vna Chiefa de Caloicvi, & vietL, chiamato il detto loco S. Giorgio. ^ ^ , Tartendoft dal detto capo della Crea enea mg- 1 %. & per n.tria vede^ rai vna terra con alcuni {cogli & fecche di fiwri da tramontana ; Mufandoté I e dentro delle dette fecche fono alcune bocche per galie che fi pub intrarz^, & intrando dentro facendo la via della Torre del CaHello, & (otto la dettai Torre vedcrai lahoccadel porto; Àuifandoti chei detto porto è grande per tutte le nani, ctnautlijAt di porto, et di catena -, la mtrata è per fono Torre, et la bocca ù flretta; Autfandon che fe tu andafsi con nane gran- PORTOLA N-0 j,,uJMi«d>rperm.ér«dif»ri ddlc d«uficih,Mt, ch tumà (ònchìmatiidmiko!liS.Catema , & l* tm4 fama^ofia. EC^uardafi UolTlfmipi.imdria di mifromMam, olUfdffunu. Etfmiche iUemcapo dt s,AndreAgudrd* pe(0& gar- SS». miglL\o.W«,dar, dd dtfto .ddUrofo^HH Uiandt ioitr» cioi da mmMana tu ytdcra, tm ’ A torto, & di fttora dd detto porto fono duefcogU, rnolfì andar di me^o da t ^detti (covlhfacendo la via dalla torre grande,& è dijcoperta dalla tramonta- Z fin’dle^ StuAndrea dentroponen. te &garbZ& dentro 'greco dr kuantc, &fouo mig . . zo.,/ detto loco tnen ‘^^^‘^nendoftoUraperflaria circamig.ioo. vedrai vn capo con alcunifco- glictti baffi in acqua, il detto fichi ama capo di SBifanio; ^uifandottc elru detta ifola di Cipro ha forgitore àtomo, & tutta I Ifola dt Cipro volta mig. soo.;/ capo di Canata con Barato fi guarda dentro leuante efnocco,& vi fon mk.24.0. Il capo della Crea con Barato & guarda firocco & maeflro, e fono mtg.160. Baffo col Zaf0 fi guarda àfirocco & maeflro, rafano mig.^OQ. il capo diGauata con Tripoli guarda leuante & ponente,fono rngtia 220. Baruto, è terra habitata, &non hà porto, è fpiaggta, & la conojcen^aii Battito, è vita pontaforeana dentro ponente & maeHro, cyèia terra alla ba¬ da di tramontana, & alla detta poma, fappi che l forgitore è per meti^gp vn/u mofehetta, laqual mofchettahà alcuni balconi, vuolfi andar tantoché tu apri le dette fenejìre, & metterati largo quello, che ti pare. Sappi che pwr- tendp il detto capo di Baruto circa miglia 20. per fìaria ad oflro yederat vna terra habitata con alcuni fcogli , & fappi che i detti fcogli vogliono rtmanet dalla banda delira, cioè da garbin, & andrai dentro da i detti fcoglt dalla pa¬ ria , & fiatai à ferro, & à prouefe d i detti fcogli, vien chiamata la detta ter¬ ra Saito. Partendoti dal detto luoco circa miglia venti per fiaria e troueraivna terra dirupata , & dishabitata, il fuo porto è dalla banda di tra- montana, & hà alcuni fcogli fuora : ^Auifandoti che i detti fcogli vogliono ri¬ manere dalla banda deflra, &far la via della ietta terra, &■ farai coperto da tutti i tempi, & venti, eccetto che da tramontana, & vien chiamato il detto loco il Suro. . . Tiùoitraper fiaria àgarbin tu vedrai vn capo erto rocato bianco eirca glia 20. dvfopra il detto capo è vna Chiefa bianca, ó" quella è laconojccnga del detto capo , & vien chiamato il detto Capo bianco. jiuifandoti thefe tu ■puoi andar circa mig.i. in mar per fiaria vi fono di brutte fecchc, &vuoft andar coft in fin che tu ti metti in dromo della terra . Lafeiando la terra da la banda fvnfira accofiati alla terra circa vna ballcftrata, eìf tu vedrai vnjco- vIlifltQ DI LEVANTE. 3 * olktto piccolo con vn mnolo fotta arqus ; & debbi andar demo il muoLOi&- ìifeiA il fcavlio dalia banda delira demo il porto , autfandoti che difuf>ca^ dalla bocca ad vna ballefìrata v è vnafecca, che ha pie 11. d'acqua , fufo dal fcoHhaUa (pialla d [ecco, & non fi può andar fe non con barche;, J.uifaìi- doti che la detta terra ha xu acqua che è jimaraja detta terra é dirupata,& dishabitata, & vien chiamata (a detta terra, Acre . v ■ a- ■Partendoft dalla detta terra circa mi^. IQ. vedrai vn capo erto alla via df aarbin [opra il detto capo è vn cafìello habitato da Saracttii, & al ba}l,o del detto capo ve Irai vnaponta b.i/ia, dentro dalla detta poma da trarnontana^ -ncdrai vna terra dirupata, & è bon loco , &forgitore per ntctao della dettai terra fuora che per tramontana: vien chiamato il detto loco Scafa 7 ; 7 ;pil capo <: nianaìitadel'Damcno; Affandoti, che fe vuoi andar circa mig. i- m Àe dà detto capo andrainctto,Tarteiidoti dai detto capo circa mig. io. d ofi 0 tu vedrai rncajìello eoa vna torre diéabitata,& non ha porto, &vie>t. Jhiamatoil dettocujìelloTelegrin-.Tartendofiperjlaria circamig. i o. dma~ una t!i vedrai vna terra dirupata,^ non ha porto, ncfpiaggia,& vtcn c,jia- mata la detta terra, Cefaria. Tartendofi dalla detta circa mig.ioJu vederat i detti luoghi baffi bianchi con poco di ritta roffa ,jopra la detta vedrai vn ca- pello dirupato detto, Ar'K'*f ^jnfinfìUitponta de Jifianefe, trafeorre ad oHro, <& tramontana ; ^uifan- doti che tutta quanta la Soria hà Jorgitore, & [piaggia . PORTOLANO Di diuerfi luoghi. P artendoti dal porto di Venetia fà la via dentro grecOì & leuantei& rà nel porto [opra capo Tduìgra, fon mig. i oo)vartendoti poi di det to porto di Venecia da leu ante va fopra C ^rflagneto , & vi fono mig. 100. Tartendoti dal detto porto f a h via dentro lei»ante , <& frneco yà [opra S*Giouanni in pelago e Volmontore fono niig, i . o.S.Giouanni ih pe¬ lago con le Voìmontorefeonx d firccco e macjiro,Jono yni'^^.i^ .Tolmontorefo¬ no fco^li due,& dentro l'vno e l'altro fi può andare,yaa non conr lUc ,accofld- doti al [cogito grande j eh'è da terra ic due parti avn caneuo và ficuro, Tolr ynontora piccioLihàfuora in mare circa mig.z. in offro, firocco fecca vna Cbiefa in pie io. d'acqua [ufo , Da Volmontora in Ancona naviga per odro > fono mig. 140, Se d'.Ancona nauigbi dentro greco,tramc'ntava verrai al Sanfego fino à Niemeje vieni di là troucrai vn porto dentro chiamato Torto Longo, & L'altro Torto di Canedoli,e Sorgana, da Canedoli à Sorgana v'è fecca,fon lontane -vnaall'altra mig.z, Sanfego è verfo Quarnero da tramon¬ tana vna fecca larga met^p miglio, & è nel Sanfegovrfìfola diefema, che in capo di via da matHro verfo Ramerò è vn fcoglio, chiamato boccola ha faffi tre d'acqua dentri il fcoglio Tlia , joentro DI DIVERSI IVOGHL 33 fatto monte Chebo é porto che fi dece Scaligine j itltandare Ber firocca U fìaria £ vn altro porto jche fi dice LmgOidr ha /coglia vno in gar £ dentro hfcogUù la/eccajlmgapernauìpÌ€doie^& èdarge da Scali- gene mig- 5 in 6 Ùifoi trotù a lemnte m fcoglìo^dontro dqiiak è la vallea d'jigofia^& è bmnp)no grande^ dopo tu trom ilfcoglio delle Monache^ etfe yuùìfiare ai portonella vallcy il fc&glktto rimane in ponete^poitu tram il portodi CigJaJlquafé buon portOt et non ha alcuna rocca f&‘piiojJi acco/lart da vnabMa & dall’altra, & dentro psr letiante fonobontffimi 'reati difufo, "Più oltra aitanti {renerai forneli,ilqual’èponojìretto, & é aprcjlo ilcapa deU',4rfa, &poi tutroui Hierne, ilqnal è bmnpo'rto, e^rlafaa intrata ha di palia^.d'acqiiaconiafecca jérpnoivfcirdeBtro inNiemeia fcoglio di San Pietro, &permce:^ó il fcoglio di S.Pietrat in greco d vulfsla,cbeficbiama Lo riola, & ha porto verfo la fiarict, & fe tu vani andar da l^iente ad ^rbe naui gapergrcco,&’trcrraim capQdel^lfoladiTago,è rn porto che fi chiama ucner,cheha fcoglio vno da tramontana,& da quel fcoglio tu puoi veder ,dT- be verfo tramontana, & da l^ieme in Mhefono mig. 40 Ba ììieme à Sd~ ita fono miglio alfono, & Anderai fteura. Da Calolimenà ài Car^àtof pa IcuantCi&più al greco fono mig.40 Et dal Cargator all’lfoli de Gai- darsni , dentro greco flettente)mig, lù Et fuorain mare e l Ifola de i Gaidaroni , mig. io Et è yna feccd fitto acqua di pajfa due & Da i Gaidaroui alla ChriHianà perleuaiite fino mig. 50 Balla Cbriflia- na d capo Scrmon fono per greco, mig. 4.0 Da capo Sermon à Scàrpanto, dentro greco, ^ leuante,mig, 50 E da Scarpanto al capo dentro greco,& leuante, mig. r J E dal capo dl{pdi per greco, & tramontana ,mig.ì.ò 0 E da Bpdid Caflel Ejigp Ha quarta de leuance verfi greco, iui è buon por- to,& puoi intrar d’agni parte , mig. lao E daCi^el capoSAn Si- finiofinomig.ì io quarta di leuante yerfi firocco, ini è buon porto, & dauanti à quelportofino Jfiledue,^ la bocca che bada leuante e monda, (dr netta,&quella da ponente ha porgitore di pajfa 40. &la me^ana e camera verfi leii.mte in due parti, 0 “ fu l'ifilagraride, che yerfi leuànte , h.i acquoj^ -dolce in una ciflerna, ^ha fcalatton buona, ó' ha buon fondo > eP" fi tu vuoi andar in buon porto, metti la bocca mettiana d mega nane, & va per greco, tt vederai vn Ifola pUciola fopra il capo, che ti rimane tu poneste ; Cr vn alr tra picciola. Ifola, cbetirimanc in leuante, et in quella bocca fino pafà io. d’acqua, & là dentro è porto verfi ponente longi arcate due in terra ferma , fono cijlerne due d'acqua dolce, et dal capo alla Eetra,fino mig. 40 Et dalla Stramiraalla'Pctrafonotnig. 2 '^. a > n r- ■ In capo della Stramira mtg, 5 . hngbivcrfi leuante, e la Vaile delia cA,et è buona aneboratione, là d ma fiumara d'acqua dolce, et da lungi dal¬ la fumara da ponente alla posta é buon porto da nane, et d ogmnautlio , et dalla Stramira a i colli delle Chilideme fino mig. 20 Et t fiogli delle Chi- lidoTìie fono Tifar, et in meg^o d’efsi é forgi tare, et parauego per ponente, ce. per maefro, et per mego ifcogli rf. ile Chilidonie in mare mig .2 5 .m firocco d ma fecca fitto acqua, et ha manco di papa due in tre d acqua , et da i fiogit delle ( hilidonie à Baffo da firocco mig. 1 80 Et dalle Chilidonie al porta Cenonefe per tramontana fino mig. io lui é il porto, et vn capo rapo. Et dal porto Genouefeà Sataliaper tramontana fino rnig. ; o Et la cono- kenga delle Chilidonie è, che quando tu venifsi, vi ^ vua gran montagna.^ l’Eiario , et quella montagna fia rn mefiro infra terra /opra le Chilidonie^ > et fe tu vuoi andar in Cipro in jlcre , et fi tufii_ à Gauata, che e fopra Lttntj- fo, nauiga dentro leuante et firocco, et fino mig. 2 40 E fi tu vuoi J ” iit r dritta conofeenga della Sorta , je tu andaff dal ponente al leuante per a dar in Soria, oueroin Mre, firn farai aìlaviHa di Cipro per me^o Eajf p et per mego il Gauata > riAuiga dentro leuante et firocco , fi cotne^ y^detai^ 3^ .PORTOLANO & vederci il Camene Icuar ifolato rerfo ponente , & (e tupedegafli piA leuante > veder ai vn mente alto , che fi dice di Belino , & più verfo tramon-^ tana fono altri monti y che fono [opra fcritti, che fono chiamati le Forche di fotte i &più oltra à tramontana fono altri monti che fono fopra Barntó ^ detti la Cola di Barato i & poi fono altre montagne, & jopraJripQli , ^ più à tramontana > &fe tupedegafti verfo tramontana , che è verfo greco , vederai tutta la terra di Sorta , & verrefli dal capo Santo , & anderai in^ final capo della Gloriata^ fono mig, 70. E dal capo della Gloriata à Tripoli y fono dentro oftro , & firocco mig.60. E dal ripoli alCifola di Tortofa y fono per tramontana mig jo* E fappi che Tripoli é buon porto y &• fe tu vuoi andar in porto, vàdifuo- rada tutte Plfole efcogliy & là ti metti verfo tramontana infin al capo di fcogli y iui tu ti farai a pronefe y& le tue anchore metti in greco in pa^la trcj d!acquay& da Tripoli al poggio del Conteflabiley/ono mig.20- lui è vn porto y & fe tu ti vuoi metter là, và dentro infin che treueraiaU €uni fcogli y & Tifor , ^ acqua da bere : iui tu puoi fare àprouefe 3 & met* ter le anchore in greco in pajfa quattro d'acqua y onero in cinque , dalToggiO yerJoConteHabile, & verfo garbin fono mig./{%. In fin al capo diBaru^ to y & yien leuante dal capo di Baruto circa mig .^. fuiyè il Calici di Barite tOy & poi vengono i colli da leuante àmig,2. iuiè porto , fàbonoreai fcogli y metti prouefi due , trouerai paffa cinque J acqua alle anchore . Et dal ^apo di Baruto verfo l'oflrofono rifole di Saito , eìr è largo da Baruto mig,i. Lafuaintrataèda grecoy &dagarbin y & è bajtofondo, Et da Saito verfo garbin è ITfola di Suro , & la fua intrata è da greco , cirfe ti metti dentro lab feia ognlfola da parte 3 & mettiti fono la T orre , eìr dalla catena largo dutj prouefi , Et da Suro in jLcre , fono mig. 18. Et quìui è vn porto > mi fà honòr alla fecca , che è in capo de ifcogli , che circondano il porto finalbu Torre delle ÙM:ofchey& là tu puoi entrar dentro da ifcogli. E da .Acre fin'à Calìel Telegrin , fono mig.io. E da Calici Telegrin à Cefariuy mig.io. E da Cefaria a Zaffo, mig.^o. E da Zaffoi Scalena, mig.^o. E da Scalena à Ga\araymiglia 50. E da Ga'^^ara à DamiatUy mig. 180. E da Damiata in Alcfjandriayfono mig.ioo. E fé tu vuoi andar da .Acrein Aleffandria nauiga per ponente fnig»2^Qt Et poi dà la pro 3 a alla quarta di garbiti verfo offro , & vederai il Faro , & fono da Acre in Alcffandriay mig. 5 00. DaLagufla nauigaper quarta di ponente ver garbin anderai alla Chrir fìianayfono mig.^00. E dallo Gauata alle Chilionieyper maeflro mig.21 o. E dallo Gauata in Alcf^andriaycntro off ro & garbin fono 7nig.\oo* E dalla Gauata é Got^ di Gredo, fono per la quarta di ponente vergare birtymig.C^o. . Dal DI DIVERSI LVOGtìl. j}d Ca}H> al Capo S.Bifakio alla quarta di ponente verfo .garhin fono Dal Capo Semon al Go^^o per ponente fono triig. '200 Dal in Acre per lenante fono ìttig. 8yo Dal Gas^o in ^leffandria entro legante, et fi~ rocco mig. 500 Dal Cìo;^^? per tutta la diaria de i montiy fo^ imi pafja 7. d'acqua , & hà fondo di rena mig.i. in mare,&fe yuoi andar da Marjf^na, cjbe è vna capo de monti da ponente in jile^andria, nauigaper leuante, quando farai in mare verrai ben, & fono mig. 107/;! fino in Mefi fandria, "Ba Tdalta à Tripoli di Barbaria per oflro mìg. 2 60 Da T^laha alla Tantdlaria entr o ponente,&nia€flro mig. 150 Da Malta alla Tedefa entro ponente, &garbin mig. 100 Dalla Tedofa à Tripoli entro firocco mig, i 5 0 Da CapoTajfera alla Fagagnana, e tutta quella riuiera[corre dentro ponente ^ maeftro mig.z 50 Da Capo Tafferaà S^afacaranie mig. no DaI{afa^ tararne à terra Nuoua mig. 40 Da terra Nuoua alla Licata mig.z o Dalla Licata ad Argenta mig.30 Da .Argenta à Siac ca mig. 3 o Dàlia SUcca àlylar’s^aramig.'io Da'Mar7;ara à Marfanamig. 1 5 Da TrapanoàTa^ termo per greco mig. no DaT rapano à MeU'^o dentro greco & Ibuantcj mig. 140 Da lYleU'^o à Tdejfina dentro greco & leuante mig. (ìòs Da Trleffraa à Sarajuforperoflro mig. 200 Et fe ruoi nauigar per Sicilia altra mare da Capo Vafferà per legante appara bordon Onifiro, & yerrai da capo [opra vfrfo lo Co7;^o di Credè^Et fe vuoi nauigar da bocca di Ferro, et da 74 ef fina alVlfola di Crede, nauiga quarta di leuante e yer firocco verrai fopraca^ po S.Ciouanni. Et fevuoi nauigar da Got^^o àcapo Sermon nauiga dentro greco, & leuante, et più à leuante, dal Go\7^o a capo Sermon mig. 2 00 Se vuoi nauigar da capo Sermon in Cipro, nauiga per leuante, diverrai [opra ca po S.Bifanio mig. 500 Se rolejSi nauigar da capo Sermon in Sorixyhr volefl fi andare, che 7ion yedeffì l'ifola di Cipro, nauiga mig. 5 00 quarta di fuortu da leuante, ^ poi dà da la proda al leuante eìr y errai [opra Cefaria,mig.ioo Senauigafii da Cipro in Soria,etfe tu foffi in mar mig.i o. nauiga per leuante^ eJr- vederai da Saito infin firocco, mig. 400 Da Saito à Suora mig. 20 Saito hàpcrconofcenz^a vna forca altay laqual forca è [opra Saito ver/o Baru to, etfe unoi andare è conofeen'^a della Soria, che pedegafli di/opra jicre uer leuante, cioè ucr Tripoli fono montagne grandi, et ri':c:^ofe uerfo mare infroj terra, et fe pedegafli difetto uerfo jìleflandria è terra piana, et non tiueng^ no montagne faluo à Camene, et quello litua fijolato in mare . Se utioi andare da Cipro in j£ ere nauiga quarta di firocco uerfo oflro, yer^ rat in .Acre fono mig. i6(S Se uuoi andafr di Soria in .Acre ouero in Alffs^ti* dria, nauiga per ponente mig. 400 Et poi dà la proda all'odro nauigando uederai il ferro, et fe uuoi andar da Co^c^o di Crede in Aleflandria nauiga^ entro leuante et firocco, et uerrai alla uifla del E avrò d'Aloffandriit mig. 5 00 Se UUOI andar da capo Sermon in Aleffandria nauiga per firocco, uer- rai tn AleflandriayCt da capo Sermon in Al^ff<^ndria fono mig. 5 00 Se uuoi andar dal capo \afiqji^e òlla Gofecione, nauiga quarta deponente ucrmae^ % DI DIVERSI LVOCHt ftra, & verrai dl^tGofccime, fonomi^.'ioo Se^ttoi co ifc? ■ parf* di Rafta7iTen ètfiatpo deimontidd qplf(i>che tiene m forno ni ^.c\i>an~ dm, ùmefegnaie a ^ajknt^en è buon porto, & bimct aneboratione, &per tutta U haria de i monti) & hà valle vna in ponente ù il porto per me^o it Ca~ Mo .& da buon Andrea all'lfole di Carfe fono mig. 40 Carfe e Ifola pia- na.&è buon porto, ó- debbi in terra da ponente et da leitante)& da tramon- tana ècartmatO) & fononijeeebe chefì veggonO) q^che mnfi vcp^onO)& da Carfeà R efalcin che t'm capo ddmonti diIcnantc.fono wi^.yo M psi’i0, et hd vna punta da ponente fnora in marc.fmra della W/«« » J>ie dm • nnando viem aUaponta ; à fima dell'Ifola, perche e ba}h fondi di i o. in 11! palmi d'acqua, quando hai Ufeiato per ponente m paffafn vnad'aequa dolce, appnfo di duemig. è Moncheda da Kcfaltin à Barda fono mig.r^o Hit cporto buono,& ha Ifola vna iii terra da leuame, & da ponente in terra ferma [opra vna ponta fono toni due, B.» - da è Ifola propria, &• d afmilimline d'vna nane cm vm barca dietro a vela, J-daLutLaCa/elesfinomig-Z Da Cafelcsall llok di Colombimig-io rntra da Icuante, & da'l'Ifola di Colombi alla Gofetion mig. 40 Im tvì^ ZV, &h> />»»«. IS- a mi? 4.0 « R,afan d buon porto, & lafua innata d da leuante;&hii.pei co- niclta vna ponta fonile piana, hd la ripa bianca, & i appreso il golfo dt Rarm, &fe vuoi reme in buon fondo, vd tanto cheta radi inpajjajef dacqua, & là forgi, che vè buon fondo di rena. Et da R^afan ;?( Mcfandria LU.150 àlgolfoappreffoAleJfandriamig.i^ Et e ipU vna che hànome tme dell'Arabo, & è buon porto, e tu puoi entrar da tu vuoi, & hà fondo pafa 8. i'acqua.&metti iprouefì ai fcoglio, & ie aii- chore alla Barbarla, &fe volefsìnamgared'Alejfandria a capo viza per maeflro, e fappi, ohe Gaidaroni fonoIfotepiane, v è buona intratada fonaite,& daleuante, & lungi da Credemig- 1 J Se vuoi andar d Wia d Gorgo di Crede , naiiiga trd ponente & maeflro, & fm ver maeBì y errai d Gogfcp, & vi fono mìg. 5 00 Et dipoife vuoi nauigare d fe^^n- dria a i monU, muiga fuori di ponente verfo maeflro, & verrai afalmmento ì Refaltino, & vi ò dalfopradem luogo a detto Rjtfaltmo mig. 5 00. PORTOLANO Di ponente. PORTOLANO ^ andare di SdrbxrUU^efiUin niuigi ^cr ponente^ & yemt ippref^ Africi feahQifom mig* io3□ Se nxaigalU di I{efiiltin tripanite ^ 4 Lìmpedofa t foììomig, 800 SevolcJU andar dit^ Crede à Mi^^^anmig z qfurtx di ponente verfo m.ufìrOf drvi in boeca di Fa Té yfom rnig Sio Se vnoi andar di capo Spada a Moiian nanrga dentro po^ neme&nuefirQy da Crede i Modon ìnìg. 200 Se i/hot andar da Moioti In Sìaiu namga per ponente & verrai al Faro di Mejjìna , fona mig, 45 o S eSf" acque > & ieffic , Da Lamp^dofa natdga dentro ofiro (irocco * mìg. 100 Voi dallo porto ctlfojìros ^verrai à Tripoli , ?mg.ioo Se inwi andare da Maka à Tripoli diBaì bai iananigd quarta dWro vergarbin, & verrai à TrìpoUmlg^. 27 ® Se yiioi hauer co nofcefi'^a di Tripoli di Barbai ia, e rp^ejìa ^ che qua?ida yieni dal pelago perpedegare à Tripoiiife pedvgajiì da legante , vederefti la Care-- naicheèdalcapodilcitameiér éfonHef&ydmgroff'indùi/ìfino difopra Tri^ folit eapo^ cheé da ponente^ é alto, [otto quel c apo é vn altra capa baffo, et è la Carena da ponente infino d terra da rnig-^o Lalùia tutta la Carena da latante , cP* vieti ilTahnifo vna pontat & dapoi quella patitaé Tripoli . Se tu yuoi andar da Tripoli in Sicilia naiiiga dentro mae0rOy&tfamQnta-‘ na^et yenai alla Vedofa , fom mig .340 DaTripoll a capa Vaffera. Se vmi andar da T rifoli alia Tagagmna nauiga dentro maefiroy & troMontma j cS? ^errai dia Fagagnana^ fono m 5; o DaTripoti in africa, mig,i 6 q> se tu yuoi andare alla Fagagnanafempre muiga per ponente veder ai Tol ara, £t l'Jfola di S^TìetrOt/ono wug,2 7 0 Se vuoi andar dairifola di S, Viero a- Jpma il nadgar dentro grcco^ & tenantty cli^ytrraid Mamicai Wig. 40» Da Maioma d Caureranauiga pergarbm,& verrai a Imiti^/opra Formata rat et dalla città di Mdorua d capo di Lem^a foncmig^i 50 Se tu nauiga- fii da Formentata pergarUntu vmefii àcapa di ValU[opra la montagna di Cartagineffom mig 2 00 Sopra il capo dtValh mig. j da kmnte > è vn* jfilufCiot ifoU di Tdiy& fé tu vuoi andare a metterti j, U fom entrate due -pna da greco, & l'altra da gaTbmj& quella da garbin é netta^eìr quella da greco è {porca,€t metti mente andar larprddla ponti arcate duey&fer me^ù la valle mettiti dalTlfola , n là tu puoi metter i proueft > & muerd fondo di paffa 6 * d'acqmy et puofjì ben intrar ficuro, etfi wnmigajii dalla fa gagnana dentro maefiro et troìnStana tu vemfli da mote Cbrijìo ^oo mig^& mofiraf$ monte Chrifio per tal moda ^ largo da Bdterra andare da fagagnana à Totara nauiga per maefiro, & verrai a Tolara, mig* 3 00 Se tu vuoi andare ddia Fagagnana dia bocca di Carbanarar & in Sardegna, nauiga tra ponente ma^ra, etpiàal ponente,et verrai à Carbonara^mig, 5.00 Se tu vuoi andare dalla Faga^iana d Napoli nauiga dentro greco & tnaefiro, à Napoli mig^’poo Se vuoi artdar da Cafia in Sardegna nauigaper ^arbin, et verraida Carbonara i Calari^mig.^ 00 Se venirti da Tolara per teuante 5 tu verrai aUTfoLi di Sponfa ymig 2 3 o Se nauigafli da Tiombino quarta difìrocco verfo leuanteyverrefìi ad ìfihia , mig, 300 venifti CMlionara À Taterrm nauiga per leuate^t verrai al capo di S^ito mig* 2 jQ Setti PORTOLANO 9€tHn-Vikdmdd Cdrhcn^rd pcrletuntcpi verrai almarl{e£em 9 , nfeVuGi hmCf U tónofccn^a di t^uelh è rmndo come yr.a meda di ftno .fono mig,^ 5 o ' m rnar j(eP€mo alla Fagagnana dalla parte verfo oFìro è vn huoirporto il €alklh,& quel portò c v7Ìlfda. et di cefi U Sar^na, ài fmr a da quclClfo^ li Hv/aitrllfola ficciola. & fen^a dubbio tu puoi mr are da qual parte Ut mBÌ> Poàje quel portò hà due intrate, iVn j da fìrocco , c t altra da garbin ^ ò' je m muigaHi ddhfoU di S, TieU'o per garbin tu vcrreUi à . fono 7ni^\ 7 60 Se tu nauigélida Tolara per garbin verrefli a :{ibel J^eame fono mgfi^ o Se tu nauigalìi da Capo terra per garbin à Tetra rafi Cargolo.fo^ u^ndg. 500 Se tu ìuuigaHi à & vvtefìi andare i Marfiglia > nauiga perU^montanaj et pin verfog^^eco. etyederai Maiorica da ponente. Ever¬ rai a T^Urfiglia.fono mig^ùoo Se da Bat^a m vuoi andare a MaiOYÌca.nau* ga per mtmonwia. et remii a Mawrica fono mig.^ 00 Se da Maiorica m THùi a ridar a Mmfilìa. nautga qtiavta d^oflro yerfo garbin^ serrai a Marfr^ Ha , fono mig*i 50 Se tu vuoi namgarda Marfdia aBm^a > nautga quarta ^ù^rò yerfogarbin , c3r mderaìMai&rica da ponente da ZicaràBut^a , fono migajoo Se vuoi andare a 'Marfìlia dentro Minorica. tST lAaiorka. nauiga dentro ojtrOf et garbin. et verrai per Freo fono mig^ 350 Se tu vuoi andare da Eu^ia i Nerbona quarta di maejìro rcìfo tramontana.^ yenai ad ejfzj. fono mìgìjco Sappi che l^Urfdia ha buon porte. ^ ytPifoIa che hi nomc^ Tomago Stefano, et è buon forgitore entro trifola di S^Stefano. et Tomago. è yn altra IfoU che hi nome libito, et è buon forgitore^ &poifi trouano te Ijole de i I{eh che hanno buon porto, et hi nome porto Cor fa .et hi in trai a da po~ mnt€j chef dice bocca d^Eri. et fono buon Jorgitore.puofsi dar prmefe altlfo- htta.cbe i alla bocca yerfo il pelago, et f Jfole di Ieri fono Ifole piane, et lon^ ghe. et ha da pofìcnte buon porto, che fi chiama T cleno : et puoi tu vieni a ca-^ po Ceredin. che t alto monte, et c valle, et Ifole. et è hifino al mote Cercclin. mig- Dal monte Cercelin verfo ponente larg0 7mg, 1 o d rnporeo. che hi nome bon Icrmin^ Ft pià al ponente è Ifota vììa . che fi dice C^qui-- la. et è bmn fornitóre di pafia j 5, d'acqua, et e bona intrata da kuante et da ponente, et è vna fecca In me^o della bocca tra due acque, entro tlfota è Urrà ferma. & quefa via è irà C àquila.et U bocca di Mnrfdia^ et fcoglio* Mona- co d buon porto, etfopra il detto porto i vn monte alto ibe fi lena comevna- rate.et ha nomet^i:^emh fatando quello verfo ponente è porto vno. che a nomeLmnri.etè fotte. et t tengida Mo^iaco mtg, 5 EtTylonaco i finitadel dìUrettoàlGemua dal ponente, et da ponente pa\ andò Monaco fi trouaJ:r moli, che è porto dafujìepkciole.et ùiargcdairifoia diS.Marga- yita Dainfola de Satiu Honorici wig. 15 et è bfw'4 porto ; Et fe cu VUOI andare in Sardegna al capo deWlfola ColQmbara.cbt kà nome Sùrpen^ ma. etuuoi andare à Tmefe. nauiga per ofìro. et uerrai da Eiferta infin à dm ferro j et fi tu moipedegare fopra zibd naviga per greco . et mirai adeffa^ , D I P 0 N E N T e; 4j da ejja, et la fomiglian:^a di I{afa Zibel che è la ut a, et Ifolte molto erta , etfe vuoi andar da MarI{etemo'àTHnefe nauiga per garbiti, et uerrai da I{afa Zibel infmo alZemelo ,fetio mig. 290 Infìno à Tmefe da i Chelbi che fono largo dal Mar Batterne mig.io Et guardaft dentro greco, et leuante, et fe tunauigafti da BuT^ia quarta dimagro tserfo ponente, tu uerrefìi /opra Fer¬ menterà da ponente fono mig. 300 Shmoi andar da buofa all'ljbla di Ma- iorica, nauiga per maeffro, & uerrai a Camera ,fono mig. j 5 o Se uuoi andar da Bugia à Capo de Tali .nauiga per ponente, et uerrai apprefio effi -, et yè_> mai andar in porto di leui\a, et ueniffi dagarbin, metti mente alla Formen- tara, et lafcia l’Ifola uerfo leuit^a, che è allaponta à tal modo, et più grò fiat* dauanti alla polita, il capo uerfo tramontana è fottile, et da ponente dgroffo , et uà fottigliando in uer la ponta, et là è Terre vna , il capo di Fermenterà uerfo la ponta moflra Ifola ima ; lafcia quell'Ifola da Fermenterà, e longi dal porto mig. 2. et ha fondo di pafia 6. et fe tu fei d grado di T ortofa, et uuoi andar al MonteColombaro, nauiga per olire, et lo uederai, et è Montai Colombaro Ifola una, et è largo da terra ferma mig. 20 Se uuoi andar da Monte Colombaro à capo di Martin, nauiga per afro, uerrai alto dal ca~ pomig. I $ inmare. Se uieni dal lapo corfo alla Ceraga, & uogli andar à Bonifacio dalla parte di ponente, nauiga per ga/bin da mig. 200 Verrai d moKteSagro fopra lo capo damig. 20 inm.tre,poi dà la proda al fracco,et- uerrai fopra Bonifacio, et fe pedegafti di notte [opra capo di B^a'^i Zile, et Holefi andar d Ttincfe, nauiga dentro oflro, et firocco alcuna cofa muoue l'of¬ fro , et firocco, alcuna cofa per l'oftro uerrai al quarto di quartana mig. 2. et mig.30 Se vuoi andar dal Capo Tafiera rimagna nauiga per leuante quarta. verfogreco,vcrraiàModon, fonomig. <^00 Setu fei alla Torretta à bocca di ferro da tramontana, et vuoi andar in ponente, nauiga per ponente verrai, à bocca p Melazgp, à Volcana è Ifola vna,& hà buon porto, et fe vai per po¬ nete dalla parte delira vie» à LipariyCt Saline,et poi vegoti altre i.Ifolepik i ponete,che fi dicono Mrcuio,et Soricuro,et da Volcana à qucfle due Ifole fonv mig..^o Di là à Talermo mig. 100 àgreco,& a garbin,et vn’altra Ifola fopra Talermo che fi chiama Vrflega, che ha vna Chiefa fufo, &vna al porto, & è forgime dalla parte della Chiefa, & è largo da Talermo mig.-jo ad oflro c^ tramontana-. Et [appi che da Volcana fi feorre per ponente tutta late-,-radi Sicilia dallafaccia di tramontana infina^l capo di S.Vido, etìàn-auiga per garbili,verrai à Ieiiiz:a, e la Fagagnana,ct di fono Ieuiza,e Trapano,^ à le- tante c buon porto, & dalla Fagagnana amar Bptemo,fono mig. 2 o Ter po¬ nente non ti accoflara marBetemo, et hàparaiiego cope-rto da garbin & da eftro, & firocco, & da mar Betemo alla Fagagnana nauiga detto oftro & fi- rocco, etve-rrai acapoVajfera,fonomig.2'jo Se damar ìfetemo etla Faga¬ gnana voleft andar aMaltafìrigneti a firocco, et anderai aMalta ; Maltaè Ifola piana, & hà C afelio vno dal lato di tramontana,etfotto quel CafleUo è ^ buon PORTOLANO buon porto, et da Matta fe tu nauigafsi per tramontana verrefli a I^afta, fon» mig óo Se ti Hringi veifo greco qnarlei ver tramontana verrai dal capo Taffera in ver Sarag^a > & vmi andar dal faro di Meffina ver Napoli ouer Caiettajuauiga entro ma€ftrOy&tramontana,&fegui alcuna cofa più al mat flro&viontcrai tutta Uterradella Calabriaverfo ilTrincipato , fir verrai a Stromboli che è [opra la Monterà mig. 6o & è largo dal Faro: Se tu fel fo- fra la ponto,che è [opra Gaietta da garbin largo mig.óo nauiga per maeflro, & monterai tutta la fpiagg rimagna infmo fotto lelba a Tiombino , & da^ Tiombinoairijolafonomig.60 fer rnaejlroaporto Canuna,&' nauigaperpo nente, et verrai a porto Venere^, fono mig. 60 Da porto Venere d Genoua, mig* 60 Torto Venere hajiduanti il CaHello vnlfola, ^ è dentro f Ijola il Caftello, è porto ianaue^preflo Genoua, &bada Icuante monte yno , che è chiamato Capo diMonte, è verjo leuanteé porto,^ di là da Genoua,fono mi*» gl. 15 Da Genoua fe tu nauigafji per garbin , tu monterejfi tutta la riuiera fuor a a Monaco, che è vn Cafìello che è la difinità del diflretto di Genoua,& ha porto il CaHello diverfoGenoua,ct di la in quà ^fonomig. 5. DaGenoua nauiga per garbin , tu monterai tutta la terra infmo a Marfe*» glia , et infmo a capo di Croce, che è in capo di Catalogna da leuante, et deu capo Croce nauiga per garbin,tu feorri tutta la terra di CatAogna infin à gre^ i co di Tortofa,et da capo di Martin a capo de Tali,nauiga dentro ofìro, etgar i tin, et verrai ad efsi, et a capo de Vali fono fcogli due,che fi chiamano le^For | miche, et fe tu vuoi nauigar dall* Ifola di S.Tietro verfo tramontana a Napo^ I ti,auanti che tuvadiaNapoli,tu anderai fopra il capo di S.Marco da mig.i 5 è largo daWlfola di S.Tietro w/^.5 o dA capo di S.Marco a man Leuante^ mig. IO verfo tramontana ; Di là dal capo delle Saline mig, 15 Dal ca*» fo delle Saline a Baf^a mig. 15 Da Baffa a Teuefìi mig, 60 Da Teuefìi 4 Bjemi all Jfola che fi dice Lafenara che è in capo della Sardegna verfo znaeftro mig, 40 Et vi Ha Tijor Monachi, et Corfica è buon Jfola, et è in capo di Sardegna verfo tramontana : et è largo dalla Sardegna mig, i o Vi è buon Cafìello grade in capo dell Jfola di rne'go la Sardegna et ha nome Bonifacio,et è buon porto, et fono da parte di terra due fcogli, che fi c hiamano i Lauegi, oue Hanno Monachi bianchi pur dell*ordine de ckìelli, et dall*!fola di Corfica da quella parte fono le Saline,et dall" altra parte di fuor a e vn Cafìello,che fi die- de a meferFrancefeo, et dall*altro capo verfo Tifa év?daltro Calleilo , che è della Prouen^a, et progenie de Treti di S.Bifayio, et è de^Gen^ucfi ; et fe fei in Coflantinopoli, et fe vuoi venir giufo in bocca di Vedo,nauiga per greco in fino alla città di Vedo,et poi va per f rocco infmo alla Tafana,et poi dà la prò da in maeflro infino alla Torre d\Arimini, fono mig. 20Ó Se vuoi nauigar perolìro lafcia la Marca a man deflra, et verrai a Tenedo, et vienti capo di S.Maria,et i Nonatoli, che e capo del golfo dalle Smirre, nella bocca di cjuel golfo ti vienMetelin; che è vn Jfola grande, et è buona, et ha buoni porti ver- fo rnao- D r P Ò N E N T e: fy maefifO& tramontana, et hàvn CafleUo permei il capo di S.Marion, ^ fi chiama la Chieramede > et fe tu vuoi andar dentro la bocca di Tenedo , nauiga dentro oflro, et firoccot ét più verfo oftro, et verrai verfo Chio, et Te~ (cara f et fono mig.160. Da Vefcarafenauighi dentro o(ìro , etfiroccot et pià in verfo ofiro, tu verrai al capo del Tapa, che è il capo dell'(fola di Ni- corca verfo ponente, fono mig. 2 o Dal capo del Vapanauiga dentro le- uante,et [tracco, et lafcia la leuata alla cenere da ponente, che fotta due Ifole, Ctlafcia S.Giouanni di Tolmefa dietro, et Calamo da leuante, et guarda non intrar dentro dalla cenere, et la Leuata , et feneceflariofoffe che ti conuenif-^ fe intrare, accollati alla Cenere, che la è ben monda intorno più alta che non è la Leuata, et più appreso la Trierga, Etfappi chefono dentro la Cenere, et la 2rterga due Ifole bajfe che ft dicono Leuata, et fono ben nette, et è d’appreffa ladiergadamig.j. Etfetupaj]identrol'ifolaLeuata, etlaCenere,paf- fando quella lafcia Stampalia verfo ponente, et puoi nauicareperftrocco, et Ucierai la Scroua coni'Porcelli da ponente mig. 10. et verrai à Trapela al capo de Laide verfo garbin, et piu in le bocche di verfo Laide fono mig. 100. Et per laviadifuora dell’Ifole in quefta via andando, velerai à man fìniHra verfo tramontana, et più al greco il capo del Cefalo, et di largo, et di là da ef- fy è unfco^lio ben'alto, et netto, che ft chiama 'Pomegalia, che è dentro il ca- M del Cefalo, et viftna, uerfo ponente di mig.S. Et uederai Nifari che è ben alta,et uederaiancholaPifcopia, che è affai alta, et tienti àmente aitanti che tufei à Nifari, uieni à quella Ifola che fi dice 'Pomegalia uerfo ponente af- fairoccadaNifari,ctdallaTifcopiafonomig. 2 .in io. EtdaS.NicHoLt. da Carchi alla Tifeopiafono mig. 12. Et è appreso I{odi, et è buon porto pacando ifeoglietti trouerai buon acqua dolce entro la 'Pifeopia, et Nifari » et piùuerfoTifcopiaemig.i. Tietrapicciola, et Sfotto acquapie 2. et fette, uai dentro da Eodi,et la pomegalia et Nifari, quella è benedetta iiia, et note andar dentro Nifari, et alla Pifeopia, nauiga per leuante infin che tro ut il ca¬ po della [aria,che bànome Crio, et gli è hon porto, et là è fanta intrata do le¬ uante, et puoi nauigarper lajlaria, et uederai da una parte,et dall’altra terra, et la per la uifla della fiaria dell’Ifole anderai bene infino alla Città di Ejodi, e tienti àmente che tu uederai il Cafìello delFilermo dell’acqua della pen¬ ta che è acqua da ({odi da mig. et babbi àmente che à unapictra fotta ac¬ qua di pie ^. et la intrata del porto di I{odi èbcndaCoHantinopoli à B,pdi, mig. 500. Etfe tu uoleffi ufeir dentro Chio alla [aria nauiga per leuante et per fracco infino al capo del golfo due miglia et poi nauiga per greco perii golfo di Nia e fuora per garbin di terra in terra, et poi palerai dentro la fa- ria del Samo lafciandolo da man deflra, in quel golfo trouerai ifolette picciole Pifor ufeendo del diftretto Forni à man def ra, per me's^o Samo da garbin . t Forni è buon porto da naue ; paffando i Forni, tifa Trlarcaria in mare, dentro di po nenie et garbin uattene quanto tu puoi andar à terra per la fiaria lafcia^ ^4 PORTOLAN O llkdamnane sGmamiidiTolmofa.etlemarn,^^^ , « yerrd airifoUddUgnolo.ch'èfmoiapvta dclgolfo de, tra greco, c :ranmJna,e pormelo la poma de i mgarbtnom dome Hoìe, che fuhiamanoicJu^poiènfoladclleCaure,oHefuprefom^^^^^ Ltdlaponta,ctmmUKÌo,etpoiyimter^ (echedduono le Simie,et trouì ambe le Ifole di S.VaoJo,et pot tu ifo. iJaLdiper lavijladeinfola infinoalUcmàdt ^odt. Da Inedia CafielB^a- iiomil.ioo DdlaVetraalUstamiamig^ DailaStamiadle ChiMontemg. jo Ddle ChiMonie alla Cattata mig. z~o Sefofita capo mdio S.jingtalo , « yolefiiandterà CofimmopolUon Calieà tma in terra namga dentro a mae- aro et trmmtanaptroui à man fimfira S-Tdartm largo da capo Malto mtg. 11 ttik auanti per filaria tu trouerai Moluafta,chc è vna terra che è fono vn dirupo et in mare come vna poma; et non hdbon porto,et non hd parauege da tra^ montana et dagrteo,et é largo da capo Malto mig-^o Tarando Maimfia in tramrnanamig 7 Valla valle di S.Taolo, etdbuoTtftacio,nianonéboH andar connaue cheyoglia andar in Hpmania, et no fi potrà tettar cargo fecon do vi è ofiiro etparbin. Et poi troui le porle delle Botte che t? largo da Maina- fiawig.ii in trjvtoHtanai ilijua èvn porto frelto,ct la fina iiitratad da tra- mdtitanadal capo. Dal capo delle Botte à fette mig. 5 Srtfe T07p(i ha porto dentro é dia fiaria , et ha fondi di pafifa $.1» 6. et hi acqua , etlezne. et da (ette nauigaper ponente et per maefiro, etande- raìpCT il golfo di Napoli, et fono mig. J o Et da fette-Poe; -^i fe tu vuoi an¬ dar à Negropontenauiga dentro greco, & tramo»tana, &■ poi verfo tramett- tana, & vtderdle Ifiòle, che fono nclgolfo deSolineifopra Coranto,&iìfi-^ ri la Sidra, che è buona Ifola, g'fbuon porto verfo ponente, & maefiro . Et ^vànauigando in greco, tr poi t , . _ bora, non ha porto ,V hà forgitoie coperto d.t tramontana eir da greco, & i lungi dalle Colonne mig.S Et le colonne han porto ; per mei^o le Colonne^ in leuante è vna Ifola, chef diceMacronifiìo, di fiora é i'Ifola di Zia, iaqual c buon porto dalla parte di macfilro,&ddle Colonne ver tramontana é la vai¬ le di lljigene, & è buonporto, c^rpafiando quella, eJr la Macina che ha buon porto, <o delle barche, che fono vna Chiefa che ha nomeS. Marco , è appreso y» fcoglio che fi chìamaMille Moggia; hahbià mete quando tu vie¬ ni al mirar dentro dalflretto, allargati dalla pota delflfola di Negropote, che fi dice Lilanto, et accoftati à man finifira, et alla ponta della ftaria che è ben netta,& vìen per mego la megaria infimo che tu volgi la ponta a man deflra, vederai la città di Negroponte; & fe da Negroponte vuoi andar à CoHantino- poli pafla olt'ra il ponte, d^onde corre facijuay^paffa quella ponta,& la pri- mache troui a man finiflratu andar ai vnpoco largo, che quella ponta è fec~ ca,& poi ti accofli all'IJoladi Negroponte, & per quella via trouerai S. Gio- uami la Chieja fe vuoi l’acqua, & è largo dalla città di Negroponte mig. 12, & paffando S.Giouanni, doue fi toglie l’acqua, ti viene la montagna,pà^ando la montagna di Spartiuento, là doue fi fanno de molti reflufso fe tu veleffifer¬ ver fiotto la detta, forgi ben in tcrra,percheil fondo è grande,érnoìirittien be¬ ne; & paffando la detta montagna di Spartiuento, troui i bagni, là fi può met¬ ter poppe in terra,& è largo dalla città di Negroponte mig.qo Et poi tu tro¬ ni la ponta dei Caualti, che è per megp il golfo di Mirala, doue è il gran cor- retc,et volgendo quella ponta da i Caualli e Loreofilqual’è' vn Cafelio per me rp il golfo del Pitelo,et è largo da i Caualli mig. j o Et pacando Coreo ve¬ nendo per greco tu troui per megp il Predo pondi confo, lafcialo verfo Negra- ponte,et poi tu troui il Scariello, et Copolo.et troui gli .Andromhetfopra Chi- nochi, et entro il Scapolo et gli Androni & Luouo, et là fono due lfole;&paf- sàdo il Predo dentro gli .Androni,et Sarachinochi,troui le Mine,'Pelegi,et La- mia,et tarfura,et di fuor a fono le Sandole,et Schiro, che è da firocca m mare. Et poi è il Tlier appreffo l’\drgira,poi venendo, etiiauigando per tramontana tu vederai S .Strati che e largo da Salimene mig. io Salimene èbuonalfo- la et ha buon porti, et fe tu nauighi per greco tu verrai à Tenedo, che è buon porto lì doue è il Cafleìlo, & poi è vna v alle largo dal C afelio mig.^, chef dice la Cola, & eparauego di buora, & buon Hacio- Et da Tenedo nauiga per tramontana infimo la Carierà, & lafcia le Murale da ponente , & poi ài io. proda tra greco,et tramontana infimo al Dardanello,et pai dà la proda den- tromaefr» & tramontana infin che tu paffiil Dardanello, & poi dà la proda al greco infimo al Vifieran, & Ttfieran è finora del golfo di Galipoli verfo Co- fianmopoli,etebuonforgitorein quanto fondiiche tuvupi,&'èbennettoper fjiero/<* Torre, et e largo da Gripoli mig. 3 o> ]^i dall’altro lata del fretta ila pOHtadeUaSpifia,& dall altro lato della Tkrchìa e il C afelio del Spin¬ ga fufio la ponta, iui e buon flacio deturo per me 7 p la porta del Cafelio,et tro-> mai pajia 6.d’acqua,et ha buon fondi tutto netto, & e luogo de’Greci. £t da Tifieranfa la via dentro greto, et leucite, elnfa la via dal Malmora et dafiroc ao fa la via da Cefianmopoli,et laficietai CalonimoiSt le taonere dafirocco; " et farai 48 PORTOLANO ^ farai a Lion là che fa il grande corrente : e da capo Malio Sant’àngiolo I à Voftantinopoli , & fono mig. 8 Ter la via di Sopra ferina. | PORTOLANO Di Venccia. S i vuoi fapere quello che appartiene alla pedottaria dell'lflria,(!^ di tut¬ ta la rtuiera dalle Tolmontore infino al porto di Venetia, fappi, c^^ im- \ para quello chetroueraì fcritto da qua auanti tutto per ordine. Ktfe ; non fai quello non te ne impacciare, che è troppo gran rifehio di pnde- ' re nauilq, & le perfine, leggi da qui auanti che ti dirà tutto per ordine. • I Tri ma [opra le Tolmontore è ficca vna in mare entro oflro e firocco mig.2. * it fono pafia a. d’acqua,^ men dentro dalle a .Tolmontore è ficco, ticnti al¬ la Tolmontora grandemes^caneuo, & anderaifìcuro, spartendoti dalle 9 olmontoreper laftariatroui Olmiftello largo mig.j^, dalleTolmontore,& poi troui Olmo largoda Olmifiello miglia. Et poi troni Feruda largoda Pel- moda mig. 2.va per la bocca di ponente, & è netto per tutto. Et da Vcruda à Tetela finomig.i. va per maefiro,& è netto per tutto, & da Teteloàval di ' | fico fino mig. j. va dentro per leuante, S anderai à Tola,S fa che lo fioglio j di S. J.n 4 rea ti rimanga per maelìro, S da S. Telegrina Marcodena entro maefiro,& tramontana parti lo Freo per mett^o, S anderai fu uro.Et da THar- codena andando per tramontana verrai alla Fagiana,iui é fondo di pafia 6.m 7. d’acqua,etfe vuoi andar a i Bufoni lafiia due ponte, et vna alla 3 .& troni Val Gelma che è buon porto,et da Val Celma per maeflro troui vn Freo,che fi j dice Meavr, e buon porto da ponente & da leuante, et vuofi intrar dentro da j mea^ di', ctfivolejjìvfcir da tramontana è ficca vna dipie .d’acqua, et non | più, età capo di Bufoni per maeflro troni ficca vna larga mi?, i. S vn altra | ficca entro ponente S garbai mig.z .largo dhe ha pie ~j .d acqua,et puoi andar | dentro lafecca,et Bufoni con la maggior nane del mondo-, S[appi che li fcogli * conc.-impo di Vola fino tutti netti,et fi voleffi venir da leuàte a due feror guar | dati dalcapo grofo, et non ti accosìar aUue feror ir.fino che non fei permego | quel di leuante,ei a quella armeggia li tuoi prone fi all'tfola, e le anchore alliu terra, et fi vuoi trouar la ficca di due feror, metti la iena di fiora nelCa- mio da ponente dentro due feror,Sfa che lo feogho fia leduepartidileuate, et fa che apri Bagnuol dentro S. .Andrea allafìaria,et farai fufi la ficca fa che \ afcondi Bagnuol con S .Andrea di fera, et fi vuoi andar à S.Undrea di fera, non ti accoflaralfcoghc -polera à due caneui, S guardati dalli duefcogli che | fin IH bocca di S..Andrea lafciali da tramontana, s anderai ficuro VUOI vegmrdentro daS.jìndreadifcra,vientenea radetelofccglio di S. M- preat&lafcia le due parti del Freo da tramontana infino alla Cbiefa,Spot , pani D I V E M È T I A. 43? fAvti lo freoper ine':(oinfintbe fcapoli lo fcogliopiccolo[efofliulcampo di Tota, & non potejìi venire dentro da S* Andrea à radente il fcoglio di S, Ciouanm in TelagOylaJcialo da me 7 t^ dì, ancora puoi andar dentro dalfcoglio picciolo & da S. Gionanni inVeUgo arditamente , e và à radente lo fcoglio vuol dentro vuol di faora.Kt fe fafìi a S.Andrea di fera & volefsi venir à Bjn gno à radente lo fco<^lio delle forche, (& va netto da ogni cofui & fe fuffi d S* Andrea di fera & voleffi fcapolare la fece a de OrfaLmettiBagnuol con drea di fcra,& vien tanto per quello luogo,che vegna Taren:(o di fuor agalla pontagroj!^ay&poi va per mc\o V arengo netto , & fe voi trouarela fecca de Orfal) metti la via bianca che è tufo lo {lagno de Orfal nelli due albori^ & nel la torre de K'rfal, Emettilo Bagnuol difopradaS.J[ndreay&cheS,Andrea tìjcgna daieuante 3 & farai fufo la fecca à punto Tartendoti da I{jiigno per venir à Tarengo troni /cogli due che han nome Figaruola, iui è bon fìacio lafciandoli da garhin, & partendoti da Figaruola per venir à Varengo troni laponta di Lemoyvà largo da effo caneui due, & va perleiiante^ & lafciaU prima,& lafcial altra che ha nome Saline, &è bon flacio netto ^ &Varten- doti da Saline va piu dentro troni vn porto, che ha nome S.Fele,cbe è vna ter¬ ra & ha bon flacio ; & partendoti da S, Fele troni vn fcoglio che ha mmo^ Conerfada, lafdalo da greco, & fevoleffi venir dentro dalla fecca de OrfaUvà lar<^o da quel detto fcoglio caneui due ò va d radente Orfal, mettiti accoflar, (&fcapola duefecche,&fe vuoi andar di fuora dal fcoglio , va caneui ducjy largo, & poi ti accofla al fcoglio de Orfal caneuo vno largo infino à Fontana che pajia da garbin , & vien à radente i fcogli da greco infimo che tu fei a S* Tragilitaie, e kfeia i tre fcogli di S.Fragilitade da garbin & poi troni vn'al¬ tro fcoglio che ha nome 7na'^^ucco,&varadente d'eira & lajcialo da greco. Etfe veni fi di là da V arengo troni va bon porto, cha ha nome S.Fiero ver. na. Etfe volejfi andar dentro S.Nicolo & S.ì{afael, metti lo camin del pote- fiàde entro l campami di S. Marco ,& vien i radente la colonna pià che tu puoi àfaluamcnto,&jev:ioi con vna accjtia che fra communalpiej. d atcpta . &fe vuoi andar dentro S-ìiaf-^el e laflaria, parti lo Freo, & troni pie ó.d'ac- { qua, (mnmunal,&fevolejfi andar fuora di S. Nicolo, va caneuo vno largo ' ^“^tanto che fcapoli il fcoglio delle Forche da leuante tanto che metti la-> ■0iefa, che è fufo il monte, che hanomeS.Elia, & il campami di S. Angelo , ^ poi vienti per mego T arengo, e fe vieni entro il fcoglio difetto l'ifola Ma- tafoni dio Freo per mego. Et fc volejfi trottar la fecca che è di fuora da S. Nicolo da me^o di, metti la ponta di S Nicolo da leuante dentro là doue è la beccaria,et i necefari,metti la valle rofa da S. Angiolo ti venga da tramonta¬ rla,gir dei farvn poco di calle, farai fufo la fecca ,cbe e pie j. df acqua fufo i & partendoti da Taremgo ver la ponta di croce, iui trotti vna fecca che tien lo fcoglio dell’Afmo in S. l\afael,&metti la Chiefa di s.Martin che è da tra fontana da T arengo in vna nogara , che è la fufo la fecca,ó' Jeyitoi fcapola D d rtdii 5a PORTOLANO tt alti fcgìii dettij CT 'f^€fì€ndo iCirùd nuotidtrsiu i vcfcùnellithètftifjht il eif-del dif;ifìrd dal fcoglio dclf^Jmo ** c Ufdalo d.t leuantc j e Ictfcia vna^ cdiUtdriìoilK a^ì i lQ pOYio iiCcniUy^ IctfcLt tutù i dtt^gUdit firocco ca~ t€m vud^ & ra in porto^cs^mctn f prouefe da [mante- Et Tartendùù daCe~ hercytìmi Ojdeto che è bo7ì pmOiCyfe ti vuot nu no c da laLwte.paj^n la prf ma uaiUyeiF- va aU^altra che a S*^ndn\i fmioni pdjju i o-d\tcqHa- £t fe iefu andar d alt aito verfa^ Città nouaj mettiti lapietra che i alla poìita de li- eedfìy ifii troia pa^a p. d'itcqua: Etfe ynci andar in Lkcdo 3 vi fono pafa due 4 'acqua : Partendoti da Lteedo va canem vno largo da tutte le pome injiné a CajHgnedùjidr dentro Hcedo & Caflagnedo è Città nkona. Tavtendoti rf/u jììdandù nrjb VìuagQ troni portùym che ha-nomc Demij va lar¬ go dalla, ponta che è alia torre canet 4 i tre infmo che tu auan^i ben io porto metd la valle rofja dentro vn bojchù che è da greco^ ^ va dcìitro lo p orto per qnd fegno^ & metù li prontft da lemntei.&fono pajfa cinque in fei d'acqua, j\rnendoti da Dena yerfo Vmago treui por^o v?io che ha nome S- lorcn:^o , ^va per ia.racgp^ana3, & dentro è timo netto , Tartendoti da S-Lorcn:{Q noni FmagOi ^ fc vmi andar netto dentro metti la negara entro l'ifola) che è pfo la montagna , & andemi netto entro épmo fendo dentro da i prò- iicfì all a città 3 € le anchor e alla montagna troni pio 6* d'acqua 3 e^Tartm- doù da Vmago per andar à Tirano ^trotn fu paga vcfcouelliy va largo dallc_^ torrimig-vm iCTme^^^vajfìnmo infno àTonta di Salbuda^ fendo a: Sai bada eìr far lx.vi:a da Tirana va quarta di greco ver leu ante trout vn^ porto ckcha nome S* Tdaria \uofa 3 énetto da.ogni liw^o , elT^mctti prò- uefi da garbin e k anchorc da gf^eco^ & fono paf^a ^.d^cquadl fondo netto & tenero^ & Tamndoù da Tiranpervenir altifoU trom vnbofcfmtOj che ìu nome S. Baffo3 largo da Tiran ntig, 3 * vafsi entro per mctì^o lo porto , flet¬ tili da qml lato vuoù ci^forio pafia 5. in 6, tf acqua, & paffando S.Baffo troni ìfùla 3 Va dentro , che è n€Èta3j^ metti i proticfì c ic aìu horc da garbin > & jùfWpa;.\cq- in 5. d'acqua,^ Tartendoti da ìfola non trouiilado neffum in* pm a Capod'lflriit^^^fevuoi andar a Capò d'ijitiajva largo dalle pontcv' me^P canCHo, & va daUdto di firocco idia terra da. Capo dlflria per venir à MnpiMroui vna poutagYùfa3 hanonic S.Ticno , & d capo di Mugui^ non iffuiù ne mo fnfno d T^lìMgia , hti c ri&jhicio 3 ^ ^^arte/idoti da^T^lugià' ptr venir i Trkfe mui ad vna valle dt S- Eiicro , dr panvndoti dallavdk Santo EÌlr^o, tyeuivcrrrklie rna val^^ che è chiarnata valle Ziokm ^ tr-0ia papa l o,,rf acqua ; Tavendoti da valle Zlolem c^ J',YÌefie troui fcQ* glictiQ vììOythcha noweilZucohitafeido da Isuantc bdc^rataìeerpoi vjifcrmc'^o io porto diTìuilc,^^^ mettile anebùr oda maefrù^^U proueji ■dìa: terra-^ & fe voleffìvmr oltra ti golfo voler aferrar i'l(lruu et non po^- dcjji intaccar il capo oiTcla voleffi aferrar Eufoni mig- in mare troucrai depafiazQ. facqua^im é fondo netto in ogni luogo, et fe v/dfii da Bifompm vmìr D I V E N E T I A. yenir à Fìnegia per la via di maefìro le cantra de Liccdo fona mìg.jù. ijuan* do hauerai paffa i e. d’acqua Finegia ti ftnrà dentro ponente , & garbin fono mig.^o. larga i & Tartendoti da S.Giouanni in pelago > ^ andando per mat¬ uro verrai in le contrade di Cauorli mig.óo. & quando haueraipafìa 1 0;d’ac- qua, Finegia ti flarà dentro ponente & garbin,et farànno mig.-^o. largo. It Tartendoti da S.Giouanni in Telago entro ponente et maefìro verrai foprru Lido maggiore, & fono mig.lO. quando hauerai pafìa ^.Finègia tifìa tra po¬ nente,et garbin, et più a garbin &fer ai largo ^a Finegia mig. l'^.Et Tartcn-^ doti da Tarengo a venir dentro Cauorli,et Bafelcghe fono mig. 5 o.quando ha < uerai pafìa 12. d’acqua,Finegia ti Hard tra ponente et garbin, et più a garbin et [crai largo mig.'^6. da Finegia.'Partendoti da Città nuoua per ponente va¬ ra in me 70 delknaui et fono mig. i o. Et partendoti da Città nuoua denm po¬ nente et maefìro verrai in le Contrade di le/olo & fono mig.Èo. quando h alie¬ rai palla 8. d’acqua, Vinegiatifìaràentroponente, et garbin, et più a garbiti,- et ferai largo mig.ic. Et Tartendoti da Dena permaeBro verrai entro Bafe- leghe et Taiamento fono mig.óo. quando hauerai pajfa 12. d’acqua Finegia tiUarà entro ponente et garbin, et ferai largo da Finegia mig. 60. Et Ta>‘ tendati da Dena entro ponente & maeSro verrai entro le contrade di lefolo, et quando hauerai pajfa io. d’acqua Finegia ti farà quarta di garbiti ver pone te,et ferai largo da Finegia mi.io Et partendoti da Fmago dentro ponete, & maefìro verrai fopra Cauorli, et fono mig.’yO. quando hauerai pafìa i o. d’ac¬ qua, Finegia ti ^ìarà quarta di garbin ver ponente-, et ferai largo mig.’) o. Et partendoti da Dena per ponente verrai in le Contrade di Lido maggiore & fono mig.90. & quando hauerai paffa 7. d’acqua, Finegia ti flar.i quarta di garbin ver lo ponente, et ferai largo mig. 1 o. Et partendoti da Fmago per po¬ nente verrai inTigneda, et fono mig.r^o. quando hauerai pafìòa lO.dacqua , Finegia ti fìarà dentro ponente et garbin, et più à garbin, et farai largo migl. ■io. Et Tartendoti da Fmago per m.-iefìro verrà in l’acqua fe-e-ea di legname, &fono mig.a,o. quando farai in pafìa i z.d’aaiHa e Finegia ti fìarà in gar¬ bin, & più all'oflro, & fei l^tgo mig.jo Et partendoti da Tir.vio verrai in le acque diLiuenga, & fono mig.óo. & quando hauerai pafìa 1 1 - -.-acqu.a-> Fine eJ* Interra, lungi dalla terra mig, l . met^\o j dallo detto Trafegar i T arifa fonomig.ìo per firtcco-perfo ìeuantevn pocoi dalia dettaTarift al capo di Sa^edaraverfo ponente mig. io dentro kuanìe,& firoccO : dallo detto capo all'lfila di C/tìfidara mig. 5 per lemme t in la detta ìfala •èfipta fiiì. Uni in mar circa mig. mett^^o i buon fondo , & buon porto à Barft^a di vìU la ini i fondo di paffa 8. in capo della detta Ifola verfo leuantei vfia jecc/tj lungi circa proueft }. che è verfo greco ,fajji porto alla detta ifola, d.tlTIfola al monte di Zibeltar fino mig. 8 perfirocco ‘verfo ieuante il detto monte da- Manti lo Caftello è buon porto , & icirca paffa 8. d’acqua t dal detto montè verfo terra ferma mig. 5 •verfo Salj;aàara è m golfo di fondo piano di paf- y« 7. & buonftacio da tutti nauÙtj : lo detto flacìo fera fi.ita fofiuto dai detto monte alla detta cittade è ponte, che entra dauanti Spagna fino mig. per me‘^0 verfo fracco, dalla detta Scopana à Màrhenà mig. t i per greco vie» detto feuoiarella,v^buon flacio per vento ver ponente verfo lo capo mig. ■tne‘^0 per greco ; dalli detti Molini alla Città di Melica mig. J per greco verfo tramontana^rdati da vna ficca, che è Jopra la piana lungi dalla.* città verfogarbin U mare mig. 4 lungiàalle dette città mig. 6 fopra la cit- tadcàbuonftaao^&fondopiandapoffovno finoin paffa n. d’acqua; dal capo alcapodifiegrellidapùnenttmig.i'o per greco ver Ieuante': dal det^ to capo alla cittade di Malica mig .} ^ capo della detta cittade verfo garbm e' buonfnetterfi alla detta Malta aWlfola di Salugna mig. lo per greco verfo Iettante; dalla detta Ijola in mare è à met(o dì per cua circa mig. x in la detta ifiia è acqua dolce buona, ^ è buon porto , da detta »arauina ad jtrtaro'g^o per greco verfo ieuaute circa mig, 20 allo detto .ArìaroXofi è buon porto,^mefià vento daponente verfo garbtn,& in lo capo acqua dol¬ ce, alla flirta di greca è vnavilla chehà nome Corniti ; dallo detto Comin a Candara fino mig. 10 per greco verfo Ieuante ; da Candara, & le N ue à’.Ace- nebiamig.2.0 entrofìrocco&leuantei', dalla Città e le NUe à Lena d .Ar~ minia nug.^o perftrocco ver Ieuante '.dalla detta Lena alla Città d'.Ar- minia -mig. jo per greco ver tramontana , Cs- la detta .Arminia allo capo ver ‘'irbin ha buon porto iituemador. Dalla détta Arminia al capo di Gante mig.-i. perfirocco: fopra il dettò capo in matmig.2 à firocco è vna fecttu fitto acqua,et di dentro da vn'altra pietra, che è io detto capo, eh a è in trame allo detto capo à capo Fratesfono mig. 1 o per greco, allo detto Fratcs c buon ma è da garbin et firocco, dalli detti Frates, et da fiabbia mig. l o per gce- Di 4 ytf PORTOLANO co ; da Mefit all*lfoU che ha nome Carbonara mig. 5 per greco , à quella //a- la è buon TneHerfs pfr vento verfo ieuants » dr far honor alla ponta della^ detta [fola circa prouefi due , dalla detta Carbottara d Dibera fono mig^ 20* per greco ver/o tramontana ; Da Dtbera à àquila mig, 40 per greco leu detta ^qmU è ilola tremetterfì per la m€i^\an€ : dall àquila al Zumpo wn gL%Q per grecoverfoleumte ; Da Zumpo a Carcamar mig zo per la detta diaria diCarcamareébuonmetterfìper firùcco mala kuadaper garbin-^da Carcamar d Luflelare , & Carta mig. i o Carcarnat cbuon porto , ^ vnlfola dauanti lo porto, & dt hngi mig. 1 ^ potrai andare d detta Ifola tut- td fiata la proporerd ver fo garbin dalia pOTìd della detta terra verjo logar- bin circa proue/i Zmin fondo dello ditto parto è vn Caììcllo che ha nome ^rta EneUy tìr farai in terra nel detto porto , et litMì alla fi aria della terra verfo garbiti t et guardati da vna Cappa , che è tn me^^o il porto , et iajcialaverf&. ituante : dalla detta Carta à Vorto Grmdcfono miglio per greco ,verfo^ il detto Torto Grande^ et Magno^ et bd dm vn verfo leumue d ZiUanun ^ et [alh*o verjo garbin SarcMnQr et ponente ; da capo di Sarchmor è z/na Caph- pdj honora la ponta prouefì due ; dal porto Grande al capo de Tali mig. 2 in mar yerjo garbin è fondo di pajfa 1 5 d'acqua ; dalla parte di garbin al detto capo è forgìtorcàgarbin : dal detto capo de Tali alClJoìa et ébmn porto 5 che d in dritto di leuante deltljola verfo garbin c Camerata » et fondg di pafia due pixznOf et in detto porto i fondo dipajla 6* dal detto capo de Ta¬ li d capo di Zara al detto capo di monte Zubeitar mig.^00 per garbin verfo ponente ; dalla delta Ifcla de Tali ali'Ifola di S.Tamia mig^ 5 per tramou- tauayTintrata (klU detta IfoU è Camerata prouefì j -da S-Vantda verjó mae* fìro 7nig- 5 € in capo m Tò, che ha verjo ponente vn golfo^ m è buon fondo^et piano, et pmfn metter per tutti i ventij et éporto Quafio de i detti m pet^^o fé intende dal (ho capo d Cantara fono mig. 1 o per firocco, tui è rn che hd mmeCantara^ è Itnogo là fotto il Cafìelìo è buon menerfn et dalla €art tara d capmMartin fono mig, 60 verfa leuante ; in rrutt^P detitro Cantarat capo 7rlartin.j e vn Ifola che ha nome jfnticorat e buon hacio; et da capo Mar tin à Dena fono pm verfo maefiro , et da man al I iteme di aitf.ité mig 60 per tramontana verfo greco: et dayaienQ;a ÀTenicoia mig- So per tramontana ver/o greco ; fopra U detta TenicoU m mar à mcteiodì circa mig.^o. è m'iJoU.che hànome Mocolorem; dalla detta Temeoia d Lena Tot toja à €apo di Salon mig,6 verfù leuante, et mig, 2 o verjo tramontana-^ àaL la detta Tùrtùfa da Salou à porto di capo verfù garbin é vna Tom roton*^ da dricto il capo, che è verfo garhin^ è yn capo bia/ico verfo firoccoyettaltro capo cioè in mr^o il capo è fondo jet forgitore^et guardati che là non ha il por to: dal detto Salon alla eittddi Saragojamig. jq ^reco ; daiU and di T aracona atla citta di Barcelona mtg-60 per greco ì^erfo leuante ^ da Bar- ce lonadSiF eli ce è fo rgit ore la con ofeen^^a è vn a in 0 n ri a pi ana inft a t er ^ ra entro DEL MAR MAGGIORE. Ti Màcllfù , eJ* tTaTftontdHd ; dd S. l^eike à Talamon rffig^ i z p€rgrec& rerfolemìUCf aldm$ Tdlamùn HfurnHació de tutti ye?tthecmcù ^arbmj, tt èvm fecca ingzrbin longimig.^.^ è cupo yn kimco ycrfogarbmtS" J è vnlfoUf che à mme Formiche ; dai detto Talamon d capo d; He det^ te acque fredde mig. i o per greca yerfo leuante ; dal detto luogo aillfùLa di 14 edemig^ io per traMontana^ dU predetta IfoUè bmn Uacìo j capa Mede% ecapoQalfadt Ccrefria yerfrtraìmtana in capa delle dette acque fred^ in capo ycrfo dì il detto golfo per ponente circa è da mig. 8 ra da Mede al porto dt ì{ofa mig, io per tramontana , Mede é vn capo rafia verfo tramontana , entra il golfo per ponente circa mig, 7. per tramontana , capo di Mede i buon porto , puoffi' Bar aprouefe, e fondo di paffa tre j d£ Hpfa i capè Croce mig. 7 per tramontana ^ /opra il detto capo fono Ifolc^ due^ la conofccn^ è [opra Taracona , et è vna montagna Serradaj, che vim detto monte Serradojt & i fopra Barcelona . Fenetia con Cafiegncdo kuaute^ & ponente mig * i od Fenetia con jindrea di Sera entro lemnte e^ firocc0 mig, 10^ ■ Si^ndren;di Sera cote B tifoni ftracco,^ maeflro mig, 20 Bri foni con ponente fìrocco mae- flria mig. i o Tolmontore con Nia lemnte ^ ponente mig. 50 . con Nime leuante & fìrocco mig, 20 Nieme con sdua fìrocco ^ mae-^ flromig.ìO Sclua con Zaraalla quarta di fìrocco verfo leuante S. ,j£rcangiolo con Uefrna alla quarta di fìrocco verfo leuante mtg. 40 Licfena con la Torretta entro fìrocco & leuante mig4 B Dalla ^forrcM^ con euT^oU alla quarta di fìrocco verfo leuante mig, 30 Da CucTtofa^aii- la Gitdiana & i^agnfìentro Imante ^ fìrocco mig, 50 Da a Mrf' lenta entro lemme & fìrocco mig. 3,0 Da Malonta con Budm entro /e- umts&fìrocco mig.$0. Da BnduaconDoldgno entro lemntefìroc^ co mig. 40 Dal Dolclgm con D!irai^go^ 4 d ojìro & tramontana mig, 4 j Da Duragf^^ Safeno ad-oftro & tramontana m 'tg. 2 o Dal Sajeno con Talermo dfìrocco dfà maejk o wìg- 50 Da Talermo con Cafopo ad ofìra e tramoìttana mig-%i DaTakrmo cdl fìtetto entro ofìro fìrocco Piig,ip con Corfu a|fra é ?"fìrocco mig, \ a Coyfu con Corta leuante & ponente mig,^ 3 Corta con Tacafu oflrù & tramontana miVétS Tacctju conFifemiù ofìro ep* fìrocco mig. 60 1 ’ Fifrardt^ con Chiaren\a quarta di fìrocco vtrfo kunnre piig. 50 Chiarfiu^a,com Beine dere entro kuante & fìrocco mig. 3 c Beluedere eon Trodo , enm oflro & fìrocco mig, 60 I\pdi con M odon entro leuante ^ /ir wa mig- 18 Medon con S.FemedcgQ fìrocco & maeflro mig, 15 Tom di Odio cm Maia d leuante ^ponente mig.^o Toma di Gallo con T^atapoP fuartif di fìrocco yerjo imante mig. 60 Triatnpan con S^Angiole quarta dìle-^ mnteverfogreco mig, 6 o Mntapan con Cafietìo I^jimpam difmeep ver- fùleumtc mig.^o ^ Capo S.^ngwh con laSydcm ojìrQ ^y^ tramontana , ^ ntig.K^o PORTOLAHO i oo Li Sydera con le Colpirne a greco & k garbin mig. 4 j Le Colonne con le Ganaltneentro ojlro, & trAmontariA & macero mig, 6 i 2^egroponte con i Caualli/{uarta di ponenteverfo maturo mig. l Ca^ ualli con schiatti quarta di ftroccoyerfo lenantemg.^o Schiatticon le- uante Telegtfiqmrta di firocco verfo leuantemig. 40 Telegifi con Sta- limene dentro greco , & leuante mig. 40 Staimene con Tenedo dentro greco, & leuante mig.^o Tenedo con la bocca dentro greco & tramonta* na mig *3 o GaUpoli con Longa dgreco & leuante mig. 3 5 Longa con \edea àgreco & à leuante w/5.40 \edea con d leuante & d ponente mig.^o Largita con Farnafia quarta di leuante verfo greco m- gita 60 ' Farnafta con ponta ^^xchitequarta di greco yerfo leuante mig. 1 00 Tonta Bjtcchiacon Chiodgrecoydr dlenanteChiocon Samaftroquarta di greco verfo leuante mig.30 \ Sa?naflro con la Gomena quarta di Leuante verfo greco mtg. 1 o La Gomena con li Calami d gre¬ co &d leuantemig. 40 Li Calami con Sinopoli quarta di leuante verfo grecomig^ Leuante verfo greco mig.qo Sinopoli con Si Stefano quarta di leuante verfo [meco mig. jo S •Stefano con Ermero d greco (jr d teuante mig. 3 o Siriapi con l'ali quarta di leuante verfo firocco mign 80 VMi con Limonia quarta di leuante verfo firocco mig. 75 Li^ monU con la Kuoua à leuante,& dponente mig. 80 La Nuoua con il Cf- falo à quarta di leuantè verfo firocco mig. 80 il Cefalo con L^Argiro quarta di greco verfo leuante mig.60 V^rgiro con Le fonda à leuante^ d foncntemig. i j Tolnwntore con\Ancona ad oftro ^ tramontana rmg* 140 Toliaontore con Fanoà greco à leuante mig. 130 Tol^ THontórc con Sanfego entro leuante (Cìrfirócco mig 40 Sanfigo con Fermo of* tro& tramontanamig.ioo LifaconTenedo dgreco dr d leuante mig.io Lifa con Telagofa ad oftro & tramontana mig. 6cy T enedo col Monte dell*àgnolo à firocco & à maefiro mig. II Monte dell'.Agnolo con^ errane ad oftro ^tramontana mig, 45 // Monte dell'A [nolo con Bran- iicio-Àjirocco & 4 maefiro rnig. 6o II Monte con Cataro dentro greco ^leuante mig. 180 T rane con I\agufi à greco ^ d leuante mig. 170 Sipanto con Brandicio, & Cataro leuante ^ firocco mig. 140 Ltfia con là CaT^t^a firocco & maefiro mig.a^c> La Ca'T^'^a co?i Lagufta d leuante^ dir d ponente mig. 20 Lagufta co'l Monte dall'Agnolo dentro greco ^ tramontana mig. 80 Lagufta di fuor a con Lagufinii,^ con B^agufi quar* ta di gféCo verfo leuante mig. K^gnfi con Brandi do ad oftro & tra¬ montana THÌg.zpo K'^gnfi con Safeno d firocco ^ d maefiro mig. 2^0 Bagufi cón Otranto ad ofiroyr^ tramontana mig. 230 li Safc?io con Ta- r .iftto agrteo & leuante mig. 7 o Durag^ go con Brandicio per garbin mi- ghai20 \ngufi con il monte dponcìite mi7^. 150 ZaraiovAnco^ Ita per garbin mig.iq.o T temiti ha diie ìj(.l€ da leuante, dr f^no nette DEL MAR MAGGIORE. ^9 jnig^i & è largo da terramig. 15 Tclegofa è da leuantCy] hàfccche quattro in mare-daponente vnafecca,^énetta:Uponta dalUban^ da foreana d'ogn altra panta > chè s 'intende da ponente da pareggio ^ il Cap(p de Vali col Safenoft guarda ad ofiro & tramontanamig^So il Safeno col Fino ad ofiro & tramontana mig. 60 It Safeno con Corfit quarta di firocco yerfo rofìro mig.jo Etfefujjià Tolormo ér non potejji cofle<^giare per trauerfo- va rafo il capo diCorfit mig.i, & hauerai pajfa tre^ ^ d'acqua, & èjabionyeirfe vuoi:pigiar /otto il capo del detto Cor fu, ^ facendo honor alla ponta eaneao ^guardati non tt accodar olltMe^ iiere, & non andar entro il Fano » Corfit con it capo del Fciechi da leuantesponente mig.jo il capo di Corfu yerfo leuante ft gtrarda a greco leumitemig.^o Et nontiacccc^ jìar al capo di Corfu da leuante ^perche è /ecco. CorfttcoHVacaJU entro le^ nanfe & fracco mig* 20 Tacafii co"ì capoS. Sidro quarta d'orbo yerfo firocco mig. 8 o Capo» S^SidroedlZantetfuarta di fì^occaverfa leuante mig*6o Zante con S triuali dentro ofiro & firocco \ o Zante con Vrodo quarta di leuante yerfo firocco mig* 60 Vrodo con Striuali dentro greco & leuante mig.jo Vrodo con Sq;pient^a ad ojhroFjr tramon¬ tana mig.z 5 Sapiert^a con Striuali dentro leuante firocco mig* $0 Se vuoi faper quel che pertieneallaVedottmadellljìrk dalla rimerà in-- /inaile Volmontorey & infiu al porto di Vmetia, dirotello tutto per ordine^ Sopra leVolmontore fuor a in mare è vna fece a dentro ofiro firocco mig,^ Cìr vifonopaffa i* dacqua^dentro le due Volmontore è feccoytkmidia Vol-^ tnontoragrande largo me:^ caneuOy& anderaifìcumfvartendoU dalla Vol^ rnontore trouevai Olmiftella larga mig* ^*. dalle Volmontore y& poi tronerai Olmo largo da Qlmifielo mig*vno emetto. Voi tu troni Feruda largo da oU mo mig*i* yaperlabocca daponentCy&anderaiyietto. DaFerudaàTete-- lo mig*i. ya dentro per maefiroy & inetto per tupa. Et da Teteljddvaldi Figo mig* j. ya per IcuantCy & anderai a Vola, eirfa chic itfcoglfó di S* */£n- drea ti rimanga da maefi'ro\. Da capo S. Velegrin a Marcòdenava dentro maefiro & tramcritandy & tafeia ]^iarcodcna da tramontana, il Freaperme-^ :^0y banderai ficuro* Da Marcodenapermaefiro tuyerrai à S,^^ndreadi Sera ye^ anderai netta da tutto * Da Marcodena per tramontana tu •werrai la F)tgiana rime fondo di puff a 6. in y.dacqna. Se tu vuoi andar daBrifoMÌ , lafci^ueponte,& ydalla làtrouiyatZerma, oue è buòn porto ,&da yal Zelma permaeftro tu troni yn Freo, che ha nome Menory^ è buon por¬ to da pónente, & di Icmnttyyàolfi tntrar dentro da rne:^ giorno , & fero¬ le ft yfeir da tramontana yi è ynàfecca di pie 5. d^acqua, & non piu* Da capo de'BrPfoni permaeftro tu troni ynafuc a entro ponente &garbmmig. 2 *lar- ga, & ri fono pie 7. d acquar, & puoi veTwr dentro Bri foni ^ & taftccay& an- àcriane la maggior nane del inondo, efr fappi che i [cogli del capo di Vola fono ^ tutti io PORTOLANO tutti riatti. Se tuvenijjì da leuaSl^er andare alUrdue Soror.gnardati dal ca^ pogroko.enon ti accollare à due^yjoi^fìn a tanto che tu non fci per me:^ quella da leuante, & da quelCaltra metti i proncft , & le anchore alla terra . Se tu rolejfi trouare la fecca di due Soror metti la Terre da ^uora nelfcoglio da ponente entro due Soror y &fa che il [cogito fta ben da parte di leuante , & auan^aBagnuol in oflrOy & S.Andrea di Sera in la flaria , Sfarai /opra la le tu la "puoi Jcapolare yfa che tu ti Jcuoti Bagnuol da S•t^dndì ca* Et Je vuoi andare in P'ejlrefa la via digrecOy&lafcia ilfcoglio di firocco^& on¬ derai con ogni natte dentro. Se roleffi andar a S.Andrea y non ti accollar al fcoglio da ponente à due caneuty '& va tradente a i due [cogli , che fono in la bocca di S.jlndrea , & lafcia i due da tramontana. Se tu volcjjì veìiir dentro da S.J^ndrea di Sera vien tradente al fcoglio di S.Andrea y & lafcia la due parti del Freo da tramontana in fin'alla Chiefa , & poi per il Freo per me^o fin che fcapoli il fcoglio picciolo . Se foffi al capo di ToUy et non poteffi venir dentro da S.^Andrea^va à ra^ dtnte il fcoglio di S.Giouanni in Tclago, et lafcialo da meT^o dìy ancora tn puoi andar dentro il fiogliopicciolo, vuoi dentro ò vuoi difuora. Et fe tufoffià San Andrea di ferayetfevoiefii[capotarla fecca de OrfalyWettiBagnuol tnS.Jln* éreay et viendentroper qual fegno, che tn vedi Taren'^o di fuor a dalla ponta gro^ayCtfoi vapermei^Tareno^OyCtanderainetto. Etfe tufoffià drea di Seray et voleffi fcapolar la fecca d'Orfal , inetti la valle bianca , che è [opra il fcoglio cf Orfaly et li albori nella Torre d'Orfal , et metti Bagnuol di fuora da S,jLndrcayet che S..Andrea ti rimanga da leuante , et farai [ufo Iru fecca à ponto. Tartendoti da gnigno per venir aVaren'^s^o tróìii due [cogli che fi dice Figarola lalciali dagarbin, et là è buon ftacio. Tartendoti dalle Sali¬ ne va poi dentro, et troni vn porto che ha nome S. Fele, et ha vna Torre , et ha buon Fiado. Tartendoti da S.Fele per venire à Tare 7 o tu troni vn fcoglio, che ha nome €onuerfato lalcialo da garbin. Se vcleffi venir dentro dalla fec¬ ca A Orfaly và largo da quel fcoglio ca^eui due, et va à radente Orfal , et non ti accollare àyadente il fcoglio pianoy che t due fi ogli ; et jt velejfi andar di finora dfdfcoglìopianoy vafargo vv carnuo^ ufinio àFontana de pafii da gar-' biny et tiene à radente il fcoglio. da gai bm hi fino à S. Fragilitade y et lafcia i tre fcfigli di S. Fragilitade da garbin y et poi troni vn altro fcoglio che hano* meirla'^rjucoY etvaà radente Ae^fo, et lafcialo da greco y et anderai fiteuro^ Se tu volejfi venir di là à Varen'T^o, tu trmi vn porto che ha nome S.TÌetro Sa ^uerna-y et fevuoi andar dentro S.Fin do y et S.l{afaely metti il cqmìn delTo- defiadejntro del Campaìiil di SMoro^ et vieni à cadente la corona quanto tu puoi àfialuamento, fe troni con vn acqua comunalpie due A acqua^pt fe tuvo- ■ ieffi andar dentro da S. Bytfaely et la Scanala, parti il Freo per me'^OyCt tu tro ai vn.acqua cormnal, che è pie ’^.etfe tu vuoi andar dh finora di è.UicolOyVa rnvn-ccmeùo largo^ ctva fantQchetu fcapoli il fcoglio dalie Forche da leuante — tanto DI VENETIA : te tanto che fumetti : U Chiefa, che ènei MonteTalian nel cèpanil di $. àn¬ giolo, &poi vieni per meo^o VarenT^o, & [e venijji per me^^o il JcogUo di Lem Maranfo, parti il Freo per me:^^ & under ai ficuro, Et Je vuoi troua r fecca che è difuora da S.Nicolo da leuante dentro la Beccarla, metti la valle in S.Mgiolo che la regna da tramontana , facci vnpoco di calle, et farai [ufo la fecca di pie 7. d* oc equa . Partendoti da Parendo verfo punta di Croce , iui troni vna fecca che tiene il fcoglio delf^fino in S.f^afael, metti la Chiefa di S'Martin, che è in tramontana , diP arenilo, ad vna Nogara che è là, et farai jufo la fecca, efetu vuoi fcapolare, aucrtifei i fogni che tifano da^ ti. Et venendo da Città nuoua, tu troni Vefcomlli,fa che tu traghi S. \afael a fuor a dal fcoglio, lafcialo, et lafcia vna bona calle tanto che tu apri le por^ te di Cenere, et lafcia tutti ifcogli dafìrocco vn caneuo , et anderai in porto , et fta coperto vn pronefe da leuante^ Partendoti da Cenere tu aerini in Quieto che è buon porto > et fe tu ti vuoi metter da leuante, paffa la prima valle, et va all altra che fi chiama S,An¬ drea, vi fono paffa io. inacqua . Se vuoi andare daW altro lato verfo Città Nona mettiti alla pietra, che è allaponta di Licedo, et babbi à mente che non è fe non paffa due d acqua, et partendoti da Licedo va largo vn caneuo . Dx tutte le ponte infimo à CaHagnedo, ini è Città Nona ; Partendoti da CaUa^ gnedo per venire verfo^mago, tu troni vn porto che ha nome Dena, và largo dalla ponta, et la Torre tre caneui infin à tanto che tu apri bene il porto , et mettila valle roffa dentro il fcoglio, che è da greco, et va dentro il porto per quel fegno, et metti i prone fi da leuante et vi fono da paffa 5. in 6. d'acqua > Et partendoti da Dena verfo F'mago, tu troni vn porto che ha nome S . Loren-*^ ^o,va per la comincierà, et li è tutto netto. Et partendoti da S.Loren^^o t}i tro^* ui Fmago; et fe tu vuoi andar dentro il feoglietto, metti la Nogara che e tro la Valle entro la Chiefa che è fufo il monte, et ha vn feoglietto dentro^ porto,, et metti prouefi dentro allacìttade ,etle anchorealla tranwntana et^ li troni paffa 6. d'acqua . Chi fi parte di fufo il porto di Fenetia, et facci la via detro greco et leuan- te, e va dentro il golfo fopra la ponta di capo Magia mig. 100 Chi fi par^ tedi fufo porto di Fenetia ^ et facci la via di leuante fin à Cafiagnedo ?ni<^. j 00 Chi fi parte di fufo il porto di Fenetia, et facci là via dentro leuan-- te, et firocco, va fopra S,Gioua?mi in Pelago 7nig, iop S.Giouanni m Pelago con le Polmontore feorre à firocco et macero mig, 25 Polmone toro fono fcogli due entro vn et Taltro tu puoi andare accoftandoti al fcoglw grande,cheèda terra,ette due parti devn caneuo, et anderai netto.Polmo-- torà picchia è fuor a in mare circa mig.i, in ojlro, et firocco vna fecca che hapie IO, d'acqua. Se daPolmontora tuvolejfi andar in Ancona, nauigcLs perojlro, et verrai fopraFiumefimo, che è lontano d'ancona mig. 12 Se d'Mchonanauigasìi dentro greco et tramontana iVerrvHi dal Sanfego in Nìemv\ iz PORTOLANO ha da tramontana verfo iì^vriier vna fcccha che lar^arnìg^ mc^o^ ^denùraddl Sanfego che fi dice Nw^ct in capo di Nid dsi mae^ jlroyerfo Otimierè vn fcoglio che fi chiatta SdugoLz , cs hi pxfiatred^ac-^ qua dentro H fcoglio et Nia : fe di li m vuoi venir dentro da itia è bona via^ che liìa hi porto longo et targoj et faltro da Cancdoli fono mig^ due > da Nia d Canedoli è vna fecca^ et puojfi andar da vna parte^ct daWaltra , dentro ia Nia fitto monte Chebo è porto vn^ che hanome Scaligenet et é bon porto per firocco . Et andando per la Haria è vn altro bon porto ^ che fi chiama Longo ^ et hi ftacio vnoj et è per* naui ^kciole , et è largo da Scaligene me:i^ù miglia , et poi troni più oitra da lenante vn fcoglio , dentro da quel /coglio é valle jliigtifia^ et hi bonpmo granity^pél mui il Hacio delle Monacheì et fi tu vuoi fiar àportOjfia in U valle^ et il fioglio li rimane in ponente . Et foi ttofìi il Torto di Cigala quale è bon porto et non ba aiama rocca ^ et tìpei accoftarda vna parte^ et dau altra parte è defira leitata per i venti di fipra; et più amntitu tmu Fornelli^ quatèporto fihiettOz et èapprefiù il r^f- pù dell* jtrfili et poi th'Qiù LkmezU qual è bon porto et la fua intrata è pafffts tf€ conlaficcaf etpoiyffiir dentro Nteme ^ et il fioglio dt S,Tietroetper il fioglio di s^Tletro in greco è ifiUvnaz che fi dke U F^ofilla ^ethà porto ddlafiana , et fi tu vmi andar daNleme ad ^rbe natifga per firocco , verrai a capo deltlfila di Vago che i porto vn da ponente^ et da qucJiofcogUo tu vedi ^rbeper tramontana, Da Nicmein ^rbe fono r^ig, 40 Et da Nk me d Selua mig, io il porto ha conofeeng^a vn capo rofio da ponente , et ha vna piana baffi fcanfaU vn prottefi , et andrai ficuro ; da Nieme rffTi- tro oflroz et firocco vienti Tranudai et ha da ponente /cogli due netti /opra il porto i et ha vn fioglio verfo greco j et U H porto dalla parti di leumte * et yi è vna ficca uerfi firocco , a fi uà cmieui quattro largo da firocco . Dìl> Nìcme fi tu vmi andar i Zara accefìati alla Selua ^ et poi ua per firocco per megaì io y et andrai à Zaraj et da Nieme à Zara fino mig, 60, Et fi dii^ Tremuda tu vuoi andar di f ima i tkntì ddijQla di Screda y et poi aldlfili-s dEfteychefi dice Gian Vontellùyetpoi tùenn in JrledeU, Et in capo di ?dedda Herfoponente t un bon porto j et di mc’^o dtll'intrata dalU parte di ponente cioè di fmra é und ficcanayet feuien ÌU fuorayacco^ alla pùnta di Mcdela da teuantCy et andrai ficuro, E dentro la T^ledcta di capo uerfo iemnte firn due porti bo?ii ? l'uno (ì chiama S. diaria tra cjìro et firocco fino [iogli due fi dicono Laganipiam^ et finomig^.^. lui è il capo deTcmptda punente iui è porto y à Lega è mal porto ^ et ha un fiogho pic¬ ciolo, Tutta la Haria de i Tempi non d alcun porto ^ et Mifono mig^ 5 6 Da un capo de Tempi ì un porto thè fi dice il Trauerfoy et porto it poi il uiene l'Ijola di S Mari a, che ha porti afiai Et più auanti ti viene i Coro¬ nali z che fi dice fTalgen:: j et e un altro porto di là appnfioypoi altre due ifo- k thè fi chiamano gU Eccelli. Et più mwni il uDigon nfile ychc (ìchkinmHo Llgìjìy DEL MAR MAGGIORE. y Dt di fuora fono /cogli tre ,et porti due l’vno di S .Trldria, et l'altro è più dentro in vaa valle, e bona alla ponta dv leiiante, et è vn fcogUo che fi di¬ ce la Bgifiiola, che è àffignata. Et fe vuoi vfcir di Venetia et vuoi vfcir del gol¬ fo, et vuoi andar sì, che tu non tocchi dellllìria,nota che da Venetia à monte Chebo fono dentro leimte, et firocco mig. ijo Damante Chebo ai Tcm pi di Zara per firocco mig. 6o- Da i Tempi di Zara all'Incoronata per ft- rocco mig. ?o Dall'Incoronata alMiliftello denp-oeflro, et firocco mig. So Dai Milifiello à S..Andrea di Melo per leuante mig. DaLtfa alla CaTpga dentro tei ante et frocco mig.jo Dalla Cagp^a al CagTpaol per leuante raig,IO Dal Cat^’tpcol alla Gufa per leuante mig, io Dalla Cufla alla Med'cla per leuante dentro l'vna, et l'altr.afecca mig. ? o Dalla Medela à pagufi per leu-mte niig.^ o La Medcla è Lunga mig. 3 O- Dapagufi à Dulcigno mig. r00 DaDulcigno àDuratilo mig. 5O DaI^a'nifi à Dulcigno mig^ 1 ^o. Da Dulcigno al Safeno mig. 140 Da Dm-attgo al Safeno per oflro mig. 90 Da Duragpp à Brandicio mig. 14 Da Brandicio al Safeno per leuante mig. 90 Dal capo all'.Aquile» & al Tana per leuante mig. 90 Dal Safeno al Fano dentro leuante & firocco mif.Sa- Dal Fanoà Cor fu entro leuante firocco mig.jo Da Corfu alfa Cefaionia dentro óflro, & tramontana mig. r 00 Dalla Cefa-' Ionia a capo di S. Sidro del Zante mig. So Moife è ifole due piane che fi i hiamano firmali & fono mig. 3 o Larghe entro oftro & firocco & han¬ no parauego per ponente & per maeflro, ini dimorano monachi pifor, dal Zan te à Modon entro leuante & firocco mig.} 00 .Ancora vè ifola vnada- uanti Modon ,, che fi diceSapient^a ricordandoti che all'intrar dentro dalliLj ponte tra Modtn & Sapienza èrma fecca, & r uolti andar largo dalla poma h Modon canem vno, & anderai ficuro, &fe voleffi andare à Sapien:K.a,ac- cofiati alla detta caneui due, & anderai ficuro. Se volejfi andar dia Sapientga , vuoi vfcir dentro da ponta di Gallo à S. Vencedego ', dei andare quarta di fi-rocce verfoleuante,&fono daModon à ponta di Gallo mig. iz.guardafi ponta di Gallo con capo Mallo Matapan quarta di leuante verfo firocco, &■ fono mig. 60' PORTOLANO Di Romania. Q Veflo èvn Tortolano tratto del compafio della bocca del golfo di Venetia, cioè del Safeno per tutta la Romania. Et lafcaladi fuo- ra infino in jlrminia alla Turchia per la [cala di fuor a d'Mmi- nia facendo la via di Soria per fiaria infino in Alefiandria,& ■ partendod'Mejfandria & facendo la volta della Barbaria, fino * é4 PORTOLANO Brrharii^ mettendo tifala di Credcy & rifala di Cipro, et tutte quelle IfaU ^ che fi trouano per la [cala di fuor a . Safano con Fano ft guardano ad oflro , e tramontana mig, 6o Se tu yuoiayidaralFanò varnpoco verfa il firocco, Setiparti dalSafeno andar dentro dal firetto di Corfu, va quarta di firocco verfo oflro mig, 70 fm al Hretto . Et fe fujji fopra quefla via /opra Volormofa in quei luoghi è trauerfa ti ag^ giongcfkyfeà forte che tu non potèffi coftcggiarcy và arditamente rafa di capo delgolfo 7nìg,i,inmar^ettrouerai paffa 5. in j. d*acqua,& èfabione,potrai forgere fatto il detto capo, & hà buon luogo, et bonora la ponta me\Q cancuo, guarda non ti accofiar alle Msrlcrc, non andar dentro • Corfii col capo del P’'ciechi fi guarda à leuante et ponente mig, 80 Il capo di Cor fu da leuante con Cuita à greco, tramontana è mig, 20 Guarda non ti accofiar al golfo di Corfu à due mig, da leuante infm à 4. mig. perche è Jecco va ficur amente fatto il capo di Corfu dentro, & farai coperto da greco, & hauerai buonparauego. Corfu cqH Vacafu dentro leuante, et firocco mig, 20 Tacafu con capo S. Sidro della Cefalonia quarta d'ollro verfo firocco mig. So Capo San Sidro con Zante guarda xilema cofa fopra firocco ver leuante mig, 6o Zante con Striuali, dentro oflro & firocco mig. 40 Zante con Truodo dentro greco & leuante mig. 50 Truodo con Striuali dentro greco &le-‘ mute mig.^o Sapieni^a con Strinali, entro leuante & firocco mig, 5 o Se vuoi andar dentro da Sapirnt^a, et vuoi vfeire da ponta di gallo,& San Vencedego puoi andar quarta di firocco verfo leuante mig, 2 o Tonta di Gallo con capo Mallo Matapan fi guarda quarta di firocco ver leuante mig, 80 Capo Mallo Matapan.conca^o S.àngiolo ft guarda quarta di leuan- te verfo greco mig. 45 Capo Mallo Matapan con greco entro leuante, firocco mig,^^ Cerigo con capo Mallo S..Angiolo, quarta di firocco ver tramontana mig,i% Capo Mallo S.Angiolocon Capo Spada,'guarda vìi poco piu di quarta d'oflro ver firocco qir fono mig. Tapo "spada con Cerigo quarta di firocco ver oflro mig.^o Da capo Spada col Gogp;^o di Crede quarta di firocco ver leuante mig, 60 Capo Spada con capoTaffe^ ra, leuante, et ponente mig. 600 Capo Spada con Borfan quarta di leuan¬ te ver firocco mig. 600 Sapicnt^aco/i Malta, greco & leuante mig.^^0 JtGo'^'^o di Crede col capo del Difcargatore entro greco & leikinte mig,ioo il capo con Difcargatore, et con la Chrifiiana quarta di leuante verfa greco mig. La Chrifiiana con Aleflandria fi guarda quarta di firocco ver le- uantemig./^oo il di Crede con Acre, leuante et ponente mig. 850 chrifiiana con Baffo, quarta, di leuante ver greco mig. 480 Chrl- ftiana con Caffo, &Scarpanto fi guarda vn poco piu quarta di greco ver /e- ^antemig. 80 Scarpanto con I^odi a greco ^ ^ leuante mig. 5 Q D I R 0 M A N I A. 6s TRjtdi con capo S.Bifanio, a lemnte, ^ a ponente mìg.^oo eo?i Ca- fiel^ugiOidentro greco&lemnte mig. 50 Cafiel ^i^io con capo S,Bi- . fanio, quarta di lemnte ver {hocco mig.-LOo Capo di s,Bifauh con ' Sa- talia, quarta di maeflro ver tramontana mig. iSo Capo diS.Eifa?iìo concapo deloro, quarta di tramontana ver maedro mig. t jo Caoo di S, Bifanio con Calimene quarta di tramontana ver greco mig 100 Capo di Sani^ndrea con capo de'Tati, quarta di greco vtr tramontana, mig. 100 Capo de'Tali con capo della Gloriata quarta d'ofiro ver fì- roccomig.'jo Capo della Gloriata con Barato oslro, & tramontana mig, 17 Capo di S., 4 ndreacon Torto/a, leuante&firoccomig.go Chi fi troHajJe 15 anig. in mare fopraT ortofa fi /correria la rimar a dai porto di Tali infina in .Acre,ad ofirotò-tramontana mig.2^0 Da capo S. jlndrea con Barato quarta di firocco per l’oHro mig. 1 60 Famago^ fìa con Tripoli, lemme e firocco mig. 130 Famagojìa con Bar ut 0 firocco, & maeflro mig. r J a Saline cm FamagoHa ,& ton .Acre firocco & maeflro mig. 3 00 Capo di Calata con jLere quarta di firocco ver lemnte mig. 200 saffo con .Acre, fi guarda quarta di firocco ver Iettante mig. 2 8® Capo Bianca con Damata , oflro ^ cra- montanamig. j jo Capo Bianco col Capa delle BruUe,/tracco e leuan- te mig. so Chi fl partifie d'Meffandria, e andaffe quarta di ponen- tever maeflro,&non vuol/ar per montar la Barbaria trail Co:^go,& ca¬ po Taflsra mig. r 240 Capo di Coro» con capo Stilo quarta di gar- bin ver/o oHro mig.Èo Capo Stilo con capo di Ereffan entro greco & tramontana mig. 100 Capo Brejian con capo T.tflerà, tra'greco g/- tramontana mig. 13 0 Capo Breffan con Trauamena, quarta di po¬ nente ver garbin mig. 60 Trauamena con Bjo^o , a greco efrà le¬ mnte mig. 2^ Se da capoTaffera vuoi andare in bocca di Fare , fi guarda quarta dì tramontana ver greco rmg. 150. Capo Tafle- ra con Malta ft guarda à greco ,&à maeflro, & onderai tra Malta, & il Comi», &fono mig. 140. Capo Taffera con Sarago:i;j;jt, tr.a greco & tramontana mìg. 40 Capo Taffera co» eoi^x» di Mal¬ ta quarta di^eeopcr ponente mig. 100 es POR PORTOLANO T O L A N O Q] Dell’ArcipeUgo. Feflo èvn TortoUno Prat^a dd compd(fo d^t capo Tdalio^^ giolò con tutto t^y ipelago j & dvntro^n fina in Mar maggiore ^ tutte le jlarie Ifole che fi trouana ndCArcipelago yft^ncl Mar maggiore^ Capo Mal io S. Angiolo con la Sidera ad oflrù & tramontana mig* 90. Ct appreso quefio luogo è vn fcogliettù pkciùiù > ^ -ana fecca » &gHar-' éafi a leuantex^ponentemìg. j. Da fi'oglio alti fola éU ficca al fcegliomig. & la tidera buon fìacio^ ^t^guardafidmtro greco > e^^ lcuantCx ^ ti rimangono i/cogli da greco. Capo Malia Angiolo conCaraui quarta di greco yer tramontana x fino mig^ 40. Caraui con Maluafia quarta di leuante ver greco mig. 40. BeltaToU con Mduafia tptarta di greco ver leuante mig. 3 O- Capo di Mallo con Santo Angiolo * ^con San Tolo entro maejiro, & tra¬ montana mig. 40. Sffft con la Sidera fi guarda quarta di greco ver Icuanicmig* 20-^ SctteTo^^i d mego ePintrada del porto i largo mig, 4* SetteTo^:^cùn BellaTola ègrecOx^^dmaeJlro mig. 50, Sidera cm Bella 'Fola entro oììro^,et firocca mig. 45, Bella Tolacon Falconeràà leuantex^et ponentemig. 40* Caraiii con falconeràd greco^éràlcuantemig^ jo* lalconera con Toj/uma di quarta dì leuante vev firoccùmig. 15. F aUonera ctmMdo quatta di leuante in greco mig^ 2 5 *. Chi vuole andare airjfol^ accoHifi aillfoU che ti rimariga. vHa ficcai da teuantevfrTimolo^ Capo Matio S, Angiolocon Melo quarta di greco yer leuante* mtg.^ 100. Melo con Cerigo diporto in porto àgrecoy ^ a garbin mig. 1 Melo con SifaHOye^ fermmieù/lrQy& tramontana, mig. 50*. fermcnie con la Sidera greco^ & kumte mig. 70. Sopra l capo di Silo mig.i.in mar é va a feccai&guardafi ca la fecca della: fiderà quarta di greco ver leuante mig, 5, Bella Vola cm S.Giorgio d^ Albara. tra grecoy ^ leuante mig.cjo^ S* Cio/gio d Albata con la Sidera quarta di green ver leuante mig, 3 5- Sidera con lo capo delle Colonne greco leuante mig, 5 o. S.^Oìorgip dAlbaracon capo delle Colonne oftroye^ tramontana rnig* 20. S*- Giorgio d Albata con Marcouifio > tra greco^ tramontana mig*% 'i^* Sappi che MaroouifcQhà zjccche l'vm dagreco^e^ l altra da tramotana^ Sm- ^7 DELL’ARCrPELAGo; S. Giorgio con Zia ad ojìrù^^dgót bln mig, 40, S^Gioì'gh con fememe qnarcadi ktuntc ver greco mig, 40. Zan con Fcmcfùc quarta £ olivo ver firocco mig. 1 0. Marcouifeo con Cambiammtella dentro grccOf^^ tramontana mig, 40* Marco iifeo con Zkt Icnante &• ponente mig.%o. Zan coìt Cambiamanteilo qtmu di rramntarm ver macero mig* 4D- Zan eoa .Andre tra greco, 0 ^ transomana mig^ ^ o: jindre colo cafirìàfìrocc&i ^ ma^Uro mig. 20*. Zan con Caler a quarta di icuante ver greco mig< 20* Zan con la Suda quétrta 'di ImmìUver fmcca mig*^ o. Zan con Tiene qu arta di kuantt ver greco mig. 3 5 * Fcrmenie con la Suda quarta di greco vef leuantc mig, 10^ Fermenie con Catera qua-aa di greco ver lemtte mig,. 2 j. Fetmenie m>n Tine^greco^e^r Umuitemig* 40* Fermenie con ^ndre, ipmta di tramontana:vtr grecù Sifano d Serfate con Andre , oUrOy et trmiontam mig * 3 o? Andre con Melo, oflro , et garbin mig. 100. IL FINE. I PRESE NELL’ ECCELLENTIS& Confegliodi Pregadi; Con àìutr/è Le£gi canate dal Stattrto* In materia de Nani, e fua Nauigatione . Scampate perGic: Pietro Pinelli, btampator Ducale. • Dal Libro Seftcì delH Sfatati di Venetia delle Nane, e Nauiganti. Chcihtii arìg^ti ne ì 7(aulhj mn fctìtti i» qmderm^nmnft- onam in '■viP^id , ma falitadi usgnam eon li 4/m. €*2^ L'KVXìl, Onciofia die moke fraudefe commettanoia metterci & oicultare moke mercadanne in li- Kauc,&altri bcniiiqualioccuJtamcnte fe met- rcno in le Nauei& tarerei & altri legni muigan- tijleqiia le non fon ferittc nc i quaderni de le Na- ue 1 & altri legni ^ La qual cofa fe conuerte in ftaudedelcommunjindinnodeip^atronii Scal¬ tre mercadantie per rilpettodt DatijjnoIhSc vi-, rie. Voicmo che da inoaliantifia olietuado» - M I I e comandemo? che le a le un hauera unciTo in al^ cuna NauCi tàrcta ouer legno? alcuric mercadantici oucr beni? fia de qual condition fc voglia ? lequale non fian ftafcritte nel quaderno della Naue > tarcta? oucr legnoi Se efTa Naueitareca ouér legno farà fta ouer dcrobato , ò che elle co fe coli occulranacnte mene in cui N a tuli la rati toltcìouer per alcun modo gittate in mare? che de ditte cole coli occulta-' mente nc i Nauili pofte per mod© alcun non polli? oucr debia con le altre in quaderno ferine? oucr alla Naueappartinenteefier fatta variai Et fe per alcun cafo la naue ? ouer legno nauigabìle fera fta derobadOj oucr che i beni nel quaderno ferirti per cafo alcun farà gittadi in mare?vo- Icmo» Se ordjnemo? che tutti i beni coli fcrìtti ? come occultaniente nella Naue porti? fe quelli potranno nella Naue efler trouadi? oucr che all nota fianftainNaue?liantegnudi avapàconlialtri?&fynodtuttoobliprt^ Non intcndandOiChe le Naue?arnifi?& le altre cole di Patroni delle Na* ue>ò de altri legnin& de mcrcadanti» lequali non fon confueteefler icntte ne quaderni deìe Nane? delc raretcìouer Iegni> fiano aiaetti alle condmo- nc prcdittcìma pollano? Sc cfler debbiano nelftatutoj Si conditionc jnei quali fina mo fon ftatc. Che A 2 che le fentmìe fattecentrsi littringrifiain ferto , che etiamdh debbiati effere in¬ carcerati in fim a piena fatisfattion. Cap. L XIX. V Ifto & efiaminado vn certo ftatuto de Nauili nel capitolo 8o. ilqual coinenc a, volcmo che fe alcun merinaro centra il patto delia con- uemion vorrà laflar la Nane (&c. Et Che l ditto capitalo impona ai Ma¬ rinari la pena foiamente del doppio delle quantità riccuuta ,& olirà que¬ llo quanto à zudefi fopra ciò deputati voran ftatuire,& eiTi zudefi mente altro fentcntiano eccetto che per il doppio per la fententiafuadaradin- tromittere ibenidi talìMarinari>deUaquaI fentcntìa efll maligni occultan¬ do i fuoi beni pocofe curano, a cafon,chc le Naue, no ficn talmente dtu i Marinari abbandonate, & che quelli, che veleno occultare i beni fiano etiamdio ne le perfone obligadi, volemo. & ordinemo, che ogni volta, che i Hoftri zudefi centra i Marinari della marinarezza > Òc de altri parti fir¬ mati con il Patron, haranno fette fententia del doppio, & daran ad intro- mitrerei beni del debitore nel doppio fecondo la forma de ditto Capita¬ lo , che continuando in la fententia dicano, & feri uere faccia no, che 1^ perfona de! marinato fententiado fiate debia in pi don fina, che plenaria¬ mente hatrà fetisfatto tutto quello,che centra di lui per fententia farà dif- jinito^ £be in le differentie, di Nauili,noli,& affitti la perfona del debitore, (ta per i .defi ^[celli furanoricchiefli , condennatain prefon . Cap. LXX. A Ccioche con lufll remcdl fc proueda contra le malltie di debitori » jquali fe asforzàno occultare i fuoi beni per declinare la debita fetif- fettion de i aeditoti, con laudabile prouifion hauemo deliberado ftatuir » che da mo auanti in tutte le differentie di Mauili, cioè de Naue, tarote» barche,&i.ie cadauna forte de Naaili.ò fiano per occafion di noHzamen- toioucr patti di marinari,© di viaggio non feguido, ò di noUi,ò di b'rcha t ouer legno non refiituido al condutore, ò per alno modo, ò cafon per qualunquenomefipofllimaginare ,• Etetiamdioin tutteleditterentiede affitti di cafe,ouer de pofreffion,de acque,ouer de vale, ouer de qualuque altri affitti, i zudefi, & officiali nofiri, denanti iquali feagitaranno le diffe¬ rentie delle cofe pr£ditte,fè elli procederan à condennare il debitore, deb- bian per fententia dire, fc da qutelli, che dicn hauere faran richicfti, che ol¬ tre la intromifiion di beni , lapcrfbnà del debitore debbia efl'er retegnu- dainprefbn , infina, chealcreditor, infeuoredelqual farà fatta la fen¬ tentia , fer àplenariamente fatisfatto. Inhibendo però, perche faria trop¬ po contrario alla humanità.che’l Padre, ò la Madie ad inftantia del figlio » ^ ‘ ■ òdella b della iìi per occ.i fione de alcun debito, ilquaf folle per cllì fio > ò fi ; di- niandado>eni Padre, ò M,idre non debbianefler con Jenna ti in prctbn. De t patti d.t ejfer feraadi intra i Patroni, &• marinari. Et vhe i por accrof- fimento de pene del/bianrfuelli far oflernar-. Cap. J.XX I . C Onciofìa , ebe percafon di^coireggcre , & fiipplire i ftartiri deleNa- ue.fulie del laSi.adi j.infiandoifmelcdiZiignodndicd g. nel mag¬ gior conlcio preQ vna certa parte del tctior infra fcrittojcioè; Chedopoid. chel Pai) on farà in concordia con i marinari della mirinirezzi, &i mari¬ nari con il Patron fc haran lun laltto dato la man,che il Patron fìa obligi- doticeiiere il marinaro, ik pagargli la marinarcaza fotte pena de Ioidi 5. per lira di tutta la marina rezza , & (è per Calbn del fubito parrir della Na¬ ne perciò, che ò iì Patron, ò il rnarinaro, intra iquali fàra la differenria, ìà- ran allenti , & la pena nel conlcglio contegnuda non fi porrà dimandare da Paggi auato, & anchora fccerti patti (aran fatti intra i Patroni, & ma¬ rinari , per iquali p utì li marinari promettano far tutti i femitij in Venetii infin al parili della Natie, & condur la Naue al porro,& fora di porto (ot¬ to certe penc,& benché 1 patti non fian fcruati, nienfedimeno le pene mai non fiioglicno ,!aqual cofà redundainmalfimo danno delle Nani, &,di Patroni. A.cciochcle prediitc cole, & limile per l’vna, «ScTalrra parte da nao atlanti ceilìno, volemo, (&otdinemo,clic quelle cof;,chc fi contiene in ditto configlio,debbiano da rao atlanti efleroflèriiadeiòi remagna in li¬ bertà di nolki zudefi ogni volta, chel farà denanzi ad clU proti ara la que- tella, che intra i Patroni, Se marinari non fcran feruadt i patti, imponergli etkmdio altra pena, 6 i pene, accioche tutti i patti fi fetuino, confi Jerati la qualità, e condition del fatto, & queftotante volte, quante i ziidefi (b- pra tali patti làtaniichiefti. Accioclie pertalcafbnlcNauenonpatifca- no alcun defeno. Et le per auentura alcun in ditte pene incorrelfino per la dilobedicntia, e inofleruantia di quelle,che i noftri zudefi per facra men¬ to fian rcgniidi dar per delcazitdii contrafacienti a’i Signori di notte , Si elfi otììciaii fian tegnudi feoder ditrepene da i contrafacienti, & habbian loio tal parte qual hanno delle altre pene. ebei n«n ft apprefenti ,ò fia dm per lo atiertir pegno delie diferentie ddU J^aìte ,& ftaii temine de diffinir quelli giornitrenta^ Cap. LXXII. S opra il Capilulo 8 ^. del librode i Statuti delle Naue,ilqual comenza, Comma-ndemo de le Nane, lequale dopoi compito il fuo viaggio fc- ■' tan ràn peru€'»nude in portO) efc alcune dilcocdìc, & difiercntic CiK tino Intra ouelli.che^vannoinefleKaiie.infra ilzorno s.dardebo ano p. anoàizu- defi (opra do deputati per calbn di ditììnir efia rafon Et che dopoi larà dato il pegno fenza condii ione de fcarigar fé poflì efla Nauc.Et dopoi di- fcarieata cfla Kaue infra zorni 15. la raion di elle dilìcrcntic > ouer dilcor- die S adimandi. Confidcranio che i fopralaitri termini parcno ellet troppo breuh per la breuità di quali le raion di più pcrlone fon pcridc, iic pollano fenza dubio deperire , àcafon che fotto breuità di termini le ra¬ fon de alcun non perifeano, cofida qua inaliti volcmo. lìa otlcruaao, che ditiocapituloiedice^chel pegno infra zorni 5.dar lì debaia a i zudefi,fi di¬ ca» Si .fu ollctuado » chel non lìa necelLrio da mo auanti alcun pegno cf- fer apprefentado>& doue il capitalo dice, che dopoi la Na uc ùià delcari- . la rafon de elle dillcrcntic, òcdifcordic» le rcccrchi.lìa ditto, òioli'eruado inftà giorni 30- Remanendo il capitu'o in tutte le altre parte fermo. Delle vareeda efjer diffinite t nonobUanteU abfentiiX della minor parte. Cap. LX.KIIL. A Eschora perche le diftetentiefpeUe volte occorrcno in fatto della.. varcadenanziinoftrizudelìjlcqualexpedir non fi ponnoperlab- Icntiadi quelli che li Iran intercllo,in dilpcndio certamente, & danno cosi di Patroni delleNaue» come etiamdio di Mercadanti, per calon di fchiuat fimi!edilatione,&dilÌ>en. 1 iidinoftri Cittadini, hauemodelibcradodifta- tuir, cheda mo auanti lìan chiama di a i piedi delle Kauc tutti quelli > che haranno mtereire»e laranno prefenti in Venctia.più che la fu la maggior > & piu lana parte,così nelle perfone,come etkimdio nel hauere,dcl qual la varca eller fatta dcucrà.Et i noltr i zudcli bene, Si diligcntcmcnrc al ciano » & elfaniinanole differentie della varca deivmzi dcclfi propolle » &rale diflcrentie per iuftitia,laudo,Òcatbitriodebbiano efla minare,Òidillìnir,& gli altriabfenti{cioè domentre che lìa la maggior parte cosiin le peifone, come etiamdio in hauere ) de tal fententia per i nollri zudefi predirti fatta contenti efler debbiano. Si à ditte fenientie debbiano obedire, Si elle fen- tentie come iufte debbiano effer mandate ad eflccution. che i ì^udefi feruano , & procedano net fatto della varca ne i legni da 200. mtara in zofo, come i fanno da zoo, inietta in tufo. Cap. LXXiy, C Onciofia che in la maggior parte di noftei ftatuti delleNauefefaza mention delie Naue de docento miara, Si da li infUfo, Si delle ISlaue dedo; docente mìara in zofo ninna mentiòn fia fatta. Et da quelle de 200. joiara in zofo podi fimilmente nafeer molte differentie in el fatto. & oc- cafion delia varea» per tuor via ogni dubio> ftatuimo» che da mo auanti fo oderuajche fi come i noftri zudefi dieno-ouer fon tegnudi procedere dd- jeJSIaueda zoo.miara in Tufo nel fatto della vareà.così & per fimil modo procedano,&procedere fiauoobligadi nelle Nane,Nauilida 200.mia- ra in zofo in ditto fatto de vaiea. Non obftantc in quefio alcun Capitalo del Statuto. li Semani delle Vaue hauer debìano il fuo eapitulare del iuramento , & fcriuer i patti de inoli^adori. Cap. LXXT. idem P Erche il Capitolo del giuramento di Scriuani dele Naue non fè si, per ilqual concorreno molte differentie per cafbn di fupplir à tal difetto» col prefentc noftro Statuto comandemo > checadaunfcriuan dealeuna_# Naue, ouer Nauilio fia tegnudo hauer nel fuo proprio quaderno del no- lizado della Naue» ©uer Nauilio il ditto capituiare del fuo Sacramento in Scrittura» cofi come nel ftatuto (è contien, ouer vulgarmente per relpctto de chi non fa il patlarelitterale. Et oitra quefto fian obligadi elTI Scriuani ordinatamente Icriuere tutti i pitti,&nolo» iquali patroni dien hauerdainolizadori, & de quale mer- càdàntie,ò fian colli,© balle»ò altri carghi,perche cellaranno per tal cafon 0iolte differentie. Et quefte colè,che fon ditte,fian tegnudi i ditti Scriuani farc,& offeruarc fotto pena de lire 2 5. per cadauno, & per cadauna volta. Et quefte cofe»fian commeffe à quelli, che fan le cerche in le Naue, iquali de queftofaaano inquifitione, & fj zano ofletuare : feo Jendo le pene de i contrafacenti» dellequal elli habbiano tal parte, quale loro hanno dello altre pene. Della parte , (he fe die dar a i Tatroni delle pene di Marina¬ ri, Cap, LXXf'i. idem, P Erche è vtile» anzi ncccffario» ch’iMarinari offeruinole cofè»allequa- le fon tegnudi. Etperòlifonftapoftepene » le quali tutte viencno nel commun. Imperò accioche le fiano ofleruadexSc con effetto feoffe, ftàtuimo,che da mo auanti fia offeruado»che per tutte» & fingale pene or¬ dinate periicommundi Venctia» &fattecontrai Marinari,lequaIe(co- mc auanti fe tratta) vencno nel commun»Ii Patroni poflano conuencere, & conuegnireifoi Marinari denanzi i noftri zudefi,& habbiano i Patroni la mitàdiquefta tal pena,in laquale i Marinari fofleno conuenienti, come è dittOi& lo tcfto del comwun»perche à quefto modo eftìPa troni fa^ j i5ià follicitì alla eflccutionc deHc preditte pcnc>& per confcqncnte i Mari¬ nari temendo la ofl'eruantia delle pene pi edittc faranno pm pienamente quanto daranno obligadi. h^lU VremifRoa delti Malefìcii . Èe quelli > i quali hanno porta via alcuna cofa da i naufragif de alcune rlaue. Cap* /. t"' Tatuendo ftàuinaojche fc per l^auenir alcuna Naue)Cofi de Vcnctiani» O comcdeforettieriintuttoildiftrettodiVenctia harr.i patito naufra- «rio, Qualunque homo ferà andato à quella Nauc, 6 c ha itera alcuna cofi - diberu,ò hauercò facultà di efla Naue,ò fia per la occafio di aiuto, o per violentia portado via » debbia infra tre zorni-reftituirlc à quello homo oc cui le fon fta, ò alla habitation fua, ouer à nome de cui le era, depofitarlo appreflo i Procuratori di S. Marco. Dellequali lui haucrà tal parte,quale noi, ò fucceflori noftri, con ilnoftro confeio li affignarenno, che! debbia hauere.Et fe elio non farà cofi,emédar debbia in doppio tutto quello,_che l’ha porta via à quella perfona de cui ilfà,& à noi anchora il noftro bado. Volendo,che colui di cui fiala calon.poilà prouar à colui, che ha porta via la colà, quanto chcl potrà delle cofe tolte, 6 c oitn quefto incolparlo., accio cheldebbia per faeramento efprimcre la verità, fe I ha habuto-più di- quella calon, e quanto l'hara hauuto, & etiamdio debbia efprimer tutti li homini, iqualiluilaueiàhauere hauuto di beni deditta Nane , &tutto quello, che farà prouado, ouer per faeramento lui barra confellato haue- re hauuto debbia rclUtuir il doppioà coiuidicuifùla calon, Si i noi an¬ chora il noftro ban io. Et le elio non hauerà de che ceftituir , la caia fua fia minata à terra, Si quello oltra ciò doiiemo tegnir tanto incarcerato, fina chel reftituifea tutto quello,che l’ha hauuto, Si ,1 noftro bando. Simile lege anchora fopra quelli,che van al fogo,&. per occafiondiaia- 50 7 ò per violentia pottan viaalcuna cola volemo al tutto fia ofleiuado. ideilo j che torà la roga di commun, ouer la MarinareTi^a di alcuna ì^aut > ftr jeltton farad feruttio de laNaue,reftitwJ(a il doppio Cap. XXIU A Nchora ffataimo,che qualunque tord la roga di commun , ouer la Marinareza di alcuna Naue (ò fuza.ò non filza) lelnon-faràil ferui* «o»per ilquali’hauera tolto la roga, ouer Mai inarezza.in c gni tÈpo, chel fèrà trouado,tanto tempo fia tegnudo in pteibn.fina che elio reftituifcala jodtbcdk‘io. ,v^ . .. 1 - - • -- - De quelli eh* con galle* , ò altre legno t^em/tno gli amiti de Kenetia . Cap. XXIH, E Tiandio de quelli >ì quali con galleij ò altro legno vfeendo di Vene- tiij offenderanno gli amici di Venerili Ibtiiimoi clicrutri quelli.che^ luran habuto parte de quella preda i ò robaria reftituir debbia il tutro vni- uerfalmentc. Etcoluii cliclcràfta robato. habbialibertà de tcgniLfu cui elio vorràiò à vno) ò à più di quelli,che barano hibiito parte del danno à lui datoifeelio però.ouc effi non fi potran perfàcramento diftendere'.che non liabbian [aputo quelli eflcr amici di Veneda. De quelli i che ^^urana no» vender eU fua Ifatie centra il Statuto ~ Cap, XXf'l, Ì Tem ftatiiimo. che cadaun de quelli. chchinno zurado non vendere la (ha Nane conrra il noftro SratutOi&quella venderàperd > turto quel lo, che l'ha al mondo, tutto quello vegna in lo noftro cominun, & lii ftridadofprezuro in fcala. Dalli Confulti ex Authenticis, Chd non fi debbia dare varie ,{e non in cafo dì getOì i di robafon, cioè di quelle coje i che (offe fottocoperta > & fcritte nel libro delSeriUiin. €onf. XLlll. ConfiltodelMaggioT Ccmf i+z8, 9. Giugno^ E Sfendo degna cola dare ogni polTibile hlbiiità. Si beneffeio alla Mcr- cadaiKiiidoucconhoneftàfcpolTa tare. Et (comeàtutti è manifefto) per i Eatroni delle lSljue,& Nauili fon di tempo in tempo infinite grauez* ZC)& fpefe dare alla mercatura Torto colore di varie. Etfia vtilci & necef- fario modificate. Òi limitare ditte varie in modo, che ogni homo le fa pia intendere. Conftituimo. che da moauanti per alcun. ouer alcuni Patroni de Na¬ ne, ò di Nauiliiqualidal prelcntczornoinanti fepartirà Veneria .non pofli eller data alcuna varia di alcuna MercaJautia.ò cole,eccetto in que¬ lli dui cali Colamentc, cioè. In caro di iatura delle cofe di fono couertà, le quale foflbn fcritte in fu j quaderni,de ditte Naue.ò Nauili.Et incalbde tabatìon,ne iquali doi cali folaraente, & cada un de etti pofli cfler alle me cadantie, &a le Naue^^to la varù. & allhora fia feruado la forma di ordini noftri fopra ciò fta tuidi. Ne gliaitri cafi veramente per niun modo le pofli darvaria alcunaà mer* cadantia alcuna. Et nel fatto dinoli iPatronifedienoconi Mercadan t . B inten-.f* intendere fccoiido>cheadcffi meglio pitela, & piacerà. Et flaà tutti i Rettori da parte de niarcfcritio, &ritiefta confticution iticomcnziincITc terre effeic oflcruada neUomO' che la farà fla publicada * Delli Decreti. Ordine (opra te a(fie»rationi delle TiUrcmtie, In maggior Conf, 14Ó8. i 5 - Luglio. L ’E iufta cofa à proiicdetallc efpe Jiiion delle controiie.fie.&lite de ri¬ fon de tncrcantic; &concioIi.i,chcpci- le n-ulccondition de honiinì lìa Ih introdotto vna mala, e pcllìmi condirion , che quelli liqaali allega- ranocolaroicheliaiinoiiicrcantie fopra Natte ISl N lui'iiòc ogni altro fu- fto, fi per ellìfalli, intraLieniito cl naufiagÌQ,otier captiua de li ditti Naui- li j,ar iilcono con modidiòhonefti, & no.ic cauLilaiio.i an ,iar a litigio con longhez*te,Ò£noiiedilatioEiichc nonioltim pali ;noiO^ dilatano eltcrnainc ftaiuido perle Icze, ‘na re lucono le cole in di.hnitio.i perpetua : però cf- lendo omiiino necelTuioa prouc.ler. L’atidarà parte,diede caitcroilc coiitro'ieclie,& lite de tal fegurtaac [1.1 - DO rcnioflc da ogni otficio lei notlro i’alizao, c de'nh ano e'ier cómefie, & [ìa comnielloairoflieio nollio di c^onioli li MC' c .dari'i Hcccttuindo- quelle appartenelicall’officio del zu legidc Proctiratoc, che per dignità della PiocLiratia non dieno efler reinollc E;al ditto olHeio di Confoli di Mercadantiralcola fidcbbiiollcrinr a q.ictlo m ) 'o ; chelidannzadi, quali fi attroueranno in quella tetra . (unotenuii J ,1 zocno della nona à mefidoiihaucr furo citar auanii li Con,oli no tri ruui li pie ditti allecura- tori:&atlantielìiCon oli hauer p.ounodi pe; li libri,come pci aitromez zo,i! fuodanno,&ton fagraraento ; f^ielli veramente che no i faticno in quella terra,habbmo termine meli loi toppoi zonti a prouar vt lupra. Et fitto quello,àpaliadoli doimcti.li aileg.iraioii li maobligah dar, & pa¬ gar, le Ibpradittelcgurtà àbcnepitcào iellt lutrincidi, Òt feqaelli non votanno pagar, pollino li ditei dannificulileunr U fabaention de tutta liu» -forredella fegurta, ouer di quella patte, che r.' ftalfeno hauer contea d tto afiegurador,aucroafseguradoci. EtliConlbanOilrifiano obhgaridarli la ditta Eibuention , comedel- lelitteredi Cambio fi Olserm : Ethjbbi.moIerpeie,chefanno pctlaptc- ditta fubuemion deCatnbu : Dichiara no * che fe delle prediteci obbe 0jufragade,lèritiouar.inno,bi fi rccupcrrdlinorobbc de Nauiliod'e inten¬ da elser a conto. & per comodi alsegutaboti, ideili dannizadl per ratta, fecon o, quello tolse flato conftado per h ditti dannizadiauanti li predirti Conlofi i Et di tal colli» come èpeeditto, li detti Confolt debbiano fat fum- (■ammarh rafon, fenza libelli, come al ditto officio Q oflcma.-poftijo • do ognicauillation, & dilation di tempo, perche cofi nceica ogni Gruftf tia,Òihoncftà. 1^14. Adì 19. Aprile. InConfegliodiPregadi. la materia ò quelli che càrgano Naue, ($’ fanno compagnia con Forefien, N On fi die mancar di far ogni debi.ta. 6 f valida prouifione centra moi¬ ri , liquali da cerio'tcmpo in qua fi hanno fatto lecito di far compa¬ gnie. Òi hauer intelligenza confc.refticri, ac etiam di tuor dan^an y« cantie di detti fo* eftieii.òi quelle nauigar .n fuo nome topra Gajie. ISauc, & Nauilij noftrialli viazinoftri. & quodpeius eli centra moitifo-eltieu liquali fi hannovfurpatopalam dinanegarinluonome m«cantie.opra dette Calie, Nane , & Nauilij noftri contrà la forma delleleze .opra ciò dirponenticondannovniuerlaldituttalaterranoftrà, pero L’Anderà parte, che lalue, & riferiiate tutte le leze. & ordem noltn m quefia materia difponenti, & lalua òfriferuata la libertà, & auttoritadeM Auogadori nodi i di commun contrà quelli, che fin qiiefto zorno hauet- fero contrafatto fia perauttoritàdiqueftoConfeglioazonto , ^ferma¬ mente deliberato,che tutti quelli fi zcntilhuomini, comecittadini noftri,11- quali de cererò faranno compagnia , ouero hauerannointelligenti.i con foreftieri in mercaniie,oucr che le compàgnie,& mtelligentie fatm conti- nueranneouer tortànno danari, robbe,& mcrcantie di detti foreftK-ti per condurli a Ili viazi noftri de Aleflandria, &Soria,ConftanTinopoIi, 5 c tmta la Romania per contrattarle per conto di detti foreftieri, & etiam robbe, «Si mercantie^di detti lochi per condurle in quella Città fiano » «a tutte c cene in dette leze contenute incorfi etiam in pena ^1 pagaraltretanto m danari contati, quanto faria la valuta della mercanti laqual haucra meffa in compagnia, ouer tolto da detti foreftieri vt fupra della qual li tre quatu fiano dellaccufator per il qual le haucrà la verità, «Si fia tenuto fecreto, 6? vn quarto dell’Auogador noftro de commun.^ vlterius fianobandjti pg anm dieci di quella Città,«Si de tutte le terre,òi luoghi noftri dal Menzo, 6 { Olir rner in qua, & contrafaccndo al bando pagar debbano ducati duc^r? t^lli Tuoi beni,a quelli li prenderanno,& fiano poftì nelle prefonnoftpc SDoffanodiai^^d vfcirfeprima integramente non hauerannopagato a dim pena,S ritornati al bando,il qual all hora s^intcndi pnn«- LÌ foreftkfiSLm fé intendine jCBfc. la^ 6jdc più che non poìTino mai in alcun tempo dima ndar conto adinii;i, ftrflr’or!,nè pagaincmo alcuno aiunti alcun giiidìtio,ò niagiflratonoftro a cucili, con li quali hauefleno fatto compagniai onero liauuraintelligcn* tia* onero datoli Ilio pcrcoriJur al li vùui vi ftipra=oueE delle ditte compa¬ gnie fatte hauefiero coniinuato» & ogni atto che filile facto circa ciò s'in¬ tendi cller di niun valor. Non pollano ancora detti forcllicnfotto l'iella pena in fuo nomefo- pra GalieiNaue'& Naiiili j noftri far n’crcamici nè mandar l obbejfic mcr- canticaili viazinotìiidi Alcflandtia, & Scria> Conlhntinopolì. & tutta la Romania >necetiani condor, nèfàrcondur con detti NaLuIij robbe > òi uicrcantie in quefta noftra Cit tà> qual fiano Ita tratte di detti lochi, bqual penaliadiuifavtlìipra- Et acciò meglio fi polla venir in cognitione di detti foreftieri centra fa- denti fu prelo-chcfequelloioucr quelli.die balleranno fatto coinpagtiic ouer haiiuta intclligentia haueflero continuato.oucr tolto robbc.òd dana- riperconduralliviazìvtiupra venìrannoadar la denoiitia all) Auogado- ri prefati,fiano, & fc intendanoaflolti di ogni pena > nella qual fodero in- corfi ) & di tutto il cauedal, che loro fi trou.idcto nelle m- n di detti forc- ftisrì-tre quarti frano fuoi,&vn quarto de detti Auogadori. 1517. 12. luglio, la Tttgadi . L e introdotto da certo tempo in qua vn pcfTimo difordinci chele Na- ue noftre portano lu la coucrta molte, & molte mcrcantic,ita che fe puoi dif) che la Nane non habbiatio due coperte ma tre j colà moltopcri- co!ofa> si inadoprarfi li Marinari in li Icniitij che bilbgnano per Naucico- Rie per il vafto delle mcrcadantic, ( 6 l quod prius cft} è peticolola di tra¬ balla rfe,mettendo tante mercantic,quante fc mettono in couerta> & fu le garide d'alto è caufa de molti pericoli,come a rutti è noto, Ò£ come mol- te volte è occorfo.¬ilTrmo della Nauepatron Luca Gobbo, tk però e da firneopporturja, & pretta prouifion, acciò che tal inconuenienre non vadi piùdcJongo, si per beneficio dclli noftri mercad ami, come per confertiàtion delle Nane : Et però : L Andcra parte che filile» &rifcruate tutte le altre par ri intal materia dirponcnti, fia perauttorità di quefto Confeglio prefo» & ftatuiro, che de cererò alcun Patron di Naue non potti piùcargar in couerta cotroni» nè altra mercantia,ria de che forte cfler fi voglia daU'Alboro, finca Ptouà.ne fopra le garide, cofia Poppa cornea Prona, eccettuando le cófuete porrà delli manna ri, rotto pena al Patron, che cargallè de Ducati Dufento deili fuoi propnj beni, & non pofla andar piu Patron di Naue, nè d’altro Naui- ^^510 Ducati Doftnro, la mità delia qual fia deirAt- ■ dell’Ai-fcnalilofìroj&.I’altramltà, vnqudrtofia ddii patroni» àlahio quarto dell acculador» eflendo tenuto iccreto» & non eisendo accufuor tutta la ditta mità fia delli Patroni fopraditrideirArfènal. I Patroni de! qualfiano obligatifarl’efsecutionfenza altro Configlio. Itctn l'Aricnal noflro babbi i doi terzi di noli de quelle robbe faranno ftà porta in coucr- ta)& fu garide» & vn terzo fia delli Patroni del ditto Ariènal - Pra’terea)quando le Naue veniranno Copra porto i Patroni de ditte Na¬ ne» non poflìnovenir in terra» Cotto pena de Ducati cinquanta delli Cuoi propri) beni, ie prima la Nane non farà intrata in porto, la qual pena fia tol¬ ta per h Patroni dell’Arfenal noftro della qual, la mità fia del detto Arre¬ nai,òil’altra mitàlìa delli Patroni di detto Arfcnal. Et perche moire volte le Nauedifcarganoleloromercadantie» 5 c reftano de fuori,fenza venir in porto, per andar alliloroviazi ;inquefto^afo ditto Patrondifeargata, che farà la Naue poffi venir in terra . . Vlterius li Patroni dello ArfèipI noftro debbano màndara chiamar li Scriuani de tutte le Naue,clie veniranno,& darghe folenne figraniento,le i balleranno cargati gottoni » & altre mcrcadantie in luoghi deuedati, ef- fendo in libertà de ditti Patroni efsaminar altre perfone de ditta Natte, Co¬ pra tal materia,per hauer la verità. Prteterea l’Armiraglio dell’Arfcnal noftro, difeargate » che faranno le Nauc, debba andata veder fe i haueranno pafsato il legnai, doue è deputa¬ to al cargar, & tutto quello rrouerà, debba deponer per fuo fàgeamento in l’Officio dell’Arfenal noftro, & trouando» che fia pafsa to ditto legnai, il ditto Patron debba cazer alla pena de Ducati dufento » de i quali fiano del- r Arftnal prefatto la mittà,& l’altra mittà de i Patroni del ditto. Dechiara n- do,che per modo alcuno de estero non fe poffi più libar Nane alcuna lo- pra porto, con burchi ferranti, nè piatte, Cotto pena alli Parceneuoli de Ducati Cento, per ogni volta, ejae i mandaffeno tali burchi, per il libar de ditte Naue, & oltra di quefto fé rintetnenifte colà alcuna, i detti Parcene¬ uoli fiano obligati a pagar tutto quello, che fuile feguito de danno.quan- doi haueflenocargati ibi ditti burchi,laqual pena vada all’Alienai noftro. L’Eiècution veramente fia fatta per li detti Patroni, fenz’altro Confi¬ glio. Et la prcfcntc Parte fia Publicata sàie Scale de Sin Marco , &dc Rial to, ad intelligentia de tutti» òi fia regiftrata ncirOfficio del noftro Ac'^ Cenai, &c. I5jd. uédi z6‘Fcbraro. In Pregai/. E Sfendo neceflario far ogni prouifionc,che la mercantia venga iaque- fta Città per augumento delli Dati) nofiri,& che la non vadi fotrotien- to come fi vede chiacamente feguir, che li Namlij noftti, che le nano mer- . - catarie canticdi Leuante dcnoftn> &dcforcfl:lerI le dilcargàno in le terre noftrc da rnar,& poi quelle conducono in terre aliene-però L’Anderà parte> che falue» & riferuate tutte le Iczc difponcnti in quefta materiajà quelle fia zonto.chc non fia cittadino oi iginario di qneha Citti, ouer tatto cittadino per priuilegio iurta le leggi notti e non polrt caigar.nc £ircargarinfuonome>nè innomenortromercanriedi nmna torte fopra tSlauilij defudditi nortri) trattedalflfola di Cipro, £g rro>Sori ..Conrtanti- nopoli)&altri cargadori» & terre> nè quelle condur in le terre nortre.nc in querta Città,nèinColfo>nèfuordiColfo.ne ctiam li detti pollino di or- sarda’lSlauilii in ninna terra nortra da mar . né in quella Città Gortonii Caneui, nè altre cote diuedate Tratte» &co.nprate ne li lochi fopialcritti , eccettuando però Cipriottidiquali pofllno cargar per venir in queftaCittà quelle robbe.& mercantic.cheper i loro pritiilegi j nè concefso.intenJ.en. do Tempre di efset cargà tòpra Nauilij dcTudditi nortri, & non altramente. Et fimilmentc le nortri Cittadini di quella Città > che traranno delli detri lochi le dette mercantie7& quelle diicargalseno in nortre terre da mar non polti no quelle leiiar da quelli lochi fatuo cheper quella Città nollra l'opra m uilij nortri. Et li Rettori lotto pena di cl^er mandati debitori a Palazzo debbano mandar de quìalli Prouedirori di Cottimo in nota fubito dilcar- gatc efse mercantie, la qualità» quantità» cargo, 6c nome de’Patroni, che Thauerànno difeargate » acciò fi lappia che le fiano condurre in q nella no- rtra Città.dcchiarandoiche quella merco ntià .laqual poterte venir con Na¬ ne in quella Città venendo la Nane , ouer Nau/lio fopra le qual faranno Ha cargate di longoin quella Città » non poisano efser dilcargatein niun loco noftrO) ne alieno» ma con quelle venir debbano a drittura in queftaj Città»fotto pena alli contrafacienti del prefente ordine di perder tutta efsa meteantia » & edam al Patron, & Icriuan dei Nauilio» che hauefse contra¬ fatto al dettoordine de Ducati cento pcrvno,&priui di poter più patro- rizar»& andar Scriuan»laqual pena fia diuifa per quel Rettotjche farà l’ef' fcciuionlècondo li ordeni delli contea band i. In materia de (udiiti, Trlercanti, e Marinari del Colfo. 1551. Die 29. Decembre. InVregadi. E Stato ptouifto per molte dcliberationi di quello Conlcglio per con- feruadone de i Daci j della Signoria Nortra»& del commercio di que¬ lla Citta, che lùdditi, & habitand nel fiato noli o coll Patroni de Nauilij, & Marinari»come Mercadànti r onpofsano con fuoi Nauilij, ò di altri có- dur mercantie da vna banda aU’altra del Colfo» Ila tuendo pene graui dme a i contrafacenti , &: perche fi trouànomo'ti di elfifudditi di tanto ardir che per poter più commodamente contrafar ad efse leggi nortre vanno ad habitat con le fue famiglie ^to altri Principi, parendoli con tal mezo . ' non non eflerfottopofti alle preditte leggi» però eiTenJo da prò ledere à co!ì impo ranti diiòrdini. L’Andarà parte. che làlue» & rifèru ite tutte le altre dedl|f?rationi » alla prefenre non rcpiignanti (ij prefo» & importo alli Proueditori noftri (opra i Dacij.diecon lautro/ità di quello Confcglio debbano far publiche pro- clamc coli in quella Città come in Chioziià cadaun’alrro luogo de! do¬ minio noftro douea loro pareri » che turri quelli fudditinortri Puronidi Isaiiilij) M I in:.n)& Ma.ftranzeda M ir» che follerò andati di (lia volontà ad habitar fuori del Dominio noltro portano in termine di meli tre proill- mi.daroila pub'icatione dd prelènteor dine tornar in quelli CitTà>Òi iuo go d’onde follerò parritiilènza elfer incoili in bando,ò altra peni. Quelli veramente che non torneranno nei termine (opra detto,cfl'cn io ne'I’auue- nirctrouati contrafaralleicggi, or deni noftri Ibpradeftì, Si limdincnce tutti altri h ibir anri nel (taro noftro>checontrafàranovtllipra,crten do nelle forze nortccli no porti immcdiateal remoin Grlea douehabbianoà ftar per anni dui con. inni ,{Sce(Tenioabrenti, liano, Sis’inren Jino banditiper anniquinieci del luogo douelouo,.!Si di quella Città Ò 4 Dogr .io, Si rutti altri luoghi notili de lllria, Si D iln aria» Si le per tenapo alcuno iàranno pieli ftanoconnnatianniqu.utroco.ninaialremo in G.dea , i qu ìli riniti icftinoliberi dal bando, ÒC quello,o quelli,che li prederanno haucr debbi¬ no lire joo.depiccolideruoibenilene firanno, lènondc’daniri ielh Si¬ gnoria nollra » dii Nauilijfiano prelì nlieme coi carico di eifi da erterii tuttodiuilo vn terzo airaccufacor, o pren'ditor, viio a i Dati,iri, & Taltro a quel Magillrato che farà relTecutioii :.Quelli vcram ante Patroni deNaui- llj; & m.arinari fadditi noftri,che per caalà de llioi de itti follerò in bando coli ai preséte come nell aiiucnir, di follerò ritròiiati nauigar ne’luoglii ve fupra pohibiti eflendo prefi ftar debba no anni qui trio co rinati al remo vt fupraconla medefima taglia di lire trecéroàc li li pren derà da elTèr laaga- tc come di lbpra».di medefimimente i Nauihj (iano perii infìcm e co! cari- codiertì,dcilturtodiuilocomeèropraJetro,di nelrellautenon lu inali- quo derogato alle lententie de’ioro bandi» Si per Icuar ognielémhtionea quelli, che con erter flati qualche tepo fuori del Dominio noftro in luogo de Principialieni»fi finno lecito conchiamarfi foro ludditi di contrafar alle fopradette leggi,de ordini noftri fìa prefo,di dechdrito che fi come i fore- flicrijche vogliono acquiflar in quella Città il beneficio de Cittadinanza ^ de intus,diextra»Iibifognahabitar peranni 15. continui con le loro fami¬ glie,cofj alcuno de fudditi noftrijfi Mercadanti.comc Patroni de Niuili j, de Marinari nò polfmo nè .s’intendano efler liberi, dedifoblig.iti da quello che difpongono le leggi noftte,fe non faranno flati medelìmamentc fuori del Dominio noftro peranni 15.continui con le loco famiglie» loco,de fo¬ co, di fino che non fiano fiati per tutto detto tempo continuo nò portano - " ' " efiec eiler t^iiidicati fe non come fudditi noftri > iqiuli tutti cofi habitanti fuòri del Dominio noftro per il tempo predetto come habitanti in eflo Domi¬ nio , (lano, & s'intendano obligati in omnibus alli ordini, & pene ftatuitc per altre leggi noftre,& particolarmente per la prcfentc deliberatione.De- chiarando appreflo che quando fiano ftati per fpacio conrinuo di detti anni i i .ftiori del Stato noftro non frano poi ritornati in quello hauer alcfi beneficio di Cittadinanza. nè goder priuilegio alcuno di quefta Città, nè altra nortraife in cafo di nuouo priuilegio> che li fofle concctlo con autto- ritàdiqucftoConfeglio , ficomefiofleruainconccftione dipriuiicgija perfonc forefticre,(& l’eflecutione della prelènte delibcratione con tutte le altre fopradette, fia commeflà alli Auogadori noftri di Commun. & Pro- ueditori lopra i Dacijùquali Cotto debito di fagramento fiano obligati mà- dar di tempoin tempo i Pfoueditori fopra l’armar, tutti quelli che faranno incori! in pena della Galea,accioche fi debbano dar la debita cllcciuione, publicata la prefentedelibcratione Ibpra le fcaledi S.MafCo,& Ilial- to mandata a i Rettoti noftri di Chioza,& iltri luoghi, come parerà ad elli Proueditori : laqual però mandata,& non mandata rcfti nel fuo vigo- ic,&.fiainuioIabilmcnteeirequira, &daniòfia prefo, che per il Collegio noftro non fi polla ordinare cofa alcuna ad inftantia d’Ambafoiator: de Prcncipi'O d’altri contrà la prefente delibcratione lenza lauttorisà di que- fto Confeglio. 1^69. 8. lugno . In Vregaài . O Ccotre molte volte, che il naufragio delle naui, che fi vede nafeer fpelfo,con tanto danno,e maleficio così publico, come particolare fuccede tra Taltrecaulè anco per negligenza, & poca auucrtenza,& mali- liadelii Patroni delle lùdette Naui, & per fimperitla deglihuomini, che vi fono fopra, & elfendo à propolìto farai quelle prouifioni, che fono con- ucnienti,acciò, che non pallino lènzà il debito caftigo, quelli patroni per colpa di quali le Naui le rompeflero. | L’Andcrà parte, che lia commefto alli Proueditori noftri di Commun che habbianoiconofeer la càulà,&tùcceflo del naufragio : & debbano fotto debito di fagramento, intelà, che haueranno la rotta di qualche Nà- ue,formar diligenteméteproceflo, acciò,che Ha conofciuto,lè lira il ditto naufragio fucceflb per colpa d’elfi Patronùouer per lèmplicc cattiua for¬ tuna , i quali Patroni non pollano più andar ad ; Irto viaggio fopra Naue, nè fopra altro Nauilio, le prima non fi fer anno di ciò particolarmétc giu- ! ftificati, & medefimamente di non hauer ftracàrgatc le Naui, ma d’hauer 1 ofleruàta la Parte 15 27.10 quefta materia; Et cftendo conofeiuto clTcrlì la Naue per loro colpa, ò negligenza naufragata » fiano in perpetuo priui d’andar .,*7 ^ i»i!idar rlù Pafi'oni di lsaue,ò d’aitro Nauìlio, & fìanc còndanti^i: m Du- cinaucccnro j da cficr applicati alla Cala noitra dclI’Aifciial vt fupL-a . % Te farà prò nato eììeifi rotta cffa Naue,pcr maiitia dclli fuddeUi i atroni. A-bhanoi ProucditoridiCommun iòpranoniinati deuemr pltra Ioaltre Dcnc lòrradirtc à qitell'altre maggiori . che loro parerà meritar la qualità Sfl delitto' Olrra di ciò fia commeflà aderti Prouedirori, & quando aLii- m Naueferà per partire,debbano far diligentemente veder da Pentì i! cor ^'o di ella fc farà buono da nauegar , & le la farà ben al ordinedc tutti gli f;-orriceii,ArniizbAitigIiarie,& cofe ncceflàric perii nauegar,^fehauera th-ìipre tanti htiomini buoni, ÒcHilKcicnti,che pedano feruii alle co,c. cne ^ì^rorì ano per i! s^oueino delU iadecta Niioc- Li quale mancandole alcuna PciI'’ fopr3dirtccore,rQndcbbanolaffàrpr:ra!-pcj:raodoalcuno , fino a ^ ntn rhe non le (ìa prouedutodiquanro fìconofcerail Ilio bifogno, per d“"Màdmic.&nlrrc,obbc.chcviftra™oto I pftiirà dici obediti dalli Armiragli di qiicfto Potto.&dcl Porro di Ma l’inioco & da quelli altri Miniftri publicì, chefaràbitogno.i quali conii- m-mciMolunu temili referir la verità di quanto balleranno veduto ; ne nolli alcuna iNaue partir di quella Cirtàdè non haiicrà prima buona Iicen- rta d lili tre kipradettt Proueditori ncllri di Commiin,con bojettmo lotto - jeritto almeno per-duedi loro. ijtìp. 3. ’Pregadt. S I conofee chiàramcntc , quanto fu grande il danno, 8 c maleficio, che cucila Città nolìra nc vicn à riccueie,òi fentire, coli n publtco, come nel Dariicolare,per il rompec,,^ naufragar, che fanno le Naun iìchc li vede da vn tempo in quà IpeOo racccdeie, con notabil perdita, c d) gtofifiimo L-auedale, die fi ritroua (òpra ti come è occorlbyltimamétcndnaulragtO delle due Nani Q^rinajÒi Viuiana.ful'irola djCipro:&perche fi conollc nli naiifragii nafccrprincipalmentcdaduecolc > i’vnaperche fi vede che naui'^aniio lu'l cuor dcirinuernata, con tanto perìcolo, l’alrra perche fono ftn ciro-at'e cóli le >laui,clie inbifbgno di forruna.o di combatter, ellendo impedire I’Artigliaric,& grArmizi.nò potlono hauer wmpo, ne modo da !t?i^ndci !i ■ 6 l le ben di ciò vengono date le denontieali Arlenal non fono d l’c / .q™l.d,rcrdcnTnontoccedcri,nolifefledatito bonc,& fante ordemnoni di quatto CoulègSoi Però ettcnio uecetti, ricTfami quelle prouifioni,che fono coucnicnci per beneficio commune. L’Anckrà Parte, che non da-ogando ad altre Pam prole mquelta ^te. riavcirca [iviaggi delle Nani, non poll.moncllaue>urei Pan-onidiellcNa- nc debbano'partiL'da VcnetiajCdalli [uochitu Leu nte^ penstornaic^m quefta Cittàjcioè d’AlcflàndiiaAoi;ja,.& ColbitUi.upoli,^ mezo 1S brc. per Snodili io. di Gennaroi ma per ficurtà di efleNauì, & cicllicauc- dall, debbano laiciar paflar il tempo fopradìito delli Mefi del crudo Inuer- nojper fchiuaril pericolo grande del naufragio,in chepoflono facilmente incorrere, fotto pena alli Patroni, chepartiticro in detto tempo di Ducati cinquecento »&alli PatceneuoU.chc li facclfeio partir di Ducati millepct cadauna volta, checontcafaccflcto alfordific predcttojlaqual pena debba loro eflcr tolta per li Proueditori,<& Patroni di elio Arfcnal fenz’altro Có- lìglio,& applicata alla fudetta Cala dcirArfcnal noftro, liquali Prouedita- ri.&Patronidebbanohauanefpccial cura,& farne diligenteinquifitione che non lìa preterito i* ptcfcntc ordine noflio-nc pofla alcuna NaueiòKa- uilio;tornaràvi.ggionuouo,£cnon haucra prima vnbolletiiio dall'Arfcnal fottoferitto per duoi ProueJitori, &. duoi Patroni almeno con facramen- tOiche (ìa ftata fatta inqiiitirione, & ritrouato, che non fiano flati preteriti "gViordeni fopradetti, nè pofl. nocfìl Proueditori, òc Patroni dopò finito J’officioandara Capello, le non poricranno fede dal Secrctario, cheattc- deri all'Arfcna! con facrameniojchchat'faiano fatta la fudetta inquifitio- ne, & elicquito quanto per la p efenre I. ggc c dirpolto, & che parimente habbiano elpedite iuEicIcdcnoniie,chc li fai anno fiate date circa ifftra- cargar delle Naui tiouendo condannar tutti quelli. clic ftracaigh anno, fecondo la fot ma della parepiefà itiqiiefioC ofìgitodcl liiy.iz.Luglio, alla qua! Parte fìa aggiorno- che non fi poti.- mettere robba dauanii il Ba¬ ia or,né fopta il Baiaotìfii la Tolda di fuora via del Caflàro nè fopra ilCar¬ faro,& l’AimiragliOiChe per cfla Pane è obligaroandar à veder leleNauc hauerannoftracuigaio,riirouando,che liaLbmo conriafitro, & denoiv- ciando debbano haucr vn quarto dclfc conda nnalbn, che follei o fatte,do- uendo il reft-nte andai fecondo, che pei la detta legge è dilpofto . Ininaicria di tuor danari à Cambio à rifego di Naue» IjSy. ^gofl» nel waggior Confeglia^ C Heperamto.itàdi queftoConreghofia ftatQito,che nè dalli Marini ri , nè da altri miniftridi vaflelii fudditi notfn polìano eticr tolti à mo¬ do alcuno denari, ò robbe i cambio, ò rifigo di Naue-, lìa loia mente alli Patroni, oucr feciaani d’efn vaflelli lecito per fempiicc bifogno, de occor¬ renze del vaflc'Ioritrouandofi perii viaggio inneceilità pigliare quel tan¬ to,Òi non pitiche ti làrà neccflariqpcr parer della maggior p..i tcdcl Con- feg jodiXU.di quella Scafa,ouc (iritrouerà il vaflello, ói. non al i uTiCnrci fono pena allicontrafacienti, che daranno perii modo fopradcnoiobba, è danari, di perder il Capitale, ilquul Ila irremifìbifmente applicati vn ter¬ so aU'acCufeiqf da effer tenuto lectcìOjiScU altri doi tcizi alla Cafa de l*Ar iciul 19 fenal noftrOì& 3 quelli che ricetiemnno erti cbmrhb robbe come di fopra oltre l'hauerà iclìiiiiinlcapjrnle intieramente, di (lare Anna vno in Fri* gion ferrato. b altra pena coi poraleacì ai bftrio ddJi Auogadoii ooltri di Commun ,al!iquaii qutflaefìecuiion Ha parti cola rmcnrc commeCià » tanto fta deliberatOi per leuar l'occnfionc gli huomini c.uriui l'infidje per tal via di cambi j à tifico di Nane? alla (icurczza di vaOelli - Et !a prefente paitelu publicata fopra le Scale ii San vlarco7 & di Rial¬ to ad intelligenzadj daICLino ? ik ne fia mandata copia ouefarà biibgno* In materia de Naufragi)- 1586 * ^di iB ZugTìQ * IfiTregddi» E Manifcfto à eiarcuno di queflo Conreglio il difordinc graue>& di pep fimo cfic/Tpio introdotto nc i ca/ì dclli naufragij>chefIiccedononcl(c acqtiC 7 & alle liur dello Srato noftro da Mare,<^ quanE:o fia neceflano far¬ ti! prouitione, acciached coloro ^ che meorrona in quella calamità, non fia accicfcìiito danno &iafliittione,ma prellatcTapzi da RapprcrenranditSt Minifiii nollri ogni aiuto , 6l faiiorc in folleuatiot^e cofi deflidfiiicamc deForcfiicri, confotmcal giufiOf (Si Chriniano itiftituto della Signoria^ Noftra- Però hauuto anco in calmiteria d parerddli CinqueSauij no* ftri Ibpra !a Mercanti!. L’andeià pane, che ogni volta, che occorreranno di Cimili naufragi) di qualunque lotte di Na ue.ò Nauilij ncHi luoghi del noftro Staio da Mare 1 debbino eiler obligati li Rettori, che per tempora (iranno di quel locoi lotto la giurifditiione del quale farà occorfo il naufragioiimmcdìatc dopò hauum la cognit onedi efloifarfir publici Pcoclami con quelle pene che à loro parerà, che non fia tolta, nèafporrara coG alcuna di elU naufragi; j &che qualunque perlonoT& fiaclii lì vogliale hauefle alcuna prclfodi le ò altrouc, debba di fubiro dentar, 6i coniegnar il tutto in mano di elìi Rettori, & feQpeflejChe-ilcunoaltroh-iueiredieflcrobbe ^ in tenuto à manifcilarloc con libertà in quello pjooofiiodi metter rutti quelli ordini » bc far ruftequelle dlccutioni, chepuliono coadmuare la recupcratione. Dcbbjnoolrradiciò immediate far chi. niar Confcglio di Xll. nel qual fi debba fir interucnir il Patron del Vjfiello il Scriu in, & altri più praricj>sì del VaOeilo comedi qucMoco,Óilwfi potrà dcili Me»canti Palleggicn -lU qual Conlcglio dopò iidurto>6i i Tgomeraro> (i .1 in obiigo di far t letnone di quanii operanj là ranno ftimatt bif ►gnofi per detta recapera rione ; da- uendo parimeme fvr elcttione di doi loprafianti i per'one di buona fimi t & inrcn lenti ; liquali infieme con il Ca celti er di quel loco Ciano obUg \u di hauercura > & proueder copdiiigenua alla recupciutione t aou :n io ca- C 2 dauno ■■ to dannò di loto fepararatnente tener conto diflinto » & particolare della quaniità^òd qualità della Mei cantia clic fi riciipcicrà,con le lue Marche,& fégnaliòd quella far goucrnaoòi rclt.nirar fecondo il bi(bgno,& poi tipo- ncr in vn magazeno, òchaucrvna chiane ptrvno. Che qucfti fimilmcnte li no obligiti di gioì no in giorno, le faià pofl'i- bile,le nonin quel più breueterminc,dìe li poirà perla lonranaza delluo- go,c!arre!ationealliRcttoridiquantohaueranno operato , ^;i:(eparata- mentcptefentarvnanota in Canccllaria del recuperalo non permettendo che alcun miniftro dell. N uc, ò VaPscIlo naufragato pol^a pai ticiparui vtilità alcuna come merccnariotcfsendo obiigno il Scnu.ino di cl.^a Maue ò Nauilio de tcnir ancor lui conto paiticoLuc come firanno li detti lopra- ftanti. alquale li debba correr per quel tépoil (alarlo iftclio, 6i le Ipeledel vitto fo!anacnte,che haucua della N'aHCjò N.unlio. Et fc li mcrcanfi inre- reisati mandafsero loro-ò gli airicuratori fuoi agenti per tal efictto>poirino all’hora,fecondo che patera a’ioro agenti,ò continiiar,ò ccisar dall’opera. A quelli che faranno eletti peri’ ricupcrauonc , (ia aliignaro quel tanto giornalmente per loro mercede, che parerà al cJerto Conleglio di Xll-Alli lbpraftanti,chefarannoe1etti, (iadeputato !blamcntequcllaIario,che pa- rcraaldettoConfeglio diXll a giorno per giorno in danari contadi. Il Canee lieto fra fàtisfàtto per le fcritture Iblamente, che (ara in limili occa* fioni,fecondo la Tarifla ordinaria dalle fcritture,che fii per altri comi. Et il Cauailier,Cótefl:abile,&altri officiali iurta la Tariffa loro ordinaria,Gialli Rettori per recognitione dell'opera,diligétia loro liaafscgnato di tutto quello che fi recupererà ,doi per cento folamentc tra tutti in danari conra- •di ,fenza che pofsano confegu ’r alcuu’ Jtro beneficio, nò di regalia, nè di 'donatione,nè in qual fi voglia .litro modo che dir,òi imaginar li polsajlbc to debiro di (agramento, òc lòtto te pene rtatuitc dalle Leggi a’furanti in ■calodicontrafattione. Et perche potria occorrer,chcnonfi rrouafse da¬ naro per la (atisfattione delti mercenarij, che giornalmente fi adopcrcran- ho,fia perciò Dcr il Confeglio di XIL fatta eletrione di doi, iquali liano fa- gra mentati, che debbano vender con quel mazor vantaggio, chelia polfi- bile > tanta di erta mercantia ricuperata , quanta che farà bilogno per là fa- tisfattione di detti mercenarij : laqual vendita non vaglia le non laràap- probata per il Conlègliodi Xll. Rion potendoli in modo alcuno pet tali pagamenti far alcuna diftributione, ò compartita della robba recuperata > la qual tutta(di quelli naufragi) però,che faranno deftinati per Venetia) fu mandata in quella Città nelle Doane folite, di doue non porta ellct crtrat- ta , fé prima non faranno (lati làtisfatti in contadi li foprafcritti Rettori, & Cancellieri,come di fopra.Et perche fimi'mcnte potrà auuenir naufragi di ■Vaflelli, ò Mercantie non poffino cflér lehate fe non farà prima (àtiifatto quanto fi dcucjcome è lopradetto. Eflendo obligati li Rettori di mandar ' .' ' ■ . . . ' " ' “ la copia 21 U copia di tutte le fctitturé, praceflì.f^ iniientati) alli CinqueSamj noitrt {bpiii 1.1 Marcantia.liqu.ili Rcrroii debbano tau- fìmilmcnte iomiar diligen¬ te PL'OCellb ddU caufa del n.tLifr;igio per inqui[uione) & qucMo mandar al- li Auogicioriiiolh-idiCominuniaccioahe lu amminiih-ata Giuftitucon- tu quelli , cheDcraLiuentLu-a m. lui olà mence liaucflero procurato iimil ufi-io Et la elleciuionc della preknie parte (la commcih allipreuet- ri CirameSnii.1 nolbd Ibpra la Metcamiad.quali acbbarioclpeufrtomm muMixMe dilìeremieeche poticnino efi^do tenuti ai ritorno portar legiiimc tedi d. hauct cllcquitoad vngue ! ! prdcntc deliberationc . Della quale lia mandata copia a tutti h Rettori, & Rappuienr^nti nollii di Mai)& ..ncoalliCDpide 1 Aim^ra ooftrajfcgi- nraudoia anco ndrauncnitcjntmtclcloto commiflionj.con dpreflo or¬ dine à lutti di dléquir la abitarla clìequi rem mola bil mente. 1586 - Mi 26. satemùis, T- S'cndofi molto ben conofciiito da noftri maggiori il d:mo che Tentiua Jb quella Città,& fudditi noftri per le airicutationi.chcyaccutmo iopra ISlauilii forelticnj liquoli non fi lapcn^io di ebe qualità foikioJi poteua m- cottet in grandifiìmi rifighiftu da loro con diuak leggi fti ctramente pro- hibiiOjche alcun Cittadino, iuddirojci habitantc in quella CiEt.i non potelfe aftkurardetti Nauilij forefticvi, nc manco le robbe, che topra eilt aano cariche -ma perche il mancamento dc’Naiiili) Vcnctmni, per ncceffica di alarne robb?, chebifògnauanoalla Città, molte volte era va¬ lili di eftl, peto in diuciii tempi quefta pi ohibitione per parte di que o Confcglio,fùd!rpcn(àra incafi particolari. Delle quali conccftiom,edalh loirdirzza del tempo le Ibpradette parti di piohibitionc fono andate m dit fLietudinc,& quali che in obliuione. Onde 1 vlo della 1 1:,zza ha . duellano fatteIcntcntieda’Magiftratinoftri coniraeae patti , d..ehca[ rrerenic ncnalcc vn grandi flìmo inconuemente, chebenlpefloglihuomi- m fora alcun ri lpctco,porponendo ogni obligo di cpnieucntia, ! 1 ir mar fopra Natiili) che quafi non pofìono ftar (opra acqua > ^he a pc- i’i fono fuori del li porti, che vanno a fondi,con eftermimo di qiicfta Piaz¬ za Chradini, & fudditi noftri,& non douendoli reftar di ptouedere a cola ''' r AnSàXeTc^^^^^ per l'aimcnir non pofsa alcuna perfona , fia di che condhion elsa fi voglia, Nobile. Cittadìnoduddito, o babitante m quefta SuSftato noftrSò altro che ft E a aftìcurarcò tarf. alsicm are duobba ouer Nauilio,cefi Venetiano,come forcfticro.o per fcnttuta,o in fede co me s*mte,idachemoltivfàno al pcefente, che Sto non fi p.uta da cfsajpec andar doue ti vogUaiO da alai luocìit luddiu y mmm f 1 che va ((s in Lmjnte»ò inPonenrefiiordiqucftonoflro Colfo.ibttopcnj cofiairicuratorc . conicachififaràafficurai-edi perderla tnirà di quello iniporra il ca pitele, che vienairicuraio > laqtial mird debba eder dinilà, uà i'accufjtonÒcrOlficiodi e onioli djMcrcadanti ( a chi lonoraccomman- datele aaicurationjdelleNauOf cendoncrcflccutione . Néalcun Magi- Ora to follà in alcun delti Cefi lòptadcttiOiflragi ri nè far kntentia di alcu¬ na fonem quello piopotiro.òi facendoli Icntcntiadi And iipii Vecchi h.b bino auaoruadi lagliarladcnza altro ConfcgliO) il qual taglio ktioiconre- ou fc.no elTi Auditori le pene lòpradctt&iìii lè alcun dclli conttatà centi vc- nirà ad accular laltio.rclli libciodella pcnadij tenuto fccieto.òi guadagni la mits della pena dell’accufaio. concedi fopra > nè in quella maiciia polli eiler fatta siana.rèitmiflicnalcun. l'S. nLioui'clktto ò alttichc fcr- uilleto a detto cfleicitio facefle ftrlimillo tedi . fficurationi , i'inicndi b: ndito di quella Città per anni cìr que> paghi in danari cont. nij al Magi- ftriitOichr fjià reflccutioncducatidulcnto & fia piiuato di cllercitar lìmi! lànlaiia in perpetuo ma accufandoeglijchi hautlu f tloQ; flicutar òaftj- cuiato corna Tordinc della prclcnic partCìlìj alìolto^ ^adagni le pene pcadctte-ò^OjrePuio fecrcto. Et qut Oa forte digtudicio li jfatto dalli Cò- loli di Mercad. mi 1 ultima ria nr ent c> & anco per via d'inquilìtione .a‘quali come cofa di motta importantia Ila raccommandata la prclcntc pat tc, In materia del cargar le lei per cento in coperta fopra li Valscllì - 1589 . VoHemhrt, D ai ricordo prefentato alla Signoria ]Sloftra,per il fide! Pietro Brcui.& dalla ritpoda dcliiSignoti Sauij, lopra la mcrcanna» bora letta in que- fio Conleglio hà irtelo il gran malcliciojchc q uefta Giuli irla noflra vicna fcntire>pcr l’^bulOi&dirotdinc del modo dclli Parcencuoli » òi Patroni de Marcilianei&altriValsellijchc conducono Ogii della Puglia) vini-òr altre mercantiede Leuanicj nel caricarle in coperta, fuori d - ogni doucre ? da che nafte che inbifogno defortunaiò di combattere reftando impedite le artellarie > Ò£ altri armizzinonpolsono limai inari hauer campo > nèmo- do da difcndeifi dilla fortuna del maro nè da alsalio de coiTaritonde ne (e- gueno molti naufragij)& prefedieffr vaflclìi: non lenza detrimento publi* cotèSidannodenarticoLripctfonci&douendofra tal inconuenicntcp o- ucdcrejconoppottunortmcdio, & pcr bene ricio del linollnmcr cani sco¬ ine per cirnfrruationedelle Marcilianc) ò£ Vafselli fopradetti. L’Anderà parte > che Jàluc > & riferuate tutte l’altrc pai te In tal materia dirponenteifìa per autrotirà di qucftoGonleglio prefo>òi fermamente fta- Ttiit^he alcun Patron de Marciliaiia>ò altro Vafsello>nonpoliiper fan- ' ■ ■ uenir ucnir (otto peni de ducati ducente per cada uno viaggio caricar in coper» ta, ò fono il aflaro, più di lèi per cento delli Ogli» ò altra Mercantia>c he hiueranno caricata lòtto coperta» lequal però lei percento» inoccafione di ghetto debbano cfler porte avaria gi ulto alle leggi» acciò di quefta ma« niera portino contrapelàr le Ancore» Gomene, òi altri armizi,che per or¬ dinario fi tengono à prouà » fotto el ballador. on potendo erti Patroni caricar fuori del Caflàro alcuna fortedi Mcrcantie, nfèruarepero Ictnprc le ordinarie potrade de marinari » come il folito » & effendo parimente le medeme pene neli’auuenir : Prohibifiono alli parceneiiolhòc altri,chefe- rannofabricar Marcilianc » ò limili Vaflelli » di poterli f.raggionger altra coperra,cheIc duiicon quali lono fabricateal prefente. £t jjetchc fi polfi in ogni tempo là pere » che à quelle deliberation no- ftrevenghi datola lua debita clècurione,fi.i parimenteprefo» cheneH’ar- riuo in porto de tali Vaflelli debba l’Armiragllo del Porto ludetto » veder diligentemente fe dalli loro Patroni » farà flato contrafatto alle fopradettc delibcrationi.òc ritrouandofi alcun contrafàciente»per relation di elio At- miraglio ò altrodcBonciantegiuflificherà la contrafattione,habbino elio Arnnraglio» ò altro, vn quarto della Ibpradetta pena, da erter irremiinbil- mcnte.rifcoGà dalli Patroni all Arfenahouero dalli Signori Sani) noftri Ib- prala McicantÌ3»ò cadauno de quelli Magiftrati fia commefla Ja efècutio- nedella preicntc P aite la eller publicata nelli lochilòliti » &glialtri tre quarti applicati all’Arlenal nolho. In materia di ogni forte di Naue. 155?8. ^di l8. Zugno . In Vregadì . C Onolcendolì dali’ifperienza non clTer offeruato quello»chccon mol¬ ta prudenza è flato deliberato da quello Configliodel 1527.12. Lu¬ glio, intoino al caricar delle l^aui» & 1569. S. Zugno» circailnauignrdi quelle, anzi vederli più che mai, che contra ogni ragione» òcdouere fono caricate fopra la broca. portando, cIbpra la Tolda» 6 c in altri luoghi intò- liti molte mcrcantie» con graue pericolo» coll di fortuna di Mate» come de Coi farijper erter impedite alli leruitij> & al combatter» ìk infieme.ciic na- uigano da tutti li tempi,& nel cuor dell’inuerno con manifeflo pericolo, ói ellerminio coli nelli vaflelli come della mercantia, òi marinari à graue pt> glLidicio del publico, & particolàr fetUitio, al che douendofi opportu- ri„inente proueder. ^ i L’An ierTparte » che tutti li Parceneuoli di Nauc » & altri Nauili j di che co idiijon erter fi vog ia» che partiranno da Venetia, Ò4 dalli luoghi di Le- UaiKc , per ritomat in quefta Città nel tenipopiol^btto per la detta legge . 1509. x Capitolo. Nonpoflano fopraquella piazzaeflèr accurate Nani, ò altriNauilij forefticrhche farannocomprati da noftri Vcnetiani,ò fndditi,fc non per li duiterzidel valordiellì Vaftcljicfpediti,& alla velia con licentia peròdclli Sani) noftri alla mcrcan tia,li quali hauti ta informatione da periti con giu- raméto, debbano à bofìoliA ballote darli quella filma, di viaggio in viag¬ gio iuxtaefse depolìtioni, & con quei ordini, che pareranno loro conue- nienti.-acciochepqfsaaocfscr fatrclclìcurtà perii dui terzi folamentedi quanto farà da cfsi alia Mcrcantia terminato; Douendo dette Naui efser gouermte,& commandateda Officiali tutti fudditi noftri,ò Greci,& ciur¬ mafeda Marinarialmenopcr li dui terzi per fudditi ò Greci, Icficurtà, che faranno fatte conrra il prefentc ordine, fiano nulle, 5 : di ni un valore. Che a tutte le Marciliane, che fi fabricheranno dopò la publication della prclentcparie, fiaprohibito caricar, far nolleggiati, nauigar, & far viaggi per li luoghi, & Scaledi Lcuante; le quali fcalc fiano, & efser debba¬ no riferuate per confo delle Naui fopraderte:ma pofsano folamcntc nego- tiare, & nauigarcper il Golfo noftro,& arriuar fino al Zantc, dal qualluo- go in poi,s’intenda laloroprohibitiorreper Leuantc.. Doueiido IiS'aiii j al- McicantÌ3r & sltri Kspprcfcnf^nti nofìn detienir contri inobedieptf* & trafgrcfsori a pena di bando alii Patroni, & perdiradi Vaìsellr affi Por- cioneuoli, &altrepenecbe liparcra nicritar la tranlgreisionc.Quanto ve¬ ramente alle A^rcilianc fin bora fabricare , debbano in termine diffiorni Vinti profsrmi farfi vdirgli inrerefsatidalli CinqueSauiinoffri alla Merca» tia,& ne fia da loro fatta rclatione alli Sani], del Collegro noflroji quali' ù» no obligafi immediate confuita r quefio particolare di efse Mareiliane, & venir con le loro opinioni a quefìo Con fe»lio'. Sia ancora di più prefb, ‘Se deliberato, che affi Marinari, clic nanio’bei-an- tìofopra le dette Nani, fianoimiiolabilniente ofseruati, & eCseqciTn li pri- uilegij, & grafie conccfse loro dal nofiro maggior Conièglio folto 12 Maggio 1414. & 12. Fcbfaro 1497. (Sedipiù Che efsr marinari non «ano obligati pagar Varie,, Cottimi, ò Tan fe ài fortcaIcuna,ne'qni, nein Leuantc per conto delle fue portade. Chelcportadcdicfsi Marinari fiano poftcfoprailSchcrmo della Nane, ficomefi faccLia peni pafsado, & efsendoatidfc poffe fopra coperta in cafodi getto, quelle li fiano pagate per li porcionenoli; cfsend'o che il cari¬ ca rfiMcrcan'tie fopra coperta è proliibifo dalle leggi noftre.. Nel tempo, checfsimarinan daranno in coni ttmacia, per h Sanità al Iazarcto,h fia data la panatica, come fe fofsero in Nauc al viao-(»io, da cfser pofta quefta fpefa a Vana, fopra la Nane,& mercantia inxra 1 orinario Che fia ofseruato fantico cofiumc adefsi Marinari,(5c Ciu rmc, che pof- fanohauetlabcuanda,& bifcottoperil necefsario feruitio del: viiierloro' dalli patroni delle Nani fòpradetfe Cheli falanj alliMarinari, & Ciurme fouradetee, non pofsanolorocf- fcr fcqueftrati da alcimopcr qual C\ voglia publico^ò particolare. Che le cafe perfinenfi per ordine de teftamenti à Marinari non pofsana peralcLin modo efter concefse ad altre perfonc, che ad efsi marinari. Et non efscndo cfsci uafi li fopradetti ordini pofsano comparer gli iute** refsati innanzi ahi Sani j alla mercantia,!]qualidcbbano>fecondo che parc-^ là alla maggior partedi lorofarlÌpfseruar,& cfsequire^ ^di S^tteYyib,i6i 1, T?uhlica.tci/opra Is Scale di &di Fjalto 0^ In Tarte del 1 6 05.1 6. aprite . In Vregadt. L ENauepoi Venetiancycdc fudditi dello Stato nofira, che faranno dc^ fìinafcper Soria,Alcfsandria,Confl:antinopo]i,& altre fcalediLeuan-^ fcfoltrele reuif oni, che perii carico loro, & altro à cadauna deuonoefser fattCì fecondo la difpofition delle leggi, le quali in tutte le loro parti fiana umiolabilmente cfsequitc con tutte le Natii^ che doneranno partir tanto» D 2. per 28 per li fopradetfi, quanto anco per tutti gi’altri viaggiano pofsano partir da quefta Città, fe anco prima dalli Proiicditori noflri all’Armar, & quando loro non potefsero ritrouarfi dalli Prciicditori del Collegio della militia da Mar, non faranno ftate diligentemente riuedute le loro genti, le armi, e le Munitioni per cfser ficuri,chc habbino il numero, la qualirà, e fufficienza efse genti, e le neccfsarieMunitioni,facendo fupplire in ciò ad ogni manca¬ mento per la debita eflccution delle leggi, Se Ordini in talpropofito, òc di tutto fia di viaggio in viaggio fatta particolar nota da efler letta nel Colle¬ gio noftro prima,che fi poflà ballottar ineflbil folito Mandato di condiir le Nani fuori del Porto, & fia l’iftcfla nota anco tenuta nell' Officio dcl- rArmamento, al quale debbano li Patroni delle Naui al ritorno loro ri¬ porta r fede da quel Con fole, ò alt ro Rapprefentan tc,ò Miniftro publico, doue faranno fiate di hauerlifatto riueder Icgenti di cflèNaui con difiinta cfpreffioncincflà dellinomi loro,percherefiileuata di quefia manier quanto per viadnnquifìtione contro tutti quelli, che in qual fi voglia modo ad efTa contrafacefTerot douendo tutti i Sa n feri,&mclscti,per mezzo de’ quali fa¬ ranno fatte hcLirtò iaquefia Città,darlcin nota al detto Officio dc’Cou fo¬ li, di tempo in tempo, accioclsc tanto più facilmente poflàno procedere contrai contrafa fiori fotte tutte le pene ad effi Sanfcri contenute nella fopradetta paricela qualedebbadal Nodarodel detto Officioefser ogn’an- no fatta pQblicare,fottopcna dipriiiation dell’Officio fuo, & nondimeno publicata,ò non piiblicata hauer debba fempre la fua debita efsecutione. Et ì Con foli predetti hanoobligati ogni anno formar procefso per via d’inquìfitioncpcrpotcr hcuramcntcvcnìrinluccdcllavcritàdiqiiantofa- rà fegu Ito, non potendo d opò vfeiti dal loro Officio andar a CapelIo,fe n 5 porteràno fcdeal Sccrotario deputato alle voci,fatta dalNodaro,& fotto- fcritta con giuramento dal Fifcaledcl detto Officio di hauer ogni an no for¬ mato procefso per via d'Inquifitione iufla Ja forma della prefente parte. In Materia cheli Marinari pofsanoportarpercontofuofìnoducati vinti di Mcrcan tia feazapagar alcuna grauezza. 1 do 8. 3. Ottobre , In Tregadi. C Onofee cadauno di quanto vtile,&commodofij in quefta Città l o Nauigatione, & comefiancccfsarioperil raanrenimcnto, &augu- mento di cfsa faiiorirc,& aiutare la Marinarczza con Priuikgij,& Bench- eij iin modo, che allettati da qucfti,pcnfino non folo quelli,che cfercitano la ditta profcffionc alprcfentcdicontinoliarla,mafiinanimifcano anco di quelli altri ad i fi carni narfi in efsa,& però L’Anderà Parte,che oltre quanto fù deliberato del 1414. 13. Maggio, & idoi. 31. Agofloinpropoutodicowccdcr Priuilcgio alli Marincriche naiiigano con Naiii,& altri Vafsclli fìidditi de poter portar robbe per il vai- fente de ducati dicci fenzapagarDaiio, neCottimodi fonealcuna ,fijal prefente prefo per le cali fc efprefsc, & nella loro fupplicatione, & nellexi- fpofte dalli Cinque Sauij alla Mcrcantia , & delli Cottimicri, di tutti tre li Cottimi, che la portata dì effi Marinari in liioco dcIli detti Ducati dicci, s’intendicfser dcDucari vinti, della quale non fiano tenuti pagare nc Da¬ do, ne Cottimoak'imo,acciothccGn qncftobcnigno fouegno qhcfti po- ueri ■ì sjcri hiTonimr nella qualità deprcféntf tempi,habbino modo di continuare £onfolatamente,( 5 c con quel frutto che ricerca (crii itio tanto importante Ccosì neccfsario,&; fruttiiofo in quedaCittà noftra^ ’ In imteriadcNaui, Mareiliane„& altri Vafselli da carico,. & de Marinari, chenanigheranno fòpradi cfiT« I 2-. ^dì 1 3. SettembreIn Tregadi'.- S Ono cosi importanti li dìfordini,che{ìc intefo dalla fcrittura bora letta. de Cinque Sauijalla Mcrcantia giornalmente fcguircpcr Tabulb in- srodotto da alcuni Parcioneuoli.&interefsati nei Varselli Venctiani nel' rantianità,cheliè permefsa dalle Lepi di caricare alleScalc di Leuantea Vafsdli Foreffieri 5 c in partiGoIarcconquelladelli31, Agofto i(?o2.dipo- terelserprcferto nel carico, cosi in quefta Città per le Scale del Lcuame, tome in quelle per quella medefima Citta a qual ff voglia foreftiero, poi^ die quefta dellberationc male interpretata nella elsecutione, ha bifognodi regola, in modo. che habbia il Tuo debito fine, poiché fin’hora con danno publico. cparticolare non è ftataefsecìuita nclmodo,chec ftata prudentifi. lima la intentione di qucftb Confcglioj Però L’Anderà parte j checomevienc raccordatodal Magiftrato fopradetto’ de’Cinque Sauij, fiaprefo, e fermamente ftatuito,chci Vafselli Venctiani,. chevengGnoifpcditialleSaledelLcuante,fiàuopofti aU ordinc , cosi di' gcnte,come di arme,quanfe poftìho badare al bifogno.& alla propria dif- fefeelinaprohibitoildarfiinTrota neiroffìciofopradetto de Cinque Sa- Bij ,ò altro luogo, fe non haueranrro fede dal Màgiffrato alla Sa nità di efserc ifpeditrdal a contumacia,&anco dai'Magiftrato all’Arfcnal, che fia finita conria,allaquaÌe fofscro ft'ati pofti:Sia parimente prcfochc quando qual’ fiua qualità di Vafsellò, fi haucrà fatto notare nell’ officio fopradetto de’ CinqueSauij;òaIrrotóc,perarrdaread’vnaScala,nonpofsaina]cunnìodo,- ne per qual fi voglia cau fa c(sermutata> nc fotte qual fi fiaprctcfto con- eambiaracon altre;fcperola licenza di poterlo fare nonfiarà decretata dal Collegio noftrocon le ftretrezzede’quattro quintuordinatepTima da C 5 fegiieri foprala fupplicarionev che donerà efser prefentata, lerifpofteda*' GinqncSauij fopradettiallaMcrcantiacon lorogiura:mcnto,c fottoferit- fione di mano propria, St lette al predetto Collegio prima dcirapproba-- tìonCjO ballottationc della Licentia per la permuta della fcala , & ognino-- ta, chefoise nra irrcontrario, refli nulla,e di niun valGr,come fe fìtta» non’ fofse,e chi laftcefsc, incorrincllc pcne,.chc parcrannoalla giiifiitia.* R'efti appicfso pronibito a chi voglia, iJ riccucr noli di quelle mercanric,chc foG-- fco caricate fopra Vafselliforefiierij fotte prctcfto> che per rancianità doy 'W ucnano cfser fopraNaui Vcnetianccaricatccomc fin^hora s^nicndeefsec fcguitOipoiclic qucflidantiofiabiifiportano , come s’intende ^ grauifììmi incommodi à qiiefla Piazza per la inicrriittioncdel nc"oao,& ai tro inepn- ncnicntcmaggiore. Quelli,diccontràfaranno alJaprefentc ddibcratio• ne j fiano cafìigati co’l niczzodcirAuogaria di Commiin; Per qudio vera- nicntc fi afpctta alla ordinaria cfpcditioac dcllcNaui, mà nel modo difo- pra cfprei'so, la crsccutionefiacommcfsa a‘ Cinque Sauij Ibp radetti. Nel rcfto lafiidctta delibcrationc $ i. Agofl© i^oz ftianel fuo vigor di prima .■ Et la prefentedelibcrationc fiapublicata ne’luoghi foliti,&fatta ftamparc à chiara notitiadi cadauno. 151 .5 ettmh,l Cri J. Tablicata fopa le Sede di S.Marea dì B^dU-, In materia de Aflìcuration deNaui. 2624. Jiàì 12, In Tregadi, G H.andcmcntcimport 3 ndo per mólti rifpciti, ma fpcdalmcnte perche li parccneiioli fianocon ciò maggiormente ccitati à qucilo,diccon- iiicncA rclìi rimofsoGgni dubbio difraiidc, 3 tognidiifidentia, cheil ca¬ pitolo bora letto diparte di-quefto Coniglio 1602.31. Agofto, chepro- hibirscil poterti aflìcurar Naui,ò altri Vafsciiidenolt ri SudditiperpiLi dclli due terzi del vaircntc ifpcditi,&alla velia, fia puntualmente efscquito,& jionpofsanogiihuomini artificiofi ,&dipoca conicicntia preuaricar per modo alcuno dairadempimeniodi quella tanto ginflaj& ragioncuolc de¬ libcrationc i fiacomnicl'so alli Cinque Sauij alla Mercantìa, à quali dalla parte fudcttattfla laccomandatoqucfto negotio, che debbano deputar à bofsoli, & ballote quattro Soggetti di conditionc,& buona fàma,chefiario flati Patroni di Nane,daqii ali di volta involtajChe li Vafselli vorranno ali¬ da talli viaggirflano di vuoiti vno con laprcfentia divno almeno dieflì CinqucSauijjSc di vnodelli ProucditorìairArmar,ftimatidelIorogiuflo valfcnte nel flato, che fi ritroueranno alla vella,& dclleloroftlme con giu- ramciito fia tenuto regiflro in vn libro à pofla ocirofficio di detti Cinque SaLii], &quardoliparcencuoiiccccdcrscro ncirafsicurarfi di più delli doi terzi ,& per piùdelvero valfcntcdicrsigiufta laftiina,flano,& le intenda¬ no in qual fi voglia aecidentedccaduti fenza altro, da ogni ragion, attion, & pretenfion centra li A fsicuratori, ma ben ad cfsi Alacuratori fiano te¬ nuti pagar medemamente in ognicafoil prctlo della ficurtà nella fura ma, che farà connenicntc - Et fia mandata la copia della prefente parte alU Cinque Sani, & che la faccino flampar,intimar,pnblicar, & cfsGquir,& fia mandata ancoailiProucditoriali'Àrnìar. 1(524. Maggio . Publicatafopra le Scale di San Marco, & di Rialto,& per MarcoBenaglia Comandador. In ma- In materia di oblighi al Scn'uan de Vaflclli per II carico (opra diclTi di robbc,& Mcrcantie. itfiy. ^dì 17. Settembre, In Senato . T? Sfendo fommamente neceflaria alcuna prouifione per euitar quanto Ju» più fi pofla le fraudi àpregiudicio de Dacij della S N. nel carico di lobbc ,& mcrcantie fopra Vaflclli, che partono da quella Città per Le- iiante-». L’andcrà Parte, chcdalScriuandelli Vaflelli, oltre l’ordinaria nota di robbe, & mcrcantie, fia tenuto diftinto,& particolar conto di tutte le Bol« lettcdclle robbe, & mcrcantie, che fi caricheranno fopra Vafsclli .che par¬ tono da quefta Città.acciò chearriuati al luc^o.doue fono deftinati,pofsa efser incontratoli carico d’eflì Vafsclli coll à Corfù,Coftatinopoli,Soria, Alcfsandria,Smirne,come in altri ]uochi,doue fatano fcaricatecfscrobbe, & mcrcantie, & ritronandofene, oltre lecomprcfc in dette Bollette, fiano ìrremiflìbilmentc confifeate, con efser diuifein quattro parti.ducdclIaSi- gnoriaNofl:ra,vn’aItradelli Baili, Con foli,& Rettori noflri, & vn’altra al dcnontiante.Et fia commefsoal Bailoin Coflantinopoli,Confoli,& Ret¬ tori di Corfù,& fucccisorijchcdebbano metter vn cuftodc fopra ogniVaf- fcllo, chearriuerà ne’ luochi àcadauno di loro foggetti, perche vi aflìfta con diligenza fin tanto, che farà fattoi! difcaricodi eflì Vafsclli à compita flcurtà.chenon fiancommcfsefraudi .come riafeirà anco facile per l’afsH flenza,& incontro,chehaueranno di altre pcrfonc, 5 c Miniftri Turchefehi. Et fiacommefsa Tclsccutionc della prefente Partealli Cinque Sani) alla Mcrcantiacon robligo,& con le pene,che loro pareranno al Scrinano dcl- !i Vafsclli per l’intiero adempimento di quanto di lopra. Et fia anco ftam- pata ad intelligenza di cadauno. In materia d’impreflidi per fabricar, & comprar Naul,& circa la licenza di caricar fopra Vafsclli forcflicri. 1 6z 7 , ^dì 11 . Decembre, In Tregadi, S ia dalMagiflratodeiCinqueSauijallaMcrcantia, publicamentefatto faperc, che quei de fudditi noflri habitantiin quefla Città,& vi pagano Icgrauczzefolitc, & fannocon li fu oghi Veneti, che vorranno per anno vno,emezoprofsimo, comprar Vafselli Forcflicri co rifolutione di naiie- garli,&ifpedirliinogni luogo per Vcnctiani di quel modo ,& con quelle regole, che fono per le leggi dilpoflo, ficomeper delibcratione diqucfto Confegliodeji. Agoflo 1602. vengono accomodati del danaro publico quelli, ^elli, chefabricano Naui in qucRa Città, in ragion dcDucati diefeper botte d i portata da fcicento in silicosi qu€lli,che compreran no Vaflclfi fo- reftieri delle conditioni,de qualità, che qui appreflb faranno dichiarite, & della fteflàportata ditfoo, botte insù lènza minima difficoltà haiteranno rimprcftidoin ragiondi Ducati quattro per botte. Debbano qucfti che vorranno rimpreftido, proponer prima piezrehe fiano di facoltà, & credito tale chepofTano eflèr volentieri accettati, le ap- probationide^ialidonerannoeflfer fatte nel Collegio noflro à boffoli, Se ballotte»conFintcruento, &ba 11 ottatione del predetto Magiftrato dei CmqueSauij, lenza la qual approbatione non pollàpcrcaulà delfudctto reftido eflcr isborfato danaro di alcuna forte. Siano gli impreftidi come difponc la Parte medelìma 1 6oz. reftituiti in termine di annidiccùtanto all’anno à portionedell’impreflido,fotto quel¬ le pene che fono dichiarile per leggi, & non polla eflèr tol to alcun per pie- zo, per maggior lumma di Ducati mille trefento. Sianoli ValTelli fopra quali fi richiedeflè rimpreftido con molta diligcff- *aveduti,&confidcrati davnodci PatroniaH’ArfenaLdavn Proueditor airArmar,da vnSauio à gli Ordini,da vno dc i Cinque Sani],& da vnodei Proiicditorifopra i Contheon particolarconfidcratione,chc non fiano in- fcriori diportata di botte fciccnto,&:.chcdaI]a loro conftnittione,& fabri- ca non fiano palTati più che anni trc,ò quattro al più. Siano liVaflèlliftimatidaquattro Periti à due per volta , &in tempife- parati per maggior incontro della verità, che doneranno eflèr nominati dalla ma^ior partedeifopradetti Magiftrati, onero fiano cflì periti e- fteatti à forte comegiudicheranno più conferente al pnblico feruitio, il che fla rimciro aHa loro prudcn:^a,& nefegua in ogni modo le ftime con Giura¬ mento aila prefen;^a Ioro,& nc fia l’atteftato con giura mento de i nKdefi- mi Magiflrati,& con fottoferittionedi mano propria portato nel Collegio noftro,&apprcfrogiuftail valore chefarannoflimati, & fenza minima altcrationc fi dcuengacon le regole già dette all’impreftido di lopra di¬ chiarito. Comprato che fia il Vaflèllo babbi tutti li priuilegi. Se requifiti che han- noquclli fabricati in qiieftaCittà,< 5 c fiano ciurmati per la maggior parte de fudditi della Repub!ica,& anco de Greci, che foITero fudditi del Signor Turco,come fempre fi è oflèruato. Per Icuar le fraudi che poteflèro eflèr fatte da huomini cattiui: Sia pr efo» chcdaiCinqueSauijconftrctta indagationc venga inqiiifito , che vera¬ mente fia per fcgiiire la compreda de Vaflèlli per quelle pcrfonc che ne fa¬ ranno le propofte, Se non per altre, che non foflTcro abbracciate dalla pre- fentedclibcrat’ione,&ben aflìcurati della verità. Se che il contrattodiven- ditioncnonfiafiticio, madebbia il danaro capitare in mano di chi com- E prctà, pierà, & veramente fcmirc allafok compreda de Vaflelli , fipror^nifca alianti ncirimpreftidofopradetto, fenzalaqualindagatione, & aUicura- tiene, che donerà efler fatta in fcrittura da eilì Cinque ^auij, & letta nel Collegio noftro, non (ì debba, nè fi pofla pafiar airimpreftido fopradetto, eflendo la intentione piiblica, di farlo alle folepcrfone che fono da la pre- fente Parte abbracciate, 3 c per il Iblo fine della compreda de Vafselli, « dt accrefcerecon qucfto mezzo li Traffichi, de la Marinarezza in quella Cit¬ tà, per il beneficio, & commodt),clie nepuò ilpublico, & il priuato riccoc- rc,& non per altra qual fi voglia clcogitatacaufa. Etperaccrefcerca’ fiidditi qiulc'.iecoinmodità nel fabricar Nani in que¬ lla Città, fiapariroenti prefo, che con gli ordini che vengono difpofti nella fudettadeliberationedc ? i.Agofto lóoi.fiano in auuciiircaccoiTimodatl del danaro publico quelli che fabrichcranno cflèNaui in ragione de Du¬ cati 11. per botte in luogo delli dicci, che già reftano deliberati ,& fiano le Nani di portata da fciccnto botte in sù; rimanendo nel redo la fudetta de- liberatione nella fua ollcruani^a. A quelli veramente che diranno diflegnodi fabricar Galeoni nel Regno- noftrodi Candia, come già folcila efler vtilmcntc vfaio oltre la preffiur^a difpofla per le leggi in quello propofito li fia aggiorno di più vn Ducato perbotte,&;nefiadatoauuifoal ProueditorGeneral in '"’andia, dando ferma nel redo la dcliberatione che parla in qiicdo propofito. Siano parimenti in ogni luogo doucilbifogno lo ricerchi preferiti al ca¬ rico li Vaflelli, & Nani de fudditi nodriconle loro Mercanti; , à quelle de Foredieri, fiotto tutte le pcncchc vengono dichiaritc nelle leggi, che pic- nidìme fono decretate da quedo Conlcglio, & fono à cadauno manifede, &fino àipaflTari tempi tenute nel rigore della fiiaodèruan:^a, fe ben per la mancani^a de Vaflelli Venetùper quefla vrgen^a non cfsequite. - Apprcfso fia prefo che le Nauifabricatc iti queda Città, Scaltra parte del Stato nodro, fiano in ogni luogo preferite a quelle che fodero fabnea- rc in Stato alieno, fc ben fodero da te compra teda Venctiani, & nc godef- fcro li priuilcghSc requifitidelle fopradettc fabricate nel Stato della Repu* '■cinodra. Erperchcbcnficonofccil fommo prcgiiidicio ohe fi riccueria fefi con- tinunfrelnngamcntcàcaricarc le Merci de fudditi predetti fopra VarscHi Foredieri, maffimecheallcScalcdiLenantcdoiiefolciiano perii più capi¬ tare le IbleNauiVenctianc, perii mancamentodi quede vcngonoalpre- ficntc frequentate da Foradiere, onde viene leuato a i nodri il tradìco, Iqlo nutrimcntodi queda Città ,con diminutionc de Marinari,chehannorim- piegoin altra parte, da che fièmofsa laS. N.contentarfidifar lacfpcditio- nede i Tuoi propri) Galeoni,& accompagnarli con tanto aggrauio publico dalle Galee Grofse; Però fia in auucnireftrcttamentc prohibito à ludditj nodri no ftri il caricare IcloreMcrcainie, nè in qucfla Città, nein qnal’altrVfi voglia parte dei Mondo,fopra altri Vafselli diede /lidditi Wnetiani,quan*' do ne nano dc pronti,& habili, ma in ogni cafo non .li fia pcrmcfso il farlo i’en^a prcuia licenza del Collegio noflro, con interuehto, 5 c ballottatione dei Cinque Sauij fopradetti,hauutafi prima in forma rione da eifiin fcrittu- ra,& in voce delle caule della predetta conceflìoncjfenza di che 0£»ni carico che fofse fatto inauuenircfia,& fe intenda trafgredìone, & feintcndano gl’inobcdientià quelle pene che difpongono le leggi centra Chi vuol prefe¬ rire il carico fopra Valse Ili Forellieri à qucllidc fudditi noftri. Et percheforfenonlipotràcosì facilmente far la compreda dcVafscU li che viene di fopra cfprcfsa, non lìdeue trattantoprerermcttcre prouifìo- Hc tale,che pofsa cfser adequata al bifogno; Pcròlìa limitato il tempo di anno vno lolamcnte di poterli come di l'opra dar la liccn^^a di caricare fo¬ pra Vafselli Forellieri, ma però con Icdichiarationi, & conditionidi fopra efprefsc, in qual rcrminc pafsato non fi debba, nè li pofsa permcttcreil ca- ricarll,nè meno nolleggiarlida nortri fndditi.Vafselli Foreliicr/;fe però per via di grafia non farà prima propoftalà Parte,& prefa nel Collegio noliro con li quattro quinti delle ballotte di cfso, & di quello Confeglio ridotto da 150. in sù,& con prcuie informationi congiwramcnto, Se fòttoferit- tione di mano propria di Cinque Sauij alla Mcrcan tia. Con che li pnò fpe- fare tornino le cofe nel (tato di prima, & vn'ottimo frutto dalla prefcntc dclibcratioBc. In materia de Naui, che nauigano per le Scale di Lcuante. 1 2.3 o. aprile, In "PregaJt . Q Vanto IeprouilÌoni,edeliberationi fatte da quello Conleglio, e fpe- cialmcnte quella de 16. Aprii 1605. che quelle Nani, che da quella Città fon dcllinatcper S'oria,Alclsandria,Conflantinopoli,& altrefcalc di Lcuante, vi fi portino di tal modo rinfor:^ate, & all’ordine, che pofsano brauamentcfo(lcnerf;,cdifenderri ancheda lor ftefscda Corfari,fono più vtili,e conofeiute proficue,e ncccfsaric,altrettanto più fi rende con uenicn- tc,& opportuna l’cfsccutioncloro. Però L’Anderà parte, che fia ancor più flrctttamcntc incaricato alti Prouedt- tori airArmar,& alli Proueditori del Collegio della IVlilitia da Marc quella publ/ca rifsolnta volontà dcirofseruanza intiera delle leggi ,c della fopra- dcttadel 1505. in particolare in tutte le fue parti quanto alle rcuifioni, e perche opportune non folo delle gcntùma dcHarnii ,e monitioni,cheha- uefse cadauna Nane per affìcu rarfi,chc habbian radcmpimcnto d ogni re- quifito;con tutte le altre diligenze, ofseruationi, cautioni,& oblighi,'come E z in detta In toraDdibci-atlonc; c cororscman5:am fFCtrcdi noncrpcdirndal Col- noftro li Mandati per la Condotta delle dette Nani fuor del porto, fc iTnl^S portata fede in cfso de medeflmr Proticd.ton all’Armar, ò Pro- la in auncntre alcuna iNauc- .u luij i Noli ad Offi¬ cio deU'Eftraordin ario, le non porterà fedede Con foli, o alto Minifln pii- blicideluot^uixouefaranaateàcaricare dipartire, edefserfi mamcntitc con tutto iiniimero de Marinari, e delle genti, con tuttcl’arnni, le muni- ticni. e l’occoren;^eàfuffiden:!:a, & a nyfuradcHa publica intenrione di- diiarira • e fc nonporteran’ anche vn rollo iottofentro da mcddìnii Con- ibiì,ò J,liuiflri del Nome,Pclo,Scgno, Patria, & altro delle mcdcfimcgcntt imbarcate,Ferchedi quà poffino efscr cenai mente rincontrate, &: ricono- Idutk II chefia pcraiittorità di quello Confeglio fermamente ftaniito, e nefia cotnmefso il riguardo,cl’cfsccution puntualcà detti Proucditorìal- rAtmar, & auuifaioneiConfoli, doiie occorie per la fuainticra olscr- iianza. n?32. Trimo Maggio, In Tregaii, C ìefìaaegiontoalla Parte p refa fotto il giorno dihicri in propofìtò delie Naiiijche nauigano per Icfcalcdi Lcuantc, che debbano li Pro- ueditori ali’Armar,ouero li Proucditorìdcl Colleggio della Mìliria da Ma- ieeon%nar fotto bollo, e fotto ogni euftodia le cerche, che faranno à qaclle.che partiranno al Patron deliaNauemcdcfìma , perche giontoal luogo, ou e farà deffi nato pofsa confcgnarle à qncl^publico Miniftroper efser incontrate, & afficurarfi, che non vifia fraucte,ò mancamento;eco(i nel ritorno riportar lo ftcfso rollo, ò cerca figillata , cfortofcrittaàMagi- iirati predetti,perche vi fi pofsan teacr fopra le medefirne diligcm^c. Efia la Parte fudettajqueftaaggionta, e quella del 1605. findoue coilticnema- tcria talc ftampaia » e piìbJicata ad intelligen:^a di cadauno, li F 2 K £; Cw/P/- CCAPITOLO CONT£NZ/ro IN Pc^JRJ'E fidi Ecccllentijjirno Coafeglio di Ptegadi . ^di 2 1 Nouemlre i & eccitamento difrequen- 1 tarqucl negotio. . . I Sia permelTo in oltre, che quelli Vafìclli, che caricaffero cento botte dt 1 vino habbino facoltà di caricarne vna di più per la mefa fenica Ipcfa, ò pa. ! £,a mente di Dario alcu no imaginabile,&: così per ogni cento botte vna di «ili fen^^a fpefaeome di fopra > | Sia prchibito a’giuditicrjil far alcuna dima delle robbe, & merci, che | faranno ne VadcHi de’McrGantiForcftieriPoncnrini,tTia ben debbano far j le dime ai botteghierij.rcuenditori nelle Città alli tempi datu iti giuda li or- I dini Fofearini .. Sia prohibitoad alcuno Scrinano , ò fante dell’Officio della Sanità per il' ! Regno di riccucr alcun pagamento, òdonatiuo, ehcnonfoflc comprefa nellaTariffadcgròrdiniForcarini, ne riccucrlofncorchc offertofponta- I neamenre fotro le più rigorofepcnc à rranfgreflori, che doneranno cfR-r | loro date dalli Rettori in Regno doue fucccdedcja’ qualii^traflc là mate- | ria delle vcttonaglic, quali Rettori doneranno haucrne particolar mira,, per Icnar Jb cdordoni a’ Fo refi ieri ~ j Siano clletri due Profebimi, qpalihabbinoobligo di riueder là qualità { & mifura delle bofti,chc non fìario di mal odore,& perche il vino da dura- f' bilc,.&: per loro fatica hauer debbano quella ricognirionc folira, che parerà ! alli Rapprefcntantinodrù danoelctti a tempo, & del modo, che (ifaccua | perii parsato;& li Rapprefentanti fodettidoucranno hau^/r mira cheque- fio non riefea diaggrauio,nna fcÉiiafoIo à dcucrrir Jefraudi, & afficurar la buona qualità deIIcbotti,& del vino acciò capiti buono, oiicfodccódòtto. | La prefente parte da publicata in Candia, & in tutte iRCirtà del Regno». & debba efferpofia in efsecutionc il mefe proffimo di >Ìar^o 1^38. more I Venefo,&durarpcrannidicGÌfurscqucnri; n che daincaricaro alliRct- | torijchc faranno al gouernodclmedefimo Regno., • | In Materia de ^Jauigationc» 1 i . ■ if?'. , 4 ;;pV ' ■ - "'‘v''’” .:’--V'; ■''. i'>-.W1 j \.*** 7 ri H’^ ■--J*, -j .*. • • ^; ;> • *tf' V ’-«•ài Tiiyj ^'>1 raof .*/ ^L'it , • : .icAYiO ^ }ìnf^(s;^iv: '7 \- .- - r: V, j: /> wir» : • . %ì ‘.i’ ;-.t:‘tV^:tO ■ ' 't'. * -. 1 ■ M ! i.'^ ^ • **‘*3 I «fap/iftyi-i»;— •i . .!'■' -;. ?r!^'j'u;:• •>* ■•■uVdoTliiS.» 1 .■u.i ■ rM\xu. > c>iy ■( .1 itw.;,tJJS.'*'-.w-r;..., •■ '■:.<'‘J'--T. ■ -1. .n> ^ •.- ihi^ ' •-■ ■■ *■■ • ' *• ‘ •" i'.f-.---. ■•' yj '.’ '■ •'.’ . .■■:>. ■ < .4 .:^T i: ; .vi>-.->:,! ..T ! -’'■>• il- . • ' ^ 7^;^ycr* < \ ^ ^(y j§^, j^c£^c-€,y^ A^ 4 ^ I cy'^f<^6^c£^ ytx^ 4 ^ ^ I yS^p^éP^^ y^ p^ 2 s<^c^ ppr^pt^ ■/•^* I yéiyCt yityiy ^yy - .. /ti^ yc^-^ky^yr ' ^cy/^ — >fcit^ 4; 7 typf>-A ^l,tA~ A.yyÌ'JtA-P^ rv /, / . .. y-é^ a/^ù^ ^yif^xZ±?: I gi^' / c/ ^ f/L.^' ^ ^ ^r /S-/S ^y^y^A, a /%5^ ' (g7f^c^ J.e'^^^^^e^' A-n^-y^ ' 2^l^y'ay^^^a Ù^i:Jo^ ézX^^ a^c _ _ _ _ /" /t^c^yX^yr ‘^y/ÌAy^^m>^^2f '7yC<^^^/l.^.^ é^^:zuy^ ’^fr -j/y- /Ùy^ ^eyy'fi. {y >é^V^ ^_ > ^ ^ I X ^d ed^dkZ /i ^£>dd^ ddi^ ^lìj/dS^d d ódd/ /^y *i^^ A^dZédd* d éd ‘ jérj^-^^ y i^ dZ ^.dd^ ^ /d^ ‘/fdd :^ ydd dt- dldjdd^d^ ^ Z/d^^ ^Jr ' d^y^d dyk^^id^^n^ fyyyi^d^ y^ed^^ét^t.^ ^>£< dd^ i^dd^ 0 ^ ^ y^di. 0 Ìr*C Z^ ry i 4 _ 0 dd j'i. dyi-d M^dd^y ^yyyy^^dZ^ VÉ:^^ %y:yd^ yfje-^ d^.^^X^%/k^ ydm*^yZiy^yKf^~Z^t^.y^ - ddZA/^^ ^^yr^^d^e:dd* /yy.yi^^ / 2 r y'^ ^^40 y dy J^y^ (y d / y d^* d^È-^yL ' d eyt^-dr- s-^^\ JTERNAZiOi'lA'j Iptumeiitaìiont di eer portiere , quel carico, che lui noleggiato gli haucti^i&fe toro, ìTtuÌ d- Wo il offemmino tatti quelli fnui : che quello gli banca promclb, mando lo noleggiò, &fe loto ìnanderama a dire per lettera toro figiiUi con ioro figiilo, ò perhtiomo à po^a, che la NaaeoNautlie fmetta di cniiii: per venire, che loro, ò vno di loro fono in ordine di ojjeruare tutto quello, ck Lrll^noleggiatoh hatteaji hauea promejfo, & nella feruta dd nolo éti infra loro fard fatto, e contenuto, ali'heraftpuò partire con Ut Naue, 6 ie hi ne haaeffe danno,ofpefe per colpa di queUi, che la lettera, o bmmo a ponili hatteranno mandato, loro gli fono tenuti rcflituire integramente , & an» ra quel carico a dare, poiché per comandamento di loro ri fura venuto, & con loro licentia. Imperò Je il Tatron della Natte o del Nauilio venijfem qd hwco fdouedouea caricare, o fipartijfe di quel Ino co dotte fuffe mleggim, dipoi che quel Mercante fuffe morto : t da intendere che quel Mercmt, chemorto (ayà,haueafatto'tefìamcnto, &nel te(ìamento hauefe fatto tl- cuna fm herede, fé il Tatronedellanauc ò del Nautiio vcnijfe in quel Ime, douedoiieuacaricare a quel giorno,ó tempo,-nel quale luibaucfmpromfot quello che noleggiò, & nella fcritta del noleggiato fujfe contenuto, [equilti il quale il nole^tò che morto fard, haueffe fatta alcuna mentione che qd fui herede debba dare quel carico, che lui hauea noleggiato, & prozìi a quella Nane, o Nauilio, quelto, che herede (ara rimajlo, gli f darc,&fenon lovoieffe fareJagiuUitia lo debba forgiare, cbebifognoéidit il comandamento del defunto fia compito . Imperò Jcil defunto nonbmut fatto mmtione , nè detto baneua in ’pltintd volontà » quello djU * im hauerà Ufchto per {ho herede nel [ho teflammo, fi non ymle , none w* tù . Imperò è dà intendere che quelle herede , nonvokjjh portarlo in pàTti fi non che h yolejfe vemiere egli proprio perfigfiir i ordine di qiiet oc mrto fard,come lui ne baneffe firn mentione ndlafiua vitinm volontà, corapÌHx perembe quclTatronedi quctlà Nane, o di quel Nauilio venuto fin^^t licentiaj & volontà di quelloj cheberedeJurdrbnàiio * fi quello che herede farà rimafloì ?i 07 ilà vorrà in quel loco vendere, rà rn andare, & portare detta robba , o carico a quella parte , biella che morto firà haueua intentione di portare fi viuofiiffii hctueuà ta , /ef quello herede non la vorrà mettere in quella nane ^ che ^ f to farà haucm nokggidtay eir per fede di quello che morto fard j Ct to f fi hit la metterà in altra nane , ^non in quella : li beni di quei [armno obligati a quel Tatronc della ì^aue , che lui haueua juavìtafie il patrone di quella nauehaueua ofiemato tutto qucUo,cmf(^ fi bamiià a quello che lo noleggiò , imperò fi lui ofermto non lo ; fi lo herede^nè gli beni dd defuntoychenolegguno lo hauea^non li fino n^ì ^ tenutind obligm. Se imperò ilTatronedelta natie nonpote{]e uarc giujìa fiufa ^ ogiujh impediménto che per la c'dpa di lurnoe CONSOLATO DEL MARE, 135 :bt cheHOn o^erm^Cj & fi l ui prouàre^ nè dimojìrar non lo potrà j quello herede^ jtè gU beni del defunto non li fino di ìiiente tenuti 3 poi che lui ìion haucrà cimato quello che hauea promejlo * Imperò fi il patrone della nane prona-- rejò mojlrarelopotrày quello che herede fard^^ ancora li beni del defunto, gli fono obligàti come è detto , Se a mercanti clicnoleggiaranno Nane venire infirniità. Cap. 25P- écun mercantey ndeggiarà mue^ 0 Nauilio^ & quando lui hauerà quck la Nane ò quel Nauilio noleggiato ^ inteì'uenird cafo di fuentura che li vu- nipe infirmità fie lui haueua promepo al Vatroìi della nane , ò nauilio j che lui haueua noleggiato^di bauerlo fpedito a gioì no certo > ^ fi quel mercante che infermo farà y dirà) è fard dire a quel patrone di quella nane o di quel naitiliQ che lui haueua noleggiato , che cerchi di fare gli fatti fmi doue far gh pofia , per cloche quel mercante mugli può attender quello y che promefio gli haueua^ perciò ch^è arnalatOy che fi lui ffifìefano , volomieri ne gli ofkrueria ^ & fi d patr on e d ella nam gli dim a n d affé l a fpefa che fece p er lui , 1 1 m er c an te n Ò gli è tenuto , poi che non è colpa Jua y e pereioche gli hauerà fatto Japcre infra il temine ^chc lui donerà hauere fpedito. Et ancora è in quellafnedefinta volontà di ojfiruargli tutto quello che gli pyome^e^fi quel patrone di quella naucyodi 7hiUÌlio vuole afpettare che lui faffi guarito * Et ancora per altra ragioTfc^ non gli è tenuto ypercioche a impedimeneo di Dìo nefiuno non può niente dire , nè cotrafiareJmperò fi li detto mercatécafiherd in infirmitàfidi poi che la na¬ ne 0 naudiù haueua noleggiatoceli^ lui non h farà à fapere a quel patrone dell a Mue 0 nauilio infra quel tempoj che lui lo doueim appettare ; ét' dapoi che quel tempo fard pafiato , ri detto mercante il farà à fapere ^ licentia^ à U farà darCy chetuicerchi di farei fuoi fatti ^ dquegli pofia farey fi qud patrone della nauCy 0 nauilio ^ ne hauerà fatto fpefa . Ter età come quel ?ner'~ mite hauerà fatto a /apere comcdouca farei?fra quel tempo che lodo- n hauere fpedito ; quei 7 ìl ere ante è tenuto di refiituire. Impero fi il Va¬ irone della Nane 0 dd Nauilio ne hauefic fofle/mto alcun danno y quel tante non gli è tenuto : pòtche lui non rimane del viaggio per fna volontà y ìie ferfraude alcuna che lui volefie far ; ma filo per la mfirmuà che lui hebbe > imperò fi il detto Mercante fu fie già infermo , quando la Nauc 0 Nauilio no- lui fi vorrà eflrahere di andare in quel viaggio che lui haueua accor¬ dato 5 che douejje hauere fpedita quella Nane 0 quclNamlio r è da intendere ck quella infirmità , che lui haucmgli fujle cre/ciutay purché per altra firn- iimn lofacefkj lui éteuuto di dare^ & reflimire a quel patrone di quella na- Wf j i quel nauilio ^ che lui haueua ìwleggiato > tutte le fpefi che hauerà fatte^ per colpa dìluiy^fia creduto per fio giuramento yche la colpa è dd mercante^ piche infermo era, per che noleggtaHa mti^ o naHilidpfi s'impacciaua cm^L^